CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE RELATIVA ALLA

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1 CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE RELATIVA ALLA VARIANTE INTEGRATIVA AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) DELLA PROVINCIA DI FORLÌCESENA VERBALE della seduta del Sessione antimeridiana Il giorno giovedì 2 ottobre 2008 alle ore 10,00, presso la Sala del Consiglio della Provincia di Forlì cesena, in Piazza Morgagni 9 a Forlì, si svolge la sessione antimeridiana della seconda seduta della Conferenza di Pianificazione relativa alla Variante integrativa al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Forlì Cesena. A tale seduta sono convocati e sono presenti: ENTE Assente () Provincia di Forlì Cesena Orazio Moretti presente Regione Emilia Romagna Arpa Distretto di Cesena Arpa Distretto di Forlì Ausl Dipartimento Sanità Pubblica Cesena Ausl Dipartimento Sanità Pubblica Forlì Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli Autorità di Bacino MarecchiaConca Autorità di Bacino del Fiume Tevere Servizio Tecnico di Bacino Fiumi Romagnoli Servizio Tecnico Bacini Conca e Marecchia Comunità Montana Acquacheta Comunità Montana App. Cesenate Comunità Montana App. Forlivese Consorzio Bonifica Romagna Centrale Consorzio Bonifica Romagna Occid. Consorzio Bonifica SavioRubicone Consorzio Bonifica Provincia di Rimini Parco Nazionale Foreste Casentinesi Riserva Naturale Orientata Bosco di Scardavilla Soprintendenza per i Beni Archeologici per l'emilia Romagna Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggio Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici Corpo Forestale dello Stato

2 PROVINCE CONTERMINI Assente () Ravenna Gabriele Gardini presente Rimini Arezzo Firenze PesaroUrbino COMUNI Assente () Bagno di Romagna Bertinoro Borghi Castrocaro Terme e Terra del Sole Cesena Cesenatico Civitella di Romagna Dovadola Forlì Gabriele Zelli presente Forlimpopoli Galeata Gambettola Gatteo Longiano Meldola Mercato Saraceno Modigliana Montiano Portico San Benedetto Predappio Premilcuore Rocca San Casciano Roncofreddo San Mauro Pascoli Santa Sofia Sarsina Savignano sul Rubicone Sogliano al Rubicone Tredozio Verghereto GESTORI RETI Assente () SNAM Rete Gas S.P.A. Romagna Acque S.P.A. HERA ForlìCesena Sede di Forlì HERA ForlìCesena Sede di Cesena Hera Bologna Acantho S.P.A. Enel Distribuzione S.P.A. Luigi Paggetti presente

3 GESTORI RETI Assente () TRENITALIA S.P.A. RFI Rete Ferroviaria Italiana Spa Sez.Opere civili Ente Autostrade S.p.A. ANAS ENTE NAZIONALE PER LE STRADE Direzione terzo tronco ITALGAS area Nord Est GSE Gestione Servizi Elettrici Gas Rimini Gruppo soc. Gas Italcogim Reti S.R.L. A.T.R. Forlì SEAF Aeroporto Di Forlì Apre la seduta l Ass. Orazio Moretti della Provincia di Forlì Cesena, che saluta i presenti e ricorda che il 16 settembre 2008 si è aperta la Conferenza di Pianificazione per la variante integrativa al P.T.C.P., variante che non modifica il P.T.C.P. vigente approvato dal C.P. nel 2006, ma che risponde ad impegni già assunti con la Regione Emilia Romagna nella fase di approvazione del P.T.C.P. stesso. Spiega che all interno della variante sono stati predisposti 7 Piani Strutturali Comunali e sono state quindi avviate le rispettive conferenze. Rileva inoltre che il calendario generale dei lavori della Conferenza, che è stato approvato nella prima seduta del 16 settembre, prevede il 30 ottobre come data per la seduta conclusiva, sia per la variante di P.T.C.P. che per quelle dei PSC. Precisa che la seduta di questa mattina è dedicata alla concertazione con i gestori delle reti. Interviene il Dott. Roberto Gabrielli, che anticipa che, vista l esigua partecipazione di oggi, dovuta probabilmente al fatto che la variante non tocca e non modifica il sistema delle reti già approvato, e visto che il materiale è già stato inviato a tutti, si procederà ad un illustrazione sintetica degli elementi costitutivi della variante, in modo da lasciare maggiore spazio ad eventuali interventi e/o a richieste di chiarimenti. Ricorda il fatto che, al di là dell esito della conferenza di oggi, che costituisce in base alla legge regionale un passaggio obbligatorio del procedimento di costituzione e di variante del P.T.C.P., eventuali rilievi e contributi conoscitivi potranno essere presentati necessariamente, perché possano entrare a far parte della conferenza stessa, entro la seduta conclusiva del 30 ottobre Invita quindi i colleghi ad illustrare i temi di cui si sono occupati. Interviene l Ing. Claudio Abbondanza, che illustra la parte di variante relativa alla rete idrografica superficiale nell ottica dell individuazione delle componenti dotate di rilevanza paesaggistica, come tali soggette a procedura di rilascio di autorizzazione paesaggistica. Ricorda che la normativa di riferimento è costituita dal Codice Urbani (art. 142, lett c, del D.Lgs. 42/2004), che prevede che siano assoggettati a vincolo paesaggistico "i fiumi, i