Dott. Enrico Angelo Emili (Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell Educazione G. M. Bertin Università di Bologna):

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1 Dott. Enrico Angelo Emili (Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell Educazione G. M. Bertin Università di Bologna): Introduzione: Nelle linee guida della Consensus Conference i DSA sono definiti «Disturbi che interessano specifici domini di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale». 1 Nel documento d intesa delle Raccomandazioni cliniche sui disturbi specifici di apprendimento del 2011, 2 elaborato da parte del Panel di aggiornamento e revisione della Consensus Conference, vengono forniti interessanti approfondimenti. Nell Area Tematica del Panel denominata: Segni, corso, evoluzione a distanza e co-occorenza di altri disturbi 3, in risposta al quesito C2, che domanda se nei DSA è più opportuno parlare di disturbi, disabilità o caratteristiche, è riportato quanto segue: Dislessia, Disortografia e Discalculia possono essere definite caratteristiche dell individuo, fondate su una base neurobiologica; il termine caratteristica dovrebbe essere utilizzato dal clinico e dall insegnante in ognuna delle possibili azioni (descrizione del funzionamento nelle diverse aree e organizzazione del piano di aiuti) che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità individuali e, con esso, la Qualità della Vita. L uso del termine caratteristica può favorire nell individuo, nella sua famiglia e nella Comunità una rappresentazione non stigmatizzante del funzionamento delle persone con difficoltà di apprendimento; il termine caratteristica indirizza, inoltre, verso un approccio pedagogico che valorizza le differenze individuali. 4 Nella Consensus Conference sui DSA viene quindi fatta chiarezza sul significato della lettera D nell acronimo DSA. In effetti, la lettera D viene associata ai termini disturbi, disabilità o differenze per descrivere la tipica discrepanza che si riscontra nei soggetti con DSA tra le loro abilità deficitarie in alcune aree, in rapporto alle attese per l età e/o la classe frequentata, e l intelligenza che risulta adeguata per l età cronologica. 5 Il termine disturbo dovrebbe essere utilizzato nel campo clinico e scientifico per facilitare la comunicazione tra clinici, con riferimento ai manuali diagnostici DSM-IV e ICD 10, e al fine di facilitare l attivazione di aiuti adeguati allo sviluppo (ad esempio: permettere l applicazione di strumenti compensativi e misure dispensative). Il termine caratteristica, ha sicuramente un accezione più positiva rispetto al termine disturbo e, come evidenziato nel documento, indirizza verso un approccio pedagogico e rafforza una rappresentazione positiva, non stigmatizzante, delle persone con DSA, che segue una prospettiva di valorizzazione delle differenze individuali. Risorse bibliografiche per parlare di diversità e di DSA in classe. Nel vasto panorama editoriale si possono individuare molte letture utili per permettere un lavoro condiviso in classe sui disturbi specifici di apprendimento e sulla diversità in senso più ampio. In particolare si segnalano: 1 AID (a cura di), Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento, Trento, Erickson, 2009, p.37 2 P.A.R.C.C., DSA: Documento d intesa, Bologna, 2011, pubblicato all indirizzo http, 3 Ibidem, sezione quesiti C.2 4 Ibidem 5 P.A.R.C.C., DSA: Documento d intesa, Bologna, 2011, pubblicato all indirizzo http, - p. 27

