I tre gesti di Martin!

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1 D E L L A D I O C E S I D I C O M O ANNO XXXIV 26 SETTEMBRE 2009 E 1,00 35 PERIODICO SETTIMANALE - POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N 46) ART. 1, COMMA 1, DCB COMO I tre gesti di Martin! I FUNERALI DEI SEI SOLDATI UCCISI A KABUL A PAGINA 4 Martin, 7 anni, tocca la bara in cui c è il corpo senza vita del papà Antonio, uno dei sei soldati italiani barbaramente uccisi a Kabul. Oltre al legno della bara, a separarlo da colui che può ormai vedere solo in fotografia c è la bandiera italiana. Senza volerlo, senza saperlo, è questo bambino, con il suo dolore e il suo pianto inconsolabile, a rappresentarci tutti - o almeno quasi tutti, perché qualche eccezione purtroppo c è stata anche stavolta! - nel lutto per la morte dei nostri soldati impegnati nella missione di peacekeeping in Afghanistan. Martin è passato davanti alle autorità che stavano in prima fila nella basilica di San Paolo fuori le mura, per andare davanti alla bara del papà. Con una mano l ha accarezzata, con l altra si è coperto gli occhi, prima di correre in pianto tra le braccia della mamma. Quelle due mani del piccolo Martin hanno compiuto gli unici due gesti che possono accomunarci, pur nelle comprensibili diversità di opinioni o giudizi. La mano che accarezza è la mano che condivide. Se manca questo moto di profonda umanità, nel cuore si crea lo spazio per l odio, per la recriminazione, per i tanti pregiudizi che l ideologia (della guerra o della pace, poco importa) produce nella mente umana. La prima cosa da fare, di fronte a simili tragedie, è accarezzare, abbracciare, pensare di essere al po- sto di quelle famiglie, di quelle mogli, di quelle madri e di quei padri, di quel bambino. Mi sono vergognato non poco e anche indignato, come prete, nel leggere le parole di quel parroco di un paese vicino a Lecco, a cui evidentemente la mano che accarezza è stata amputata da un assurdo furore ideologico. Impari il gesto di Martin, prima che sia troppo tardi per il suo cuore sacerdotale. Impari da questo bambino, anche lui posto al centro e abbracciato da Gesù (come ci diceva proprio domenica il Vangelo). Faccia tacere le sue parole inutili e sprezzanti, e scriva un lungo silenzio riparatore... Accarezzando quelle bare con la mano di Martin, impariamo tutti a entrare in punta di piedi nel mistero del dolore umano. L altro sono io stesso, di cui posso provvidenzialmente incrociare gli occhi. I suoi, i miei. I miei nei suoi. C è poi la mano che si copre gli occhi, quasi a non vedere. Martin non sa capire perché gli abbiano portato via il suo papà. Vorrebbe che non fosse vero. Quante volte la storia s imbarbarisce e ci raggiunge con il suo carico di morte. Ci domandiamo perché. Osiamo anche puntare il dito contro Dio, ritenendolo responsabile degli atti inconsulti della nostra libertà. La guerra e l odio non sono ciò che il Creatore ha pensato per noi. Il male si annida tra le pieghe della vita sotto forma di invidia, di rivalsa, di volontà di potenza, di perfida macchinazione per generare il dolore dell al- tro. Martin vorrebbe chiudere gli occhi, e invece i suoi sette anni sono già una cattedra di sofferenza. Come sapremo spiegargli il senso delle innumerevoli ferite che martoriano la carne dell umanità? Come lo aiuteremo a tenere aperti gli occhi sul mondo e a nutrire speranza? Immaginiamo di farlo con i nostri figli, e ringraziamo Dio di poter essere noi a farlo. E chiediamogli la grazia di una paternità e di una maternità autentica, che sappia nutrire lo spirito dei nostri giovani, coltivando innanzitutto nel nostro cuore le domande che contano, così da potervi mietere risposte capaci di indirizzare la vita verso un Senso grande. Per fortuna, Martin ci ha insegnato anche un terzo gesto, quello che solo un bambino sa compiere con la giusta arrendevolezza: correre tra le braccia della madre. Abbiamo smarrito la forza di questo gesto, che ci fa affidare ad un Altro e ci fa riscoprire il calore materno di una comunità. E ci fa impegnare ad essere quella comunità accogliente e abbracciante, quando ad aver bisogno di me è un altro. Questa dimensione - che regala alla Fede una misura tutta umana, e che Gesù ha insegnato a Giovanni dall alto della croce - è stata obnubilata dalla mentalità individualista in cui galleggiamo, talvolta senza più nemmeno accorgercene. Martin, sette anni, orfano di padre, lunedì mattina è andato nella direzione giusta. don AGOSTINO CLERICI VISITA PASTORALE IL VESCOVO IN VALLE INTELVI ALLE PAGINE 10 E 11 COMO CREA: NUOVO ANNO DI IDEE Si rinnova la proposta alle scuole che tanto successo ha riscosso lo scorso anno. Tre le novità che integreranno un programma già ricco di idee e laboratori per alunni di tutte le età. A PAGINA 13 COMO RACCOLTA RIFIUTI: LE NOVITÀ Tempo poche settimane e Palazzo Cernezzi stipulerà una nuova intesa per la gestione del servizio in città. A PAGINA 14 COMO ACSM--AGAM: PIANO INDUSTRIALE A PAGINA 15 COMO FILIERA CORTA : GUIDA COMASCA A PAGINA 18 COMO PARATIE: SARÀ PIÙ BASSO IL MURO DELLA DISCORDIA Intervento del sindaco Stefano Bruni dopo le polemiche dei giorni scorsi. A PAGINA 19 CARAVATE LA PRESENZA DEI PADRI PASSIONISTI A PAGINA 26 SONDRIO TASK FORCE CONTRO L INFLUENZA L Asl di Valtellina e Valchiavenna prevede l erogazione di almeno 15 mila vaccinazioni per le cosiddette categorie a rischio. Il 9 ottobre un convegno dedicato all influenza A. A PAGINA 27 SONDRIO RIFLESSIONI SULLA MALAOMBRA La scorsa settimana un intensa giornata di studi ha permesso di fare luce su il perturbante caso dei suicidi nelle vallate alpine. ALLE PAGINE 28 E 29

2 P A 2G I N A RIFLESSIONI IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO -26 SETTEMBRE 2009 UN SAGGIO DI ALBERTO PIOLA NON LITIGARE CON DARWIN Offriamo ampi stralci della introduzione del teologo Piero Coda al saggio del teologo torinese dedicato a fare luce sulla questione dell evoluzionismo ALBERTO PIOLA, Non litigare con Darwin. Chiesa ed evoluzionismo, Paoline, pagine 162, euro 13,00 Acentocinquant anni dalla pubblicazione de L origine delle specie di Charles Darwin, il dibattito culturale intorno all evoluzione - e alle sue molteplici ricadute e conseguenze - è tutt altro che svigorito o spento: anche, anzi in primis, sul versante del suo scontro e/o incontro col principio, di marca teologica, della creazione. Da un versante, e dall altro, da quello cioè dei sostenitori dell evoluzione sino all evoluzionismo o da quello dei sostenitori della creazione sino al creazionismo, così come - detto con una buona dose di semplificazione - da quello della scienza o da quello della fede, non mancano le prese di posizione in proposito. Ciò avviene - mi pare di poter dire - perché la stagione che stiamo attraversando mette a fuoco, in definitiva, con un evidenza che forse non era così avvertibile sin dall inizio del dibattito ottocentesco, il senso e la direzione dell avventura dell uomo nella storia dell universo. Sì, perché è proprio questo, a ben vedere, l oggetto ultimo del contendere: che ne è dell uomo, non solo guardando alla storia dell universo che sino a lui ha portato, ma anche guardando a ciò che oggi si sta realisticamente profilando a proposito delle possibilità di plasmare e persino trasformare la sua identità biologica e psico somatica? In altri termini: ciò che di fatto la questione dell evoluzione pone sul tappeto non è tanto l offerta di una chiave di lettura scientifica, fondata e oggettiva, d interpretazione della storia dell universo,quanto, insieme a questo, la riproposizione dell eterno interrogativo intorno all identità e al destino dell uomo, per sé immerso nel flusso di questa storia, certo, ma al tempo stesso decisamente eccentrico ed eccedente rispetto ad essa. (...) Molte e tuttora perduranti incomprensioni derivano dallo slittamento, più o meno consapevole, dei pensieri e degli atteggiamenti tra i due piani. In questa logica, giunge quanto mai opportuno l appello lanciato da Benedetto XVI ad allargare gli spazi d esercizio della razionalità: e cioè, detto in termini più perspicui e precisi, a tenere aperto l orizzonte di ricerca della ragione umana in tutta la sua vastità. Rispettando, certo, e promuovendo l investigazione della ragione nei vari ambiti e dimensioni del reale con gli appropriati metodi, ma insieme non imponendo a priori dei confini oltre i quali la ragione non potrebbe o non dovrebbe spingersi. Dunque, se l intelligenza responsabile della fede cristiana non può che giovarsi dei risultati dell indagine scientifica nell esplicarsi della sua autonoma metodologia, altrettanto l indagine scientifica non può che arricchirsi, anzi in definitiva avvicinarsi alla sua finalità ultima, quando inserisce i risultati cui è pervenuta entro un quadro di riferimento più vasto e di altro livello, che come tale può essere intenzionato solo da altri saperi - come ad esempio la filosofia e la teologia. Evoluzione e creazione infatti - per stare al nostro oggetto - per sé sono concetti che afferiscono a due livelli distinti del reale: la ALTRI LIBRI PER APPROFONDIRE A questo tema di grande attualità (e di cui spesso i media offrono una semplificazione del dibattito, che è assai dannosa ai fini della corretta valutazione delle posizioni) sono dedicati diverse pubblicazioni. Ne segnaliamo alcune, privilegiando quelle più recenti. FRANCISCO J. AYALA, Il dono di Darwin alla scienza e alla religione (prefazione di Fiorenzo Facchini), San Paolo - Jaca Book, San Paolo 2009, pagine 312, euro 24,00 (l autore è biologo e filosofo statunitense di origine spagnola). PAOLO COSTA, Un idea di umanità. Etica e natura dopo Darwin, EDB 2007, pagine 302, euro 20,00 (si tratta di uno studio di antropologia filosofica). AA.VV., Creazione ed evoluzione. Un convegno con Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo (prefazione del cardinale Christoph Schoenborn), EDB 2007, pagine 202, euro 17,50 (il convegno si tenne nella residenza estiva del Papa nell estate del 2005). FIORENZO FACCHINI, L avventura dell uomo. Caso o progetto?, San Paolo 2006, pagine 78, euro 5,00 (l autore sarà a Como in Biblioteca il prossimo lunedì 28 settembre alle ore 21.00). FIORENZO FACCHINI, E l uomo venne sulla terra. Creazione o evoluzione?, San Paolo 2005, pagine 152, euro 11,00. confusione o il conflitto nascono quando li si incrocia indebitamente. Mentre, quando son fatti valere nei rispettivi contesti, possono davvero arricchirsi l un l altro, ciascuno restando pertinente al proprio livello ma insieme offrendo una qualche luce per l interpretazione ulteriore dell altro. La controversia tra evoluzione e creazione non è che la spia di una correlazione tra sapere della fede e sapere delle scienze di cui ancora non si è trovato il bandolo. Di fatto, la genesi e l esercizio della razionalità scientifica moderna ha provocato un tale sconvolgimento nell architettura dei saperi prima data per certa e definitiva, che ancora non si è riusciti a ricomporre adeguatamente le cose. E il pericolo è che ne faccia le spese l identità dell uomo in un momento delicato e inedito come quello che stiamo vivendo. Per questo è necessario con ogni sforzo, ma senza forzature, lavorare a una ricomposizione rispettosa della pluralità dei saperi e al contempo attenta all unità di senso e di destino dell uomo e del cosmo. Il saggio che, con ammirevole ricchezza di documentazione e con sicura acribia d interpretazione, Alberto Piola ci propone offre uno strumento prezioso e direi quasi indispensabile non solo per fare chiarezza sui termini reali della vicenda storica che ha visto su fronti opposti scienza e teologia, evoluzione (o meglio evoluzionismo) e creazione (o meglio creazionismo), ma anche per delineare con pacatezza e serietà di argomentazione la piattaforma di un efficace e realistica «integrazione». Senza cedere alla facile illusione dell esclusivismo o del concordismo. Un saggio come questo, oltre tutto, ci regala con nitida scrittura degli sguardi puntuali e suggestivi su aspetti ed episodi della vicenda e della questione per lo più sconosciuti, e invece assai rilevanti per il tracciato del suo disegno complessivo e delle prospettive di una sua proficua composizione. PIERO CODA DON PRIMO MAZZOLARI Mons. Loris Francesco Capovilla, che fu segretario di papa Giovanni XXIII e grande amico di don Mazzolari, nella postfazione al nuovo libro di Anselmo Palini, citando il profeta Giobbe, descrive don Mazzolari come un uomo integro e retto, timorato di Dio e alieno dal male, un uomo umile e dotto, pastore d anime saggio e misericordioso, chinato sui solchi dei poveri e proteso verso le lontane frontiere della civiltà dell amore. A cinquant anni dalla morte, il volume ricostruisce la vicenda biografica di don Primo Mazzolari, prestando particolare attenzione alle sue scelte rispetto ai grandi eventi storici di cui fu testimone: le guerre mondiali, il fascismo, il Concordato, l avventura coloniale italiana, le leggi razziali, la Resistenza, le rese dei conti nel secondo dopoguerra, il comunismo, le dittature dell Est europeo, la corsa agli armamenti, la guerra fredda, l annuncio del Concilio. Siamo di fronte ad un testo preciso e rigoroso, ma non specialistico. Ha dunque un carattere divulgativo. ANSEL- MO PALINI, Primo Mazzolari. Un uomo libero, Editrice Ave, 2009, pp. 304, euro 16,00. Incontro con Anselmo Palini venerdì 2 ottobre 2009 ore ORATORIO DI EUPILIO via Scheibler Parola noi FRA NUM 11,25-29 SAL 18 GC 5,1-6 MC 9, L accoglienza è molto più della semplice tolleranza di ANGELO SCEPPACERCA SECONDA SETTIMANA del Salterio VENTISEIESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B DISCEPOLO: LIBERO DA TUTTO E VERSO TUTTI Poco prima di questo episodio, Gesù aveva disegnato il contorno del suo discepolo: uno che si fa ultimo e servo di tutti, che accoglie i piccoli perché ha coscienza di essere così fra le braccia di Dio. Ora, in questo brano di Vangelo, Gesù spiega ancora meglio: il discepolo è colui che vive ogni cosa nel nome di Gesù ; si chiama cristiano perché è di Cristo. Ciò che conta è la sua persona; lui è l unico Maestro; noi siamo solo e sempre discepoli. Fin da subito la Chiesa delle origini scoprì, in questa consapevolezza, la ragione del proprio esistere, la gioia della propria libertà perché legata solo al Signore e la sua vocazione cattolica, ossia universale, perché tutti gli uomini sono fratelli in quanto figli dell unico Signore. L apertura, l accoglienza della Chiesa e di ogni cristiano, è molto più della semplice tolleranza; è il ceppo che fa base ad ogni libertà e uguaglianza fra gli uomini: è la fraternità universale. L unico che è degno di essere seguito è Gesù. E lui ha percorso una sola strada, quella del servizio e del dono della propria vita. Sarà il Signore, quindi, a riconoscere e a stabilire chi è dentro e chi è fuori la sua Chiesa. A noi la possibilità di amare. Solo a Dio il giudizio e la separazione del grano dalla zizzania. Ciò che fa scandalo è il disordine morale, la sofferenza e la morte dell uomo, perché l uomo è fine in se stesso, in quanto persona. L uomo è soggetto spirituale, cosciente e libero, aperto a tutta la realtà; nello stesso tempo è corpo esposto alla malattia, alla violenza, alla solitudine, alla sofferenza, alla morte. Vive nella tensione tra la trascendenza e i propri limiti. Vive in relazione con Dio, con gli altri, con il mondo e con se stesso. In queste dimensioni della vita fa esperienza del male come contraddizione e devastazione. Il male che fa scandalo è propriamente solo il male dell uomo. Se il discepolo di Gesù è libero verso tutti, allora è anche libero da tutto, pronto a rinunciare a tutto quello che può essere d inciampo nel cammino spedito della vita cristiana. Occhi, mani e piedi sono i simboli delle cose che l uomo desidera, prende e verso le quali si orienta. Gesù non vuole mutilazioni e castrazioni, ma la piena libertà di chi pospone ogni cosa al Suo nome. Allora, quale mano dovremmo amputare? Quella che sa solo prendere e mai condividere, donare. Quale occhio cavare? Quello che vede solo la propria immagine, percepisce solo la propria idea e non riconosce mai il volto dell altro come quello di un fratello. Quale piede tagliare? Quello che usa gli altri come dei poggiapiedi per salirci sopra, quello che non si sposta sulle strade della misericordia e della vicinanza. Andar dietro a Gesù e vivere da cristiani produce miracoli: segni capaci di cambiare il senso e la direzione delle cose. Anche di un bicchiere d acqua, quando è dato con amore. Altrove si incespica soltanto e si finisce trascinati a fondo con una macina di mulino legata al collo.

3 P A 3G I N A CHIESA PRIMOPIANO SPUNTI E RIFLESSIONI DAL CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO OTTOBRE MISSIONARIO VANGELO SENZA CONFINI Èbello che il cammino pastorale delle nostre comunità riprenda ritmato dall Ottobre missionario, un tempo in cui siamo richiamati a quella dimensione tipica della Chiesa, a quel desiderio che i vescovi hanno espresso negli Orientamenti per il primo decennio del 2000: Nella vita delle nostre comunità deve esserci un solo desiderio: che tutti conoscano Cristo, che lo scoprano per la prima volta o lo riscoprano, se ne hanno perduto la memoria, per fare esperienza del suo amore nella fraternità dei suoi discepoli. (CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia n.1). Il tema scelto quest anno per la celebrazione del mese missionario e della Giornata Missionaria Mondiale ci richiama chiaramente alla vocazione missionaria della Chiesa e ci educa ad aprire i nostri orizzonti oltre le barriere per trovare quella dimensione universale che con gioia e sacrificio ogni missionario cerca, costruisce, trova. Dentro questa vocazione e questa ricerca senza confini ci siamo anche noi. Al di là dei Un mese per riscoprire la gioia della missione sussidi disponibili presso il Centro Missionario per l animazione della preghiera e delle proposte del mese, mi sembra importante richiamare alcune iniziative che ci aiutano ad aprire la mente e il cuore oltre i confini: a Roma, dal 4 al 25 ottobre si celebrerà il Sinodo della Chiesa africana. Per conoscere un po meglio la realtà della Chiesa africana, il Centro Missionario Diocesano, i Missionari Comboniani e Saveriani, il Segretariato Diocesano per i migranti, hanno promosso un ciclo di incontri (vedi box). Presso il Centro don Gua-nella di via Tommaso Grossi a Como si terrà la V rassegna Volti d Africa. Tutte le zone pastorali sono invitate a celebrare la Veglia Missionaria il 17 ottobre, vigilia della Giornata Missionaria Mondiale, come momento di preghiera nel cuore del mese missionario. Riprendono i cammini zonali di formazione e anima- zione per i gruppi e le associazioni missionarie: sono momenti importanti perché ciascuna realtà missionaria trovi nella Parola di Dio la radice e la fonte di ogni impegno al di là dei propri confini. Per quanto riguarda i giovani: cammini e prospettive verranno presentate nella Due Giorni Giovani del ottobre prossimo. Per tutti, anche se impossibilitati a partecipare a incontri e iniziative, resta la splendida possibilità della preghiera per le missioni, dell informazione tramite la lettura di riviste missionarie, della riflessione aiutati dal discorso di papa Benedetto XVI che sarà pubblicato a breve. Il Centro Missionario Diocesano è a disposizione per fornire indicazioni circa l animazione del mese di ottobre e per offrire il materiale adeguato. Buon cammino missionario a tutti, perché il Vangelo senza confini che è Gesù, ci aiuti a costruire una storia dove le differenze, le barriere, i confini, da limiti si trasformino in possibilità di incontro e di comunione. PER IL CMD GABRIELLA RONCORONI TRACCIA PER LA PREGHIERA SETTIMANALE PRIMA SETTIMANA (27 SETTEMBRE - 3 OTTOBRE) Tema della prima settimana è la contemplazione, fonte della testimonianza missionaria e garanzia di autenticità dell annuncio cristiano. Preghiera del mattino o della sera. La preghiera del mattino o della sera, può essere motivata da queste intenzioni: Domenica: perché la Parola di Dio di questa domenica aiuti la nostra comunità parrocchiale a sentirsi protagonista dell annuncio missionario. Lunedì: perché sulle tavole di ogni famiglia cristiana nel mondo non manchi mai il cibo per il corpo e quello della Parola Ṁartedì: perché il faticoso e difficile apostolato non distolga i missionari dall impegno della preghiera e della contemplazione della Parola di Dio. Mercoledì: perché i cammini pastorali delle nostre diocesi siano fondati sulla centralità della Parola di Dio. Giovedì: per tutti i sacerdoti, perché l ascolto assiduo della Parola li aiuti a vivere il proprio ministero nello spirito del servizio. Venerdì: per tutti coloro che nel mondo soffrono a causa di Gruppo ingiustizie pellegrini sociali, perché a Cafarnao trovino conforto nella contemplazione della Parola. Sabato: perché attraverso l ascolto attento della Parola, molti giovani riconoscano la voce del Padre che li chiama alla missione, anche in terre lontane. L INCONTRO CON PADRE ELIO BOSCANINI VERSO IL SINODO D AFRICA Preghiera prima dei pasti Prima di pranzo e/o di cena, si può pregare così: Signore, tu hai detto: Non di solo pane vive l uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. L ascolto della tua Parola ci renda capaci di condividere il nostro pane e il nostro amore con chi soffre nella povertà. Amen. Ha preso il via, con padre Elio Boscaini, missionario comboniano redattore di Nigrizia, il ciclo di incon tri dedicato alla preparazione nella nostra diocesi al Sinodo africano che si terrà nel prossimo mese di ottobre a Roma. Padre Elio, che era chiamato a parlare delle voci e dei profeti dell Africa di oggi, ha esordito ricordando con una vivacità coinvolgente, quanto papa Benedetto XVI tenga a questo evento che vedrà convogliare a Roma i numerosi vescovi africani che proprio dal Papa nella sua ultima visita pastorale in Cameroun ha consegnato loro l instrumentum laboris. Il Sinodo, ha ricordato padre Boscaini, è un importante occasione per l Africa e il titolo dell incontro La Chiesa in Africa al servizio della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace deve chiamare il continente africano, ma con lui tutto il mondo a riflettere su questi valori e sulla strada che ancora occorre percorrere per realizzarli. Non dimentichiamo che in fatto di riconciliazione, giustizia e pace nel corso della storia proprio la Chiesa cattolica ha avuto in Africa un ruolo molto importante. Non dimentichiamo le schiere di martiri catechisti o vescovi che hanno dato la loro vita, sì per la diffusione della fede e del messaggio evangelico, ma di un messaggio che è pace e giustizia. Non dimentichiamo tutti quei vescovi che hanno pagato perché non hanno avuto paura a schierarsi con i loro fedeli e con il loro popolo, che hanno denunciato le ingiustizie e i soprusi sofferti dai poveri e dagli ultimi. Non dimentichiamo, da ultimo, l importanza del ruolo del popolo che, appoggiando la Chiesa e riconoscendo la funzione della Chiesa nella società, l ha sostenuta e le ha dato coraggio. Le comunità cristiane in Africa sono e- sempio importante di condivisione, le comunità religiose, in cui sempre più sono presenti religiosi e religiose di tutto il mondo, dimostrano a chi le osserva nei villaggi e nelle città d Africa che insieme, pur essendo tanto differenti, è possibile vivere e condividere la quotidianità. Di fronte alla richiesta di indicare quali siano le urgenze dei problemi della Chiesa in Africa su cui dovranno discutere i vescovi riuniti a Roma, padre Boscaini ha risposto: Sicuramente un problema prioritario è quello della famiglia, soprattutto per quello che riguarda il matrimonio cristiano cui l africano non si avvicina facilmente; legato al problema della famiglia sicuramente è quel- lo della promozione della donna e delle pari dignità; occorre riconoscere il ruolo sociale e evangelico della donna; i- noltre fondamentale è che i vescovi pensino alla creazione di scuole di formazione politica, perché possano sorgere responsabili uomini politici in Africa che lottino al fianco della loro gente per la giustizia e per la difesa, la tutela e la garanzia dei diritti. Purtroppo questo ultimo tema è piuttosto scottante perché si ha sempre paura a implicarsi troppo in questioni politiche, ma è anche vero che INCONTRI PER PRETI SULLA MISSIONE AD GENTES Riprendono gli incontri rivolti a tutti i preti della diocesi sulla missione Ad Gentes. Il primo appuntamento sarà presso la parrocchia di Solzago, martedì 29 settembre, dalle ore 9.30 alle con la possibilità di pranzare insieme. Sarà l occasione per un confronto sulle prospettive missionarie della nostra diocesi. l Africa ha bisogno che si crei una classe politica sana se vuole avere un futuro. I PROSSIMI INCONTRI SUL SINODO D AFRICA - il 27 settembre presso la parrocchia di S. Rocco alle ore 17.00: celebrazione eucaristica e preghiera per il Sinodo. Dopo la Messa condivisione di cibi africani con canti e musica. - il 29 settembre alle ore presso i Missionari Comboniani di Rebbio: conferenza di padre Giulio Albanese. La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione della giustizia e della pace: quali stimoli per la nostra Chiesa? BENEDETTA MUSUMECI

