EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

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1 EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva LE MARCHE E LA STRATEGIA EUROPA 2020 AGGIORNAMENTO MAGGIO 2014 Gabinetto del Presidente - P.F. Sistemi Informativi Statistici e di Controllo di Gestione

2 LA NUOVA STRATEGIA EUROPA 2020 Nel marzo del 2010 la Commissione Europea ha approvato la strategia Europa 2020 che sostituisce quella di Lisbona (definita nel 2000). Agevolare lo sviluppo per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva è la priorità della nuova strategia, per rilanciare l economia e consentire all Europa di uscire dalla crisi ed affrontare le sfide del prossimo decennio. Tre sono gli assi fondamentali, su cui si basa il progetto di crescita, che sono strettamente interconnessi fra loro e che si rafforzano a vicenda: 1. CRESCITA INTELLIGENTE (Smart Growth), per lo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza e sull innovazione; 2. CRESCITA SOSTENIBILE (Sustainable Growth), per un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; 3. CRESCITA INCLUSIVA (Inclusive Growth), con un'economia che abbia alla base un alto tasso di occupazione e che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale. I progressi verso tale crescita saranno monitorati sulla base di cinque target principali dell UE, che ciascuno Stato membro tradurrà in obiettivi e percorsi nazionali, definiti in funzione delle rispettive situazioni di partenza, e comunque rivolti a guidare il processo di convergenza tra i diversi paesi. All UE spetta il coordinamento strategico degli obiettivi, che si fonda sul ciclo di programmazione del semestre europeo e sull allineamento, anche temporale, delle fasi di sviluppo, presentazione e discussione dei Programmi di Stabilità (PS), per la sorveglianza fiscale, e dei Programmi nazionali di riforma (Pnr), in cui ciascuno stato membro fissa i livelli di raggiungimento dei singoli obiettivi. I cinque target Ue riguardano occupazione, ricerca e innovazione, cambiamento climatico ed energia, istruzione e lotta alla povertà, che si sintetizzano in otto indicatori statistici che saranno monitorati per valutare la crescita complessiva e convergente dell intera UE e l adeguatezza dei singoli Programmi nazionali di riforma. Rappresentano quindi non solo traguardi da raggiungere, ma sono strumenti di valutazione sull adeguatezza delle politiche nazionali di riforma, tanto più che la Commissione Europea ha la facoltà di dare raccomandazioni e/o censure, qualora gli obiettivi dei singoli stati membri non risultassero soddisfacenti. EUROPA 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA 1

3 GLI INDICATORI DELLA STRATEGIA EUROPA 2020 IN SINTESI Per misurare i progressi compiuti nel conseguire gli obiettivi della Strategia Europa 2020, sono stati individuati 5 obiettivi quantitativi per l'intera Unione europea. Questi sono stati tradotti in obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le circostanze specifiche di ogni Paese. Ecco i 5 obiettivi che l'ue è chiamata a raggiungere entro il 2020: J Confronto positivo L Confronto negativo Obiettivi e Indicatori Strutturali Obiettivo RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE Obiettivo EU 2020 Obiettivo Pnr Italia 2020 Marche Italia UE 27 o UE28 Confronto Marche Italia Spesa in R&S in % del Pil 3% 1,53% 0,8% 1,30% 2, Obiettivo EDUCAZIONE % Abbandono scolastico prematuro (popolazione anni con livello istruzione primaria) % Giovani anni con livello istruzione terziaria (ISCED 5-6) Obiettivo CAMBIAMENTI CLIMATICI ED ENERGIA Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (Var% emissioni dal 1990 al 2008) Anno riferim. dati 10% 15-16% 15,7% 17,6% 12,8% % 26-27% 22,4% 21,7% 35,8% % (rispetto al 1990 prot. Kyoto) -13% (rispetto al 2005) n.d. -4,7% -17% 2011 Percentuale energia rinnovabile su consumi finali energia 20% 17% n.d. 13,5% 14,1% 2012 Attenzione non sono gli stessi indicatori, ma per avere idea: Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili 19,8% 23,5% 26,9% 2012 Consumo di Energia Primaria -20% Consumo di Energia Finale -20% Obiettivo OCCUPAZIONE 158 Mtep - 20 Mtep/anno 126 Mtep - 15 Mtep/anno n.d -13,3% -7,5% 2012 n.d -11,5% -7,20% 2012 Tasso di occupazione anni (%) 75% 67-69% 65,3% 59,8% 68,3% 2013 Obiettivo POVERTA' E INCLUSIONE SOCIALE Popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale % Popolazione in famiglie a rischio povertà o esclusione sociale Fonte: ISTAT - EUROSTAT 20 milioni di poveri in meno 2,2 milioni di poveri in meno 56 mila poveri in meno L J J L J J 22,9% 29,9% 24,8% 2012 EUROPA 2020: CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE E INCLUSIVA 3

