Piano per la Formazione dei Docenti
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- Annibale Giusti
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1 Piano per la Formazione dei Docenti Ufficio Scolastico Regionale per le Marche Conferenze di Servizio Interprovinciali Ottobre 2016 Dott.ssa Alessandra Di Emidio
2 Formazione e Valutazione: un binomio inscindibile = Professionalità Docente
3 La Formazione iniziale e la formazione in servizio possono rappresentare solo un punto di partenza per lo sviluppo delle competenze e quindi della professionalità docente. Ma la creazione di misure di controllo della qualità rappresenta indubbiamente un passo importante per misurare i miglioramenti della formazione degli insegnanti.
4 Il Piano per la Formazione Docenti nasce. dall Europa che ci ha raccomandato di migliorare la qualità dell insegnamento dall Italia Legge 107/2015 dal DM 850/2015 che modifica l Anno di Formazione e di Prova per i docenti neoassunti
5 Le fasi del percorso formative Docenti neo-assunti
6 Ma occorre Supporto e sviluppo professionale continuo Per quanto la Formazione iniziale possa essere buona, non può preparare gli insegnanti ai rapidi cambiamenti che devono affrontare durante la loro carriera I sistemi con i risultati migliori si poggiano sulla formazione professionale continua Lo sviluppo professionale efficace è continuo e include Formazione, pratica e feedback con tempi e sostegno successivi adeguati
7 Art 1 comma 124 Legge 107/2015 Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo e' obbligatoria, permanente e strutturale Obbligatorietà della formazione in servizio Definizione e finanziamento di un Piano per la Formazione dei docenti stabilito a livello nazionale Inserimento nel Piano Triennale dell Offerta Formativa di ciascuna scuola di un Piano di Formazione attraverso il quale si esplicitino i bisogni e le azioni formative Carta elettronica del docente per la formazione Individuazione di buone pratiche per la valorizzazione della professionalità docente
8 Art 1 comma 181 lettera b Legge 107/2015 «introduzione di un sistema unitario e coordinato che comprenda sia la formazione iniziale dei docenti sia le procedure per l accesso alla professione»
9 Il Piano per la Formazione dei docenti Rappresenta il quadro di riferimento rinnovato per la formazione e lo sviluppo professionale di tutti gli operatori della scuola. Prevede un collegamento con quelle che saranno le indicazioni relative alla formazione dei Dirigenti Scolastici e di tutto il personale della scuola. Indirizza la progettualità delle scuole e dei docenti per rendere coerenti e sistematici gli interventi formativi. Consente di passare da interventi formativi frammentari ad un vero e proprio sistema. Mette in relazione i diversi piani dell'azione formativa collegando gli obiettivi del piano nazionale con i piani formativi delle scuole e lo sviluppo professionale
10 I principi del Piano della Formazione: cosa è cambiato IERI OGGI Azioni formative frammentarie (lasciate alla libera iniziativa del Docente e/o della scuola Sistema armonico di Formazione: il docente viene seguito lungo tutta la sua carriera Centralizzazione della Formazione (se ne occupa la scuola) Formazione intesa solo come aggiornamento Formazione come esigenza individuale (docente e/o singola scuola) Promozione di Filiere Formative (territoriali, nazionali, internazionali) Percorsi Formativi di Qualità (buoni contenuti e Formazione per formatori) Formazione come priorità strategica: (crescita del Docente, della Scuola e del Paese)
11 Il Piano di Formazione: quali OBIETTIVI e VANTAGGI per i DOCENTI OBIETTIVI VANTAGGI Valorizzare la professionalità Crescita professionale del singolo e del gruppo Creare prospettive di sviluppo della professionalità Documentare le competenze (portfolio = carta d Identità del Docente) Creare opportunità di Innovazione per le Scuole Assegnazione di incarichi specifici al docente Riconoscimento di meriti e assegnazione di incarichi Innovazione permanente e condivisa (le buone pratiche diventano sistema)
12 Il Piano di Formazione e i documenti della scuola La legge 107/2015 riconosce che la partecipazione ad azioni formative deve riguardare l intera comunità scolastica. In tal senso il Piano della Formazione definito a livello nazionale: fissa le priorità formative del paese si collega e ispira i Piani di Formazione delle scuole organizzate in rete. Pertanto le scuole dovranno redigere un Piano Formativo triennale, parte integrante del PTOF, ispirato a quello nazionale, che si raccordi con le esigenze formative della rete di ambito, ma allo stesso tempo, adatto ai bisogni formativi che ogni territorio avrà cura di individuare coinvolgendo direttamente i docenti mediante il Piano individuale di Sviluppo Professionale.
