Patto per il Biellese
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- Geraldo Bartolini
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1 Patto per il Biellese INNOVAZIONE IN TEMA DI ACCESSO AL CREDITO DOCUMENTO REDATTO DAL GRUPPO DI LAVORO INNOVAZIONE IN TEMA DI ACCESSO AL CREDITO (Approvato dal Tavolo di concertazione nella seduta del 10 ottobre 2001)
2 Gruppo di lavoro Innovazione in tema di accesso al credito Capogruppo - Carlo Morichini Ascom- Graziella Bianco Banca Sella - Alessandra Pissinis Biverbanca - Silvano Beduglio Collegio Ragionieri- Mario Rovetti Comunità Montane - membro da nominare Confartigianato - Franco Volpe Confartigianato, Fidi - Marco Baldin Consorzio dei Comuni, Borriana - Silvano Rossetti Fidindustria Biella - Carlo Morichini Legacoop - Enzo Napolitano Ordine dei Commercialisti - Maurizio Amede Provincia - Riccardo Ogliaro CGIL - Giorgio Giroldi UIB - Andrea Parolo UIB - Marco Ginanneschi 2
3 SCOPO Il gruppo di lavoro si prefigge come scopo quello di individuare e proporre adeguati strumenti di finanziamento alle iniziative che il Patto Territoriale, tramite il Tavolo di Concertazione individuerà. SITUAZIONE Il gruppo ha finora svolto due sessioni di lavoro da cui e emersa una prima sostanziale difficoltà: e impossibile individuare uno strumento di finanziamento prima di conoscere i progetti da finanziare. E necessario quindi che PRIMA il Tavolo identifichi dei progetti, solo allora si potrà procedere alla verifica del miglior strumento esistente. I componenti del gruppo di lavoro, nella loro veste di tecnici impegnati, ognuno nell ambito della propria mansione, a svolgere la loro opera sul territorio hanno individuato una serie di possibili aree di intervento, che intendono segnalare al Tavolo di concertazione. Si tratta di elementi micro, che il tavolo ovviamente puo tenere o meno in considerazione. E altrettanto ovvio che non rientra tra i compiti del gruppo di lavoro quello di stabilire delle aree di intervento o delle priorità. La maggioranza dei partecipanti al gruppo ritiene però interessante segnalare le criticità di cui sopra all attenzione del tavolo: Imprese Innovazione tecnologica: favorire la competitività internazionale dell industria locale finanziando gli investimenti volti a migliorare la produttività e il livello tecnologico dei macchinari, anche attraverso lo strumento dei finanziamenti partecipativi. Ricapitalizzazione aziendale: favorire la ricapitalizzazione aziendale delle imprese locali, per la stragrande maggioranza sottocapitalizzate, con finanziamenti partecipativi. Nuova imprenditoria: favorire la nascita di nuove imprese con finanziamenti dedicati (finanziare lo start up ). L accesso ai finanziamenti potrebbe essere vincolato alla frequenza ad un corso per aspiranti imprenditori, che conferisca ai candidati i necessari rudimenti per gestire un impresa. Occupazione: aumentare il livello qualitativo dell occupazione locale finanziando programmi aziendali volti ad elevare le capacità tecniche o la cultura degli occupati o volti ad elevare la loro mansione. Ambiente: finanziare progetti di investimento aziendale volti ad abbattere l impatto ambientale dell impresa; finanziare la certificazione ambientale Società: prevenire e combattere dove gia esiste, il fenomeno usura, finanziare la certificazione sociale ed etica, finanziare esperienze di economia solidale Sicurezza: finanziare gli investimenti in materia di sicurezza da parte delle imprese, anche in considerazione del fatto che, per tali tipologie di spesa, non esistono sul territorio forme agevolative mirate. 3
4 Privati Immigrazione: finanziare le necessità primarie degli immigrati da inserire nel nostro tessuto produttivo (istruzione, sanità, nuova imprenditoria, acquisto abitazione) Usura: prevenzione del fenomeno usura; lotta al fenomeno dove già manifesto. PUNTO 2 Il gruppo di lavoro ha inteso inoltre portare all attenzione del Tavolo, per un eventuale verifica, la costruzione di un modellino matematico per stabilire chi ha le carte in regola per accedere agli strumenti finanziari del Patto. Sarà naturalmente il Tavolo a dover evidenziare le priorità di intervento che consentono o meno l accesso. Il modellino quindi, non potrà essere costruito prima della definizione dei progetti che il Patto intende finanziare. PUNTO 3 Fatte salve le premesse di cui sopra, il gruppo ha comunque cercato di abbozzare una forma di intervento per il finanziamento dei progetti che il Tavolo partorirà. La modalità maggiormente condivisa e che quindi viene posta al vaglio del Tavolo è quella di costituire due Fondi Provinciali di garanzia, aventi le caratteristiche di seguito espresse: Fondo 1: Imprese Fondo 2: Privati e Programmi Istituzionali I fondi rischi devono essere costituiti con fondi degli aderenti al Patto. La parte preponderante dovrebbe essere costituita da apporti pubblici (Comuni e Provincia). Il fondo 1 dovrebbe servire per controgarantire i confidi provinciali delle associazioni di categoria, che garantiranno a loro volta i finanziamenti erogati dal sistema bancario riguardo ai programmi per le imprese. Il fondo 2 garantirà direttamente le Banche riguardo ai progetti inerenti il sistema Biella (progetti macro) e i privati. La percentuale di garanzia dovrebbe oscillare dal 50 all 80% dell importo finanziato a seconda delle tipologie di intervento. In cambio della garanzia le Banche dovrebbero applicare tassi d interesse piu bassi. I confidi in cambio della controgaranzia si impegnerebbero ad applicare commissioni di garanzia piu basse del consueto. Si e inoltre parlato dell attivazione di strumenti di Venture Capital: L eventuale costituzione di una società finanziaria provinciale che intervenga direttamente nel capitale delle imprese biellesi che ne facciano richiesta e che siano in possesso dei requisiti per accedere alle iniziative del patto non e condivisa da tutti. Molti dei tecnici del gruppo di lavoro sono contrari o scettici (Consorzio dei Comuni e associazioni di categoria con UIB in testa; anche Fidindustria e contraria). 4
5 CONCLUSIONI Sarà necessario che il Tavolo definisca gli organi preposti alla gestione dei fondi di garanzia. Sarà necessario stabilire quali enti debbano intervenire con apporti in denaro alla costituzione dei fondi di garanzia. Gli enti finanziatori potrebbero essere: Provincia Consorzio dei Comuni Comunità Montane Associazioni di categoria Banche Camera di commercio Fondazioni Sarebbe auspicabile che i Confidi provinciali aderissero al fondo soltanto simbolicamente, in quanto le risorse da loro destinate a tale iniziativa verrebbero sottratte ai fondi rischi ordinari, e quindi al finanziamento di altre attività di garanzia. 5
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