PAESE: UCRAINA. I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento. Quadro degli indici economici, demografici e sociali

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1 PAESE: UCRAINA I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento I.A. Quadro degli indici economici, demografici e sociali La crisi mondiale ha avuto forti ripercussioni in Ucraina sul sistema bancario e sull economia reale, amplificate dall elevato indebitamento in valuta del settore privato (famiglie e aziende), dalla caduta della domanda internazionale di acciaio e prodotti chimici di base (maggiori voci, assieme ai macchinari, delle esportazioni e della produzione industriale ucraina) e dalla rigidità dei pagamenti all estero, causata anche dall eccessiva dipendenza di Kiev dalle importazioni energetiche. Dopo sette anni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) ad un tasso medio annuo del 7%, le previsioni per il 2009 sono di contrazione intorno al 14-15% (FMI/Banca Mondiale), mentre per il 2010 si parla di ritorno a tassi di segno positivo (+2,7%, secondo l FMI). Con l intervento del FMI, e l erogazione delle prime 3 rate (in totale, di 10,9 MLD USD) del prestito stand-by di 16,5 MLD USD all Ucraina, non si e avuta, almeno per adesso, la temuta crisi di insolvenza finanziaria. Nel primi 3 trimestri del 2009, la contrazione del PIL e stata del 17,8%, rispetto ad analogo periodo del 2008, stante la contrazione della domanda interna, specie di beni di consumo, con l aumento della disoccupazione (dal 6,4%, a fine 2008, al 9,1%, a giugno 2009), la diminuzione dei salari reali (-10,3%, nei primi 9 mesi del 2009, rispetto ad analogo periodo del 2008), in presenza di un ancora elevato tasso d inflazione (del 15%, a settembre 2009), ed il minor accesso delle famiglie al credito bancario. Il rallentamento del credito alle aziende ha, inoltre, inciso negativamente sulla formazione di nuovo capitale fisso. La produzione industriale e diminuita del 28,4% nei primi 9 mesi del 2009, rispetto ad analogo periodo del 2008, pur se si registrano aumenti, su base mensile, che fanno ipotizzare un arresto nella caduta dell indicatore. Di segno positivo sono stati i risultati della produzione agricola (+3,3%), che beneficia ancora degli eccellenti risultati del raccolto di cereali e semi di girasole (le maggiori derrate ucraine) tra luglio 2008/giugno La riduzione del potere d acquisto delle famiglie, ed in particolare il minore accesso al credito bancario, hanno penalizzato il commercio interno (il volume delle vendite al dettaglio e diminuito del 16,2%, rispetto ai primi 3 trimestri del 2008), e l edilizia (il valore delle opere realizzate ha subito un calo del 52,4%), pur se minore e stata l incidenza sulla domanda di prodotti destinati a fasce di reddito medio-alte, e nel settore residenziale ed alberghiero di lusso (usuali sbocchi per le esportazioni italiane). Alla contrazione di redditi e consumi della popolazione si deve buona parte del riaggiustamento della situazione finanziaria dell Ucraina. La bilancia dei pagamenti muove in direzione del riequilibrio, con la correzione del disavanzo delle partite correnti, che e risultato, nei primi 9 mesi del 2009, di 1 MLD USD, circa 1/9 del valore registrato in analogo periodo del Di segno negativo resta, invece, il saldo dei movimenti di capitali, pari a circa 7,5 MLD USD, stante le uscite per i pagamenti del debito estero privato (di banche e aziende) in scadenza, in parte compensate Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 1

