Sommario 7.06 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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2 7.06 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Sommario Art. 1 - Ambito del Programma Integrato di Intervento (PII)... 2 Art. 2 - Definizioni e abbreviazioni... 3 Art. 3 - Destinazioni d'uso... 6 Art. 4 - Insediamenti in previsione... 8 Art. 5 - Programmazione attuativa (Fasi) Art. 6 - Unità di Coordinamento Progettuale e Unità Minime di Intervento - Approvazione della progettazione unitaria complessiva delle UCP Art. 7 - Sistema delle garanzie Art. 8 - Individuazione degli elementi tipologici prescrittivi e di indirizzo del PII: componenti planivolumetriche ed architettoniche Art. 9 - Individuazione elementi tipologici e prescrittivi e di indirizzo (segue): componenti dimensionali e funzionali - Sistema delle opere pubbliche e delle aree in cessione, asservimento, vincolo d'uso Art Individuazione elementi tipologici prescrittivi e di indirizzo (segue): componenti tipologiche della destinazione commerciale Art Regole tecniche Art Indicazioni in materia di parcheggi Art Parco Urbano Art Beni storico - documentali Art Varianti di PII Art Norma di prevalenza e di chiusura Allegati: Tabella A Computo della SLP Tabella B Dotazioni di Standard Tabella C Destinazioni funzionali

3 Art. 1 - Ambito del Programma Integrato di Intervento (PII) 1. Le presenti disposizioni regolano l'attuazione degli interventi infrastrutturali, urbanizzativi ed urbanistico - edilizi, per funzioni private, pubbliche, per attrezzature di interesse generale e per servizi, previsti dal PII relativo agli ambiti di trasformazione strategica "ATs1" (Aree Ex Falck) e "ATs2" (Aree Ex Scalo ferroviario e nuova stazione), come individuati dal PGT del Comune di Sesto San Giovanni. 2. L'Ambito del PII è individuato nella Tavola n su base catastale e nella Tavola 1.04 su base fotogrammetrica. L'estensione complessiva rilevata dell'ambito oggetto del PII è pari a mq La perimetrazione dell'ats2 non coincide con la delimitazione del PGT per effetto degli adeguamenti inerenti le necessità operative della rete ferroviaria (posizionamento della stazione, identificazione dei binari da dismettere), che producono l'esclusione di aree per mq , e l'inclusione di aree per mq , con conseguente riduzione della St complessiva (cfr. Tavola 1.04). 4. Il perimetro dell'ambito ATs2 comprende aree - per mq con destinazione ad impianti ferroviari confermati, non inclusi nella superficie concorrente a generare capacità edificatorie, in conformità al PGT vigente. Altre aree - per mq concernono impianti ferroviari di prevista dismissione, inclusi nel computo della superficie che genera capacità edificatorie. 5. Il PII prevede, inoltre, interventi infrastrutturali che interessano aree esterne (individuate nella Tavola 1.03 su base fotogrammetrica e nella Tavola 2d.01 su base catastale). 6. La capacità edificatoria dell'ambito territoriale complessivamente oggetto del PII è computata, previa esclusione della superficie la cui destinazione è confermata a servizio degli impianti ferroviari, mediante la somma degli addendi ottenuti applicando i seguenti parametri: a) applicazione all'intera St dei due ambiti dell'indice territoriale pare a 0,5 mq/mq; b) capacità edificatoria ulteriore pari a mq di SLP in ragione della prevista messa in sicurezza ovvero rifunzionalizzazione degli edifici localizzati nell'ambito ATs1, di "riconosciuto valore storico e testimonianza documentale della città delle fabbriche"; c) mq di SLP nell'ats1, derivanti dalla pregressa convenzione, sottoscritta in data , tra Immobiliare Cascina Rubina s.r.l. (dante causa di Sesto Immobiliare S.p.A.) e il Comune di Sesto San Giovanni (atto a rogito Notaio Paolini di Milano, Rep. n , Racc. n ), avente ad oggetto la cessione gratuita al Comune di aree per mq ; 2

4 d) ulteriore capacità edificatoria fino al 15% della SLP di cui alle precedenti lettere a), b) e c) in ragione del riconoscimento dei rilevanti benefici pubblici; e) ulteriore capacità edificatoria fino al 15% della SLP di cui alle precedenti lettere a), b) e c) in ragione dell'adesione alle politiche energetiche del Comune. 7. Le SLP derivanti dai computi di cui al comma precedente sono riportate alla Tabella A, annessa alle presenti NTA, recante, altresì, individuazione dei soggetti tra cui è ripartita la titolarità delle suddette capacità edificatorie. Le superfici delle aree in cessione sono riportate nella Tabella allegata sub B). Il valore e la dimensione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, degli standard qualitativi e dei servizi costruiti sono riassunti nella Relazione Tecnica generale (documento 7.01). Art. 2 - Definizioni e abbreviazioni 1. Ai fini dell'attuazione degli interventi previsti nel PII, si applicano le seguenti definizioni. Programma Integrato di Intervento (PII) Programma Integrato di Intervento concernente gli Ambiti ATs1 e ATs2 del vigente PGT del Comune di Sesto San Giovanni. Ambito Porzione del territorio comunale oggetto del PII, corrispondente agli ambiti ATs1 e ATs2 di PGT vigente. Unità di Coordinamento Progettuale (UCP) Porzione dell'ambito graficamente individuata nella Tavola 4c.04 con apposita perimetrazione, nella quale sono localizzati interventi edilizi (pubblici e privati) e opere infrastrutturali (urbanizzazione primaria e secondaria e altre opere pubbliche), oggetto di unitario progetto urbanistico. Unità Minima di Intervento (UMI) Articolazione della UCP - individuata in via definitiva in sede di presentazione della progettazione unitaria complessiva dell'ucp - che sviluppa la pianificazione dettagliata degli interventi edilizi (pubblici, di interesse pubblico o generale, nonché privati) e delle opere infrastrutturali, oggetto di richiesta di permesso di costruire o di altro titolo abilitativo previsto dalla vigente legislazione, 3

