CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE
|
|
- Gianmaria Simone
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE Procedura Aperta per l affidamento del progetto: Centro Diurno Spazio Attivo, per disabili adulti. Periodo dal 01/10/2017 al 30/10/2018 (escluso il periodo dal 01/08/2018 al 31/082018, per il quale non è previsto alcun corrispettivo). PREMESSA Il Municipio VI Roma Delle Torri nell intento di migliorare la qualità della vita delle persone diversamente abili che vivono sul territorio, dando attuazione a quanto previsto dal legislatore con l art. 14, co. 2 della legge 328/2000 e dal Piano Regolatore Sociale, ha scelto di mettere al centro del sistema di interventi e servizi sociali anche quello di tre progetti per la realizzazione di n. 3 Centri diurni per Disabili prevalentemente lievi e medio-lievi, da realizzarsi nelle strutture messe a disposizione dagli organismi gestori. Con deliberazione del Consiglio del Municipio VIII, ora VI, n. 33 del 15 dicembre 2011, è stato approvato il Piano Regolatore Sociale Municipale che prevede, nell ambito dei servizi ed interventi sociali per persone diversamente abili, la realizzazione di n. 3 Centri Diurni per disabili adulti. Il Centro Diurno si configura quale servizio semi-residenziale a carattere continuativo, rivolto a soggetti diversamente abili, che svolge la propria attività in collaborazione con la famiglia e in collegamento con tutti gli altri servizi territoriali presenti sul territorio. Tale struttura ha, pertanto, lo scopo di svolgere una funzione socio-educativa sul singolo individuo, mirata a recuperarne le capacità fisiche ed intellettuali residue per potenziare e migliorare le capacità relazionali e i legami che l individuo instaura con la comunità. Il servizio offerto dal Centro Diurno deve garantire l organizzazione di una vita comunitaria dignitosa, rispettosa delle condizioni e delle esigenze di tutti gli ospiti, assicurando loro, oltre che il soddisfacimento dei bisogni primari, anche la cura della dimensione affettivo-relazionale. Vista la necessità di dare risposte ai bisogni delle persone diversamente abili, attraverso l attivazione di interventi e progetti a loro rivolti, che hanno fra gli obiettivi quelli di favorire la socializzazione e l integrazione sociale e l autonomia, di sostenere ed alleviare le famiglie, nonché di dare la giusta continuità ai servizi offerti, la Giunta Municipale con Direttiva n. 59 del 12 maggio 2017 ha dato indicazione alla Direzione Socio Educativa di avviare, per quanto di competenza, tutte le procedure amministrative per l individuazione degli Enti Gestori a cui affidare la realizzazione fra gli altri del Centro Diurno Spazio Amico per disabili adulti. In esecuzione della Determinazione Dirigenziale n 1116 del , nell'ambito dei servizi e interventi sociali rivolti a persone diversamente abili, il Municipio intende indire una procedura aperta riservata ad Organismi del Terzo Settore, in forma singola o associata, che abbiano tra i propri fini istituzionali quello di operare in un settore di intervento pertinente con il servizio oggetto dell affidamento al fine di dare attuazione a quanto previsto dal legislatore con l art. 14, co. 2 della legge 328/2000, in merito agli interventi a favore delle persone diversamente abili. 1 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti
2 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO Il servizio si realizza nel territorio del Municipio Roma VI delle Torri, zona periferica della città, con problemi caratteristici di tali realtà urbane, lontane dal centro della città e dalle opportunità di socializzazione e di mobilità. La complessità territoriale di questo Municipio vede una forte presenza di nuclei familiari con al loro interno persone diversamente abili. Per tali ragioni, occorre mettere in atto degli interventi volti a favorire la socializzazione, l integrazione sociale e l autonomia delle persone diversamente abili presenti sul territorio del Municipio. Rispetto al contesto demografico del Municipio è utile soffermarsi ed esporre qualche dato sulla popolazione disabile, a cui il progetto è rivolto. Le persone diversamente abili seguite dal Servizio Sociale - Area Disabilità nel 2016 sono state 1222 (suddivise tra cittadini seguiti con assistenza domiciliare, in lista d attesa per i servizi domiciliari, integrazione scolastica e centri diurni). L Area Disabilità nell anno 2016 attraverso l attività professionale degli assistenti sociali, ha assistito, con progetti individualizzati: numero di cittadini seguiti con Assistenza Domiciliare indiretta (S.A.V.I.) 73 numero di cittadini adulti e minori diversamente abili seguiti in Assistenza domiciliare (S.A.I.S.H.) 312 numero di cittadini adulti e minori in lista d attesa per l Assistenza Domiciliare (S.A.I.S.H.) 222 numero minori assistiti con il Servizio di Assistenza Scolastica (A.E.C.) 520 Numero di persone diversamente abili frequentanti i Centri Diurni DESTINATARI Al Centro Diurno possono accedere persone disabili, individuate dalla legge 104/1992 che presenta una limitazione fisica, psichica, sensoriale, stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale e di emarginazione. Le attività del Centro sono rivolte a persone diversamente abili adulte con un grado di disabilità medio medio-lieve. La fascia di età è quella compresa fra i 18 ed i 65 anni. 3. FINALITA ED OBIETTIVI PRIMARI Il Centro Diurno persegue le seguenti finalità: a. Recupero e promozione sociale della persona, finalizzata anche al mantenimento della stessa nell ambito della famiglia e nel contesto sociale di riferimento, allo scopo di favorire l integrazione sociale e prevenire il ricorso alla istituzionalizzazione; 2 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti
