BASILEA 2 TERZO PILASTRO. Informativa al pubblico

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1 BASILEA 2 TERZO PILASTRO Informativa al pubblico Anno 2012

2 INDICE Premessa pag. 3 Tavola 1 - Requisito informativo generale pag. 4 Tavola 2 - Ambito di applicazione pag. 9 Tavola 3 - Composizione del patrimonio di vigilanza pag. 10 Tavola 4 - Adeguatezza patrimoniale pag. 11 Tavola 5 - Rischio di credito: informazioni generali pag. 12 Tavola 9 - Rischio operativo pag. 13 Tavola 15 - Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione pag. 14 2

3 PREMESSA Il presente documento risponde alle esigenze di Assiteca S.I.M. S.p.A. (di seguito anche la SIM o la Società ) di adempiere agli obblighi di trasparenza informativa nei confronti del pubblico attinenti l adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi di gestione e controllo degli stessi previsti dal cosiddetto Terzo Pilastro della disciplina di vigilanza prudenziale per le SIM. Il Regolamento in materia di vigilanza prudenziale per le SIM, emanato da Banca d Italia in data 24 ottobre 2007, disciplina il processo interno di determinazione dell adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali della SIM. La disciplina è ispirata al principio di proporzionalità, secondo cui gli adempimenti richiesti agli intermediari sono per l appunto proporzionati alle dimensioni degli stessi, alle caratteristiche operative e alla rilevanza dei rischi che vanno ad assumere. Il Primo Pilastro prevede un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell attività della SIM (di credito, di controparte, di mercato e operativi), prevedendo metodologie alternative per il calcolo degli stessi, caratterizzate da differenti livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nella definizione dei requisiti organizzativi e di controllo. Il Secondo Pilastro introduce un sistema di autovalutazione denominato Processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) che richiede di dotarsi di processi e strumenti per determinare il capitale complessivo adeguato in termini attuali e prospettici a fronteggiare tutti i rischi rilevanti ai quali è esposta la SIM in relazione alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Il processo deve essere formalizzato, documentato, sottoposto a revisione interna e approvato dagli organi societari. Il Terzo Pilastro introduce gli obblighi di informativa sopra citati. Le informazioni, la cui pubblicazione è oggetto della suddetta disciplina, hanno carattere quantitativo e qualitativo e sono classificate in quadri sinottici ( Tavole ) come di seguito. In particolare, Assiteca S.I.M. S.p.A., tenuto conto delle deroghe agli obblighi informativi previsti dall Autorità di Vigilanza, pubblica le seguenti Tavole: Tavola 1 Requisito informativo generale; Tavola 2 Ambito di applicazione; Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza; Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale; Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali; Tavola 9 Rischio operativo; Tavola 15 Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione. Le informazioni quantitative contenute nelle Tavole di seguito riportate sono espresse in Euro. Le Tavole n. 6 - Tecniche di attenuazione del rischio, n. 7 - Rischio di controparte, n. 8 - Rischi di mercato, non sono fornite nel presente documento, in quanto da ritenersi non rilevanti o non pertinenti in considerazione dell'operatività. Assiteca S.I.M. S.p.A. diffonde al pubblico la presente informativa nei termini previsti mediante il suo sito internet, all indirizzo 3