torrenti, i corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna". Ciò implica che le trasformazioni territoriali relative ai corsi d acqua o alle loro fasce di tutela sono subordinate all applicazione della procedura di rilascio dell autorizzazione paesaggistica. Chiarisce che l obiettivo è quello di individuare tutti i corsi d acqua iscritti nel Regio Decreto del 1933 in relazione alla rete idrografica in possesso della Provincia. Questi elenchi forniscono indicazioni in merito alla: denominazione dell asta fluviale (idronimo); assegnazione di un codice di acqua pubblica univoco (CODAP) all interno del territorio provinciale; descrizione dei Comuni attraversati nel suo corso dalla singola asta; individuazione del corso d acqua in cui l asta in esame confluisce, oppure della sua foce;

4 descrizione dei limiti entro i quali si riteneva pubblico il corso d acqua, con riferimenti ad elementi territoriali significativi (biforcazioni, confluenze fluviali, indicazione di toponimi, etc.) e talvolta all estensione quantificata numericamente del tratto tutelato. Si rileva che la ricognizione ha evidenziato criticità considerevoli, a causa delle trasformazioni geografiche che il territorio ha subito nel tempo. Gli elenchi riportano 252 aste fluviali di cui 29 sono attualmente di pertinenza della Provincia di Rimini, ragion per cui la variante si propone di individuare 223 aste fluviali. Il lavoro è stato articolato in 2 fasi: (Fase 1) Ricognizione ed indagine dell integrità dei corsi d acqua iscritti nell elenco di cui al T.U. approvato con R.D. 1775/1933 (Fase 2) Individuazione di un sistema di vincoli atto a stabilire la rilevanza storicotestimonialepaesaggistica di un corso d acqua. Vi sono 193 corsi d acqua iscritti negli elenchi per i quali il P.T.C.P. ha già stabilito politiche di tutela (artt. 17/18 del Piano). Di tali aste si è comunque indagata la consistenza geometrica/semantica Vi sono 26 corsi d acqua iscritti negli elenchi in allegato al R.D. 1775/33 che non sono oggetto di tutela del P.T.C.P. vigente ma che entreranno, attraverso questa variante, a farne parte. Vi sono invece 45 corsi d acqua che il P.T.C.P. tutela e che non sono iscritti negli elenchi di cui al suddetto R.D. 1775/33. Il Dott. Gabrielli chiede all Ing. Abbondanza di chiarire e di illustrare, per completezza, in rapporto agli scarti fra aste individuate nel Regio Decreto e corsi d acqua tutelati dal P.T.C.P., se i 26 corsi d acqua non presenti o meglio non oggetto di tutela sono corsi d acqua interamente esclusi dalla tutela del P.T.C.P. ovvero se sono corsi d acqua già tutelati parzialmente dal P.T.C.P.. L Ing. Abbondanza conferma che questi corsi sono parti di corsi d acqua che già sono oggetto di tutela da parte del P.T.C.P. vigente. Il Dott. Gabrielli, per passare ad altro argomento, invita ad intervenire il dott. Silvano Santandrea. Il Dott. Silvano Santandrea saluta i presenti e chiarisce di essersi occupato delle nuove competenze delle Province in materia di esercizi cinematografici di rilevanza sovracomunale. Rileva che dall avvenuta approvazione del vigente P.T.C.P. ad oggi sono sopraggiunti 2 elementi normativi della Regione Emila Romagna, che sono stati recepiti all interno di questa variante: L.R. 28 luglio 2006 n. 12 Deliberazione dell Assemblea Legislativa della Regione EmiliaRomagna 25 luglio 2007 n. 128 Approvazione del programma per l insediamento di attività cinematografiche e atto d indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell art. 4 della L.R. 12/06 e dell art.16 della L.R. 20/00 (Proposta della Giunta Regionale in data 18 giugno 2007 n.886). Questi strumenti esplicitano gli indirizzi generali che orientano l azione amministrativa e di programmazione della Regione, delle Province e dei Comuni. Obiettivi di questa Legge Regionale sono: Favorire l offerta ai cittadini soprattutto in zone svantaggiate anche in relazione al sistema delle infrastrutture e della mobilità; Promuovere la qualità urbana attraverso la riqualificazione delle aree, l ammodernamento degli esercizi, il recupero di quelli dismessi. Favorire uno sviluppo equilibrato delle diverse tipologie di esercizi; Programmare gli insediamenti delle attività cinematografiche, in stretto raccordo con il processo di pianificazione territoriale e urbanistica, al fine di assicurare la loro sostenibilità territoriale e ambientale. In particolare La Regione, con propri atti di programmazione, definisce i criteri e le condizioni di presenza e sviluppo degli esercizi cinematografici di interesse sovracomunale, dettando indirizzi e direttive per integrare la programmazione degli insediamenti cinematografici con i processi di pianificazione territoriale urbanistica. Le Province, con il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, definiscono, sulla base degli indirizzi e della programmazione regionale, le scelte di pianificazione territoriale per gli insediamenti degli esercizi cinematografici di interesse sovracomunale.

