Prefettura di Roma INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Ai sensi del decreto del 24 luglio 2009 nr. 139 TERMINALE MARITTIMO Via della Pesca, 65 FIUMICINO
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1 INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE Ai sensi del decreto del 24 luglio 2009 nr. 139 TERMINALE MARITTIMO Via della Pesca, 65 FIUMICINO
2 1. DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELL AREA INTERESSATA DALLA PIANIFICAZIONE NATURA DEI RISCHI Le operazioni I rischi Aree di danno AZIONI PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E LA RIDUZIONE DEGLI EFFETTI E DELLE CONSEGUENZE DI UN INCIDENTE Azioni del gestore: Azioni della squadra di emergenza interna della Raffineria di Roma S.p.A. - Terminale Marittimo Fiumicino Azioni dei Vigili del Fuoco Azioni dell Ares 118 e degli Enti preposti al Soccorso Sanitario AUTORITA PUBBLICHE COINVOLTE FASI E RELATIVO CRONOPROGRAMMA DELLA PIANIFICAZIONE AZIONI PREVISTE DAL PEE CONCERNENTI IL SISTEMA DEGLI ALLARMI IN EMERGENZA E LE RELATIVE MISURE DI AUTOPROTEZIONE DA ADOTTARE I livelli di allertamento livelli di auto protezione da far assumere alla popolazione nelle zone a rischio
3 1. DESCRIZIONE E CARATTERISTICHEDELL AREA INTERESSATA DALLA PIANIFICAZIONE Il Terminale Marittimo è di proprietà della Società Raffineria di Roma S.p.A, (con sede legale in via di Malagrotta, 226 località Pantano di Grano) ed e ubicato nel comune di Fiumicino, (Rm) in via della Pesca nr. 65. Nelle immediate vicinanze del deposito non sono presenti altri stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, né insediamenti industriali di alcun tipo. Non si riscontra la presenza di strutture pubbliche quali scuole, uffici, negozi, ma è in fase di completamento, non ancora attiva, una residenza sanitaria assistita (in via Ippolito Salviani a circa 100 mt.). Nelle immediate vicinanze del deposito sono presenti alcune abitazioni civili. Nel raggio di Km. 1 dal Terminale Marittimo - oggetto del presente Piano di Emergenza Esterno -sono presenti, alla data del presente documento n abitanti residenti totali. In particolare, entro i 600 mt. sono presenti n abitanti residenti (valutazione ricavata dai dati disponibili presso l Ufficio Anagrafe del Comune di Fiumicino). Il Terminale Marittimo di Fiumicino confina: a Nord con terreno demaniale in concessione alla R.d.R. (Raffineria di Roma); a Sud con abitazioni private; a Est con Via della Pesca; a Ovest con terreno di proprietà della Raffineria di Roma, inutilizzato ed in corso di bonifica. Sono distanti dal Terminale le seguenti strutture insistenti sul territorio circostante: - circa 1 km: via Portuense; - circa 1.5 km: Autostrada Roma Fiumicino, Linea ferroviaria Roma Fiumicino Aeroporto, Aeroporto Leonardo da Vinci. L ospedale più vicino è l Ospedale Grassi di Ostia in Via Passeroni nr.28 - Ostia Lido, distante circa 15 Km. Il Distaccamento dei Vigili del Fuoco più vicino è quello Aeroportuale a circa 4 Km. Il Comune di Fiumicino, nel quale è ubicato il deposito, è classificato ai sensi del DGR Lazio n. 387 del 22 maggio 2009 zona sismica 3B ed è ubicato in un area soggetta a rischio esondazione. Dalla documentazione risulta che lo stabilimento è protetto dal rischio ceraunico in base alle normative vigenti. 3
4 2. NATURA DEI RISCHI 2.1 Le attività dello stabilimento Il Terminale Marittimo viene utilizzato dalla società Raffineria di Roma per le operazioni di ricezione del petrolio grezzo e di prodotti petroliferi finiti (benzina, gasolio, Jet-avio, MTBE) a mezzo navi cisterna in ormeggio presso le piattaforme marittime R1 (grezzo) ed R2 (prodotti) e spedizione degli stessi verso la Raffineria, situata nel Comune di Roma, in località Pantano di Grano. Le sostanze pericolose presenti sono sostanze combustibili infiammabili, riconoscibili dal caratteristico odore degli idrocarburi. Il terminale inoltre trasferisce i prodotti petroliferi (waxy distillate, olio combustibile, gasolio) provenienti dalla Raffineria e destinati al carico delle navi cisterna in ormeggio presso la piattaforma marittima R2. All interno del Terminale si effettuano solamente operazioni di movimentazione di idrocarburi liquidi; non viene eseguita nessuna operazione di processo. Le operazioni che vengono effettuate nel Terminale Marittimo si possono così riassumere: Ricezione di grezzo e di prodotti petroliferi da navi cisterna; Trasferimento di petrolio grezzo e di prodotti petroliferi finiti alla Raffineria di Roma mediante pompe booster Ricezione prodotti petroliferi dalla Raffineria e trasferimento degli stessi verso le piattaforme di carico/scarico navi cisterna mediante pompe booster. L attività operativa del deposito si svolge in 3 turni lavorativi per 7 giorni alla settimana, dalle ore 00:00 alle ore 24:00. Il personale operativo impiegato nell impianto è costituito da 32 unità. Durante le 24 ore è previsto un servizio di vigilanza interno con n 1 vigilante. 