5 nonché le opere urbanizzative il cui completamento consente la formazione del certificato di abitabilità/agibilità degli edifici o insediamenti pubblici e privati. Fase Articolazione programmatica costituente elemento essenziale della Convenzione comprendente interventi sia pubblici, di interesse pubblico o generale, nonché privati, pianificati in plurime UCP. La Fase costituisce stralcio funzionale di attuazione del PII. La programmazione in Fasi assicura l'organizzazione delle attività esecutive degli interventi pubblici e privati, garantisce il coordinamento attuativo, nonché l'ordinato e progressivo insediamento delle funzioni urbane. In deroga alla definizione che precede, la Fase 0 prevede solo la realizzazione di opere pubbliche. Opere di Fase Opere pubbliche, di interesse pubblico e generale la cui progettazione costituisce condizione per la formazione di titoli edilizi riferiti agli edifici compresi nelle UCP appartenenti alla medesima Fase. Opere di Unità Opere pubbliche, di interesse pubblico e generale, mediante le quali è garantito il corretto ed ordinato insediamento delle funzioni al servizio, anche non esclusivo, degli insediamenti pubblici e privati compresi nelle singole Unità di Coordinamento Progettuale. Opere di Urbanizzazione Opere pubbliche rientranti nelle tipologie elencate dall'art. 44, commi 3 e 4, della LR n. 12/2005 e s.m.i, computate a compensazione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria ai sensi dell'art. 46 della LR Lombardia n. 12/2005 e s.m.i.. Servizi costruiti Opere ed interventi concorrenti, ai sensi dell'art. 6 delle NTA del Piano dei Servizi, a costituire la dotazione di standard del PII. Standard qualitativi Opere ed interventi concorrenti, ai sensi del Documento di Piano, al riconoscimento della premialità connessa ai "benefici pubblici". Progettazione unitaria complessiva Progetto planivolumetrico, esteso a una o più UCP, avente i contenuti di cui al successivo art. 6. 4

6 Destinazioni d'uso Insieme delle funzioni ammissibili nel PII, articolate secondo la classificazione adottata nel successivo art. 3. Zonizzazione Individuazione di aree destinate a funzioni pubbliche, di interesse pubblico e/o generale. Ambito di localizzazione Superfici con destinazioni pubbliche, di interesse pubblico e/o generale (ad esempio, piazze, parcheggi) la cui individuazione è suscettibile di variazione, al fine di assicurare la più efficace connessione con le funzioni servite. Funzione Categorie di servizi pubblici, di interesse pubblico o generale al cui insediamento sono destinati una o più aree o immobili. Convenzione Convenzione attuativa il cui schema è approvato unitamente agli atti del PII. La sua stipulazione condiziona l'esecuzione degli interventi previsti dal PII. Case alte Si intende un edificio di altezza non inferiore a 40 mt e non superiore a quella ammissibile secondo le normative di settore. Il basamento di detti edifici, non abitabile ad eccezione degli alloggi di servizio allo stabile, ha un'altezza minima tra suolo e intradosso del primo piano abitabile non inferiore a 8 mt e un rapporto tra la superficie occupata dal basamento, comprensiva di eventuali receptions e alloggi di servizio, e la proiezione a terra della superficie del piano tipo non superiore al 40%. Attuatore Soggetto che assume, nei confronti del Comune, ed anche a seguito dell'eventuale cessione della proprietà di singole porzioni dell'ambito, la responsabilità ed il compito dell'attuazione complessiva del PII, nelle componenti pubbliche e private e secondo le modalità previste dal Programma. Tale soggetto è individuato in Sesto Immobiliare S.p.A. o in soggetto cui successivamente venga ceduta tale qualificazione. 5

7 Comune Comune di Sesto San Giovanni. Ove necessario e non sia altrimenti prescritto dalla legge, sono individuati gli organi interni competenti all'adozione degli atti. Presentatori del PII Proprietari delle aree dell'ambito diversi dall'attuatore e dal Comune. 2. Negli articoli che seguono sono inoltre utilizzate le seguenti abbreviazioni: a) SLP: Superficie Lorda di Pavimento; b) PdR: Piano delle Regole; c) PdS: Piano dei Servizi; d) NTA: ; e) PGT: Piano di Governo del Territorio; f) St: Superficie Territoriale. Art. 3 - Destinazioni d'uso 1. In conformità al Documento di Piano del vigente PGT, nell'ambito è ammessa la realizzazione di un mix funzionale per destinazioni private articolato in: 40% SLP minima residenziale; 40% SLP minima per produzione di beni e servizi. 2. Il rimanente 20% di SLP rappresenta la flessibilità funzionale ascrivibile a favore di una delle due precedenti funzioni principali, ovvero a funzioni complementari compatibili. 3. Per "produttivo di beni e servizi" si intendono tutte le funzioni non classificabili nella funzione "Residenza" (indicata come categoria A), ovvero le categorie: B) Attività ricettive C) Attività produttive D) Attività commerciali E) Attività terziarie. 4. Nell'Ambito sono, pertanto, insediabili, quali funzioni private, le destinazioni d'uso di cui all'art delle NTA del vigente PdR, con le precisazioni di seguito riportate. E' esclusa la sola industria classificata in prima classe dal DM 5 settembre 1994, nonché, in prossimità della residenza, tutte le tipologie produttive con questa non compatibili. 6

8 5. La destinazione principale a residenza (lettera A dell'art delle NTA del PdR citato), si articola nelle seguenti tipologie: a) Edilizia residenziale libera; b) Edilizia residenziale convenzionata. 6. La tipologia dell'edilizia sociale costituisce declinazione della destinazione a servizi, in conformità ai disposti dell'art. 9 della LR 12/2005 e s.m.i., nonché dall'art. 3, ultimo comma, delle NTA del vigente Piano dei Servizi. 7. Nell'Ambito, la destinazione ad attività ricettive (lettera B dell'art delle NTA del vigente PdR dettata per la città consolidata), non include gli usi "case per studenti" e "collegi" da ritenersi compresi nella destinazione a servizi ove siano asserviti o convenzionati con enti pubblici o istituti di istruzione parificati. 8. La sola categoria "commercio al dettaglio" (categoria D1 di cui all'art delle NTA del Piano delle Regole) è soggetta nel solo ambito ATs1, al limite dimensionale di mq di SLP. Detta SLP può accogliere tutte le tipologie distributive ammissibili ex art. 4 D.Lgs. n. 114/1998, nel rispetto per quanto concerne il solo ambito ATs1 delle seguenti, ulteriori limitazioni: grande struttura di vendita, max mq di SLP (merceologia non alimentare), medie strutture, articolabili in "blocchi", max mq di SLP (di cui max mq di SLP per merceologia alimentare); esercizi di vicinato, nonché medie strutture con superficie < mq. 500 max, mq di SLP. 9. Resta fermo che, in conformità al Documento di Piano, a valere sulla SLP a destinazione per produzione di beni e servizi derivante dall'ambito ATs2 è ammessa l'attivazione di esercizi di vicinato e medie strutture in via aggiuntiva a quanto sopra indicato per l'ambito ATs Alle superfici commerciali si applicano le prescrizioni tipologiche di cui al successivo art Le funzioni di cui alle categorie D2 e D3 dell'art delle NTA del Piano delle Regole, sono ammesse, senza prescrizioni dimensionali, nei limiti della SLP per "produzione di beni e servizi" e nel rispetto delle regolamentazioni comunali di settore. 12. L'allocazione di impianti di distributore di carburante deve ritenersi compatibile con le destinazioni d'uso di cui al presente articolo, relativamente alle aree comprese nelle fasce di rispetto della viabilità, esistenti o in previsione. Ferma restando la verifica dell'insussistenza di condizioni di pregiudizio alla sicurezza della circolazione, ovvero di compromissione dell'ambiente o dell'estetica cittadina, l'apertura di nuovi impianti è consentita nei casi di cui all'art. 32 delle NTA del Piano 7