4 CRESCITA INTELLIGENTE «Crescita intelligente: un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione. Una crescita che si realizza mediante la promozione della conoscenza e dell innovazione come motori di sviluppo. Ciò significa migliorare la qualità dell'istruzione, potenziare la ricerca in Europa, promuovere l'innovazione e il trasferimento delle conoscenze in tutta l'unione, utilizzare in modo ottimale le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e fare in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita, creare posti di lavoro di qualità e contribuire ad affrontare le sfide proprie della società europea e mondiale» (Fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Gli obiettivi dell'ue per la crescita intelligente comprendono: 1. RICERCA E INNOVAZIONE - livelli di investimento in Ricerca e Sviluppo (pubblico più privato) pari al 3% del PIL dell'ue; 2. ISTRUZIONE - migliori risultati scolastici, in particolare: riducendo gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%; garantendo che almeno il 40% dei giovani 30-34enni abbia un'istruzione universitaria (o equivalente). RICERCA E INNOVAZIONE Spesa in R&S in % del PIL Target 2020 EU27 3% Italia 1,53% La sfida di portare la spesa in Ricerca e Sviluppo in percentuale del Pil al 3%, è rimasta inalterata rispetto al target fissato dalla strategia di Lisbona. Nel 2012 la media europea si attesta intorno al 2,06%, più vicina ai valori raggiunti nel 2011 dagli Stati Uniti (2,76%) ma lontana dal valore del Giappone (3,25%), che sono visti come fari guida. Come si può notare dalla mappa solo due Paesi hanno raggiunto e superato l obiettivo, la Finlandia (3,55%) e la Svezia (3,41%), e altri tre, la Danimarca (2,99%) la Germania (2,92%) e l Austria (2,84%) sono prossimi a raggiungere il target. In Italia, invece la spesa in R&S si attesta, nel 2012 sull 1,27% del PIL. Nel Programma nazionale di riforma (Pnr), l Italia ha fissato come target nazionale da raggiungere nel 2020 l 1,53%. Incidenza della spesa in R&S in % del Pil Anno 2012 Mappa 3 Nelle Marche la spesa in R&S in percentuale del PIL, nel 2011 era pari allo 0,8%, in lieve crescita rispetto all anno precedente (0,7%). Nel 2011 sono stati investiti, nelle Marche circa mila euro in R&S, di cui il 50% finanziato dalle imprese, con un aumento di 1,3% rispetto all anno precedente e di ben il 46,5% rispetto al Tale variazione, rispetto al 2005 segna un buon risultato, se confrontato all incremento registrato dall Italia (+27 %) e dall UE (+28,4%). Rispetto al 2010 le Variazione % della spesa in R&S Anno 2011/2005 Marche fanno registrare un incremento della spesa in R&S pari a +1,3%,leggermente sopra l aumento della media nazionale che si ferma ad un +0,9%. CRESCITA INTELLIGENTE Fonte: Istat ed Eurostat 4