2.2 I rischi Considerati gli scenari incidentali ipotizzati, verranno attuate idonee misure di protezione dall irraggiamento per i cittadini residenti all interno della seconda e terza zona di danno prevista dal P.E.E. Lo scenario più penalizzante ipotizzabile è: - Incendio del tetto del serbatoio S2; 4
5 - Rilascio di grezzo nel bacino di contenimento del serbatoio S2 e conseguente incendio di pozza, dispersione/ flash fire; - Rilascio di grezzo per rottura della tenuta di una pompa booster e conseguente incendio di pozza, dispersione/ flash fire; - Rilascio di petrolio grezzo in mare per rottura manichetta di scarico. Gli eventi incidentali hanno effetti che possono estendersi al di fuori dei confini dello stabilimento impattando sul territorio urbanizzato. In relazione agli eventi incidentali segnalati ed analizzati dal gestore (es: sovrariempimento del serbatoio) è sempre disponibile in sito la squadra di emergenza prevista dal relativo piano (P.E.I.). 2.3 Aree di danno Prima zona di danno avente l estensione di raggio 65 mt. senza coinvolgimento della popolazione residente. Seconda zona di danno avente l estensione di raggio 100 mt. con il coinvolgimento di n. 20 abitanti. Terza zona di attenzione avente l estensione di raggio 120 mt. con il coinvolgimento di n. 59 abitanti. 5
6 3. AZIONI PREVISTE PER LA MITIGAZIONE ELA RIDUZIONE DEGLI EFFETTIE DELLE CONSEGUENZE DI UN INCIDENTE 3.1 Azioni del gestore: azioni della squadra di emergenza interna della Raffineria di Roma S.p.A. - Terminale Marittimo Fiumicino Le azioni previste per fronteggiare una eventuale emergenza passano generalmente attraverso tre livelli di seguito rappresentati: ATTENZIONE Per la gestione di tale stato di emergenza viene fatta suonare la sirena d allarme per informare tutti i presenti all interno del Terminale Marittimo dello stato di emergenza. La sirena è attivata dall operatore booster ed emette un suono ad intermittenza per 30 secondi per segnalare l inizio dell emergenza e continuo della stessa durata per segnalarne la fine. All attivazione della sirena tutto il personale preposto alla gestione dell emergenza si attiva per ricoprire i ruoli assegnati dal Piano di Emergenza interno. Il personale costituente la squadra di 1 intervento è costituito dai due operatori antincendio presenti in sala booster. Il personale costituente il centro di controllo è rappresentato da: Direttore, Capo reparto, Addetto Marittimo, Capo terminale ed è preposto alla gestione dell emergenza. Il personale presente all interno del Terminale e non impegnato direttamente alla gestione dell emergenza raggiunge il punto di raccolta per l appello, dove attende ulteriori istruzioni. La gestione di questo tipo di emergenza avviene con il solo ausilio dei mezzi interni presenti all interno del Terminale, in particolare: Sistemi antincendio a protezione dei serbatoi; Sistemi antincendio a protezione dell area booster; Idranti presenti in tutte le aree del terminale. L attivazione di tali sistemi può essere automatica, come nel caso del sistema posto sul tetto dei serbatoi attivabile in automatico dai cavi termosensibili o manuale in relazione all informazione acquisita dall operatore o da remoto (sono presenti sistemi di rilevazione gas nei bacini dei serbatoi e di fiamma/esplosività in corrispondenza della sala booster) o attraverso la verifica in campo. 6
