Progetto Integrato RISMED

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1 Progetto Integrato RISMED Il Progetto Integrato RISMED ha affrontato il tema della salvaguardia e gestione della risorsa idrica sotto tre aspetti: quello della governance istituzionale e della pianificazione della gestione, in linea con le direttive comunitarie più recenti in materia quello dell utilizzo della risorsa a fini potabili ed agricoli: innovazione tecnologica e buone pratiche quello dell utilizzo della risorsa a fini industriali: innovazione tecnologica e buone pratiche Il Progetto integrato RISMED è articolato in 3 Sub-progetti: Sub-progetto Paese beneficiario Aree di intervento Descrizione CHAECO Marocco ZI di Sahel (Had Avvio di azioni tutela e gestione integrata delle Soualem) e risorse idriche in un quadro urbanistico complesso Berrechid e assistenza per l introduzione di tecnologie ambientale: l area industriale di Sahel e di Berrechid nella Regione di Chaouia Ourdigha. WALL Tunisia Governatorati di Nabeul e Kairouan Lotta alla desertificazione: tecniche locali per un uso efficiente della risorsa idrica e del suolo; uso sostenibile delle falde acquifere e coinvolgimento degli attori locali nel miglior utilizzo delle risorse idriche. PUER Egitto Governatorato di Port Said Programma per la salvaguardia, la razionalizzazione e l uso efficiente delle risorse idriche Il costo totale del progetto è di , così suddiviso: Sub-progetto Costo totale PUER CHAECO WALL Le Regioni italiane partner del progetto: Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia

2 Sub-progetto Paese e aree di intervento Egitto, Tenth of Ramadan, (Port Said) Durata Dal 01/01/2009 al 30/10/2011 Costo totale Il sub-progetto PUER (Programma per la salvaguardia la razionalizzazione e l uso delle risorse idriche in agricoltura) è stato realizzato con l attiva partecipazione degli enti attuatori individuati dalle Regioni Puglia, Basilicata, Calabria e Piemonte, coerentemente con la politica di sviluppo sulla gestione delle risorse idriche adottata dal governo egiziano. Attraverso la realizzazione di una rete di distribuzione di acqua potabile, il progetto ha portato ad un miglioramento delle condizioni di vita del villaggio di Tenth of Ramadan (Governatorato di Port Said). Inoltre ha fornito mezzi ed attrezzature all associazione degli agricoltori dell area con il fine di incrementare le produzioni ed ampliare la gamma di colture, creando nuove fonti di reddito. Infine, con la partecipazione della controparte, il Ministero delle Risorse Idriche e dell Irrigazione (MWRI), è stata realizzata una stazione di pompaggio centralizzata, che ha permesso di creare un associazione di utenti di acqua irrigua, portando ad un risparmio in termini di combustibile e costi di gestione. Il partenariato Italia Egitto Regioni Soggetti attuatori Partners istituzionali Puglia (Capofila) Istituto Agronomico di Bari (IAMB) CLEQM (Central Laboratory for Environmental Piemonte Environment Park Monitoring) Basilicata Unibas-Ditec HCWW (Holding Company for Water and Dipartimento Ambiente Regione Wastewater) Basilicata IAS (Irrigation Advisory Service) Calabria Università Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento di Meccanica e Materiali (MecMat) Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria Regione Calabria I risultati conseguiti Rafforzamento del rapporto tra istituzioni italiane e locali Acquisto di attrezzature e trattori che hanno portato all allargamento del ventaglio di colture realizzabili nell area di intervento ed hanno migliorato le condizioni lavorative degli agricoltori. Promozione della gestione consociata delle risorsa idrica, attraverso la realizzazione di una stazione di pompaggio comune con il fine di ottimizzare l utilizzo dell acqua di irrigazione, e limitare i consumi di carburante.

