Piano Mirato Promozione della cultura della prevenzione nell uso in sicurezza delle macchine e attrezzature agricole
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- Clementina Filippi
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1 Piano Mirato Promozione della cultura della prevenzione nell uso in sicurezza delle macchine e attrezzature agricole 1. Analisi dell ambito di inserimento del progetto analisi del contesto produttivo In Toscana alla data di riferimento del V Censimento dell Agricoltura (2000) sono state rilevate aziende agricole, zootecniche e forestali, con superficie totale pari a ,27 ettari di cui ,79 di Superficie agricola utilizzata (SAU); la distribuzione delle aziende e delle relative superfici per classi di estensione mostra come nel settore agricolo risulti ancora massiccia la presenza di micro-aziende (72% le aziende con SAU fino a 5 ettari). Dalla distribuzione altimetrica si rileva che la percentuale maggiore di aziende è situata in collina (63%), il 22% in montagna e il 16% in pianura. Per quanto riguarda la conduzione aziendale il 94,4% risultano condotte direttamente dal capo azienda e per 87% con l ausilio della sola manodopera familiare. La maggioranza delle aziende è gestita da persone con più di 51 anni (75%) mentre i capi azienda giovani (con meno di 36 anni) sono solo il 5,3% ; fra i capi azienda con meno di 50 anni il 47% ha un diploma di scuola media superiore mentre fra quelli con età superiore il valore scende al 20%. La meccanizzazione interessa la maggioranza delle aziende agricole (81%) e riguardo al titolo di utilizzazione prevalgono la proprietà ed il contoterzismo passivo (mezzi forniti da terzi). Da un indagine di approfondimento dei dati del V censimento dell agricoltura svolta dal Dipartimento di Economia Agraria dell Università di Firenze si rileva che in Toscana le aziende per autoconsumo o non professionali rappresentano l 80% delle aziende. La quasi totalità di queste aziende presenta un basso livello di imprenditorialità, con una media di 40 giornate lavorative svolte da familiari e 28 giornate lavorative svolte da esterni. L utilizzo di attrezzi estremamente pericolosi da parte di tali operatori è del tutto saltuario, ed il lavoro è condensato in periodi specifici, con turni di lavoro esasperati, superiori alle otto ore giornaliere. Altro aspetto da segnalare è l ingresso nell odierno sistema produttivo agricolo di nuove figure non professionali che tendono a sostituire le aziende rurali, soprattutto nelle aree periurbane. Il fenomeno è in forte crescita ed è legato alla particolare evoluzione sociale che vede una fuga dalle città con una neo urbanizzazione rurale che si sviluppa lungo le vie di collegamento. La frammentarietà della realtà produttiva, la tipologia di conduzione, l elevata età ed il basso grado di istruzione dei capo azienda nonché la presenza di soggetti che si dedicano all attività agricola saltuariamente o comunque non professionalmente sono tutti fattori che contribuiscono ad influenzare negativamente gli indicatori di salute e danno del settore. Analisi infortuni Dal report Inail 2006 si rileva un ulteriore anno di diminuzione degli infortuni che consolida la tendenza in atto dal 2002; relativamente agli infortuni mortali si assiste invece ad un aumento ma occorre ricordare che le rilevazioni dei casi mortali sono caratterizzate, in un ottica statistica, da dimensioni numeriche limitate e di conseguenza, sono suscettibili, considerando periodi temporali a breve termine, di sensibili variazioni percentuali. 1
2 Tab. n.1 Infortuni sul lavoro, infortuni stradali, infortuni in itinere avvenuti nell anno 2005 e indennizzati a tutto il Fonte Rapporto annuale sull andamento infortunistico 2006 Inail. Temporanea Permanente Mortale Infortuni sul lavoro Infortuni stradali Infortuni in itinere Nonostante una diminuzione degli infortuni in atto il comparto presenta ancora un rischio molto elevato collocandosi ai primi posti fra i settori più rischiosi sia in termini di frequenza generale sia per quanto riguarda gli infortuni con postumi permanenti e mortali. I dati Inail poi non sono esaustivi nel quantificare l aspetto infortunistico del settore in quanto relativi ai solo assicurati e stante la varietà di soggetti che si dedicano all attività agricola sottostimano il fenomeno. Dall archivio a