2 (circa il 76%) da un inizio di ripresa di flussi di capitali dall estero (tra cui 3,3 MLD di IDE), che restano tuttavia inferiori a quelli degli anni precorsi. Elevato resta il debito estero (100,5 MLD USD, al 1 semestre 2009), ma prevalentemente del settore privato (81 MLD USD, di banche e aziende), su cui pesa larga parte dell onere dei rimborsi in scadenza. Le riserve in valuta della Banca Centrale sono risultate pari a 28,1 MLD USD, a fine settembre 2009, con un calo contenuto, rispetto ai valori di gennaio (31,5 MLD USD), grazie ai finanziamenti IFI. Di dimensioni ancora controllabili (entro i criteri di Maastricht) e il debito pubblico complessivo (diretto, o garantito, dallo Stato), attorno a 34,1 MLD USD (circa il 30% del PIL ufficiale), a fine settembre 2009, pur se stimato in crescita nel 2009 (verso livelli comunque inferiori al 40% del PIL, nelle previsioni di FMI e Banca Mondiale), stante anche le esigenze di copertura del disavanzo del bilancio pubblico. Nei primi 9 mesi del 2009, con il calo, in costanza della recessione, delle entrate fiscali, il rapporto deficit di bilancio/pil e stimato a circa il 3,7%. Dopo la forte svalutazione (oltre il 50%) subita nell ultimo trimestre 2008, il tasso di cambio ufficiale Grivna/Dollaro, nei primi 9 mesi del 2009, e oscillato tra le 7,7 e le 8Grivne=1USD (più marcate sono state, invece, le oscillazioni sul mercato interbancario, con punte, tra agosto e settembre, sino alle 8,5Grivne=1USD). La contrazione dei redditi e dei consumi ha fermato l ascesa del tasso d inflazione, che rimane, tuttavia, su valori a due cifre (15%, a fine settembre), stante anche il rapido adeguamento dei prezzi dei beni importati ai correnti valori della Grivna nei confronti di EURO e Dollaro (principali valute, assieme al Rublo, impiegate per gli scambi con l estero). Gli interventi della Banca Centrale sono stati rivolti principalmente a fornire liquidità al sistema bancario, gravato dal peggioramento del portafoglio crediti, mentre vi e stato un rallentamento dell erosione dei depositi bancari seguita alla crisi dell autunno I prestiti bancari hanno subito una diminuzione del 1,5%, dall inizio dell anno a fine settembre In lieve crescita (+4,2%) sono risultati i prestiti alle imprese, e si e ridotto (-11,2%) il credito alle famiglie. Dall autunno 2008, con la crisi globale, la svalutazione della Grivna e la recessione interna, si e avuta una contrazione dell interscambio di beni (del 51,4%, nei primi 9 mesi del 2009, rispetto ad analogo periodo del 2008), ma anche un riequilibrio del saldo del commercio con l estero (il cui passivo si e ridotto di oltre 3/4). Le importazioni (combustibili fossili, specie gas, metalli, macchinari, prodotti in plastica, chimici e farmaceutici, alimentari e tessili) sono diminuite del 53,5%, mentre le esportazioni del 48,7% (prodotti siderurgici, chimici, macchinari, minerali ferrosi, cereali, oli vegetali ed animali, conserve, latte e prodotti caseari). I principali partner commerciali dell Ucraina sono stati l UE-27 (29% dell interscambio totale) e la Russia (23,5%). Secondo le rilevazioni del Ministero dell Economia ucraino, il volume in accumulo di Investimenti Diretti Esteri (IDE) in Ucraina e aumentato da 35,7 MLD USD, al 1 gennaio 2009, a 38,5 MLD USD, al 1 ottobre Gli IDE sono concentrati nell industria manifatturiera (agro-alimentare, siderurgica, chimica e meccanica), nella finanza (banche e assicurazioni), nei settore dell edilizia/costruzioni e del commercio (all ingrosso e al dettaglio). Rapporti economici Italia-Ucraina Nel periodo , l interscambio di beni tra Ucraina e Italia e aumentato ad un tasso medio annuo del 25%, raggiungendo, lo scorso anno, la cifra di circa 5,3 MLD USD, oltre il quadruplo del valore registrato all inizio del decennio. Le esportazioni italiane (aumentate, nel periodo , in media del 27,6%) sono costituite, principalmente, da: sistema moda/persona, macchinari per l industria e per l edilizia, materiali per costruzioni, dotazioni per le abitazioni e spazi commerciali, ed apparecchi per uso domestico. Le nostre importazioni sono rappresentate, in larga parte, da Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 2