7 I Vigili del fuoco sono sempre informati in via cautelativa della presenza di uno stato di attenzione al fine di passare con la massima celerità alla eventuale fase di pre-allerta. A seguito del verificarsi dell evento il gestore informa il Prefetto (Autorità Preposta) e gli altri soggetti individuati nel PEE del livello di attenzione. PRE-ALLARME La gestione di questa emergenza comporta, in aggiunta a quanto previsto dallo stato di attenzione, le seguenti azioni: - chiamata ai Vigili del Fuoco; - attivazione del Centro Controllo Emergenze sito presso lo stabilimento di via Malagrotta, 226; A seguito del verificarsi dell evento il gestore informa il Prefetto e gli altri soggetti individuati nel PEE dello stato di Preallarme. ALLARME Per la gestione di tale emergenza sono previste, in aggiunta allo stato di preallarme, le seguenti azioni: - comunicazione con sirena e megafono alla popolazione residente nella prima zona di danno (mt. 65), II zona di danno (mt. 100), zona di attenzione (mt. 120); - attivazione dei sistemi di auto protezione al chiuso, ovvero evacuazione verso i luoghi previsti come aree di attesa: via delle Carpe e quindi presso la Scuola Primaria G.B. Grassi - via del Serbatoio nr.32 Fiumicino (punto di raccolta per la popolazione evacuata); Nel caso in cui l emergenza coinvolga aree esterne, il gestore informa l Autorità preposta e tutti gli altri soggetti individuati nel PEE del livello di allarme; Il personale presente nel punto di raccolta che eventualmente dovrà essere evacuato sarà guidato all esterno del Terminale verso un area sicura in relazione all evolversi dell emergenza. CESSATA EMERGENZA La cessata emergenza all interno del Terminale è caratterizzata dal suono continuo della sirena. Nel caso in cui l evento in atto riguarda l esterno, l attivazione della sirena interna viene fatta solo in seguito alla cessazione dell emergenza esterna. 7
8 In caso di accadimento di evento incidentale il gestore dopo aver richiesto l intervento dei VV.F, avvertirà il Prefetto, il Comune competente, la Questura e l ARES 118. Dopo la fase di prima attivazione che consente di mettere in moto la macchina dei soccorsi, il gestore è altresì tenuto ad informare, ai sensi dell art. 24 comma 1 del Decreto Leg.vo n. 334/1999 e s.m.i., il Presidente della Regione Lazio e il Presidente dell Amministrazione Provinciale, fornendo il maggior numero di informazioni a sua disposizione sull evento incidentale. 3.2 Azioni dei Vigili del Fuoco L Area comprensoriale risulta raggiungibile dalle squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco provenienti da almeno due distaccamenti, con tempi di intervento di circa 20 minuti dalla chiamata. Tempestivamente è possibile procedere alla perimetrazione dell area, al fine di limitare il coinvolgimento delle persone nel possibile evolversi dell incidente e ad attuare le prime operazioni di confinamento della eventuale perdita e conseguente intercettazione, ovvero contrasto dell incendio. 3.3 Azioni dell Ares 118 e degli Enti preposti al Soccorso Sanitario Il Responsabile sanitario intervenuto sul luogo dell incidente: - si rapporta con il referente dei Vigili del Fuoco per l attivazione delle opportune misure di sicurezza - provvede ad attuare le operazioni di soccorso sanitario di emergenza nei confronti delle persone coinvolte, ivi compresa l attività di supporto vitale, operando tali attività in condizioni di sicurezza in raccordo con i VVF. - allerta le strutture ospedaliere di zona. 8
9 4. AUTORITA PUBBLICHE COINVOLTE Si identificano negli organismi ed enti preposti, sul territorio provinciale, alla direzione e al coordinamento delle azioni previste dal PEE; nelle principali strutture operative di protezione civile e di soccorso pubblico nonché nelle amministrazioni preposte al controllo e alla prevenzione ambientale; più precisamente: a. Prefettura di Roma b. Questura di Roma (attraverso gli organi locali di pubblica sicurezza) c. Vigili del Fuoco d. Comune di Fiumicino (Protezione Civile Polizia Locale ) e. Ares, ASL competente per territorio e Croce Rossa Italiana f. Arpa Lazio g. Capitaneria di Porto Fiumicino L evento incidentale deve essere comunicato dal Prefetto alle Amministrazioni centrali competenti per materia (Ministero dell Interno, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione civile) nonché ai Prefetti delle province eventualmente limitrofe. 9
