Enpap. Notiziario ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA PER GLI PSICOLOGI

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1 Enpap 12 Notiziario Spedizione in Abbonamento Postale art. 2, comma 20/c, legge 662/96 - Filiale di Roma - Anno IV - n 2, Dicembre 2003 ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA PER GLI PSICOLOGI

2 Questo numero Continua la riflessione sulla sostenibilità sociale del sistema contributivo, la sua capacità di assolvere alla funzione fondamentale: permetterci di conseguire, al raggiungimento dei previsti requisiti, un trattamento pensionistico decoroso. Le considerazioni sugli aspetti critici del sistema contributivo, accennati nell editoriale del numero scorso, sono riprese e dettagliate nella Conversazione con il Presidente. Sugli stessi temi interviene, nella sezione Esperienze, dottor Sandro Sandrini, presidente dell EPAP, ente che con l Enpap condivide l esperienza del sistema previdenziale contributivo normato dal decreto legislativo n. 103/96, in quanto entrambi enti di nuova generazione nati proprio in seguito a tale decreto. Mentre il consueto Report rende conto della gestione corrente, la sezione I Consulenti dell Ente presenta in questo numero Prometeia, advisor che ha recentemente iniziato a collaborare con l Enpap. La recentissima legge n. 289/03, che a partire dal 29 ottobre introduce importanti modifiche in tema di indennità di maternità, è invece commentata nella sezione Approfondimenti. Arrivederci al prossimo numero del Notiziario, a gennaio 2004! Mario Rossini Notiziario Enpap periodico dell Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi Direttore Responsabile Mario Rossini Comitato di redazione Antonio Azzolini, Rolando Ciofi, Paola Crimini, Demetrio Houlis, Valeria La Via, Paolo Moscara, Francesco Rabotti, Mario Rossini, Antonio Sperandeo Laura Lulli (segretaria di redazione) Direttore editoriale Valeria La Via Consulente editoriale Franco Albanese Hanno collaborato Sabrina Tortora, Laura Clivio Registrazione Tribunale di Roma, n 354/2000 Redazione via Andrea Cesalpino, Roma tel fax enpap1@tin.it Stampa Edigraf Editoriale Grafica Roma - via E. Morosini, 17 Finito di stampare dicembre 2003 Sped. in Abb. Post. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Roma Pubblicazione inviata gratuitamente a tutte le psicologhe e a tutti gli psicologi iscritti all Ente 2

3 Conversazione con il Presidente dell Ente Impegno per garantire pensioni adeguate agli iscritti In questo numero, invece del consueto editoriale, proponiamo un colloquio in cui Valeria La Via, direttore editoriale del Notiziario, sottopone a Demetrio Houlis, presidente dell Enpap, temi e interrogativi tratti da colloqui con i colleghi. Assicurare ai nostri iscritti profili di rischio/rendimento ottimali per le nostre esigenze Molti colleghi esprimono la preoccupazione che la crisi dei mercati finanziari, nel riflettersi sull ente, possa ripercuotersi anche sulle loro pensioni. Vorresti dirmi, in termini semplici, se questo è vero? Si tratta di dare una risposta semplice a un problema estremamente complesso! Non è certamente una cosa molto agevole, però ci provo. Il primo dato riguarda la situazione finanziaria che si è creata a livello mondiale e che ormai è un dato strutturale. Ci sono stati tre anni di andamento negativo dei mercati finanziari mondiali e solo in questi ultimi mesi si è verificata una ripresa, di cui ancora bisogna capire se sia un fatto momentaneo o duraturo. Ora, l ente ha certamente risentito degli andamenti negativi dei mercati finanziari mondiali, ma ne ha risentito meno di molti altri investitori istituzionali e soprattutto meno degli investitori privati, avendo messo in atto tutta una serie di sistemi di controllo degli investimenti che solitamente un investitore privato non è in grado di attuare. Resta il fatto che in questo periodo abbiamo toccato con mano un elemento presente nella teoria ma che molti tendevano a sottovalutare, dando per scontato che il mercato azionario, sia pure con qualche oscillazione temporanea, avrebbe dato ritorni significativi a coloro che vi avessero investito i propri denari. Gli eventi che si sono verificati servono a tutto il mondo finanziario mondiale (quindi anche a noi) per reintrodurre nella prassi una logica di prudenza nell attuazione di investimenti pur di lungo periodo. In particolare, a noi servono per porre in atto tutta una serie di strumenti finanziari che permettano di garantire i rendimenti che interessano l ente, ovvero rendimenti vicini alla rivalutazione che dobbiamo garantire ogni anno ai contributi che gli iscritti ci versano. E tutto questo come incide sulle nostre pensioni? Per quanto riguarda l incidenza sulle nostre pensioni, occorre tenere presente che negli enti pubblici (Inps, Inpdap e quant altro) i contributi pensionistici attribuiti all iscritto sono somme e- sistenti sul piano contabile, ma prive di consistenza reale, poiché questi enti non accantonano materialmente dei denari. Viceversa, noi accumuliamo e accantoniamo i contributi degli iscritti, che investiamo. Quindi i rendimenti che traiamo da questi investimenti possono incidere in maniera anche significativa sull entità delle nostre pensioni. Uno o due punti di rendimento in più sui nostri investimenti possono avere ricadute significative non tanto nell immediato ma nel medio e lungo periodo su quelli che poi potranno essere gli importi complessivi che vengono accumulati sulle posizioni di ogni iscritto. Quindi, se noi riusciamo a ottenere un rendimento elevato, è possibile che da questo derivi una pensione più elevata per i nostri iscritti? Certo, perché noi, in sede di costituzione dell ente, eravamo riusciti a far passare il principio in base al quale rendimenti superiori ai tassi di 3