3 Miglioramento della qualità della vita degli abitanti nell area attraverso la realizzazione di una rete di distribuzione di acqua potabile nel villaggio di Tenth of Ramadan, abitato da persone, che avevano un accesso molto limitato all acqua. Sono stati realizzati in Italia 3 corsi di formazione sui diversi aspetti legati all ottimizzazione della risorsa idrica, formando 25 formatori, appartenenti alle diverse istituzioni egiziane coinvolte nelle attività di progetto. Realizzazione di corsi di formazione in loco rivolti ai diversi attori e rappresentanti delle istituzioni al fine di diffondere le buone pratiche nell utilizzo della risorsa idrica. La sostenibilità futura Le attività realizzate rientrano nella strategia del Governo egiziano che mira a diffondere le buone pratiche nell uso della risorsa idrica in tutto il territorio. Uno dei pilastri della strategia di gestione delle risorse idriche è proprio l uso consociato, grazie al quale è possibile ottenere considerevoli risparmi sia nel consumo della risorsa idrica sia in termini di lavoro umano e di energia. L intervento realizzato consente agli agricoltori di incrementare la produzione agricola riducendo il consumo idrico, garantendo al contempo il miglioramento delle condizioni ambientali e l incremento del reddito (sostenibilità ambientale ed economica). La costruzione della rete di distribuzione di acqua potabile garantisce inoltre il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie del villaggio beneficiario. Il progetto è stato in grado di mettere insieme diverse istituzioni locali che pur lavorando nel settore acqua avevano pochi punti di contatto. Questo ha permesso di convogliare personale e capitali verso un obiettivo comune ed ha generato un clima di fiducia tra le istituzioni stesse, in un contesto socio-politico che al momento è instabile e complesso. Il progetto inoltre ha creato nuovi punti di contatto tra le istituzioni italiane coinvolte ed i partner egiziani, ponendo le basi per collaborazioni future.

4 Sub-progetto Paese e aree di intervento Marocco, Had Soualem e Berrechid, Regione Chaouia-Ouardigha Durata Dal 01/01/2009 al 30/04/2011 Costo totale Il sub-progetto ha accompagnato la Regione Chaouia Ouardigha e tutti gli enti portatori di interessi nel percorso di sviluppo delle aree industriali esistenti, da riqualificare oppure ancora da realizzarsi, facendo attenzione alla tematica dell uso della risorsa idrica. Contestualmente allo sviluppo delle aree industriali, è stato avviato un programma di monitoraggio dei reflui prodotti dall industria e da quelli domestici, da destinare a fini irrigui, e una sensibilizzazione della comunità locale ad un uso sostenibile della risorsa. Il sub-progetto ha fornito assistenza alle istituzioni marocchine per quanto attiene alla gestione della fase di introduzione della normativa ambientale finora inesistente in Marocco. Il progetto ha inoltre messo in moto un meccanismo di finanziamento di investimenti a carattere ambientale presso le imprese marocchine. Il sub-progetto mirava infatti ad attivare un flusso commerciale di tecnologie tra Italia e Marocco al fine di rispondere ad una serie di richieste emergenti in tale ambito da parte delle imprese. Il partenariato Italia Marocco Regioni Soggetti attuatori Partners istituzionali Partners tecnici Piemonte (Capofila) Environment Park Secretariat d Etat Chargé CCIS Settat Sardagna ENAS de l Eau et de AZIS Basilicata Regione - Dipartimento Ambiente l Environnement, AIB Università della Basilicata Département de FST Settat ATO l Environnement, FODEP RADEEC Campania Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Volturno ABH I risultati conseguiti Rafforzamento della cooperazione regionale italiana Rafforzamento della cooperazione locale tra gli attori del settore del ambiente e della cooperazione bilaterale tra i partner italiani e i partner marocchini, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro italo marocchino Miglioramento della gestione del territorio del punto di vista ambientale grazie a strumenti forniti e realizzati nel quadro del progetto per le autorità locale marocchine (WEBGIS sistema d informazione geografica su internet Miglioramento della conoscenza globale della qualità ambientale del territorio e apertura verso indagine e controlli da effettuare in futuro grazie alla realizzazione di analisi e studi, in particolare: o Due campagne di analisi di acque e suoli nella ZI e dintorni; o Studio di compatibilità ambientale della ZI di Had Soualem; o Indagine sulla percezione ambientale della popolazione nella zona della ZI di Had Soualem; Sensibilizzazione e informazione degli industriali della zona di studio sulle limiti per gli scarichi industriali liquidi attraverso la realizzazione di analisi fisico-chimiche dei reflui e di audit ambientali