5 ISTRUZIONE Abbandono scolastico Target 2020 EU27 10% Italia 15-16% Uno dei target previsti, per monitorare la qualità dell istruzione in Europa, è ridurre gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%. Col termine «abbandono scolastico s intendono tutte le forme di abbandono dell istruzione e della formazione prima del completamento della scuola secondaria superiore o dei suoi equivalenti nella formazione professionale. Il tasso di abbandono scolastico prematuro (ossia la percentuale di giovani tra i 18 e 24 anni che possiede al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai 2 anni) nel 2012 in Italia era pari al 17,6%, di ben quasi 5 punti percentuali, distante dalla media UE del 12,8%. Nel 2012 le Marche, con un valore pari a 15,7%, hanno già superato il target nazionale fissato dal Pnr (15%). Giovani 30-34enni Target 2020 EU27 40% con istruzione Italia 26-27% terziaria Il secondo indicatore individuato per monitorare il miglioramento dell istruzione è il livello di istruzione terziaria superiore (corrispondente al livello europeo ISCED 5-6 della classificazione dei titoli di studio) della popolazione di anni. Per il 2020 il target fissato per l EU27 è raggiungere il 40%. In realtà nel 2013, come si vede dalla mappa sottostante, quasi la metà dei paesi europei (14 su 27) hanno già raggiunto o superato tale obiettivo. La media dell UE27 si attesta intorno al 36,6%. Popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario Anno 2013 CRESCITA INTELLIGENTE Tasso di abbandono scolastico prematuro nelle regioni italiane Anno 2012 Fonte: Istat Rispetto al 2005, le Marche hanno ridotto di 3,4 punti percentuali il valore di tale indicatore, l Italia ha ridotto il valore di 4,6 punti e l UE27 di 3 punti. Questo indicatore, in Europa in generale registra livelli assai più bassi, ma con differenze notevoli tra stati membri. Mappa 4 5

6 L Italia nel 2012 registra un valore pari a 21,7%, molto inferiore rispetto alla media europea, collocandosi all ultimo posto nella graduatoria degli stati membri. L Italia ha fissato nel Pnr, il limite da raggiungere per il 2020 al 26%. Rispetto al 2005 esso ha visto un incremento di quasi 5 punti percentuali. Le regioni italiane mostrano valori e trend dell indicatore piuttosto differenti tra loro. Nel 2012, la percentuale di giovani 30-34enni con istruzione terziaria nelle Marche era pari al 22,4%, con un incremento di quasi 3 punti percentuali rispetto al Tale valore pone la regione all 10 posto nella graduatoria delle regioni italiane. Popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane Anno 2012 Il differenziale per genere è favorevole alle femmine in tutte le regioni italiane. Particolarmente accentuato il divario in Molise, Umbria, Emilia Romagna e Liguria dove il valore registrato dalle donne è superiore di oltre 12 punti percentuali rispetto al dato maschile. Le Marche si collocano al 6 posto nella graduatoria, in ordine decrescente del gap tra maschi e femmine, e fanno registrare per il 2012 per il maschi un valore pari a 16,6% e per le femmine un valore pari a 28,3%. Popolazione in età anni che ha conseguito un titolo di studio universitario nelle regioni italiane Anno 2012 (graduatoria decrescente in base al valore femminile) CRESCITA INTELLIGENTE ok Fonte: Istat Fonte: Istat 6

7 CRESCITA SOSTENIBILE «Crescita sostenibile promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva Crescita sostenibile significa costruire un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse, sostenibile e competitiva, sfruttare il ruolo guida dell'europa per sviluppare nuovi processi e tecnologie, comprese le tecnologie verdi, accelerare la diffusione delle reti intelligenti che utilizzano le TIC, sfruttare le reti su scala europea e aumentare i vantaggi competitivi delle nostre imprese, specie per quanto riguarda l'industria manifatturiera e le PMI, e fornire assistenza ai consumatori per valutare l'efficienza sotto il profilo delle risorse. In tal modo si favorirà la prosperità dell'ue in un mondo a basse emissioni di carbonio e con risorse vincolate, evitando al tempo stesso il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e l'uso non sostenibile delle risorse e rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale.» (Fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Gli obiettivi dell'ue per la crescita sostenibile riguardano principalmente IL CLIMA E L ENERGIA: 1. ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 (se si presentano le condizioni favorevoli anche del 30%). 2. aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili nei consumo finali di energia; 3. aumentare del 20% l'efficienza energetica. Variazione % delle emissioni di gas effetto serra Dal 1990 al 2011 CRESCITA SOSTENIBILE CLIMA ED ENERGIA Ridurre emissioni Target 2020 EU27-20% prot. Kyoto gas serra Italia - 13% rispetto al 2005 Riguardo la riduzione delle emissioni di gas serra, l Ue annota al 2011 una diminuzione del 17% rispetto al 1990, e si sta avvicinando al all obiettivo della riduzione del 20% nel Differenti e variegate sono le situazioni dei vari paesi europei. L Italia ha visto, rispetto al 1990 una diminuzione pari al 4,7% delle emissioni. Tra gli stati membri che hanno raggiunto e superato abbondantemente l obiettivo del -20% raggiungendo anche la riduzione di oltre il 55% delle emissioni troviamo la Lituania (-55,7%) e la Lettonia (-55,3%), con una riduzione di quasi il 50% la Romania (-49,5%) e l Estonia (-48,2%), con una riduzione tra il 30%-40% la Bulgaria (-39,6%), la Slovacchia (-36,8%), l Ungheria (-32,8%) e la Repubblica Ceca (-31,6%), con una riduzione di oltre il 25% troviamo la Germania (-25,5%) e il Regno Unito (-25,2%). Tutti gli altri stati registrano riduzioni sotto il 20% e alcuni addirittura aumenti delle emissioni rispetto al