3 input produttivi (materie prime e semilavorati) acquistati dalle aziende italiane per contenere il costo dei beni finali da esse prodotti. Anche l interscambio di beni Italia-Ucraina ha risentito del forte rallentamento del commercio estero ucraino seguito alla crisi globale: nei primi 9 mesi del 2009, secondo statistiche locali (che non tengono conto del Paese di origine delle merci esportate, ma solo di quello di ultimo passaggio), la contrazione e stata del 60%, rispetto ad analogo periodo del 2008, stante il calo delle importazioni dall Ucraina (-63,7%) e delle esportazioni italiane (- 55%). L'Italia rimane comunque il 3 partner commerciale UE dell'ucraina (dopo Germania e la limitrofa Polonia), risultando il 1 importatore comunitario ed il 3 esportatore (la riduzione delle importazioni e stata, difatti, orizzontale, senza perciò perdite di posizione relativa per l Italia). In parallelo alla crescita dell interscambio commerciale italo-ucraino, e aumentata anche la presenza di aziende italiane, nei settori: bancario, assicurativo, commercio e servizi, industria leggera, impiantistica, edilizia e grandi lavori, agricolo-forestale. Il valore in accumulo degli IDE di origine italiana (tenuto conto degli investimenti effettuati tramite controllate estere), dall inizio del decennio, e stimabile in circa 4,5 MLD USD. Su queste basi, e possibile affermare che quella dell Italia e divenuta oggi una delle maggiori presenze europee in Ucraina. L Ucraina presenta, al 1 giugno 2009, una popolazione di 46 milioni di abitanti, in larga parte insediata nei centri urbani (68%). Il trend demografico evidenzia un declino del 6,6% dall inizio del decennio. Il reddito pro-capite della popolazione e stimato, per il , attorno ai 2420 USD. Il tasso di disoccupazione, con la corrente crisi economica, e risultato, a fine giugno 2009, del 9,1% (in precedenza, esso era diminuito sino al 6,4%, stante la forte crescita del PIL ucraino verificatasi nel periodo ). Le fasce sociali a più alta densità di disoccupati sono quelle di età inferiore ai 30 anni, e ubicate nei centri urbani. Rimane alta la propensione migratoria verso l estero (specie verso l UE), in particolare nelle Regioni meno sviluppate ad ovest del Paese. Anche in conseguenza dello sviluppo economico conosciuto sino al 2008, l Ucraina e divenuta, negli ultimi anni, Paese di accoglienza e di transito di flussi migratori, con ingressi annualmente superiori alle partenze. I.B. Previsioni a breve termine Le previsioni sull andamento del PIL ucraino nel 2010 (crescita del 2,5-2,7% nelle stime di FMI/Banca Mondiale) e nel 2011 (+3,5%, secondo la Banca Mondiale) sono condizionate dalla ripresa di domanda e prezzi internazionali di prodotti siderurgici, chimici di base e macchinari, dal ritorno dei flussi di IDE in Ucraina ai livelli degli anni precedenti, e dalla capacità del sistema bancario interno di tornare a finanziarie aziende e famiglie, per alimentare la domanda interna di beni di consumo ed investimento. Nelle stime del FMI/Banca Mondiale, dovrebbe proseguire il riaggiustamento degli squilibri della bilancia dei pagamenti, e il saldo delle partite correnti e previsto si attesti, a fine 2009, attorno al pareggio (tra il +0,6% e il -0,6% del PIL). A fronte del passivo del saldo dei movimenti di capitali, rimane, al momento, consistente il livello delle riserve ucraine in valuta (non lontano, come dianzi detto, dai 30 MLD USD, grazie ai finanziamenti IFI). Nel venturo biennio, l equilibrio della bilancia dei pagamenti dipenderà anche dalla ripresa dei flussi di capitali dall estero (nelle proiezioni del FMI si prevede, dal 2011, un ritorno a valori positivi del saldo dei movimenti di capitali), ed in particolare di IDE e finanziamenti a lungo termine a banche ed aziende. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 3