5 I Comuni, attuando gli indirizzi del P.T.C.P., definiscono gli ambiti atti ad ospitare gli esercizi cinematografici di interesse sovracomunale, e disciplinano nei loro strumenti di pianificazione urbanistica gli esercizi cinematografici che, per dimensione, non sono qualificabili come esercizi di interesse sovracomunale La legge individua e definisce le tipologie di esercizio cinematografico, ovvero le sale cinematografiche, il cinemateatro, le multisale, le arene, i cinecircoli, e soprattutto definisce cosa è un esercizio cinematografico di interesse sovracomunale, tipologia distinta in due categorie: la sala, multisala o arena con un numero di posti superiore a 500 o con un numero di schermi superiore a 3 nei comuni fino a abitanti; la sala multisala o arena con un numero di posti superiore a 800 o con un numero di schermi superiore a 4 nei comuni con popolazione superiore a abitanti. Si rileva che gli esercizi di interesse sovracomunale sono inoltre suddivisi nelle due tipologie seguenti: Medie multisale: gli esercizi cinematografici di interesse sovracomunale con un numero di sale non superiore a 6 e un numero di posti non superiore a Grandi multisale: gli esercizi cinematografici di interesse sovracomunale con un numero di sale superiore a 6 e un numero di posti superiore a L ultima definizione che è stata data dall Assemblea Generale dell Union Internationale des Cinémas è che le grandi multisale possono essere: Multiplex, se dotate di almeno 8 schermi, parcheggi e servizi accessori (bar, ristoranti, servizio di prenotazione posti, aree di intrattenimento). Megaplex, se dotate di almeno 16 (o più) schermi e servizi accessori. Nella Provincia di Forlì Cesena non ci sono Megaplex ma solo 2 Multiplex. Ai fini della programmazione degli insediamenti cinematografici di interesse sovracomunale, la Regione ha suddiviso il proprio territorio in ambiti sovracomunali denominati ATS; la Provincia di Forlì Cesena è stata suddiviso in 2 ATS, quello di Forlì e quello di Cesena. Caratteristica di un ATS è quella di avere al suo interno almeno un Comune con più di abitanti. Il dott. Santandrea rende noto che nel 2007 è stata svolta un indagine, dalla quale risultano attivi/autorizzati in Provincia di Forlì Cesena 36 esercizi cinematografici, ubicati in 13 Comuni: Bagno di Romagna, Cesena, Cesenatico, Civitella di Romagna, Forlì, Forlimpopoli, Galeata, Gambettola, Gatteo, Predappio, San Mauro Pascoli, Sarsina, Savignano sul Rubicone. Queste informazioni sono state raccolte in un database e attraverso una strumentazione GIS sono stati posizionati gli esercizi cinematografici sul territorio. Il dott. Santandrea presenta delle slides nelle quali si vede il posizionamento di questi esercizi cinematografici, la maggior parte dei quali è ubicata nelle zone di pianura, qualcosa nella Valle del Savio, qualcosa nel Bidente, mentre si nota che la parte più sguarnita è quella di Modigliana e Tredozio, che però gravita sulla parte di Brisighella e di Faenza. Segue un illustrazione di slides che spiegano la metodologia del lavoro svolto. Precisa che tutto il materiale prodotto è stato inviato in aprile d quest anno ai Comuni della Provincia, perché ne prendessero visione e facessero proposte o osservazioni, che invece non sono state presentate. Illustra che la dotazione e la tipologia degli esercizi cinematografici che emerge dall analisi svolta nella Provincia di Forlì Cesena è la seguente: 36 esercizi 69 schermi posti. 22 monosale 22 schermi posti; 8 multisale (da 2 a 4 sale) 22 schermi posti;

