La dispersione scolastica in Sardegna Analisi di alcuni indicatori statistici

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1 La dispersione scolastica in Analisi di alcuni indicatori statistici Analisi pubblicata nella rivista Congiuntura Lavoro dell Agenzia regionale per il lavoro di sett. 2008

2 La dispersione scolastica in In quest ultimo periodo l argomento scuola è tornato ad essere un tema molto discusso e trattato a causa della riforma che il governo nazionale ha recentemente varato e delle possibili conseguenze che ricadranno sul sistema scolastico già a partire dal prossimo anno. Al di là delle novità introdotte, come, ad esempio, il maestro unico, il voto in condotta, i nuovi parametri per la formazione delle classi e via discorrendo, in questa sede ci si è voluti soffermare sul fenomeno della dispersione scolastica, quale esternalità negativa dell intero sistema di riferimento e con forti implicazioni sul piano culturale, sociale e del mercato del lavoro. Infatti, in un sistema che offre poche opportunità lavorative, l abbandono prematuro dalla scuola può portare a situazioni di lavoro nero, sottopagato e privo di tutele sul piano assicurativo e pensionistico e, nei casi ancora più gravi, a situazioni di emarginazione sociale, terreno fertile di devianze sociali. Dal punto di vista definitorio, con dispersione scolastica viene spesso inteso il solo abbandono anticipato dall istituzione scolastica da parte degli studenti. In realtà, in una accezione più ampia, al fenomeno della dispersione possono essere ricondotti anche altri eventi che possono avere come epilogo la prematura uscita dei giovani dal sistema scuola 1, e cioè, i ritardi, le non ammissioni agli anni successivi, le irregolarità nelle frequenze, le interruzioni e le ripetenze. Inoltre, l analisi del fenomeno non può essere dissociato dal contesto socio-ambientale di riferimento. E proprio sotto questo profilo, la presenta delle peculiarità che fanno della nostra regione un caso unico, che non trova riscontro in tutto il panorama nazionale. Innanzitutto la presenta la più bassa densità abitativa fra le regioni italiane di più vaste dimensioni geografiche: se si esclude la Valle d Aosta, la ha appena 69 abitanti per chilometro quadrato 2, vale a dire una densità molto bassa, se solo si pensa che altre regioni di pari estensione come, ad esempio, la e la hanno rispettivamente 211 e 160 abitanti per chilometro quadrato. Ma la presenta anche una particolare distribuzione territoriale: la maggior parte della popolazione si concentra in pochi comuni, ossia nei capoluoghi di provincia o in quelli localizzati lungo le coste. L entroterra risulta essere scarsamente popolato, i centri abitati distanti gli uni dagli altri ed il complesso dei mezzi di trasporto pubblico spesso inadeguato e difatti alcuni indicatori sul sistema infrastrutturale dei trasporti pubblici, sia urbani che extraurbani, posizionano la sempre agli ultimi posti della graduatoria 3. Un sistema scolastico che persegua obiettivi di performance sia quantitativi che qualitativi deve necessariamente tenere conto di altri fattori quali, appunto, la vicinanza fra i diversi centri abitati, l efficienza del sistema dei trasporti pubblici e i relativi tempi per il raggiungimento delle istituzioni scolastiche desiderate, le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale, nonché le performance già registrate dall esistente sistema scolastico. Bisognerebbe tener conto di questi fattori, proprio perché potrebbe verificarsi che una determinata politica che intenda innalzare la qualità del sistema scolastico vada, invece, ad incidere negativamente sul numero dei destinatari cui il provvedimento si riferisce. Si incentiverebbe in tal modo l esodo prematuro di quei giovani che hanno la sfortuna di vivere in territori isolati e molto distanti dall istituzione scolastica desiderata. Anzi, molto probabilmente, già le performance negative registrate in in termini di dispersione scolastica sono il frutto dell applicazione di criteri non adeguati alla realtà isolana. Inoltre, a livello europeo, non si può non tenere conto che la Conferenza di Lisbona ha posto come obiettivo quantitativo la riduzione della dispersione scolastica tra le prime priorità che gli Stati membri dovrebbero raggiungere entro il Entro tale data, infatti, l indice relativo alla quota di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni che non hanno conseguito il diploma della scuola secondaria superiore e che non partecipano ad attività di educazione/formazione (cosiddetti early school leavers), dovrà attestarsi al 10%. A livello comunitario, i dati riferiti al 2007 mostrano livelli di dispersione scolastica che, seppur con marcate differenze tra i Paesi membri, rimangono sensibilmente distanti rispetto alla succitata soglia del 10%. Accanto a Paesi virtuosi come Germania e Francia, che presentano tassi di dispersione di poco inferiori al 13%, ci sono realtà, come l Italia e la Spagna, che superano abbondantemente la media dei paesi europei, fissata al %., con, rispettivamente, il 19,3% e il 31%. Fra paesi geograficamente più significativi, il Portogallo presenta il più alto indice degli early school leavers, pari al 36,3%; mentre fra i paesi più virtuosi in termini di efficacia del sistema scolastico si trovano molti dei paesi recentemente entrati a far parte dell Unione Europea, come la Slovenia (4,3%), la Polonia (5%) e la Slovacchia (7,2%). Tornando alla situazione italiana, altrettanto marcate sono le differenze che si presentano fra le regioni: anche se nessuna di queste raggiunge l obiettivo fissato dall Unione Europea per il 2010, la distanza fra talune del centro-nord e altre del sud, supera i addirittura i 15 punti percentuali. Inoltre, contrariamente a quanto accade per gli indicatori del mercato del lavoro, dove il peggioramento degli stessi è direttamente proporzionale alla latitudine geografica, altrettanto non accade per il principale indicatore che sintetizza l efficacia del sistema educativo/scolastico. 1 Cfr Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Studi e Programmazione, Ufficio di Statistica, La dispersione scolastica Indicatori di base per l analisi del fenomeno Anno scolastico 2004/05, dicembre Fonte: ISTAT - Popolazione residente al 31 marzo Secondo un indicatore calcolato dall Istat che sintetizza la misura del trasporto pubblico locale nelle città, la nel 2006 risulta essere l ultima con un indicatore pari a 53,9, rispetto ad una media nazionale di 133,8. Fonte ISTAT. 1