3 b. Promuovere il mantenimento e il potenziamento di conoscenze e attitudini comunicativo-sociali, il recupero delle abilità residue, lo sviluppo di nuove competenze e il miglioramento dell autonomia nella gestione di sé e dell ambiente esterno; c. Garantire prestazioni di base rivolte alla cura e sicurezza della persona e ad agevolare lo svolgimento della vita quotidiana nelle varie situazioni; d. Garantire un ambiente sereno, scevro da tensioni, che offra occasioni diversificate di svago; e. Fruizione e valorizzazione della rete dei servizi territoriali; f. Coinvolgimento delle realtà solidali esistenti nel territorio. 4. ATTIVITA Tutte le attività e gli interventi offerti dal Centro avranno lo scopo di realizzare gli obiettivi assistenziali individuati al momento della presa in carico dal servizio sociale che, nell ambito dell unità valutativa multidisciplinare dovrà elaborare un piano di intervento individuale. I diversi interventi dovranno comunque prevedere a fianco delle attività di socializzazione, intesa come creazione di rapporti inter-relazionali e comunicativi sempre più complessi, anche azioni mirate all autonomia del soggetto e alla prevenzione di atteggiamenti di chiusura ed isolamento. Nel centro saranno attive azioni differenziate per età e tipologia di disabilità, secondo un percorso tendente al raggiungimento degli obiettivi specifici stabiliti nei piani individualizzati. Le attività previste dovranno, pertanto, riguardare: a. interventi tendenti a favorire l autonomia personale, finalizzate ad acquisire il miglior adattamento possibile ai vari momenti funzionali della giornata in relazione all organizzazione temporalesequenziale della giornata stessa; all accompagnamento nell alimentazione, nell abbigliamento, nella cura dell igiene, nell orientamento spazio-temporale, nel rapporto con l ambiente esterno; b. laboratori occupazionali tendenti a favorire l autoconsapevolezza in campo relazionale affettivo, sensoriale e motorio, finalizzati all acquisizione ed al mantenimento di abilità fisiche, cognitive e relazionali e di autonomia personale; c. interventi di socializzazione, volti alla creazione e al mantenimento di un rapporto significativo e continuativo con l ambiente esterno, nei vari aspetti sociali, culturali e dell offerta territoriale in genere. d. Interventi di educazione alla fruizione di strutture e servizi presenti sul territorio; e. Collaborazioni con i Servizi e le Aziende Territoriali ai fini della elaborazione di eventuali progetti di inserimento dell utente nel mondo del lavoro e nel corso di attività sportive ricreative e culturali. Nel progetto dovranno inoltre essere previsti, per i familiari delle persone diversamente abili, incontri informativi e la condivisione, con il coordinatore della struttura, delle modalità e delle forme di collaborazione necessaria. Dovranno essere stimolate anche forme di auto aiuto tra i familiari e forme di sostegno alle famiglie da parte della comunità locale. 5. STRUMENTI E METODOLOGIA La metodologia di lavoro si basa sulla realizzazione di progetti educativi individualizzati e relativo Progetto di vita redatti per ogni utente e gestiti sulla base di un progetto complessivo del servizio. Il Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) è lo strumento indispensabile all attivazione di percorsi differenziati per l autonomia, l autosufficienza e la possibilità di integrazione e socializzazione. Il progetto viene redatto dall equipe del centro, in collaborazione con i referenti del servizio sociale municipale dell area disabilità e della ASL Roma 2, tale redazione deve prevedere anche il coinvolgimento della famiglia d origine o di altre figure di riferimento. 3 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti
4 Verranno coinvolte, all interno della progettazione degli interventi sui casi, le Istituzioni, le Agenzie ed i Servizi interessati all utente, al fine di promuovere un sistema di servizi in rete, capace di superare la concezione e la pratica di prestazioni separate. Attraverso un lavoro in rete, il Centro Diurno ricercherà la partecipazione di diversi attori (Istituzioni, Servizi, Agenzie etc ), che si relazionano con l utente, per integrare al meglio tutte le risorse disponibili sul territorio. Dovranno essere adottate anche altre metodologie e strumenti professionali di Assistenza sociale rivolti alle persone diversamente abili, attraverso: a. Riunioni di equipe per la condivisione di strategie e procedure tra il personale impiegato nel progetto e quello operante nel servizio sociale del Municipio; b. Riunioni di equipe con gli altri servizi territoriali, coinvolti nei progetti individualizzati; c. Costruzione di alleanze, di coinvolgimento, di obiettivi comuni, di vantaggi reciproci, di ascolto, per la realizzazione del lavoro di comunità; d. Lavoro di rete; e. Predisposizione e conservazione della cartella personale dei singoli utenti; f. Verifica e valutazione del lavoro previsto nel progetto individualizzato rispetto ai risultati attesi. g. Incontri con i familiari degli utenti, al fine di dare loro una concreta possibilità di partecipazione attiva agli interventi educativi, e nello stesso tempo di acquisire una visione più ampia della realtà di vita dell utente all esterno della struttura. 6. GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE La struttura dovrà accogliere complessivamente circa 30 (trenta) persone diversamente abili la cui presenza al Centro potrà essere articolata in giorni ed orari diversificati secondo quanto verrà previsto dai Piani di Intervento Individualizzati. In considerazione degli interventi previsti nei piani personalizzati una parte degli utenti frequenterà il Centro in orario antimeridiano, una parte il pomeriggio, un altra l intera giornata, senza superare la compresenza di circa 15 utenti a turno. Per gli utenti che frequenteranno il Centro con orario prolungato (mattina e pomeriggio) dovrà essere assicurato il pranzo. Qualora se ne ravvisasse la necessità, gli orari ed i giorni di apertura potranno subire variazioni previa autorizzazione del Direttore della Direzione Socio-Educativa del Municipio. Il centro dovrà garantire un apertura giornaliera di minimo sette ore comprensive del pranzo, per cinque giorni alla settimana, nonché del trasporto A/R con l assistenza agli utenti durante i tragitti dal centro e viceversa (nonché per tutte le attività esterne programmate), per un periodo di mesi dodici secondo il disposto della deliberazione di Giunta Regionale 23 dicembre 2004, n Per il mese di agosto non è previsto alcun corrispettivo. Il tempo di percorrenza e di permanenza sul mezzo di trasporto dovrà essere quello strettamente necessario a permettere l accompagno al Centro e non limitare le ore di attività all interno del Centro stesso. La frequenza degli utenti dovrà essere annotata sull apposito registro e verrà documentata al Municipio, a fine mese su fogli firma con la specifica del turno. In caso di assenza prolungata il Coordinatore del Centro provvederà a contattare la famiglia dell utente e ad accertarsi sulle motivazioni e sull eventuale protrarsi dell assenza. Gli interventi e le attività del servizio dovranno realizzarsi sulla base di Progetti Educativi Individualizzati, predisposti per ogni utente dall equipe multidisciplinare Municipio Roma VI delle Torri ASL RM2. Esso terrà presente la soddisfazione dei bisogni di socializzazione e di assistenza riferiti ai diversi tipi di disabilità, lo sviluppo delle capacità cognitive, relazionali ed affettive residue, ed il mantenimento dei livelli di autonomia di ciascun utente. Il piano delle attività si svilupperà in due macro progettazioni relative al periodo invernale ed estivo, all interno di questo dovranno essere previsti monitoraggi semestrali. 4 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti
5 Programmazione e organizzazione di laboratori differenziati per contenuti ed obiettivi finalizzati alle attività espressive e di riabilitazione, promuovendo l autonomia e l integrazione degli utenti. Dovrà essere prevista anche una programmazione di attività extra. 7. SERVIZIO DI TRASPORTO Il Centro Diurno deve essere raggiungibile con un mezzo pubblico di trasporto cittadino, inoltre deve offrire il trasporto con propri mezzi attrezzati, il servizio di traporto dovrà garantire i seguenti requisiti: a. Servizio di trasporto con pulmini. Tale servizio verrà assicurato ai fini del raggiungimento della struttura e dovrà essere espletato nel più rigoroso rispetto della vigente normativa in materia, tenendo conto della presenza di anziani carrozzati, dovrà essere assicurato con un numero di pulmini adeguato e proporzionale al numero degli utenti. b. Il trasporto dovrà essere effettuato secondo gli orari stabiliti e in modo tale da rispettare, all andata e al ritorno gli orari previsti per lo svolgimento delle attività del Centro, nonché gli orari della tabella per la somministrazione pasti. 8. PERSONALE Nel progetto dovrà essere descritto il modello organizzativo previsto per la gestione del servizio che comunque dovrà prevedere: a. la figura del Responsabile della struttura che si occuperà della programmazione delle attività e di personale qualificato quali Operatori OSS ed equiparati nonché di Educatori Professionali in rapporto minimo 1/3 con l utente disabile o 1/2 a seconda la gravità come indicato nel piano di intervento individuale e comunque in numero proporzionale agli utenti presenti nei turni. Tutto il personale impiegato dovrà essere in possesso dei requisiti previsti dalla D.G.R 1305/2004 e dalla D.G.R. 124/2015; b. nella Struttura dovranno, inoltre, essere previsti anche interventi svolti da artigiani esperti (quali maestri d arte, falegnami, ceramisti, coltivatori, musicisti), che prestando la loro opera, collaborano al raggiungimento degli obiettivi previsti nei piani personalizzati, con esperienza specifica maturata nell ambito delle attività di laboratorio indicate nel progetto; c. all interno del Centro, oltre il personale sopra indicato, possono operare volontari debitamente formati o del servizio civile nazionale previa autorizzazione del Direttore della Direzione Socio- Educativa del Municipio. L organismo dovrà inoltre documentare al Municipio la presenza degli operatori attraverso la consegna mensile dei fogli firma. 