4 P A 4G I N A SOCIETÀ INTERNIESTERI AFGHANISTAN I FUNERALI DEI SEI PARÀ DELLA FOLGORE UCCISI A KABUL Chiamati per nome, in un dialogo toccante Si sono svolti, il 21 settembre, a Roma, nella basilica di San Paolo fuori le mura, alla presenza delle più alte cariche della Repubblica, i funerali di Stato di Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Roberto Valente, Gian Domenico Pistonami e Massimiliano Randino, i soldati del contingente italiano uccisi, il 17 settembre a Kabul, da un attacco kamikaze talebano. Le esequie, presiedute dall arcivescovo ordinario militare per l Italia, mons. Vincenzo Pelvi, sono iniziate con la lettura del messaggio di cordoglio di Benedetto XVI per le vittime: Profondamente addolorato per l attentato terroristico a Kabul in cui hanno perso la vita, insieme con numerosi civili, sei militari italiani, il Pontefice si legge nel messaggio indirizzato a mons. Pelvi esprime sentite condoglianze e, mentre si unisce spiritualmente alla celebrazione esequiale, invoca la materna intercessione di Maria affinché Dio sostenga quanti si impegnano ogni giorno a costruire nel mondo solidarietà, riconciliazione e pace e invia ai partecipanti alla sacra liturgia confortatrice benedizione apostolica con particolare pensiero per i militari feriti. Dialogo toccante. Nella sua omelia, mons. Pelvi, ha voluto chiamare uno ad uno, dando loro del tu, i sei parà della Folgore, in una sorta di dialogo nel quale ha ricordato alcuni tratti della loro personalità: Tu, Antonio, sempre pronto ad aiutare i più piccoli e indifesi, non ti risparmiavi nel donare parole di gioia a chiunque incontravi. Con la tua dedizione ci consegni un Italia più coraggiosa, più generosa, più libera. Hai scelto di vivere per una passione per l altro uomo, chiunque sia e dovunque si trovi, per il suo valore infinito: ecco la tua vocazione che lasci come fiaccola al tuo piccolo Martin. Tu, Davide, giovane solare e simpatico. Amo pensare alla coerenza della tua vita, frutto di una motivazione interiore che ti ha plasmato l esistenza. Tu resti sempre un pacificatore, che ha creduto nella persuasione della parola rispettosa e nei gesti delicati e fattivi. SCUOLA: RAGAZZI ITALIANI E RAGAZZI IMMIGRATI Mille colori o uno solo? L inizio dell anno scolastico ha immediatamente portato alla luce una grande sfida che il sistema dell istruzione pubblica ha urgenza di affrontare. Lo si nota osservando la variegata composizione etnica delle classi, specialmente quelle delle elementari e medie inferiori, dove i figli dei cittadini immigrati nel nostro Paese già nell anno raggiungevano il 7,7% e il 7,3% dell intera popolazione scolastica. Lo ha sottolineato il ministro della Pubblica Istruzione, quando ha annunciato l introduzione di un limite del 30% per classe degli alunni stranieri, sottolineando la difficoltà di promuovere una reale integrazione in Istituti dove si fatica a vedere la presenza di bambini e ragazzi italiani. L evidenziazione della questione porta alla luce due fenomeni che andrebbero affrontati per promuovere una scuola capace di rispondere al suo compito in una società multietnica. In primo luogo, quando si osserva la composizione della demografia delle varie scuole, si rileva spesso una ripartizione disomogenea: ci sono scuole con pochissimi alunni stranieri e altre con percentuali altissime con classi che arrivano quasi al 100% di presenza di figli di immigrati. Sorge un dubbio e ci si chiede, allora, quale sia la responsabilità dei genitori italiani che iscrivono i figli e dei direttori scolastici che ne favoriscono le scelte. Come se indirettamente essi contribuissero a formare delle scuole di un certo livello a scapito di altre, che invece dovrebbero sobbarcarsi il carico dell integrazione e affrontare magari dei programmi formativi meno impegnativi. In secondo luogo, quando si pone una questione come l integrazione interculturale nella scuola pubblica, occorre tener presente le differenze tra le persone. Nel novero degli alunni stranieri ci sono infatti moltissimi nati in Italia. Le seconde generazioni sempre dai dati dell anno raggiungono il 35%. Si apre qui il problema di come considerare queste persone che sono nate nel nostro Paese vivono qui e parlano già da tempo l italiano con le stesse cadenze, e carenze, dialettali dei nostri concittadini minorenni. Appaiono qui importanti le considerazioni espresse da vari esponenti politici, tra cui il presidente della Camera, per una modifica della Legge 91 del 1992 per estendere la cittadinanza a coloro che nascono su territorio italiano. Infine sarebbe necessario comprendere quali iniziative possano favorire un integrazione che favorisca una scuola di mille colori, tenendo presente la Convenzione internazionale sui diritti dell infanzia e dell adolescenza, di cui ricorrono proprio i 20 anni. Nell articolo 29 vengono indicate le finalità dell educazione del fanciullo, in particolare ai comma c e d, nei quali si chiede di sviluppare nel fanciullo il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del Paese nel quale vive, del Paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua; preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona. ANDREA CASAVECCHIA Giandomenico ha proseguito mons. Pelvi tutti ti conoscono come persona discreta, educata e tranquilla, con una fede semplice e sincera. Hai confidato sempre in Dio, che ti ha dato un cuore retto e magnanimo. Ti sei distinto per l innato bisogno di aiutare gli altri, con le virtù proprie di ogni cristiano. La tua è una chiara lezione di pace evangelica nella insanguinata storia dei nostri giorni. Massimiliano, non ti sei mai tirato indietro dinanzi ad ogni urgenza e di fronte al bisogno, nessuno potrà mai dimenticare la tua fede in Dio e una fedeltà senza compromessi all amore del prossimo. Matteo, sei stato sempre accogliente e ti accorgevi ogni giorno di quella parte dell umanità, lacerata e offesa, dove ci sono persone umiliate a causa della malattia e dell esclusione. Eri capace di grandi rinunce, convinto che il bene è più forte e più importante del male. Tu, Roberto, avevi compreso che una politica di odio, di eliminazione di coloro che si oppongono a noi porta solo ad una sconfitta. Sei stato in Afghanistan, perciò, per gettare le fondamenta, su cui le generazioni future potranno costruire una comunità internazionale pacifica. Difendevi così il tuo piccolo Simone, la tua famiglia, il tuo Paese, l umanità intera. Nessuno è eroe da solo. Sei soldati, sei bare, e con loro non solo i familiari ma tutta l Italia. L intera Nazione ha detto il vescovo castrense ha dimostrato anche in questa difficile prova, quanto siano saldi i valori della solidarietà e della fraternità che caratterizzano la nostra Italia. Nel nostro tempo, pur carico di non poche contraddizioni Dio suscita innumerevoli ed eroici uomini che, condividendo la sorte dei più debo- li, dei poveri e degli ultimi, dispensano il pane della carità che sana i cuori, apre le menti alla verità, restituisce fiducia e slancio a vite spezzate dalla violenza, dall ingiustizia, dal peccato. La pace, la democrazia e l amicizia dei popoli sono valori fondamentali per la nostra comune umanità e per la cultura del popolo italiano ha sottolineato mons. Pelvi una convinzione questa che qualifica e fa condividere largamente nell opinione pubblica le missioni di pace in vista di una cooperazione serena fra tutte le componenti della famiglia umana. Per l ordinario, dunque, il mondo militare contribuisce a edificare una cultura di solidarietà e di responsabilità globale, che ha la radice nella legge naturale e trova il suo ultimo fondamento nell unità del genere umano. Il vescovo ha poi parlato di responsabilità di proteggere, un principio divenuto ragione delle missioni di pace. Se uno Stato non è in grado di proteggere la propria popolazione da violazioni gravi e continue dei diritti umani, come pure dalle conseguenze delle crisi umanitarie, provocate sia dalla natura che dall uomo ha spiegato la comunità internazionale è chiamata ad intervenire, esplorando ogni possibile via diplomatica e prestando attenzione ed incoraggiamento anche ai più flebili segni di democrazia o di desiderio di riconciliazione. Care famiglie, grazie ha concluso mons. Pelvi rivolgendosi ai familiari delle vittime avete insegnato ad Antonio, Davide, Giandomenico, Massimiliano, Matteo, Roberto, il lessico della pace, fino all eroismo della carità, del dono della vita per il bene di altre famiglie. Nessun militare caduto per il proprio dovere è eroe da solo: lo è inscindibilmente con la sua famiglia e la sua Patria. a cura di DANIELE ROCCHI

5 SOCIETÀ FATTIePROBLEMI 5 EUROPA CRISI ECONOMICA ED ESAGERATI OTTIMISMI I conti non tornano Se la persona viene annullata nella società Attorno a questa crisi economica i conti non tornano. Autorevoli fonti istituzionali, governative e di livello internazionale, si sforzano di raccontarci che il peggio è passato, accompagnando tali affermazioni con dati e tabelle non proprio convincenti. Ad esempio la Commissione europea ha di recente pubblicato le Previsioni intermedie, accolte come la conferma che la recessione si sta eclissando e che il 2010 dovrebbe essere l anno della ripresa. Lo stesso documento indica però che il 2009 si chiuderà per l Ue27 con un secco -4% per quanto riguarda il Prodotto interno lordo: una cifra che, letta fuori da un quadro di crisi, risulterebbe drammatica. Gli esperti della Commissione segnalano peraltro che le economie dei principali Paesi europei sono sostanzialmente ferme sotto il profilo degli investimenti, dei consumi interni e delle esportazioni, mentre rimane altissimo il rischio di una deriva dei conti pubblici, con ciò che ne consegue sul versante del costo economico e sociale in presenza di bilanci statali fuori controllo. Sempre nei giorni scorsi la Banca centrale europea e più ancora l Ocse hanno sostenuto che stiamo uscendo dal tunnel recessivo, salvo sottolineare che la disoccupazione è in aumento e che nei prossimi mesi milioni di posti di lavoro saranno a rischio. Come si può dunque ritenere che la crisi è alle spalle se, alla fine, resteranno sul ISLAM: QUALE INTEGRAZIONE? campo di battaglia aziende chiuse, milioni di lavoratori espulsi dai processi produttivi e altrettante famiglie ridotte sul lastrico o comunque costrette a vivere con un reddito decurtato? I quesiti potrebbero inoltre riguardare il futuro occupazionale dei giovani, lo sviluppo dei paesi poveri in una economia globale in contrazione (i più deboli pagano sempre un prezzo più elevato), la reale regolazione dei mercati finanziari per metterci al riparo da nuovi tracolli di Borse e banche I leader dei G20, che si sono dati appuntamento a Pittsburgh il 24 e 25 settembre, devono sciogliere alcuni di questi nodi, tenendo conto di almeno due CORSIVO di AGOSTINO CLERICI La vicenda di Sanaa, la giovane marocchina massacrata dal padre perché conviveva con il suo fidanzato italiano, rivela la situazione di stallo in cui si trova l «integrazione» della comunità islamica. Nei giorni scorsi, dopo le dichiarazioni della madre di Sanaa (che prendeva le difese del marito e accusava la figlia di aver provocato la sua reazione violenta), si sono moltiplicati i dibattiti e le dichiarazioni di esponenti del mondo islamico in merito alla tragica conclusione della vicenda di Pordenone. Ahmed, 56 anni, marocchino, dal 1987 in Italia, dichiara: «Se mia figlia esce, conosce un ragazzo italiano e si innamora, la colpa è mia. Anche perché so bene che alla fine sarà lei a stare male... Per gli italiani è difficile rispettare la nostra cultura... Il fidanzato di Sanaa avrebbe dovuto chiedere il permesso al padre. Non lo ha fatto. Ha portato quella ragazza a convivere senza essere sposata, che è peccato mortale. Io non accetterei mai un legame del genere. Potrei farlo solo se il fidanzato di mia figlia diventasse musulmano, facendo sue le nostre tradizioni... I miei figli devono diventare degli ottimi musulmani, capaci di seguire solo il Corano, senza cedere alle tentazioni che gli stanno intorno. E io faro di tutto per aiutarli». Aggiunge Magdy, 53 anni, egiziano, in Italia dal 1979, sposato (con una donna rimasta cristiana) e padre di cinque figlie, tutte musulmane: «C è la legge del Corano da rispettare: i miei figli devono diventare musulmani. In Europa c è libertà di scelta anche in campo religioso. Per noi non è così, bisogna metterlo in chiaro. Abbiamo delle regole che non possiamo modificare, altrimenti diventiamo peccatori». Simili dichiarazioni, pur dettate dalla buona fede (anzi, a maggior ragione, proprio per questo) sono a dir poco allarmanti. Sorgono alcune domande. Si nota, innanzitutto, la confusione tra la legge costituita dal Corano elementi. Il primo riguarda la doverosa prudenza nel valutare lo stato della crisi, anche per rispetto di chi ne subisce le pesanti conseguenze. Il secondo suggerisce qualche riflessione in più attorno alle modalità più appropriate per misurare lo sviluppo (ne ha parlato il presidente francese Sarkozy, ma è un tema dibattuto da tempo dagli economisti e persino nelle sedi istituzionali Ue), andando oltre il Pil e rimettendo al centro dell economia l uomo, il benessere individuale e delle famiglie, la coesione sociale, la sostenibilità ambientale nonché la condivisione internazionale delle risorse planetarie. GIANNI BORSA e la legislazione civile. Anche per un cristiano cattolico ci sono leggi dello Stato che non rispettano il proprio credo religioso, ma egli sa distinguere perfettamente i due piani. La pretesa che il Corano sia l unica fonte del diritto è molto pericolosa! La libertà religiosa - questa è una seconda questione decisiva - o è reciproca o non esiste. Se un uomo deve diventare musulmano per poter amare legittimamente una donna musulmana, questo è non solo lesivo della libertà religiosa, ma è la smentita dell amore stesso. Viene il dubbio che anche il matrimonio non sia sotto il segno dell amore... Vi sono almeno altre due questioni che meritano di essere anche soltanto segnalate: quale parità è garantita tra uomo e donna? E poi: che valore ha l autorità nel rapporto educativo? Sullo sfondo, infine, resta un quesito essenziale: perché l italiano che va in Arabia deve integrarsi, mentre il marocchino che viene in Italia vuole che sia rispettato addirittura il suo diritto ad uccidere la figlia peccatrice? I conti non tornano... Non è raro, di fronte a fenomeni sociali complessi che vedono coinvolti giovani e non giovani, sentire specialisti intervenire nelle analisi e chiamare in causa realtà quali: la società, la scuola, il contesto sociale, il sistema economico e si potrebbe continuare nell elenco. E, in queste analisi, fondamentalmente due sono le posizioni. C è chi mette talmente l accento sulla società la sua responsabilità, la sua complicità- fino ad affermare che la società esiste prima e indipendentemente dagli individui: essa li plasma e vigila sui loro comportamenti, imponendo ad essi linguaggio, norme e valori. Altri, invece, affermano che a questi termini o concetti collettivi non corrisponde nella realtà proprio niente. Ciò che esiste in realtà sono solo le persone che agiscono in base ad idee, conseguendo così esiti voluti e producendo conseguenze inintenzionali: solo l individuo pensa, ragiona, agisce. INDIVIDUO O COLLETTIVITÀ? Due provocazioni. La prima: Parlare di società è estremamente fuorviante. Naturalmente si può usare un concetto come la società o l ordine sociale; ma non dobbiamo dimenticare che si tratta solo di concetti ausiliari. Ciò che esiste veramente sono gli uomini, quelli buoni e quelli cattivi speriamo non siano troppi, questi ultimi- comunque gli esseri umani, in parte dogmatici, pigri, diligenti o altro. Questo è ciò che esiste davvero. Esistono dunque solo gli uomini concreti, non esiste invece la società. Ma la gente crede alla sua esistenza e di conseguenza dà la colpa di tutto alla società o all ordine sociale. Così di una cosa astratta se ne fa una concreta: è la peggior forma di ideologia che genera, a sua volta, una radicata forma di disimpegno sociale poiché le responsabilità delle azioni sarebbero sempre altrove rispetto al soggetto che agisce. La seconda: l individuo è messo in secondo piano e la storia concreta viene letta alla luce di inesorabili leggi che la determinano e che la strutturano. All interno di questo processo, i singoli giocano un ruolo gregario al servizio della Storia che tutto accoglierebbe e tutto giustificherebbe in vista di una finalità che scavalcherebbe le singole persone. Le due provocazioni sono chiaramente opposte e sollevano un interrogativo: prima la persona o prima la collettività? Hanno ragione quanti sono disposti a i- gnorare l individuo e la persona u- mana, oppure ha ragione Erick F r o m m quando afferma,in Fuga dalla libertà, che chi nega l individuo e la FUORI dal CORO persona umana cerca freneticamente protezione e riparo presso gli altri, offrendo questo fardello di cui non vuole assumersi la responsabilità: se stesso?. E ha pienamente ragione anche Norberto Bobbio quando afferma la necessità di diffidare di tutti quelli che propongono una concezione antindividualistica della società poiché attraverso l antindividualismo sono passate più o meno tutte le dottrine reazionarie. QUALE STORIA? Esistono solo gli uomini concreti che agiscono e creano relazioni, sempre e comunque da soggetti. E pur vero che come è stato rilevato- la storia insegnata nelle scuole è la storia dove, secondo l interpretazione dedotta da necessarie (per chi?) leggi della storia umana, alcuni dei più grandi criminali sono presentati (volutamente o no?) come eroi: è la storia del potere, la storia del crimine internazionale e dell assassinio di massa. Questa storia è elevata alla dignità di storia del mondo! In realtà essa è una vera e propria offesa ad una giusta concezione del genere umano, fatto di uomini concreti. Ma la storia dei grandi e dei potenti è nel migliore dei casi una superficiale commedia; è l opera buffa rappresentata da potenze che si nascondono dietro la realtà (simile all opera di Omero sulle potenze olimpiche che stanno dietro la scena delle lotte umane). Opera buffa, ma presa sul serio! Se una storia reale e concreta potesse venir scritta ma non accadrà mai!- dovrebbe essere la storia della vita degli uomini concreti, dimenticati, ignorati, delle loro pene e delle loro gioie, delle loro sofferenze e delle loro morti. Questa e solo questa è il contenuto concreto dell esperienza umana attraverso i secoli. Da raccontare. ARCANGELO BAGNI «GIOVANNI PAOLO I, PROFETA DELL UMILTÀ» SABATO 26 SETTEMBRE UN INCONTRO A ERBA CON LA PRESENZA DELLA NIPOTE PIA LUCIANI L Azione Cattolica Italiana nella parrocchia di San Carlo in Monza, con il patrocinio del Comune di Erba ed in collaborazione con il Centro papa Luciani e con l Associazione nazionale Alpini Gruppo di Erba, organizza per sabato 26 settembre alle ore 21.00, presso la Villa Padre Monti in via Como, 50 a Erba, un incontro sul tema Giovanni Paolo I: profeta dell umiltà. Interverranno la dott.ssa Marcella Tili, sindaco di Erba e mons. Bruno Molinari, vicario episcopale Zona pastorale III. Relatori saranno la prof.ssa Pia Luciani, nipote di papa Giovanni Paolo I, mons. Giorgio Lise, direttore del Centro di Spiritualità Papa Luciani di Santa Giustina (BL). Moderatore: acc. Manuel Viganò, presidente Azione Cattolica in San Carlo Monza ed accademico associato Accademia Tiberina di Roma. L incontro è ad ingresso libero.sarà effettuato un servizio navetta dalla Stazione FNM di Erba a Villa padre Monti. Per informazioni: tel