4 4 rivalutazione che dobbiamo riconoscere per legge ai nostri iscritti possono, sia pure con una logica prudenziale (cioè non ogni anno ma ogni quinquennio), essere riattribuiti in maniera significativa sulle posizioni dei singoli iscritti. Se ho capito bene, allora, mentre uno che è i- scritto all Inps non potrà mai sperare di avere più del minimo previsto per legge, noi invece sì, possiamo sperarlo. Anche se in questi anni la speranza è stata messa in dubbio Certo, perché le aspettative di rendimento dei mercati finanziari si sono rivelate diverse da quelle che erano quattro o cinque anni fa. Sicuramente nel mondo occidentale cosiddetto industrializzato non ci sono oggi quei tassi di crescita che potevano esistere nel decennio scorso: è un fatto che il prodotto interno di questi paesi cresce a ritmi abbastanza bassi. Il panorama che tu mi presenti è quello che tutti abbiamo sotto gli occhi, con un notevole grado di incertezza. Torniamo però, se non al particolare, alle risposte che io vorrei dare nell attualità ai colleghi, sia pure con tutte le cautele. La prima: come abbiamo fatto, in questa situazione, a riconoscere a ciascuno i rendimenti previsti? Certo, dimenticavo di spiegarlo. In effetti uno dice i rendimenti li avete garantiti, però i mercati finanziari sono andati male: allora come avete fatto, avete fatto qualche alchimia, qualche magia? Invece la risposta è piuttosto semplice: noi, con le economie di gestione dell ente abbiamo messo da parte delle somme che abbiamo potuto utilizzare per la rivalutazione dei montanti degli iscritti. Resta comunque una circostanza finanziariamente difficile. Vogliamo spiegare quel che sta facendo l ente? L ente sta valutando con estrema attenzione, assieme agli altri enti di previdenza privati a noi omologhi, forme di investimento che permettano di conciliare questa esigenza di sicurezza dei rendimenti con l altrettanto grande e- sigenza di ottenere qualcosa in più rispetto ai rendimenti di base che bisogna garantire ai nostri iscritti, cioè avere, come si dice in termine Tasso di sostituzione: nell attuale sistema le prestazioni previdenziali sono del tutto inadeguate tecnico, dei profili di rischio/rendimento ottimali per le nostre esigenze. Ecco: a me capita di sentire persone che fanno i conti a tavolino e dicono: Guarda che se tu versi tot la tua pensione sarà così e colà e altre persone che dicono: No, questi calcoli non si possono fare e altri ancora che dicono Posso darti un criterio di massima. Qual è la verità? Il calcolo è estremamente complesso ed è per questo che l ente non ha mai fornito e non fornisce dei dati precisi. Come abbiamo ricordato anche nel precedente numero del Notiziario, per a- vere certezza di questi dati l ente ha insediato u- na commissione di esperti che hanno studiato in termini specifici questo problema. I risultati definitivi non sono ancora pronti, ma dai primi dati in nostro possesso noi possiamo affermare - e i- nizieremo a discuterne con i nostri colleghi - che il cosiddetto tasso di sostituzione, vale a dire la percentuale di pensione, sarà inferiore al 20% dell ultimo reddito disponibile. Facciamo l esempio sulla base di 1000 euro al mese per semplificare. Mille euro al mese: il tasso di sostituzione del 20% vuol dire che la pensione che avrò una volta che finisco di lavorare sarà inferiore al 20% del mio ultimo reddito disponibile; vuol dire che sarà inferiore a 200 euro al mese. Questo avendo 65 anni e avendo alle spalle una carriera contributiva di 35 anni di versamenti. Quindi ancora peggio sarà per quelli che hanno cominciato a pagare a partire da un punto avanzato della carriera! Sì. Il dato certo del sistema contributivo è che l entità della pensione è in funzione dell entità dei contributi versati. Allora noi che cosa facciamo? Dobbiamo rassegnarci? Qual è la previsione? Finiremo tutti sotto i ponti? Io dico di no, ma non in base a questi dati. Dico di no in relazione a quello che abbiamo iniziato a fare e a quello che dovremmo fare: cioè chiedere una riforma chiara di questo sistema di calcolo delle prestazioni pensionistiche, perché, e questo

5 già l avevo accennato nel mio precedente editoriale, un sistema previdenziale, in base al dettato costituzionale, che è del 48 e in base a quello che ci dicono le recenti direttive europee, che sono di un paio di anni fa, deve garantire un adeguato decoro all anziano. Evidentemente prestazioni di questo genere non garantiscono non dico il decoro ma neppure la sopravvivenza fisica dell anziano. Allora questo è un sistema che dev essere cambiato. Sulla base di queste constatazioni abbiamo intrapreso con questa commissione di studio e poi con il ministero del Lavoro e con gli altri enti nostri consimili una riflessione su quali possano essere le strade da seguire per cambiare questo stato di cose che è assolutamente inaccettabile. Vorrei aggiungere che noi ne abbiamo iniziato a parlare già da parecchi anni con i ministeri vigilanti, direi addirittura dal giorno successivo al nostro insediamento. Oggi verifichiamo una maggiore attenzione da parte di tutti quanti gli interlocutori, sia tecnici che politici, rispetto a questi problemi. Questo mi fa venire in mente che la maggiore sensibilità va di pari passo con il protagonismo della questione previdenza oggi in Italia e in tutta Europa. Io vorrei che tu mi facessi comprendere il rapporto tra noi che abbiamo la Cassa e quelli che sono iscritti per esempio all Inps: quali sono vantaggi e svantaggi, anche nell incertezza di come verrà fatta questa riforma? Direi che la differenza sostanziale sta nella sfida di poter essere, in parte almeno, artefici del nostro futuro. Mentre trovarci all interno di un ente pubblico come l Inps implica il fatto che in ogni caso si debbano subire le decisioni prese altrove, nel nostro caso noi, come stiamo facendo, possiamo iniziare a discutere già da oggi le modifiche necessarie per evitare che si creino poi un domani delle condizioni assolutamente inaccettabili. Questa è la differenza fondamentale. Che cosa ti dà la certezza che noi siamo più degli altri nella condizione di essere artefici del nostro futuro? Siamo pur sempre soggetti a una legge, a decisioni che vengono prese altrove; siamo, sì, privati, ma sotto la vigilanza dei ministeri. Chiedere una riforma chiara del sistema di calcolo delle prestazioni pensionistiche Certo, noi siamo all interno del sistema della previdenza italiana e questo vuol dire che dobbiamo rispettare certe regole di carattere generale, ma è altrettanto vero che all interno di queste regole di carattere generale, che sono inviolabili perché riguardano la struttura generale del sistema previdenziale italiano, abbiamo certe possibilità di elasticità che possiamo mettere in atto e che possono essere pertinenti alla nostra professione. Un sistema previdenziale generale pubblico si trova a dover operare delle mediazioni tra condizioni lavorative estremamente diverse, per esempio tra i cosiddetti lavoratori precoci, o coloro che svolgono lavori cosiddetti usuranti e invece situazioni di reddito, di attività lavorativa e- stremamente floride. Allora, dovendo mediare tra queste situazioni anche opposte, le soluzioni che vengono adottate sono di pura mediazione oppure sono situazioni che creano, come hanno creato in passato, condizioni di privilegio e condizioni di sfavore. Noi invece abbiamo la possibilità di tarare il nostro sistema su quelle che sono le nostre esigenze di categoria, intesa come professione. Tu mi dici Sono anni e anni che parliamo con i ministeri : vorrei però ricordarti che sono anni e anni che le stesse persone parlano con i ministeri; a un certo punto ci saranno altre persone. Che cosa ti fa pensare che nel normale avvicendamento delle persone elette dai colleghi si perseguano gli stessi obiettivi o si riesca a mantenere una certa costanza? Questo evidentemente non lo so e non lo posso sapere. Posso solo dire al di là delle scelte che all interno di un contesto democratico sono sempre libere e debbono essere rispettate che ai colleghi converrà di tenere conto che il confronto deve avvenire sulla specificità delle tematiche della previdenza. Il confronto non può essere sulla base di cose orecchiate, di suggestioni, ma deve avvenire sulla base di u- na capacità propositiva, di una capacità di progettazione di quelli che sono gli scenari della previdenza per gli psicologi nel presente e nel futuro e poi anche sulla capacità di gestire queste ipotesi, questa progettazione che viene messa in campo. Sono questi due gli aspetti che a mio modo di vedere debbono essere te- 5