4 Tavola 1 Requisito informativo generale INFORMATIVA QUALITATIVA Il Processo ICAAP La definizione generale del processo è finalizzata a determinare il requisito patrimoniale previsto per ogni singola categoria di rischio individuata in funzione dell operatività della SIM medesima e dei mercati di riferimento. Successivamente si procede alla determinazione del requisito patrimoniale complessivo sommando i requisiti patrimoniali relativi alle singole categorie di rischio. Il processo è scomposto in quattro fasi così individuate: 1. Identificazione e relativa mappatura dei rischi rilevanti da sottoporre a valutazione; 2. Valutazione e misurazione dei singoli rischi e del capitale interno adeguato per fronteggiare ciascuno di essi e descrizione, per ogni categoria di rischio misurabile, delle principali caratteristiche degli strumenti di controllo; 3. Misurazione del capitale complessivo; 4. Riconciliazione tra patrimonio di vigilanza e capitale complessivo misurato. Struttura organizzativa Il sistema di gestione del rischio è supportato, presso Assiteca SIM S.p.A., da una struttura organizzativa comprendente organi di controllo a tutti i tre livelli previsti dal sistema dei controlli interni, inteso come l insieme di regole, procedure e strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento degli obiettivi inerenti l efficacia e l efficienza dei processi aziendali, l affidabilità e l integrità delle informazioni contabili e gestionali, la conformità delle operazioni con la normativa esterna e interna. I Controlli di Primo Livello, o di linea, sono diretti ad assicurare il concreto e corretto svolgimento dei processi o di una loro parte. Sono demandati alle stesse unità aziendali alle quali viene attribuita la responsabilità di esecuzione dei processi o di parte di essi. I Controlli di Secondo Livello hanno l obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati. Tali controlli sono affidati a strutture diverse da quelle produttive, indipendenti e gerarchicamente a loro non subordinate. All interno della SIM, i controlli sulla gestione dei rischi e i controlli di conformità sono svolti dalla Funzione di Risk Management e Compliance. I Controlli di Terzo Livello volti a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché a valutare l adeguatezza e l efficacia dei sistemi, dei processi, delle procedure e dei meccanismi di controllo della Società. Tali controlli sono svolti dalla Funzione di Internal Audit, alla quale è affidata l attività di revisione interna. La SIM monitora il processo ICAAP attraverso: il controllo dei rischi quantificabili e non quantificabili, in termini di rispetto dei limiti di esposizione ai rischi definiti dalla Società stessa, dei requisiti patrimoniali definiti dall Autorità di Vigilanza e degli obiettivi di capitale e redditività. Tale attività è effettuata a cura della funzione Gestione del Rischio che, in caso di riscontro di situazioni anomale, ne individua le possibili cause e propone azioni correttive; l auto-valutazione del processo ICAAP, mediante l individuazione di possibili aree di miglioramento all interno del processo, relativamente agli aspetti metodologici e organizzativi, e la successiva 4

5 pianificazione degli interventi correttivi sul piano patrimoniale e/o organizzativo. Tale attività di aggiornamento prevede un attività di analisi periodica sull adeguatezza nel continuo del processo implementato, riportando al Consiglio di Amministrazione le carenze dello stesso e le aree di miglioramento. In particolare, il processo di revisione dell ICAAP, finalizzato a identificare tutti i cambiamenti esogeni o interni di natura strategica e operativa, permette di censire eventuali nuovi fattori di rischio che si sono verificati o possono verificarsi, al fine di inserire gli stessi all interno del processo di valutazione dell adeguatezza patrimoniale della SIM. La responsabilità di tale analisi è in capo alla funzione di Compliance. Definizione del ruolo e delle funzioni assegnate a fini ICAAP agli organi aziendali Il Risk Manager La Funzione Risk Management presiede il funzionamento del sistema del rischio della SIM definendo le appropriate metodologie di misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative e alle scelte gestionali della SIM, svolgendo un attività di monitoraggio degli stessi e di verifica del rispetto dei limiti stabiliti per le diverse linee di business. Inoltre, in collaborazione con la funzione Contabilità e Bilancio, misura il capitale interno a fronte dei rischi rilevanti misurabili. Sulla base dei modelli di quantificazione del rischio produce il flusso informativo agli organi direzionali per il monitoraggio dell esposizione al rischio. Il Risk Manager, a diretto riporto dell Amministratore Delegato, è responsabile dell identificazione e attivazione di un efficace processo di gestione dei rischi attraverso: lo sviluppo di policies per la gestione, la quantificazione dei rischi e la predisposizione del documento ICAAP, nell ambito del Comitato del Sistema di Controllo interno; l analisi del rischio di credito implicito in operazioni di finanziamento della clientela e di mercato e dell assegnazione del rating interno alle controparti; la definizione delle metodologie e delle metriche di misurazione dei rischi di mercato e del rischio controparte sui Mercati Finanziari e del presidio della liquidity policy; la più efficace azione di prevenzione e attenuazione dei relativi rischi. Il Consiglio di Amministrazione attribuisce al Risk Manager il compito di assisterlo, con funzioni consultive e propositive, nell assolvimento delle proprie responsabilità relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. A questo scopo il Risk Manager: riferisce al Consiglio di Amministrazione, almeno semestralmente, sull attività svolta, nonché sull adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nella riunione consiliare indicata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione; svolge specifiche ulteriori attività finalizzate all espressione di analisi e di pareri in merito alle materie di competenza, in base alle richieste di approfondimento; esprime pareri su specifici aspetti del processo di identificazione dei principali rischi aziendali, nonché in merito alla progettazione, realizzazione e gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Il Comitato ICAAP Il Comitato ICAAP di Assiteca S.I.M. S.p.A. si riunisce periodicamente, secondo un proprio calendario, ai fini della misurazione dell esposizione complessiva ai rischi e della conseguente determinazione del capitale interno complessivo. 5