cura di CeRIMP 1 sugli infortuni mortali avvenuti in Toscana e segnalati dalla rassegna stampa della Regione Toscana dal 1 gennaio 2007 ad oggi 2 si rileva che in agricoltura sono occorsi 12 casi mortali di cui: - 6 casi riferiti soggetti pensionati - 2 casi riferiti ad hobbisti - 1 riferito ad un lavoratore autonomo - 1 riferito a lavoratore socio - 1 riferito a lavoratore dipendente - 1 non classificato. In sette infortuni sono implicati i trattori. Sebbene da questa fonte si possano evidenziare anche tipologie di addetti difficilmente rappresentati nei dati Inail, occorre comunque specificare che anche questi dati non definiscono completamente il fenomeno. Da un esame delle dinamiche degli infortuni si rileva che gran parte di questi si verifica soprattutto per il ribaltamento di trattori, su territorio collinare, dove si collocano numerose realtà aziendali toscane, mentre le macchine più pericolose per gli hobbisti o agricoltori non professionali sono rappresentate dalle motozappe. Il fatto poi che molti infortuni vedano coinvolti proprio questa tipologia di addetti all agricoltura è da ricondursi al fatto che sempre più frequentemente vecchi macchinari destinati alla rottamazione continuano ad essere usati da questa categorie che hanno in generale un basso livello di preparazione e usano saltuariamente attrezzi estremamente pericolosi. Le condizioni particolari a cui è soggetta l attività agricola vincolano particolarmente tutti gli aspetti progettuali e gestionali. L unione contemporanea di stagionalità delle operazioni, variabilità ambientali e sue conseguenze sul suolo e sulle colture, tempestività di intervento, elevata intensità periodica delle operazioni, variabilità operativa in relazione alle mutevoli condizioni ambientali, è difficilmente riscontabile in altre attività lavorativa. Appare evidente infatti come ad una maggiore tempestività e ad una intensità periodica delle operazioni corrisponda una maggiore capacità di lavoro e quindi un sovradimensionamento delle dotazioni tecnologiche, con conseguente bassa efficienza economica. La bassa utilizzazione annua delle macchine e le esasperate prestazioni che si richiedono nel momento dell impiego rappresentano un esempio concreto; nelle imprese artigiane le macchine vengono spesso ammortizzate in poco più di un anno con oltre 2500 ore di impiego mentre in agricoltura tale impiego si raggiunge in un tempo dieci volte superiore. Se questa problematica operativa appare evidente nell ambito dell attività agricola professionale, la situazione è decisamente più allarmante 1 CeRIMP- Centro regionale infortuni e malattie professionali. 2 1 gennaio - 22 novembre
3 se consideriamo l attività svolta nelle aziende non professionali e/o per autoconsumo, dove operano agricoltori part-time o hobbisti, il cui reddito principale deriva da altri settori e che di conseguenza molto spesso non possiedono le competenze necessarie per gestire in sicurezza l attività di campo. Ad aumentare notevolmente il livello di pericolosità di una determinata attività contribuiscono poi fattori quali: scarsa informazione del funzionamento di una macchina o di un processo produttivo, l utilizzo di materiali, macchine o processi produttivi non adeguati, scarso addestramento ad un uso corretto, mancanza di corrette procedure d impiego, modificare autonomamente o artigianalmente le funzionalità e le caratteristiche di un materiale o di una attrezzatura o di un processo; il non effettuare e/o il non gestire correttamente le operazioni di manutenzione preventiva, ordinaria e straordinaria. Anche in questo caso per gli agricoltori non professionali o hobbisti, tali criticità sono ancor più rilevanti, poiché molto spesso la preparazione tecnica risulta estremamente scarsa e le macchine utilizzate non sono soggette ad alcun controllo o a manutenzione ordinaria. In questi casi, quindi la manutenzione delle macchine si rende ancor più necessaria, non tanto per il mantenimento nel tempo del funzionamento di queste ma per la salvaguardia della salute degli operatori. Per i motivi illustrati sopra e nell ottica di contrastare il fenomeno degli infortuni nel settore agricolo si rende necessaria un operazione finalizzata all informazione e formazione di quelle categorie di operatori maggiormente soggetti ai rischi quali hobbisti e agricoltori non professionali; nello specifico si ravvede la necessità di promuovere una campagna informativa incentrata particolarmente sulle pratiche di manutenzione delle macchine e attrezzature agricole affinché si acquisisca la competenza necessaria per operare in tutta sicurezza. 