6 P A 6G I N A CHIESA LOCALE AGENDA del VESCOVO FINO AL 24 SETTEMBRE A Roma, Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. DA VENERDÌ 25 A DOMENICA 27 Inizio della prima Visita Pastorale con la Zona Valle Intelvi: Argegno e Schignano. SABATO 26 A Mandello del Lario (Lc), al mattino, laboratorio diocesano di pastorale familiare. 29 SETTEMBRE A TIRANO ACCOLITI E LETTORI Verso il diaconato U n unica data, due occasioni speciali da festeggiare. Sarà una giornata importante, infatti, quella del 29 settembre prossimo per la Diocesi di Como che, nel magnifico santuario di Tirano, ricorderà l apparizione della Vergine e, nella stessa celebrazione, mons. Diego Coletti conferirà il ministero del Lettorato e dell Accolitato ai candidati al diaconato permanente. La scelta di tale coincidenza non è casuale. La Vergine è donna dell ascolto e donna dell eucaristia. I candidati al ministero del Lettorato sono: Tiziano Brenna della parrocchia di Rovellasca (CO), Bruno Pravato della parrocchia di Monteolimpino (CO), Alberto Conti della parrocchia di Fino Mornasco (CO), Salvatore La Sala della parrocchia di Gemonio (VA) e Lorenzo Giana della parrocchia di Morbegno (SO). Come Maria ha fatto spazio alla parola di Dio, e il Verbo di Dio si è fatto carne in lei, così anche ai neo lettori verrà chiesto di fare spazio alla Parola, perché dentro di loro e per mezzo di loro la Parola possa farsi carne oggi nella Chiesa e nel mondo. Così, plasmati dalla Parola, potranno rivivere lo stesso atteggiamento di piena accoglienza della volontà di Dio che fu in Maria, così da pronunciare ogni giorno il loro Sì, senza riserve e senza ombre, in piena libertà. Sono invece candidati al ministero dell Accolitato: Enzo Capitani della parrocchia di Sondalo (SO) e Gianni Cavazzin della parrocchia di Caravate (VA). I neo accoliti saranno chiamati a diventare uomini eucaristici, come Maria, la donna eucaristica. Maria concepì nell Annunciazione il Figlio divino nella verità anche fisica del corpo e del sangue, anticipando in sé ciò che in qualche modo si realizza sacramentalmente in ogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, il corpo e il sangue del Signore, scriveva Papa Giovanni Paolo II nella lettera enciclica Ecclesia de Eucaristia. Ricevendo l ufficio di accoliti parteciperanno in modo particolare al ministero della Chiesa. Essa infatti ha il vertice e la fonte della sua vita nell Eucaristia (dal rito). Saranno chiamati a conformare il loro essere e il loro operare al mistero dell Eucaristia, che è il Sacramentum caritatis, il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l amore infinito di Dio per ogni uomo (Benedetto XVI, Sacramentum caritatis). Essere accoliti vuol dire testimoniare l amore di Dio verso tutti, e in modo particolare verso i malati e i sofferenti. L Eccomi rinnovato nel servizio del lettorato e dell accolitato dai candidati al diaconato permanente, continuerà a rendere attuale l Eccomi di Maria, di Gesù e di tutti coloro che accolgono un compito, rispondono alla loro vocazione e missione. LUNEDÌ 28 A Como, al mattino, u- dienze e colloqui personali; a Como, in Cattedrale, alle ore 11.00, S. Messa per l inizio del nuovo anno scolastico. Nel pomeriggio, a Como, in Curia, incontro con gli educatori del Seminario e, a seguire, con i responsabili della Pastorale Vocazionale. MARTEDÌ 29 A Sondrio, alle ore 8.30, S. Messa per la Polizia; a Tirano, alle ore S. Messa nella festa dell Apparizione e istituzione di nuovi accoliti e lettori per il diaconato permanente. MERCOLEDÌ 30 Al mattino e al pomeriggio, udienze e colloqui personali. GIOVEDÌ 1 OTTOBRE A Como, Consiglio Episcopale; nel pomeriggio, udienze e colloqui personali; a Como, alle ore 18.30, a Muggiò, S. Messa per inizio anno scolastico e triennio di preparazione ai festeggiamenti per i duecento anni di fondazione dell Istituto Santa Chiara. DA VENERDÌ 2 A DOMENICA 4 Visita Pastorale in Valle Intelvi: a San Fedele, Pigra, Blessagno, Casasco, Ponna. DALLA Curia PROVVISTA DI PARROCCHIE Basci don Carlo, parroco di Croce di Menaggio. UCID COMO Mons. Coletti e l enciclica del Papa L a serie annuale delle conviviali è stata aperta alla grande, con la relazione sulla nuova enciclica di Benedetto XVI. Coraggiosa espressione del magistero pontificio. Così ha esordito mons. Coletti, collegandola alla recente propria omelia al pontificale per la festa di S. Abbondio. La genialità del Papa sta anche nel richiamo della cristologia di Calcedonia ( ), cui il Vescovo comense Abbondio diede un contributo essenziale, su mandato di papa Leone I il Grande: nel Verbo incarnato due nature in una sola persona. Verbo ovvero alla greca Logos si traduce Verità. Gesù è dunque Verità (Io sono Via, Verità, Vita). Ma nel contempo è la massima espressione della Carità del Padre e dello Spirito verso l umanità. Quindi Verità e Carità sono inseparabili, come il Padre, il Verbo e lo Spirito-Amore. E una vera provocazione per una cristianità che tende a sottacere il dato Verità, degradando la Carità a semplice filantropia o, peggio, sentimentalismo se non istinto, in balia di mutevoli opinioni o stati d animo. Si rischia di concentrarsi sulle tecniche o modalità per realizzare fraternità, mentre se ne smarrisce il fine, che ne è anche il fondamento: la Verità- Carità di Cristo. Si rischia pure di rinchiudere la Carità nella sfera intima della persona, senza più rilevanza sociale e pubblica. D altra parte se si toglie la Carità dalla Verità, si rischia di sopprimere la Libertà e di produrre i mostri dal sonno della ragione. Come pure la Libertà senza la Verità smarrisce il senso della vita, perde lo scopo della libertà stessa, che è percorrere liberamente la via della Foto William salvezza. Un libro uscito recentemente intitolato La morte del prossimo conduce alla grave costatazione delle conseguenze della Morte di Dio proclamata alla fine dell 800 da F. W. Nietzsche. Se Dio è morto, è morto anche il prossimo, perché gli altri ci sono fratelli se abbiamo un Padre comune. La morte del prossimo, quindi, è anche più devastante della morte di Dio. Infatti demolisce la socialità. L uomo solitario incontra la depressione, che, in un giro vizioso, lo allontana ancor più dal prossimo. Occorre quindi riconquistare la condizione per una reale umana convivenza. Le crisi economico-finanziarie non dipendono tanto dalla cattiveria di alcune persone, ma soprattutto dal degrado della mentalità corrente, privata di riferimenti etici, e della loro base teologica, che reggono la fraternità tra gli umani. Così l umanità si avvita in un processo che conduce alla psicopatia. In quale società vivranno i nostri figli, se sono ridotti ad uno o due per famiglia, lasciati in totale solitudine ogni giorno, compresi i fine settimana, intenti solo a video-giochi solitari? Solitudine come quella dei Numeri primi. Il richiamo del Papa è per far capire che ciò che più conta non è tanto la tecnica, il dominio sulle macchine elettroniche, ma pensare anzitutto al fine della tecnica stessa, al senso della vita, presente e futura, che è Carità in Verità, cioè comunione con Dio e con il prossimo. La relazione del Vescovo ha suscitato una vivace serie di domande, che hanno consentito di allargare la riflessione. Gli spunti più gettonati hanno riguardato il problema dell approccio alla Verità, (che, a dire il vero, non è propriamente centrale nella enciclica, ndr.). Infatti l intento della lettera papale appare quello di non abbandonare la Carità-Socialità al solo mondo dei sentimenti degli istinti e delle opinioni, ma di ancorarla alla roccia della Verità. Però il relatore non si è sottratto alle richieste. Dopo aver distinto le verità della matematica e delle scienze sperimentali, che sono cogenti perché indiscutibili (una volta consolidate), dalle verità morali e spirituali, che richiedono una adesione libera, ha ricordato che nessuno, individualmente, possiede tutta la verità. Però il cristiano sa chi la possiede per intero e che è anche la via per raggiungerla, con riflessioni, dialoghi, approfondimenti e vita di preghiera, che consentono un continuo avvicinamento. Cristo si è proclamato Via, Verità, Vita. Ma non lo è ogni cristiano, che è sempre in ricerca lungo quella via. Se i credenti sono su quella via, non è detto che siano senz altro migliori dei non cristiani. Ma certamente hanno maggiore responsabilità. Tra le domande, una, diversa dalle altre, mi è sembrata particolarmente rimarchevole. Riguardava il tipo di certezza fornito dalle scienze sperimentali, (a parte la matematica, che non è scienza, ma pura logica deduttiva) da non darsi per scontata, (dopo la riflessione di Popper, ndr.). Le leggi della natura più che vere sono verificabili. Anche le leggi della natura, via via scoperte, si possono dimostrare successivamente falsificabili nel senso che possono essere ricomprese in leggi più generali e più vicine alla verità della natura. Forse con un processo non molto dissimile da quello della metafisica e della teologia, (che, però, lasciano maggiore libertà di aderire, perché non sono verificabili con esperimenti ripetibili, come quelle della materia, ma richiedono una esperienza dello spirito del ricercatore, che può anche rifiutarvisi, ndr.). ATTILIO SANGIANI

7 P A CHIESAITALIA ALIA 7G I N A LA PROLUSIONE DEL CARD. BAGNASCO AL CONSIGLIO PERMANENTE CEI GUADAGNARE IN SERENITÀ «L a Chiesa è in questo Paese una presenza costantemente leale e costruttiva che non può essere coartata né intimidita solo perché compie il proprio dovere. A ribadirlo è stato il 21 settembre il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che in apertura del Consiglio permanente dei vescovi italiani ha iniziato la sua prolusione (cfr testo integrale su riferendosi alla vicenda che ha portato alle dimissioni del direttore di Avvenire, Dino Boffo. E ancora vivo in noi ha detto - un passaggio amaro che, in quanto ingiustamente diretto ad una persona impegnata a dar voce pubblica alla nostra comunità, ha finito per colpire un po tutti noi: la gravità dell attacco non può non essere ancora una volta stigmatizzata, come segno di un allarmante degrado di quel buon vivere civile che tanto desideriamo e a cui tutti dobbiamo tendere. La coerenza tra la fede e la vita ha ammonito il cardinale - è tensione che attraversa e invera il cristianesimo, ed è in un certo qual senso la misura della sua sincerità: su questo davvero non possiamo accettare confusione, tanto meno se condotta con intenti strumentali o per perseguire obiettivi che nulla hanno a che fare con un rinnovamento complessivo della società. Soffermandosi poi sui 25 anni dalla riforma del Concordato tra Stato e Chiesa, il Papa ha ribadito la reciproca autonomia ma anche l impegno condiviso di collaborazione per la promozione dell uomo e del bene del Paese, e ha affermato: La Chiesa pellegrina in Italia non indietreggia, e mai rinuncerà secondo la sua tradizione ad un atteggiamento di apertura virtuosa collaudato negli anni, e spera che altri si affaccino o continuino ad affacciarsi nell agorà pubblica con onestà e passione, amore disinteressato per le sorti comuni, autentica curiosità intellettuale. COL NICHILISMO EDUCARE È IMPOSSIBILE Se, come esige il nichilismo, anche solo parlare di princìpi è considerata una deriva liberticida ed autoritaria e si ritiene lesivo dell intelligenza qualsiasi riferimento ad un bene oggettivo che preceda le nostre scelte, allora davvero educare diventa un impresa impossibile. Nella parte della prolusione dedicata all emergenza educativa, che sarà al centro del prossimo piano pastorale della Cei e alla quale è dedicato il Rapporto-proposta del Comitato per il Progetto culturale, il cardinale ha lanciato una provocazione. Oggi, ha spiegato, sono troppo pochi coloro che accettano di fare effettivamente i conti con questo tarlo inesorabile che polverizza ogni voglia di futuro, mentre sono ancora troppi i maestri che lusingano i giovani indicando loro un dio sbagliato. A questo proposito, il cardinale ha citato il dibattito sull ora di religione, seguito alla recente sentenza del Tar del Lazio, che in nome di una supposta non discriminazione, di fatto finisce per discriminare la maggioranza degli studenti. Lungi dall essere un ora di catechismo di Stato l Irc è una disciplina scolastica che non richiede l adesione di fede ma è occasione di dialogo interculturale. GUARDARE AVANTI Un invito a guardare avanti, a far tesoro dell esperienza con una capacità di autocritica che sia in grado di superare un clima di tensione diffusa e di contrapposizione permanente che fa solo male alla società. Tutto ciò, a partire dall importanza dei valori etici e morali nella politica. A lanciarlo è stato oggi il card. Bagnasco, nella parte finale della prolusione, dedicata ad un Italia ciclicamente attraversata da un malessere tanto tenace quanto misterioso, che non la fa essere talora una nazione serena e del tutto pacificata al proprio interno, perché attraversata da contrapposizioni radicali e da risentimenti. Di qui la necessità di un supplemento di amore, capace di inglobare pure le ragioni diverse dalle proprie, rinunciando alla polemica pur di raggiungere un consenso sulla verità. Per la Chiesa italiana, in altre parole, è urgente e necessario per tutti e per ciascuno guadagnare in serenità, perché questo oggi il Paese domanda con più insistenza. Il criterio fondamentale per una onesta valutazione dell agire politico è dunque il criterio della reale efficacia di ogni azione politica rispetto ai problemi concreti del Paese : soprattutto, occorre che chiunque accetta di assumere un mandato politico sia consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda. RU486, FINE VITA E IMMIGRAZIONE La Chiesa, da parte sua, non cessa di raccomandare ai giovani e all intero laicato la strada non solo del volontariato sociale, ma anche della politica vera e propria, quale campo di missione irrinunciabile e specifico, ben cosciente che quando annuncia una verità scomoda, la Chiesa resta con chiunque amica. Tra le questioni in agenda, il presidente della Cei ha citato la pillola Ru486, su cui è stata presa una decisione controversa che si espone al rischio di una ulteriore banalizzazione del valore della vita, con l incremento di una mentalità secondo cui l aborto stesso finisce per essere considerato un anticoncezionale ; e la legge sul fine-vita, in merito alla quale i vescovi auspicano che un provvedimento, il migliore possibile, possa essere quanto prima varato, senza lasciarsi fuorviare da pronunciamenti discutibili. Infine, la questione immigratoria, dove il rispetto della legalità e della sicurezza dei cittadini non può essere disgiunto dalla garanzia dei diritti umani, né può portare a trascurare stati di necessità e doveri da sempre radicati nel cuore della nostra gente. a cura di M. MICHELA NICOLAIS UN PERCORSO PER L UOMO IL RAPPORTO-PROPOSTA SULLA SFIDA EDUCATIVA Rilanciare la dimensione antropologica decisiva dell educazione e, più in generale, una riflessione sulla realtà esistenziale e socioculturale dell uomo d oggi, alla luce dell antropologia e dell esperienza cristiana. Questo, si legge nell introduzione, l intento principale del Rapporto-proposta della Cei sull educazione. Come si tenta di mostrare nel primo capitolo, il senso della proposta che sorregge il Rapporto sta nel tentativo di rendere manifesto il carattere generativo dell educazione alla luce di un antropologia incentrata sulla costituzione relazionale dell uomo. Negli altri capitoli si cerca di verificarne l efficacia teorica e pratica nei concreti ambiti in cui la vita umana nasce, cresce ed esprime la sua creatività. Di qui l attenzione riservata a famiglia, scuola e comunità cristiana, quali soggetti primari dell educazione, e ad alcuni ambiti della vita sociale - il lavoro, l impresa, i media, lo spettacolo, il consumo, lo sport - che indubbiamente influiscono nei processi educativi. Per un idea di educazione. Nel primo capitolo, a partire dalla profondità della crisi già evidenziata dal Papa, si parte dal dato di una certa tendenza alla scomposizione dell umano per poi analizzare i modelli educativi diffusi e spiegare la necessità del passaggio dai valori alla relazione generativa, e dalla relazione all educazione, intesa come grande racconto al centro del quale sta l idea che l uomo si caratterizza tra i viventi per uno sguardo su di sé e sull altro, sul mondo e sulla storia capace di abbracciare tutta la realtà in unità, attribuendole così un senso. Tra gli altri temi trattati, l educazione dell intelligenza e all intelligenza, l educazione al desiderio e dell affettività, il rapporto tra autorità e tradizione. Famiglia. Nel secondo capitolo, si analizza il vissuto delle famiglie italiane, a partire dal dato della fragilità della coppia coniugale, trattando argomenti come l incertezza nella relazione genitori-figli, il divario tra le generazioni, il compito educativo familiare come cura responsabile, che coniuga vicinanza e fiducia e senso di giustizia ed equità. Scuola. Nel terzo capitolo, si riflette sul clima culturale in cui la scuola opera, a partire dall eclissi dell educazione. Tra i temi trattati il rapporto tra relazione educativa, problema della verità e scienze della natura; il compito e l autorità del maestro; la necessità di una riunificazione del soggetto ; il passaggio dalla scuola di élite alla scuola di massa; la tentazione di una scuola come supermarket ; il rapporto tra scuola pubblica statale e non statale; la scuola interculturale come occasione di nuova cittadinanza. La comunità cristiana. La Chiesa è da sempre attivamente presente nell ambito dell educazione e della scuola : questa la premessa del quarto capitolo, dedicato alla passione educativa della comunità cristiana, il cui potenziale educativo va recuperato nell attuale crisi culturale. Tra i punti di forza: la consapevolezza della bellezza di educare e l impegno per la formazione degli educatori. Lavoro. Nel quinto capitolo, si analizza il disorientamento dei giovani (e non solo loro) di fronte al lavoro, identificandone le cause oggettive e soggettive e avanzando alcune proposte operative per una umanizzazione del mondo del lavoro. Impresa. Il lavoro e il mercato, l economia d impresa, la figura dell imprenditore, il rapporto tra la legittimità sociale del profitto e la solidarietà, la necessità di ripensare il lavoro, le relazioni tra l innovazione tecnologica, l istruzione e l occupazione. Questi gli argomenti al centro del quinto capitolo, in cui si riflette anche su un modello sociale competitivo e inclusivo, con alcune proposte operative. Consumo. Ragionare serenamente sul consumo, non soltanto in un ottica puramente negativa, è l intento del settimo capitolo, in cui si affrontano mode e modelli di comportamento, consumi estetici e consumi etici, a partire dalla necessità di educare i desideri. Mass media. Tra educazione e comunicazione c è uno stretto rapporto, perché si educa comunicando, si legge nell ottavo capitolo, in cui la questione di fondo viene individuata nel rapporto tra l ambivalenza educativa dei media e la credibilità degli adulti. I nuovi media, inoltre, esigono precauzione e responsabilità. Spettacolo. Il cinema, la tv, l invadenza del pubblico, la presenza di generazioni iperculturalizzate Quale risposta educativa esigono, soprattutto al livello della formazione dei professionisti ai media? Se ne parla nel nono capitolo, in cui si esortano anche i genitori a non chiamarsi fuori da un dialogo con i propri figli sull uso dei media. Sport. Con lo sport sono cresciute intere generazioni, eppure anche questo mondo attraversa una crisi antropologica - se ne parla nel decimo capitolo - che richiede una nuova generazione di luoghi educativi sul territorio. A partire dalla parrocchia, avamposto educativo.