6 Il Comitato ICAAP verifica nel continuo l efficacia e l efficienza delle varie funzioni e strutture aziendali che presidiano i rischi specifici, verificando l insorgenza o meno di variazioni significative rispetto al resoconto pubblicato dell esposizione ai rischi e la conseguente determinazione del capitale. Il Comitato indica ove necessario possibili aree di miglioramento, soprattutto se emergono carenze del processo ICAAP. Il Comitato verifica che tutte le componenti dell assetto organizzativo (struttura di governance, capacità competitiva e politiche di sviluppo perseguite), struttura, sistemi operativi (sistema informativo aziendale, sistemi di rilevazione e rappresentazione dei fatti aziendali) e i controlli interni siano adeguati e permettano di contenere i rischi. Il Responsabile della Compliance Il Responsabile della Compliance ha il compito specifico di promuovere il rispetto delle leggi, delle norme, dei codici interni di comportamento per minimizzare il rischio di non conformità normativa e i rischi di reputazione a questo collegati, coadiuvando, per gli aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di monitoraggio e gestione dei rischi. Revisore Interno Questa funzione, effettua una revisione periodica, almeno annuale, del processo di valutazione del capitale interno e di produzione dell informativa al pubblico, nonché pone in essere verifiche in relazione a: misurazione e valutazione dei rischi, nonché loro corretto e completo censimento dei rischi rilevanti; determinazione del capitale interno complessivo e sua corrispondenza con patrimonio di vigilanza; andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché aree di processo suscettibili di miglioramento. I controlli di linea Sono i controlli di primo livello effettuati dalle strutture produttive o incorporati nelle procedure automatizzate, oppure eseguiti nell ambito delle attività di back-office. Mappa dei rischi: esposizione della SIM ai rischi di primo e secondo pilastro Rischio di credito Ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale (Titolo I, Capito 7, Paragrafo 3), rientrano prioritariamente tra le attività di rischio soggette alla copertura patrimoniale per il rischio di credito le posizioni in strumenti finanziari che fanno parte del portafoglio immobilizzato, nonché ogni altra attività non dedotta dal patrimonio di vigilanza connessa a voci del portafoglio immobilizzato (valori in cassa, finanziamenti erogati, diritti non riscossi, commissioni da ricevere, ratei attivi). Per rischio di credito si intende il rischio di perdita che possa derivare in conseguenza dell inadempimento di uno o più debitori su attività per cassa e fuori bilancio rientranti nel portafoglio della SIM. La gestione, la valutazione e il controllo dei rischi creditizi riflettono la tradizionale impostazione di Assiteca S.I.M. S.p.A. improntata a generali criteri di prudenza e selettività. L assunzione del rischio è basata su un approccio analitico che si fonda su un appropriata ed estesa conoscenza della realtà patrimoniale e gestionale di ciascuna parte debitrice; la Società ricorre al presidio di idonee garanzie, e prevede un iter di concessione del fido che comporta il vaglio a differenti livelli all interno della struttura operativa e, in caso di esito positivo della valutazione, la sua approvazione da parte dell organo collegiale (Comitato Affidamenti). La SIM attualmente non svolge attività di finanziamento dei clienti, pertanto il suo rischio di credito è limitato a quello vantato nei confronti delle banche, dell erario, per anticipi di imposte versati, nonché nei confronti dei propri clienti dal momento in cui vengono imputate le commissioni e i rimborsi spese per i servizi svolti, principalmente la consulenza finanziaria, al momento in cui le stesse vengono incassate. 6