3 Tav. 5.1: Early school leavers Percentuale della popolazione di anni con al più la licenza media e che non partecipano ad alcuna attività di formazione e/o educazione. Valori percentuali. Anni Paese /Area Slovenia 4,3 5,2 4,3 4,2 4,3 4,8 Polonia 5 5,6 5,5 5,7 6,3 7,6 Slovacchia 7,2 6,4 5,8 7,1 4,9 5,6 Finlandia 7,9 8,3 9,3 8,7 8,3 9,9 Lituania 8,7 10,3 9,2 9,5 11,8 14,3 Ungheria 10,9 12,4 12,3 12,6 11,8 12,2 Austria 10,9 9,6 9 8,7 9,3 9,5 Irlanda 11,5 12,3 12,3 12,9 12,3 14,7 Olanda 12 12,9 13, ,2 15 Belgio 12,3 12, ,9 12,8 12,4 Danimarca 12,4 10,9 8,5 8,5 10,3 8,6 Cipro 12, ,1 20,6 17,4 15,9 Germania 12,7 13,9 13,8 12,1 12,8 12,6 Francia 12,7 12, ,1 13,6 13,4 Estonia 14,3 13, ,7 11,8 12,6 Grecia 14,7 15,9 13,3 14,9 15,5 16,7 EU (27 paesi) 15,2 15,5 15,9 16,6 17,1 Lussemburgo 15,1 17,4 13,3 12,7 12,3 17 Lettonia ,9 15,6 18,1 19,5 Bulgaria 16, ,4 22,4 21 Euro area 17,2 17,8 18,1 18,4 19,1 19,3 Romania 19, ,8 23,6 23,2 23,2 Italia 19,3 20,8 21,9 22,3 23,5 24,3 Spagna 31 29,9 30,8 31,7 31,3 29,9 Portogallo 36,3 39,2 38,6 39,4 40,4 45,1 Malta 37,6 41,7 41, ,2 53,2 Repubblica Ceca - 5,5 6,4 6,1 6 5,5 Svezia ,7 8,6 9 10,4 Regno Unito ,9 16,8 17,8 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT La regione con la più bassa percentuale di giovani usciti dal sistema scolastico senza il conseguimento del diploma della scuola secondaria superiore è il, con il 10,9%, poco distante, quindi, dal citato obiettivo fissato in sede europea. La, fino al 2006, si collocava al penultimo posto con una percentuale del 28,3%, ma, in un anno, la regione ha compiuto un balzo di tre posizioni avendo registrato un miglioramento dello stesso indicatore di oltre 6 punti percentuali. Questo miglioramento è perfino riscontrabile sull intera categoria delle forze di lavoro che comprende la fascia di età anni. Infatti, le persone che hanno conseguito il diploma rilasciato dalla scuola secondaria superiore registra un aumento di oltre un punto percentuale nel passaggio dal 2006 al Il miglioramento, tuttavia è rilevabile solamente per la componente femminile dell offerta di lavoro e non anche nella componente maschile, che, al contrario, nel 2007 fa registrare, rispetto al 2006, una diminuzione della quota di diplomati di 0,8 punti percentuali. Altri indicatori che caratterizzano negativamente il sistema sardo rispetto alle altre regioni d Italia sono: gli studenti non ammessi al successivo anno scolastico nella scuola secondaria superiore, dove la regione risulta essere ultima con un tasso di ripetenza del 22,1%; la percentuale dei giovani in possesso del titolo di scuola media inferiore si attesta al 96,5%, inferiore rispetto alle altre regioni d Italia, la cui media nazionale dell indicatore è pari al %; la percentuale molto elevata degli abbandoni al primo anno della scuola secondaria superiore (11,5% nel 2006) risulta fra le più alte della penisola. 2