8 P A 8G I N A CHIESAMONDO LA PAROLA DI BENEDETTO XVI LA SAPIENZA OPERA NELLA VERITÀ E CON L AMORE IL VIGORE INVINCIBILE Per fare opere di pace bisogna essere uomini di pace. È un Angelus segnato dalla tragedia dei sei militari italiani rimasti uccisi a Kabul, impegnati, così come i militari degli altri contingenti internazionali, in operazioni tese a promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie alla coesistenza umana. Troppi i conflitti nel mondo, troppe le notizie che giungono quasi quotidianamente di vittime sia tra i militari sia tra i civili, dice papa Benedetto parlando ai fedeli presenti nel cortile della villa pontificia di Castelgandolfo: Sono fatti a cui non possiamo abituarci e che suscitano profonda riprovazione, nonché sconcerto nelle società che hanno a cuore il bene della pace e della civile convivenza. Già in queste prime parole troviamo una chiara chiave di lettura: la pace come bene supremo, che va cercata, voluta, anche difesa laddove le forze dell odio e della violenza vorrebbero impedire, come in Afghanistan, la crescita democratica della nazione. Un attentato, dunque, che ha provocato profondo dolore e che vede papa Benedetto unirsi con la preghiera alla sofferenza dei familiari e delle comunità civili e militari. E proprio alle comunità civili il Papa rivolge un particolare pensiero. Comunità che molto spesso pagano un prezzo altissimo in vite umane, vittime anche loro di una violenza che non si ferma nemmeno davanti ai bambini. Così Benedetto XVI rinnova il suo incoraggiamento alla promozione della solidarietà tra le nazioni per contrastare la logica della violenza e della morte, favorire la giustizia, la riconciliazione, la pace e sostenere lo sviluppo dei popoli partendo dall amore e dalla comprensione reciproca. Proprio nella sua recente enciclica Caritas in veritate, Benedetto XVI sottolineava che la pace non va considerata come prodotto tecnico, frutto soltanto di accordi tra governi o di iniziative volte ad assicurare efficienti aiuti economici. Certo c è bisogno della tessitura della diplomazia, di accordi tra governi, ma non può mancare, ricordava sempre il Papa, quel sentire la voce e guardare alla situazione delle popolazioni interessate per interpretarne adeguatamente le attese. La pace, dunque, si costruisce insieme e deve appoggiarsi su valori radicati nella verità della vita. È perciò un cammino lungo e difficile, minato, come vediamo quasi quotidianamente, da attentati e violenze; ma è la strada da percorrere insieme alle popolazioni locali. Interessante, a questo punto, seguire la prima parte della riflessione di papa Benedetto all Angelus, perché capace di aiutarci nel costruire processi di pace. È un intervento a commento della lettura della domenica, la lettera di Giacomo, e si sofferma sulla descrizione della vera sapienza, da contrapporre a quella falsa terrestre, materiale e diabolica, e che provoca gelosie, contese, disordini e ogni sorta di cattive azioni. La sapienza che viene dall alto, invece, è pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Proprio perché viene da Dio, la vera sapienza non ha bisogno di imporsi con la forza, perché detiene il vigore invincibile della verità e dell amore. Per questo, afferma ancora il Papa, è pacifica, mite e arrendevole; non usa parzialità, né tanto meno ricorre a bugie; è indulgente e generosa, si riconosce dai frutti di bene che suscita in abbondanza. Vedete bene come a partire da una realtà che precede la morale stessa, cioè la vera sapienza, il Papa ci abbia condotto a riflettere su aspetti morali dell umana esistenza. Aspetti che poi hanno una valenza rilevante nella vita di popoli e nazioni. Si chiede Benedetto XVI perché non fermarsi a contemplare ogni tanto la bellezza di questa sapienza? Perché non attingere dalla fonte incontaminata dell amore di Dio la sapienza del cuore, che ci disintossica dalle scorie della menzogna e dell egoismo?. Nella nostra vita di tutti i giorni, nelle scelte che come persone siamo chiamate a prendere, cosa significa tutto questo? È proprio in questa parte finale dell Angelus che cogliamo la chiave del messaggio che il Papa vuole offrire a tutti noi. Quel fermarsi a contemplare la vera sapienza, vale in primo luogo per chi è chiamato ad essere promotore e tessitore di pace nelle comunità religiose e civili, nei rapporti sociali e politici e nelle relazioni internazionali. Oggi, afferma ancora il Papa, forse anche per certe dinamiche proprie delle società di massa, si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme ad una diffusa tendenza all aggressività, all odio e alla vendetta. È ancora la lettera di Giacomo a guidare la nostra riflessione; il Papa la cita per dire: Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia. Ma per fare opere di pace bisogna essere uomini di pace, mettendosi alla scuola della sapienza che viene dall alto, per assimilarne le qualità e produrne gli effetti. Tradotto nella quotidianità delle nostre azioni e del nostro rapportarsi agli altri vuol dire: Se ciascuno, nel proprio ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto, di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi della vita quotidiana, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente. No dunque al clima aggressivo, alla mancanza di rispetto verso l altro e verso la verità, dice il Papa nel sottolineare che occorre disintossicarsi dalle scorie della menzogna, dell egoismo, dell odio. È una lezione per tutti noi, ma è soprattutto un messaggio di speranza e di pace, perché, come si legge nel messaggio per la Giornata della pace del 2002, non c è pace senza giustizia e non c è giustizia senza perdono. FABIO ZAVATTARO DAL 4 AL 25 OTTOBRE L ASSEMBLEA SPECIALE PER L AFRICA DEL SINODO DEI VESCOVI VERSO IL SINODO: IL SALE E LA LUCE Mancano pochi giorni all inizio della seconda Assemblea speciale per l Africa del Sinodo dei vescovi. I lavori, che si svolgeranno in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, saranno centrati sul tema: La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. Voi siete il sale della terra Voi siete la luce del mondo (Mt 5,13.14). Ne parliamo con mons. Nikola Eterovi, segretario generale del Sinodo dei vescovi. Eccellenza, il prossimo Sinodo avrà come temi portanti la riconciliazione, la giustizia, la pace. Quale può essere il contributo della Chiesa per promuovere questi valori nella società africana? Argomenti importanti in tutti i Paesi dei cinque continenti, lo diventano in modo particolare in Africa dove, purtroppo, permangono problemi di povertà, di sottosviluppo, di malattie, come pure vari conflitti e guerre. La missione principale della Chiesa è l evangelizzazione che deve essere accompagnata dalla promozione umana. La Chiesa cattolica è assai attiva nel campo dell educazione, della salute, della promozione integrale della persona umana. La Buona Notizia della riconciliazione diventa una chiamata urgente per tutti, per i credenti che devono riconciliarsi con Dio e tra loro, per i membri della comunità ecclesiale, in quanto solamente una comunità riconciliata può proporre con credibilità la riconciliazione anche a livello sociale. I cristiani, pertanto, devono superare le barriere delle etnie, delle lingue, degli interessi di parte per promuovere il bene comune di tutti gli uomini di una nazione, anzi di tutto il continente. Da persone riconciliate potrà nascere la pace e i presupposti di un autentica giustizia. Dall assise sinodale le Chiese particolari dell Africa dovranno ricevere l incoraggiamento per potenziare ancora di più l opera della riconciliazione, nella costruzione di una società più giusta che beneficerà della pace. La Chiesa potrà svolgere tale missione «solo se Dio trova un posto anche nella sfera pubblica, con specifico riferimento alle dimensioni culturale, sociale, economica e, in particolare, politica» (Caritas in veritate 56). Dialogo ecumenico, famiglia, istruzione, sviluppo socio-economico In che modo impegnarsi per un Africa riconciliata? A cominciare dalla persona umana, dal credente che poi deve vivere tale sua condizione in una comunità, in particolare in parrocchia. Da qui l importanza di formare piccole comunità di persone che sono state chiamate da Gesù Cristo a far parte della grande famiglia della Chiesa cattolica. Ciò implica che tali uomini e donne si sforzino di vivere sul serio la vocazione cristiana, con l aiuto della grazia dello Spirito Santo, da cui ricevono la forza per perdonare e chiedere perdono per eventuali peccati commessi, anche d indole sociale. La via della Chiesa è la persona umana toccata dalla grazia di Dio che, a sua volta, diventa artefice della pace e della giustizia nei vari ambienti in cui vive e opera. Ovviamente, le persone singole hanno bisogno del sostegno della comunità. Pertanto, le comunità di vita consacrata hanno un compito molto importante in tale opera di testimonianza del radicalismo del Vangelo. Tutta la comunità ecclesiale, poi, ne è implicata a vari livelli. Sono trascorsi 15 anni dalla prima Assemblea speciale per l Africa: qual è la situazione attuale delle società africane e della Chiesa? Nel frattempo molto è cambiato in Africa, continente che conosce una grande crescita del numero dei cattolici. Nel momento della celebrazione della prima Assemblea speciale per l Africa essi erano circa , mentre nel 2007 erano circa La crescita che riguarda tutti i settori della Chiesa non è solamente di numero, ma anche di qualità. Per esempio, sempre di più i sacerdoti africani diventano missionari in altri Paesi dell Africa e anche del mondo. Anche dal punto di vista sociale la situazione è cambiata generalmente in senso positivo, anche se in alcuni Paesi permangono situazioni di violenza, regimi autoritari, limiti alla libertà religiosa ecc. In questo confronto di luci e di ombre prevalgono, grazie a Dio, le luci. È da sperare che dall esperienza sinodale la Chiesa in Africa uscirà rafforzata e incoraggiata per continuare con rinnovato ardore la sua opera di evangelizzazione e di promozione umana a beneficio di tutti gli abitanti del continente. Un rinnovato zelo apostolico delle Chiese particolari permetterà di affrontare grandi sfide sia all interno della Chiesa, che si potrebbero denominare problemi di crescita, sia all esterno, nelle società civili. Quest Assemblea, si legge nell Instrumentum laboris, si pone in una traiettoria di continuità con la prima Assise sinodale e con l esortazione Ecclesia in Africa. Quali i compiti da realizzare? Lo stesso titolo della seconda Assemblea speciale per l Africa fa riferimento all esortazione Ecclesia in Africa, grande documento che serve come punto di riferimento per l attività delle Chiese particolari dell intero continente. In esso sono state trattate le questioni principali dell evangelizzazione dell Africa. I vescovi hanno proposto al Santo Padre di approfondirne tre che considerano assai attuali: la riconciliazione, la giustizia e la pace. Ovviamente, tale approfondimento si farà nel contesto della proclamazione della Buona Notizia in Africa, che in varie parti ha diversa storia. In Egitto, Etiopia ed Eritrea il cristianesimo ha radici apostoliche. In alcuni Paesi, come l Angola, la Buona Notizia è stata annunciata 500 anni fa. In altri, poco più di 100 anni fa. Nell interno del continente, in alcune regioni, il cristianesimo ha appena 50 anni. Pertanto, la riflessione sulla riconciliazione, la giustizia e la pace terranno conto dell evangelizzazione dei singoli Paesi e del continente nell insieme. Il Sinodo si svolgerà a un anno dalla XII Assemblea generale ordinaria sulla Parola di Dio. C è un filo che unisce questi due eventi? L Assemblea sinodale sulla Parola di Dio ha avuto un notevole influsso anche sulla preparazione della seconda Assemblea speciale per l Africa. Per esempio, i documenti di preparazione, i Lineamenta, ma soprattutto l Instrumentum laboris, fanno continui riferimenti alla Sacra Scrittura sui singoli temi. Un buon numero di vescovi africani ha partecipato assai attivamente alla menzionata Assise sinodale come, per esempio, il card. Turkson, relatore generale della seconda Assemblea speciale per l Africa. Non c è dubbio che tale fatto si noterà anche nelle riflessioni dei padri sinodali della ormai imminente Assise. La Parola di Dio deve orientare tutta l attività della Chiesa, anche quella sulla riconciliazione, la giustizia e la pace. La Bibbia c insegna che Gesù Cristo ci ha riconciliato con Dio Padre. Egli è la nostra pace ed Egli c insegna il cammino della giustizia soprattutto nello spirito delle Beatitudini. a cura di VINCENZO CORRADO

9 CHIESA VISITAP APASTORALE ASTORALE 9 LO SCORSO 17 SETTEMBRE PRESSO LA CHIESA DI SANT ANTONIO A BORMIO TANTI FEDELI, A COMBO, PER L INDIZIONE DELLA VISITA PASTORALE ALLA ZONA VALTELLINA SUPERIORE Presenti il vicario episcopale monsignor Galli e il delegato monsignor Feroldi, la zona ha accolto con gioia l annuncio Giovedì 17 settembre, presso la chiesa del Santo Crocifisso di Combo a Bormio, con il canto Chiesa di Dio, popolo in festa è iniziata la celebrazione di indizione della Visita Pastorale del Vescovo alle parrocchie della Zona Pastorale Valtellina Superiore. I numerosi rappresentanti delle 14 parrocchie della zona sono stati veramente un popolo in festa che ha vissuto un importante momento di Chiesa grazie alla preghiera dei vespri e alle parole pronunciate da monsignor Battista Galli, vicario episcopale territoriale e da monsignor Flavio Feroldi, delegato vescovile per la Visita Pastorale. Monsignor Galli, in particolare, nonostante la sua voce non fosse in perfette condizioni, ha saputo spiegare con chiarezza che cosa stava iniziando con quella celebrazione. Invitando a viverla con gioia ha sottolineato che la Visita Pastorale è un appuntamento prezioso prima di tutto per il Vescovo, ma certamente anche per ognuno dei fedeli della Chiesa di Como; in quanto dono questa esperienza deve essere vissuta come una preziosa opportunità di incontro e non come un ulteriore impegno parrocchiale: troppo spesso, infatti, prevale il «Purtroppo devo...» e poco si sente il «Per fortuna posso...!». Entrando ulteriormente nello specifico, il Vicario Episcopale ha rimarcato come il Vescovo con la sua Visita voglia conoscere di ogni parrocchia quale sia la situazione della fede, quale tenore abbia la comunione all interno della comunità e quale importanza rivesta l apertura al mondo, la missionarietà della comunità stessa. Da qui nasce la necessità di far conoscere al Vescovo la comunità apostolica che opera in parrocchia e il suo progetto pastorale. Al termine dei vespri, prima di congedare l assemblea, monsignor Galli ha voluto approfondire ulteriormente l ultimo punto. Il progetto pastorale attuale che ogni parrocchia è chiamata a predisporre in vista dell incontro con il Vescovo è lo strumento attraverso il quale la comunità si presenta cercando di evidenziare molteplici aspetti: dalla sua connotazione territoriale, sociale e religiosa alla dimensione dell iniziazione cristiana; dalla celebrazione del giorno del Signore alla ricchezza della comunità apostolica ; dal ruolo che riveste la formazione degli adulti alla capacità di vicinanza alle famiglie e alla dimensione degli affetti e della sofferenza; dall apertura al mondo alla capacità di collaborazione ed integrazione tra parrocchie limitrofe. Monsignor Feroldi, fornendo indicazioni di carattere tecnico, ha tenuto a precisare come, con quella celebrazione, la Visita Pastorale sia già iniziata ed i convenuti con la loro presenza si siano assunti il compito preciso di impegnarsi nelle proprie parrocchie a pregare e preparare questo importante momento di grazia. Dalla chiesa di Sant Antonio in località Combo a Bormio, frequentata soprattutto per la devozione riservata al Santo Crocifisso, il popolo in festa della zona pastorale Valtellina Superiore San Colombano è ritornato alle proprie parrocchie con un accresciuto desiderio di preghiera, impegno e riflessione per una buona riuscita della Visita Pastorale del Vescovo. a cura di QUINTO BORMOLINI IL 18 SETTEMBRE LA VISITA PASTORALE DEL VESCOVO ALL ABBAZIA DI PIONA L INCONTRO INTENSO CON LA COMUNITÀ CISTERCENSE Venerdì 18 settembre alle ore 9.30 mons. Diego Coletti è giunto sul sagrato della chiesa abbaziale di Piona accolto con gioia dai monaci in abito corale, ossia rivestiti dalla bianca cocolla. Questo è il primo incontro ufficiale, inserito nel contesto della visita pastorale, che il Vescovo ha con la comunità cistercense, per cui l evento ha assunto una valenza più significativa. Dopo aver ricevuto il saluto di benvenuto e di accoglienza da parte del Priore, padre Andrea Rossi e dei religiosi, il Vescovo si è recato in chiesa dove si è trattenuto per alcuni momenti di preghiera con la famiglia monastica. L incontro per una conoscenza più diretta e reciproca tra mons. Diego Coletti ed i singoli monaci è avvenuto nell aula capitolare del monastero dove egli volgendo lo sguardo ai monaci seduti attorno a lui, si è detto felicemente sorpreso di trovare una comunità che egli non si aspettava così numerosa; attualmente i monaci sono quattordici. Il dialogo diretto tra il Vescovo e i monaci ha permesso di evidenziare le caratteristiche e la personalità di ogni singolo religioso e si è svolto in un atmosfera di paternità e di fraternità insieme. La visita pastorale ha vissuto il suo momento forte nell Eucarestia concelebrata dove le melodie del canto gregoriano hanno contribuito alla solennità del rito. Durante l omelia il Vescovo attingendo alla parola di Dio appena proclamata, ha offerto spunti di riflessione molto attinenti alla spiritualità monastica e utili per l edificazione spirituale dei presenti. Il canto dell Ora Media ha preceduto il momento conviviale che ha accomunato il Vescovo e i monaci alla stessa tavola del refettorio; se alcuni residui di ufficialità e di formalità ancora persistevano, qui si sono dissolti nell atmosfera fraterna di una cordiale conversazione. Nel pomeriggio il Priore ha accompagnato mons. Diego Coletti nella visita dei vari reparti del cenobio e della campagna circostante, dove i monaci attuano il secondo elemento del motto che condensa tutta la Regola di San Benedetto: Ora et labora. I- nutile dire che tra gli ambienti visitati, la ricca biblioteca è stato quello che ha maggiormente richiamato l interesse del Vescovo e dove egli si è soffermato a lungo nell esame di alcuni volumi. Impegni urgenti imponevano a mons. Coletti di avviare a conclusione la visita all Abbazia di Piona. Il canto dei Vespri ha nuovamente raccolto la comunità nel coro attorno al suo vescovo per la solenne lode serale a Dio. Al momento dei saluti il Priore padre Andrea ha ringraziato Sua Eccellenza per il dono della visita, sentita come una vera grazia del Signore. Ringraziamenti per le parole di stima nei confronti della comunità e per l amicizia manifestata; gratitudine per l incoraggiamento dato ai monaci a perseverare nella ricerca della santità personale e a dare sempre testimonianza gioiosa e convinta della loro scelta di vita. Per la comunità di Piona quella della visita è stata una giornata intensamente attesa e desiderata: San Benedetto infatti insegna ai suoi monaci a vedere e riconoscere nell ospite, in qualunque ospite, la persona stessa di Cristo; che cosa dire quando questo ospite è colui che per elezione e per volontà di Dio - il Vescovo - rappresenta Cristo nella diocesi di cui è pastore e guida?

10 10 Dal 25 settembre al 25 ottobre mons. Coletti incontrerà tutte le comunità della Valle È iniziata venerdì 25 settembre dalla parrocchia di Argegno la visita pastorale del vescovo, mons. Die- Coletti, in Valle d Intelvi. Un occasione per stringersi attorno al proprio Pastore ma anche un opportunità per fare il punto su quanto fatto in questi anni e programmare l attività pastorale dei prossimi anni. Per cercare di capire cosa rappresenti questa visita per i sacerdoti e le comunità della zona abbiamo incontrato il vicario foraneo, don Paolo Barozzo. Con quale atteggiamento accoglierete il Vescovo? Il nostro lavorare per il Regno è privilegiare tutto ciò che può portare avanti un discorso di insieme fra le sedici comunità parrocchiali. Rispetto all intera diocesi siamo in notevole vantaggio poiché è da almeno venti anni che questo cammino è stato intrapreso. Un cammino che si è lasciato coinvolgere anche dalla storia. Bisogna tenere conto, però, che in tutta la Valle Intelvi (distesa su 22 km da Argegno a Lanzo) la popolazione è calcolabile intorno ai 9000 abi- CHIESA VISITAP APASTORALE ASTORALE PRIME TAPPE: ARGEGNO E SCHIGNANO IL VESCOVO INIZIA LA VISITA PASTORALE IN VALLE INTELVI tanti e a servizio di questa popolazione siamo 9 sacerdoti. I fedeli dicono: troppo pochi! Rilanciamo con una domanda: non sono troppi? Teoricamente un prete ogni mille abitanti. Ricordiamo però anche le distanze tra un paese e l altro e le difficoltà causate dal tempo meteorologico devono essere tenute in considerazione. Lo sforzo è quello di lavorare accorpando ciò che si può accorpare. Siamo però consapevoli di come i nostri siano paesi con forti tradizioni che non possiamo cancellare, perché segnano non solo la storia, ma la fede di ogni singola Comuni- tà. Per le tue comunità cosa ti aspetti da questa visita? Un primo dono che chiedo al Signore è che venga gettato abbondantemente il seme della Parola attraverso la parola ferma e illuminata del nostro vescovo Diego, perché ognuno si metta in cammino per una mentalità di Chiesa al servizio gli uni degli altri; da qui nascerà sicuramente l atteggiamento d animo per accettare un cambiamento (non più un prete per ogni campanile); è da questa condizione fondamentale che viene dal Signore e non dagli uomini, da una scelta e non da un emergenza (leggi mancanza di preti), che può maturare il frutto di collaborare insieme. E per i sacerdoti? In questi anni la Valle ha visto l avvicendarsi di parecchi sacerdoti. Adesso con questa nuova squadra desideriamo, anche in base a quanto chiesto da mons. Vescovo, riuscire a creare un presbiterio che non solo condivida il cammino pastorale, ma cresca insieme condividendo e costruendo una comunione presbiterale per essere noi primi segno di unità e cambiamento. IL PROGRAMMA La Visita Pastorale si è aperta venerdì 25 settembre nella parrocchia della SS. Trinità ad Argegno. Mons. Colletti dopo aver incontrato il parroco ha fatto visita agli ammalti. Nel pomeriggio il passaggio a Schignano e il saluto ai bambini dell asilo. Nel pomeriggio la celebrazione della S. Messa nella chiesa di Sant Anna e l incontro con bambini e ragazzi. La giornata si è conclusa con l incontro con la comunità apostolica S. Anna. Il calendrio prevede nei prossimi giorni i seguenti appuntamenti: sabato 26 settembre (Schignano) Ore 15.30: Primi Vespri della domenica e momento di preghiera presso la cappella dei sacerdoti al cimitero. Ore 16.30: Incontro con i ragazzi delle elementari e medie a S. Giovanni Ore 21.00: Incontro con la Comunità Apostolica a S. Giovanni Domenica 27 settembre (Schignano e Argegno) Ore 9.30: S.Messa a Schignano e amministrazione del sacramento della confermazione Ore S.Messa ad Argegno Ore Assemblea Interparrocchiale di Argegno e Schignano presso il Centro Polisportivo. A partire dal 2 ottobre il Vescovo, accompagnato dal convisitarore, mons. Flavio Feroldi, sarà in visita a San Fedele, Casasco, Blessagno e Pigra. PROSSIMI APPUNTAMNETI Appunti di storia: il Cristianesimo in Valle D Intelvi Gli storici sono ormai concordi nell attribuire l arrivo del cristianesimo sul Lario a San Fedele e San Carpoforo giunti nel comasco nel tentativo di fuggire alle persecuzioni scatenate nell Impero dall editto di Diocleziano del 303. Successivamente nel 391, con l editto dell Imperatore Teodosio, il cristianesimo divenne Religione di Stato, l unica permessa. E in quegli anni che S.Ambrogio nominò il primo vescovo di Como di cui si abbia memoria, San Felice. Ma precisamente quando arrivò il cristianesimo in Valle d Intelvi? Sappiamo che i cadaveri dei primi cristiani della Valle si trasportavano per darne sepoltura, sino a S.Vittore di Brienno. Fu S. Felice a spedire sacerdoti nei luoghi più popolosi della diocesi di Como, affinché provvedessero ai bisogni spirituali dei cristiani troppo lontani per frequentare direttamente Como; allo stesso modo questi parroci non riuscendo a provvedere ai bisogni di tutte le terre del loro distretto, furono poi aiutati da altri ministri: così nacquero le Pievi, o chiese plebane, rette da un arciprete, che dipendeva direttamente dal vescovo; dall arciprete dipendevano i canonici. Per quanto riguarda la Pieve Intelvese si sono elaborate nel corso degli anni due diverse congetture: la prima è che, tenendo conto anche della dedicazione tipicamente paleocristiana, sia stata creata a Montronio una chiesa battesimale tra il V e il VII secolo; in tal caso dovrebbero esserci, sepolti da qualche parte, i resti di un battistero esterno alla chiesa. La seconda ipotesi, invece, vorrebbe che inizialmente il territorio intelvese fosse diviso tra la chiesa battesimale di Porlezza e quella dell Isola Comacina, mentre una pieve autonoma si sarebbe formata in Valle solo intorno al mille. Vari indizi provano che i due rami della Valle appartenevano sino al 1000 a due pievi diverse: a quella di Montronio (Castiglione) la Valle Intelvi meridionale e a quella di Porlezza il ramo defluente al Ceresio. I più antichi documenti riguardanti la chiesa di S. Stefano di Montronio risalgono al 1161 ed al 1186: in quest ultimo si parla espressamente di plebis sancti Stephani del Antelago. Comunque nel 1400 la chiesa di tutta la Valle era a Montronio, frazione di Castiglione. Ivi, fin dal Sec. XV, si recavano gli sparsi abitanti della valle a sentire la parola di Dio e a seppellire i loro i morti e questo sino a quando si formarono le parrocchie indipendenti: vivevano lì in stabile dimora un arciprete e sei canonici che si trasferivano, per le funzioni settimanali, nelle varie cappelle che andavano sorgendo nei diversi paesi. Nel periodo della visita del Ninguarda ( ) la matrice aveva già dato origine a chiese affiliate, rette da un vicecurato, come quella di San Fedele. Dall anno 1962 la frazione di Erbonne del Comune di San Fedele fa parte della parrocchia di Casasco: in precedenza era appartenente alla parrocchia di Scudellate (TI), e successivamente (fine anni 20) a quella di San Fedele. La parrocchia di Casasco era gestita da un vicecurato unitariamente a Cerano e Veglio e si staccò dalla Matrice di Montronio nell anno La parrocchia di Blessagno era ancora sotto la cura dell arciprete di Montronio. Schignano Dizzasco e Pigra si costituirono collettivamente in parrocchia nel Nella prima metà del 1500 Pigra e Schignano si separarono da Dizzasco e nel 1640 anche Pigra si staccò da Schignano. In seguito all istituzione delle parrocchie il titolare della matrice di Montronio divenne capo della Pieve con il titolo di vicario foraneo. Novità ecclesiastiche ebbero luogo sotto l impero di Giuseppe II: alla plebana di Montronio, di libera collazione vescovile, ricostruita e consacrata dal vescovo Mugiasca il , restò il solo arciprete, senza coadiutore. La maggior parte delle parrocchie in Valle era di nomina popolare: eleggevano il parroco i capi famiglia. Nel 1944 tutte rinunciarono a tale diritto, tranne Schignano, che vi rinunciò soltanto alla fine degli anni 80 Sabato 3 ottobre alle ore mons. vescovo incontrerà tutti gli amministratori locali presso la sede della Comunità Montana. Sabato 3 ottobre alle ore incontrerà le quindici ( religiose della Valle presso il salone parrocchiale di San Fedele. Domenica 4 ottobre alle ore incontrerà le confraternite di tutta la valle presso la parrocchia di San Fedele. Sabato 17 ottobre a S. Fedele, ore 20.45, si terrà un incontro con i vari gruppi famiglie seguite dai vari sacerdoti ottobre Castiglione, Dizzasco, Muronico e Cerano con Veglio; ottobre Lanzo, Scaria, Ramponio Verna; ottobre Pellio Sup/Inf, Ponna e Laino.

