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1 Laboratorio di LATEX(Ctd.) Page 1 of 28 giugno 2013

2 Le figure In L A TEX le figure e le immagini che si vogliono inserire nel documento vengono richiamate tramite dei collegamenti a file esterni. Page 2 of 28

3 Le figure In L A TEX le figure e le immagini che si vogliono inserire nel documento vengono richiamate tramite dei collegamenti a file esterni. È possibile anche creare delle figure direttamente, che risulteranno vettoriali, con comandi L A TEX, anche se questa opportunità richiede un approfondita conoscenza del linguaggio. Page 2 of 28

4 Le figure In L A TEX le figure e le immagini che si vogliono inserire nel documento vengono richiamate tramite dei collegamenti a file esterni. È possibile anche creare delle figure direttamente, che risulteranno vettoriali, con comandi L A TEX, anche se questa opportunità richiede un approfondita conoscenza del linguaggio. Esistono, però, pacchetti che permettono di semplificare il disegno di figure direttamente in L A TEX, come PSTricks, così come programmi che permettono di creare immagini, come XFig e WinFig. Page 2 of 28

5 Esistono due principali tipi di figure: Vettoriali (generalmente indicate per i grafici) 1..pdf (portable document file); 2..eps (encapsulated postcript); 3..ps (postcript); Bitmap (generalmente indicate per immagini) 1..png (portable network graphics); 2..jpeg o.jpg (joint photographic experts group); 3..tiff o.tif (tagged image file format); Page 3 of 28

6 Il comando per inserire figure è \includegraphics{nomefigura}. È possibile indicare nel preambolo una specifica cartella dove sono contenute tutte le figure utilizzate all interno del documento \graphicspath{cammino}. In alternativa è possibile specificare tutto il cammino singolarmente all interno di ogni singolo \includegraphics. Page 4 of 28

7 Come per gli altri pacchetti, è possibile specificare opzioni per l inserimento di una figura o immagine: larghezza, altezza, scalatura, rotazione,... Page 5 of 28

8 Come per gli altri pacchetti, è possibile specificare opzioni per l inserimento di una figura o immagine: larghezza, altezza, scalatura, rotazione,... L A TEX utilizza varie unità di misura: per le figure, e gli ambienti in generale, è possibile specificare anche dimensioni relative alla larghezza del testo o della pagina. Page 5 of 28

9 Come per gli altri pacchetti, è possibile specificare opzioni per l inserimento di una figura o immagine: larghezza, altezza, scalatura, rotazione,... L A TEX utilizza varie unità di misura: per le figure, e gli ambienti in generale, è possibile specificare anche dimensioni relative alla larghezza del testo o della pagina. Dopo la dichiarazione di inclusione del file, con il comando caption si può aggiungere una didascalia per la figura. È pure possibile definire un etichetta per la figura con il comando label. Page 5 of 28

10 Per fare alcuni esempi: \includegraphics[width=0.3\textwidth]{nomefigura}, \includegraphics[scale=0.4]{nomefigura}, \includegraphics[width=40mm, height=15mm] {NomeFigura}, \includegraphics[width=40mm, height=15mm, keepaspectratio]{nomefigura}, \includegraphics[angle=25, width=25mm, height=15mm]{nomefigura}, \fbox{\includegraphics[angle=62, width=30mm] {NomeFigura}. Page 6 of 28

11 Creare una bibliografia Uno dei principali punti di forza di L A TEX è la gestione dei riferimenti bibliografici, che viene resa meno gravosa per l utente. Page 7 of 28

12 Creare una bibliografia Uno dei principali punti di forza di L A TEX è la gestione dei riferimenti bibliografici, che viene resa meno gravosa per l utente. Esistono diversi ambienti che consentono di creare, gestire e referenziare le fonti bibliografiche. Presentiamo due possibilità: thebibliography puro e con i pacchetti BibTEXe natbib per personalizzare il layout della bibliografia e delle citazioni. Page 7 of 28

13 Thebibliography \begin{thebibliography}{9} \bibitem{les85} Leslie Lamport, {\it \LaTeX{}---A Document Preparation System--- User s Guide and Reference Manual}, Addision-Wesley, Reading. \bibitem{don89} Donald E. Knuth, {\it Typesetting Concrete Mathematics}, TUGBoat, 10(1): \end{thebibliography} Page 8 of 28

14 Ciascun riferimento bibliografico è individuato da una chiave alfanumerica che rappresenta l argomento di bibitem. La formattazione della bibliografia dipende dalla classe del documento specificata. Page 9 of 28

15 Riferimenti bibliografici [1] Leslie Lamport, L A TEX A Document Preparation System User s Guide and Reference Manual, Addision-Wesley, Reading. [2] Donald E. Knuth, Typesetting Concrete Mathematics, TUGBoat, 10(1): Page 10 of 28

16 Creata la bibliografia, è possibile citare una o più riferimenti all interno del testo, tramite il comando \cite[arg]{chiave/i}. Page 11 of 28

17 Creata la bibliografia, è possibile citare una o più riferimenti all interno del testo, tramite il comando \cite[arg]{chiave/i}. Il contenuto dell argomento opzionale di solito si utilizza per indicare il numero di pagina oppure la sezione. Per esempio un riferimento al numero di pagina può essere [1, pag. 3], ottenuto tramite \cite[pag. 3]{les85}. Page 11 of 28 Naturalmente possiamo aggiungere citazioni multiple [1, 2], ottenuto con \cite{les85,don89}.

