ATTIVITA LAVORATIVA e MALATTIE CARDIOVASCOLARI: CONSENSI, LIMITAZIONI E STRATEGIE
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1 ATTIVITA LAVORATIVA e MALATTIE CARDIOVASCOLARI: CONSENSI, LIMITAZIONI E STRATEGIE Bianca BIANCHINI Divisione di Cardiologia Ospedale S. Giovanni Bosco TORINO 18 ottobre 2008
2 LAVORO Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo Jerome K. Jerome
3 QUALITA di VITA e LAVORO L OMS ha elencato quattro possibili variabili: Intrinseche al lavoro: Microclima, illuminazione, turni, carichi di lavoro, pericolosità Di tipo organizzativo: Conflittualità, ambiguità dei compiti, rigidità organizzativa, partecipazione Legate alla carriera: Ruolo non adeguato, prospettive di evoluzione professionale, retribuzione Relazionali: Tipo e qualità di rapporto con colleghi, superiori e subordinati
4 RIPRESA dell ATTIVITA LAVORATIVA DOPO UN EVENTO CV Varia dal 49 al 93% Si può imputare a: Età (= o > 60 anni) Sesso (riprendono più facilmente gli uomini) Classe socio-economica Tipo di lavoro svolto (è meno frequente nei lavoratori manuali) Regione geografica Ambiente di lavoro Tipo di cardiopatia (Infarto miocardico esteso e più o meno complicato)
5 CAUSE di RIDUZIONE della ATTIVITA LAVORATIVA Mancanza di reinserimento nel lavoro Prolungamento della convalescenza Diminuzione del numero delle ore lavorative con possibile cambiamento di mansione, soprattutto se il lavoro è pesante e/o stressante Perdita delle opportunità lavorative
6 BYPASS AORTOCORONARICO e RIPRESA del LAVORO Problemi aggiuntivi: Fase di cicatrizzazione sternale (3-5 settimane dopo l intervento) Fattori psicologici (ansia, depressione) Possibili complicanze post-chirurgiche (infezione della ferita, prolungamento dell assistenza respiratoria post-chirurgica) TEMPO di ATTESA CONSIGLIATO: 2 mesi per lavori sedentari 3 per lavori con impegno fisico importante
7 CASI PARTICOLARI Occupazioni con responsabilità verso terzi (forze dell ordine, autisti, piloti, controllori del traffico) necessitano di una idonea, accurata valutazione Lavori a rischio per cadute (lavori eseguiti in quota), posizione isolata, assenza di comunicazioni, lontananza da PS TURNAZIONE: alterazione del ritmo sonno-veglia, stress, modificazioni comportamentali (cibo, fumo) con rischio di cardiopatie e ipertensione
8 LA RIPRESA DEL LAVORO Utile eseguire TEST DA SFORZO Si valuta comportamento FC, PA, comparsa di eventuali aritmie, tolleranza allo sforzo e dispendio energetico massimo espresso in METs (1 MET o equivalente metabolico è pari a 3.5 ml/kg/min corrispondente al consumo di O2 O a riposo) Il paziente può riprendere il lavoro se la sua capacità funzionale è almeno il doppio della domanda energetica lavorativa specifica e superiore al 20% della richiesta energetica massima
9 CLASSI DI RISCHIO CLINICA, Ecocardiogramma, PES BASSO RISCHIO: buona capacità lavorativa (> 6 METs), EF >45%, no aritmie, no ischemia RISCHIO INTERMEDIO: CL <5METs, ischemia a soglia 5-6METs, TVNS, FA persistente, EF 30-45% ALTO RISCHIO: EF <30%, ischemia a < 5METs, complicanze cliniche, aritmie ventricolari severe
10 LIVELLO DELLE DIVERSE ATTIVITA LAVORATIVE IN RAPPORTO ALLA CAPACITA FUNZIONALE CARDIORESPIRATORIA Molto leggera Leggera Moderata Pesante Molto pesante < 3 MET, < 3 kcal 3-5 MET; 4-5 Kcal 5-7 MET; 6-8 Kcal 7-9 MET; 8-10 Kcal >9 MET; > 10 Kcal Stare seduti Stare in piedi Guidare Riempire scaffali Montare uno pneumatico Scavare e spalare Lavorare come manovale
11 EVITARE LAVORO e DEFIBRILLATORI IMPIANTABILI (ICD-CRT) CABINE ad ALTA TENSIONE SALDATURA ad ARCO (campi elettromagnetici) Non soffermarsi a lungo vicino a GENERATORI N.B. Ditte possono fornire indicazioni più precise in base alle caratteristiche tecniche dei macchinari ALTRE PRECAUZIONI EVITARE TENS, Risonanza magnetica nucleare (RMN) NON SOSTARE a lungo presso sistemi antitaccheggio dei supermercati
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