9. ARTICOLAZIONE DELLA STRUTTURA La struttura dovrà essere dotata di: a. spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione; b. spazi destinati ad attività autonome e a momenti di riposo, organizzati in modo da promuovere l aggregazione ed il rispetto dell autonomia; c. spazi destinati al momento del pasto La distribuzione degli spazi garantisce l autonomia, la fruibilità e la privacy, anche in considerazione delle esigenze dell utenza. Pertanto, è prevista una zona finalizzata allo svolgimento delle varie attività di riabilitazione sociale, una zona pranzo ed uno spazio riservato per i momenti di riposo. Dovranno essere predisposti più locali intercomunicanti o un unico locale suddiviso da pareti mobili per ottenere la massima flessibilità d uso. La superficie minima complessiva dei locali sopramenzionati è di almeno mq. 2,5 per utente. 5 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti
6 Il locale per la cucina dovrà rispondere ai criteri igienici previsti dalla normativa vigente riguardante i luoghi dove avviene la preparazione e la somministrazione dei pasti e delle bevande. Qualora i pasti provengano da un servizio appaltato all esterno, dovrà essere previsto un apposito locale adatto allo sporzionamento e servizio dei cibi e comunque attrezzato per l eventuale riscaldamento dei cibi stessi, per il lavaggio e la custodia delle stoviglie. Nella struttura dovranno essere previsti almeno due servizi igienici ogni 10 utenti, almeno uno dei quali attrezzato per consentirne l uso ad utenti con disabilità; la struttura dovrà essere dotata, altresì, di ufficio, di uno spogliatoio con relativo servizio igienico per gli operatori e di locale per riunione d equipe. Alla proposta progettuale dovrà essere allegata apposita planimetria in scala 1: MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO Il Municipio effettuerà un monitoraggio periodico del Progetto, verificando la realizzazione dei singoli progetti individualizzati e l efficacia delle strategie messe in atto, attraverso metodi di raccolta e di elaborazione dei dati e la misurabilità dei risultati. 6 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti
ART.1 (Definizione) ART.2 (Obiettivi e finalità)
ART.1 (Definizione) Il Centro diurno per disabili Thalita Kumi Società Cooperativa Sociale Onlus è una struttura che persegue lo scopo di offrire una risposta qualificata ai bisogni di autonomia e di inclusione
DettagliREQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI
REQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI COMUNITA EDUCATIVE: strutture di
DettagliREQUISITI DI ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE PER DISABILI
REQUISITI DI ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE PER DISABILI SERVIZI SOCIALI PER PERSONE DISABILI REQUISITI MINIMI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI PER L AUTORIZZ.NE AL FUNZIONAMENTO DGR 20763 del 16.04.2005
DettagliL ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI
L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI a cura di Annalisa Fidaleo, assistente sociale In base alla legge LEGGE REGIONALE
DettagliSOCIO - - ASSISTENZIALI E SOCIO-EDUCATIVI PER DISABILI
MODULI SOCIO - ASSISTENZIALI E SOCIO-EDUCATIVI PER DISABILI Ogni Assistenziale Individuale e/o socio-educativo, detti PAI e PEI, specifica il numero di autorizzati, per quali interventi e la durata del
DettagliSCHEDA TECNICA PROGETTUALE CENTRI DIURNI DISABILI
SCHEDA TECNICA PROGETTUALE 1. TITOLO AZIONE CENTRI DIURNI DISABILI 2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento,
DettagliCOMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale. Casa famiglia per disabili adulti Casa dei Lillà
COMUNE DI CISTERNA DI LATINA Capitolato D Appalto Parte Speciale I Comuni di Cisterna di, Aprilia, Cori e Roccamassima, appartenenti al Distretto 1 /LT garantiscono nel Comune di Cisterna di, Comune Capofila
DettagliComune di Assemini Area Amministrazione e Finanze Servizi Sociali REGOLAMENTO CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO PER PERSONE DIVERSAMENTE ABILI
Comune di Assemini Area Amministrazione e Finanze Servizi Sociali Via Cagliari snc (ex Scuole Pintus) - fax 070949458 tel. 0709458039 serviziosociale@comune.assemini.ca.it REGOLAMENTO CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO
DettagliUFFICI DI PIANO CHIAVENNA
UFFICI DI PIANO CHIAVENNA ENTE GESTORE: COMUNITA MONTANA DELLA VALCHIAVENNA SERVIZI PER DISABILI Gli interventi di seguito descritti sono a carattere socio-assistenziale e sono rivolti a disabili adulti
DettagliCOMUNITA AD ALTA INTENSITA TERAPEUTICA
COMUNITA AD ALTA INTENSITA TERAPEUTICA Sono residenze terapeutico-riabilitative destinate ai pazienti per i quali il Centro di Salute Mentale valuti indispensabile l inserimento residenziale. E prevista
DettagliCOMUNITA AD ALTA INTENSITA TERAPEUTICA
COMUNITA AD ALTA INTENSITA TERAPEUTICA Sono residenze terapeutico-riabilitative destinate ai pazienti per i quali il Centro di Salute Mentale valuti indispensabile l inserimento residenziale. E prevista
DettagliANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO
ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO : DOCENTE: ORLANDI DONATELLA DATA: 29/09/2016 FIRMA DESCRIZIONE SINTETICA DEL L integrazione degli alunni portatori di handicap come di quelli
DettagliLa struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.
CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative
DettagliCriteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori. Ambito di Busto Arsizio
Allegato 1 Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori Ambito di Busto Arsizio COMUNITA EDUCATIVE D.G.R. n- VII/20943 del 16/12/2005 e D.d.u.o n. 6317 del 11/07/2011 Criteri
DettagliCURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE
CURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE Copia non ufficiale 1 CURRICULUM COOPERATIVA SOCIALE EDIFICANDO La Edificando Società Cooperativa Sociale nasce nel mese di febbraio 2003 dall incontro di alcuni
DettagliSerie Ordinaria n Mercoledì 13 luglio 2011
Bollettino Ufficiale 17 REQUISITI DI ACCREDITAMENTO SPERIMENTALI PER LE UNITA DI OFFERTA SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI ALLEGATO A COMUNITA EDUCATIVE 1. Rapporti con l utenza (da riportare
DettagliCONVENZIONE TRA IL COMUNE DI MALNATE E LA SOCIETA DI MUTUO SOCCORSO DI MALNATE E DELL INSUBRIA PER L INSERIMENTO DI ANZIANI PRESSO IL CENTRO DIURNO
CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI MALNATE E LA SOCIETA DI MUTUO SOCCORSO DI MALNATE E DELL INSUBRIA PER L INSERIMENTO DI ANZIANI PRESSO IL CENTRO DIURNO INTEGRATO ******************** PREMESSO che: ------------------------------------------------------------------------
DettagliRequisiti di accreditamento per le Unità d'offerta Sociale per la prima infanzia
Requisiti di accreditamento per le Unità d'offerta Sociale per la prima infanzia Approvato dall'assemblea dei Sindaci del Distretto Sociale 6 ASL Milano 2 in data 9 febbraio 2011 Premessa: L accreditamento
DettagliREGOLAMENTO SULL AFFIDAMENTO DIURNO DI ANZIANI E DISABILI ADULTI
Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale tra i Comuni di San Mauro Torinese - Gassino Torinese - Castiglione Torinese San Raffaele Cimena - Sciolze - Rivalba Cinzano Approvato con Deliberazione del
DettagliALLEGATO D. Carta Intestata
ALLEGATO D Carta Intestata (si prega di NON compilare a mano) A Roma Capitale Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute Servizi alla Persona e integrazione socio-sanitaria U.O. Protezione
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI SOCIALI PER MINORI
COMUNE DI ARENZANO PROVINCIA DI GENOVA Ufficio Politiche sociali e abitative REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI SOCIALI PER MINORI Approvato con deliberazione del C.C. n. 14 del 21/03/2012 INDICE
Dettagli3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
1.NUMERO AZIONE 17 2. TITOLO AZIONE Assistenza domiciliare a disabili 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento,
DettagliUna Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE
Comune di Cicala Home Care Premium 2011 Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Partner di progetto Cooperativa Cleto Cooperativa di Servizi Professionali operante nel settore dei servizi
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
Dettagli20090 OPERA Via Dante n. 12 tel fax PI C.F PROVINCIA DI MILANO
COMUNE DI OPERA REGOLAMENTO PER L ACCESSO E LA GESTIONE DEL CENTRO DISABILI SITO IN NOVERASCO OPERA DELL AMBITO DISTRETTUALE DEI COMUNI DI ROZZANO, BASIGLIO, OPERA E LOCATE Dl TRIULZI PARTE PRIMA DESCRIZIONE
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliINTERVENTI DI AIUTO ALLE PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA L.162/98. Disabilità. LIVEAS Assistenza Domiciliare. 2. Progetto già avviato.
INTERVENTI DI AIUTO ALLE PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA L.162/98 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5.
DettagliDIPARTIMENTO DISTRETTO Unità Operativa Tutela Età Evolutiva Adolescenti e Giovani APPUNTI DAL SERVIZIO INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE
AZIENDA U.L.S.S. 21 DIPARTIMENTO DISTRETTO Unità Operativa Tutela Età Evolutiva Adolescenti e Giovani APPUNTI DAL REGOLAMENTO OPERATORI SOCIO SANITARI SERVIZIO INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE PROGETTO
DettagliImplementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004.
Allegato 1 Attività 1 Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004. Prosecuzione delle attività messe in atto dai soggetti gestori
DettagliRELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R.
RELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R. 9/2003 Denominazione Servizio Tipologia Servizio RELAZIONE SINTETICA Pagina 1 di 5 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEI REQUISITI
DettagliCENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO INSIEME
CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO INSIEME REGOLAMENTO INTERNO REGOLAMENTO INTERNO DEL CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO PER MINORI TITOLO I NORME GENERALI Art 1 Oggetto del regolamento Il presente Regolamento
DettagliREGOLAMENTO ASSISTENZA SPECIALISTICA INTERDISTRETTUALE
REGOLAMENTO ASSISTENZA SPECIALISTICA INTERDISTRETTUALE mod. RegolamentoEnte.dot Versione 3.10 del 25.10.2011 PAG.1 DI 8 INDICE SISTEMATICO Titolo 1 Assistenza specialistica alunni diversamente abili 3
DettagliDISCIPLINARE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO-ASSISTENZIALE IN FAVORE DI PERSONE ANZIANE.
DISCIPLINARE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO-ASSISTENZIALE IN FAVORE DI PERSONE ANZIANE. 1 INDICE DISCIPLINARE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIO-ASSISTENZIALE IN FAVORE DI
Dettagli2. La Rete dei servizi educativi 0-3
2. La Rete dei servizi educativi 0-3 Cosa trovo in questo capitolo Notizie sui servizi educativi cittadini Che tipologie di servizi ci sono Come sono gestiti Come fa il Comune a garantire la qualità ai