7 Un elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dallo standing delle banche depositarie delle disponibilità proprie della SIM. La Società, per presidiare il rischio di credito, utilizza le indicazioni fornite dall autorità di vigilanza e applica il metodo standardizzato semplificato. Rischio operativo Per rischio operativo si intende la possibilità di incorrere in perdite derivanti da inadeguatezza o da disfunzioni di: Compliance: in termini di violazione della normativa di riferimento; Reputazione: intesa come Rischio reputazionale; Risorse umane: si tratta di fattori riferibili a eventuali errori, frodi, violazioni di regole e procedure interne e, in generale, a problemi di incompetenza o negligenza da parte del personale; Tecnologia - fattori legati alla tecnologia: si tratta di eventi legati a problemi relativi ai sistemi informativi, a errori di programmazione degli applicativi, a interruzioni nella struttura di rete fino a includere eventuali blocchi dei sistemi delle reti informatiche o di telecomunicazione; Processi: includono eventi riconducibili a violazioni connesse alla sicurezza informatica causate da un carente sistema di controlli interni, a errori nei regolamenti delle operazioni, errori di contabilizzazione, registrazione e/o documentazione delle transazioni, errori nei sistemi di misurazione dei rischi connessi a problemi causati da modelli e metodologie; Fattori esterni: in tale categoria di eventi sono compresi tutti gli eventi che sfuggono al controllo della Società che possono incidere negativamente sulla sua redditività; esempi di tal genere sono i cambiamenti nel contesto politico, fiscale, regolamentare e, legislativo, e atti criminali o di vandalismo. compiuti eventi naturali (terremoti, inondazioni, ecc.) e infine eventi di natura terroristica. A differenza delle altre tipologie di rischio, il rischio operativo viene assunto involontariamente dalla SIM per il semplice fatto di esercitare l attività di impresa. Ai fini del presente resoconto, il rischio operativo è valutato come rilevante e quantificabile. La misurazione di questa categoria di rischio viene effettuata con il metodo base (BIA Basic Indicator Approach) come esposto nel Regolamento della Banca d Italia del 24 ottobre 2007 (Titolo I, Cap.10 ). Tale metodologia è basata sull utilizzo di un indicatore rilevante rappresentato dal margine d intermediazione. Al valore medio di tale indicatore riferito alle ultime tre osservazioni su base annuale è applicata la percentuale del 15%. Il Comitato ICAAP procede al monitoraggio trimestrale del rischio operativo in occasione della predisposizione delle segnalazioni di vigilanza sugli assorbimenti patrimoniali relativi a questa tipologia di rischio. Al fine di tutelare le informazioni aziendali contro gli accessi non autorizzati, la SIM rivede periodicamente i profili abilitativi al sistema informativo aziendale. La SIM ritiene che la determinazione del requisito patrimoniale attraverso il metodo prescelto garantisca il raggiungimento di una soglia minima di capitale efficace per la tutela contro potenziali scenari di rischio pregiudizievoli, nonché adeguata in relazione agli obiettivi strategici che la SIM si è posta. È stata data massima rilevanza ai profili atti a garantire il rispetto sostanziale dei requisiti di idoneità organizzativa della Funzione di Compliance previsti dalle disposizioni regolamentari, avendo particolare riguardo: al grado di consapevolezza degli organi di vertice in ordine alla rilevanza della tematica; alla promozione a tutti i livelli aziendali di una cultura dell eticità e della correttezza dei comportamenti con l istituzione di un nuovo Codice Etico e attraverso la formazione a tutti i livelli del personale coinvolto in questo processo; all adeguata gestione delle relazioni con tutti i portatori di interesse; all idoneità dei sistemi di gestione e contenimento del rischio. 7