11 P VISITAP APASTORALE ASTORALE 11 A G I N A CHIESA LA PASTORALE TRA ANZIANI E AMMALATI I TANTI VOLTI DEL PRENDERSI CURA: GLI ANZIANI... L La Valle Intelvi è conosciuta per la presenza di diversi centri per anziani. Luoghi di servizio in cui non manca la figura di sacerdoti e religiose assistenza religiosa nelle nostre case di cura viene ad inserirsi in un contesto alquanto positivo, per cui non trova resistenza, ma anzi, viene accolto con favore non solo dagli ospiti, ma anche dal personale e dalla dirigenza della Casa stessa. L anziano è molto sensibile alla realtà religiosa. Dall alto dei suoi anni sa giudicare con serenità la vita, e riscoprire quei valori che gli impegni di lavoro avevano fatto passare in second ordine. Si riscopre, quindi, la preghiera personale, la partecipazione alla S. Messa, e al sacramento degli infermi, quando si peggiora in salute. Anche il Santo Rosario viene rivalutato, come anche la Via Crucis, e le altre pratiche di pietà. Ad aiutare nel vivere la propria fede non è solamente il sacerdote, ma anche altre figure importanti, come le suore, dove sono presenti, i ministri straordinari dell Eucari- stia, il personale stesso con il suo comportamento paziente e affabile, i parenti con la visita premurosa e costante. Noto come la presenza del sacerdote è più apprezzata proprio nell ambiente che maggiormente aiuta l ospite a sentirsi accolto e amato. Non si può parlare di Gesù ad uno che muore di fame, prima devi rifocillarlo, aiutarlo nei suoi bisogni primari. Così l anziano deve essere prima amato, VERSO LA NASCITA DELLA COMMISSIONE GIOVANILE ZONALE...E IL CAMMINO CON I GIOVANI aiutato e poi accoglierà anche la parola del Vangelo. Per questo è molto importante la nostra testimonianza come personale ausiliario, infermieri-stico e medico. Alcuni ospiti, purtroppo, non credono, non si accostano ai sacramenti, pur avendo con il sacerdote un rapporto cordiale e rispettoso. Ci dispiace per questo, ce ne rammarichiamo, tuttavia non possiamo obbligarli a fare un passo che non vogliono. Siamo molto contenti, però, quando si ricredono e ci chiedono i sacramenti. È una gioia grande per il sacerdote quando riesce a ricondurre una pecorella smarrita al suo Dio. Si potrebbe parlare ancora a lungo sulla vita religiosa nelle case di cura. Il Signore sa quanto amore viene donato dal personale agli ospiti. Conosce anche la sofferenza degli anziani, per le malattie e per il fatto di non poter più abitare da soli in casa. A volte entrando nelle nostre case di cura mi sembra di entrare in chiesa, di avvertire la stessa presenza di Dio Aquanto ho sentito dal nostro decano, don Franco Bernasconi, parroco di Pellio Inferiore, la Valle Intelvi vanta già dagli anni settanta un attività pastorale per certi settori coordinata e comune a tutte le sue parrocchie. Per iniziativa dei preti nostri predecessori e per l amicizia che li legava alcune attività, soprattutto di preghiera e catechesi, erano vissute insieme. Poi lo scorso giugno il vescovo mi ha incaricato di venire a collaborare coi sacerdoti e laici della Valle per occuparmi del mondo giovanile. Con ciò ha voluto realizzare un desiderio dei sacerdoti e degli a- bitanti della zona di avere un prete che, libero dagli obblighi di una parrocchia, potesse occuparsi, con maggior respiro, dei ragazzi e dei giovani di tutte le parrocchie, in particolare della scuola media. Così sono arrivato in Valle innanzitutto desideroso di vedere, imparare e capire chi sono le persone, e le loro u- sanze, alle quali son mandato. Anche i miei amici preti mi consigliarono di non partire con mille iniziative prima di essermi reso conto con chi a- vevo a che fare. Ecco che, in certi ambiti, poco alla volta, in altri più velocemente, mi sono inserito e mi sto inserendo per assolvere l incarico affidatomi. Cosa ho scoperto e cosa abbiamo fatto? Beh, innanzitutto sono stato catapultato nel mondo della scuola a causa, purtroppo, della morte della giovanissima insegnante di religione che mi ha preceduto, Aurora Casartelli. Dico catapultato perché anche se non sono digiuno dall insegnamento che ho svolto fino a settembre scorso presso l istituto magistrale Teresa Ciceri di Como, il mondo della scuola media è diverso. Per i ragazzi, e di conseguenza per noi insegnanti e genitori, è l età più difficile. Sono piccoli, ma non abbastanza per essere bambini; sono grandi, ma non abbastanza per essere adulti. Inoltre non mancano i problemi legati al disagio o alla poca voglia di studiare, all età delle mele, come la si chiamava una volta. Quanto bisogno di umanità sana ed evangelica hanno questi ragazzi, che devono imparare e crescere con buoni modelli. In secondo luogo c è da dire che qui in Valle non è vero che non si è fatto o si fa niente per i ragazzi e per i giovani. In o- gni paese, persino quello con cinque bambini - e non di più! - i comuni hanno attrezzato spazi gioco e campetti in sintetico. Alcuni hanno anche campi da calcio regolamentari, compreso l oratorio di San Fedele. Ci sono anche altri ambienti per lo sport: piscina, campo da golf, tennis, qualcuno che osa di più si lancia nel parapendio, piste ciclabili e sentieri per mountain bike e per bellissime escursioni, strade che diventano piste da rally, purtroppo qualche sabato notte anche quando il rally ufficiale non c è. Ci sono case che accolgono gruppi, la maggior parte delle quali sono parrocchiali; grande è il passaggio di scout, soprattutto durante le vacanze o i fine settimana. Proprio lo scorso 24 maggio, il Comune di San Fedele in collaborazione con la Pro Loco ha aperto uno spazio giovani dove poter accogliere persone che abbiano interesse ad incontrarsi e ad accostare i lavori tipici e non tipici della Valle, magari scoprendo non solo una tradizione, ma anche delle passioni che nutrite e sviluppate possono sfociare anche in occupazioni di tipo artistico-artigianale. Quindi non è vero che per i giovani non si stia realizzando nulla. Anche le parrocchie - e con il mio incarico anche ufficialmente la diocesi - si sono impegnate da qualche anno ad offrire possibilità di crescita e di incontro: feste, cene, attività sportive e ricreative di cui la più importante e intensa è senz altro quella del Grest, oltre al catechismo ordinario, anche per i giovani delle superiori. Ma che ha coinvolto di più e con assiduità i ragazzi è stato anche quest anno il percorso di preparazione alla festa del Molo14. Quella che si vive qui in Valle è una esperienza forse unica in diocesi di cammino zonale dei quattordicenni. Ogni quindici giorni una quarantina di ragazzi di terza media si sono incontrati per ragionare, giocare, discutere sul loro ruolo nella vita della Chiesa e prepararsi al mandato che il vescovo ha dato loro durante la Messa a Bellagio il 10 maggio scorso. Alcuni di loro riprendevano poi il discorso anche nelle loro parrocchie in ulteriori incontri. Non è cosa da poco e vi assicuro che, dopo un traballamento iniziale, le cose si sono messe al meglio e l impegno dei ragazzi - per chi ha continuato a venire ovviamente - è cresciuto, anche in qualità. Non è cosa da poco anche per l organizzazione: preti, catechisti, cuochi (perché si terminava sempre con la cena), qualche ragazzo o ragazza ad aiutare un gruppetto di persone che si sono spese molto per realizzare il cammino dei quattordicenni. Se è vero che manca ancora una Commissione Giovanile di Zona, che sono stati scarsi i momenti più specifici di preghiera, che occorre che io vada di più nelle parrocchie piuttosto che aspettare che gli altri vengano tutti a San Fedele, è pur vero che qualcosa si muove a favore dei giovani e non c è il deserto. Ora si tratta di migliorare sempre di più le nostre proposte, ma anche affiancarci di più e coinvolgere meglio i giovani. A volte sembra infatti che ci sia molta offerta, ma manca la domanda. Risultato: la merce giace invenduta nei magazzini, cioè poca è la partecipazione. Ancora, personalmente, so-no agli inizi del mio incarico. Ancora c è da sperimentare e prender le misure. Ricette e soluzioni in tasca non ce ne sono. Ma, ripeto, non manca passione, impegno, risorse e la Provvidenza! DON LUCIANO LARGHI Incaricato zonale per la Pastorale Giovanile come nelle nostre belle chiese della Valle. C è un canto che dice: Dov è carità e amore, qui c è Dio, sono sicuro che anche dove c è la sofferenza lì c è Dio. D altra parte è Gesù stesso che ce lo conferma, quando dice: Ero ammalato e siete venuti a visitarmi. Nella persona dell anziano e dell ammalato è presente Gesù stesso, che lo ama tanto fino ad identificarsi con lui. Non lasciamo soli i nostri anziani, faremo contenti loro, ma anche noi ne usciremo più ricchi nel cuore. DON GIAMPAOLO ACQUISTAPACE Le Case di Cura La prima Casa di Accoglienza della Valle, Gli Ospiti della Madonna, fu fondata a Pellio da don Gaetano Casartelli negli anni dell ultima guerra, per venire incontro ai bisogni degli anziani poveri e soli. Attualmente sono presenti tre suore di un Istituto Indiano mentre la gestione è stata affidata alla ICOS,una società collegata a Comunione e Liberazione. Direttore è Giuseppe Boschetti. Dopo don Gaetano, ha servito la Casa don Alberto Marchesi. Seguiva gli ospiti anche don Bruno. La Clinica Ortopedica e Fisiatrica di Lanzo, centro specializzato per interventi agli arti, dove ultimamente sono stati aperti due reparti per i pazienti in stato comatoso. Le suore presenti, oltre a guidare i reparti, distribuiscono la Comunione e raccolgono le confidenze di tante persone, avvicinandole al Signore. Seguiva gli ammalati don Giampaolo. Ora, il nuovo parroco di Lanzo, don Remo Giorgetta celebra tutte le mattine la S. Messa. Sempre a Lanzo è presente il Focolare di Santa Maria di Loreto dove le ridotte dimensioni della strttura aiutano a creare un clima familiare. Qui è cappellano p. Dante Maranta. Alcune donne del paese, ogni mercoledì, organizzano momenti di svago e preghiera. A Casasco troviamo il Ronco, Centro Geriatrico Specializzato. Fondato da un gruppo di industriali della zona è diretto dal dott. Walter Sgroni. Qui svolgeva il ruolo di cappellano don Giampaolo, aiutato da Franca Mazzetti nella distribuzione dell Eucaristia ai malati nei reparti. Infine a Dizzasco troviamo il Sacro Cuore, ex colonia del duce, ristrutturata totalmente ed ampliata fino a raggiungere i duecento posti. È gestita dall Associazione onlus Il Focolare guidato da Giambattista Mazzoleni, un ex sacerdote che si è dedicato totalmente all assistenza degli anziani. Attualmente è presente don Celestino Ferrario, coadiuvato da p. Dante Maranta. Due suore di Casa Betlem accompagnano gli ospiti della Casa con la recita del Santo Rosario e la visita nei reparti. Infine ci sono alcune Case Albergo per anziani autosufficienti: Villa Flori a S. Fedele, e L Altavalle a Scaria. DON GIAMPAOLO ACQUISTAPACE

12 E Como 13 CRONACA DI P R O V I N C I A SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 26 SETTEMBRE 2009 LUNEDÌ 28 SETTEMBRE LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA Crea: nuovo anno di idee Si rinnova la proposta alle scuole, che tanto successo ha riscosso negli anni scorsi. Tre le novità di quest anno che integreranno una proposta già completa e interessante per alunni di tutte le età sintesi a cura di MARCO GATTI mar.gatti@tin.it Crea: è il tempo di ripartire! Archiviato il riposo e- stivo, anche il Centro di riferimento per l educazione ambientale di Como si appresta a presentare il programma per l anno scolastico 2009/2010. L appuntamento è lunedì 28 settembre, alle ore 15, presso il Salone di Villa Gallia, in via Borgovico 148. Saranno presenti gli assessori provinciali Paolo Mascetti (Ecologia) e Ivano Polledrotti (Agricoltura). All appuntamento sono, come sempre, invitati a partecipare i dirigenti scolastici e gli insegnanti per cogliere le opportunità proposte da laboratori che in questi anni hanno raccolto un grande interesse tra gli alunni delle scuole della provincia. Un offerta ricca come sempre, ampia e diversificata, quella dell edizione dedicata alle scuole della provincia, arricchita quest anno da alcune interessanti novità. «Il spiega Anna Danielon, responsabile del Crea di Como - sarà l anno dedicato dalle Nazioni Unite, alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità, ed è proprio in questa direzione che si orientano le nuove proposte, con l intento però di focalizzare l attenzione degli studenti non solo sugli aspetti naturalistico -scientifici, ma anche e soprattutto sui comportamenti virtuosi da mettere in atto per preservarli». Da qui la scelta di promuovere percorsi di scoperta e rispetto della biodiversità presso il lago di Piano, laboratori presso il parco Spina Verde, un nuovo percorso didattico che vedrà protagonista il parco pubblico di Villa Olmo. Queste le principali novità che caratterizzeranno la nuova offerta educativa, che anche quest anno sarà offerta gratuitamente dalla Provincia di Como, Settori Ecologia e Ambiente, Sicurezza e Polizia locale alle scuole del territorio. «Si tratta di laboratori sul campo - spiega l assessore all Ecologia Paolo Mascetti - che non serviranno solo ad analizzare gli aspetti naturalistico-scientifici dei luoghi visitati, ma che si focalizzeranno sulle responsabilità e sui comportamenti virtuosi che ogni cittadino può adottare per preservare l ambiente naturale. Ecco, nello specifico, le novità: un contesto inedito per il laboratorio A piedi nel parco, che da quest anno porterà le classi alla scoperta dei giardini comunali di Villa Olmo a Como, il laboratorio Sulle tracce della biodiversità che si svolgerà presso la Riserva Naturale del Lago di Piano, e il progetto La natura tra città e cielo un percorso naturalistico realizzato con la collaborazione del Parco Spina Verde. In un momento storico in cui l emergenza ambientale si pone come priorità a livello mondiale e ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte, il C.R.E.A. di Como si affianca alla scuola nel compito di educare i ragazzi a diventare cittadini più responsabili e consapevoli, orientati al rispetto e alla tutela della natura e delle sue risorse». Si ricorda che le adesioni ai laboratori potranno essere inoltrate a partire dal 1 ottobre e fino al 16 ottobre compreso. Le schede che perverranno prima di tale data non saranno prese in considerazione. Nel box accanto una breve sintesi delle proposte inserite nel programma di questo anno scolastico. Cerchiamo di scorrere, velocemente, le proposte inserite nel programma di questo anno scolastico. Nautilus, viaggio nella sostenibilità ambientale Il laboratorio coinvolge i ragazzi delle superiori, chiamati alla realizzazione di programmi radiofonici per Ciao Como Radio FM 89.4 dedicati al tema della sostenibilità. L acqua, una risorsa preziosa Il laboratorio, articolato in due moduli, ha lo scopo di sensibilizzare in merito ad un consumo consapevole dell acqua e aiutare a conoscerne la qualità. Destinatari: scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado. Metti la carta in gioco Durante il laboratorio i ragazzi apprenderanno il procedimen-to di produzione della carta da riciclo o, in alternativa, la tec-nica del riutilizzo attraverso la produzione di cartapesta. De-stinatari: scuola primaria. Sotto Assedio, laboratorio teatrale Sotto Assedio è il titolo di questo laboratorio teatrale che darà modo ai ragazzi di comprendere, per mezzo di un linguaggio immaginifico, la relazione tra produzione e smalti-mento dei rifiuti invitandoli a consumare meno. Destinatari: scuola primaria. Al lago di Piano sulle tracce della biodiversità Nell ambito di questo laboratorio i protagonisti andranno alla scoperta del lago di Piano, esplorando gli ambienti del bosco e del lago, scoprendone la biodiversità, analizzando le relazioni tra gli ecosistemi e le attività umane e tra specie autoctone ed alloctone, attraverso attività di osservazione, di ricerca di tracce, di raccolta di materiali e rielabo-razioni collettive. Destinatari: terza, quarta e quinta della scuola primaria, scuola secondaria di primo grado. Spina Verde, la natura tra città e cielo Esistono luoghi, anche in prossimità di zone urbanizzate, dove la biodiversità viene preservata e si lascia osservare. Uno di questi ambienti naturali si trova vicino alla città di Como e da alcuni anni gode di un riconoscimento e di una protezione speciali. Si tratta della zona umida di Paré, situata all interno del Parco Spina Verde. Nel laboratorio i ragazzi verranno dapprima condotti alla scoperta dell ambiente bosco per poi giungere, dopo una semplice passeggiata di circa mezz ora, al Colombirolino, il nuovo centro polifunzionale del Parco. L escursione proseguirà quindi verso l area umida di Paré, dove sarà possibile osservare l habitat di specie rare come la rana rossa di Lataste. Destinatari: scuola primaria, scuola secondaria di primo e di secondo grado. Riciclare per non inquinare Questo laboratorio nasce con l obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sul tema dei rifiuti, del riciclaggio e della raccolta differenziata. Verrà dedicata particolare attenzione all osservazione della composizione dei rifiuti più comuni, anche attraverso la manipolazione dei materiali di scarto. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado. C è energia ed energia Il laboratorio si prefigge lo scopo di rispondere a questi interrogativi: quali energie utilizziamo nella nostra vita quotidiana? Come possiamo suddividere i diversi tipi di energia? E soprattutto, cosa possiamo fare per consumarne meno? I ragazzi avranno modo di analizzare i consumi quotidiani di energia e conoscere esempi di utilizzo di tecnologie alternative. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado. L impronta ecologica I ragazzi apprenderanno il significato di questo indice e impareranno a misurarlo. Destinatari: quinta classe della scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado. A piedi nel parco Le G.E.V. (Guardie Ecologiche Volontarie) che operano in seno alla Polizia locale della Provincia di Como, guideranno i ragazzi alla scoperta del percorso botanico del Parco di Villa Olmo, svelando loro i segreti delle specie arboree e degli impianti architettonici che lo caratterizzano. Destinatari: scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. S.O.S. Natura Con l aiuto della Polizia locale della Provincia di Como sarà possibile intraprendere un viaggio nell ambiente naturale alla ricerca di azioni sostenibili. Destinatari: scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. La strada e la sostenibilità ambientale Con il supporto degli agenti di Polizia locale i ragazzi potranno tastare con mano le problematiche connesse alla viabilità delle nostre strade, vivendo da protagonista anche l esperienza di un vero e proprio controllo stradale. Destinatari: scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Muto come un pesce? Il laboratorio è un breve viaggio nel mondo dell ittiologia e della pesca, reso vivo ed interessante da un uscita sul territorio alla scoperta di un ambiente acquatico. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Laboratorio blu base In questo laboratorio gli educatori dell Associazione Proteus guideranno i ragazzi, attraverso esperienze dirette e concrete, alla conoscenza degli ecosistemi acquatici del nostro territorio. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. L origine e l utilizzo sostenibile del territorio lariano Questo laboratorio introdurrà i ragazzi nel meraviglioso mondo della Geologia. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Lago vivo o lago morto? Basta che le acque siano trasparenti per dire che sono pulite? Il laboratorio cerca di rispondere a questa e ad altre domande partendo dal concetto che laghi e fiumi non sono semplici contenitori di acqua, ma ricchi ecosistemi pieni di vita. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Area metropolitana: che traffico! Un laboratorio per leggere l area metropolitana nella sua complessità approfondendone gli aspetti inquinanti. Destinatari: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Cambiamenti climatici ed effetto serra Per i protagonisti di questo laboratorio sarà possibile effettuare un approfondimento sul bilancio termico terrestre, sui cambiamenti climatici degli ultimi anni e sul ruolo dell uomo e dei suoi comportamenti, oltre che sul ruolo dei produttori nel contenere l incremento dell effetto serra. Destinatari: scuola secondaria di primo e di secondo grado. Per ulteriori informazioni sui laboratori e per le modalità di iscrizione consultare il sito del C.R.E.A.