18 Creata la bibliografia, è possibile citare una o più riferimenti all interno del testo, tramite il comando \cite[arg]{chiave/i}. Il contenuto dell argomento opzionale di solito si utilizza per indicare il numero di pagina oppure la sezione. Per esempio un riferimento al numero di pagina può essere [1, pag. 3], ottenuto tramite \cite[pag. 3]{les85}. Page 11 of 28 Naturalmente possiamo aggiungere citazioni multiple [1, 2], ottenuto con \cite{les85,don89}.

19 Sebbene sia semplicissimo da utilizzare, l ambiente thebibliography demanda all utente la gestione tipografica delle voci bibliografiche. Se si preferisce evitare di far ciò, si consiglia di utilizzare BibTEX! Page 12 of 28

20 BibTEX Un vantaggio sostanziale di BibTEX consiste nell utilizzo di database di riferimenti bibliografici (cioè a file di testo contenenti uno o più elementi strutturati, ciascuno rappresentante un riferimento bibliografico, di cui sono specificati i campi descrittivi autore, titolo, data, editore,... ) Page 13 of 28

21 BibTEX Un vantaggio sostanziale di BibTEX consiste nell utilizzo di database di riferimenti bibliografici (cioè a file di testo contenenti uno o più elementi strutturati, ciascuno rappresentante un riferimento bibliografico, di cui sono specificati i campi descrittivi autore, titolo, data, editore,... ) In generale, ogni elemento si specifica nella maniera campo1 = {valore1},... campon = {valoren}} Page 13 of 28

22 A seconda della tipologia del riferimento bibliografico (book, article, conference, manual, phdthesis, unpublished,... ), cambiano i campi obbligatori e i campi opzionali. Inoltre, in un singolo file.bib è possibile inserire più voci. Page 14 of 28

23 A seconda della tipologia del riferimento bibliografico (book, article, conference, manual, phdthesis, unpublished,... ), cambiano i campi obbligatori e i campi opzionali. Inoltre, in un singolo file.bib è possibile inserire più voci. Giusto per fare un AUTHOR= Donald E. Knuth, TITLE={The \TeX{} book}, EDITION= third, PUBLISHER= Addison-Wesley, ADDRESS={Reading, MA}, YEAR=1986 } Page 14 of 28

24 Per specificare l utilizzo di BibTEX si inserisce il comando \bibliography{database1,...}, dove nell argomento si indicano i database bibliografici utilizzati, cioè i file.bib che contengono i riferimenti bibliografici citati. Page 15 of 28

25 Per specificare l utilizzo di BibTEX si inserisce il comando \bibliography{database1,...}, dove nell argomento si indicano i database bibliografici utilizzati, cioè i file.bib che contengono i riferimenti bibliografici citati. La seconda caratteristica molto utile di BibTEX è la possibilità di specificare moltissimi stili diversi per la bibliografia e le citazioni e addirittura crearne di personalizzati. Page 15 of 28

26 Ad esempio, potremmo voler indicare i riferimenti bibliografici con un numero progressivo (ordinato per citazione, alfabeticamente per autore, ecc... ) o con una sigla come Knu86. Per scegliere la visualizzazione della bibliografia si deve inserire la linea di codice \ bibliographystyle{stile}, Ecco alcuni tra i moltissimi stili predefiniti utilizzabili con BibTEX. plain: voci ordinate alfabeticamente con etichette numeriche; unsrt: come plain ma in ordine di citazione; Page 16 of 28

27 alpha: come plain ma etichette formate a partire dal nome del primo autore e dall anno; abbrv: come plain ma con voci abbreviate; acm: per le pubblicazioni ACM; ieeetr: per le pubblicazioni IEEE; elsart-harv: per le pubblicazioni Elsevier (stile autore-anno); elsart-num: per le pubblicazioni Elsevier (stile numerico). Page 17 of 28

28 A questi si aggiungono abstract, agsm, apalike, amsalpha, authordatei, authordate1-4, cbe, cell, dcu, harvard, jtb, kluwer, named, named, natbib, natbib, nature, nature, phcpc, phiaea, phjcp, phrmp, plainyr, siam,.... Page 18 of 28