10 5. FASI E RELATIVO CRONOPROGRAMMA DELLA PIANIFICAZIONE PIANIFICAZIONE Sopralluogo Verifica sistemi di sicurezza del terminale impianti antincendio 12/04/2011 Sopralluogo Scelta zona ammassamento mezzi di soccorso corridoio sanitario Richieste: al Comune: censimento elementi sensibili, viabilità, planimetria rete idrica e fognaria; al Gestore: cartografia con aree di danno e studio ricaduta dei fumi 05/05/2011 Riunione gruppo tecnico: Il Comune fornisce il piano di viabilità. Richieste: alla ASL: elenco eventuali pazienti legati ad apparecchiature salvavita, all Autorità portuale: cartografia aggiornata del comprensorio portuale da inviare al gestore e al funzionario del Comune per il seguito di competenza. 07/07/2011 Riunione gruppo tecnico Il Comune fornisce quanto richiesto durante le riunioni. Esaminata la cartografia e lo studio sulla ricaduta dei fumi prodotti dal gestore, il gruppo tecnico, su input del funzionario dei VV.F, richiede al gestore, considerati gli scenari incidentali ipotizzati, di produrre idonee misure di protezione dall irraggiamento (es: muro di schermo) per tutelare i cittadini residenti, localizzati all interno della seconda e terza zona di danno prevista dal p.e.e.. 09/08/2011 Prefettura Gestore Acquisizione ulteriori elementi e sollecito per misure di protezione Dicembre 2011 Prefettura- Gestore VV.F In corso esame del progetto presentato dal gestore ai VV.F, come misura di protezione dall irraggiamento Marzo 2012 Prefettura Elaborazione documentazione informativa alla popolazione Aprile 2012 DIVULGAZIONE Pubblicazione informa zio da rendere disponibili alla popolazione ex D.M , nr.139 Pubblicazione nell albo pretorio on line, bacheca, e nell URP del Municipio Distribuzione dell informativa nel territorio circostante il Terminale Marittimo 27/04/2012 Eventuali osservazioni popolazione Consultazione della popolazione(assemblea pubblica) Riunione per l approvazione finale del piano con il gruppo generale di pianificazione 30 giorni dal 27 aprile Data presumibile: seconda metà di giugno 2012 Data presumibile: ultima decade di giugno
11 6. AZIONI PREVISTE DAL PEE CONCERNENTI ILSISTEMA DEGLI ALLARMI IN EMERGENZA E LE RELATIVE MISURE DI AUTOPROTEZIONE DA ADOTTARE 6.1 I livelli di allertamento La realizzazione delle azioni dirette a ridurre gli effetti dannosi dell incidente presuppone la definizione dei livelli di allertamento e coincide con la effettività di uno stato di allarme alla stregua delle valutazioni del gestore dell impianto e di quelle del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che interviene sul posto e che è responsabile delle operazioni di soccorso tecnico. La distinzione in livelli di allerta ha lo scopo di consentire ai Vigili del Fuoco di intervenire fin dai primi momenti, ma solo quando la natura dell evento incidentale non appaia fronteggiabile con i mezzi ordinari dell azienda, e al Prefetto di attivare, sentito il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco ed eventualmente altre Autorità amministrative da coinvolgere nella gestione dell emergenza, le misure di protezione e mitigazione delle conseguenze previste nel PEE per salvaguardare la salute della popolazione e la tutela dell ambiente. I livelli di allerta sono: ATTENZIONE Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione all esterno dell'attività produttiva per il suo livello di gravità, può o potrebbe essere avvertito dalla popolazione creando, così, in essa una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione per cui si rende necessario attivare una procedura informativa da parte dell Amministrazione comunale. In questa fase, il gestore informa l AP e gli altri soggetti individuati nel PEE in merito agli eventi in corso, al fine di consentirne l'opportuna gestione. PRE-ALLARME Si instaura uno stato di «preallarme» quando l evento, pur sotto controllo, per la sua natura o per particolari condizioni ambientali, spaziali, temporali e meteorologiche, possa far temere un aggravamento o possa essere avvertito dalla maggior parte della popolazione esposta, comportando la necessità di attivazione delle procedure di sicurezza e di informazione. Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità o il fragore dei loro effetti (incendio, esplosione, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze pericolose), vengono 11