5 Realizzazione di studi di fattibilità per l inserimento di impianti di pretrattamento/trattamento al interno di 10 aziende produttive Avvio di procedure per ottenere i fondi di finanziamento FODEP (Fond de dépollution industrielle) attraverso la realizzazione di dossier di finanziamento per impianti di trattamento di reflui industriali Messa in relazione di industriali marocchini e di aziende italiane del settore del trattamento delle acque attraverso: o La realizzazione e la distribuzione di un database di aziende italiane fornitrici di tecnologie per il trattamento delle acque; o L organizzazione di incontri B2B tra industriali marocchini e fornitori italiani di tecnologie per il trattamento delle acque Miglioramento della conoscenza della qualità dei reflui industriali per 9 aziende attraverso la realizzazione di una campagna di monitoraggio dei reflui industriali di 5 mesi per 9 aziende, con consegna di materiale analitico ai partner locali per proseguire in autonomia l attività di monitoraggio della qualità dei reflui industriali; Studio sperimentale e sociale sulla possibilità di riutilizzare le acque domestiche trattate per l irrigazione in agricoltura, dimostrando la possibilità di riutilizzare le acque e il bisogno di formazione e informazione degli agricoltori potenzialmente interessati; Acquisizione di conoscenze da parte delle autorità locali competenti sui sistemi/modelli/metodologie utilizzati in Italia per quello che riguarda la gestione della risorse idrica (controllo e normative), attraverso azioni di formazione in Italia e in Marocco su diverse tematiche ambientali e la realizzazione di una guida per la gestione di gestione ambientale delle aree industriali; Creazione delle condizioni che consentono la replicabilità dell intervento sia su altre zone, sia su altre tematiche ambientali attraverso: o Presentazione dei risultati del progetto in occasione della Fiera POLLUTEC Marocco 2010, fiera dedicata alle tecnologie ambientali o Realizzazione di una guida per la replicabilità dell iniziativa e sul processo partecipativo La sostenibilità futura Le attività realizzate sono state tutte orientate ad anticipare una richiesta di servizi ambientali che a breve saranno obbligatori per gli industriali marocchini proponendo una serie di iniziative pilota dimostrative nelle imprese volte a promuovere le tecnologie e a suscitare lo spirito di emulazione tra gli imprenditori presenti nelle aree industriali selezionate. Per questa ragione si può affermare che l intero progetto opera in un contesto di sostenibilità di breve-medio termine per quanto attiene l introduzione delle tecnologie di pretrattamento dei reflui, di medio lungo termine per quanto attiene invece il cambiamento di mentalità da parte degli industriali. Per quanto riguarda la sostenibilità del partenariato, possiamo affermare che oltre a rafforzare la cooperazione regionale, il progetto CHAECO ha permesso di mettere in stretto contatto gli enti attuatori con competenze diverse ma complementari, in modo tale da potere agire sui diversi aspetti del progetto. Tutte le attività previste sono state realizzate e questo dimostra l efficienza del gruppo dei partner, che ha saputo mettere il proprio lavoro in comune e condividere le informazioni. Gli stessi partner locali si sono dimostrati molto soddisfatti del progetto, a tale punto da richiedere la realizzazione di un estensione su un'altra zona industriale della stessa regione (ZI di Settat), progetto attualmente in corso e finanziato con le economie del programma di Sostegno alla Cooperazione Regionale.