2. Il panorama legislativo in cui si inserisce il progetto Il D. lgs. 19 settembre 1994 n. 626 prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori dipendenti e pertanto la quasi totalità delle aziende agricole, sia a livello nazionale che regionale, non rientrano in questo campo di applicazione; la Unione Europea con la Raccomandazione 2003/134/Ce ha richiamato l attenzione degli Stati membro sulla protezione della salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori autonomi di quei settori considerati ad alto rischio in cui il numero di lavoratori autonomi è molto elevato (agricoltura, pesca, edilizia, trasporti), esortandoli a promuovere, nel quadro delle loro politiche di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, la sicurezza e la salute di questa tipologia di lavoratori. La legge Regionale 25 maggio 2007 n. 30 Norme sulla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori agricoli accoglie gli intenti esplicitati nella raccomandazione UE prevedendo l adozione di iniziative volte a tutelare la salute dei lavoratori agricoli esclusi dal campo di applicazione del D. lgs. 626/94. Nell ambito della legge regionale agli art. 8 e 9 sono previsti interventi di informazione, formazione e addestramento volti a ridurre il rischio nell utilizzo delle macchine e delle attrezzature di lavoro e l esposizione ad agenti chimici. In considerazione dell ampia gamma di soggetti a cui la legge regionale si rivolge e che per alcuni di essi, quali gli Hobbisti, gli interventi di formazione-informazione ed assistenza rappresentano l unico strumento di tutela, è fondamentale per l efficacia della attività prevista che questa sia strutturata in modo da avere ampia visibilità e diffusione capillare sul territorio. 3. L'impegno delle aziende USL nel settore d'intervento In riferimento al contesto e alla tipologia aziendale del comparto precedentemente descritti, da anni i dipartimenti di prevenzione delle aziende USL della Toscana svolgono oltre alla attività di vigilanza una diffusa attività di formazione, informazione e assistenza. La attività è strutturata in modo da coinvolgere la totalità della varietà di soggetti che si dedicano all attività agricola. La legge regionale n. 30/2007 rafforza ed implementa questa strategia d azione e la individua come strumento fondante per la promozione e diffusione di una cultura della sicurezza anche presso quei soggetti che si dedicano all attività agricola non professionalmente ( hobbisti). 3
4 4. Obbiettivi e attività del progetto Dal quadro sopra esposto si ritiene necessario predisporre un piano mirato denominato Promozione della cultura della prevenzione nell uso in sicurezza delle macchine e attrezzature agricole da attuare su tutto il territorio regionale e dedicato ai soggetti individuati nell ambito di applicazione della legge regionale n. 30 ( soggetti e attività agricole di cui all art del codice civile non coperti dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 ). Il mantenimento della corretta funzionalità delle macchine e attrezzature agricole ai fini della sicurezza degli operatori e della ecocompatibilità è l aspetto prevenzionistico su cui si vuole sensibilizzare i destinatari del progetto, fornendo indicazioni per la realizzazione di una corretta manutenzione ordinaria da mettere in atto all inizio della campagna agricola. La metodologia da applicare per la realizzazione della proposta progettuale è quella partecipata, già sperimentata per altri piani mirati, che si basa sull apporto di saperi, professionalità tecniche, esperienze provenienti dalla pluralità di soggetti competenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Obiettivi generali - promozione della cultura di prevenzione sui luoghi di lavoro; - promozione di stili di lavoro sicuri; - diminuzione della frequenza e della gravità degli infortuni. Obiettivi specifici - conoscere i principali rischi associati alla assenza della manutenzione ordinaria/straordinaria delle macchine e attrezzature agricole; - conoscere e saper attuare le regole minime di manutenzione ordinaria da