12 percepiti chiaramente dalla popolazione esposta, sebbene i parametri fisici che li caratterizzano non raggiungano livelli di soglia che dalla letteratura sono assunti come pericolosi per la popolazione e/o l ambiente. In questa fase, il gestore richiede l intervento di squadre esterne dei VVF, informa il Prefetto e gli altri soggetti individuati nel PEE. Il Prefetto assume il coordinamento della gestione dell emergenza al fine di consentire un attivazione preventiva delle strutture, affinché si tengano pronte a intervenire in caso di evoluzione di un evento incidentale. ALLARME - EMERGENZA ESTERNA ALLO STABILIMENTO Si instaura uno stato di «allarme» quando l evento incidentale richiede, per il suo controllo nel tempo, l ausilio dei VVF e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo sviluppo incontrollato, può coinvolgere, con i suoi effetti infortunistici, sanitari ed inquinanti, le aree esterne allo stabilimento. Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che possono dare origine esternamente allo stabilimento a valori di irraggiamento, sovra pressione e tossicità superiori a quelli solitamente presi a riferimento per la stima delle conseguenze (D.M. Interno 9 maggio 2001). In questa fase, si ha l intervento di tutti i soggetti individuati nel PEE. CESSATO ALLARME La procedura di attivazione del cessato allarme è assunta dal Prefetto sentite le strutture operative e gli amministratori locali, quando è assicurata la messa in sicurezza del territorio e dell ambiente. 6.2 Livelli di auto protezione da far assumere alla popolazione nelle zone a rischio Il PEE è attivato a seguito di segnalazione anche con allarme proveniente dallo stabilimento, tramite il suono di sirena che indica contemporaneamente ai soccorritori e alla popolazione il verificarsi di un incidente I sistemi di allarme sono dislocati in corrispondenza del centro di controllo avanzato (zona booster) dove sono presenti nr.2 addetti antincendio. 12
13 Il messaggio di allarme è il suono della sirena modulato (intermittente) e prolungato per 30 secondi. Il messaggio di cessato allarme è il suono della sirena continuo per la stessa durata. Il messaggio alla popolazione riguarda: RIFUGIO AL CHIUSO o EVACUAZIONE (distinguendo i due casi) trasmesso dal Sindaco con un adeguata campagna informativa. ZONA DI DANNO I -II 65 e 100 mt III Entro 120 mt MISURE DI AUTOTUTELA Le persone che si trovano al chiuso e all aperto nella I zona di danno e all aperto nella II zona di danno, che sono prive di dispostivi di protezione individuali idonei alla protezione dall irraggiamento e dai fumi, ove vengano attivate le segnalazioni per la dichiarazione dello stato di emergenza esterna allo stabilimento, devono portarsi in punti di raccolta segnalati ed ubicati in zona sicura, allontanandosi nella direzione opposta allo stabilimento. Quelle che si trovano al chiuso nella II zona di danno possono rimanere al chiuso e uscire dolo dopo il segnale di cessato allarme. Le persone possono permanere all interno degli edifici, mantenendo accuratamente chiuse porte e finestre. Chi si trova in tale zona all aperto deve portarsi in punti di raccolta segnalati ed ubicati in zona sicura, allontanandosi nella direzione opposta allo stabilimento. NOTE 13
14 COLORO CHE SI TROVANO AL CHIUSO DEVONO: a) evitare l uso degli ascensori ove presenti; b) chiudere e sigillare porte e finestre, usando nastro da pacchi e panni umidi; c) spegnere gli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento; d) non fumare e non provocare scintille; e) rimanere in ascolto di radio e televisione, seguendo le istruzioni fornite dall autorità competente; f) lasciare libero il telefono per le comunicazioni d emergenza; g) lasciare libere le vie di accesso e di comunicazione con gli stabilimenti h) nel caso in cui ci si trovi all interno di un bagno, tenere aperta la doccia per purificare l area interna; i) recarsi ai piani superiori, sempre in luoghi chiusi ove possibile. COLORO CHE SI TROVANO ALL APERTO (E NON HANNO LA POSSIBILITA IMMEDIATA DI RIFUGIARSI IN LUOGHI CHIUSI) DEVONO: Coprirsi con un panno bagnato la bocca ed il naso, respirando lentamente. Appena possibile, è consigliato rifugiarsi in un luogo chiuso (solo per II zona di danno e zona di attenzione), possibilmente in un edificio, ovvero (per I e II zona di danno, e zona di attenzione) nel più vicino punto di raccolta. I punti di raccolta identificati sono due: via delle Carpe per i mezzi del soccorso; la Scuola Primaria G.B. Grassi via del Serbatoio nr. 32 Fiumicino, per l eventuale popolazione evacuata. 14
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