REGIONE MOLISE SERVIZIO TUTELA FORESTALE E VALORIZZAZIONE FORESTALE COMUNE DI SANT ELIA A PIANISI (CB)

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1 REGIONE MOLISE SERVIZIO TUTELA FORESTALE E VALORIZZAZIONE FORESTALE COMUNE DI SANT ELIA A PIANISI (CB) REVISIONE DEL PIANO DI ASSESTAMENTO FORESTALE DEL COMUNE DI SANT ELIA A PIANISI (CB) Art. 6 del D.P.R n. 120 Allegato G del D.P.R n. 357 Delibera di giunta regionale n. 486 del 11 maggio 2009 (Direttiva in materia di Valutazione di Incidenza per piani, programmi e interventi che possono interferire con le componenti biotiche ed abiotiche dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) individuate nella Regione Molise Il tecnico incaricato dott. for. Marco Maio STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 1 di 7

2 INTRODUZIONE La redazione di un Piano di Assestamento Forestale (comparabile in Urbanistica ad un Piano Regolatore) lo scopo di ordinare nel tempo e nello spazio la gestione forestale di un territorio al fine di massimizzare l erogazione di servigi pubblici del bene in oggetto senza pericoli di deterioramento dello stesso, ovvero, pianificare tutte le attività selvicolturali di idonee per condurre le singole comprese boschive verso i loro definiti stati normali, o comunque verso assetti che garantiscano l assolvimento massimo continuo e costante delle loro definite funzioni, preceduta dall' acquisizione di tutte le informazioni necessarie per tale pianificazione nonché per il controllo dell'a attività da parte dell'ente gestore. Infatti, grazie ad un'analisi conoscitiva (qualitativa e quantitativa) delle risorse, scaturiscono delle prescrizioni normative di gestione volte a massimizzare le molteplici funzioni erogabili dalla foresta (funzione ecologica, paesaggistica, ricreativa, turistica ed economica). Il compito è quello di individuare a grandi linee le formazioni forestali fondamentali presenti nel territorio, i tipi di stazioni su cui sono radicate, le prescrizioni vincolistiche forestali a cui sono assoggettate: vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico vincolo parco nazionale o regionale. Da queste analisi scaturisce poi il compito di definire eventuali iniziative di miglioramento e di promozione della selvicoltura secondo una precisa analisi delle risorse. La gestione che si intende proporre, e realizzare, carattere di polifunzionalità centrata su aspetti ecologici ed ambientali al fine di potenziare la funzione globale che il bosco riesce ad esternare. Verranno cioè individuate le tecniche colturali (mezzo) idonee, per gestire i popolamenti forestali al fine di massimizzare nel medio e lungo termine) la polifunzionalità e biodiversità dei stessi (obiettivi). Stato attuale Formazioni forestali (naturali ed artificiali) principalmente monospecifiche e coetaneiformi (in grado di esplicare una o due funzioni al massimo). Mezzo Modelli colturali elastici ad imitazione delle dinamiche naturali (Selvicoltura Naturalistica) Obiettivi Boschi caratterizzati da una massima biodiversità ed in grado di assolvere contemporaneamente a funzioni multiple (polifunzionalità) Tutte le attività afferenti alla compilazione di un Piano di assestamento sono riconducibili a due ampi settori interconnessi: A) CONOSCITIVO - Descrizione generale del complesso assestamentale, nonché dell' ambiente bio-fisico e socio-economico. - Compartimentazione di base del complesso e la formazione delle particelle con individuazione per ciascuna di esse della vocazione e della funzione preminente. - Descrizione speciale dei singoli comparti (comprese particelle) previa esecuzione degli opportuni rilevamenti - Analisi storica delle comprese. - Acquisizione di elementi necessari per il controllo tecnico ed economico dell' attività passata dell'ente gestore. B) PIANIFICATORIO - Formazione delle comprese e la definizione degli obiettivi specifici da perseguire. - Individuazione descrizione qualitativa e quantitativa delle biocenosi più idonee per conseguire i singoli obiettivi. STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 2 di 7