effettuarsi sulle macchine e attrezzature agricole per un loro uso in sicurezza ; - conoscere e saper applicare i comportamenti operativi per l uso in sicurezza delle macchine e attrezzature agricole. Il progetto si articola in quattro attività che di seguito si elencano e si declinano nella loro specificità di azioni da programmare e attuare. Elaborazione di materiale divulgativo In considerazione della particolare tipologia di soggetti a cui il progetto si rivolge si reputa necessario predisporre materiale di facile consultazione e di forte impatto nel rispetto del necessario rigore tecnico-scientifico; il materiale individuato consiste in: - Opuscolo tecnico divulgativo 10 regole per l uso in sicurezza delle macchine agricole ; - studio di sceneggiature video da trasmettere sulle reti televisive locali; - studio di una home page da inserire nel sito da cui sia possibile scaricare documenti e video in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Per la realizzazione di questa attività è costituita una collaborazione con la Facoltà di Scienze agrarie dell Università degli Studi di Firenze-Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale (Diaf) che in particolare individuerà i contenuti da trattare e i messaggi da veicolare, condividendoli, attraverso un processo partecipativo impostato già nella fase progettuale, con i Dipartimenti di Prevenzione e Organizzazioni professionali Agricole (OO.PP.AA.). - coinvolgimento dei partner del progetto tramite incontri e/o comunicazioni on line nella fase iniziale, intermedia e finale della elaborazione dei prodotti sopra elencati; - elaborazione del materiale divulgativo sopra elencato. 4
5 Formazione/divulgazione Si prevede di realizzare una serie di interventi divulgativi su tutto il territorio regionale con l intento di diffondere soprattutto fra coloro che si dedicano saltuariamente o non professionalmente all attività agricola il concetto formativo del lavorare con metodo procedurale e non improvvisato secondo le necessità. Considerata l ampia varietà dei soggetti alla quale la LR 30/2007 si rivolge, occorre dedicare una particolare attenzione alla individuazione dei momenti/luoghi in cui effettuare l attività di divulgazione. A tale proposito si segnala l importanza che i rivenditori di macchine e attrezzature agricole rivestono nella scelta e impiego dei macchinari da acquistare e pertanto appare opportuno trovare nei rivenditori un mezzo di diffusione di quelle informazioni necessarie a controllare i rischi operativi connessi con le attività agricole. Per una distribuzione degli interventi divulgativi fra le varie tipologie di soggetti destinatari si prevede un articolazione secondo le seguenti percentuali, espresse in n. di interventi dedicati per tipologia: Agricoltori autonomi: 50% Hobbisti: 25% Studenti: 25% Negli incontri si provvederà a diffondere il materiale divulgativo predisposto. - Progettazione degli interventi divulgativi - Formazione dei soggetti che realizzeranno gli interventi divulgativi - Stesura del calendario degli interventi da realizzare - Realizzazione degli interventi divulgativi Indagine conoscitiva sullo stato di sicurezza dei trattori agricoli Si intende realizzare una ricognizione sullo stato dell arte relativamente alla situazione dei trattori rispetto ai requisiti minimi di sicurezza. L indagine verrà condotta tramite l utilizzo di una scheda di rilievo (check list) su un campione di aziende distribuito su tutto il territorio regionale. Per la realizzazione di questa attività è prevista la collaborazione delle Organizzazioni Professionali di categoria agricole OO.PP.AA che svolgeranno nelle loro aziende e con personale da loro individuato il rilevo dei dati e provvederanno alla elaborazione di questi. Il personale individuato dalle OO.PP.AA come rilevatori deve essere preventivamente formato. - individuazione dei criteri per la definizione qualitativa e quantitativa del campione oggetto di rilevazione; - Predisposizione della scheda di rilievo (check list) - Formazione dei rilevatori - Attività di rilievo - Elaborazione dei dati Presentazione dell attività realizzate A conclusione del progetto si prevede di elaborare una documentazione relativa alla sua attuazione da presentare, in ambiti e forme da individuare, per condividere e promuovere i risultati del progetto. - elaborazione di materiale informativo - individuazione degli ambiti e forme di intervento per la diffusione del materiale informativo - organizzazione e realizzazione degli interventi di promozione 5. Durata del progetto e temporalizzazione delle attività 5