DettagliSTRUTTURE SOCIO SANITARIE RESIDENZIALI PER IL TRATTAMENTO DI ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI CON DISTURBO MENTALE E/O SOTTOPOSTI A MISURE GIUDIZIARIE
Sono residenze terapeutico-riabilitative destinate ad adolescenti e giovani adulti di età compresa tra 14 e 25 anni con problematiche correlate a disturbi psichici e del comportamento. Possono essere ospitati
DettagliIl sistema di accreditamento dei gestori di servizi alla persona Requisiti - Standard Delib.C.C.90/ (art.4 Regolamento per l accreditamento di
Il sistema di accreditamento dei gestori di servizi alla persona Requisiti - Delib.C.C.90/28.4.05 (art.4 Regolamento per l accreditamento di organismi che intendono operare nei servizi alla persona) Premessa
DettagliFormulario Progetti Doposcuola 2016/2017
Formulario Progetti Doposcuola 2016/2017 Sez. A - Informazioni preliminari 1. Titolo e sottotitolo (Inserire il titolo del progetto ed un eventuale sottotitolo) Doposcuola?! un gioco da ragazzi!" 2. Comune
DettagliDISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona
DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto
Dettagli0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4
!"#$#%& "#' (&&))!"*(+)#),--')%. /') ")'#%(') ' #*/()++(+)#) %##&)%. $ ''(0#*# $ ''(!#%) "1%)0)' ' (!!#%)(+)#) ' *(,,*! "(+!#%)(') ) %)""($))!)/#') (!!#%)(")!"(-)')!%##),*)%),)$)*)2 *)& "#' &#$(')"1$)
DettagliSCHEDA POSSESSO REQUISITI QUALITA'
SCHEDA POSSESSO REQUISITI QUALITA' COMUNITA' EDUCATIVE CRITERI DI ACCREDITAMENTO REGIONALI (Dgr 20943/2005) REQUISITI DI ACCREDITAMENTO SPERIMENTALI REGIONALI (Decreto 6317/11) POSSESSO REQUISITO - Barrare
DettagliAllegato 2. Fasi di Erogazione e Parametri di Qualità. Disciplinare Accreditamento Fornitori Prestazioni Integrative Home Care Premium INPS 2014
1 Allegato 2. Fasi di erogazione e Parametri di Qualità Fasi di Erogazione e Parametri di Qualità Allegato 2 Disciplinare Accreditamento Fornitori Prestazioni Integrative Home Care Premium INPS 2014 Procedura
DettagliCENTRO DIURNO PERSEFONE
Città di Pomezia ABSTRACT CENTRO DIURNO PERSEFONE Progetto finanziato dalla Regione Lazio Fondo Lotta alla Droga 2008/2009 /2010 ( DGR.n186 del 21/03/2008) ABSTRACT CENTRO DIURNO A MEDIA SOGLIA PERSEFONE
DettagliDISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A
DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A PROGETTO BIANCANEVE Legge Regionale 29/04/04 nr. 6 D.G.R. 29/05/07 nr. 359 ESIGENZE DEI PICCOLI COMUNI 1. Titolo del Progetto: BIANCANEVE 2. Premessa Il progetto intende
DettagliA.P.S.P. "S. Spirito - Fondazione Montel"
I modelli di presa in carico Ogni figura professionale svolge autonomamente le proprie mansioni indipendentemente dall attività degli altri operatori Classicotradizionale Multidimensionale Le varie figure
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART.
Comune di Rovereto Provincia di Trento REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART. 20) Approvato con deliberazione
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I
A.G.C. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo - Deliberazione n. 1317 del 31 luglio 2009 Organizzazione dei Servizi di Segretariato sociale e Porta Unica di Accesso-
DettagliRIABILITAZIONE TERRITORIALE CENTRO DI RIABILITAZIONE GLOBALE DIURNO PER PERSONE CON DISABILITÀ FISICA, PSICHICA E SENSORIALE
È una struttura sociosanitaria territoriale a carattere diurno rivolto a persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale di grado medio o medio-grave, in età post-scolare o a giovani adulti, che fornisce
DettagliDa oltre trent anni al servizio dei cittadini.
CARTA DEI SERVIZI Da oltre trent anni al servizio dei cittadini. [.] il servizio è costituito dal coordinatore, dagli operatori e, ove previsto, dalla struttura. Per servizio si intende un organizzazione
DettagliI servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale
I servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale Gli standard funzionali: fra metri quadrati e rapporti numerici gli standard ambientali TITOLO II - Nido d infanzia Art. 22 -
Dettaglisviluppa le tue competenze
catalogo #formazione sviluppa le tue competenze www.laltracitta.it INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Associazione LʼAltra Città Via Alfieri, 5a 58100 Grosseto Tel. 0564 413228 e-mail info@laltracitta.it SCADENZA
DettagliLIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione
DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza
DettagliGARA SERVIZI ASSISTENZIALI, EDUCATIVI E DIVERSI PRESSO LE STRUTTURE PER ANZIANI E DISABILI - LOTTO 1 (STRUTTURE PER ANZIANI)
CRITERI DI VALUTAZIONE DELL'OFFERTA - allegato al disciplinare di gara 1 GARA SERVIZI ASSISTENZIALI, EDUCATIVI E DIVERSI PRESSO LE STRUTTURE PER ANZIANI E DISABILI - LOTTO 1 (STRUTTURE PER ANZIANI) Offerta
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliProgetto INPS Home Care Premium 2017
Progetto INPS Home Care Premium 2017 Premessa: Ai sensi e per gli effetti del DM 463/98, l INPS ha tra i propri scopi istituzionali l erogazione di prestazioni sociali in favore dei dipendenti e pensionati
DettagliSERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE
Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all
DettagliALLEGATO A PRESTAZIONI E SERVIZI ALLA PERSONA
Città di Tortona Provincia di Alessandria Settore Servizi alla Persona e alla Comunità AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE INTEGRATA GLOBALE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI, ALBERGHIERI E GENERALI PRESSO LA R.I.S.S.