8 L istituzione di una specifica funzione, efficace e indipendente, dedicata al presidio e al controllo di conformità alle norme, si pone, infatti, come un presidio organizzativo specificamente rivolto alla gestione e controllo dei rischi legali e di quelli reputazionali a questi collegati. Va precisato inoltre che la SIM non deve fronteggiare il rischio di mercato (e conseguentemente rischio di regolamento e diposizione su titoli e in merci) in quanto non possiede né portafogli di negoziazione, né posizioni in merci. Rischio strategico Per rischio strategico si intende il rischio che la SIM deve fronteggiare nell ipotesi attuale o prospettica di una contrazione degli utili o del capitale causata da cambiamenti inerenti l operatività aziendale, da decisioni il cui contenuto o la cui esecuzione risultino inadeguate, da scarsa reattività in situazioni di variazione del contesto competitivo. Il rischio strategico è suddiviso in due macro categorie: - il rischio di business: rischio di variazioni attuali e prospettiche di utili/margini rispetto a quanto previsto per la volatilità dei volumi o cambiamenti nei comportamenti della clientela; - il rischio strategico puro : rischio attuale e prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da discontinuità aziendali legate a nuove scelte strategiche adottate, da decisioni aziendali errate o da attuazione inadeguata di decisioni. Al fine di monitorare e presidiare il rischio strategico, il Consiglio di Amministrazione verifica periodicamente l avanzamento nella realizzazione degli obiettivi strategici secondo quando definito nel piano strategico vigente in quel momento e dei risultati economico-patrimoniali prefissati in sede di budget al fine di fornire indicazioni in merito all opportunità di azioni correttive. Rischio di liquidità Per valutare tale rischio si verifica l eventualità che la SIM non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza, a causa dell'incapacità di reperire fondi ( funding liquidity risk ) ovvero dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività ( market liquidity risk ). Tale rischio appare rilevante in ragione dell operatività della SIM per conto della clientela, ove tale operatività non sia effettuata a fronte di preventiva provvista e gli importi necessari alla copertura mediante il ricorso a fonti di finanziamento siano superiori ai limiti individuali e complessivi stabiliti dal Consiglio di Amministrazione. Tale rischio è fortemente limitato dalle procedure operative adottate dall intermediario atte a limitare l operatività della clientela in assenza della necessaria provvista Rischio di concentrazione Per rischio di concentrazione si intende il rischio derivante da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse, controparti del medesimo settore economico, che esercitino la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica ovvero dalla composizione della base della clientela. Tale rischio è mitigato dall elevata affidabilità delle banche depositarie e, per quanto riguarda la clientela, da un progetto di forte diversificazione, anche geografica, in relazione allo sviluppo previsto nel piano industriale. Per procedere alla valutazione e alla misurazione di queste ultime tipologie di rischio, non facilmente quantificabili allo stadio attuale, si adotta la procedura della categoria Altri Rischi, suggerita dal Regolamento della Banca d Italia del 24 ottobre 2007 (Titolo I, Cap.11). Tale procedura, giustificata anche in un ottica meramente prudenziale, prevede l utilizzo di un indicatore fondamentale rappresentato dal valore dei costi operativi fissi così come risultanti dall ultimo Bilancio di esercizio e l applicazione a tale valore di una percentuale forfettaria del 25%. 8

9 Tavola 2 Ambito di applicazione Gli obblighi di informativa contenuti nel presente documento, secondo quanto previsto dal Regolamento della Banca d Italia del 24 ottobre 2007 in materia di vigilanza prudenziale per le SIM, si applicano ad Assiteca S.I.M. S.p.A. individualmente, in quanto la società non è assoggettata a vigilanza di gruppo. 9