13 14 CRONACA Como PRESTO IL NUOVO APPALTO Raccolta rifiuti: le novità per Como Tempo poche settimane e Palazzo Cernezzi stipulerà una nuova intesa per la gestione del servizio. Il precedente, a cura di Acsm Ambiente, è scaduto infatti il 30 aprile di LUIGI CLERICI Tempo poche settimane ed il Comune di Como stipulerà un nuovo appalto per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il precedente, a cura di Acsm Ambiente, è scaduto infatti il 30 aprile. Già in passato abbiamo illustrato quelle che saranno le caratteristiche del nuovo servizio che prevede, tra l altro, l introduzione della raccolta differenziata ed una diversa gestione di particolari rifiuti. Il capitolato di gara è ormai in fase di predisposizione ed ha recepito alcuni indirizzi avanzati da parte dei consiglieri di maggioranza e minoranza di Palazzo Cernezzi. Vediamoli nel dettaglio. Per ciò che riguarda le modalità di raccolta dei rifiuti bisogna sottolineare che la raccolta differenziata porta a porta avrà cadenza settimanale per carta e cartone, plastica, vetro e metalli (contenitori di alimenti e bevande anche in alluminio. Altri oggetti diversi dalle lattine vanno conferiti alla piattaforma ecologica). Per ciò che concerne il polistirolo verrà messo nell indifferenziato - ex sacco nero - se in piccole quantità, altrimenti va conferito alla piattaforma. La raccolta differenziata umido a domicilio avverrà tre volte la settimana per ciò che riguarda le grandi utenze e due volte la settimana per le utenze domestiche. Per ciò che riguarda le modalità di raccolta indifferenziata dei rifiuti queste rientrano nell ambito dell organizzazione dell Impresa che si aggiudicherà l appalto e che definirà i giorni di ritiro per le diverse frazioni, proponendola in sede di gara. Sacchi, contenitori, cassonetti e simili saranno forniti ai cittadini direttamente dalla ditta. Le batterie d auto, le lampade neon esaurite, contenitori di prodotti chimici (etichettati T o F) dovranno essere conferite alla piattaforma ecologica. Presso la piattaforma ecologica verranno raccolte anche le seguenti frazioni: solventi, coloranti, vernici, toner (da abitazioni), oli e grassi residui di cottura (da abitazioni), oli minerali (da abitazioni), ingombranti, polistirolo, legno, inerti in piccole quantità (da abitazioni), vetro, plastica, carta e cartone, tetrapak, materiali ferrosi, imballaggi in metallo, vegetali non derivanti da attività di giardinaggio e pneumatici per un totale di 21 frazioni differenti complessivamente raccolte (escluso ex sacco nero). Per le pile scariche il Settore Ambiente individuerà alcuni punti sul terri- torio dove verranno posizionati contenitori da 100 litri mentre presso i rivenditori e la piattaforma ecologica verranno posizionati altri tipi di raccoglitori meno ingombranti. I medicinali scaduti potranno essere portati presso le farmacie o conferiti alla piattaforma ecologica. La raccolta a chiamata dei rifiuti ingombranti sarà invece gratuita ed a domicilio solo per gli appartenenti alle categorie protette. Gli utenti normodotati hanno a disposizione la piattaforma ecologica e le giornate ecologiche organizzate dalle Circoscrizioni. Per ciò che riguarda la piattaforma ecologica, confermati gli orari attuali (lunedì chiusa; martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 14.00; sabato dalle ore 8.30 alle ore dalle ore alle ore (mattino escluso i furgoni); domenica dalle ore 8.30 alle ore 12.00) mentre per l accesso è previsto dotare gli utenti di tessere di riconoscimento nominative con monitoraggio dei flussi attraverso un sistema informatizzato, al fine di evidenziare i comportamenti virtuosi da parte dei cittadini (queste permetterebbe di introdurre sconti per i cittadini che eseguono riciclo di rifiuti o stabilire una tariffazione proporzionata alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti) oltre che impedire l accesso ai non residenti (nei mesi di agosto ed inizio settembre, grazie alla presenza di un agente di Polizia Locale che ha eseguito controlli in entrata alla Piattaforma, è stato possibile individuare 266 cittadini non aventi diritto in quanto non residenti in città). Per quanto riguarda l idea di istituire nuove piattaforme ecologiche un progetto apposito per via Asiago è stato presentato al Settore Urbanistica per il necessario cambiamento di destinazione dell uso dell area individuata. Per ciò che riguarda tombini sono previsti interventi l anno (2.000 in regime di esecuzione d urgenza - intervento entro le 24 ore), comprese le pulizie delle bocche di lupo. La pulizia riguarderà anche foglie o neve. La durata dell appalto è fissata in 7 anni. IL VIA LIBERA DI PALAZZO CERNEZZI Tangenziale di Como: un altro passo avanti Approvata la delibera relativa al collegamento stradale tra Grandate ed Albese con Cassano, collegamento previsto dal sistema viabilistico Pedemontano Il progetto della tangenziale di Como diventa sempre di più realtà. La scorsa settimana il Consiglio Comunale, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ha approvato la delibera relativa al collegamento stradale tra Grandate ed Albese con Cassano, collegamento previsto dal sistema viabilistico Pedemontano. L Amministrazione di Palazzo Cernezzi si era già espressa favorevolmente per la tangenziale nel novembre dell anno scorso, quando il Consiglio Comunale era stato chiamato ad esprimersi sul progetto preliminare. La scorsa settimana, invece, il voto positivo ha riguardato il tracciato definitivo che collegherà l autostrada A9 Milano-Chiasso, la Strada provinciale 35 Como-Cantù e la ex Strada Statale 342 Briantea in comune di Albese con Cassano. Un infrastruttura che si integra con la tratta urbana dell asse autostradale dell A9 dando vita ad un sistema che tocca ad ovest e sud il centro cittadino e che raccorda le principali direttrici di traffico che convergono sulla città. La tangenziale avrà una lunghezza complessiva di 9 chilometri a partire dallo svincolo dell autostrada a Grandate. Per la viabilità cittadina particolarmente importante sarà lo svincolo di Acquanera che consentirà un rapido collegamento, tramite nuovi tracciati connessi, con via Canturina in corrispondenza della rotatoria già realizzata dal Comune di Como nell ambito dei lavori di costruzione del viadotto Canturina-Oltrecolle. Questo tratto a- vrà uno sviluppo di 2,3 chilometri sul quale, secondo le previsioni di Autostrada Pedemontana Lombarda, vi transiteranno quotidianamente 65mila veicoli. Lo svincolo di via Acquanera, inoltre, garantirà un accesso diretto dalla tangenziale al parcheggio della stazione di Albate FS, uno snodo ferroviario destinato ad essere sempre più importante per gli spostamenti verso Milano ed il Canton Ticino. Il secondo tratto, fino ad Albese con Cassano, sarà lungo quasi 7 chilometri ed avrà lo sbocco, tramite un interconnessione, con la ex SS 342 per Bergamo, in prossimità dello svincolo con la ex SS 639 per Lecco. Il traffico previsto è di circa 40mila veicoli al giorno. «Questo secondo lotto si farà con certezza di tempi e di risorse - ha affermato in proposito il sindaco, Stefano Bruni -. Se c è la possibilità con una modifica progettuale, senza dilazionare i tempi, di attuare un progetto che risponda ad una maggiore economicità e all efficienza del progetto, ben venga, altrimenti si attuerà questo». Il tracciato e le caratteristiche di questo progetto assegnano alla tangenziale una funzione interurbana, al servizio cioè degli spostamenti di attraversamento ed accesso alla città, ma con ricadute benefiche anche sulle strade limitrofe al centro cittadino, che saranno liberate dal traffico di passaggio. L.CL.

14 CRONACA Como 15 LE PERPLESSITÀ DELLA CISL Acsm-Agam: piano industriale e proteste sindacali Foto William Investimenti per 87,8 milioni di euro, attesa di crescita del margine operativo lordo fino a 44,6milioni di euro e dell utile fino a 11 milioni di euro. Sono questi i numeri del nuovo piano industriale per il periodo di Acsm-Agam approvato la scorsa settimana dal Consiglio di amministrazione di Acsm-Agam spa. Come detto il piano industriale prevede investimenti per circa 87,8 milioni di euro, con una forte concentrazione su cogenerazione e termovalorizzazione, senza tralasciare le infrastrutture di rete, gas, idrica e teleriscaldamento. Fra le aree principali di azione previste dal piano spiccano: - investimenti sul fronte della cogenerazione e teleriscaldamento nell area di Monza, attraverso l entrata a regime del servizio su Monza nord; - il recupero della piena operatività del termovalorizzatore di Como (si ricorda che sulla Linee del Forno La Guzza tra il 2006 e il 2009 sono stati investiti circa 14 milioni di euro di cui 8,6 per attività di potenziamento) nonché l incremento della produzione di calore e di energia elettrica; - l impegno nel mantenimento della sicurezza e nello sviluppo delle reti gas e acqua; - l azione di razionalizzazione ed efficienza delle società controllate nel rispetto delle prescrizioni normative in ottica di sinergie e di contenimento dei costi di governo. Impegno della società, Investimenti per 87,8 milioni di euro, attesa di crescita del margine operativo lordo fino a 44,6milioni di euro e dell utile fino a 11 milioni di euro. Questi i numeri del documento. Le perplessità dei sindacati leggiamo dal Piano, sarà inoltre quello di concentrarsi sullo sviluppo industriale nelle aree in cui già storicamente si è presenti. Più nello specifico: - intensificare la propria presenza nel mercato del gas naturale e dell energia elettrica, consolidando la propria posizione nel settore civile ed industriale nelle aree del nord della Lombardia e del Veneto, anche attraverso sinergie sul lato forniture con i propri azionisti industriali; - mantenere la presenza nel settore delle concessioni a rete ipotizzando di poter affrontare lo scenario normativo conservando le concessioni, rafforzando le azioni per l efficacia e la qualità del servizio (Monza e Brianza, Como, San Donà); - incrementare la produzione di energia da fonti eco-compatibili (smaltimento rifiuti), rinnovabili (biomasse) e innovazione tecnologica (sperimentazione con celle a combustibile); - sviluppare e innovare gli impianti legati alla cogenerazione (Monza) e al teleriscaldamento (sia Como che Monza); - entrare nel mercato dei servizi per l energia (post contatore). Questi, per sommi capi, i contenuti nel Piano, senza la pretesa di entrare troppo nello specifico. Ma qual è la posizione con cui i sindacati hanno accolto il documento che delinea le strategie dell azienda per il prossimo quadriennio? A spiegarcelo è Fausto Tagliabue, segretario generale della Cisl di Como. «Il nostro giudizio è piuttosto freddo - spiega Tagliabue - in quanto il Piano sembra concentrarsi su forme di puro mantenimento, senza prevedere particolari iniziative di rilancio. A nostro avviso Como ne esce penalizzata visto che, mentre Monza conferma il suo investimento sul teleriscaldamento, per quanto riguarda Como viene accantonato l investimento previsto dal vecchio piano industriale, cioè la terza linea del forno, che ci rendeva autonomi sul fronte dello smaltimento dei rifiuti». «Ma non è tutto - continua il segretario generale della Cisl comasca -. L Amministratore delegato ha, inoltre, annunciato un sensibile ridimensionamento della manutenzione rispetto alla sicurezza delle reti, e ciò ci sembra assai preoccupante. Ora cercheremo di riaprire un tavolo di confronto con l azienda nel tentativo di modificare questo Piano e ridurre eventuali conseguenze negative per i lavoratori. Vorremmo anche che il Consiglio comunale di Como, che ha già discusso il progetto industriale della fusione e i patti parasociali, esaminasse con maggiore attenzione quest ultimo documento e i contenuti dei patti parasociali. Auspichiamo che il Consiglio comunale e lo stesso sindaco battano un colpo per difendere un po meglio gli interessi di Como dentro questa società. Ricordo, tra l altro, che Monza ha portato a casa più di un milione di euro dall aumento del canone per le reti, a Como, invece, credo siano arrivate poco più di 150mila euro». «La domanda forte che ci poniamo - conclude Tagliabue - e se i presupposti che hanno accompagnato la fusione tra Acsm e Agam, avvenuta il 1 gennaio scorso, cioè quelli di mantenere una seconda multiutility in Lombardia collegata ad A2A, distinta e autonoma, siano ancora validi. Il Piano industriale, così com è stato elaborato, sembrerebbe dare la sensazione che il destino di Acsm sia segnato. Cioè di finire in pancia ad A2A. A questo punto la domanda è: perché non si è venduto lo scorso anno, realizzando maggiori utili? Sia ben chiaro: noi siamo contrari alla vendita, ma non vorremmo che, magari, mancando i soldi della Ticosa, si finisca con lo svendere l azienda». M. Ga. LE PERPLESSITÀ DELLE RSU Anche le Rappresentanze sindacali unitaria (Rsu) ACSM-AGAM di Como sono intervenute sull argomento. Questo il documento diffuso in cui si evidenziano le: forti preoccupazioni rispetto al nuovo assetto organizzativo che intende assumere la società, del quale non ci sono stati illustrati gli obbiettivi tecnico/organizzativi che si vogliono realizzare. Crediamo che se l obbiettivo è l integrazione delle due società, le competenze e le professionalità esistenti si debbano sommare e non sottrarre, come invece avviene soprattutto nella sede comasca. Non capiamo perché servizi/uffici/professionalità esistenti a Como debbano essere smontati per poi essere rimontati a Monza dove non sono mai stati presenti, con conseguente mobilità del personale. Pensiamo che il nostro futuro e la possibilità di attrarre altre società simili, dipenda da come si realizzerà l integrazione organizzativa, nel caso invece si realizzasse una qualsiasi dominanza di campanile o politica la stessa segnerebbe la fine del progetto industriale. Chiediamo per ciò che la Direzione aziendale usi il tavolo sindacale per attivare la vera integrazione a partire dal rispetto delle ragioni che ci hanno spinti ad unire le due aziende e si confronti con i lavoratori su come realizzarle. Le RSU concordano con le preoccupazioni esposte, sugli organi di stampa, dal segretario della Camera del Lavoro Alessandro Tarpini e dal segretario della UST CISL di Como Fausto Tagliabue riguardo le azioni di sviluppo e riorganizzazione aziendale fin ora intraprese dalla società. H1N1 RIUNITO IL COMITATO PANDEMICO. NIENTE ALLARME Infuenza: l Asl si prepara a gestire l emergenza Influenza: anche Como si prepara a gestire l arrivo del famigerato virus H1N1 predisponendo misure adeguate per contenere la possibile pandemia, ma gettando anche acqua sul fuoco. La parola d ordine è nessun allarme, ma vigilanza attiva e misure preventive sul territorio. Lo ha deciso l apposito comitato pandemico, riunitosi giovedì 17 settembre presso l Asl di Como. Attorno al tavolo rappresentanti dell Azienda sanitaria locale, delle strutture sanitarie di ricovero, dell Ordine dei Medici e dei Farmacisti, dei Medici di Medicina generale e dei Pediatri di famiglia. Tutti riuniti allo scopo di condividere le indicazioni ministeriali e regionali e dare alla popolazione informazioni chiare ed univoche e garanzia di adeguata assistenza. Ai medici e pediatri spetterà il ruolo di sentinelle per monitorare l andamento dell epidemia, previste aperture straordinarie delle farmacie e ospedali in allerta pronti ad intervenire in caso di complicazioni. Al via anche la vaccinazione di tutti i soggetti di età superiore ai 65 anni, che in provincia di Como sono 115mila. «Le informazioni ad oggi disponibili non giustificano atteggiamenti allarmistici, che non sono scientificamente motivati - ha affermato il direttore generale dell Asl di Como Roberto Antinozzi - inoltre, ogni sforzo deve essere compiuto per assicurare cure adeguate al domicilio, riservando il ricovero solo ai casi impegnativi che presentano complicanze e ha poi sottolineato che non vi è indicazione a ricoverare esclusivamente in reparti di malattie infettive ed è da evitare accesso indiscriminato ed immotivato ai pronto soccorsi».

15 16 CRONACA Como Fervono i preparativi nella grande famiglia guanelliana (Figlie di Santa Maria della Provvidenza, Servi della Carità, Cooperatori e Movimento Laicale) per le numerose manifestazioni in programma per il mese di ottobre, che culmineranno sabato 24 con la festa liturgica del beato. Vediamo nel dettaglio gli eventi speciali previsti presso la Casa Divina Provvidenza - Santuario del Sacro Cuore di Como. Domenica 27 settembre, raduno degli ex allievi e amici della Casa Divina Provvidenza, con S. Messa alle ore Domenica 4 ottobre, Giornata Missionaria Guanelliana, con S. Messa alle ore Domenica 11 ottobre, Giornata dei Cooperatori Guanelliani, con S. Messa alle ore Domenica 18 ottobre, i fedeli del Santuario con don Guanella, con S. Messa solenne alle ore 10.00; visita guidata aperta al pubblico al Museo Don MOLTE LE MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA Ottobre guanelliano, tutto è pronto Si partirà domenica 27 settembre con il raduno degli ex allievi della Casa Divina Provvidenza Luigi Guanella alle ore Lunedì 19 ottobre, Giornata con gli anziani, con S. Messa alle ore animata dagli anziani delle RSA guanelliane Ṁercoledì 21 ottobre, Giornata per i disabili, con S. Messa alle ore animata dai disabili dei Centri guanelliani. Mercoledì 21 ottobre, prima giornata del triduo in preparazione alla festa del beato Guanella, con S. Messa alle ore Giovedì 22 ottobre, seconda giornata del triduo in preparazione alla festa del beato Guanella, con S. Messa alle ore Venerdì 23 ottobre, terza giornata del triduo in preparazione alla festa del beato Guanella, con S. Messa alle ore Sabato 24 ottobre, festa liturgica del beato Luigi Guanella, SS. Messe alle ore ore ore (solenne concelebrazione per la festa degli anniversari di sacerdozio e professione religiosa dei Servi della Carità) - ore (solenne concelebrazione per le Professioni Religiose Perpetue delle Figlie di S. Maria della Provvidenza) - ore (vespertina). Domenica 25 ottobre. anniversario di beatificazione di don Luigi Guanella, con S. Messa alle ore con le famiglie adottive. Per informazioni: Opera don Guanella, via T. Grossi 18, Como; tel , como. direzione@guanelliani.it. S.F. Presso l Hotel Como si presenta il Progetto Bimbi L Associazione Giuseppe e Giovanna Clerici, onlus e la Caritas diocesana di Como (Centro Aiuto alla Vita di Rovellasca, Centro di Ascolto di Lomazzo) presentano Progetto Bimbi venerdì 25 settembre, alle ore 18.45, presso il Palace Hotel di Como. L iniziativa ha lo scopo di distribuire medicinali e materiale parafarmaceutico (latte, integratori, pannolini, oggetti per il bambino) ai nuclei familiari in evidenti situazioni di disagio economico per accudire a bambini di età inferiore ai due anni. Compatibilmente con le risorse disponibili il servizio verrà inizialmente svolto sul territorio della Bassa Comasca. TORNARE ALLA VITA DOPO L ICTUS CEREBRALE Tornare alla vita dopo l ictus cerebrale. Arteterapia ed altre e- sperienze. È questo il titolo del convegno in programma a Villa Gallia sabato 26 settembre dalle 9.30 alle 12. In contemporanea, in S. Pietro in Atrio, si tiene, dal 25 al 27 settembre, una mostra delle opere di Gino Viviani e di persone con esiti da ictus cerebrale DOMENICA 27 SETTEMBRE Giornata mondiale del cuore Prenditi cura del tuo cuore, sempre in ogni luogo e in ogni momento. È questo lo slogan scelto per la Giornata Mondiale del Cuore che verrà festeggiata, domenica 27 settembre, a Como, come nella città di altri cento Paesi del mondo. Sul Lario l iniziativa è promossa dell Associazione Como- Cuore che ha previsto una serie di appuntamenti che si concluderanno domenica con la biciclettata Memorial Gino Ricci. La pedalata amatoriale, organizzata in collaborazione con il gruppo sportivo Asd Asso- Albese, partirà da piazza Cavuor alle 9.30 e si concluderà, dopo un percorso di 16 km, nella stessa piazza. La quota di iscrizione è di 10 euro (gratuita sotto i dieci anni). I soldi raccolti serviranno a finanziare il progetto sai salvare una vita? - MiniAnne, progetto pilota, promosso dall associazione comasca, con l obiettivo di insegnare le tecniche di rianimazione cardiopolmonare ai ragazzi delle scuole medie e superiori di Como e Provincia. L obiettivo di questa giornata - spiegano gli organizzatori - è porre l attenzione sull importanza del prendersi cura della salute del proprio cuore in ogni ambiente e dunque anche sul posto di lavoro. I luoghi di lavoro hanno dimostrato di essere un luogo ideale per promuovere in corretto stile di vita, dal momento che la maggior parte di noi trascorre più della metà della giornata al lavoro o nei trasferimenti. È stato, inoltre, dimostrato che investire nella salute dei lavoratori migliora la produttività e competitività, riducendo nel contempo i costi associati all assenteismo e alla perdita di produttività. Per favorire la prevenzione e la sensibilizzazione dei cittadini verso stili di vita sani, ComoCuore, aprirà le porte della propria sede (in via Rovelli 8), sabato 26 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle alle In questi orari saranno presenti i medici cardiologi dell Ospedale Sant Anna di Como che potranno valutare lo stato di salute delle arterie dei visitatori utilizzando il Vasera Vascular Screening System, un apparecchiatura, non invasiva, che permette di indagare lo stato di salute della arterie. I medici saranno affiancati dalle infermiere volontarie della CRI, comitato di Como, che valuteranno i fattori di rischio cardiovascolare mediante il controllo di pressione arteriosa e colesterolo. Per informazioni e iscrizioni alla biciclettata tel