DettagliFUNZIONIGRAMMA DEL COMUNE DI GUBBIO
FUNZIONIGRAMMA DEL COMUNE DI GUBBIO SETTORE SERVIZI ALLE PERSONE - SETTORE 2 SERVIZIO ISTRUZIONE (1) TRASPORTI SCOLASTICI - Ricevimento domande di iscrizione e rilascio tesserini circa 450 utenti - Controllo
DettagliCARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014
Servizio Tutela Minori Tempestività CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2014 + I casi valutati come urgenti dall equipe sono presi in carico entro 48 ore dalla segnalazione. intervento personalizzato
DettagliAREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI
50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante
DettagliSERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE
Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all
DettagliPROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME
PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME Il C.A.G. Tempo insieme è un luogo/spazio educativo, di inclusione sociale, di aggregazione e di sostegno rivolto alla fascia di età 6/18 anni,
DettagliDIRETTIVE PROGETTUALI RELATIVE ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Centro Diurno per cittadini affetti da Alzheimer di grado medio-lieve
Allegato 1 DIRETTIVE PROGETTUALI RELATIVE ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Centro Diurno per cittadini affetti da Alzheimer di grado medio-lieve OGGETTO DELL APPALTO Il Centro Diurno per cittadini affetti
DettagliGRUPPO GLH è un gruppo di studio e di lavoro del Collegio dei Docenti, aperto alla componente dei genitori e alle Agenzie territoriali, che si occupa
PERSONE: GRUPPO GLH è un gruppo di studio e di lavoro del Collegio dei Docenti, aperto alla componente dei genitori e alle Agenzie territoriali, che si occupa dell integrazione delle persone disabili.
DettagliCOSTRUIRE IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I.
COSTRUIRE IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I. Istituto Comprensivo "Collodi -Marini " 13 Aprile 2016 Maria Boccia Compiti Funzione Strumentale Collaboro con il Dirigente Scolastico nell organizzazione
DettagliGovernare il tempo per uno sviluppo sostenibile del territorio
Governare il tempo per uno sviluppo sostenibile del territorio PRESENTAZIONE DELLA RICERCA 24 Marzo 2007 1 1. Il progetto L intervento Governare il tempo per uno sviluppo sostenibile del territorio ha
DettagliCOMUNE DI MANDELLO DEL LARIO Piazza L. Da Vinci n. 6 (prov. LC)
SCHEDE AMBITI DI COPROGETTAZIONE relative alla procedura aperta di istruttoria pubblica finalizzata all individuazione di soggetti del Terzo Settore disponibili alla coprogettazione e alla gestione in
DettagliLEGGE REGIONALE N. 28 DEL REGIONE UMBRIA. Interventi per il sostegno e la qualificazione dell attività di assistenza familiare domiciliare.
LEGGE REGIONALE N. 28 DEL 03-10-2007 REGIONE UMBRIA Interventi per il sostegno e la qualificazione dell attività di assistenza familiare domiciliare. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE UMBRIA N.
DettagliI SERVIZI OFFERTI AI CITTADINI
PROGETTI DI CONTINUITA SCUOLA-LAVORO - Studenti in obbligo formativo con disabilità accertata dalla Commissione medica integrata ai sensi della Legge n. 104/1992 o con certificazione scolastica rilasciata
DettagliI CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI
I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI Luigi Mazza Regione Emilia-Romagna UANTE SONO LE PERSONE CON DISABILITÀ?
DettagliRelazione Tecnica e abstract di progetto. Presentata da nella sua qualità di legale rappresentante di partecipante alla procedura di selezione
Modello 4 relazione tecnica e abstract Procedura di selezione ad evidenza pubblica per l individuazione di un soggetto collaboratore per la co-progettazione, organizzazione e gestione dei servizi di accoglienza,
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N14 (ex Art. 10, comma 2, lett. e) punti a) e 5) della L.R.
AMBITO TERRITORIALE N14 LEGGE 328/00 Comune di Giugliano in Campania ASL NA2 NORD Comune Capofila: Giugliano in Campania REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE
DettagliPATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA
PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA Il Patto di Accoglienza è un documento destinato all integrazione degli alunni disabili all interno del nostro Istituto. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti
DettagliC O M U N E D I O S T U N I AMBITO TERRITORIALE SOCIASLE N 2 BR CARTA DEI SERVIZI
Comune di CISTERNINO Comune di FASANO Comune di OSTUNI C O M U N E D I O S T U N I Provincia di Brindisi COMUNE DELEGATO DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE SETTORE POLITICHE SOCIALI ED EDUCATIVE UFFICIO
DettagliPLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO
\ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE
DettagliLa pianificazione assistenziale con gli animali nella relazione di aiuto DOTT.SSA LAURA LIONETTI
La pianificazione assistenziale con gli animali nella relazione di aiuto GLI ANIMALI ARRIVANO DOVE L UOMO NON ARRIVA SCEGLIERE LA PET THERAPY: ANALISI DEI BISOGNI ANALISI PRELIMINARE DEFINIZIONE DEGLI
Dettagli( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 73 del 16/09/2016. Pag.
PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI NONCHÉ PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO DELLA PROPOSTA EDUCATIVA
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO DISABILI TITOLO I PRINCIPI GENERALI. Art. 1 Definizione
COMUNE DI ANCONA SERVIZIO SERVIZI SOCIALI EDUCATIVI REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO DISABILI TITOLO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 Definizione 1) Il presente regolamento disciplina l organizzazione ed il funzionamento
DettagliRegolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3
Regolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3 Assessorato alle Politiche Sociali Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 2 del 22.03.2012 Art. 1 OGGETTO DEL
DettagliGli strumenti per l ascolto e la partecipazione nei servizi accreditati per persone anziane e per persone disabili
Gli strumenti per l ascolto e la partecipazione nei servizi accreditati per persone anziane e per persone disabili Esiti di un indagine Presentazione al Comitato consultivo regionale per la qualità a cura
DettagliSERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE SERVIZIO RESIDENZIALE PER PERSONE DIPENDENTI DA ALCOOL
Area dei servizi di trattamento specialistici, accolgono, in ambiente protetto, persone che presentano particolari problematicità di gestione. Erogano prestazioni finalizzate alla formulazione e/o all
DettagliCOMUNE DI MONTIRONE Provincia di Brescia REGOLAMENTO DEL SERVIZIO PASTI A DOMICILIO
COMUNE DI MONTIRONE Provincia di Brescia REGOLAMENTO DEL SERVIZIO PASTI A DOMICILIO Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n 40 del 30/09/2009 Art. 1 Finalità 1. Il Servizio Pasti a Domicilio
DettagliAll. C SCHEDA TECNICA 1) REQUISITI PER L'ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI PRIMA INFANZIA AUTORIZZATE: ASILI NIDO
All. C SCHEDA TECNICA 1) PER L'ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI PRIMA INFANZIA AUTORIZZATE: ASILI NIDO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 AREA 1 Comunicazione e Valutazione Presenza di una Carta dei Servizi in cui siano illustrati
DettagliIstituzione di un nuovo modello organizzativo semiresidenziale sperimentale per persone disabili.