4 Nel valutare la resistenza alla congiuntura dell economia ucraina, non sono da sottostimare il ruolo del settore sommerso che sfugge alla contabilità ufficiale, e gli effetti anche positivi della svalutazione della Grivna (stimolo all export e contenimento all import), se questa non oltrepasserà i limiti di sicurezza per gli equilibri finanziari (ripresa della fuga di risparmi e capitali). Conseguita, a luglio 2009, la terza rata (3,3 MLD USD) del prestito stand-by del FMI, Kiev si e impegnata, tra l altro, a contenere il deficit di bilancio (entro il 6% del PIL, nel 2009, e il 4%, nel 2010), ed alla prosecuzione del piano di risanamento del sistema bancario, dopo la ricapitalizzazione, da parte del Governo, di 3 banche sistemiche. La prosecuzione del prestito FMI e anche condizione per l erogazione di altri finanziamenti IFI (di Banca Mondiale, BERS e BEI) all Ucraina, che assieme aumenterebbero le disponibilità ucraine per finanziare il risanamento delle banche in difficoltà, il deficit pubblico, e i pagamenti esteri. II. Analisi del mercato turistico II.A. Analisi del turismo outgoing - flussi turistici e principali destinazioni - posizionamento dell Italia rispetto ai principali concorrenti - principali destinazioni turistiche in Italia - prospettive per il breve e medio periodo Sino alla crisi globale dell autunno 2008, il mercato turistico è stato in crescita in ragione dell incremento, negli ultimi anni, del reddito disponibile delle famiglie e della forte presenza di ucraini permanentemente residenti in Italia. Con la crisi, i flussi verso l Italia hanno inevitabilmente risentito della riduzione del potere d acquisto delle famiglie, e della svalutazione della Grivna, la quale ha determinato un aumento del costo medio di un pacchetto turistico attorno al 20-25%. Flussi turistici verso l Italia ( ) KIEV (UCRAINA) Partenze per l estero nel ,7 MLN di cui partenze per l Europa - 5,4 MLN Prime 5 destinazioni europee: Russia, Polonia, Moldavia, Ungheria, Bielorussia. Per quanto riguarda specificamente il prodotto turistico italiano, al momento, i flussi turistici principali dall Ucraina sono concentrati verso le città d arte (Roma, Firenze, Venezia, Milano, Napoli) o sul prodotto abbinato arte e mare. Regioni italiane piu` visitate dai turisti ucraini sono: Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 4

5 La domanda di turismo verso l Italia per il prossimo anno vede il 68 % degli operatori indicare una stabilizzazione del mercato e anche una leggera ripresa. II.B. Analisi della domanda - segmento socio-economico di appartenenza - livello culturale - fasce di età - propensione al viaggio - principali motivazioni di vacanza all estero - prodotti turistici preferiti (arte, mare, montagna, laghi, ecc.) - fattori determinanti nella scelta delle destinazioni (prezzi, livello di organizzazione, conoscenza delle lingue, sicurezza, efficienza dei servizi, ecc.) - tipo di alloggio preferito - mesi preferiti per i viaggi - fonti di informazione preferiti (cataloghi, siti web, stampa specializzata, ecc.) - canali utilizzati (Agenzie di viaggio, Tour Operators, Internet, ecc.) Profilo del turista: - Segmento socio-economico di appartenenza Il segmento socio-economico che opta piu` frequentemente per una vacanza all estero appartiene alla classe medio-alta, di cui fanno parte imprenditori, professionisti e commercianti. - Livello culturale Medio-alto. - Fasce di età La popolazione compresa tra i 30 e i 55 anni e` risultata quelle più attivamente dedita al turismo. Cresce progressivamente il turismo giovane, interessato ad effettuare viaggi di scoperta, con soluzioni logistiche e di trasporto ispirate ad un concetto di forte economicita`. - Propensione al viaggio La propensione al viaggio e` molto alta, ma l attuale sviluppo economico del Paese ancora non permette alla maggioranza della popolazione di fare una vacanza all estero. - Principali motivazioni di vacanza all estero Circa il 75% degli interessati ha dichiarato di viaggiare per turismo (a cui si aggiunge un 10% per motivi privati, incluse visite a parenti ed amici); 15 % ha dichiarato di viaggiare per motivi d affari. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 5