6 6 nuti in considerazione dai colleghi nel momento in cui ragionano sul gruppo dirigente cui affidare l ente di previdenza. Vorrei anche essere chiaro, per non dare una immagine asettica dell attività di previdenza: esiste anche una forte componente ideologica relativa al modo in cui si intende la previdenza, e quindi l intervento nel nostro ente. Questo m interessa. Ritengo infatti che la trasparenza non riguardi solo i dati ma anche e soprattutto, per così dire, gli assunti di base, altrimenti è ben difficile giudicare programmi e progetti. Puoi dire qualcosa di più su questo tema? Be, non tutte le politiche sono uguali e dal mio punto di vista, certamente non da oggi, affermo che l ente di previdenza debba essere inteso come uno strumento in cui si esplica la solidarietà all interno della categoria al fine di garantire a tutti noi che esercitiamo la libera professione di affrontare con serenità non solo l età in cui, anziani, non saremo più in grado di procacciarci i mezzi di sostentamento, ma anche le eventuali difficoltà che insorgano nel corso della vita lavorativa. Quindi io ritengo che al giorno d oggi l obiettivo di creare un sistema di previdenza efficace significhi creare anche un parallelo sistema di assistenza. Questa impostazione solidaristica come si caratterizza, diciamo così, sul piano pragmatico? Vuol dire ritenere importante che, a fianco dell elemento previdenziale in senso stretto, dell erogazione in denaro di una rendita, siano garantiti anche determinati strumenti assistenziali, per esempio relativi alla copertura sanitaria e infortunistica, ma anche strumenti che offrano ce ne stiamo occupando proprio ora una parte di coperture assicurative per cure di lungo termine, le cosiddette long term cares. Sono interventi dal mio punto di vista assolutamente importanti che noi stiamo cercando di realizzare attraverso la creazione di questa nuova associazione di cui a- vete sentito già parlare: EMAPI, l Ente di Mutua Assistenza fra i Professionisti Italiani, che raggruppa al proprio interno, oltre agli psicologi, Un sistema di previdenza efficace deve creare anche un parallelo sistema di assistenza avvocati, notai, infermieri, periti industriali e ha l obiettivo di costruire occasioni assistenziali vantaggiose per i nostri iscritti. Se mi permetti una battuta un po provocatoria, avere questo privilegio è forse ciò da cui immediatamente riusciamo a percepire un vantaggio, perché a fronte della prospettiva incerta di avere una pensione accettabile, tutto sommato c è una consolazione, una sorta di tornaconto secondario nell avere tutte queste cose di cui partecipiamo insieme ad altri professionisti. Mentre tu parlavi io mi rendevo conto che le risposte che ho dato sin qui possono dare questa impressione perché non ho esplicitato quello che tu chiami il tornaconto primario, ovvero come possa essere costruito. Cerco di essere più chiaro: quando parlo di riforma del sistema previdenziale che ci coinvolga direttamente intendo la costruzione di una serie di proposte che evidentemente dovranno essere anche discusse tra colleghi, che ci permettano di creare prestazioni significative e a- deguate. È ovvio che non dobbiamo e non possiamo più pensare a pensioni come eravamo abituati a vederle negli anni passati, per cui bastavano sedici anni di veramenti per potersene andare con una sine cura in pensione in età ancora giovane: quei tempi sono passati, e d altra parte anche da un punto di vista, per così dire, morale, per fortuna non ci sono più perché è assurdo pensare che solo dopo pochi anni una persona possa poi vivere di rendita per il resto della propria vita. Però, detto questo, si tratta di arrivare alla costruzione di un sistema che possa essere rispondente alle nostre esigenze: evidentemente lo possiamo fare modellandolo il più possibile sulle nostre esigenze di categoria. Quindi il tornaconto secondario sicuramente è forte e cerchiamo di costruirlo e di renderlo significativo, ma questo non può e non vuole essere una sostituzione dell interesse primario nostro, cioè la previdenza. Questa va cambiata. Va cambiata con un sistema sicuramente diverso da quello del passato e sicuramente anche con sacrifici da parte nostra; però rimane l elemento fondante della nostra attività.

7 Già, ma viene da chiedersi: Come mai, allora, non ci hanno pensato prima?. La percezione è di pagare un sacco di soldi per avere in cambio meno del 20% alla fine di tutta una carriera. Questa riprogettazione del sistema a me sembra essere il tema centrale, ma mi sembra che se ne parli poco. L approccio più diffuso mi pare sia quello chiassoso e rissoso in cui molto si critica ma senza toccare questo aspetto strutturale. Come mai? Be, per affrontare temi complessi occorre costruirsi delle competenze, e questo non è sempre agevole. Non devo certo, psicologo tra psicologi, ricordare che l assumere atteggiamenti aggressivi è una delle possibili risposte all ansia. Non ho bisogno di ricordare che, soprattutto sulla materia che stiamo trattando, non è questa la disposizione che permette di individuare le soluzioni migliori. Tu ti chiedevi: Come mai non ci hanno pensato altri prima di noi?. La risposta è abbastanza semplice: gli altri prima di noi davano per scontato che quando uno avesse smesso di lavorare avrebbe a- vuto comunque una pensione, non si sa bene con quali denari, tant è che a- desso ci troviamo con l Inps piuttosto che con altri enti di previdenza che hanno buchi di bilancio molto gravi. Quando ci si è accorti che a causa del calo demografico e dell allungamento dell aspettativa di vita non ci saranno più più le risorse per pagare queste pensioni, si è iniziato a fare dei nuovi sistemi di calcolo delle prestazioni che sicuramente hanno tagliato e stanno tagliando i deficit da parte dell Inps e dello Stato, ma che dall altro lato produrranno prestazioni sicuramente molto più basse e per certi versi inique. Il fatto è però che queste prestazioni al momento non vengono erogate da nessuno, per cui nessuno si è accorto di questo taglio drastico. Noi avevamo già iniziato a fare qualche calcolo e quindi già avevamo iniziato a segnalare il problema. L aliquota contributiva che oggi versiamo è molto più bassa di quella versata sia dai lavoratori dipendenti che da altri autonomi Quindi noi semplicemente abbiamo avuto più motivi per occuparcene? Certo, sicuramente. Anche perché su questo c è un altro particolare non trascurabile da aggiungere, che inciderà inevitabilmente sulle proposte che dovranno essere fatte. Tu dicevi prima che noi paghiamo un mucchio di soldi per la previdenza per poi avere una pensione bassissima, in qualche caso addirittura vergognosa. Parlando con te qualche tempo fa dicevo che mi sento estremamente a disagio quando debbo firmare l erogazione di certe prestazioni di alcune decine di euro al mese, soprattutto nel caso, che purtroppo si è verificato, in cui paghiamo la reversibilità ai superstiti di qualche collega deceduto. Sono condizioni che non esito a definire vergognose; però le norme dello Stato a cui ci dobbiamo attenere nell attuale sistema sono queste. Ma a parte questo aspetto drammatico, per certi versi esiste il fatto che noi abbiamo la percezione di pagare molto, ma in realtà paghiamo il 10%; ad esempio l entità dei versamenti di un dipendente equivale al 32% dello stipendio, quindi più di tre volte quello che versiamo noi. Adesso anche un i- scritto alla gestione separata Inps versa il 14%, che nel giro di qualche anno diventerà il 19%; quindi l aliquota contributiva che noi versiamo attualmente è molto più bassa di quella che versano i lavoratori dipendenti, è più bassa di quella che versano altri lavoratori autonomi. Non voglio proseguire oltre perché sento che le considerazioni che vai facendo mi trasportano verso una conclusione realistica, ma spiacevole: è vero infatti che esiste pur sempre un rapporto tra quanto versiamo e quanto ci verrà erogato come pensione. Ma ho compreso due cose: che questo non è l unico fattore da includere nel calcolo dei nostri vantaggi, e che lo stesso dato di realtà da parte di una cassa di previdenza autonoma può essere affrontato nell ambito di una attiva e proattiva gestione dei propri interessi. Vedi che, parlando d altro, mi hai pazientemente ricondotta a un metodo assai familiare allo psicologo nel suo lavoro: affrontare la realtà per trarne il maggior vantaggio possibile e trattare i propri simili come alleati per la realizzazione del tornaconto di tutti e di ciascuno. Inutile dire che si tratta del metodo di cui più mi fido, potendone verificare ogni giorno l efficacia. Ti ringrazio e ti auguro buon lavoro. 7

