CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE

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1 CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO PRESTAZIONALE Procedura Aperta per l affidamento del progetto: Centro Diurno Spazio Attivo, per disabili adulti. Periodo dal 01/10/2017 al 30/10/2018 (escluso il periodo dal 01/08/2018 al 31/082018, per il quale non è previsto alcun corrispettivo). PREMESSA Il Municipio VI Roma Delle Torri nell intento di migliorare la qualità della vita delle persone diversamente abili che vivono sul territorio, dando attuazione a quanto previsto dal legislatore con l art. 14, co. 2 della legge 328/2000 e dal Piano Regolatore Sociale, ha scelto di mettere al centro del sistema di interventi e servizi sociali anche quello di tre progetti per la realizzazione di n. 3 Centri diurni per Disabili prevalentemente lievi e medio-lievi, da realizzarsi nelle strutture messe a disposizione dagli organismi gestori. Con deliberazione del Consiglio del Municipio VIII, ora VI, n. 33 del 15 dicembre 2011, è stato approvato il Piano Regolatore Sociale Municipale che prevede, nell ambito dei servizi ed interventi sociali per persone diversamente abili, la realizzazione di n. 3 Centri Diurni per disabili adulti. Il Centro Diurno si configura quale servizio semi-residenziale a carattere continuativo, rivolto a soggetti diversamente abili, che svolge la propria attività in collaborazione con la famiglia e in collegamento con tutti gli altri servizi territoriali presenti sul territorio. Tale struttura ha, pertanto, lo scopo di svolgere una funzione socio-educativa sul singolo individuo, mirata a recuperarne le capacità fisiche ed intellettuali residue per potenziare e migliorare le capacità relazionali e i legami che l individuo instaura con la comunità. Il servizio offerto dal Centro Diurno deve garantire l organizzazione di una vita comunitaria dignitosa, rispettosa delle condizioni e delle esigenze di tutti gli ospiti, assicurando loro, oltre che il soddisfacimento dei bisogni primari, anche la cura della dimensione affettivo-relazionale. Vista la necessità di dare risposte ai bisogni delle persone diversamente abili, attraverso l attivazione di interventi e progetti a loro rivolti, che hanno fra gli obiettivi quelli di favorire la socializzazione e l integrazione sociale e l autonomia, di sostenere ed alleviare le famiglie, nonché di dare la giusta continuità ai servizi offerti, la Giunta Municipale con Direttiva n. 59 del 12 maggio 2017 ha dato indicazione alla Direzione Socio Educativa di avviare, per quanto di competenza, tutte le procedure amministrative per l individuazione degli Enti Gestori a cui affidare la realizzazione fra gli altri del Centro Diurno Spazio Amico per disabili adulti. In esecuzione della Determinazione Dirigenziale n 1116 del , nell'ambito dei servizi e interventi sociali rivolti a persone diversamente abili, il Municipio intende indire una procedura aperta riservata ad Organismi del Terzo Settore, in forma singola o associata, che abbiano tra i propri fini istituzionali quello di operare in un settore di intervento pertinente con il servizio oggetto dell affidamento al fine di dare attuazione a quanto previsto dal legislatore con l art. 14, co. 2 della legge 328/2000, in merito agli interventi a favore delle persone diversamente abili. 1 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti

2 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO Il servizio si realizza nel territorio del Municipio Roma VI delle Torri, zona periferica della città, con problemi caratteristici di tali realtà urbane, lontane dal centro della città e dalle opportunità di socializzazione e di mobilità. La complessità territoriale di questo Municipio vede una forte presenza di nuclei familiari con al loro interno persone diversamente abili. Per tali ragioni, occorre mettere in atto degli interventi volti a favorire la socializzazione, l integrazione sociale e l autonomia delle persone diversamente abili presenti sul territorio del Municipio. Rispetto al contesto demografico del Municipio è utile soffermarsi ed esporre qualche dato sulla popolazione disabile, a cui il progetto è rivolto. Le persone diversamente abili seguite dal Servizio Sociale - Area Disabilità nel 2016 sono state 1222 (suddivise tra cittadini seguiti con assistenza domiciliare, in lista d attesa per i servizi domiciliari, integrazione scolastica e centri diurni). L Area Disabilità nell anno 2016 attraverso l attività professionale degli assistenti sociali, ha assistito, con progetti individualizzati: numero di cittadini seguiti con Assistenza Domiciliare indiretta (S.A.V.I.) 73 numero di cittadini adulti e minori diversamente abili seguiti in Assistenza domiciliare (S.A.I.S.H.) 312 numero di cittadini adulti e minori in lista d attesa per l Assistenza Domiciliare (S.A.I.S.H.) 222 numero minori assistiti con il Servizio di Assistenza Scolastica (A.E.C.) 520 Numero di persone diversamente abili frequentanti i Centri Diurni DESTINATARI Al Centro Diurno possono accedere persone disabili, individuate dalla legge 104/1992 che presenta una limitazione fisica, psichica, sensoriale, stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale e di emarginazione. Le attività del Centro sono rivolte a persone diversamente abili adulte con un grado di disabilità medio medio-lieve. La fascia di età è quella compresa fra i 18 ed i 65 anni. 3. FINALITA ED OBIETTIVI PRIMARI Il Centro Diurno persegue le seguenti finalità: a. Recupero e promozione sociale della persona, finalizzata anche al mantenimento della stessa nell ambito della famiglia e nel contesto sociale di riferimento, allo scopo di favorire l integrazione sociale e prevenire il ricorso alla istituzionalizzazione; 2 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti

3 b. Promuovere il mantenimento e il potenziamento di conoscenze e attitudini comunicativo-sociali, il recupero delle abilità residue, lo sviluppo di nuove competenze e il miglioramento dell autonomia nella gestione di sé e dell ambiente esterno; c. Garantire prestazioni di base rivolte alla cura e sicurezza della persona e ad agevolare lo svolgimento della vita quotidiana nelle varie situazioni; d. Garantire un ambiente sereno, scevro da tensioni, che offra occasioni diversificate di svago; e. Fruizione e valorizzazione della rete dei servizi territoriali; f. Coinvolgimento delle realtà solidali esistenti nel territorio. 4. ATTIVITA Tutte le attività e gli interventi offerti dal Centro avranno lo scopo di realizzare gli obiettivi assistenziali individuati al momento della presa in carico dal servizio sociale che, nell ambito dell unità valutativa multidisciplinare dovrà elaborare un piano di intervento individuale. I diversi interventi dovranno comunque prevedere a fianco delle attività di socializzazione, intesa come creazione di rapporti inter-relazionali e comunicativi sempre più complessi, anche azioni mirate all autonomia del soggetto e alla prevenzione di atteggiamenti di chiusura ed isolamento. Nel centro saranno attive azioni differenziate per età e tipologia di disabilità, secondo un percorso tendente al raggiungimento degli obiettivi specifici stabiliti nei piani individualizzati. Le attività previste dovranno, pertanto, riguardare: a. interventi tendenti a favorire l autonomia personale, finalizzate ad acquisire il miglior adattamento possibile ai vari momenti funzionali della giornata in relazione all organizzazione temporalesequenziale della giornata stessa; all accompagnamento nell alimentazione, nell abbigliamento, nella cura dell igiene, nell orientamento spazio-temporale, nel rapporto con l ambiente esterno; b. laboratori occupazionali tendenti a favorire l autoconsapevolezza in campo relazionale affettivo, sensoriale e motorio, finalizzati all acquisizione ed al mantenimento di abilità fisiche, cognitive e relazionali e di autonomia personale; c. interventi di socializzazione, volti alla creazione e al mantenimento di un rapporto significativo e continuativo con l ambiente esterno, nei vari aspetti sociali, culturali e dell offerta territoriale in genere. d. Interventi di educazione alla fruizione di strutture e servizi presenti sul territorio; e. Collaborazioni con i Servizi e le Aziende Territoriali ai fini della elaborazione di eventuali progetti di inserimento dell utente nel mondo del lavoro e nel corso di attività sportive ricreative e culturali. Nel progetto dovranno inoltre essere previsti, per i familiari delle persone diversamente abili, incontri informativi e la condivisione, con il coordinatore della struttura, delle modalità e delle forme di collaborazione necessaria. Dovranno essere stimolate anche forme di auto aiuto tra i familiari e forme di sostegno alle famiglie da parte della comunità locale. 5. STRUMENTI E METODOLOGIA La metodologia di lavoro si basa sulla realizzazione di progetti educativi individualizzati e relativo Progetto di vita redatti per ogni utente e gestiti sulla base di un progetto complessivo del servizio. Il Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) è lo strumento indispensabile all attivazione di percorsi differenziati per l autonomia, l autosufficienza e la possibilità di integrazione e socializzazione. Il progetto viene redatto dall equipe del centro, in collaborazione con i referenti del servizio sociale municipale dell area disabilità e della ASL Roma 2, tale redazione deve prevedere anche il coinvolgimento della famiglia d origine o di altre figure di riferimento. 3 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti

4 Verranno coinvolte, all interno della progettazione degli interventi sui casi, le Istituzioni, le Agenzie ed i Servizi interessati all utente, al fine di promuovere un sistema di servizi in rete, capace di superare la concezione e la pratica di prestazioni separate. Attraverso un lavoro in rete, il Centro Diurno ricercherà la partecipazione di diversi attori (Istituzioni, Servizi, Agenzie etc ), che si relazionano con l utente, per integrare al meglio tutte le risorse disponibili sul territorio. Dovranno essere adottate anche altre metodologie e strumenti professionali di Assistenza sociale rivolti alle persone diversamente abili, attraverso: a. Riunioni di equipe per la condivisione di strategie e procedure tra il personale impiegato nel progetto e quello operante nel servizio sociale del Municipio; b. Riunioni di equipe con gli altri servizi territoriali, coinvolti nei progetti individualizzati; c. Costruzione di alleanze, di coinvolgimento, di obiettivi comuni, di vantaggi reciproci, di ascolto, per la realizzazione del lavoro di comunità; d. Lavoro di rete; e. Predisposizione e conservazione della cartella personale dei singoli utenti; f. Verifica e valutazione del lavoro previsto nel progetto individualizzato rispetto ai risultati attesi. g. Incontri con i familiari degli utenti, al fine di dare loro una concreta possibilità di partecipazione attiva agli interventi educativi, e nello stesso tempo di acquisire una visione più ampia della realtà di vita dell utente all esterno della struttura. 6. GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE La struttura dovrà accogliere complessivamente circa 30 (trenta) persone diversamente abili la cui presenza al Centro potrà essere articolata in giorni ed orari diversificati secondo quanto verrà previsto dai Piani di Intervento Individualizzati. In considerazione degli interventi previsti nei piani personalizzati una parte degli utenti frequenterà il Centro in orario antimeridiano, una parte il pomeriggio, un altra l intera giornata, senza superare la compresenza di circa 15 utenti a turno. Per gli utenti che frequenteranno il Centro con orario prolungato (mattina e pomeriggio) dovrà essere assicurato il pranzo. Qualora se ne ravvisasse la necessità, gli orari ed i giorni di apertura potranno subire variazioni previa autorizzazione del Direttore della Direzione Socio-Educativa del Municipio. Il centro dovrà garantire un apertura giornaliera di minimo sette ore comprensive del pranzo, per cinque giorni alla settimana, nonché del trasporto A/R con l assistenza agli utenti durante i tragitti dal centro e viceversa (nonché per tutte le attività esterne programmate), per un periodo di mesi dodici secondo il disposto della deliberazione di Giunta Regionale 23 dicembre 2004, n Per il mese di agosto non è previsto alcun corrispettivo. Il tempo di percorrenza e di permanenza sul mezzo di trasporto dovrà essere quello strettamente necessario a permettere l accompagno al Centro e non limitare le ore di attività all interno del Centro stesso. La frequenza degli utenti dovrà essere annotata sull apposito registro e verrà documentata al Municipio, a fine mese su fogli firma con la specifica del turno. In caso di assenza prolungata il Coordinatore del Centro provvederà a contattare la famiglia dell utente e ad accertarsi sulle motivazioni e sull eventuale protrarsi dell assenza. Gli interventi e le attività del servizio dovranno realizzarsi sulla base di Progetti Educativi Individualizzati, predisposti per ogni utente dall equipe multidisciplinare Municipio Roma VI delle Torri ASL RM2. Esso terrà presente la soddisfazione dei bisogni di socializzazione e di assistenza riferiti ai diversi tipi di disabilità, lo sviluppo delle capacità cognitive, relazionali ed affettive residue, ed il mantenimento dei livelli di autonomia di ciascun utente. Il piano delle attività si svilupperà in due macro progettazioni relative al periodo invernale ed estivo, all interno di questo dovranno essere previsti monitoraggi semestrali. 4 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti

5 Programmazione e organizzazione di laboratori differenziati per contenuti ed obiettivi finalizzati alle attività espressive e di riabilitazione, promuovendo l autonomia e l integrazione degli utenti. Dovrà essere prevista anche una programmazione di attività extra. 7. SERVIZIO DI TRASPORTO Il Centro Diurno deve essere raggiungibile con un mezzo pubblico di trasporto cittadino, inoltre deve offrire il trasporto con propri mezzi attrezzati, il servizio di traporto dovrà garantire i seguenti requisiti: a. Servizio di trasporto con pulmini. Tale servizio verrà assicurato ai fini del raggiungimento della struttura e dovrà essere espletato nel più rigoroso rispetto della vigente normativa in materia, tenendo conto della presenza di anziani carrozzati, dovrà essere assicurato con un numero di pulmini adeguato e proporzionale al numero degli utenti. b. Il trasporto dovrà essere effettuato secondo gli orari stabiliti e in modo tale da rispettare, all andata e al ritorno gli orari previsti per lo svolgimento delle attività del Centro, nonché gli orari della tabella per la somministrazione pasti. 8. PERSONALE Nel progetto dovrà essere descritto il modello organizzativo previsto per la gestione del servizio che comunque dovrà prevedere: a. la figura del Responsabile della struttura che si occuperà della programmazione delle attività e di personale qualificato quali Operatori OSS ed equiparati nonché di Educatori Professionali in rapporto minimo 1/3 con l utente disabile o 1/2 a seconda la gravità come indicato nel piano di intervento individuale e comunque in numero proporzionale agli utenti presenti nei turni. Tutto il personale impiegato dovrà essere in possesso dei requisiti previsti dalla D.G.R 1305/2004 e dalla D.G.R. 124/2015; b. nella Struttura dovranno, inoltre, essere previsti anche interventi svolti da artigiani esperti (quali maestri d arte, falegnami, ceramisti, coltivatori, musicisti), che prestando la loro opera, collaborano al raggiungimento degli obiettivi previsti nei piani personalizzati, con esperienza specifica maturata nell ambito delle attività di laboratorio indicate nel progetto; c. all interno del Centro, oltre il personale sopra indicato, possono operare volontari debitamente formati o del servizio civile nazionale previa autorizzazione del Direttore della Direzione Socio- Educativa del Municipio. L organismo dovrà inoltre documentare al Municipio la presenza degli operatori attraverso la consegna mensile dei fogli firma. 9. ARTICOLAZIONE DELLA STRUTTURA La struttura dovrà essere dotata di: a. spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione; b. spazi destinati ad attività autonome e a momenti di riposo, organizzati in modo da promuovere l aggregazione ed il rispetto dell autonomia; c. spazi destinati al momento del pasto La distribuzione degli spazi garantisce l autonomia, la fruibilità e la privacy, anche in considerazione delle esigenze dell utenza. Pertanto, è prevista una zona finalizzata allo svolgimento delle varie attività di riabilitazione sociale, una zona pranzo ed uno spazio riservato per i momenti di riposo. Dovranno essere predisposti più locali intercomunicanti o un unico locale suddiviso da pareti mobili per ottenere la massima flessibilità d uso. La superficie minima complessiva dei locali sopramenzionati è di almeno mq. 2,5 per utente. 5 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti

6 Il locale per la cucina dovrà rispondere ai criteri igienici previsti dalla normativa vigente riguardante i luoghi dove avviene la preparazione e la somministrazione dei pasti e delle bevande. Qualora i pasti provengano da un servizio appaltato all esterno, dovrà essere previsto un apposito locale adatto allo sporzionamento e servizio dei cibi e comunque attrezzato per l eventuale riscaldamento dei cibi stessi, per il lavaggio e la custodia delle stoviglie. Nella struttura dovranno essere previsti almeno due servizi igienici ogni 10 utenti, almeno uno dei quali attrezzato per consentirne l uso ad utenti con disabilità; la struttura dovrà essere dotata, altresì, di ufficio, di uno spogliatoio con relativo servizio igienico per gli operatori e di locale per riunione d equipe. Alla proposta progettuale dovrà essere allegata apposita planimetria in scala 1: MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO Il Municipio effettuerà un monitoraggio periodico del Progetto, verificando la realizzazione dei singoli progetti individualizzati e l efficacia delle strategie messe in atto, attraverso metodi di raccolta e di elaborazione dei dati e la misurabilità dei risultati. 6 Capitolato Centro Diurno SPAZIO ATTIVO per disabili adulti

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