9 delle Regole, ovvero qualora prevista da aggiornamenti della programmazione di settore, assunta ai sensi e per gli effetti degli artt. 81 e ss della LR 6/ E' ammessa, in via aggiuntiva alle destinazioni private di cui ai punti precedenti, la destinazione a servizi, che comprende, oltre alle attrezzature e servizi di proprietà pubblica, altresì quelli privati di interesse generale - accreditati, asserviti o convenzionati - in conformità al vigente Piano dei Servizi, con riferimento, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alle seguenti funzioni: edilizia sociale, parcheggi privati, laboratori di ricerca, mense, sedi universitarie e attrezzature per l'istruzione (comprese scuole private e parificate, asili nido e nidi aziendali), case per studendi e collegi, attrezzature socio-assistenziali, attrezzature socio-sanitarie, mercato coperto, uffici di interesse pubblico, attrezzature sportive, incubatori di impresa, strutture di eccellenza. 14. Gli edifici e strutture aventi destinazione a servizio, ai sensi del comma precedente, non concorrono al computo della SLP in rapporto alla capacità edificatoria massima ammissibile, a condizione che: a) l'asservimento abbia carattere perpetuo e l'accreditamento, ovvero il convenzionamento, abbiano una durata non inferiore a venti anni, fatta salva la previsione di termini diversi per particolari servizi; b) siano previste le penalità da applicare nel caso di violazione degli obblighi di servizio pubblico; c) sia preliminarmente verificata la sussistenza delle dotazioni di aree e di servizi nella misura necessaria a rispondere ai maggiori o ulteriori fabbisogni generati. 15. Fermo quanto previsto ai precedenti commi da 1 a 3, le modifiche di destinazioni d'uso sono regolate dagli artt. 51 e 52 della LR n. 12/2005 e s.m.i.. Art. 4 - Insediamenti in previsione 1. La SLP totale complessivamente prevista dal PII per le funzioni private insediabili, è pari a mq (al netto delle SLP di spettanza del Comune di Sesto San Giovanni). 2. Ai fini dell'approvazione dei progetti edilizi, la SLP è da computarsi con le esclusioni di seguito elencate: porticati e pilotis: aperti e anche chiusi con vetrate, purché, in quest'ultimo caso, asserviti all'uso pubblico; balconi, terrazze, logge, serre bioclimatiche non climatizzate ed androni passanti; 8

10 cantine e locali destinati alla installazione di impianti tecnologici (di riscaldamento e condizionamento, cabine elettriche, locali macchine, vani degli ascensori ed eventuali spazi filtro-fumi, ecc.); soppalchi, se totalmente aperti sul lato maggiore, per una superficie massima pari al 50% della superficie netta del locale su cui si affacciano; locali aventi altezze tali da non potersi considerare abitabili o agibili, e superfici adibite a parcheggi o box e spazi di manovra; per i soli edifici aventi oltre due piani fuori terra e costituiti da più di quattro alloggi: spazi destinati a deposito, compresi i relativi spazi di accesso, fino ad un massimo del 4% della SLP totale, e comunque non superiore a mq. 40 complessivi per ciascun edificio; elementi di facciata degli edifici, quali cappotti termici, pareti ventilate e tutti gli accorgimenti tecnici finalizzati esclusivamente al risparmio energetico, nei lmiti e con l'osservanza delle disposizioni di cui alla LR 20 aprile 1995, n, 26 e s.m.i.. 3. Ai corpi scala è assegnata, ai fini del calcolo della SLP, una dimensione pari a mq. 18 per ogni piano fuori terra, indipendentemente dal fatto che siano di superficie minore o maggiore. Detta disposizione non si applica agli edifici destinati a medie e grandi strutture di vendita. 4. La SLP di cui al comma 1 è realizzabile nel contesto dell'intero Ambito, indipendentemente dall'inerenza alla superficie territoriale dell'ambito ATs1 ovvero dell'ambito ATs2. 5. La SLP (mq ) generata dall'ambito ATs2 è subordinata alla preventiva ed effettiva realizzazione della stazione ferroviaria a scavalco, in conformità alle disposizioni del PGT vigente, nonché all'effettiva dismissione degli impianti ferroviari non oggetto di conferma. A tale scopo, in ragione della facoltà di utilizzo indifferenziato di cui al precedente comma 4, fino all'avvio dei lavori di costruzione delle nuova stazione, sono vincolate le seguenti superfici: UCP 9C: SLP categoria A mq ; SLP altre categorie mq ; UCP 9B (parte): SLP categoria A mq ; SLP altre categorie mq La SLP di cui al precedente comma 1 è destinata agli usi di cui all'art. 3, nel rispetto delle flessibilità tra funzioni ivi specificata, comunque nell'osservanza del mix funzionale di seguito articolato: Residenza: 60% max (di tale percentuale almeno il 20% a residenza convenzionata); Produzione di beni e servizi: 40% min.. 9