10 Tavola 3 Composizione del Patrimonio di Vigilanza INFORMATIVA QUALITATIVA Assiteca S.I.M. S.p.A. non possiede strumenti innovativi di capitale e le poste di primaria importanza che compongono il patrimonio di vigilanza derivano dai mezzi propri della Società. INFORMATIVA QUANTITATIVA Di seguito si riporta l ammontare del Patrimonio di Vigilanza della SIM al L esposizione segue quanto previsto dallo schema di cui alla Sezione IV della Circolare 148 del 2 luglio 1991, tralasciando le voci di dettaglio che non registrano importi. PATRIMONIO DI BASE - ELEMENTI POSITIVI capitale sociale ,00 riserve, ad esclusione di quelle di rivalutazione 0,00 PATRIMONIO DI BASE - ELEMENTI NEGATIVI altre attività immateriali ,29 perdite di esercizi precedenti ,63 perdite di rilevante entità dell'esercizio in corso ,00 PATRIMONIO SUPPLEMENTARE DI SECONDO LIVELLO - PATRIMONIO SUPPLEMENTARE DI TERZO LIVELLO - ELEMENTI DA DEDURRE partecipazioni, att. subordinate e strum. ibridi di patrim. 0,00 componenti non negoziabili dell'attivo e altri elementi da ded ,45 Altri elementi da dedurre ,28 TOTALI totale patrimonio di base ,08 totale patrimonio supplementare di secondo livello - totale patrimonio supplementare di terzo livello - totale elementi da dedurre ,45 patrimonio di vigilanza ,45 patrimonio rettificato di secondo livello ,45 10

11 Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale INFORMATIVA QUALITATIVA In ragione delle sue dimensioni e complessità operative, Assiteca S.I.M. S.p.A. rientra nella classe 3 (Regolamento della Banca d Italia in materia di vigilanza prudenziale per le SIM del 24 ottobre 2007, Titolo II, capitolo 2, paragrafo 2) e la misurazione del capitale interno è stata effettuata nel rispetto del principio di proporzionalità. Relativamente ai rischi di Primo Pilastro, la Società adotta, per la quantificazione dei requisiti patrimoniali, i metodi regolamentari. Nello specifico, in relazione al rischio di credito, la Società utilizza la metodologia standardizzata semplificata e per quanto riguarda il rischio operativo utilizza il metodo base (BIA Basic Indicator Approach). Relativamente ai rischi di Secondo Pilastro, la Società non utilizza metodologie proprietarie. I rischi non misurabili, per i quali la normativa non prevede alcun sistema di quantificazione, sono comunque soggetti a specifici presidi organizzativi e attualmente la Società adotta la procedura suggerita dal Regolamento della Banca d Italia del 24 ottobre 2007 (Titolo I, Cap.11 e Titolo II, All. C). Tale procedura, giustificata anche in un ottica meramente prudenziale, prevede l utilizzo di un indicatore fondamentale rappresentato dal valore dei costi operativi fissi così come risultanti dall ultimo Bilancio d esercizio e l applicazione a tale valore di una percentuale forfettaria del 25%. INFORMATIVA QUANTITATIVA Requisiti regolamentari al Copertura patrimoniale per rischio di credito Copertura patrimoniale per rischio operativo Copertura patrimoniale per Altri rischi Coperture patrimoniali complessive Alla data del il totale dei coefficienti patrimoniali corrisponde al 32% del Patrimonio di Vigilanza. 11

12 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali INFORMATIVA QUALITATIVA Assiteca SIM non presenta poste di credito scadute o deteriorate. Le definizioni di crediti scaduti o deteriorati utilizzate a fini contabili coincidono con quelle di vigilanza. INFORMATIVA QUANTITATIVA Categoria Importo Ponderazione Importo ponderato Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali Paesi UE % Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati % Altre attività % Esposizioni al dettaglio % Altre esposizioni % 695 TOTALE euro Applicando la metodologia standardizzata semplificata risulta che il capitale adeguato per il rischio di credito della SIM ammonta a euro x 0,08 =

13 Tavola 9 Rischio operativo INFORMATIVA QUALITATIVA Assiteca SIM calcola i requisiti patrimoniali per il rischio operativo in base al metodo BIA (Basic Indicator Approach), applicando un unico coefficiente regolamentare all indicatore del volume di operatività aziendale rappresentato dal margine di intermediazione. Precisamente, il requisito patrimoniale è pari al 15% della media delle ultime tre osservazioni dell indicatore rilevante, riferite alla situazione di fine esercizio. Con riferimento all esercizio 2012, l importo calcolato in base alla formula è stato pari a euro. 13