13 Il piano individuale, inserito nel portfolio del docente, si articola in tre macro-aree: 1.Area delle competenze relative all insegnamento (competenze didattiche) 2.Area delle competenze relative alla partecipazione scolastica (competenze organizzative) 3.Area delle competenze relative alla propria formazione (competenze professionali)
14 Gli Obiettivi di processo che la scuola può indicare e definire per raggiungere i risultati RAV PdM Piano della Formazione PTOF Analisi interne e fotografia della scuola Fissa gli obiettivi di miglioramento della scuola Definisce le azioni formative della scuola Parte del RAV e racchiude il PdM e il Piano della Formazione
15 Il portfolio professionale del docente Il portfolio professionale del docente include il Bilancio delle competenze, già sperimentato per la formazione dei docenti neoassunti negli ultimi due anni. Il MIUR ha previsto la predisposizione di una piattaforma on-line nella quale ciascun docente potrà documentare e riorganizzare la propria storia formativa e professionale. Il portfolio consentirà ai docenti di costruire il proprio percorso formativo.
16 Il Portfolio è Uno strumento che si avvarrà di una piattaforma on line a disposizione del Docente Suddiviso in due parti Pubblica (MIUR): per indicare riferimenti, risorse e link esterni Riservata: gestita internamente dal Docente Parte integrante del fascicolo digitale del Docente Il Documento che raccoglie: Curriculum Professionale Attività Didattica Piano individuale di Sviluppo Professionale Il Portfolio consente di Descrivere il curriculum comprensivo della storia formativa di ciascun Docente Mettere a disposizione di ogni Dirigente Scolastico il curriculum digitale del Docente Elaborare il Bilancio delle Competenze Valutare la Qualità e la Qualità della Formazione effettuata (monte ore, modalità, contenuti)
17 Le macro aree della formazione del personale scolastico Il Piano nazionale è un documento piuttosto flessibile: le nove macro-aree individuate per la formazione rappresentano l intelaiatura entro la quale le scuole o le reti di scuole, coinvolgendo i propri docenti, potranno individuare percorsi formativi specifici e adatti alle esigenze degli insegnanti e degli studenti. Il Piano sottolinea come le azioni formative debbano essere flessibili e adeguate ai numerosi e complessi contesti che caratterizzano il sistema scolastico e il territorio italiano. Ciò è reso possibile soprattutto attraverso la promozione delle reti di scuole che potranno mettere a fattore comune esperienze passate e progettare percorsi innovativi avvalendosi anche di gruppi di insegnanti esperti. Le aree e/o priorità della formazione 2016/2019 si possono incardinare in un sistema che si basa sul raggiungimento di tre competenze essenziali per il buon funzionamento della scuola.
18 E SONO Competenze Competenza di Sistema Competenza per il 21 secolo Competenze per una scuola inclusiva Aree della Formazione Autonomia Didattica Valutazione e Miglioramento Didattica per competenze e innovazione metodologica Lingue Straniere Competenze Digitali e nuovi ambienti per l apprendimento Scuola e Lavoro Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale Inclusione e disabilità Coesione sociale e prevenzione del Disagio Giovanile
19 Il Piano prevede anche «La Formazione per i Dirigenti Scolastici» Il Piano comprende anche azioni formative rivolte ai Dirigenti Scolastici. Si tratta di percorsi che consentono lo sviluppo professionale del dirigente in vista delle sfide che la scuola si pone. Ma anche una Formazione rivolta a tutto il Personale della Scuola
20 Le Competenze chiave del Dirigente Scolastico Leadership Gestione del personale e dell ambiente di lavoro Aspetti decisionali, gestione del tempo e delle risorse Valorizzazione delle risorse umane, collaborazione, negoziazione, gestione dei conflitti, capacità di ascolto Autonomia scolastica e Innovazione Comprendere, governare e promuovere l Innovazione Qualità dell Insegnamento Rapporti con la comunità scolastica Valutazione e Miglioramento Sostenere le scelte didattiche di qualità Valorizzare i rapporti con il territorio, nella rete o con le altre reti Analizzare i risultati della valutazione e progettare azioni per il miglioramento
21 L ORGANIZZAZIONE: GLI ATTORI (MIUR, USR, RETI, SCUOLA-POLO, ISTITUTI, RICERCA) Gli attori della formazione e i loro compiti MIUR - CABINA DI REGIA- (Dirigenti amministrativi e tecnici del Ministero) USR STAFF REGIONALE DI SUPPORTO (Dirigenti Tecnici, Dirigenti Amministrativi, Dirigenti Scolastici, Docenti comandati) I dirigenti tecnici: coordinamento e supporto Definisce gli indirizzi strategici e le regole di funzionamento del Piano Nazionale di formazione Ripartisce le risorse pubbliche Monitora i risultati Sviluppa accordi aggiuntivi con i partner Promuovere la costituzione di reti di scuole Accompagnare le reti di scuole Valorizzare le risorse professionali presenti sul territorio con accordi Monitorare la formazione dei docenti Coordinare e organizzare le attività formative sul territorio per i neo-assunti Organizzare la formazione per i dirigenti