11 7. L'osservanza del mix funzionale di cui sopra è verificata a livello di complessivo Ambito, indipendentemente dall'articolazione funzionale delle singole UCP o UMI. Art. 5 - Programmazione attuativa (Fasi) 1. Il PII, perseguendo la graduale, organica, coordinata ed ordinata realizzazione di opere pubbliche, di intesse pubblico e generale, nonché private, nella salvaguardia del principio di adeguata flessibilità, programma l'esecuzione degli interventi nelle seguenti fasi: Fase 0 Opere di Fase Svincolo Tangenziale e relativi sottoservizi, Raddoppio Viale Edison, Rotatoria Viale Edison/Diagonale; Fase 1 Opere di Fase a) Parco Urbano (quota parte di cui alle UCP 1C - 2F); Parcheggi (quota parte di cui alla UCP 2F); Sistemazione superficiale Viale Italia (quota parte di cui alla UCP B5); Autosilo (UCP 1E); Viabilità "Diagonale" (UCP 1G); Edilizia residenziale sociale (quota parte di cui alla UCP 5A); Centro Anziani (UCP 5A); Stazione (UCP S.A.); Sottopasso (UCP S.A.); Via Acciaierie (UCP S.C.); b) Scuola Infanzia in "Casa del Direttore" (UCP 1C); Scuola Infanzia Primaria e Secondaria in Treno Laminatoio (UCP 2F); Piscina/Centro Sportivo in Treno Laminatoio (UCP 2F); UCP Funzioni private: 1A (parte); 1D; 1F; 2A; 4A; 5A; 11A; SA; SB; Fase 2 Opere di Fase a) Parco Urbano (quota parte di cui alle UCP 7D - 7A); Sistemazione superficiale Viale Italia (quota parte di cui alla UCP B6); Asilo (UCP 3A); b) Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria in Concordia (UCP 9D); UCP Funzioni private: 1A (parte); 1E (parte); 2D; 2E; 3A; 3C; 9B; 9C; 10

12 Fase 3 Opere di Fase a) Parco Urbano (quota parte di cui alla UCP 2C); Sistemazione superficiale Viale Italia (quota parte di cui alle UCP B4 - B3 - B2); Sede delle Associazioni in Cabina Controllo Treni (UCP 9A); Sistemazione Boschetto Cantore (UCP 10D); b) Sistemazione e ampliamento Scuola Infanzia in ex Scuola Montessori (UCP 10E); Biblioteca nel BLISS (UCP 10C); UCP Funzioni private: UCP 8A; 8B; 9A; 10C; 10D; Fase 4 Opere di Fase Parco Urbano (quota parte di cui alle UCP 7C - 6C - 6B - 6A - 6D PLIS - 1B - 2B); Passerella sul Parco (UCP 6D); Edilizia Residenziale Sociale (quota parte di cui alla UCP 11C); Poliambulatorio (UCP 10A); Edilizia sociosanitaria (UCP 10A); Asilo (UCP 10A); Parcheggio (UCP 7B); UCP Funzioni Private: 10A; 10B; 11B; 11C. 2. Nell'ambito di ciascuna Fase individuata nella Tavola 4c.04 devono essere realizzate tutte le opere previste nelle UCP per la parte ricompresa nelle singole Fasi, ancorché non elencate nel precedente comma. Ugualmente nell'ambito delle singole Fasi, devono essere progettati e realizzati tutti i sottoservizi e gli impianti a servizio degli insediamenti pubblici e privati. 3. Ciascuna Fase, fermo quanto previsto per la Fase 0, comprende: plurime Unità di Coordinamento Progettuale, costituite, a loro volta, da articolazioni pianificatorie composte da edifici per funzioni private e dalle opere di urbanizzazione ad essi serventi; plurime Opere di Fase, ovvero opere pubbliche, di interesse pubblico e/o generale, non serventi esclusivamente singole UCP, la cui attuazione è prevista per assicurare le finalità di coordinamento esecutivo di cui al comma La qualificazione di un'opera quale Opere di Fase, rispondendo a finalità programmatiche, ne lascia immutata la qualificazione, a fini urbanistici, a titolo di opera di urbanizzazione, servizio costruito, standard qualitativo, anche agli effetti delle modalità realizzative previste dal PII. Gli 11

13 interventi previsti in ciascuna Fase sono realizzati nei tempi programmati nel cronoprogramma allegato alla Convenzione. Le modifiche al cronoprogramma costituiscono variazione della Convenzione, ma non sono considerate variante al PII, e non richiedono l'espletamento della procedura di approvazione di cui agli artt. 92 e 14 della LR 12/2005 e s.m.i.. Il cronoprogramma allegato alla Convenzione è ulteriormente dettagliato in sede di deposito della progettazione delle Opere di Fase, al fine di consentire la valutazione del coordinato avanzamento delle opere per servizi pubblici e delle opere destinate a funzioni private. 5. La Fase 0, non comprendente alcuna UCP, include Opere di Fase la cui attuazione è da considerarsi servente l'intero Ambito di PII. L'approvazione dei progetti delle opere previste nella Fase 0, presentati nei termini previsti nel cronoprogramma allegato alla Convenzione, costituisce condizione per l'attivazione della Fase 1. Entro 90 giorni dal deposito dei progetti, il Comune ha l'obbligo di concludere il procedimento con provvedimento espresso indicando, ove sia ritenuto utile, le prescrizioni necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle procedure e l'efficace esecuzione dei lavori. La realizzazione delle opere di cui alla Fase 0 è eseguita nei termini indicati nel cronoprogramma. 6. Per le Fasi successive alla Fase 0, al fine di procedere alla relativa attuazione, l'attuatore deposita il progetto delle pertinenti Opere di Fase. Entro 90 giorni dal deposito dei progetti, il Comune ha l'obbligo di concludere il procedimento con provvedimento espresso, indicando, ove necessario, le prescrizioni necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle procedure e l'efficace realizzazione dei lavori. I progetti sono depositati in tempo utile per assicurare il rispetto dei tempi di esecuzione previsti nel cronoprogramma allegato alla Convenzione. L'approvazione nei termini dei progetti costituisce condizione di procedibilità delle istanze per i titoli edilizi degli interventi dedotti in ciascuna UCP. 7. In fase esecutiva possono essere concesse proroghe dei termini di attivazione, ovvero di conclusione dei lavori, sulla base di motivate richieste riferite alla particolare complessità della progettazione, ovvero per difficoltà intervenute in sede di esecuzione, non previste e non prevedibili con l'ordinaria perizia e diligenza. 8. La nuova stazione ferroviaria a scavalco, compresa in Fase 1, fermi restando i termini di deposito del progetto, è realizzata nei termini e con le modalità concordate con i responsabili della gestione degli impianti e del servizio ferroviario. La mancata realizzazione di tale opera entro 96 mesi dalla sottoscrizione della Convenzione impedisce l'utilizzazione dei diritti edificatori attribuiti all'ats2. 12