8 Enpap report 8 I nuovi uffici Con il trasferimento degli uffici nella nuova sede, si è provveduto al potenziamento della rete telefonica e di quella telematica interna; tale potenziamento ha permesso un più agevole afflusso e smistamento delle chiamate che pervengono dagli iscritti e la possibilità di poter accedere dalle singole postazioni all archivio elettronico dove risiedono le posizioni. L archivio elettronico delle posizioni favorisce così l immediatezza della risposta e riduce le attese all apparecchio prima dovute al tempo necessario per recarsi fisicamente in archivio e reperire la posizione cartacea. Acconto 2003 Il mese di novembre ha rappresentato il primo vero collaudo della nuova struttura. L analisi delle telefonate ricevute ha confermato il gradimento degli iscritti nei confronti della scelta organizzativa presa dall Enpap di predisporre e inviare agli iscritti che hanno tempestivamente presentato la dichiarazione reddituale annuale, un bollettino M.Av. precompilato. Questa scelta ha davvero comportato per gli iscritti meno dubbi, difficoltà e problemi di quanti ne abbia invece generato. Quest anno è stato possibile inviare bollettini M.Av., corrispondenti ad altrettante dichiarazioni reddituali annuali pervenute all Ente in tempo utile per essere digitalizzate e così disporre dei dati necessari a precalcolare gli importi, e dare le opportune istruzioni alla Banca che emette il M.Av. Ora, passata la scadenza dell acconto (1 dicembre 2003), le chiamate agli uffici con quesiti circa l acconto si sono naturalmente ridotte e circoscritte sul che fare in caso di ritardato versamento? Le alternative possibili sono: utilizzare il M.Av. per il pagamento della contribuzione e contestualmente effettuare il bonifico per gli importi a titolo di interessi; effettuare un unico bonifico per l importo complessivo (contributi + interessi + sanzioni). In entrambi i casi i versamenti dovranno essere effettuati a mezzo bonifico bancario con le modalità indicate dal successivo prospetto, avendo cura di inviare all Ente un breve dettaglio, anche tramite fax, che illustri la ripartizione del versamento. Si ricorda che gli interessi sono fissati dal Regolamento (articolo 10) nella misura dello 0,60% per ogni mese o frazione di mese. Attenzione a non superare i 90 giorni (28 febbraio 2004) dalla scadenza, per evitare che agli interessi di mora si aggiunga una sanzione pari al 15% delle somme non pagate nei termini. Sanatoria Significativo che in due telefonate su tre arrivate all Ente lo scorso mese, la conversazione oltre che affrontare il tema acconto ha anche toccato, più in generale, la posizione previdenziale nel suo complesso con una particolare attenzione rivolta alla domanda di sanatoria, anche in vista della prossima scadenza del 30 dicembre (versamento terza rata per chi si è avvalso della dilazione). Su questo punto vale la pena di segnalare che l esame delle domande di sanatoria ha coabitato per tutto il secondo semestre 2003 con alcuni picchi d attività: le fasi preparatorie, dirette e successive al trasloco nella nuova sede, laboriose perché occorreva non pregiudicassero la funzionalità degli uffici rispetto alle due principali scadenze istituzionali (dichiarazione annuale e acconto),

9 scadenze che cadono entrambe nel secondo semestre. Questa situazione di particolare contingenza (non si trasloca ogni anno!) e la necessità di mantenere aggiornato il livello delle attività correnti, ha reso necessario orientare la priorità verso particolari posizioni. L Ente, infatti, tenuto conto delle richieste di adesione pervenute (circa 7.800), in un primo momento ha definito le domande presentate dagli iscritti che hanno chiesto, o avevano maturato requisiti, per prestazioni collegate alla posizione previdenziale individuale (restituzioni ultrasessantacinquenni, pensioni, restituzioni somme versate in eccedenza, cancellazioni). Superato l intero periodo di scadenze, l attività è stata allargata alla generalità delle richieste. Ricongiunzione, totalizzazione Mentre nel caso maternità il Parlamento è intervenuto con un apposita legge, già in vigore e presentata in questo stesso numero nella sezione approfondimenti, le questioni ricongiunzione e totalizzazione sono ancora legate ai tempi e ai destini della delega sulle pensioni (la controversa Riforma Maroni della Previdenza). Pubblicheremo una nota sul Notiziario Enpap non appena ci saranno novità sostanziali. Le coordinate del conto corrente bancario Enpap Il BBAN (Basik Bank Account Number) è lo standard di rappresentazione delle coordinate bancarie nazionali di conto corrente che consente di identificare con certezza il conto e la banca del beneficiario. Il BBAN è formato da 23 caratteri alfanumerici così suddivisi: CIN - ABI - CAB N CONTO CIN Italia (UNA LETTERA) ABI (CINQUE NUMERI) Codice banca, identifica l Istituto Bancario CAB (CINQUE NUMERI) Codice filiale, identifica la filiale N CONTO (12 CARATTERI - LETTERE E NUMERI) identifica il singolo conto Secondo le regole di standardizzazione stabilite dall ABI (Associazione Bancaria Italiana) l introduzione delle coordinate bancarie nazionali BBAN ha portato a una lunghezza fissa della stringa delle coordinate, che non possono più contenere i caratteri speciali prima ammessi: la barra (/), il punto (.), i due punti (:) e il trattino ( _ ) 9