8 % Energia rinnovabile Target 2020 EU27 20% su consumi finali energia Italia 17% Il secondo obiettivo della nuova strategia EU2020 prevede l impegno, per la comunità europea, di coprire il 20% dei consumi finali di energia con energie rinnovabili. Ciascuno stato ha fissato poi una quota obiettivo, per contribuire a incrementare i consumi finali lordi coperti da energie rinnovabili dell UE; quota che per l Italia è del 17%. L ultimo dato disponibile, riferito al 2012, mostra la media europea sull 14,1%, e mostra altresì una situazione eterogenea tra gli stati membri, con un 64,5% della Norvegia fino all 1,4% di Malta. In Italia, nel 2012, il 13,5% del consumo finale di energia era coperto da fonti rinnovabili. Rispetto al 2004 il nostro paese ha incrementato di quasi 8 punti percentuali la quota coperta da fonti rinnovabili, trend che si è confermato sempre in crescita, di anno in anno, per cui si può ben sperare di raggiungere l obiettivo del 17% entro il Il consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili è calcolato come somma: a) del consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche rinnovabili; b) del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento; c) del consumo finale di energia da fonti energetiche rinnovabili nei trasporti. La quota di energia da fonti rinnovabili è calcolata dividendo il consumo finale lordo di energia da fonti energetiche rinnovabili per il consumo finale lordo di energia da tutte le fonti energetiche, espressa in percentuale. Non disponendo di tale indicatore complessivo a livello regionale, si può analizzare una delle sue componenti principali (lettera a del precedente paragrafo) ossia il consumo finale lordo di elettricità da fonti energetiche rinnovabili. Percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili sul consumo interno lordo Anni CRESCITA SOSTENIBILE Percentuale di energia rinnovabile rispetto al consumo finale di energia Anno 2012 Fonte: Istat La regione Marche registra un incremento negli ultimi anni sulla percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, con ben 12 punti percentuali in più nel 2012 rispetto al 2005, e con un incremento di 5 punti percentuali rispetto all anno precedente; in costante aumento rispetto al Si sta rapidamente avvicinando alla media italiana. In questo contesto, quindi, la Strategia comunitaria è sicuramente il motore principale per lo sviluppo e l innovazione nel settore energetico delle energie rinnovabili. 8