14 9. Per le Fasi 1, 2, 3, relativamente alle Opere di Fase indicate alla lettera b), si dà atto che trattasi di opere (impianti sportivi, scolastici, culturali) la cui progettazione sarà elaborata con l'adozione di pratiche partecipative concordate con il Comune. Le attività di consultazione devono essere avviate immediatamente dopo la data di previsto inizio della Fase cui le opere pertengono e concluse nei tempi previsti dal cronoprogramma allegato alla Convenzione. 10. Entro 30 giorni dalla data di approvazione del progetto definitivo delle Opere di Fase, l'attuatore consegna la garanzia fideiussorie, aventi le caratteristiche previste nella Convenzione, nell'ammontare determinato ai sensi del successivo art Costituisce condizione per il riconoscimento dell'agibilità degli edifici compresi nelle UCP afferenti ciascuna fase il collaudo delle seguenti Opere di Fase: Fase 1 Parcheggi (quota parte di cui alla UCP 2F); Viabilità "Diagonale" (UCP 1G); Sottopasso (UCP SA); Scuola Infanzia, Prima e Secondaria in Treno Laminatoio (UCP 2F); Fase 2 Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria in Concordia (UCP 9D); Fase 3 Sistemazione e ampliamento Scuola Infanzia in ex Scuola Montessori (UCP 10E); Fase 4 Poliambulatorio (UCP 10A); Parcheggio (UCP 7B). 12. L'attuatore può proporre la modifica del cronoprogramma con l'anticipata esecuzione delle Fasi. Il Comune si pronuncia sulla richiesta con provvedimento espresso entro 30 giorni dalla presentazione della proposta. Ove il Comune non si pronunci nei termini, la proposta si intende accolta. La modifica del cronoprogramma costituisce variazione alla Convenzione. 13. Lo scostamento dai tempi previsti dal cronoprogramma, purché non riconducibile alla volontà o ad inadempimenti dell'attuatore, determinato dall'andamento dei lavori di bonifica, da ritardi di altre Amministrazioni, da contenziosi relativi alle procedure di affidamento dell'esecuzione delle opere pubbliche, ovvero da ritardi nell'acquisizione di aree di proprietà di terzi, è qualificato come causa di forza maggiore. 13

15 Art. 6 - Unità di Coordinamento Progettuale e Unità Minime di Intervento - Approvazione della progettazione unitaria complessiva delle UCP. 1. Il PII individua le Unità di Coordinamento Progettuale perimetrate nelle Tavole 4c.04 e 4c Nella Tavola allegata sub C, le destinazioni d'uso private sono codificate con lettere "R", ovvero "P". Detti codici alfabetici definiscono la destinazione principale prevalente della UCP nei termini che seguono: R = destinazione d'uso prevalente residenza; P = destinazione d'uso prevalente produzione di beni e servizi. 3. L'osservanza delle funzione prevalente è garantita, a livello di singola UCP, con la destinazione alla funzione prevalente di almeno il 60% della SLP dedotta nella progettazione unitaria di UCP di cui ai successivi commi. 4. In deroga a quanto disposto al comma precedente, le UCP 1A - 9B - 9C non sono caratterizzate da funzione prevalente. Per tali UCP, la funzione residenziale e quella per produzione di beni e servizi devono, rispettivamente, essere previste nella quota minima del 30% e nella quota massima del 70% della SLP dedotta nella progettazione unitaria di UCP di cui ai successivi commi. 5. Relativamente alle UCP ove è prevista edilizia convenzionata, costituisce elemento essenziale l'osservanza delle quote minime, di seguito indicate, di SLP da destinare a tale uso, calcolate sulla SLP a funzione residenziale dedotta nella progettazione unitaria: UCP 4A: > 30% UCP 10B > 30% UCP 1A > 20%. 6. Le variazioni dimensionali delle UCP ove è prevista la realizzazione di edilizia convenzionata devono comunque assicurare il rispetto della quota minima del 20% sul totale dell'edilizia residenziale prevista nell'ambito. 7. Le UCP possono essere, a loro volta, articolate in Unità Minime di Intervento (UMI). Gli elaborati di PII recano l'individuazione di UMI, da ritenersi indicativa e non prescrittiva. L'individuazione puntuale delle UMI è rimessa alla fase di progettazione unitaria di cui ai successivi commi. 8. Assolti gli incombenti di attivazione della Fase di cui al precedente art. 5, l'attuatore è abilitato, relativamente a ciascuna UCP compresa nella medesima Fase, a richiedere l'approvazione delle progettazione unitaria di UCP, secondo le procedure di seguito indicate. 14

16 9. L'Attuatore deposita, per ciascuna Unità di Coordinamento Progettuale, gli elaborati costituenti la progettazione unitaria complessiva, unitamente a schema di atto d'obbligo recante l'assunzione degli impegni realizzativi relativi alle Opere di Unità coerenti con le previsioni del cronoprogramma allegato alla Convenzione, nonché l'individuazione delle aree in cessione. Ove siano previste opere o attrezzature private di uso pubblico o di interesse generale, l'attuatore deposita anche una proposta di convenzione destinata a disciplinare le modalità d'uso ed i rapporti con il Comune. 10. In sede di progettazione unitaria dovrà essere dedotta capacità edificatoria compresa tra il 70% ed il 130% della SLP assegnata a ciascuna UCP dal PII. 11. E' sempre ammessa la presentazione di progettazione unitaria riferita a più Unità. 12. La progettazione unitaria complessiva UCP è composta dai seguenti elaborati: a) progetto planivolumetrico (1:1.000) degli insediamenti privati e pubblici, di uso pubblico e generale, contenente anche le eventuali modifiche delle previsioni aventi ad oggetto le opere di urbanizzazione primaria, secondaria e delle altre opere pubbliche rese necessarie in ragione delle risultanze del maggior dettaglio progettuale, ovvero connesse alla variazione del dimensionamento delle UCP, entro i limiti ammessi dal precedente comma 10; b) tabella quantitativa comparativa dei dati relativi a pesi insediativi, destinazioni d'uso e relative categorie da insediare, aree e superfici destinate ad opere di urbanizzazione; c) analisi di dettaglio dell'adeguatezza delle superfici destinate alla sosta a servizio delle opere pubbliche o private di interesse generale; d) elaborati contenenti la puntuale indicazione planimetrica delle aree interessate da opere di urbanizzazione, di altre opere pubbliche o private di interesse generale, oggetto di cessione gratuita o di asservimento ad uso pubblico; e) individuazione definitiva delle aree in cessione e progettazione definitiva delle attrezzature e delle opere conferite a titolo di servizi costruiti; f) progettazione definitiva delle opere pubbliche (urbanizzazioni e standard qualitativi e costruiti), contenente gli adeguamenti alle prescrizioni deliberate dalla Giunta in sede di approvazione della progettazione delle Opere di Fase; g) titolo di proprietà delle aree oggetto della progettazione riferite, ove proposte, alle singole UMI costituenti la UCP; h) verifica viabilistica di compatibilità, recante lo sviluppo, alla fase di dettaglio propria della progettazione unitaria, degli studi viabilistici annessi al PII; i) schema di atto unilaterale d'obbligo; 15