10 I Consulenti dell Ente In relazione alla prolungata crisi dei mercati finanziari mondiali, l Enpap ha sviluppato una approfondita riflessione volta a individuare profili di rischio-rendimento ottimali che consentano di raggiungere gli obiettivi sia di breve periodo (rendimenti pari alle rivalutazioni annuali dei montanti contributivi degli iscritti) sia di più lungo respiro (rendimenti degli investimenti superiori al PIL nominale). Dopo un prolungato confronto realizzato anche in sede AdEPP, si è deciso di avvalersi della consulenza della società Prometeia, che già collabora con altri enti previdenziali e con importanti investitori istituzionali. Ospitiamo qui un primo intervento di Prometeia che, dopo aver riassunto il mandato da noi ricevuto, presenta le linee di azione lungo le quali intende operare. 10 Prometeia, advisor indipendente Prometeia non svolge alcuna attività di gestione dei patrimoni, per cui non si pone in conflitto di interessi con gli attori dell industria dell asset management. Svolge il ruolo che internazionalmente è definito come investment consulting o advisor. A partire dal 1981 Prometeia è attiva nel campo della ricerca e della consulenza su temi economici e finanziari, nell analisi dei mercati e nelle previsioni macroeconomiche. Tali competenze vengono trasferite al cliente nei progetti consulenziali, integrando informazioni di mercato e aziendali, scenari previsivi e modelli di analisi. La Società, advisor indipendente leader sul mercato italiano, produce sistemi informativi e svolge attività di consulenza e ricerca applicata su specifici temi di natura economica, finanziaria e territoriale. Sono oltre 180 i professionisti che si occupano di analisi dei mercati, dei settori, del territorio, integrando tali informazioni con quelle derivanti dalle consulenze realizzate nei diversi settori. La business unit Mercati Finanziari & Risparmio Gestito si occupa di fornire consulenza agli investitori istituzionali sulle diverse attività in cui si articola il processo degli investimenti. Il team dell area è composto da 15 tra senior consultant, project managers e analisti; si avvale, inoltre, della collaborazione di professori e ricercatori universitari. Le richieste dell Ente a Prometeia L Enpap ha chiesto a Prometeia di affiancare l Ente con l obiettivo di rendere ancora più efficace ed efficiente il processo degli investimenti nelle sue diverse fasi, trasferendo all Ente metodologie, esperienze e strumenti utili per meglio comprendere il percorso intrapreso. Prometeia si impegna a svolgere l attività a supporto della gestione del portafoglio finanziario operando in modo personalizzato rispetto ai diversi obiettivi e vincoli legislativi dell Enpap. Per quest ultima parte Prometeia si avvarrà di un esperto giurista, con consolidata esperienza nell ambito previdenziale. Le risorse stabilmente dedicate da Prometeia sono costituite da: - un manager responsabile di progetto; - un manager responsabile delle attività di analisi macroeconomica e finanziaria e asset allocation; - due consulenti senior responsabili delle attività di selezione dei gestori e monitoraggio della performance.

11 Le specificità dell investitore istituzionale Enpap L Enpap è una cassa di previdenza istituita con il decreto legislativo n. 103 del 1996, ai cui dettami deve adeguare la propria strutturale strategia degli investimenti. La gestione finanziaria dell Ente è funzionale a obiettivi di medio-lungo termine ed è caratterizzata da alcune specificità. È prevista, ai fini della determinazione delle prestazioni, l adozione del sistema di calcolo contributivo, di cui all art. 1 della legge n. 335/95, con aliquota di finanziamento non inferiore a quella di computo (cfr. art. 2 decreto legislativo n. 103/96), a differenza degli enti privatizzati in base al decreto legislativo n. 509/94, parte dei quali adottano ancora come metodo di calcolo delle prestazioni il sistema retributivo, restando l adozione del sistema contributivo meramente facoltativa (cfr. art. 3, comma 12, legge n. 335/95). Il sistema contributivo adottato è tuttavia profondamente diverso da quello implementato nella previdenza integrativa: i contributi versati all Enpap devono essere comunque rivalutati a un tasso pari alla media mobile quinquennale del PIL nominale, capitalizzato annualmente, indipendentemente dal risultato finanziario annuale. Su tale tasso di rivalutazione target risulta estremamente complesso impostare una strategia di investimento, in quanto il PIL è una grandezza reale definita come sommatoria algebrica di quattro principali poste di flusso della contabilità nazionale (consumi, investimenti, esportazioni e importazioni), che non hanno nessuna proxy diretta sui mercati finanziari, come è evidenziato dal grafico sottostante. 11

12 L intervento di Prometeia a supporto del processo degli investimenti dell Enpap Il supporto consulenziale offerto all Enpap riguarda le scelte strategiche di investimento del portafoglio finanziario, con l obiettivo di contribuire alla definizione di un processo degli investimenti che si configuri come efficiente e iterativo, rendendo efficace il dialogo e il confronto tra le specifiche competenze e responsabilità coinvolte. I servizi sviluppati da Prometeia a supporto del processo degli investimenti di investitori istituzionali sono sintetizzabili nel grafico sottostante che evidenzia le attività di ricerca eseguite in corrispondenza di ogni fase inerente la gestione degli investimenti finanziari. L intervento a favore dell Enpap prevede nel dettaglio le seguenti attività: - analisi dettagliata della strategia e del processo degli investimenti; - definizione delle linee guida della strategia degli investimenti e articolazione del processo degli investimenti e dell architettura di portafoglio più idonei a implementare la strategia; - selezione, qualora necessario, di strumenti finanziari di investimento idonei alla costruzione del portafoglio strategico; - monitoraggio della strategia di investimento e della performance dei gestori. Per integrare i suoi servizi di consulenza, Prometeia impiega software sviluppati internamente dedicati alla selezione quantitativa di prodotti del risparmio gestito e al controllo e al monitoraggio dei portafogli gestiti. Ma soprattutto Prometeia dispone di un data base proprietario contenente informazioni dettagliate sulle principali società di asset management operanti nel mercato italiano. Tali informazioni riguardano non solo i dati di performance dei prodotti ma soprattutto altri aspetti relativi alle modalità del processo degli investimenti, allo stile di gestione dei prodotti e alla qualità degli aspetti gestionali, in modo tale da ottenere una visione di lungo periodo e il più completa possibile delle diverse case. L attività di Prometeia a favore dell Enpap è dunque rappresentata da interventi di consulenza strategica per la gestione del portafoglio finanziario dell Ente. Tale attività di supporto si realizza tramite una serie di contributi scadenzati nel tempo e relazionati alle differenti fasi del processo degli investimenti dell Enpap. 12

13 Approfondimento ENPAP di Mario Rossini Maternità, si cambia data: in Gazzetta Ufficiale la nuova legge che modifica la normativa La Gazzetta Ufficiale del 28 ottobre 2003 ha pubblicato il testo della legge 15 ottobre 2003, n. 289 Modifiche all'articolo 70 del testo unico di cui al decreto legislativo 151/01, in materia di indennità di maternità per le libere professioniste. Il testo è breve, ed è quindi possibile pubblicarlo integralmente. Legge n. 289/03 Il Presidente della Repubblica promulga la seguente legge: Articolo 1 All art. 70 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n 151, sono apportate le seguenti modificazioni: al comma 2, le parole: del reddito percepito e denunciato ai fini fiscali sono sostituite dalle seguenti: del solo reddito professionale percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo, e le parole: della domanda sono sostituite dalle seguenti: dell'evento ; b) dopo il comma 3, è aggiunto il seguente: 3-bis. L'indennità di cui al comma 1 non può essere superiore a cinque volte l'importo minimo derivante dall'applicazione del comma 3, ferma restando la potestà di ogni singola cassa di stabilire, con delibera del consiglio di amministrazione, soggetta ad approvazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un importo massimo più elevato, tenuto conto delle capacità reddituali e contributive della categoria professionale e della compatibilità con gli equilibri finanziari dell'ente. Articolo 2 La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addi' 15 ottobre 2003 A partire dal 29 ottobre, data d entrata in vigore della nuova legge, si determinano pertanto effetti automatici e immediati anche sul Regolamento Enpap per la corresponsione dell indennità di maternità (pubblicato in EnpapGuida 01 e nella sezione Regolamenti del sito e quindi sulle domande di maternità presentate all Enpap a partire dal 29 ottobre 2003 (data del timbro postale di spedizione). La modifica più importante apportata dalla recente legge riguarda la data dalla quale partire per calcolare l importo dell indennità di maternità. Si tratta di una modifica logica, e insieme particolarmente importante poiché incide sul metodo di determinazione dell indennità e quindi sulla relativa misura. La misura dell indennità, pari all 80% dei 5/12 del reddito professionale del secondo anno precedente, sino al 28 ottobre era calcolata rispetto al secondo anno precedente a quello della domanda, mentre la data cardine che determina l anno sul quale impostare i calcoli non è più quella, mobile, della presentazione soggettiva della domanda, ma è ora determinata dalla nuova legge in quella, univoca, dell evento: la misura dell indennità verrà calcolata rispetto al secondo anno precedente a quello dell evento. 13