6 Sub-progetto WALL Paese e aree di intervento Tunisia, Governatorati di Nabeul e Kairouan Durata Dal 01/01/2009 al 31/10/2011 Costo totale Il sub-progetto WALL ha sviluppato studi e azioni congiunte sul territorio tunisino e sui territori regionali italiani a favore del contenimento del rischio idrogeologico nelle aree a rischio di desertificazione, attraverso il recupero di zone agricole marginali e favorendo lo scambio di conoscenze tradizionali sul miglior utilizzo della risorsa idrica. Il sub-progetto è articolato in due linee di intervento: la prima si focalizza sul ripristino degli equilibri idrodinamici delle falde sotterranee, la seconda sulla mitigazione del degrado dei suoli attraverso il ripristino di tecniche storiche di utilizzo della risorsa idrica e la diffusione di buone pratiche relative al sistema delle conoscenze tradizionali nel settore della lotta alla desertificazione. Il partenariato Italia Tunisia Regioni Soggetti attuatori Partners istituzionali Sicilia (Capofila) ARPA Agenzia Regionale Protezione Ambiente Ministero dell Agricoltura e delle Abruzzo Federparchi Risorse Idriche Basilicata Regione - Dipartimento Ambiente Università della Basilicata Consorzio Tern Direzione Generale Risorse Idriche Campania Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano e Direzione Generale Conservazione Volturno Terre Agricole Sardegna ENAS Ente Acque e Rifiuti Calabria Presidenza Giunta Regionale Università Mediterranea Autorità di Bacino Arpa Agenzia Regionale Protezione Ambiente I risultati conseguiti Nell ambito della componente di ricarica delle falde gli enti attuatori italiani e i partner tunisini hanno realizzato uno studio di impatto della ricarica artificiale degli acquiferi di Cap Bon con acque reflue trattate e uno studio sulle possibilità di ricarica artificiale degli acquiferi della costa orientale di Cap Bon (Gov. Nabeul) e di Sisseb (Gov. Kairouan). Sono stati acquistate, installate e consegnate ai partner tunisini quattro stazioni di monitoraggio freatimetrico. Sono stati inoltre realizzati due modelli e i relativi software applicativi a supporto delle valutazioni sulle attività di ricarica. Sono state svolte azioni di capacity building finalizzate alla formazione del personale tunisino per l utilizzo dei modelli software realizzati, per l individuazione di nuove tecniche di ricarica e infine sulle tecniche partecipative nella gestione delle risorse idriche. Nell ambito della componente di lotta alla desertificazione, sono stati condotti degli studi per la conoscenza dei fenomeni alla scala di bacino e puntuale (aziendale) per la gestione sostenibile dei sistemi agroforestali. Gli studi sono stati svolti nel bacino del fiume Imera meridionale, ad alta

7 vulnerabilità alla desertificazione, utilizzando modelli e metodi condivisi con i partner tunisini, che hanno condotto studi analoghi in alcuni regioni della Tunisia. Sono stati effettuati interventi formativi per la diffusione di buone pratiche tra operatori italiani e tunisini riferite al Sistema delle Conoscenze Tradizionali (SCT) nel settore della lotta alla desertificazione finalizzate al consolidamento di competenze locali. E stato realizzato un intervento pilota di ripristino di tecniche tradizionali di contrasto al degrado del suolo in Abruzzo, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La sostenibilità futura La realizzazione del progetto ha visto il coinvolgimento nelle fasi di progettazione ed attuative di partner, Italiani tunisini, di provata competenza ed ha avviato un processo di scambio e collaborazione tra i partner. Attraverso lo scambio di esperienze e l acquisizione di know - how, i partner hanno aumentato la loro capacità di risposta ai problemi esistenti e sono in condizione di individuare nuove metodologie e interventi nel campo dello sviluppo sostenibile delle risorse idriche e della lotta alla desertificazione. E già stata individuata una nuova ipotesi d intervento ed altre azioni sono sviluppabili in continuità con quelle sviluppate con il sub-progetto WALL e che potrebbero essere sostenute con i fondi della politica comunitaria di prossimità e con altri fondi per la cooperazione. La lotta alla desertificazione è infatti un obiettivo centrale delle politiche della UE in materia di ambiente e di sviluppo rurale. I risultati del sottoprogetto e le metodologie sviluppate sono suscettibili di ulteriori sviluppi e di una loro estensione ad altre aree vulnerabili alla desertificazione.

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