3 - Configurazione degli interventi necessari per modificare le situazioni esistenti, rendendole più rispondenti agli obiettivi definiti. - Eliminazione dei fattori che contrastino il conseguimento e gli obiettivi. I modelli che definiscono lo stato normale di una compresa boschiva, per essere completi devono prevedere: la specie legnosa o la mescolanza - la forma di governo e di trattamento definita in ogni necessario dettaglio tecnico (diradamenti, matricinatura prelievi nelle singole operazioni), che determina gli elementi dell'aspetto selvicolturale strutturale della normalità. UTILITÀ DELL'ASSESTAMENTO L'ASSESTAMENTO FORESTALE Georg Ludwiig Hartig (1800) uno dei padri fondatori dell'assestamento forestale scriveva nello stile del tempo: "ogni saggia direzione forestale deve senza indugio tassare i boschi dello Stato nella maniera massima possibile, però cercando di utilizzarli cosi che i posteri possano trarre da essi almeno un utile pari a quello di cui si appropria l'attuale generazione...". Patrone nel 1944 ampliava articolava e dettagliava meglio la descrizione dell'utilità dell'assestamento forestale in particolare. 1. Necessità e utilità dell'assestamento in rapporto alla conservazione: la difficoltà di definire ciò che è reddito e ciò che è capitale generatore di detto reddito costituisce il pericolo più grave che minaccia le foreste non assestate, quelle cioè ove le utilizzazioni non sono regolate, contenute, entro i limiti della reale effettiva capacità produttiva del bosco. 2. Necessità e utilità dell assestamento in rapporto all incremento della produzione legnosa: se la conservazione del bosco è il primo fine dell'assestamento, il miglioramento qualitativo e quantitativo della produzione legnosa è un problema non meno importante del primo,specie quando la richiesta di legname si fa in ogni paese sempre più rilevante e incessante e quando lo sfruttamento delle grandi foreste naturali tende ad assumere sempre più una forma distruttiva (da qui l'obbligo di utilizzare i boschi secondo un piano di assestamento).il mercato del legno è diventato col succedersi dei secoli, prima dei decenni, poi sempre più attivo: i surrogati gas, carbon fossile, ferro acciaio-non nno affatto sostituito analogamente à quanto si è verificato nel mercato di altre merci, il prodotto principale, e ciò a causa della sempre più vasta e larga applicazione che la più antica delle materie prime - il legno - trovato e sempre più trova. Il che porta a formulare l'ipotesi ché il bisogno di legname sarà, in futuro, sempre più rilevante. 3.necessità e utilità dell assestamento in rapporto alla percezione di un prodotto annuo e costante: dare al bosco un ordinamento nel tempo e nello spazio tale da consentire la percezione di un prodotto annuo, anziché periodico e possibilmente costante (in massa). L'utilità di assestare i boschi, trasformandoli da beni a reddito periodico (boschi particellari) in beni a reddito annuo ( boschi comprensivi ) è rilevante in quanto: La produzione annua si rende indipendente dall'età. Quantità limitate di legname trovano una valorizzazione più facile di quanto non trovino rilevanti quantitativi come quelli dei tagli periodici. Specie quando il prodotto è oggetto di ulteriori lavorazioni da parte di industrie trasformatrici. STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 3 di 7