14 Tavola 15 Sistemi e prassi di remunerazione e incentivazione INFORMATIVA QUALITATIVA Assiteca SIM definisce le proprie politiche di remunerazione attraverso il seguente processo: - formalizzazione dei sistemi di remunerazione e incentivazione e livelli di approvazione differenti in ragione dei beneficiari; - assenza di un Comitato delle remunerazioni; - definizione dell emolumento complessivo dei membri del Consiglio di Amministrazione mediante delibera dell Assemblea dei Soci; - ripartizione dell emolumento degli Amministratori mediante delibera del Consiglio di Amministrazione; - definizione del compenso all Amministratore Delegato mediante delibera del Consiglio di Amministrazione; - definizione dei compensi del personale dipendente su indicazione dello Studio di Consulenza del Lavoro della Società, con riferimento al CCNL; - definizione delle provvigioni commissionali dei Promotori Finanziari attraverso la contrattualizzazione della sola componente variabile, in linea con quanto riconosciuto dai competitor alle reti di vendita; - verifica della correttezza dell applicazione della politica assunta mediante il supporto delle funzioni di controllo interno della SIM (Internal Audit, Compliance, Risk Manager). Le caratteristiche di maggior rilievo del sistema di remunerazione adottato da Assiteca SIM sono le seguenti: a) l allineamento dei comportamenti del management e dei dipendenti con gli interessi di medio/lungo termine degli stakeholders; b) la meritocrazia, al fine di assicurare un accentuato collegamento con la prestazione fornita e la qualità dell azione manageriale nel suo complesso; c) l equità, al fine di stimolare comportamenti virtuosi e armonizzare i trattamenti retributivi attraverso: - la correlazione tra la retribuzione della persona e la rilevanza organizzativa della posizione ricoperta; - la ridotta valenza della componente variabile sulla remunerazione totale; - la competitività esterna della retribuzione totale annua rispetto ai livelli espressi dai principali competitors; - la sostenibilità, al fine di contenere gli oneri derivanti dall applicazione della policy entro valori compatibili con gli obiettivi del Piano strategico; - l etica e il rispetto delle regole. Assiteca SIM adotta pertanto un sistema di remunerazione e incentivazione che si fonda sul rispetto della vigente normativa civilistica, fiscale e di settore, coerentemente alle proprie strategie e obiettivi di mediolungo termine, al proprio assetto societario e al sistema dei controlli interni cui è sottoposta. A conferma di quanto esposto, il sistema di remunerazione e incentivazione della Società favorisce il rispetto degli interessi della clientela della SIM a favore della quale sono erogati i servizi di investimento. L Amministratore Delegato, essendo investito di particolari cariche, può percepire anche un compenso variabile collegato alle commissioni di performance generate dal servizio di consulenza finanziaria a condizione che la società chiuda il Bilancio con un risultato di netto di esercizio positivo tenuto conto del suddetto compenso. La remunerazione variabile, dunque, è basata su risultati effettivi e consolidati ed è collegata ai risultati della SIM al fine di garantire la coerenza con i rischi e con i livelli di liquidità e di capitale necessari allo 14

15 svolgimento dell attività dell azienda; in ogni caso essa è determinata con lo scopo primario di evitare incentivi che possano indurre a violazioni normative o a un eccessiva assunzione di rischi per la Società. Successivamente all erogazione della componente variabile, è previsto un periodo di due anni durante i quali è possibile per Assiteca SIM rientrare in possesso della componente di incentivazione già erogata. Tale possibilità è prevista nei seguenti casi: - comportamenti fraudolenti dell Amministratore; - grave colpa nello svolgimento del proprio ruolo all interno della SIM; - compensi corrisposti in violazione delle Disposizioni di Banca d Italia e delle presenti politiche; - gravi perdite derivanti dall attività svolta dall Amministratore. Il sistema di remunerazione prevede che, in caso di cessazione dalla carica di Amministratore, non venga riconosciuta alcuna forma di emolumento a titolo di gratifica. Non sono previste forme di remunerazione diverse da quelle monetarie. 15

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