22 RETI DI SCUOLE (Scuole all interno di ciascun ambito territoriale) Progettano e organizzano la formazione del personale tenendo conto delle esigenze delle singole scuole Individuano una scuola polo per la formazione SCUOLA POLO PER LA FORMAZIONE (Una scuola per ciascuna rete d ambito) Può essere una scuola diversa dalla scuola capo-fila dell ambito territoriale Coordina la progettazione e l organizzazione delle attività formative E assegnataria delle risorse finanziarie provenienti dai fondi nazionali Ha la gestione amministrativacontabile delle iniziative formative Si interfaccia con l USR per le attività di cooprogettazione, monitoraggio e Rendicontazione
23 ISTITUTI SCOLASTICI Progettano il proprio piano triennale di formazione all interno del PTOF Garantiscono la coerenza dei propri piani di formazione con il RAV, il PdM, il Piano Nazionale della Formazione INVALSI, INDIRE Allineano gli strumenti del Piano (portfolio, standard dei docenti) verso i migliori standard internazionali Raccolgono e valorizzano le migliori pratiche Forniscono strumenti innovativi per il monitoraggio (griglie, questionari)
24 UNIVERSITA, ENTI ACCREDITATI, ASSOCIAZIONI (Direttiva n. 170/2016) Promuovono azioni di formazione Diffondono esperienze di ricerca Coordinano progetti di ricerca-azione Predispongono le azioni di tirocinio nelle scuole
25 *comma 6 art 1 D.170/16: Le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione singole o in rete sono soggetti di per sé qualificati a offrire formazione al personale scolastico Sono unità formative anche la formazione come: La formazione organizzata in UNITA FORMATIVE Le scuole articoleranno le attività di formazione in UNITA FORMATIVE che, programmate e attuate su base triennale, dovranno essere coerenti con il Piano Nazionale e con i propri Piani formativi. Le unità formative possono essere promosse e attestate (art 1 D. 170/2016): dalla scuola* dalle reti di scuole* dall Amministrazione dalle Università e dai consorzi universitari da altri soggetti accreditati purché le azioni siano coerenti con il Piano di formazione della scuola La scuola deve garantire ad ogni docente almeno UNA unità formativa per ogni anno scolastico.
26 Le unità formative possono prevedere: Formazione in presenza Formazione on-line Sperimentazione didattica Lavoro in rete Approfondimento personale e collegiale Documentazione e forme di restituzione alla scuola Progettazione e rielaborazione Sono unità formative anche la formazione come: Animatori Digitali Team per l innovazione Tutor neo-immessi Coordinatori per l inclusione Ruoli chiave sull Alternanza scuola-lavoro CLIL
27 Come è documentata la Formazione: l Ecosistema Digitale La Piattaforma Elettronica Gli Strumenti garantisce l incontro tra domanda e offerta di formazione contiene un catalogo delle iniziative di formazione tra le quali il docente potrà scegliere mediante iscrizione contiene gli indicatori di qualità che consentono il monitoraggio sulla formazione (questionari) Portfolio Docente documenta tutte le iniziative a cui partecipa il docente porta alla definizione del curriculum professionale di ogni docente.
28 Garantire una formazione di qualità L obiettivo del Piano è quello di garantire la qualità e la validità delle azioni formative e la reale crescita professionale dei docenti e dell intera comunità scolastica. Pertanto diventa essenziale disporre di : - indicatori che consentano di monitorare la qualità e l efficacia delle iniziative di formazione. -Strumenti che permettano di rafforzare e diffondere l efficacia
29 Monitoraggio della Qualità del coinvolgimento Qualità metodologica Qualità dell impatto Qualità della trasferibilità e diffusione Strumenti per rafforzare e diffondere la qualità Finanziamento dedicato alla promozione di progetti innovativi (MIUR con SNV) Biblioteca delle migliori attività formative (curata da INDIRE) Banca dati dei migliori formatori (MIUR con INDIRE) Fondo dedicato per la collaborazione internazionale dei docenti (MIUR)
30 Le fonti di finanziamento del Piano La fonte di finanziamento Legge 107/2015 PON Altri Fondi MIUR TOTALE PIANO DI FORMAZIONE Carta del docente Totale risorse per il triennio 2016/ Milioni di euro 160 milioni di euro 45 milioni di euro 325 MILIONI DI EURO 1486 MILIONI EURO
31 Staff Regionale di Supporto USR Marche E' costituito da: - Dirigenti Tecnici; - Dirigenti Amministrativi degli uffici provinciali; - Docenti distaccati su autonomia scolastica e sui progetti nazionali. Garantisce il collegamento tra il sistema centrale (MIUR), regionale e le reti di scuole; Organizza il monitoraggio e diffonde le pratiche più efficaci Si articola in gruppi di lavoro, uno per ciascun ambito territoriale; I compiti: Organizza nel mese di ottobre, conferenze di servizio interprovinciali per illustrare il Piano; Supporta ogni ambito nella scelta della scuola polo entro il 31 Ottobre; Raccorda tutte le scuole polo; Garantisce il supporto e collabora alla progettazione del piano di ciascuna rete di ambito
32 Grazie per la cortese attenzione!
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