REGIONE PIEMONTE BU46 14/11/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 22 ottobre 2013, n. 35-6552 Istituzione di un nuovo modello organizzativo semiresidenziale sperimentale per persone disabili. A relazione
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I. Scuola dell Infanzia
Istituto Comprensivo Statale Fregene-Passoscuro Distretto Scolastico 22 Via Serrenti, 74-00050 PASSOSCURO - FIUMICINO (RM) Tel. 06.6670869 Fax: 06.61879035 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dettagli- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva
Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle
DettagliALLEGATO D 1. Scheda ii. Scheda descrittiva della funzione ORIENTAMENTO DI PRIMO LIVELLO per target
DIPARTIMENTO SOCIALE DIREZIONE REGIONALE LAVORO, PARI OPPORTUNITÀ E POLITICHE GIOVANILI ALLEGATO D 1 Scheda ii. Scheda descrittiva della funzione ORIENTAMENTO DI PRIMO LIVELLO per target PRESTAZIONI esigibili
DettagliLa nuova normativa sull accreditamento socioassistenziale nella Regione Lazio: cosa cambia. Ma è davvero facoltativa?.
La nuova normativa sull accreditamento socioassistenziale nella Regione Lazio: cosa cambia. Ma è davvero facoltativa?. Roma, 26 Gennaio 2016 Dott. Massimo Scarpetta RCS CONSULTING Esperto di Organizzazione
DettagliProt. n del 13/10/2010. DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE ASL RMA U.O.S. Comunità e Residenzialità IV Distretto ROMA Tel.
Prot. n. 97996 del 13/10/2010 DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE ASL RMA U.O.S. Comunità e Residenzialità IV Distretto ROMA Tel./Fax 06-8816868 Al Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL RMA Dott.
DettagliPROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI
PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI CUI ALL ARTICOLO 3 DELLA LEGGE N.112 DEL 2016 E DECRETO
DettagliRegolamento dei Dipartimenti Disciplinari
Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari 1. Finalità I Dipartimenti costituiscono, nell ambito dei loro fini istituzionali, il luogo privilegiato della libera collaborazione per lo sviluppo ottimale della
DettagliSERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PRIVATI PER IL TRATTAMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE CENTRO SEMIRESIDENZIALE DI PRONTA ACCOGLIENZA
Area dei servizi di accoglienza. I servizi di quest area accolgono persone, di norma per una durata non superiore a novanta giorni, indipendentemente dalla loro decisione di accettare, nell'immediato,
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: CYBERBULLYNG E NON SOLO SETTORE e Area di Intervento: E-Educazione e promozione culturale 01.Centri di aggregazione 02. Animazione culturale
DettagliDECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI N. 187/S05 DEL 05/08/2008
1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI N. 187/S05 DEL 05/08/2008 Oggetto: DGR n. 843/08: istituzione premio in denaro per il finanziamento di un progetto rivolto agli anziani come risorsa
Dettagli1. La casa rifugio per donne vittime di violenza deve avere le seguenti caratteristiche:
Reg. 18-1-2007 n. 4 Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19 - "Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia". Pubblicato nel B.U.
DettagliCOMUNE DI ANDRIA PROGETTO ASSISTENZIALE INDIVIDUALE Servizio di Assistenza Domiciliare ed Educativa Domiciliare minori e nuclei familiari.
COMUNE DI ANDRIA PROGETTO ASSISTENZIALE INDIVIDUALE Servizio di Assistenza ed Educativa minori e nuclei familiari. Modello n. 4 Cognome Nome Luogo di nascita Data di nascita CF Genitore beneficiario diretto
DettagliPROGETTO ANZIANI MENO SOLI Costruiamo insieme una comunità amichevole
PROGETTO ANZIANI MENO SOLI Costruiamo insieme una comunità amichevole COMUNE DI PALMI AREA POLITICHE DEL WELFARE PREMESSA Il progetto Anziani meno soli prevede la realizzazione di servizi, iniziative ed
DettagliOPERATORI SOCIALI E TELELAVORO
OPERATORI SOCIALI E TELELAVORO IL CONTESTO: L IMPRESA La cooperativa sociale P.G. Frassati scs onlus è una cooperativa sociale di tipo A che progetta e gestisce servizi sociali, assistenziali, educativi,
DettagliGli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile
Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre
DettagliAzienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese
Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese Zona Valdichiana Senese Sede : Via Provinciale, 5 53040 GRACCIANO Unita Funzionale SEGRETARIATO SOCIALE REGOLAMENTO PROGETTO
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio Via Campagnola, 5 38063 - AVIO (TN) REGOLAMENTO SANITARIO PER LE ATTIVITA DI EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
Dettagli