4 Tavola n.5.2: Giovani anni con al più la licenza media che hanno abbandonato gli studi. Valore in percentuale sulla popolazione anni (early school leavers). Regioni ,3 20,7 20,0 17,3 22,3 22,3 21,9 24,2 21,8 21,6 18,5 18,3 Trentino-Alto Adige 21,6 19,7 17,3 17,2 18,2 18,4 15,0 13,1 Friuli-Venezia Giulia 13,7 15,9 19,8 12,6 16,3 17,0 16,1 16,5 Emilia-Romagna 20,0 19,4 17,7 17,4 21,0 17,2 16,3 18,0 13,3 15,5 12,7 16,7 19,2 18,0 16,4 15,6 12,3 10,9 16,6 16,1 14,7 15,0 15,2 15,6 16,2 16,4 28,6 27,9 27,1 29,0 30,3 29,3 27,0 25,1 17,0 18,3 15,2 14,1 21,9 18,3 19,6 21,3 30,7 30,2 28,1 26,1 30,1 33,2 28,3 21,8 Italia 22,9 22,4 20,6 19,7 Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT Grafico n.5.1: Confronto della percentuale regionale degli ultimi 2 anni della popolazione di anni con al più la licenza media che non partecipano ad alcuna attività di formazione e/o educazione. (early school leavers). Graduatoria in base al ,9 12,3 Friuli-Venezia Giulia 12,6 19,8 12,7 13,1 15,0 14,1 15,2 15,0 14,7 16,4 18,0 16,4 16,2 Trentino-Alto Adige 16,5 16,1 17,2 17, ,3 20, Emilia-Romagna 17,4 17,7 18,0 16,3 18,3 18,5 21,3 19,6 21,8 28,3 21,9 24,2 25,1 27,0 26,1 28,1 29,0 27,1 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 3

5 Tav. 5.3: Distribuzione delle forze di lavoro per titolo di studio e genere. Valori percentuali Titolo di studio Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Licenza elementare 11,0 5,3 8,8 11,2 4,9 8,8 Licenza media 46,6 30,9 40,6 47,8 33,7 42,5 Diploma 2-3 anni 3,6 2,3 3,1 3,3 2,1 2,8 Diploma 4-5 anni 29,9 42,1 34,5 29,1 40,3 33,3 Laurea breve, laurea, dottorato 9,0 19,4 13,0 8,6 18,9 12,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT - Indagine continua sulle forze di lavoro Medie 2007 Tavola n.5.4: Studenti non ammessi all anno successivo per regione, e anno di corso della scuola secondaria di II grado (per 100 scrutinati) - A.S Regione Totale I Anno II Anno III Anno IV Anno 13,8 18,9 12,9 11,8 9,9 15,9 23,2 13,8 16 7, ,3 12,6 10 Trentino 12,7 18,5 12,2 10,5 7,8 11,9 15,6 11,5 10,9 8,5 Friuli 12,7 15,7 12,7 11,6 9,9 15,1 19,4 13,1 11,2 E.Romagna 13,2 18,4 12,3 10,4 9, ,3 12,4 10,6 10,6 13,6 10,9 9,1 7,9 10,9 14,5 10,8 9,1 7,7 14,3 18, ,8 10,7 12,9 15,9 12, ,8 10,6 12,2 11,4 10,3 8,2 15, ,2 12,7 11, ,9 12,4 10,8 10,5 12,5 15, , ,1 14,5 10,5 9,1 9,4 16,1 21,5 15,8 13,1 11,6 22,1 27,3 21,9 19,7 17,1 ITALIA 14,2 18,9 13,7 12,1 10,4 Fonte: nostra elaborazione su dati Ministero della Pubblica Istruzione Grafico n.5.2: Totale studenti non ammessi all anno successivo nelle scuola secondaria di II grado per regione (per 100 scrutinati) - A.S Friuli Trentino E.Romagna 10,6 10,6 10,9 11,1 11,9 12,5 12,7 12,7 12, ,2 13,8 14,3 15,1 15,3 15,9 16,1 22,