29 A questi si aggiungono abstract, agsm, apalike, amsalpha, authordatei, authordate1-4, cbe, cell, dcu, harvard, jtb, kluwer, named, named, natbib, natbib, nature, nature, phcpc, phiaea, phjcp, phrmp, plainyr, siam,.... L utilizzo di BibTEX è simile a quello di thebibliography; in particolare, il funzionamento di \cite è identico. Page 18 of 28

30 A questi si aggiungono abstract, agsm, apalike, amsalpha, authordatei, authordate1-4, cbe, cell, dcu, harvard, jtb, kluwer, named, named, natbib, natbib, nature, nature, phcpc, phiaea, phjcp, phrmp, plainyr, siam,.... L utilizzo di BibTEX è simile a quello di thebibliography; in particolare, il funzionamento di \cite è identico. Se nei database si trovano fonti bibliografiche non citate nel documento, queste non verranno incluse nella bibliografia. Page 18 of 28

31 Per includere una fonte non citata, basta scrivere il comando \nocite{chiave} da qualche parte nel documento, in genere prima del comando \bibliography (in genere usato per creare la bibliografia). Per includere tutte le fonti, il comando è \nocite{*}. Page 19 of 28

32 Siccome i database sono file esterni al sorgente L A TEX, per aggiornare correttamente il documento dobbiamo effettuare le seguenti compilazioni: 1. latex sorgente.tex; 2. bibtex sorgente.bib: genera il file della bibliografia sorgente.bbl; 3. latex sorgente.tex (due volte). Page 20 of 28

33 Il pacchetto natbib Per personalizzare lo stile delle citazioni è utile importare il pacchetto natbib. Ad esempio, se volessimo usare lo stile Nature (numeri in apice): \usepackage{natbib} \citestyle{nature} È possibile specificare moltissime opzioni con la direttiva \usepackage: round, square, curly, angle, colon, comma, authoryear, numbers, super, sort, sort&compress, longnamesfirst, sectionbib, nonamebreak. Page 21 of 28

34 Il pacchetto natbib Per personalizzare lo stile delle citazioni è utile importare il pacchetto natbib. Ad esempio, se volessimo usare lo stile Nature (numeri in apice): \usepackage{natbib} \citestyle{nature} È possibile specificare moltissime opzioni con la direttiva \usepackage: round, square, curly, angle, colon, comma, authoryear, numbers, super, sort, sort&compress, longnamesfirst, sectionbib, nonamebreak. Page 21 of 28 Il pacchetto natbib mette a disposizione moltissimi comandi specializzati, come: citeauthor: (et al.); riporta solo il primo autore

35 citeauthor*: riporta tutti gli autori; citeyear: riporta l anno; citeyearpar: riporta l anno tra parentesi; citet: riporta citazioni all interno del testo; citep: riporta citazioni entro parentesi; come citet ma senza alcuna pa- citealt: rentesi; citealp: come citep ma senza alcuna parentesi; defcitealias: definisce un alias per una chiave; citetalias: come citet ma per gli alias; Page 22 of 28

36 citepalias: come citep ma per gli alias; definisce uno stile personaliz- bibpunct: zato. Page 23 of 28

37 Le presentazioni L A TEX prevede la possibilità di creare delle presentazioni a video con eccellenti caratteristiche di funzionalità e resa grafica. Le classi di L A TEX per videoproiezioni sono: Beamer; Pdfscreen; TEXPower; Prosper; HA-Prosper; Seminar etc. Page 24 of 28

38 Il Pacchetto Beamer Innanzitutto vediamo il preambolo: \title{<titolo-esteso>} \subtitle{<sottotitolo>} \author{<nome-autore>} \institute{<nome-università>} \date{<data>} Il titolo verrà richiamato inserendo come prima slide: \begin{frame} \maketitle \end{frame} Page 25 of 28

39 Il resto del documento dovrà essere articolato nella maniera seguente: \documentclass{beamer} \usetheme{<nome-tema>} \usepackage[<argomenti-opz>]{<nome-package>} \begin{document} \begin{frame} \frametitle{<titolo-slide>} <testo della slide> \end{frame}... \end{document} Page 26 of 28

40 È possibile modificare il layout della presentazione semplicemente specificando nel preambolo: \usetheme{nome-tema} I temi hanno nomi di città: Madrid, Berkeley, Goettingen, Warsaw,... Beamer prevede anche la possibilità di personalizzare l aspetto degli elenchi puntati e numerati. Basterà inserire nel preambolo: \useinnertheme{nome-tema}. Gli schemi di colori hanno nomi che ricordano il risultato finale che conseguono: circles, rectangles, rounded, inmargin,... Page 27 of 28

41 È possibile scegliere tra diversi schemi di colore: \usecolortheme{nome-tema} Gli schemi di colori hanno prevalentemente nomi di animali: albatros, crane, seagull, whale,... Page 28 of 28

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