14 Riporto in forma comparata gli articoli del decreto legislativo n. 151/01 (testo unico maternità) che sono stati interessati dalle modifiche, evidenziando in grassetto i passi del vecchio testo modificati dalla legge ora vigente: Articolo 70, comma 2 TESTO PRECEDENTE L indennità di cui al comma 1 viene corrisposta in misura pari all 80 per cento di cinque dodicesimi del reddito percepito e denunciato ai fini fiscali dalla libera professionista nel secondo anno precedente a quello della domanda. TESTO VIGENTE L indennità di cui al comma 1 viene corrisposta in misura pari all 80 per cento di cinque dodicesimi del solo reddito percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo dalla libera professionista nel secondo anno precedente a quello dell evento. Chiedo ad Alessia Orlandi, che all Enpap cura l istruttoria delle domande d indennità di maternità, circa cinquanta singole distinte istruttorie ogni mese: cosa cambia, praticamente, col sostituire la data dell evento alla data della domanda? Come accennava, il riferirsi alla data evento significa introdurre una data certa, non legata ai tempi soggettivi. In base alla normativa pregressa poteva accadere che, per eventi verificatisi nello stesso anno, venissero adottati parametri di calcolo diversi per effetto dell ampio arco di tempo a disposizione dell iscritta per l invio della domanda (di fatto circa nove mesi). In particolar modo tale fenomeno si verificava quando la domanda stessa veniva presentata nell anno precedente o successivo rispetto a quello dell evento. La nuova legge ha introdotto un criterio di maggiore omogeneità e uniformità dei trattamenti che ora vengono agganciati all elemento certo dell evento indipendentemente dal momento di presentazione della relativa richiesta. Una semplificazione: le mamme dei bimbi nati questo novembre, o che nasceranno a dicembre 2003, sanno che, indipendentemente dalla data nella quale perverrà all Enpap la loro domanda, arrivi entro dicembre 2003 oppure arrivi a febbraio 2004, la base di calcolo per l indennità loro spettante è in ogni caso il reddito netto professionale conseguito nel 2001 (e comunicato all Enpap nel luglio 2002). Analogamente, le mamme dei bimbi che nasceranno a febbraio 2004 sanno che, indipendentemente dalla data nella quale perverrà all Enpap la loro domanda, arrivi entro dicembre 2003 oppure arrivi a febbraio 2004, la base di calcolo per l indennità loro spettante è in ogni caso il reddito netto professionale conseguito nel 2002 (comunicato all Enpap nel luglio 2003). Se mi permette, colgo l occasione per ricordare una questione importante relativa alla domanda d indennità di maternità che, se dimenticata dall iscritta, può vanificarne il Alessia Orlandi. Diplomata in ragioneria. Con esperienza nel settore amministrativo maturata nell industria privata (IBM e L Oreal). Roberta Branchi. Diplomata in ragioneria. Ha lavorato nel settore privato dei servizi come contabile in una società commerciale e in una specializzata in selezione del personale. 14

15 diritto all indennità: l articolo 71 del Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità, norma statale (è il decreto legislativo n. 151/01, pubblicato alla pagina XX di EnpapGuida 02), dispone che la corresponsione dell indennità sia subordinata ad apposita domanda, presentata entro il termine perentorio di centottantagiorni dall evento. Tale termine non va dunque lasciato scadere, tanto più ora che la data domanda non ha più alcun ruolo nel determinare la misura dell indennità. Un altra variazione nel testo di legge è la sostituzione della frase: del reddito percepito e denunciato ai fini fiscali con la seguente: del solo reddito professionale percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo : qui cosa cambia, per le iscritte Enpap? Nell Enpap questa precisazione era ed è già esplicitata sia nel Regolamento generale, che subordina l iscrizione al conseguimento di reddito di attività professionale le cui prestazioni richiedano l iscrizione all Albo professionale (art. 1, secondo comma), e dispone a base di calcolo per il prelievo e contestuale accantonamento previdenziale il reddito professionale di lavoro autonomo (art. 3, primo comma) precisazione questa già presente anche nel Regolamento per la corresponsione dell indennità di maternità (anche qui all art. 3, primo comma: reddito professionale ). La norma vuole escludere la possibilità che vengano considerati impropriamente dei proventi non classificati tra i compensi per i quali la professionista ha provveduto e mantiene l iscrizione all Ente di previdenza di categoria. Articolo 70, comma 3 bis TESTO PRECEDENTE NON PREVISTO TESTO VIGENTE L indennità di cui al comma 1 non può essere superiore a cinque volte l importo minimo derivante dall applicazione del comma 3, ferma restando la potestà di ogni singola Cassa di stabilire, con delibera del Consiglio di amministrazione, soggetta ad approvazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, un importo massimo più elevato, tenuto conto delle capacità reddituali e contributive della categoria professionale e della compatibilità con gli equilibri finanziari dell ente. Più criptica è questa terza modifica apportata dalla legge: cosa significa non può essere superiore a cinque volte l'importo minimo : incide, e come, sulle iscritte all Ente? Dobbiamo in primo luogo premettere che, nel caso il reddito di riferimento dal quale partire per calcolare il famoso 80% dei 5/12, sia minimo o manchi, l indennità è ugualmente erogata, ma in modo forfetario (la norma di legge e il procedimento di calcolo sono riportati alla pagina V di EnpapGuida 02). In base a tale criterio di solidarietà l Enpap a concreta tutela e sostegno della maternità alle iscritte con redditi minimi, o assenti, ha erogato comunque un assegno, il cui importo è anno 15