6 La durata del progetto è di un anno; fra le attività elencate si ritiene opportuno dare priorità alla realizzazione dell opuscolo 10 regole per l uso in sicurezza delle macchine agricole da diffondere durante gli interventi divulgativi. 6. Organizzazione funzionale del progetto Per il coordinamento generale del progetto ci si avvale dell Azienda USL 3 di Pistoia che in particolare curerà i rapporti con i soggetti coinvolti nel progetto per realizzare le attività elencate secondo un processo partecipativo e provvederà ad elaborare e inviare la documentazione richiesta per il monitoraggio del progetto. Sempre a cura della Az. USl 3 di Pistoia è la presentazione al termine del progetto della rendicontazione puntuale delle spese effettivamente sostenute. Si prevede la eventualità di provvedere al recupero delle somme erogate e non rendicontate secondo la normativa vigente. Per la elaborazione del materiale tecnico-divulgativo si chiede la messa a disposizione da parte del DIAF di personale a ciò dedicato anche tramite l attivazione di una borsa di studio. 7. Soggetti coinvolti Il progetto coinvolge operativamente i Dipartimenti di Prevenzione della Regione Toscana, il Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale (DIAF), le Organizzazioni professionali agricole (OO.PP.AA). Soggetti partner sono individuati in ARSIA, ENAMA, ISPESL, UNACMA. 8. Piano finanziario Per la realizzazione delle attività di cui al presente progetto, si ritiene di dover provvedere alla copertura delle spese stimate in euro ,00 da impegnare e liquidare al Dipartimento di Prevenzione dell Azienda USL 3 di Pistoia per coordinare e sostenere le spese stimate per la realizzazione delle attività indicate nel progetto; nella tabella di seguito si riporta l indicazione della distribuzione per macrovoci di spesa: Voci di spesa Entità complessiva in euro Coordinamento generale del 4.250,00 progetto Finanziamento borsa di studio ,00 per personale del DIAF dedicato all attività Elaborazione materiale divulgativo Spese uso strumentazione 5.000,00 DIAF e missioni per personale Attività di ,00 divulgazione/formazione Finanziamento OO.PP.AA per ,00 attività di indagine Attività di diffusione 5.000,00 dell attività realizzata Totale ,00 Si specifica che il costo per la produzione del materiale divulgativo non è incluso nella voce di spesa Elaborazione materiale divulgativo in quanto computato nel piano redazionale 2008 del settore. 9. Monitoraggio 6
7 Per monitorare lo stato di avanzamento del progetto si richiede l invio al Settore -Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro della D.G. diritto alla salute e politiche di solidarietà della Regione Toscana dei seguenti report con le indicazioni elencate: I report (entro tre mesi dall inizio del progetto) -indicazione delle riunioni/contatti con i soggetti coinvolti nel progetto; - programmazione delle azioni specifiche -indicazioni delle azioni specifiche iniziate e/o concluse II report (entro nove mesi dall inizio del progetto) -indicazione delle azioni specifiche concluse - indicazione per le azioni specifiche in atto di quanto già realizzato - segnalazione di eventuali modifiche significative da apportare alla programmazione III report (a conclusione) - comunicazione completamento del progetto - indicazione delle azioni specifiche concluse - indicazione delle criticità e positività riscontrate nella realizzazione del progetto - rendicontazione puntuale delle spese effettivamente sostenute. In caso di mancato invio dei report e/o rendicontazione delle spese effettiavamente sostenute si provvederà al recupero della somma erogata. 10. Referenti per il progetto Per le strutture sotto elencate si individuano i seguenti referenti: - AUSL 3 di Pistoia dott. M. Tacchi- - DIAF- Prof. M. Vieri- - Settore: Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro della Regione Toscana - dott.ssa C. Nannicini - I soggetti individuati dovranno concordare la modalità organizzativa più idonea al fine di garantire un efficace ed efficiente coordinamento del progetto. 7
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