16 CRONACA Como 17 Le GEP consentono ogni anno, nell ultimo fine settimana di settembre, l apertura straordinaria al pubblico di monumenti e luoghi storici in tutta Europa di SILVIA FASANA Sabato 26 e domenica 27 settembre andranno in scena anche nella nostra provincia le Giornate Europee del Patrimonio 2009, ideate nel 1991 dal Consiglio d Europa per favorire il dialogo e lo scambio culturale tra i Paesi europei. Le GEP consentono ogni anno, nell ultimo fine settimana di settembre, l apertura straordinaria al pubblico di monumenti e luoghi storici in tutta Europa, attraverso manifestazioni culturali ed eventi che animano e fanno vivere gli stessi siti. In Italia, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa come ogni anno all evento promuovendo in tutto il Paese iniziative per valorizzare e mettere in evidenza la cultura e il patrimonio italiano; quest anno è stato scelto lo slogan Italia: tesoro d Europa, per sottolineare l importanza della cultura italiana nel contesto europeo e l imprescindibile influenza che l arte del nostro Paese ha avuto su quella continentale. Parteciperanno all iniziativa il Ministero della Pubblica Istruzione ed il Ministero dell Università e della Ricerca, Regioni e Province autonome, nonché Enti locali, Associazioni, Fondazioni, molte altre realtà pubbliche e private e, attraverso il Ministero per gli Affari Esteri saranno inoltre coinvolti gli Istituti Italiani di Cultura all estero. Il coordinamento delle manifestazioni sul territorio è a cura delle SABATO 26 E DOMENICA 27 SETTEMBRE Le Giornate Europee del Patrimonio 2009 Direzioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggi-stici. Scrive il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, nella presentazione dell iniziativa: «Alla base della manifestazione sta la volontà di esprimere come il sentimento di appartenenza degli individui o dei gruppi a diverse tradizioni culturali sia conciliabile con una cittadinanza europea che abbia il suo fondamento sul reciproco riconoscimento delle rispettive culture e sull adesione condivisa a dei valori comuni. La pluri-appartenenza culturale ha un grande potenziale per lo sviluppo umano e per la reciproca comprensione e conduce ad un modello di società rispettosa non solo dei diritti e delle libertà fondamentali, ma anche dell identità culturale e sociale delle persone. Lo sviluppo concreto del dialogo interculturale, quindi, passa per una gestione della memoria storica che permetta un appropriazione collettiva dell insieme dei patrimoni da parte degli individui e dei gruppi che popolano l Europa». Durante le Giornate Europee del Patrimonio saranno proposti una se- rie di appuntamenti in o- gni regione per soddisfare tutte le esigenze: aperture straordinarie, presentazioni di restauri e o- pere di valorizzazione, itinerari naturalistici, storici ed enogastronomici, convegni di approfondimento, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche. Per l elenco completo dei luoghi e delle attività si possono consultare i siti: culturali.it e culturali.it. Nella nostra provincia segnaliamo: COMO Oltre i confini: ricordare per orientarsi. Sabato 26 settembre: ore 17.00, presso la sede dell Archivio di Stato (via Briantea 8), presentazione del volume Un manicomio di confine. Storia del San Martino di Como di Gianfranco Giudice e- dito da Laterza, con fotografie tratte da Le stagioni del San Martino di Mauro Fogliaresi e Gin Angri. Promosso da Archivio di Stato di Como e Ospedale Sant Anna di Como. Per informazioni: Archivio di Stato, tel ; asco@beni culturali.it. Il Ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto. Presentazione del restauro. Sabato 26 settembre: ore 14.30, presso la Pinacoteca Civica (Palazzo Volpi, via Diaz 84) presentazione dell intervento di restauro del dipinto dei fratelli Nuvolone Ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto, di proprietà della Asl di Como. Promosso da Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese con Pinacoteca Civica di Como e Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Como. Per informazioni: Pinacoteca Civica, tel ; musei.ci vici@comune.como.it. CERNOBBIO, MOLTRASIO, CARATE URIO E BRIENNO Sui passi dell anima. Antiche chiese della Via Regina e dei suoi monti Sabato 26 settembre: dalle ore alle apertura straordinaria del Santuario della Beata Vergine del Bisbino (Cernobbio) e delle chiese di S. Agata (Moltrasio), S. Marta (Carate Urio), S. Vittore (Brienno), con possibilità di visite guidate gratuite alle e alle Alle 21.00, presso l oratorio di Moltrasio, presentazione del volume Sui passi dell anima, di Silvia Fasana e Ambra Garancini edito da Bellavite con il contributo della Comunità Montana Lario Intelvese. Promosso da Rete dei Cammini - Associazione Iubilantes, in collaborazione con la Comunità Montana Lario Intelvese e le parrocchie di Carate, Moltrasio, Brienno, Cernobbio. Per informazioni: Iubilantes, tel ; e- mail: iubilantes@iubilan tes.it. FINESTRA SUL CAMPIONATO Como in crisi di risultati: passa anche il Perugia Deve cercare di conquistare i tre punti domenica in riva all Arno il Como che affronta la trasferta di Figline dopo la seconda sconfitta casalinga della stagione, maturata domenica scorsa al Sinigaglia contro il Perugia. Una domenica storta, l ultima, quella vissuta dagli azzurri e dai loro supporter, anche perché Stefano Borgonovo non è intervenuto a causa di qualche linea di febbre. L annuncio è stato accolto con dispiacere dei tifosi presenti allo stadio, che avrebbero voluto salutare di persona e con un lungo applauso l ex bomber ammalato Quella maturata domenica scorsa al Sinigaglia è la seconda sconfitta casalinga. Un boccone amaro per la compagine azzurra di Sla. In ogni caso, bisogna segnalare, che un tributo all ex attaccante di Giussano è comunque scoppiato naturale sugli spalti. La sconfitta col Perugia è stata immeritata: «Abbiamo perso per colpa di un episodio - ha affermato l allenatore Stefano Di Chiara, autore di un vivace battibecco con parte della stampa locale prima di questo match riguardo la sua posizione in panchina, ritenuta in bilico -. Hanno tirato una volta e hanno fatto gol». Letteralmente non è andata proprio così, perché di tiri ce ne sono stati almeno due, però il senso delle parole non è certo travisato visto che dopo la conclusione di Bondi al 2, deviata in calcio d angolo, il capitano del Perugia, grazie alla deviazione di Andrea Ardito, tornato proprio col Perugia a vestire nuovamente la maglia del Como, trova il gol al 21. Il pallone, calciato con forza, assume una traiettoria che supera Malatesta, il quale, in precedenza, grazie ad un uscita disperata, era riuscito a sventare un colpo sicuro di Del Core. Trovatasi sotto di un gol la squadra di Di Chiara ha poi cercato, per tutta la gara, di raggiungere il Perugia, ma non c è riuscita. Soprattutto nei secondi 45 minuti i comaschi hanno gettato in campo tutte le energie di cui disponevano, ed anche la grinta giusta per recuperare lo svantaggio, ma le cose non sono andate per il verso giusto. «Ci serve una vittoria per superare questo periodo negativo - ha continuato Di Chiara -, meglio contro una squadra blasonata per poterci convincere che in questa categoria ci possiamo stare pure noi». Il Figline non è certo una formazione blasonata ma i tre punti, in questo caso, sono d obbligo perché la crisi di risultati degli azzurri si sta facendo pesante e se dieci giorni fa la panchina del mister lariano traballava a parole, magari adesso incomincia a scricchiolare sul serio. Il Como, infatti, ha evidenziato qualche problema di gioco, soprattutto nel fornire palle giocabili agli attaccanti dato che, spesso, Cozzolino ha dovuto rientrare per trovare palle da giocare. Gli azzurri, fermi a quota 5, hanno solo un punto di vantaggio sulla coppia Pro Patria-Figline e tre sul fanalino di coda Paganese che ha 2 punti. A pari merito ci sono Monza, Sorrento, Benevento e Viareggio. Il Lecco, infatti, ha superato il Como grazie alla vittoria per 2-0 colta a Busto Arsizio con la Pro Patria, mentre il Varese ora è terzo in classifica e nell ultimo turno ha sconfitto 4-2 il Lumezzane. L.CL.

17 18 CRONACA Como&territorio VI SONO INSERITE 99 AZIENDE LARIANE Specialità comasche: la guida della filiera corta Un agevole libretto di poco più di una sessantina di pagine in cui il consumatore troverà un elenco completo di tutte le eccellenze agricole ed ittiche che offrono le aziende comasche Un altro passo a- vanti, dell Amministrazione provinciale di Como, sul fronte della tutela del marchio e dei prodotti lariani. È fresca di stampa, realizzata dal settore Agricoltura della Provincia di Como nell ambito del progetto Filiera Corta la prima Guida alle specialità comasche. Vendita diretta dei prodotti agricoli ed ittici. Un agevole libretto di poco più di una sessantina di pagine in cui il consumatore troverà un elenco completo di tutte le eccellenze agricole ed ittiche che offrono le aziende comasche, con indicazione degli orari e di tutte le altre informazione utili e necessarie per raggiungerle o contattarle. Per agevolare il consumatore, la Guida contiene una mappa in grande formato dove si possono individuare le aziende più vicine alla propria a- bitazione o al proprio lavoro. «Noi consumatori - spiega l assessore all Agricoltura della Provincia di Como - siamo sempre alla ricerca di prodotti genuini e di qualità, soprattutto se provenienti dal nostro territorio, caratterizzato da forti tradizioni, laboriosità, cultura ed esperienza. Proprio per riscoprire insieme i sapori della terra e del lago il settore Agricoltura della Provincia di Como ha così avviato il progetto Filiera Corta con lo scopo di rilanciare il legame tra noi consumatori e i nostri prodotti agricoli, accorciando così le distanze tra chi produce e chi consuma. A tale proposito mi piace ricordare che la nostra provincia vanta agricoltori di elevata professionalità ed esperienza, caratterizzati da una vera passione per il proprio lavoro. È nata così l idea di questa guida. Un manualetto per il consumatore che intende arricchire la propria tavola con prodotti tipici, genuini, ad un prezzo conveniente, acquistati direttamente in azienda». «Con questa agile, ma esauriente guida - continua Ivano Polledrotti - riteniamo di aver colmato un vuoto di informazione e di aver messo un po più in luce prodotti e offerte della nostra agricoltura che non mancheranno di essere apprezzati dal grande pubblico. La qualità che siamo in grado di offrire, infatti, ci permette di superare, più di quanto si pensi, il gap imposto dalle modeste quantità della nostra produzione. Il consumatore troverà in questa guida un elenco completo delle nostre eccellenze e delle nostre aziende agricole, con tutte le indicazioni utili e necessarie per raggiungerle. Scoprirà, infine, che il nostro territorio offre una vasta gamma di prodotti agro-alimentari quali i numerosi tipi di formaggi vaccini e caprini, la carne, il pesce, i salumi e gli ortaggi, nonché latte, miele, yogurt e confetture»». All interno della Guida sono inserite 99 aziende agricole e ittiche distribuite su tutto il territorio provinciale, che offrono direttamente al consumatore, saltando quindi il capestro della grande distribuzione, una vasta gamma di prodotti, quali: - numerosi tipi di formaggi vaccini e caprini freschi e stagionati, primo sale, zincarlin, formaggi magri, semigrassi e grassi, semuda, casoretta, formaggella e molti altri; - la carne bovina, ovi-caprina, suina, avicola; - salumi di vario gene- re; - ortaggi freschi e conservati, patate, frutta di stagione, confetture, sciroppi, succhi di frutta, piccoli frutti e castagne; - miele e altri prodotti dell alveare; - latte crudo, yogurt, uova, olio extravergine; - trote, missoltini, pesce fresco del lago, ravioli di pesce, patè di lago, squartoni, filetti di pesce fresco ed essicato; e molti altri prodotti. La Guida si può ritirare fino ad esaurimento delle copie presso gli uffici del Settore Agricoltura di via Sirtori 5 a Como o presso le fiere agricole, sagre, mostre zootecniche e altre manifestazioni a- naloghe che si terranno sul territorio provinciale. Per informazioni, contattare il Servizio Strutture Agrarie del Settore Agricoltura allo o , oppure via a infoa gricoltura@provincia.como.it. VOLONTARIATO E SCUOLA: PROGETTI PER IL TERRITORIO Lo Sportello Scuola&Volontariato, l Associazione Volontariato Comasco, il Centro Servizi per il Volontariato e le associazioni Avis - Aido - Admo presentano il seminario: Volontariato e scuola: progetti per il territorio, una proposta di incontro per docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado in programma lunedì 28 settembre dalle 15 alle 19, presso l Istituto G. Pessina, di via Milano 182, Como. Il programma prevede: ore14.45 registrazione dei partecipanti ore saluti dott. Claudio Merletti, dirigente regg. Ufficio Scolastico Provinciale dott. Fiorenzo Gagliardi, presidente Associazione del Volontariato Comasco - Centro Servizi per il Volontariato ore Trasmettere ai giovani il senso del donare: strategie di motivazione dott.ssa Lucia Todaro, psicopedagogista ore Mettersi in gioco tra scuola e territorio dott. Roberto Morselli, formatore Cem mondialità ore Il book della solidarietà: proposte e percorsi prof. Piero Cattaneo, docente Università Cattolica Milano, dirigente scolastico ore dibattito Per informazioni e iscrizioni: Sportello Scuola&Volontariato, c/o Istituto Pessina, via Milano Como, martedì , mercoledì , tel e fax , sportvol@tiscali.it,

18 CRONACA Como 19 Il muro che delimita, in direzione della strada, le grandi vasche di contenimento in caso di esondazione va abbassato. Risulta infatti troppo alto e solo in parte serve per difendere la riva dalle esondazioni e «anche se è stato realizzato così per esclusive ragioni di sicurezza, in coerenza con il progetto iniziale, ho chiesto ai progettisti di abbassare l altezza delle sedute, laddove è possibile, tornando alla concezione originaria». Così il sindaco di Como, Stefano Bruni, ha scritto la parola fine sul caso che si è venuto a creare, a partire dalla scorsa settimana in città, per la presenza di un muro che costeggia il lungolago cittadino dove sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo lungolago e delle barriere mobili antiesondazione. Da qualche giorno, infatti, è scaturita una polemica sull altezza che in un primo tempo era variabile tra i venti centimetri ed il metro e poi portata tutta a quest ultimo livello perché una barriera troppo piccola poteva essere causa di inciampo per i pedoni. Molti sono stati i cittadini che si sono lamentati e dopo la perentoria dichiarazione del vicesindaco Fulvio Caradonna, che alle prime rimostranze disse ai comaschi di occuparsi dei muri delle proprie abitazioni, a mettere la parola fine (?) sulla vicenda ci ha pensato il primo cittadino spiegando che «il problema era già all attenzione dei tecnici, ma proprio le segnalazioni dei cittadini che si sono affacciati in questi giorni lungo le finestre della palizzata di cantiere sollecitano a rivedere i lavori». Praticamente il muro va abbassato. La scorsa settimana si è verificato intanto un sopralluogo in cantiere per verificare l effettivo impatto visivo del manufatto e nei prossimi giorni si deciderà cosa fare. L altezza di questo muro, comunque, non è un fattore soggettivo, scelto per questioni architettoniche, L INTERVENTO DEL SINDACO Paratie: sarà più basso il muro della discordia ma è legato alla difesa dalle esondazioni delle acque del lago ed alla fine Due immagini del contestato muro. A destra il rendering del progetto che mostra come dovrebbe presentarsi il lungo lago a lavori ultimati dei lavori sarà visibile per circa un metro anche perché la sua attuale altezza è dovuta al fatto che deve essere ancora riempita di materiale parte della passeggiata e rialzata la pavimentazione. Le forze di opposizione a Palazzo Cernezzi, intanto, sono arrivate a minacciare un esposto in Procura e a chiedere al Tribunale e alla Sovrintendenza, che comunque ha preso atto del progetto senza effettuare osservazioni, il blocco dei lavori nel cantiere. Gli undici mesi di ritardo sulla conclusione dei lavori del primo lotto del nuovo lungolago, quindi, rischiano concretamente di trascinarsi ancora più in là nel tempo. L.CL. A prometterlo è il primo cittadino dopo le polemiche maturate nei giorni scorsi rispetto ai rischi che, una volta terminato il cantiere, venga limitata la vista del lago Stagione turistica: buone le premesse, in attesa dei dati estivi Mentre il tempo e il calendario salutano l ingresso dell autunno e gli esperti del settore si apprestano a riordinare i dati per dirci com è andata la stagione turistica 2009 sono circolati, nei giorni scorsi, i dati dell Osservatorio Turistico Lago di Como e di Lecco relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio. Mesi all apparenza lontani, ma il cui monitoraggio risulta utile per comprendere con quale spirito i territori comaschi e lecchesi si sono preparati alla stagione turistica. Ma proviamo a leggere l andamento di questi mesi. Lo scorso marzo il Sistema Turistico Lago di Como perdeva il 21,08% di arrivi e il 26,51% di presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (che decretò, però, una stagione da boom). Più colpita l area dell Alto Lago insieme ai capoluoghi, con un calo del 31,05% sul fronte degli arrivi e del 24,28 su quello delle presenze. In calo anche la montagna, anche se in misura più contenuta rispetto agli altri settori, mentre sulla linea dello scorso anno si manteneva invece la Brianza. A pesare maggiormente su questo calo generalizzato una cospicua riduzione del turismo straniero, con contrazioni anche vicine al 50%. Qualcosa inizia a cambiare con il mese di aprile. L arrivo della bella stagione ha infatti incominciato a portare notizia positive per il Sistema Turistico Lago di Como. In aprile si registravano dati confortanti in tutte le Aree (fatta eccezione per i Capoluoghi) con il riposizionarsi di arrivi e presenze in linea con quelli dell anno scorso e per alcune Aree (Montagna ed Affari) addirittura in crescita. Nello specifico, per quanto riguarda la montagna, rispetto al mese precedente arrivi e presenze risultavano duplicati e dal confronto con il 2008 si è registrata una crescita del 4,17% negli arrivi e del 7,48% nelle presenze. A livello generale nel Sistema Turistico ad aprile sono aumentati gli arrivi (passati da nel 2008 a nel 2009) e sono rimaste pressoché invariate le presenze (-0,20% circa 500 unità in meno). Gli accenni di ripresa denotati dai mesi precedenti si manifestano con maggiore chiarezza a partire dal mese di maggio, quando il tepore della primavera inoltrata prelude alla calura estiva. È in questo mese che, con l arrivo delle prime giornate dal sapore estivo si registra, come tradizione, un notevole incremento di turisti in tutte le Aree del Sistema Turistico. Particolarmente positivi i dati sulle aree stagionali (lago e montagna) dove gli arrivi e le presenze crescono di oltre 30 punti percentuali. Anche a livello tendenziale, dopo il periodo di crisi vissuto nei mesi precedenti, si registrano i primi accenni di ripresa: nel Sistema Turistico Lago di Como gli arrivi crescono del 2,20% e le presenze risultano solo lievemente calate (-3,29%) rispetto al 2008 (passano da del 2008 a del 2009). Nell Area Lago aumentano lievemente gli arrivi e calano del 6,63% le presenze. Beneficiano di un ottimo andamento il prodotto Montagna e la Brianza: nel primo gli arrivi crescono del 19,48% e le presenze del 25,42% (passano da nel 2008 a ), mentre in Brianza si registra un aumento del 13,92% negli arrivi e del 8,80% nelle presenze. L unica Area che non beneficia del trend positivo è quella dei Capoluoghi in cui si registrano ancora cali turistici di oltre il 10%. Segnali positivi ad anticipare una stagione turistica dai probabili contorni positivi. La verifica quando i dati della stagione estiva saranno disponibili.