17 j) schema di convenzione riferito ai rapporti tra Comune e Attuatore e agli usi delle attrezzature ed opere private di uso pubblico o di interesse generale, con annesso schema di regolamento d'uso, ove necessario; k) tavola comparativa delle previsioni dell'ucp e delle previsioni del PII, che evidenzi il rispetto dei limiti di flessibilità dimensionale, di cui al precedente comma La progettazione unitaria complessiva dovrà essere definita: a) nelle componenti tipologiche e di destinazione d'uso dei singoli edifici (piano terreno/piani superiori), con indicazione delle sagome di ingombro, anche in sottosuolo, delle altezze e del numero di piani entro e fuori terra; b) nell'individuazione degli accessi; c) nella individuazione dei parcheggi pubblici o di uso pubblico, delle aree in cessione o in asservimento da destinare a verde, nonché - qualora previste - da destinarsi a giardini pubblici, piazze, percorsi di uso pubblico, strade, ecc.; d) nell'individuazione delle Unità Minime di Intervento. 14. La progettazione unitaria è completata dalla progettazione definitiva delle Opere di Unità e, per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, dalla validazione effettuata ai sensi del D.Lgs. 163/2006 e del DPR 207/2010. A tale progettazione sono allegati computi estimativi, redatti sulla scorta del Bollettino Ufficiale della CCIAA (ovvero, per le opere non incluse nel Bollettino, sulla base del Prezziario delle Opere Edili della Provincia di Milano, ovvero, per le voci di costo non presenti nei predetti Bollettini, sulle base di analisi di prezzo fondate su listini ufficiali di mercato), con applicazione dello sconto del 10%. Gli oneri di sicurezza (calcolati nella misura del 3% del valore dell'opera) e le spese di progettazione, queste ultime calcolate applicando il parametro forfetario del 9,5% sul valore delle opere, concorrono a determinare il valore delle opere ai fini dello scomputo dagli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, ed ai fini della determinazione dei servizi costruiti e degli standard qualitativi. 15. Lo schema di atto d'obbligo deve soddisfare i seguenti contenuti minimi: a) impegno alla cessione gratuita a favore del Comune, entro 90 giorni decorrenti dalla ricezione della comunicazione di approvazione della progettazione unitaria della UCP, delle aree individuate negli elaborati di cui al punto d) del precedente comma 12 quali sede di viabilità, ovvero percorsi pubblici, opere di urbanizzazione primaria e secondaria, dotazioni di standard; 16

18 b) impegno alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, delle opere costituenti dotazione di standard (compresi i servizi costruiti) e degli standard qualitativi previsti dalla progettazione unitaria entro i tempi programmati dal cronoprogramma allegato alla Convenzione, ovvero variato secondo i contenuti di successivi accordi; c) individuazione delle aree a standard da cedere a carico di altre UCP ove in quella oggetto di intervento non sia soddisfatta la dotazione prevista nel PII in proporzione al carico insediativo progettato; d) determinazione degli oneri tabellari dovuti in rapporto alle SLP comprese nella UCP e definizione del relativo scomputo in relazione alle opere di cui al precedente punto b); e) determinazione delle garanzie fideiussorie eventualmente da produrre secondo le previsioni di cui al successivo art Il Comune approva la progettazione unitaria con provvedimento espresso, prescrivendo le modifiche e le integrazioni eventualmente necessarie per adeguare l'ucp alle previsioni del PII, nonché le modifiche e le integrazioni da introdurre nella progettazione delle opere pubbliche, nell'atto unilaterale d'obbligo e nei regolamenti d'uso, finalizzate ad assicurare la completezza e regolarità degli elaborati, nonché l'adeguatezza funzionale e la coerenza architettonica delle opere. Ove l'approvazione non intervenga entro i 60 giorni successivi alla presentazione, la proposta si intenderà approvata. Il predetto termine potrà essere interrotto una sola volta per richieste di chiarimenti e di integrazioni documentali entro 15 giorni dalla presentazione della proposta. Il termine decorre nuovamente dal giorno di presentazione della documentazione integrativa o modificativa. 17. Entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di approvazione della progettazione unitaria, l'attuatore deposita l'atto unilaterale d'obbligo integrato con il recepimento delle modifiche richieste. Detto documento, redatto in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata, registrato e trascritto nei pubblici registri immobiliari, è sottoscritto dall'attuatore e dai proprietari delle aree comprese nel perimetro della UCP. Contestualmente ad deposito dell'atto unilaterale d'obbligo, l'attuatore deposita le garanzie fideiussorie, ove necessario integrando quelle già prodotte, in base disposizioni di cui al successivo art. 7. Entro i successivi 30 giorni è stipulato l'atto pubblico di cessione delle aree individuate alla lettera d) del precedente comma 12, con rinvio degli effetti del trasferimento alla stipula di un successivo atto di puntuale identificazione catastale. 18. Il deposito dell'atto d'obbligo e, ove occorra, delle garanzie fideiussorie, abilita alla presentazione dei titoli edilizi per la costruzione degli edifici compresi nell'unità, nella misura 17

19 consentita in ragione del valore delle fideiussioni, determinata secondo i criteri sanciti dal successivo art Nell'articolazione dei titoli edilizi, è in facoltà dell'attuatore far valere l'individuazione delle Unità Minime di Intervento (UMI). 20. I singoli interventi compresi nella progettazione unitaria, ovvero - a scelta dell'attuatore - nelle singole UMI, sono assentibili mediante DIA o Permesso di Costruire (ovvero altro equipollente titolo abilitativo edilizio previsto dalla normativa vigente). 21. Relativamente alle opere di urbanizzazione, l'attuatore deposita i progetti definitivi, completi degli elaborati necessari per indire le procedure di selezione dell'appaltatore, secondo quanto previsto dall'art. 32, comma 1, lettera g) e dall'art. 122, comma 8, D.Lgs. 163/2006, ove applicabile. L'espletamento degli incombenti di approvazione dei progetti previsti dal D.Lgs. n. 163/2006 e relative norme regolamentari può costituire, nei termini previsti in Convenzione di PII, titolo edilizio che abilita alla realizzazione delle opere. 22. In fase attuativa possono essere approvate, con il rilascio o la formazione dei titoli edilizi, senza necessità di preventiva approvazione di variante di PII, modificazioni planivolumetriche che, oltre a non contrastare con la vigente disciplina di PGT, rispondano alle caratteristiche quantitative e qualitative di cui all'art. 14, comma 12, LR 12/2005 e s.m.i Le facoltà di modifica di cui ai commi precedenti sono esercitabili nei limiti e con le modalità previste dai successivi artt. 8, 9, 10. Art. 7 - Sistema delle garanzie 1. La presente norma disciplina le modalità operative delle prestazioni delle garanzie a corredo dell'esecuzione degli interventi pubblici e di interesse pubblico. 2. L'Attuatore consegna, alla sottoscrizione della Convenzione di PII, fideiussione - avente le caratteristiche convenzionalmente stabilite - per l'importo di ,00 (Euro diecimilioni/00), costituente garanzia di base, la cui efficacia deve perdurare, nell'ammontare stabilito, fintantoché il PII preveda Opere residue di Fase e d'unità di eguale valore, per poi ridursi proporzionalmente, fino alla completa estinzione, coincidente con l'ultimazione delle predette opere. Di tale garanzia non si tiene conto ai fini dei computi di cui ai commi successivi. 3. Ad attivazione di ciascuna Fase, l'attuatore, dopo l'approvazione da parte della Giunta Comunale del progetto definitivo delle Opere di Fase, consegna garanzie fideiussorie pari al valore 18