6 - Prodotti turistici preferiti Attualmente i prodotti turistici preferiti dai turisti ucraini sono i tours verso le città d arte, coniugati ad una settimana al mare. - Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni Il turista ucraino medio pone, tra i fattori determinanti nella scelta delle destinazioni, i servizi organizzativi garantiti, e la loro qualità. Ancora oggi, tuttavia, per il turismo di massa, il fattore prezzo risulta essere determinante. Sono scelte con maggiore frequenza le destinazioni che offrono un contenuto culturale, unito alla possibilita` di riposo e divertimento. - Tipo di alloggio preferito Per quanto riguarda il tipo di alloggio, gli ucraini scelgono piu` spesso le strutture alberghere a tre stelle, le pensioni e gli appartamenti. - Mesi preferiti per i viaggi I mesi preferiti per la vacanza in Italia sono: vacanze estive (49,4%), sci e vacanze invernali (12,7 %), vacanze in occasione del Nuovo Anno (13 %), vacanze in occasione del Natale Ortodosso (7,0%), vacanze autunnali (8,4%), vacanze primaverili (8%), vacanze scolastiche durante l anno (1,5%). Principali festivitа`: 1 gennaio (Capodanno); 7 gennaio (Natale ortodosso); 8 marzo (Festa della donna); 8-9 aprile (Domenica Lunedi` di Pasqua); 1-2 maggio (Festa del Lavoro); 9 maggio (Anniversario della Vittoria nella guerra contro la Germania nazista); 7 giugno (Santissima Trinitа`); 28 giugno (giorno della Costituzione) 24 agosto (Indipendenza) 25 dicembre (Natale). - Fonti di informazione preferite Le fonti d informazione preferite sono quelle tradizionali; in primo luogo i cataloghi pubblicati dai Tour operator, e le informazioni fornite direttamente presso le agenzie di viaggio, quindi la stampa quotidiana o specializzata. Anche il Web inizia a diventare rilevante come strumento di raccolta di informazioni per la preparazione del programma di viaggio. - Canali utilizzati Nonostante la crescente popolarita` di Internet come strumento per la ricerca e l acquisto di viaggi, molti viaggiatori ucraini continuano utilizzare le Agenzie. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 6

7 II.C. Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione Italia Punti di forza - Ricco patrimonio culturale. - Presenza di risorse turistiche naturali (mare, montagna, laghi). - la simpatia verso il modo di essere degli italiani. Opportunità - Collegamento aereo diretto con varie citta` Italiane. - Maggiore assistenza in lingua ucraina o russa presso le strutture ricettive italiane. Punti di debolezza - Concorrenza di altre destinazioni estere come Turchia, Egitto e Croazia sul prodotto balneare. - Infrastrutture e servizi di accoglienza non adeguati alla domanda in alcune regioni italiane. - mancanza di un adeguata promozione turistica e inesistenza di pubblicità specifica sui massmedia. - Il regime Schengen prevede il requisito del visto di entrata. Rischi/Difficoltà Potenziali - Lievitazione del rapporto di cambio Euro/Grivna. III. Obiettivi Obiettivi da perseguire ai fini dell incremento dei flussi turistici verso l Italia con riferimento a: - Prodotti turistici tradizionali mantenimento/consolidamento competitività - Prodotti turistici di nicchia - Destagionalizzazione - Promozione dell Italia minore - Promozione delle Regioni dell Italia del Sud - Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico - Miglioramento dell assistenza alle imprese italiane - Considerato che le principali citta` d arte sono presenti nell offerta turistica tradizionale, va garantita, per il mantenimento delle quote di domanda attuale, una costante assistenza nella lingua ucraina o russa ai turisti presso le strutture ricettive. Inoltre e` importante attivare una campagna di comunicazione sui media ucraini tendente a rappresentare al potenziale turista alcune specificita` dell offerta turistica italiana cosidetta minore (natura, parchi, agriturismi, localita` termali meno conosciute). Bibliografia Fonti: FMI, Banca Mondiale, Ministero dell Economia ucraino, Comitato ucraino per le Statistiche, ISTAT. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 7

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