4 I vantaggi inoltre derivanti dalla comprensività sono: Vantaggi inerenti la funzione pubblica del bosco: la realizzazione d i un prodotto annuo porta ad una utilizzazione per piccole superfici che si traduce in una maggiore protezione al suolo. Vantaggi di ordine colturale ovvero si possono seguire meglio le regole tecniche per la successione dei tagli. Vantaggi di ordine sociale, ovvero favorire la residenzialità delle popolazioni. 4. Necessità e utilità dell assestamento in rapporto agli interessi della collettività: I boschi pubblici nno il diritto di ritrarre delle utilità, ma entro certi limiti definiti enti ed anche gli stessi privati, vanno considerati,in rapporto alla loro proprietà forestale, come usufruttuari di un patrimonio che appartiene alla generazione presente e a quelle future, alle quali quindi il bosco - ovvero i capitale deve essere trasmesso in condizione di costante produttività. DESCRIZIONE DEL PATRIMONIO AGRO - SILVO - PASTORALE DEL COMUNE DI SANT ELIA A PIANISI Il patrimonio rustico del comune di Sant Elia a Pianisi è costituito da due complessi boscati denominati Cerreto e Cese dell estensione complessiva di 167,00 A bosco Cerreto, la forma di governo prevalente è il ceduo matricinato con rilascio della dote nella misura di circa 100 esemplari ad ettaro. Solo in prossimità del rifugio forestale vi è stata nel corso degli anni una trasformazione della forma di governo da ceduo a fustaia per finalità esclusivamente turistiche e ricreazionali. Il cerro dominano incontrastato ed in subordine troviamo la roverella (nelle stazioni a rocciosità diffusa), il carpino nero, la carpinella e l orniello. Nei valloni e nelle zone ad elevata umidità superficiale si riscontrano esemplari di Salix spp., Populus spp. e Fraxinus excelsior. In località Cese, le superfici comunali assommano ad 91,72,80 di cui 49,72,00 sono costituiti da cedui degradati, mentre 37,00,00 sono rappresentati da soprassuoli artificiali costituiti prevalentemente da Pinus lepensis, Cedrus spp. Cupressus spp. Pertanto, sulla scorta di una ricognizione complessiva delle proprietà pubbliche e dall analisi preliminare dei terreni attualmente in uso al comune di Monacilioni si la seguente destinazione d uso. Bosco ceduo c Fustaia Soprassuoli Bosco ceduo Incolti, pascoli e degradato transitoria artificiali Totale loc. Cerreto seminativi loc. Cese Ha Loc. Cese 68,34,00 49,72,00 5,50,00 6,44,68 37,00,00 167,00,68 Per quanto riguarda i terreni catastalmente classificati come seminativi, attualmente solo una parte sono coltivati, mentre la restante parte pari al 50%, risultano non coltivati. Tra il 2006 e il 2007 in località Cese la Comunità Montana Fortore Molisano effettuato una serie di interventi selvicolturali finalizzati alla riconversione varietale dei soprassuoli artificiali mediante diradamenti selettivi ed eliminazione della necromassa. Bosco Cerreto è attraversato, nella parte nord occidentale dalla strada interpoderale Pezze e da un altra serie di piste e strade a fondo naturale che rendono la compresa forestale facilmente fruibile dalle imprese agricole e forestali. STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 4 di 7

5 PROPOSTA PROGETTUALE Il comune di Sant Elia a Pianisi, intende perseguire una solida pianificazione forestale basata sulla unitarietà degli indirizzi gestionali, selvicolturali ed assestamentali proponendo la revisione del Piano di Assestamento Forestale dei beni silvo - pastorali scaduto nel 2009 valorizzando le proprietà comunali aventi vocazione boschiva e pastorali, anche ai fini di un futuro sviluppo occupazionale della filiera legno - bosco. Confermando, in linea generale gli indirizzi gestionali del precedente Piano, nella stesura del nuovo documento pianificatorio si terrà conto dei seguenti aspetti assestamentali e selvicolturali: - verificare il grado di rinnovazione della compresa cedua (sia per via gamica che agamica) al fine di aumentare la biodiversità e contestualmente definire la forma di trattamento più efficace ai fini di una gestione forestale sostenibile; - assecondare azioni selvicolturali volte a definire forme di trattamento più appropriate del ceduo matricinato anche alla luce delle recenti disposizioni nazionali e regionali in materia forestale; - verificare la consistenza qualitativa e quantitativa dei cedui degradati ubicati in località Cese; - verificare la possibilità di valorizzare i terreni ex seminativi mediante interventi di ricostituzione boschiva (opere di miglioramento fondiario); - verificare la consistenza dello stato viario a servizio delle comprese forestali e proporre adeguate opere di manutenzione; - verificare la presenza di sorgenti d acqua al fine di proporre punti d acqua per la prevenzione incendi; - verificare la consistenza qualitativa e quantitativa dei soprassuoli artificiali ubicati in località Cese, anche a seguito dei recenti interventi di manutenzione boschiva. Il Piano verrà redatto secondo la Normativa Tecnica e le Procedure Amministrative, approvate con delibera della Giunta Regionale n del 04/10/2004 e modificata con D.G.R. n. 57 del della Regione Molise secondo le disposizioni e le finalità di RiSeivItalia- Progettobosco. In linea generale, il particellare forestale manterrà lo stesso impianto salvo lievi modifiche che avranno il precipuo fine di verificare l'esatta confinazione tra la proprietà pubblica e la proprietà privata. Per ogni particella saranno rilevate ed evidenziate tutte le formazioni colturali aventi una superficie di ; per ogni formazione è prevista la descrizione dei parametri vegetazionali dendrometrici e saranno indicati gli interventi di maturità o colturali da realizzare nell'arco di validità del Piano. Ogni formazione rilevata sarà indicata con apposita simbologia anche sulla carta silografica in scala 1:5000 allegata al Piano e verrà specificata la relativa categoria altitudinale. Per ogni formazione interessata dal piano sarà indicata la massa principale o intercalare prelevabile con l'intervento selvicolturale e la relativa superficie da percorrere. Ciascun intervento sarà corredato anche da una dettagliata descrizione che specifichi i modi e le caratteristiche dell intervento. Per i seminativi, pascoli e incolti, si prevederà di utilizzare detti terreni, il più razionalmente possibile mediante l 'espansione della superficie boscata o attraverso una razionale coltivazione. Il rilievo della superficie comunale e la successiva compartimentazione sarà effettuato mediante l'utilizzo del GPS, i cui dati saranno successivamente implementati in un GIS (Sistema informativo Geografico) che a sua volta potrà essere inserito nel SIF regionale (Sistema Informativo Forestale). STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 5 di 7