20 più elevato tra quello totale delle Opere di Fase (escluse le opere di cui al comma successivo) e la quota di 1/3 del valore complessivo delle Opere tutte (di Fase ovvero di Unità) comprese nella Fase medesima. 4. Ai fini dell'applicazione del comma precedente, nel computo del valore complessivo delle opere di Fase non si tiene conto: delle Opere di Fase la cui progettazione è soggetta a termine differito (Opere di cui alle lettere b) delle Fasi 1, 2, 3 - art. 5, comma 1 e comma 9); delle Opere di Fase da realizzare con ricorso all'istituto della finanza di progetto o della concessione di costruzione e gestione. Tali opere sono comunque comprese nel computo del valore totale delle Opere di Fase e di Unità, sul quale calcolare la quota di 1/3. 5. L'Opera corrispondente alla nuova stazione a scavalco è esclusa dalla base di calcolo da utilizzare per la determinazione del valore della garanzia, poiché la sua costruzione condiziona per intero la realizzabilità della SLP attribuita all'ambito ATs2. 6. Il deposito delle garanzie di cui ai precedenti commi costituisce condizione per la presentazione della progettazione unitaria di UCP di cui al precedente art A seguito dell'emanazione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione delle Opere (di Fase ovvero di Unità), anche effettuato mediante procedure di collaudo di stralci funzionali, le garanzie prestate per Opere collaudate - fatta salva la quota a copertura di eventuali interventi correttivi o di completamento richiesti dal collaudatore - possono restare nella disponibilità del Comune, quale garanzia di realizzazione di ulteriori Opere di Fase o di Unità, ove ne residuino da realizzare, e sempreché, in virtù del principio stabilito al successivo comma 10, l'attuatore intenda richiedere il rilascio di ulteriori titoli edilizi per opere private. Nel caso in cui l'attuatore rinunci a richiedere nuovi titoli, ovvero, pur a fronte della richiesta di nuovi titoli, l'ammontare dalla garanzia prestata, in applicazione del criterio proporzionale di cui al comma 10 risulta comunque maggiore della SLP sviluppabile, la medesima garanzia sarà proporzionalmente ridotta. 8. Il computo del valore da garantire è determinato escludendo sempre dalla base di calcolo il valore delle opere già collaudate. 9. In sede di progettazione unitaria di UCP si verifica l'eventuale necessità di integrazione delle garanzie già in essere in relazione: 19

21 a) ad eventuali maggiori costi di Opere di Unità, ovvero di Opere di Fase a progettazione differita, che modifichino il valore minimo da garantire; b) ad eventuali necessità di conseguire l'attuabilità di SLP per usi privati in misura proporzionalmente superiore ai valori in quel momento garantiti, secondo quanto disposto ai commi successivi. In tali casi, le garanzie integrative sono consegnate unitamente all'atto d'obbligo sottoscritto, relativo all'attuazione dell'ucp. 10. Ai fini dell'attuazione del PII, l'attuatore è abilitato a richiedere titoli edilizi per usi privati, aventi oggetto SLP di dimensionamento proporzionalmente pari al valore complessivo delle opere in allora oggetto di garanzia, ovvero già in allora realizzate e collaudate. Per il computo di detto rapporto proporzionale si applica il coefficiente di 235,00 - indicizzato con l'indice FOI a partire dal secondo anno successivo a quello di stipula della Convenzione - per ogni metro quadrato di SLP, corrispondente al rapporto tra il valore delle opere pubbliche e di interesse pubblico previste dal PII (al netto dei soli servizi costruiti) e la complessiva SLP di Ambito. 11. E' in facoltà dell'attuatore, in ogni momento, incrementare i valori garantiti allo scopo di conseguire l'autorizzabilità di SLP ulteriori. Art. 8 - Individuazione degli elementi tipologici prescrittivi e di indirizzo del PII: componenti planivolumetriche ed architettoniche. 1. L'attuazione degli interventi segue le prescrizioni riportate nella Tavola 4c.05 bis, costituente, ai sensi dell'art. 14, comma 12, LR 12/2005 e s.m.i., elaborato di identificazione degli elementi tipologici di impostazione del PII, da applicare secondo le prescrizioni dei seguenti commi. 2. Costituiscono elementi prescrittivi: a) individuazione della maglia stradale fondamentale di progetto evidenziata nella Tavola 4c.05 bis, costituita da: 1) Diagonale/Traversa; 2) Via Acciaierie e altra viabilità rappresentata con apposito simbolo grafico, vincolante quanto alle connessioni individuate; b) Previsione del sottopasso ferroviario in corrispondenza con Via Monte Grappa. Se necessario, è consentita la modifica dell'asse viabilistico dello stesso ove ciò risulti indispensabile in ragione di nuovi elementi di analisi e valutazione acquisiti o emergenti in sede di progettazione definitiva o esecutiva dell'opera. Le caratteristiche del sottopasso 20