9 Consumo di energia Target 2020 EU28-20% primaria (PEC) Italia riduzione a 158 Mtep -20 Mtep/anno Per "consumo di energia primaria" (PEC) si intende il consumo interno lordo escludendo ogni utilizzo non energetico dei vettori energetici (ad esempio gas naturale non utilizzata per la combustione, ma per la produzione di prodotti chimici). Questa quantità è rilevante per misurare l'effettivo consumo di energia e per confrontarlo con gli obiettivi di Europa La "percentuale di risparmio" è calcolata utilizzando questi valori del 2005 e le sue previsioni per il 2020 nella direttiva 2012/27/EU; l'obiettivo Europa 2020 viene raggiunto quando questo valore raggiunge il livello del 20%. L Italia, nel programma nazionale di riforma, ha fissato come suo target di portare i consumi di energia primaria a 158 Mtep al 2020, e ridurre i consumi di energia primaria di 20 Mtep/anno. Per l Italia il consumo di energia primaria, nel 2005, si attestava intorno ai 180 tonnellate di petrolio equivalente, nel 2012 tale valore è sceso a 155. Questa riduzione, è abbastanza elevata e pone l Italia tra i primi paesi, con una variazione percentuale di -13,3% rispetto al 2005, ben più al alta della media UE28 che registra un -7,5%. Variazione % del consumo di energia primaria (PEC) - Anni 2012/2005 Consumo di energia Target 2020 EU28-20% finale (FEC) Italia riduzione a 126 Mtep -15 Mtep/anno Per "Consumo di energia finale" (FEC) si intende tutta l'energia fornita per industria, trasporti, famiglie, dei servizi e dell'agricoltura (esclude le consegne al settore della trasformazione dell'energia e delle stesse industrie energetiche). Questa quantità è rilevante per misurare il consumo di energia al luogo di destinazione finale del consumo di energia e per il confronto agli obiettivi di Europa La "percentuale di risparmio" è calcolata utilizzando questi valori del 2005 e le sue previsioni per il 2020 nella direttiva 2012/27/EU; l'obiettivo Europa 2020 viene raggiunto quando questo valore raggiunge il livello del 20%. Per l Italia il consumo di energia finale, nel 2005, si attestava su circa 134 tonnellate di petrolio equivalente, nel 2012 tale valore è sceso a 119. Questa riduzione, come si evidenzia nel grafico sottostante, è elevata e pone l Italia tra i primi paesi, con una variazione percentuale di -11,5% rispetto al 2005, ben più al alta della media UE28 che registra un -7,2%. Variazione % del consumo di energia finale - Anni 2012/2005 CRESCITA SOSTENIBILE 9

10 CRESCITA INCLUSIVA Tasso occupazione anni Anno 2013 «Crescita inclusiva un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale Crescita inclusiva significa rafforzare la partecipazione delle persone mediante livelli di occupazione elevati, investire nelle competenze, combattere la povertà e modernizzare i mercati del lavoro, i metodi di formazione e i sistemi di protezione sociale per aiutare i cittadini a prepararsi ai cambiamenti e a gestirli e costruire una società coesa. L'Europa deve sfruttare appieno le potenzialità della sua forza lavoro per far fronte all'invecchiamento della popolazione e all'aumento della concorrenza globale. Occorreranno politiche in favore della parità fra i sessi per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in modo da favorire la crescita e la coesione sociale.» (fonte: documento Strategia EU2020 Commissione Europea ). Per il raggiungimento di una crescita inclusiva gli obiettivi fondamentali della nuova Strategia sono : 1. OCCUPAZIONE - l obiettivo è di innalzare al 75% il tasso di occupazione della fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni; 2. POVERTA ED ECLUSIONE SOCIALE - il target è diminuire il numero di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione sociale. OCCUPAZIONE Tasso occupazione Target 2020 EU27 75% anni Italia 67-69% L obiettivo occupazione è un obiettivo fondamentale perché strettamente interconnesso con quelli relativi all istruzione e alla riduzione della povertà. Migliorare l occupazione contribuisce infatti a ridurre i rischi di povertà e migliori risultati scolastici contribuiscono ad aumentare l integrazione nel mercato del lavoro. La nuova Strategia EU2020 ha scelto come target chiave per l obiettivo occupazione, il tasso di occupazione delle persone in età compresa tra anni, fissando come valore da raggiungere il 75%; l Italia nel Pnr, vista la sua situazione di partenza nel 2010 (61,1%) ha fissato come target il 67-69%. Nel 2013 l indicatore per la media UE28 è pari al 68,3%, nonostante l andamento Mappa 5 leggermente crescente negli anni dal 2002 al 2008, dal 2009 si registra un lieve calo dell indicatore che passa da 68,9% a 68,3% restando comunque distanti dall obiettivo del 75%. La cartina (mappa 5) mostra come vi siano ampie disparità tra stati membri: 6 paesi (Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria, Svezia e Regno Unito) hanno già raggiunto o superato il target 2020, tredici paesi presentano un tasso tra il 65% e il 74%, e sette paesi che hanno un tasso sotto il 65% tra questi anche l Italia (59,8%), assieme a Bulgaria, Grecia, Spagna, Croazia, Ungheria e Romania. L Italia ha visto aumentare il valore di tale indicatore, dal 2000 al 2008 in linea con la media europea, seppur con valori inferiori, dal 2009 si registra un calo dell indicatore che passa da 61,7% a 59,8 % distante di quasi 7-9 punti dal target fissato nel Pnr. Se si osserva la graduatoria decrescente di tale indicatore tra i 28 stati membri, l Italia è al quart ultimo posto, seguita solo da Spagna, Croazia e Grecia. Indubbiamente tale indicatore risente della grave crisi economica avvenuta a partire dal CRESCITA INCLUSIVA 10