2 Scuola Primaria: - A. Biancardi, F. Cauduro, M. Cauduro, M. G. Pancaldi, Studio Sepia. Il mago delle formiche giganti. La dislessia a scuola: tutti uguali, tutti diversi. Illustrazioni di F. Cauduro, M. Cauduro e G. Disperati, Firenze, Libriliberi 2008, audio cd in allegato. - A. Papini. Le parole scappate, edizioni Coccole e Caccole, C. Imprudente, D. Montanari Re 33 e i suoi 33 bottoni d oro ed. La Meridiana, R. Dautremer. Nat e il segreto di Eleonora, Gallucci, Roald Dahl. Il vicario, cari voi, illustrazioni di Q.Blake. Milano, Salani Editore, G. Quarzo. Marco e le parole perdute, racconto contenuto nel volume La differenza non è una sottrazione ed. Lapis, 2009 Scuola secondaria di primo grado: - G. Alvisi e M. Furini. Volano sempre via, illustrazioni di L.Olivotto, Collana Edro, Malo_Vicenza, Edizioni Industrialzone, R. Grenci e D.Zanoni, Storie di normale dislessia: 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi illustrazioni di F. Alfonsetti, Torino Ed. Angolo Manzoni, Irene e Marco Devo solo attrezzarmi, Libri Liberi, Firenze, 2013 Scuola secondaria di secondo grado: - D. Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli, Milano, G. Cutrera, Il demone bianco, (Pdf) - E. A. Emili L. Lenzi, Leggere i DSA con Piperita Patty, (Pdf) Tutti i libri in bibliografia sono disponibili presso la Biblioteca Sala Borsa a Bologna oppure si consiglia di consultare il portale Opac Sebina di Bologna e provincia: DSA e Valutazione. Il compito della scuola dovrebbe essere quello di «insegnare alcune cose a tutti, utilizzando ogni mezzo a disposizione (individualizzazione) e insieme consentire/stimolare la possibilità per ogni studente di condurre percorsi personali di apprendimento (personalizzazione)». 6 Figura 1 e 2 due livelli di distribuzione delle risorse in funzione di un obiettivo comune (individualizzazione) Le persone in queste immagini hanno l obiettivo comune di vedere la partita di baseball. L immagine a sinistra rappresenta una distribuzione egualitaria delle risorse per tutti ma questo non consente a tutti di raggiungere lo stesso obiettivo di guardare la partita. L immagine a destra rappresenta un approccio che vede una ridistribuzione delle risorse, in 6 L. Guerra, Individualizzazione personalizzazione, Istituto Pedagogico Bolzano, articolo tratto dall indirizzo http:

3 considerazione del contesto e del funzionamento delle persone. Questo approccio permette a tutti il raggiungimento dello stesso obiettivo, ovvero guardare la partita di baseball. Riprendendo il pensiero di C. Imprudente potremmo affermare che il concetto di giustizia, a scuola come nella vita sociale, non consiste nel dare a tutti le stesse cose, ma nel dare a ognuno quello di cui ha bisogno 7. Come afferma Don Milani, «una classe (o una scuola) è una unità fatta di differenze, dove Marco non è la ventesima parte di una classe di venti alunni (non può essere omologabile), ma è Marco con la sua storia, la sua unicità, la sua famiglia, i suoi problemi, i suoi sa fare, che sono suoi e inconfondibili». 8 Normativa di riferimento. Rispetto al tema della valutazione si consiglia ai docenti di riferirsi alla normativa vigente che è possibile consultare al seguente indirizzo nel portale dell Ufficio Scolastico Regionale dell Emilia-Romagna. In particolare si consiglia la lettura dei seguenti documenti: - Legge 8 ottobre 2010 n Nota USR Emilia-Romagan. Ufficio prot del 25 ottobre 2010 e la Legge 8 ottobre 2010 n. 170 "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico" (in particolare il paragrafo sulla valutazione). - Decreto n.5669 del 12 luglio 2011 applicativo della Legge 8 ottobre 2010 n. 170 (in particolare articolo 5 e articolo 6) - Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA - Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione (in particolare le parti sulla valutazione) e il Documento di lavoro Accompagnare le indicazioni elaborato dal Comitato scientifico nazionale, entrambi scaricabili dal seguente portale: Per una prima lettura della Legge 170/2010 e delle relative linee guida si suggerisce la lettura del documento divulgativo Leggere i DSA con Piperita Patty scaricabile al seguente indirizzo internet del USR Figura 3: estratto da Leggere i DSA con Piperita Patty di Emili-Lenzi, La didattica tradizionale potrebbe andar bene per tutti, ma non per i DSA, mentre una didattica pensata per i DSA potrebbe andare bene per tutti Il Piano Didattico Personalizzato (PDP). I criteri di valutazione sono elencati all interno (tabella C) della proposta di Piano Didattico Personalizzato (PDP) curato dallo scrivente e pubblicato sul sito Tale PDP è liberamente scaricabile, modificabile e da adattare al proprio ordine e grado scolastico. 7 per affrontare il tema della giustizia con i bambini si rimanda alla lettura di Re 33 e i suoi 33 bottoni d oro di C. Imprudente, edizioni la meridiana, Molfetta (BA), Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa quarant anni dopo, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2007.