22 devono essere tali da assicurare il passaggio in sicurezza dei mezzi adibiti al trasporto pubblico su gomma; c) Zonizzazione e Funzione delle seguenti aree per opere pubbliche o di uso pubblico, individuate nella Tavola 4c.05 bis: 1) Parco Urbano; 2) Aree per Attrezzature scolastiche; 3) Area per RSA; 4) Area per Oratorio. d) Zonizzazione delle seguenti aree per opere pubbliche o uso pubblico, individuate nella Tavola 4c.05 bis: 1) Area "Treno Laminatoio" (funzione non vincolante indicata in progetto: piscina e centro sportivo); 2) Area "Bliss" (funzione non vincolante indicata in progetto: biblioteca); 3) Area "Vittoria B" (funzione non vincolante indicata in progetto: incubatori di impresa); 4) Area "T5". e) Ambiti di localizzazione e funzioni delle seguenti aree per opere pubbliche di uso pubblico, individuate nella Tavola 4c.05 bis: 1) Parcheggi di superficie P12 nei pressi del Treno Laminatoio; 2) Parcheggio di superficie P9 nel comparto Concordia, tra le Vasche Pompei Concordia e Via Edison; 3) Parcheggio di superficie P5 nei pressi del Bliss; 4) Piazze. f) Collegamento Parco Urbano come individuato nella Tavola 4c.05 bis, cessione di aree da destinare a verde attrezzato di larghezza non inferiore a 40 mt, asse fondamentale di collegamento tra il Parco Urbano in porzione "Unione" e il Parco Urbano in porzione "Concordia"; g) Assi ciclopedonali nel Parco come individuati con tracciati non vincolanti, nella Tavola 4c.05 bis, costituenti le principali linee di connessione ciclopedonale che dovranno essere previste nel progetto del Parco Urbano; h) Direttrici principali dello spazio pubblico negli ambienti urbani come individuate nella Tavola 4c.05 bis: previsione di aree di cessione o di cessione con diritto di superficie in 21

23 sottosuolo da destinare a spazi pubblici di larghezza non inferiore a 15 mt, che costituiscono l'ossatura del sistema lineare degli spazi pubblici su cui si attestano gli isolati privati. Lungo tali assi gli edifici dovranno essere prospicienti allo spazio pubblico e caratterizzati da un basamento di altezza non superiore a 10 mt, arretrato rispetto al filo della facciata ai piani superiori, che crei un sistema continuo di porticati e l'obbligo di uniformità dei fronti contigui. I porticati dovranno avere una profondità non inferiore a 2 mt; i) Case Alte: gli insediamenti privati nelle UCP 1D, 2D, 2E, 3C devono rispondere ai requisiti tipologici definiti all'art. 2 come 'Case Alte'. La localizzazione può essere variata rispetto alla previsione della Tavola 4c.05 bis non producendo variante al PII a condizione che siano osservate le altre prescrizioni vincolanti; j) Altri edifici: L'altezza massima degli edifici diversi dalle Case Alte dovrà essere pari a quanto prescritto dalla Tavola 4c.05 bis, con possibilità di variazione del 25%; k) Allineamenti edilizi principali: la Tavola 4c.05 bis individua gli allineamenti, correnti anche tra edifici di diversa UCP, ai quali il volume dei fabbricati dovrà attestarsi; l) Fronti dei volumi arretrati rispetto ai fili di facciata: laddove siano previste attività commerciali, detti fronti saranno realizzati con superfici vetrate non riflettenti; m) Linea dei pozzi di bonifica di falda. 3. Costituiscono elementi tipologici di indirizzo non vincolante tutti quelli non elencati al comma precedente e, in particolare, i seguenti componenti: sagoma degli edifici; aree di localizzazione degli edifici e degli impianti non elencati al precedente comma 2; parcheggi di uso pubblico in aree fondiarie. 4. Gli elementi tipologici prescrittivi di cui al comma 2 possono essere modificati con variante espressa al PII. 5. La modificazione degli elementi tipologici di indirizzo è ammessa, in sede di rilascio del titolo edilizio per gli interventi compresi nelle UCP ovvero nelle UMI ove non sia esplicitamente resa vincolante in sede di approvazione dei detti strumenti di pianificazione. In tale caso, la variazione è ammessa con le procedure di approvazione previste per le UCP o per le UMI. 22

24 Art. 9 - Individuazione elementi tipologici e prescrittivi e di indirizzo (segue): componenti dimensionali e funzionali - Sistema delle opere pubbliche e delle aree in cessione, asservimento, vincolo d'uso. 1. Nei successivi commi sono individuati gli ulteriori elementi determinanti le caratteristiche tipologiche del PII incidenti sull'assetto funzionale e sul dimensionamento delle UCP. 2. Costituisce elemento tipologico del PII il dimensionamento, in termini di SLP e St, delle singole UCP, fatta salva una quota di oscillazione pari al 30%. Conseguentemente, la SLP e St assegnate a ciascuna UCP potranno essere modificate, in sede di approvazione della progettazione unitaria delle UCP, entro la percentuale massima, in aumento ovvero in riduzione, del 30% a svantaggio ovvero a favore di altre UCP, senza che ciò costituisca variante essenziale di PII. 3. Costituisce, altresì, elemento tipologico la funzione prevalente assegnata a ciascuna UCP nei termini previsti al precedente art. 6. Conseguentemente, nell'osservanza di tali limiti, è ammessa, in fase attuativa, la modifica delle destinazioni d'uso della SLP compresa in ciascuna UCP. 4. Costituiscono elementi di impostazione delle Opere di Unità l'individuazione della tipologia e il dimensionamento. E', pertanto, ammessa, in fase attuativa e senza necessità di variante, con l'assenso del Comune, la modifica della localizzazione delle opere ovvero della loro tipologia, per l'adeguamento alle esigenze progettuali ravvisate alla scala di maggior dettaglio. Sono pure ammesse le modifiche delle modalità esecutive, finalizzate a recepire normative sopravvenute, ovvero a ottimizzare il livello di qualità del servizio. 5. L'estensione delle aree e superfici in cessione, asservimento, vincolo d'uso può essere ridotta, nel contesto delle UCP, a condizione che si provveda contestualmente all'individuazione di una quantità equivalente di aree in altre UCP e all'assunzione dell'impegno alla loro cessione, asservimento, vincolo d'uso nel contesto dell'atto d'obbligo relativo alla UCP nella quale si verifica la riduzione. 6. L'asservimento o vincolo d'uso delle aree o superfici è disposto con l'atto d'obbligo per l'attuazione dell'ucp in cui le aree o superfici sono incluse. Ove necessario, con successivo atto si procede alla puntuale individuazione dell'estensione spaziale dei vincoli e degli asservimenti. 7. Con variante non essenziale al PII è consentito modificare la Convenzione nella parte in cui disciplina il conferimento delle aree o superfici relativamente alle alternative ipotesi della cessione ovvero dell'asservimento, ovvero dei "servizi costruiti". 23

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