6 2 multiplex (più di 8 sale) 21 schermi posti; 4 arene estive 4 schermi posti; La situazione nelle 2 ATS corrisponde a quella Provinciale e mostra una dotazione superiore di quella di Cesena rispetto a quella di Forlì. ATS Forlì 15 esercizi 27 schermi posti 10 monosale 10 schermi posti; 2 multisale (da 2 a 4 sale) 6 schermi posti; 1 multiplex (9 sale) 9 schermi posti; 2 arene estive 2 schermi 850 posti. ATS Cesena 21 esercizi 42 schermi posti 12 monosale 12 schermi posti; 6 multisale (da 2 a 4 sale) 16 schermi posti; 1 multiplex (12 sale) 12 schermi posti; 2 arene estive 2 schermi 699 posti; Mostra poi una slide in cui si evidenziano gli indici per la realizzazione di nuove multisale di interesse sovracomunale; si nota come la situazione della Provincia di Forlì Cesena sia già superiore e migliore rispetto a quella della media Regionale. Si rileva come da questa analisi sia emerso che nell ambito territoriale provinciale sono presenti 3 esercizi cinematografici di interesse sovracomunale: Cineflash Multiplex di Forlimpopoli, dotato di 9 sale e di posti; Ugc Ciné Cité Romagna di Savignano a Mare, dotato di 12 sale e posti; Caracol Metropol di Gambettola (9.972 abitanti), dotato di 2 sale e 742 posti, che supera la soglia dei 500 posti fissata per i comuni con popolazione fino a abitanti. Si evidenzia che la rilevanza della presenza di questi 3 grandi esercizi, in quanto non consente nei comuni confinanti di costruire nuove sale di interesse sovracomunale. Si chiarisce che poiché il limite fissato dalla Regione per consentire ai comuni di costruire nuove sale di interesse sovracomunale dovrebbe essere = a 3,5, nel nostro territorio non sussistono le condizioni per la creazione di nuove grandi multisale. Si conclude affermando che per questo motivo nel P.T.C.P. non sono state individuate aree idonee a questo tipo di sviluppo anche in presenza della mancanza di proposte da parte dei Comuni. Il Dott. Gabrielli passa la parola all Arch. Anna Mondini L Arch. Anna Mondini premette che con questa variante si è colta l occasione di aggiornare 2 temi del P.T.C.P. vigente, uno è quello della carta forestale dei vincoli boschivi per cui, partendo dal lavoro di mappatura dei rimboschimenti realizzati dal Servizio Provinciale Agricoltura, si è aggiornato tale tema rappresentato nella Tavola 3 del P.T.C.P.. La carta è stata aggiornata inserendo nel sistema forestale boschivo, come rimboschimenti recenti, i rimboschimenti finanziati dalla CEE e, come arboricoltura da legno, le formazioni non soggette alle disposizioni di cui all art. 10, classificandole come colture agrarie permanenti: arboricoltura e pioppeti specializzati. Si tratta semplicemente di un aggiornamento dei rimboschimenti fatti e non sono stati posti vincoli aggiuntivi: di fatto si aggiorna la carta allo stato reale del territorio. Partendo da questa operazione, alcu ni Comuni, prendendo il via soprattutto dal lavoro svolto per i PSC comunali che fanno parte del P.T.C.P., hanno chiesto di rettificare alcuni errori; in questa occasione segnalano o boschi esistenti che non sono stati inseriti nella carta dell uso del suolo o boschi che non ci sono; in questo caso, tramite un opportuna documentazione, si correggerà la carta, sia in aggiunta che in sottrazione, laddove le situazioni sono opportunamente documentate. Un altro aggiornamento, invece, che si inserisce in questa variante è quello dell insediamento delle aziende a rischio di incidente rilevante, soggette alla cosiddetta Legge Seveso. Sia la pianificazione provinciale che quella comunale hanno infatti l obbligo di indicare la presenza delle industrie soggette alla normativa sul rischio di incidente rilevante; nel vigente P.T.C.P. vi è l individuazione delle Aziende e delle relative aree di rischio documentate dai gestori. La Legge Regionale 26, integrata dalla Legge Regionale 4 del 2007, ha chiesto un ulteriore verifica di queste aree di danno con una valutazione svolta dal comitato tecnico della valutazione dei rischi. Si precisa che il Settore Ambiente della Provincia sta valutando queste aree; sono già state