6 Il Piano verrà finanziato con i fondi delle migliorie boschive accantonate presso la tesoreria dell'ente così come previsto dalla L.R. 6 /2000 nonché, qualora disponibili, con fondi regionali nella misura del 50%. FASI DI LAVORO I^ FASE: ACQUISIZIONE DATI - Ricognizione preliminare del territorio, raccolta e studio del materiale bibliografico, storico, cartografico (tale indagine potrà realizzarsi effettuando sia consultazioni catastali, visure e cartografie al Quadri d'unione che indagini negli uffici forestali locali). - Verifica in campagna dell'intero complesso territoriale con descrizione particellare e rilievo dei dati da riportare su schede codificate predisposte per l'elaborazione e la memorizzazione di tutti i dati rilevati. - Elaborazione dei dati descrittivi dendrometrici, auxometrici e provvigionali. - Confinazione del particellare con marcatura dei confini perimetrali con vernice di minio su rocce e piante ed apposizione di eventuali termini in cemento precompresso nei punti ben individuabili. - Stesura della relazione tecnica composta da: Parte generale Caratteristiche climatiche, idrogeologiche e geopedologiche. Passate utilizzazioni boschive. Principali aspetti sulle realtà socio-economiche del comune. Lo stato degli usi civici. L esistenza di eventuali vincoli all interno delle proprietà comunali. Parte speciale La consistenza la tipologia e l ubicazione della proprietà. Il metodo di rilievo e le caratteristiche del piano di gestione. La formazione del particellare e delle classi economiche con la descrizione delle formazioni colturali presenti. La definizione delle forme di governo e di trattamento. La determinazione della provvigione reale e della ripresa normale e reale. Il piano dei tagli e degli altri interventi colturali per la durata della validità del Piano di Gestione. Lo studio dei pascoli e degli altri terreni non boscati per indicarne le relative normative d uso. La disciplina e la raccolta dei prodotti del sottobosco. Il piano di viabilità forestale e di servizio. Il piano di massima dei miglioramenti fondiari necessari. Uno studio di massima sulla possibile fruizione turistico ricreativo della proprietà comunale. Verifica dei rimboschimenti compensativi realizzati su terreni di proprietà comunale II FASE: RILIEVI TASSATORI Si determinerà I'entità della provvigione esistente, con particolare riferimento per quelle particelle che cadranno al taglio nel periodo di validità del Piano. Ceduo Matricinato: Accertamento dell'area basimetrica e della provvigione e successiva elaborazione dei dati a seguito di n. 30 aree di saggio rettangolari di 200 mq (20*10). (1 ads/3,3 ). STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 6 di 7

7 Soprassuoli artificiali: Accertamento dello stato di consistenza dei terreni rimboschiti e proposte di manutenzione ventennale (piano dei miglioramenti fondiari). Il patrimonio silvano ricade nei seguenti Siti di Interesse Comunitario: - SIC IT Bosco Cerreto. - SIC IT Lago di Occhito. Si allega la cartografia bitat e Corine Lando Cover Ottobre 2012 Il tecnico incaricato Dott. For Marco MAIO STUDIO FORESTALE MAIO Pag. 7 di 7

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