11 Tasso occupazione anni negli Stati membri Anno 2013 Se si analizza la situazione a livello regionale, la regione Marche nel 2013 ha fatto registrare un tasso di occupazione anni pari al 65,3% è di ben quasi 5 punti percentuali sopra la media italiana. POVERTA ED INSCLUSIONE SOCIALE Persone a rischio di povertà Target 2020 EU27-20 milioni di poveri Italia -2,2 milioni di poveri Il secondo obiettivo relativo alla crescita inclusiva, si propone la riduzione, nell arco di un decennio, della popolazione a rischio di povertà o di esclusione sociale. L UE ha fissato il suo target nella riduzione, in valore assoluto, a 20 milioni di poveri in meno; mentre l Italia a 2,2 milioni di poveri in meno. L indicatore scelto per il monitoraggio di questo obiettivo, che è la sintesi di altri tre indicatori, è la popolazione in famiglie a rischio di povertà o esclusione. Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale Anno 2012 CRESCITA INCLUSIVA La situazione tra le regioni italiane mostra, anche in questo caso, un quadro differenziato a livello territoriale. Mentre alcune regioni del Nord e del Centro hanno già raggiunto e superato il target fissato dal Pnr (Trentino, Emilia-Romagna, Valle d Aosta, Lombardia, Toscana e Friuli Venezia Giulia), altre regioni tra cui la regione Marche si attestano tra il 66% e il 65% (Piemonte, Marche, Umbria, Liguria) le regioni meridionali presentano tutte un valore sotto la media nazionale e fortemente distanti dal target nazionale. Mappa 6 11

12 Per l Italia, nel 2012, esso ha un valore pari a 29,9%, 5 punti al di sopra della media europea EU28 che registra un valore di 24,8%. Il confronto con i paesi europei, mostra una situazione migliore nei Paesi Bassi e in Repubblica Ceca (15%) e nei paesi del Nord Europa. L Italia si colloca al di sotto della media europea. Negli ultimi tre anni la percentuale di popolazione a rischio di povertà, in Italia, è in aumento e siamo passati dal 24,5% del 2010 al 29,9% del 2012 con un aumento di quasi 6 punti percentuali. Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale nelle regioni europee Anno 2012 La percentuale di persone a rischio di povertà nella regione Marche è pari al 22,9%. In aumento rispetto al 2011 di 0,6 punti percentuali. Tale valore pone la nostra regione al decimo posto nella graduatoria in ordine decrescente tra le regioni italiane. A livello territoriale, le differenze appaiono assai consistenti. Nel meridione si evidenziano i più alti tassi di povertà, con la Sicilia che registra un valore quasi doppio rispetto all Italia; mentre al nord, e in particolare nel nord-est, le percentuali scendono anche di oltre 10 punti rispetto alla media italiana. Popolazione in famiglie a rischio di povertà e inclusione sociale nelle regioni italiane Anno 2012 CRESCITA INCLUSIVA 12

13 Fonte dei dati Eurostat ed ISTAT Per informazioni: Regione Marche P.F. Sistemi Informativi Statistici e di Controllo di Gestione Via G. da Fabriano, 2/ Ancona Tel Fax funzione.sistatistico@regione.marche.it Redazione ed elaborazioni statistiche: Cristina Carletti tel cristina.carletti@regione.marche.it 13

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