16 dopo anno crescente: dai e 3.500,65 degli assegni minimi 1997 agli attuali e 3.972,80. Cinque volte l importo minimo corrisponde dunque, per quest anno, a e Dopo la nuova legge non è più possibile erogare un indennità di maternità d importo superiore a cinque volte l'importo minimo. Nel 2004 aumenterà il minimo, dunque anche tale tetto di e , ora il massimo erogabile, sarà certamente incrementato. Per tornare alle iscritte Enpap, personalmente non mi è ancora capitato di ricevere una domanda il cui assegno, una volta svolti i calcoli, arrivi a toccare il tetto. Se ci sono stati casi in passato lo ricorda certamente la mia collega Roberta Branchi. Roberta Branchi ha predisposto all Enpap l istruttoria dei primi mille eventi di maternità e ne è la memoria storica. Ora, consolidato l iter procedurale dell indennità di maternità, sta curando un nuovo ramo del Settore Previdenza: l istruttoria delle pensioni. Entro dicembre 2003 ci saranno i primi cento pensionati Enpap, e così per il prossimo numero del Notiziario le ho preannunciato che mi aiuterà a preparare l atteso approfondimento sul tema pensioni erogate. Se la legge fosse stata in vigore già nel 1997 ci sarebbero state iscritte che, toccando il tetto, sarebbero state penalizzate? Sono più di milleottocento gli assegni di maternità Enpap già materialmente incassati dalle iscritte: se la clausola del tetto fosse stata sempre in vigore avrebbe inciso solo su quattro assegni su milleottocento. Tornando in tema di domande, vorrei rafforzare l osservazione fatta dalla mia collega, volta a scongiurare che in futuro altre domande d indennità maternità siano presentate fuori tempo massimo, cioè presentate oltre i 180 giorni dall evento, quindi oltre il termine perentorio fissato da una legge dello Stato non derogabile dall Ente. Quando arrivano questi casi in ufficio dispiace molto. A volte il ritardo è di due, tre giorni dopo il 180, forse perché le professioniste pensano 180=6mesi mentre invece questo calcolo è fuorviante: il tempo limite non è un semestre, ma 180 giorni di calendario. So che sta preparando un EnpapGuida che riporterà, coordinate, le norme di legge relative alla maternità, insieme al testo del regolamento Enpap con le variazioni apportate dalla recente legge, e alla relativa modulistica per presentare domanda. Mi raccomando: questo comma dei 180 giorni lo metta in neretto! ATTENZIONE: l invio della domanda entro i 180 giorni di calendario dall evento resta un atto indispensabile per l ottenimento dell indennità Termini per la presentazione della domanda di indennità di maternità Se prima dell evento Non prima dell avvenuto completamento del 6 mese di gravidanza (26 a settimana compiuta di gestazione) Se dopo l evento Non oltre 180 giorni dalla data dell evento per il quale si richiede l indennità. 16

17 Stralcio degli articoli 70 e 71 del testo unico sulla tutela e sul sostegno della maternità e paternità (decreto legislativo marzo 2001 n. 151), come modificato dalla legge 15 ottobre 2003 n. 289 (G.U. serie generale n. 251 del ) Testo in vigore dal 29 ottobre 2003 Le modifiche rispetto al precedente testo sono evidenziate in grassetto Capo XII - Libere professioniste Art. 70 Indennità di maternità per le libere professioniste (legge 11 dicembre 1990, n. 379, art. 1) 1. Alle libere professioniste, iscritte a una cassa di previdenza e assistenza di cui alla tabella D allegata al presente testo unico, è corrisposta un indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto e i tre mesi successivi alla stessa. 2. L indennità di cui al comma 1 viene corrisposta in misura pari all 80 per cento di cinque dodicesimi del solo reddito percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo dalla libera professionista nel secondo anno precedente a quello dell evento. 3. In ogni caso l indennità di cui al comma 1 non può essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione calcolata nella misura pari all 80 per cento del salario minimo giornaliero stabilito dall articolo 1 del decreto-legge 29 luglio 1981, n. 402, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 settembre 1981, n. 537, e successive modificazioni, nella misura risultante, per la qualifica di impiegato, dalla tabella A e dai successivi decreti ministeriali di cui al secondo comma del medesimo articolo. 3 bis. L indennità di cui al comma 1 non può essere superiore a cinque volte l importo minimo derivante dall applicazione del comma 3, ferma restando la potestà di ogni singola Cassa di stabilire, con delibera del Consiglio di amministrazione, soggetta ad approvazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, un importo massimo più elevato, tenuto conto delle capacità reddituali e contributive della categoria professionale e della compatibilità con gli equilibri finanziari dell ente. Art. 71 Termini e modalità della domanda (legge 11 dicembre 1990, n. 379, art. 2) 1. L indennità di cui all articolo 70 è corrisposta, indipendentemente dall effettiva astensione dall attività, dalla competente cassa di previdenza e assistenza per i liberi professionisti, a seguito di apposita domanda presentata dall interessata a partire dal compimento del sesto mese di gravidanza ed entro il termine perentorio di centottanta giorni dal parto. 2. La domanda, in carta libera, deve essere corredata da certificato medico comprovante la data di inizio della gravidanza e quella presunta del parto, nonché dalla dichiarazione redatta ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, attestante l inesistenza del diritto alle indennità di maternità di cui al Capo III e al Capo XI. 3. L indennità di maternità spetta in misura intera anche nel caso in cui, dopo il compimento del sesto mese di gravidanza, questa sia interrotta per motivi spontanei o volontari, nei casi previsti dagli articoli 4, 5 e 6 della legge 22 maggio 1978, n Le competenti casse di previdenza e assistenza per i liberi professionisti provvedono d ufficio agli accertamenti amministrativi necessari. 17

18 Esperienze Punti di criticità del sistema contributivo: parla il Presidente dell EPAP, una delle casse istituite con il decreto legislativo n. 103/96 Pubblichiamo stralci della relazione tenuta a un incontro organizzato da Inarcassa (l Ente previdenziale degli ingegneri e degli architetti) da Sandro Sandrini, iscritto all Ordine dei Chimici a Milano e Presidente dell EPAP-Ente di Previdenza e Assistenza Pluricategoriale, che riunisce attuari, chimici, agronomi, dottori forestali e geologi. I lettori più attenti troveranno nelle parole di Sandrini molte assonanze con articoli pubblicati nei numeri precedenti del Notiziario Enpap. Non è un caso: infatti l EPAP è, insieme alla nostra, all EPPI (Periti Industriali), all ENPAB (Biologi) e all IPASVI (Infermieri), una delle cinque nuove casse istituite dal decreto legislativo n. 103/96. L intervento ha dunque particolare interesse perché sintetizza, criticità analoghe a quelle con le quali ci stiamo parallelamente confrontando all Enpap. 18 La sostenibilità di un Ente a contribuzione definita La questione della sostenibilità deve essere vista non solo esclusivamente sotto il profilo dell equilibrio economico dell Ente (ancorché evidentemente questo debba rappresentare u- no dei principi cardine della gestione dell Ente stesso), ma deve anche essere esaminata avendo riguardo alle esigenze future dell iscritto. Si tratta di valutare, in sostanza, la sostenibilità sociale dell Ente, cioè la sua capacità di assolvere alla funzione che gli è stata assegnata, che ne costituisce del resto il fondamento i- stitutivo, di permettere all iscritto di conseguire, al raggiungimento dei previsti requisiti, un trattamento pensionistico che, coerentemente con il moderno modello di sicurezza sociale, non rappresenti solo una sorta di minimo di sussistenza, ma sia tale da evitare che il pensionamento rappresenti per l individuo una catastrofe sotto il profilo economico. Fattori che influenzano la sostenibilità In via teorica l applicazione del modello della contribuzione definita costituisce, di per sé, u- na garanzia di equilibrio del sistema poiché il rischio è in questo caso sopportato per intero dall assicurato. L adozione del doppio criterio della capitalizzazione individuale/sistema contributivo, se applicato in maniera corretta, garantisce l equilibrio gestionale in quanto le prestazioni corrisposte sono funzione diretta del montante accumulato al momento del pensionamento. Il modello prospettato dal d. lgs. 103/96 peraltro si caratterizza per la presenza di alcuni vincoli gestionali che, ancorché in parte giustificati dalle esigenze di tutela degli iscritti, non sono coerenti con l impianto teorico del sistema e si connotano quindi come potenziali fattori di rischio In sintesi possono i- dentificarsi due potenziali fattori di rischio: quello economico/finanziario, e quello demografico.