4 Essendo pensato come modello di partenza racchiude esigenze e item generali che vanno calati nella propria realtà (eliminando le voci non idonee al proprio grado scolastico). Contatti e risorse informative dell Ufficio Scolastico: Ufficio Scolastico Territoriale di Bologna CTS Marconi: Per il CTH di zona (Imola) consultare la pagina: Bibliografia di riferimento: - (a cura di) G. Stella, L. Grandi, Come leggere la Dislessia e i DSA, ed. Giunti, Firenze; - di F. Fogarolo, Come costruire il Piano Didattico Personalizzato, ed. Erickson, Trento; - di E.A. Emili L. Lenzi, Leggere i DSA con Piperita Patty, - E. A. Emili, I Centri Territoriali di Supporto e i Centri Territoriali per l Inclusione, (cap. 9) in Ianes D. e Cramerotti S. (a cura di), Alunni con BES, Erickson, Trento Articoli di riferimento: - Emili E., Leggere la dislessia, Liber, No 94 (2012), Idest, Firenze; - Emili E., Iniziative a supporto dei Disturbi specifici di apprendimento: da Piperita Patty alla Guida di sopravvivenza per le famiglie, Studi e documenti, (2013).

5 DSA e didattica della lingua inglese Dall analisi della letteratura di riferimento è possibile individuare quattro aree di difficoltà degli studenti con diagnosi di DSA nella lingua inglese (D Aloiso, 2012): Oralità: ripetere la sequenza delle lettere dell alfabeto; contare in lingua straniera, improvvisare dialoghi e role-play; Scrittura: copiatura dalla lavagna, dettatura, riconoscimento della forma grafica di una parola udita; Lessico: spelling, disnomia, difficoltà nella memoria (effetto basso registro linguistico ); Morfosintassi: applicare le regole di composizione delle parole e delle frasi (dividere le parole composte, identificare gli elementi base della frase soggetto-oggetto-verbo. Nelle Linee Guida della Legge 170/2010 è indicato che: in sede di programmazione didattica si dovrà assegnare maggiore importanza allo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte e viene data la possibilità ai docenti di consegnare il testo scritto qualche giorno prima della lezione, in modo che l allievo possa concentrarsi a casa sulla decodifica superficiale, lavorando invece in classe insieme ai compagni sulla comprensione (generale) dei contenuti. A queste indicazioni si vanno ad aggiungere le misure dispensative e gli strumenti compensativi sotto riportati rielaborati dallo scrivente. Strumenti compensativi per la lingua inglese: audio-libri e libri in formato PDF aperto; sintesi vocale inglese gestibile con i programmi di letto-scrittura (riportati sotto nella lista dei sftw); Netbook con sftw di video-scrittura, correttore ortografico automatico o predittore ortografico Tablet per prendere appunti a scuola e come dizionario digitale. Mediatori didattici: schemi guida, tabelle, glossario per immagini Misure dispensative per la lingua inglese: Evitare: Momenti di lettura ad alta voce; Esercizi di traduzione simultanea; Domande con richiesta di risposta immediata; Memorizzazione di brani; Improvvisazione di dialoghi senza alcun supporto visivo. Di valutare o testare l alunno su proprietà fonologiche e competenze ortografiche; Prevedere: Tempi aggiuntivi o riduzione delle consegne; Adeguata riduzione del carico di lavoro (sia per i compiti a casa sia a scuola); Prove scritte progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA (comma 4 art. 6 decreto 5669/2011) Criteri di valutazione che tengano conto e diano più rilievo all efficacia comunicativa dimostrata dallo studente (anche se non grammaticalmente del tutto corretta); Criteri di valutazione che tengano conto e diano più rilievo alla capacità, dimostrata dallo studente, di cogliere il senso generale di un messaggio (orale o scritto); In caso di disturbo grave, previa verifica delle condizioni sotto riportate, è possibile dispensare l alunno dalla sola valutazione delle prove scritte. Eventuale dispensa dalle sole prestazioni/valutazioni scritte in lingua inglese. Secondo quanto indicato dal Decreto attuativo n / 2011 è possibile in corso d anno dispensare l alunno dalle prestazioni scritte in lingua straniera e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale

6 sostitutiva di quella scritta, i cui contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d esame sulla base della documentazione fornita dai Consigli di Classe (PDP). La dispensa dalle prestazioni/valutazioni scritte in corso d anno scolastico e in sede di esami di Stato è applicabile nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni sotto elencate (art. 6 punto 5 del DM. 5669): 1. Certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte; 2. Richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall allievo se maggiorenne; 3. Approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente (sulla base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica adottati). I candidati con DSA che superano l esame di Stato conseguono il titolo valido per l iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado ovvero all università. Resta fermo che in presenza della dispensa dalla valutazione delle prove scritte, gli studenti con DSA utilizzeranno comunque il supporto scritto in quanto utile all apprendimento anche orale delle lingue straniere, soprattutto in età adolescenziale. (Paragrafo 4 Linee Guida, 2011) Suggerimenti operativi per i docenti: Osservare lo stile di apprendimento dell alunno e tenerne conto in fase di spiegazione; Promuovere un lavoro personale da parte dello studente sulle immagini chiave per favorire il recupero lessicale (ad es. creazione di tabelle e schemi per immagini); Selezionare con attenzione le parole da utilizzare nelle attività didattiche (puntare sulle parole essenziali); Lavorare con/su strutture di rifermento per la formazione di semplici frasi: Soggetto-Verbo- Oggetto; Co-costruire schemi e tabelle (con la classe); Lavorare sulle formule linguistiche: ad es. espressioni fisse (come impalcatura iniziale) da completare con informazioni personali (es. cloze: con scelta della parola direttamente in prossimità dello spazio vuoto); Adattare le tecniche all età e considerare la zona di sviluppo prossimale dell alunno (obiettivi alla portata). Promuovere: Attività in forma prevalentemente orale e visiva (multisensoriale); Attività multimediali (video, siti didattici, software); Attività concrete e manuali; Attività ludiche (software e giochi, ad es. indovina chi ); Attività di drammatizzazione (brevi scenette con supporti visivi). Attività che si mirino all acquisizione di un lessico ad alta frequenza (ad es. creazione di un personale glossario per immagini); Risorse didattiche. Siti internet:

7 Video: Muzzy: Magic English: You tube: (si consigliano i canali youtube e vimeo) ad es. (es. abc song) (Daily routine) (Hate-love) (What s your name?) ecc Progetti e piattaforma per docenti/studenti: Il Divertinglese: - programma: Software specifico consigliato (sistema operativo Windows): - LeggixMe_SP (letto-scrittura con sintesi vocale free) - FacilitOffice_SV (letto-scrittura con sintesi vocale free) - VUE (sftw per la creazione di mappe concettuali) - PDF-xchange viewer (lavorare sui PDF) Tutorial e guide: sul sito è disponibile una pagina contenente i link ai video tutorial dei software sopra citati. Uso della LIM per la didattica dell Inglese. La Lim favorisce una didattica di tipo multimediale (utilizzo di più canali sensoriali), la partecipazione attiva e l apprendimento significativo (Ausubel in Calvani, 2011) degli studenti grazie all interazione con la lavagna touch, la condivisione e la documentazione del lavoro didattico svolto assieme in classe. In particolare si segnala la presenza di funzioni quali: Strumenti facilitatori della lettura (immagini, sintesi vocali, voci registrate ecc ); Integrazione di più canali comunicativi in una solo area di lavoro (ad. Es. mappe multimediali con link, immagini, video e attività di rinforzo sensoriali); Funzione riflettore/zoom: utile per porre l attenzione su una sola parola o una parte limitata di testo, coprendo nel frattempo l area circostante; e la possibilità di: registrare e memorizzare tutto quanto viene svolto sulla lavagna (poiché registra tutti i movimenti effettuati sullo schermo della lavagna, le annotazioni, gli esercizi, i test, i disegni ecc ) comprese le voci se si collega un microfono al computer della LIM. trasformare, destrutturare e semplificare il materiale didattico per la classe anche in tempo reale rispetto alla programmazione dell unità didattica; gestire in modo ottimale i tempi dell attività didattica, poiché è possibile ripartire dal lavoro svolto e salvato in precedenza sulla LIM come aggancio alla continuazione del lavoro didattico; creare archivi personali di risorse (multimediali, ipertestuali e interattive) facilmente recuperabili in qualsiasi momento dell attività didattica; utilizzare in piccolo gruppo software o attività specifiche per il potenziamento di abilità e competenze specifiche. Bibliografia di riferimento: M. D Aloiso, Lingue straniere e dislessia evolutiva. Teoria e metodologia per una glottodidattica accessibile, Utet F. Zambotti, Didattica inclusiva con la Lim, Erickson, Trento P. Cavalcaselle e altri, I love English, Il Melograno, Milano P. Kvilekval, Dislessia: strumenti compensativi per la lingua inglese, Libri Liberi, Firenze (a cura di) G. Stella, L. Grandi, Come leggere la Dislessia e i DSA, ed. Giunti, Firenze A. Calvani, Principi dell'istruzione e strategie per insegnare. Criteri per una didattica efficace, Carocci, Roma, 2011

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