6 Tavola n.5.5: Giovani anni in possesso della licenza inferiore. Valore in percentuale sulla popolazione anni. Regioni ,4 98,9 97,8 97,7 97,4 98,3 98,7 97,3 97,8 Trentino-Alto Adige 97,8 98,4 98,3 98,8 98,0 98,0 99,3 Friuli-Venezia Giulia 97,6 97,1 97,9 98,6 97,1 96,4 99,0 Emilia-Romagna 98,8 98,9 98,3 99,1 99,0 99,2 97,0 96,7 99,8 99,9 99,4 98,7 98,7 97,2 98,8 99,0 99,1 98,0 98,7 98,3 99,5 98,7 99,0 98,8 98,6 97,2 97,9 98,4 97,7 97,8 97,8 98,7 98,7 99,0 99,4 97,7 98,3 98,7 95,9 95,5 95,7 96,7 97,1 96,9 96,7 96,5 Italia 98,0 97,8 98,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT Grafico n.5.3: Confronto regionale degli ultimi 2 anni. Graduatoria in base al ,4 99,0 98,0 99,3 Emilia-Romagna 98,3 99,1 98,9 99,4 98,7 99,5 98,6 Friuli-Venezia Giulia 97,9 98,6 98,4 97,8 99, Trentino-Alto Adige 98, ,4 98,3 97,8 99,4 98,7 98,0 99,1 97,2 95,7 96,7 96,7 97,0 96,5 96,7 93,0 94,0 95,0 96,0 97,0 98,0 99,0 100,0 5

7 Tavola n.5.6: Tassi di abbandono alla fine del primo anno delle scuole secondarie superiori. Regioni ,8 13,2 11,5 10,5 10,4 10,8 10,5 14,0 13,8 11,2 11,7 12,8 13,2 13,4 12,2 9,8 9,5 Trentino-Alto Adige 9,2 9,5 9,8 10,3 8,1 7,9 10,4 11,7 11,2 7,2 6,6 7,6 Friuli-Venezia Giulia 6,8 7,4 8,4 7,5 6,5 6,2 9,9 11,9 11,7 10,8 9,7 10,8 Emilia-Romagna 9,6 9,8 10,6 9,3 9,4 9,9 9,8 9,1 11,8 10,4 9,2 9,4 6,7 7,2 7,4 7,0 8,1 6,6 7,9 7,4 9,2 7,7 6,7 7,9 11,1 11,1 10,9 11,4 10,5 11,7 8,9 8,9 8,8 8,3 8,6 7,7 7,6 7,5 6,1 6,7 8,5 8,0 13,1 16,4 15,4 14,7 15,2 14,1 11,3 13,8 13,9 12,9 11,9 11,5 8,7 9,6 10,3 9,6 7,7 9,2 11,0 11,9 12,5 12,4 11,1 13,4 13,3 16,1 16,7 14,9 15,2 15,8 16,4 11,5 12,2 7,9 11,5 Italia 11,6 12,8 12,7 11,7 10,9 11,1 Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT Grafico n.5.4: Confronto regionale degli ultimi 2 anni dei tassi di abbandono alla fine del primo anno delle scuole secondarie superiori. Graduatoria in base al Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Emilia-Romagna Italia 6,2 6,5 6,6 6,6 6,7 8,1 7,6 7,7 8,6 7,9 8,1 7,9 8,0 8,5 9,2 7,7 9,4 9,2 9,5 9,8 9,9 9,4 10,8 9,7 10,8 10,4 11,1 10,9 11,5 11,9 11,5 7,9 11,7 10,5 11,7 11,2 11,1 13,4 14,1 15,2 15, ,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 6

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