19 Rischio economico/finanziario Il primo e più significativo elemento di rischio, immediatamente riscontrabile nel periodo di accumulo, è senza dubbio costituito dalla previsione di un tasso garantito di rivalutazione delle posizioni individuali, posto pari, come precedentemente detto, alla media quinquennale delle variazioni del PIL. Gli Enti avranno la possibilità di derogare da tale obbligo, trascorso un periodo iniziale di almeno cinque anni di gestione, salvo verifiche sulla sostenibilità della scelta effettuata. L obbligo di un tasso minimo di rivalutazione è suscettibile di influenzare negativamente l equilibrio economico dell Ente per un duplice ordine di motivi. In primo luogo va segnalato come si introduca un elemento di non coerenza con l effettivo risultato gestionale realizzato dall Ente, particolarmente significativo in quanto il benchmark scelto appare, alla luce degli attuali andamenti di mercato, alquanto ambizioso. L adozione di un tasso minimo garantito di rivalutazione provoca l impossibilità di a- dottare strategie di investimento coerenti con le caratteristiche dell Ente, basate cioè su un accumulo di risparmio previdenziale realizzato nel lungo periodo (30 40 anni), ed obbliga invece a strategie di brevissimo periodo, con la conseguente rinuncia all utilizzo di strumenti atti a realizzare una migliore garanzia della copertura previdenziale (si pensi, ad esempio, all articolazione degli investimenti secondo più linee che rispecchiano profili diversi di rischio/rendimento, tipico della cosiddetta gestione multicomparto ). Anche nel periodo di erogazione delle pensioni è presente un rischio finanziario legato a due fattori: il primo è il tasso di rivalutazione delle prestazioni, che anche in questo caso è imposto dalla normativa (variazione media positiva dell indice ISTAT dei prezzi L EPAP garantisce la tutela previdenziale alle seguenti professioni: attuari, chimici, geologi dottori agronomi e dottori forestali al consumo per le famiglie di operai e impiegati), il secondo è il tasso al quale sono stati calcolati i coefficienti di conversione della posizione individuale in rendita (che attualmente sono analoghi a quelli previsti per il regime generale dalla legge 335/95), pari attualmente all 1,5%. Questo significa che, perché il sistema a capitalizzazione mantenga l equilibrio, la riserva accantonata ogni anno deve rivalutarsi dell inflazione + 1,5%, per tener conto degli impegni presi dall Ente nei confronti dell iscritto al momento del pensionamento (utilizzando il coefficiente) e al momento della nuova rivalutazione dell anno. Il tasso di redditività degli investimenti Nell affrontare il problema della gestione del patrimonio mobiliare e della redditività degli investimenti occorre non perdere di vista due aspetti fondamentali: la natura delle somme investite, provenienti dai versamenti degli i- scritti, e la finalità dell investimento, che deve garantire le prestazioni previdenziali. Questi aspetti devono far definire un ottimale rapporto rischio/rendimento e indirizzare verso strumenti preferibilmente a garanzia di capitale, considerando, da un lato, le notevoli incognite connesse alla confusa evoluzione dei mercati finanziari sempre più condizionata dal processo di globalizzazione delle e- conomie, e, dall'altro, il fatto che certamente non tutte le disponibilità potranno essere investite a medio-lungo termine, se non altro per esigenze di liquidità. Doppia tassazione L'imposizione fiscale gravante sugli Enti di previdenza, privati e privatizzati, costituisce uno dei fattori di grande rilevanza nel- 19

20 20 l'economia di gestione, che vede tassata non solo la rendita di un patrimonio (mobiliare e immobiliare) acquisito e mantenuto a garanzia delle prestazioni future, ma anche la prestazione previdenziale stessa, con un trattamento fortemente sperequato con altre forme di previdenza non obbligatorie. Tutti gli Enti sono fortemente impegnati, in modo unitario, attraverso l'adepp, perché questa doppia tassazione, che viene ritenuta u- na vera e propria ingiustizia sulla pelle degli iscritti, venga finalmente e rapidamente rimossa. Nettisti o lordisti? Al riguardo non va dimenticato un ultimo e- lemento di criticità che, sebbene di per sé non suscettibile di generare squilibri, certamente non costituisce un punto di forza, non solo dell Ente, ma di tutto il comparto della previdenza professionale. Mi riferisco al trattamento tributario attualmente previsto per gli Enti e Casse di previdenza dei professionisti, i quali sono ancora soggetti nettisti, subiscono cioè ritenute o imposte sostitutive su determinati redditi da capitale, oltre a scontare l IVA come consumatori finali. Appare evidente come tale sistema sia ormai un retaggio della organizzazione della previdenza professionale ante riforma, operante secondo il criterio della ripartizione. Nell ambito di un sistema fondato sulla capitalizzazione, la tassazione dei risultati di gestione svolge un ruolo rilevante, poiché, influenzando il rendimento degli investimenti, si ripercuote in maniera diretta e significativa anche sul livello delle prestazioni. Il legislatore ha del resto già riconosciuto tale principio nei confronti della previdenza complementare, laddove, con il d. lgs. n. 47/2000 ha reso i fondi pensione soggetti lordisti, consentendo loro di determinare correttamente il risultato di gestione maturato sul quale poi applicare l imposta (fra l altro, lo ricordiamo, stabilita in misura più favorevole rispetto a quella prevista per gli ordinari operatori finanziari). Se tale regime favorevole è stato previsto per i fondi pensione in ragione della funzione sociale ad essi riconosciuta dal nostro ordinamento, appare palese come non si possa negare la trasformazione in soggetti lordisti anche agli Enti e Casse professionali, laddove la motivazione sociale si manifesta in maniera ben più evidente, in quanto direttamente correlata all obbligo legislativo di dotare i professionisti della tutela previdenziale. Il rischio demografico La dinamica numerica delle collettività degli iscritti risulta dagli effetti combinati di due fattori di segno opposto: l'uno, di accrescimento, costituito per i contribuenti dalle nuove iscrizioni all'ente e, per i pensionati, dagli ingressi nello stato di quiescenza; l'altro, riduttivo, connesso, rispettivamente, alle cessazioni dall'obbligo di partecipazione ed alla estinzione dei trattamenti pensionistici. Il numero degli iscritti attivi all Epap è passato dall iniziale al 31 dicembre 2000 (anno di prima iscrizione) a al 31 dicembre 2001 per giungere a al 31 dicembre Si ritiene che tale andamento positivo continuerà, anche se non con la stessa progressione; tuttavia per ovvi motivi non è ancora possibile disporre di dati statistici certi relativi ai movimenti demografici degli iscritti all'epap. Ad influenzare gli andamenti demografici di un regime a popolazione chiusa come quello di un Ente di previdenza per liberi professionisti, oltre i fattori legati agli indici di natività e mortalità (la crescita dell'aspettativa di vita provocherà la conseguente crescita e durata delle pensioni di reversibilità), concorrono anche altri fattori, quali per esempio la riforma universitaria che permetterà l esercizio di attività con iscrizioni ad Albi - e conseguentemente ad Enti di previdenza - diversi da quelli odierni: il futuro delle casse, legato alla consistenza

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