7 valutate due aree di Forlì (Hera e Zannoni) e si sta procedendo alla valutazione di altre due aziende, una di Modigliana e una di Bertinoro. Saranno inserite nel P.T.C.P. le nuove aree di rischio valutate e determinate dal settore ambiente, allineate alla valutazione del comitato tecnico della valutazione rischi. Si chiarisce che le aziende a rischio di incidente rilevante sono quelle già presenti nel P.T.C.P.; le modifiche inserite con la presente variante attengono unicamente ai perimetri delle aree di rischio, modifiche per ora minimali. Il dott. Gabrielli aggiunge qualcosa su altri due elementi che sono contenuti in questa variante integrativa, uno riguardante il sistema del dissesto idrogeologico rappresentato nel P.T.C.P. e l altro legato al tema del rischio sismico, temi che sono ovviamente strettamente legati fra loro. Nel primo caso con questa variante integrativa si è dato seguito ad un impegno assunto all interno del processo di formazione del vigente P.T.C.P., che consisteva nel provvedere nel più breve tempo possibile ad un miglioramento del quadro di conoscenze, portandosi dietro una più attenta rimodulazione normativa, implicita in questo aggiornamento dello stato delle conoscenze, per quanto riguarda i processi di trasformazione d uso del territorio in relazione a quelle parti del territorio stesso che sono gravate, o comunque minacciate, dal dissesto idrogeologico. Precisa che il nuovo inventario del dissesto, che è stato introdotto con questa variante integrativa, era già nella sua sostanza presente nel P.T.C.P. vigente, in quanto tale inventario e gli elementi conoscitivi di corredo erano già entrati a far parte del quadro conoscitivo del P.T.C.P.. Sulla base di questo impegno e di quella base conoscitiva è stato istituito un tavolo di lavoro fra Regione e Provincia, con la collaborazione dei Servizi Tecnici di Bacino e col coinvolgimento dei Comuni di volta in volta interessati. Il tavolo di lavoro ha prodotto questa nuova base conoscitiva per il P.T.C.P., che è quella che si trova negli elaborati predisposti. Posto che questi 2 diversi inventari del dissesto hanno una articolazione conoscitiva diversa fra loro, si è provveduto a dare rappresentazione di questa diversa articolazione cercando nella sostanza di mantenere l impianto normativo presente nel P.T.C.P.; si è quindi operata una diversa nomenclatura classificatoria dei fenomeni del dissesto e un ricongiungimento nell alveo normativo che era già stato strutturato dal P.T.C.P.. Sostanzialmente si è trattato di aggiornare la base conoscitiva e la base di riferimento di questa parte delle fragilità fisiche del territorio in relazione ai processi di trasformazione che il P.T.C.P. stesso mette in gioco, e che, di volta in volta, saranno affrontati dalla pianificazione strutturale comunale o comunque dalla pianificazione urbanistica comunale. Questa diversa e più ampia interpretazione e classificazione del territorio ha portato con sé un ragionamento sul rischio sismico, posto che nel P.T.C.P. vigente questo tema è già affrontato anche da un punto di vista normativo; con questa variante si è provveduto, sostanzialmente, oltre che a fornire una base cartografica e conoscitiva adeguata specificatamente orientata al tema, alla piena assunzione delle direttive regionali del maggio scorso e quindi si tratta di lavorare su un quadro di conoscenza che è aggiornato dal punto di vista ambientale del dissesto, su criteri di valutazione del rischio comunque già presenti e adeguati alla direttiva Regionale e quindi ad articolare meglio questo tema nel sistema della Pianificazione Territoriale Urbanistica. Invita i suoi colleghi ad aggiungere qualche elemento qualora lo ritenessero opportuno. L Ing. Abbondanza Illustra una parte dell allegato cartografico alla variante idrografica del P.T.C.P. per mostrare che ci sono sostanzialmente 2 temi di interesse da considerare, quelle aste fluviali sono le aste già oggetto di tutela del P.T.C.P. vigente attraverso gli artt. 17 e 18 così come gli alvei fluviali associati ad esse. Invece gli elementi in rosso fanno capo a tutto l insieme dei corsi d acqua ricogniti che non sono ancora parte del P.T.C.P. e che rientreranno in questa variante. Poiché l illustrazione dei contenuti della variante è conclusa, l Assessore Moretti invita i presenti a porre delle domande o comunque ad intervenire. Precisa che se qualcuno vuole, può presentare osservazioni anche in forma scritta, in modo tale da poterle inserire nel verbale della seduta conclusiva della conferenza. Poiché non ci sono altri interventi, dichiara chiusa la conferenza. Del che è verbale letto, firmato e sottoscritto.

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