19 20 CRONACA Como ALLA SCOPERTA DELLA COOPERAZIONE/208 Hub creativi per volare giovane Èpartito anche a Como il progetto Regionale Hub creativi per volare giovane: nuove idee dalle nuove generazioni, progetto di cui fa parte il Consorzio Solco Como e che coinvolge una rete di ben 17 partner distribuiti su tutto il territorio regionale. Si tratta di un importante coinvolgimento finanziario e operativo dei soggetti partecipanti, portatori di risorse non solo progettuali ed operative, ma anche economiche. Il progetto finanziato ha, infatti, un valore di 1 milione e euro di cui euro sono il cofinanziamento a carico dei partners. La ricchezza di questa rete è data soprattutto dalle diversità socio-territoriali in cui operano i partner: dalla grande città alla valle subalpina, passando per i piccoli comuni di fascia metropolitana, a città di provincia di medie proporzioni. Su Como e Provincia saranno 30 i giovani tra i 18 e i 30 anni che, grazie alla loro intraprendenza e creatività, verranno accompagnati in un percorso di valorizzazione e sostegno degli aspetti imprenditoriali. Il progetto si realizza presso il primo Hub incubatore di impresa Comasco, luogo volto ad accompagnare la creazione di imprese giovanili, ove verranno realizzate azioni di supporto all incontro e all inserimento di giovani nel mondo del lavoro e attività di valorizzazione della espressività giovanile e presso il Centro Polifunzionale Capanna Blu di Appiano Gentile. Si punterà principalmente alla valorizzazione della creatività e all espressione del protagonismo giovanile e dei suoi linguaggi, stimolandone e sostenendone gli aspetti imprenditoriali. I giovani sono quindi considerati come risorsa di sviluppo locale e si offre dunque loro occasione per: trovare l opportunità di espressione dei propri potenziali creativi; trovare spazi e risorse per far emergere l innovatività e sostenibilità delle proprie idee e sperimentazioni; orientarsi nel mondo del lavoro oggi complesso e parcellizzato. Il progetto generale prevede azioni di diverso tipo, ad esempio un concorso per la definizione del logo progettuale rivolto a giovani grafici che vogliono cimentarsi nella sua ideazione, del jingle musicale e di uno spot video sempre o- rientati alla definizione del marchio progettuale. Indicazioni sul bando del progetto sono disponibili sul sito provvisorio Nello specifico del territorio comasco, si concretizzeranno progetti di consulenza e orientamento, rivolti a giovani interessati a rendere professionalizzanti le inclinazioni artistiche, culturali, musicali, sportive possedute. Si svolgeranno, altresì, corsi per la gestione di web radio e si costituiranno redazioni locali di giovani che avranno l opportunità di mettere on line, sul portale del Progetto, le loro produzioni musicali, dibattiti, documentari. A concludere l intero percorso un e- vento sulla creatività giovanile, un grande concerto che si svolgerà nel territorio comasco nel giugno 2010 all interno del quale verranno organizzate attività di scambio (mostre, allestimenti), riflessione, informazione e diffusione dei risultati del progetto. Su Como e provincia saranno 30 i giovani tra i 18 e i 30 anni che, grazie alla loro intraprendenza e creatività, verranno accompagnati in un percorso di valorizzazione e sostegno degli aspetti imprenditoriali pagina a cura del Consorzio Eureka Servizi alla Cooperazione e al Terzo Settore SI CERCANO REDATTORI PER UN PORTALE RADIOWEB All interno del Progetto Hub Creativi, finanziato dalla Regione Lombardia, nell ambito del programma Nuova generazione di Idee, le politiche e le linee di intervento per i giovani di Regione Lombardia, si offre la possibilità a 20 giovani comaschi (di età compresa tra i 18 e i 30 anni) di diventare redattori di spazi multimediali per un portale radioweb. Programma formazione redazioni multimediali Il corso si pone come obiettivo la formazione ed il supporto di gruppi redazionali composti da ragazzi e ragazze che a livello locale siano in grado di produrre in modo continuativo contenuti multimediali (file audio, video, immagini e testi) inerenti i loro interessi, passioni e attività. I diversi contenuti prodotti saranno pubblicati sulla piattaforma web del progetto, formando il palinsesto dello stesso e di altre piattaforme collegate. Contenuti - Costruzione, gestione e uso di una redazione multimediale - Analisi delle competenze tecniche in entrata - Internet, contenuti e piattaforme multimediali - Attivare una Redazione Multimediale: senso, potenzialità, organizzazione interna, format e contenuti di lavoro possibili: informazione/documentazione - intrattenimento - fiction - Elementi di base per realizzare diversi format attraverso gli strumenti: audio, video, foto. Tempi: tra settembre e dicembre Il presente progetto è in corso di diffusione all interno delle scuole secondarie della provincia di Como. Sedi: Solco Como, via Martino Anzi 8, Como. Centro Polifunzionale Capanna Blu, Appiano Gentile. Formatore: Davide Branca Modalità organizzative: 2 incontri di 6 ore. Per informazioni: hubcreativi@solcocomo.it tel il giovedì dalle ore alle ore Consorzio Solco Como, via M. Anzi, Como. LA PAROLA AD ANTONIO IUDICI, COORDINATORE IL SOLCO Quale innovatività porta con sé il progetto? «Il progetto Hub Creativi realizzato dal Consorzio Solco introduce nel territorio comasco il cosiddetto Incubatore, ossia un servizio di accompagnamento al fare impresa negli ambiti artistici e culturali. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo a Como e si offre ai ragazzi e a tutta la comunità una importante occasione di crescita e, per alcuni, la possibilità di vedere concretizzate le proprie aspirazioni e i propri desideri». Il progetto mette in relazione il lavoro, l arte e la cultura, sembra un po ambizioso? «Il progetto intende valorizzare quelle competenze artistiche e culturali possedute dai giovani di diverse età, di cui la società non si accorge se non per quella fortunosa combinazione vincente che lo spettacolo e le televisioni intercettano. A differenze di queste, la cooperazione sociale non strumentalizza il talento come occasione di spettacolo, ma si occupa di realizzare un progetto di sviluppo stabile e professionalizzante». Quali servizi vengono attivati? «Sono diversi. Innanzitutto la possibilità di vedere accolte le risorse artistiche e culturali che la persona intende promuovere. Gli operatori sono impegnati a offrire uno spazio di ascolto non giudicante in cui poter individuare le possibilità di sviluppo, le vie di promozione con i contatti artistici messi a disposizione dal progetto. Viene poi effettuato un bilancio di competenze, proprio per consentire alla persona talentuosa di progettare un percorso di professionalizzazione. Spesso il talento trascura infatti l importanza di aspetti quali la comunicazione, la creazione di rapporti interpersonali, la definizione della propria immagine, seguendo lo stereotipo classico del genio e sregolatezza, icona retorica un po in declino. In ultimo il progetto mette a disposizione occasioni di visibilità nella quasi totalità del territorio regionale, come ad esempio concerti, feste ed eventi organizzati con gli altri partner. Inoltre viene messo a disposizione lo spazio di organizzazione eventi Capanna Blu di Appiano Gentile, un centro polifunzionale ove a giugno 2010 verrà organizzato un grande happening di chiusura». Un sogno consapevole... Sin da piccola la fotografia è stata una mia grande passione. Due anni fa, però, ho deciso di approfondire questo ambito iscrivendomi al Circolo Fotografico di Como di cui faccio ancora parte. Successivamente sono stata invitata da un amico giornalista a collaborare come fotografa per le sfilate dell alta moda milanese. Da quel momento ho realizzato che avrei potuto incontrare delle opportunità lavorative nella fotografia. Dopo un anno di collaborazioni tra moda e musica ho incontrato Alberto Terzi (Solco Como), uno degli ideatori del progetto Hub Creativi. A gennaio ho preso con lui il volo per il Costa Rica, alla scoperta del luogo dove sorgerà La Ruta de la Paz (progetto artistico-antropologico del più celebre scultore costaricano Jiménez Deredia). Nel viaggio non è mancata la macchina fotografica e le foto scattate sono piaciute allo scultore. Da qui ne è nata una collaborazione che mi ha portato a partecipare, in qualità di fotografa, alla mostra Deredia a Roma inaugurata a luglio e tuttora in corso nella capitale. Ho collaborato alla creazione del catalogo (Electa), alla realizzazione del manifesto della mostra e, grazie al sostegno di Hub Creativi, è stato possibile realizzare un video fotografico proiettato a Palazzo delle Esposizioni. Al momento quella che per me era una passione si sta concretizzando in una professione. Sempre di più la fotografia si sta integrando col mio lavoro di psicologa e si sta materializzando con il sorgere di una società (I Pescasogni), in progetto con un amico e collega. Pensando al mio futuro mi piacerebbe che la fotografia e l arte possano far parte della mia vita lavorativa e sogno la creazione di un atelier dove varie forme d arte si mescolino con la cura della persona e la promozione della salute. GIADA NIGRI talento emergente Progetto Hub Creativi Solco Como

20 CRONACA Bassa&territorio 21 TECNOLOGIA SENZA CONFINI Da Bosisio risonanza alla ricerca Sabato 26 settembre l inaugurazione del Centro studi di neuroimaging dell età evolutiva de La Nostra Famiglia L IRCCS E. Medea - La Nostra Famiglia è il primo ospedale in Italia a dotarsi di una Risonanza Magnetica 3 Tesla a 32 canali ad uso esclusivo per le patologie dell infanzia, quanto di più avanzato oggi disponibile nel campo del neuroimaging per studi clinici sull uomo. La risonanza verrà inaugurata sabato 26 settembre alle ore 9.30 a Bosisio Parini alla presenza del presidente della Regione, Roberto Formigoni, del vicario episcopale per la cultura della diocesi di Milano, mons. Franco Giulio Brambilla, del presidente Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti e del presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi. Si tratta di una strumentazione assolutamente innovativa e di straordinaria efficacia per lo studio sia anatomo-strutturale che funzionale e spettroscopico del sistema nervoso centrale. Dotata di una bobina a 32 canali - tra l altro concepita in modo da essere dimensionalmente adattabile al cranio di un bambino - permette di aumentare significativamente la risoluzione spaziale delle immagini. Questo significa poter condurre, ad esempio nel caso di particolari forme di epilessia connesse a micromalformazioni corticali, studi della corteccia cerebrale, finora non proponibili nell uomo ed in particolare nel bambino Ṡi tratta di una tecnologia diagnostica acquisita in Italia per la prima volta a Bosisio Parini. La nuova risonanza si inserisce all interno di un progetto di incremento di investimenti finalizzati alla ricerca, che si è ulteriormente concretizzato con la recente costituzione della linea di ricerca in neuroimaging: L intervento massiccio che l IRCCS E. Medea ha deciso di operare nel campo del neuroimaging assume, dal punto di vista strettamente scientifico, un significato del tutto particolare, perchè avviene in un centro che già possiede una importante tradizione ed uno sviluppo consolidato nel campo delle ricerca genetica e della biologia molecolare sottolinea il presidente del Medea, Domenico Galbiati. Non è frequente e non è facile sviluppare contemporaneamente e ad alto livello le attuali competenze-principe in campo biomedico: quella genetico-molecolare e quella neurosci-entifica, soprattutto rivolta all imaging. Il Medea ci sta riuscendo. L Istituto lecchese è infatti in grado di studiare - in modo particolare nel vasto campo delle patologie rare - situazioni cliniche complesse, interfacciando direttamente le alterazioni genetiche in gioco e le immagini che documentano le loro correlazioni, con deficit di funzionamento cerebro-corticale o con le alterazioni che si riscontrano sul piano anatomico. L obiettivo è offrire ai bambini affetti da patologie neurologiche non diagnosticate un servizio diagnostico di livello avanzato il più analitico, accurato e moderno oggi disponibile. «Pensiamo di contribuire con questi interventi ad arricchire non solo il territorio lecchese e lombardo, ma più in generale il territorio nazionale, con la dotazione di un alta tecnologia interamente dedicata allo studio e alla diagnosi della patologia neurologica del bambino, che possa fungere da calamita per professionalità innovative e consenta a tanti nostri giovani collaboratori di raggiungere un palcoscenico internazionale» afferma Fabio Triulzi, direttore della UO di Radiologia e Neuroradiologia Pediatrica dell ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano e responsabile del nuovo Centro Studi di Neuroimaging dell età evolutiva CeSNE del Medea. DOMANI È SAN FRANCESCO SPETTACOLO A IL MULINO DI FINO PER LA MISSIONE DI FRATEL ELIO CROCE Il Circolo ricreativo finese, con il patrocinio del Comune di Fino Mornasco, organizza, per sabato 3 ottobre, alle ore 21, presso il Cine Teatro Il Mulino, Domani è San Francesco, spettacolo di musica leggera, dal titolo originale, a favore della missione di fratel Elio Croce, missionario comboniano che svolge la propria missione in nord Uganda. Fratel Elio Croce è direttore (dal 1992), in Uganda, del St. Jude Children s Home, un organizzazione cattolica senza fini di lucro fondata nel 1982 da suor Benedetta Akwero, per prendersi cura di bambini orfani, abbandonati, persone disabili e anziani. Il St. Jude Childrens Home si occupa di aiutare e sostenere i bambini sotto ogni aspetto. Essi vengono nutriti, seguiti nel percorso di crescita e curati, ma il St. Jude provvede anche ad offrire loro un sostegno psicologico, un educazione spirituale e, in generale, a offrire loro ogni cura, come una vera famiglia, per aiutarli a crescere e ad affrontare le sfide del futuro. Il biglietto d ingresso dello spettacolo organizzato presso Il Mulino sarà di 5 euro. Chi desiderasse sostenere l attività di fratel Elio Croce potrà versare un contributo sul c/c postale n intestato a: Missionari Comboniani Mondo Aperto onlus, causale: Orfanotrofio St. Jude, fratel Elio Croce. I BELLUNESI NEL MONDO E IL VAJONT L associazione I Bellunesi nel mondo di Olgiate Comasco in occasione del 46 anniversario dell alluvione del Vajont (9 ottobre 1963) organizzano per venerdì 9 ottobre una visita nei luoghi della tragedia. Questo il programma: - ore 5.00: partenza con pullman da Olgiate Comasco (CO), via Milano - zona mercato, per Longarone (BL); - ore 9.30: deposizione fiori sulla tomba di don Luigi Capraro; - ore 10.00: in Comune o piazza Mazzolà per cerimonie civili; a seguire corteo sino alla parrocchiale; - ore 11.00: Santa Messa solenne concelebrata; - ore 13.00: pranzo in ristorante; - ore 15.15: corteo al cimitero di Fortogna (frazione di Longarone); - ore 15.30: Santa Messa col vescovo di Belluno e sacerdoti della foranea di Longarone; visita al triplice monumento dei non nati (24), superstiti e soccorritori ; - ore 16.30: visita con guida: alla diga e dintorni; al museo degli Zattieri o Scalpellini (unici in Italia); al museo Pietre Vive ; - ore 18.00: ritrovo in piazza per rientro previsto alle ore Il costo complessivo a partecipante è di euro 45 che si ritira durante il viaggio. Necessita la prenotazione entro il 5 ottobre in sede o anche a mezzo telefono. Per informazioni: Famiglia Don Giuseppe Capraro, tel , Olgiate Comasco (CO). ALL'ISTITUTO SCIENTIFICO MEDEA DI BOSISIO PARINI È NATO SPAZIOLIBRI Primi libri, favole, racconti, avventura per bambini e ragazzi: all Istituto Scientifico Medea di Bosisio Parini è nato SpazioLibri, u- na vera e propria biblioteca per il bambino ricoverato e i suoi accompagnatori. Nell ambito dell ospedale amico, è un angolo da abitare come se si fosse a casa per leggere, per guardare, per sognare, per stabilire rapporti, per gestire un tempo al di là della visione dei media comuni, a partire invece dalla persona, spesso giovane, che viene ricoverata per motivi di diagnosi e cure specialistiche. SpazioLibri occupa un locale dell'ospedale dove adulti e bambini possono trovare libri per la lettura o anche solo per iniziare a guardare figure interessanti, colorate, accompagnate da un testo adatto alle difficoltà particolari dei piccoli ospiti dell'ospedale. Ma non solo: esso si allarga fino al letto del bambino o ragazzo, spesso costretto dalla sua malattia all immobilità. Infatti volontarie curate dal personale specialistico del reparto dedicano alcuni tempi alla lettura di un libro scelto dalla persona ammalata, talvolta il libro più amato prima del ricovero in ospedale. L accompagnatore, il familiare, può restare presente oppure dedicare questo tempo ad altro. I volumi sono divisi per generi letterari (primi libri e libri giocattolo, favole e fiabe, miti e leggende, viaggi e fantascienza, avventure e western, gialli, rosa, fumetti, comici, poesia, racconti). A questi si aggiungono diversi libri per adulti di narrativa e saggistica. Ma c è di più. In considerazione delle persone straniere che vengono ricoverate, la biblioteca ha anche una dimensione interculturale: diversi volumi raccolgono favole e racconti di Paesi stranieri spesso in lingua originale (es. rumeno, polacco, spagnolo, arabo ecc...). Inoltre mette a disposizione libri della serie Leggimi, collana di narrativa dedicata a bambini e ragazzi dislessici e altri libri a caratteri grandi per bambini con problemi di vista o da poco avviati alla lettura facilitata. È molto importante che la persona ritrovi la strada del proprio maggior benessere, che si innesta senz altro sul miglioramento delle condizioni di salute, ma anche sul mantenimento della propria dimensione umana: SpazioLibri vuole aiutare la persona, con i suoi semplici mezzi, a non dimenticare mai di essere sempre il dono più bello e più caro. La biblioteca è stata realizzata grazie all aiuto di numerose case editrici. Adelphi, Arnoldo Mondadori Editore, Campanila, Carthusia Edizioni, De Agostini Editore, Edicolors Publishing, Editoriale Scienza, Edizioni Coccole e Caccole, Il Baleno, Edizioni EL, Edizioni Piemme, Equilibri, Fanucci, Fatatrac, Franco Cosimo Panini, Gallucci Editore, Giunti Editore, Interlinea, L Ippocampo Edizioni, Liscianigiochi, RCS Libri, SEI, San Paolo Editore, Sinnos Editrice.

21 22 CRONACA Lago&Valli FRUTTO UN TEMPO MOLTO AMATO IN VALLE INTELVI La noce, compagna dei tempi andati Se due o tre secoli fa si fosse verificata una raccolta così abbondante di noci, chissà come ne sarebbero stati contenti i nostri nonni Quest anno infatti le piante di noci erano cariche di frutti come si vede di rado e, complice l andamento del clima, molto grossi e succosi. Sembra quasi un controsenso che quel guscio così duro racchiuda un frutto così morbido e gustoso. I nostri nonni ne ricavavano un olio leggero e nutriente, che non aveva niente da invidiare all olio di oliva. Premesso che in Valle l ulivo non riesce a vivere per il clima troppo freddo, così i contadini di allora preferivano il noce, anche se sono piante gelose del proprio isolamento e quasi avvelenano qualsiasi vicino incomodo Non esistono boschi di noce, esso vuole spazio dove stendere larghi i rami e raccogliere più possibile la luce del sole. I suoi gustosi gherigli sono preziosi in cucina, come frutta da tavola, ma il suo principale uso, in passato, era quello di produrre un olio raffinato, buono da friggere, con poca differenza dell altro, con meno resa ma molto più digeribile. Il suo unico difetto era che occorreva consumarlo in fretta per non Gustosa e saporita, se ne estraeva anche un prezioso olio. Pregiato anche il legname ricavato dalla pianta di RINA CARMINATI FRANCHI farlo inacidire. Ma dietro quelle bottiglie e quei fiaschi c era tutto un lavoro pesante e di intelligenza, collaudato da secoli. Prima di tutto si doveva registrare il fatto che ogni pianta a- vesse un proprietario, quello del fondo ove sorgeva. La raccolta avveniva negli ultimi giorni di settembre, quando la pioggia ammorbidiva i molli. Poi, se si era fortunati, il vento faceva cadere i frutti, risparmiando così la fatica dell abbacchiatura, che consisteva nello scuotere vigorosamente i rami, battendoli con lunghe pertiche per far cadere i frutti. I raccolti venivano affidati principalmente alle donne che, sovente, in compagnia vicino al fuoco, la sera con gli amici, schiacciavano le noci che, pulite da ogni impurità, venivano messe in grandi ceste, pronte per essere portate ai mulini dota- ti di un attrezzatura speciale per schiacciali e ricavarne l olio alimentare. L olio di noce era molto usato nella pittura per stemperare i colori, in liuteria per lucidare le parti lignee esterne degli strumenti, in farmacia e in cosmetica per tanti altri u- si Ḟa specie guardare oggi le vecchie cartoline della Valle in cui possiamo constatare come il noce fosse assai protetto e avesse attecchito molto abbondantemente sotto i mille metri. Ora, invece, le piante sono molto ridotte. In uno scritto firmato dal dott. Giorgio Cetti, dell Ispettorato Agrario di Como, rileviamo una denuncia per la progressiva scomparsa degli alberi di noce nella nostra Valle Intelvi, che ne possedeva più delle altre plaghe comasche. Passato il tempo dell olio di noce, così prezioso, l interesse di molti si è volto verso il legname per il quale gli agricoltori, allettati dall industria del mobile, hanno abbattuto molte piante e venduto gli alberi più belli, senza curarsi di sostituirli con giovani soggetti. Pietro Conti nelle sue Memorie della Valle Intevi ricorda lo straordinario valore del legno di noce. Presumibilmente negli ultimi decenni del 1800 il Comune di Laino percepì, dalla vendita di una pianta di noce, ben 650 lire e, poco tempo prima, la vendita di un ramo caduto fruttò oltre 100 lire. Si trattava di piante ultracentenarie, così si può capire come gli agricoltori fossero attirati dal guadagno, sacrificando quelle magnifiche piante... Possedere tante piante di noce nei campi era considerata una ricchezza e significava possedere grande importanza in seno alla comunità. Tante sono le storie e le tradizioni legate a queste piante giunte fino a noi: nessun contadino avrebbe lasciato passare il primo concerto delle campane di Pasqua senza recarsi a legare un nastro intorno al tronco delle piante di noci, una speranza di un buon raccolto. Per insegnarci ad essere riconoscenti e a combattere l egoismo c era anche una bella storia raccontata dalle nonne: una donna di Laino, che si chiamava Anna, aveva la fama di essere una grande avara. Una bella mattina, con la sua gerla pesante di gherigli, si diresse verso il mulino della Fola per farne l olio. Arrivata che fu sulla stradina che si stacca dalla provinciale e attraversato il ponte sul Telo arrivando direttamente ai frantoi, si sedette a riposare sul muricciolo che proteggeva la stradina acciottolata, proprio di fronte a una cappellina votiva dedicata a S. Antonio. Nella cappella, sul muro, era dipinta una grande e antica effige del santo, ma il lumino votivo, senza olio, era spento. Anna promise a S. Antonio che se avesse fatto tanto olio da riempire i fiaschi e le bottiglie che portava con sé, avrebbe lasciato una bottiglia d olio per alimentare il lumino votivo. Così pregò Sant Antoni, fam fa tantu oli. La sua preghiera fu esaudita e al ritorno, carica come un mulo, si fermò ancora davanti alla cappellina, ma le doleva il cuore rinunciare anche ad una sola bottiglia di quel bellissimo olio, così si giustificò con imprudenza! Vardum minga giò, ugiun da bò, l oli l è mè e minga tò, riferendosi agli occhi che, nelle pitture antiche, sono enormi. Riprese dunque la sua strada, del tutto decisa di non adempiere il voto, ma, fatti pochi passi, inciampò e cadde pesantemente e molti recipienti si ruppero spargendo olio sulla strada. In mezzo a tanto sfacelo ebbe la sfacciataggine di rivolgersi a S. Antonio con Ooo ma Sant Antoni Cuma ta see imparmaluss tal mandavi giò stasura dal mè tuuts Ma S. Antonio si vede che non si fidava più QUADERNI DI DONGO: NUOVA USCITA Si apre con un richiamo all ottavo centenario della fondazione dell Ordine di Francescani, avvenuta nel 1209, e al Capito Generale svoltosi quest anno ad Assisi, il 57 numero dei Quaderni della Biblioteca del Convento Francescano di Dongo. Un volume che, come da consuetudine, dà ampio spazio all arte, alla storia, alla cultura e alla spiritualità del nostro territorio. Antonella Arnaboldi dedica un lungo articolo alla figura di fra Emanuele da Como pittore che nella seconda metà del 1600 realizzò importanti opere in diverse città italiane, in particolare a Roma dove affrescò l Aula Maxima del Collegio di Sant Isidoro e il Convento San Francesco a Ripa. Nel comasco ritroviamo sue opere nel Convento di Dongo. Un altro articolo è dedicato, invece, alla nascita e al ruolo delle confraternite nella parrocchia di Pianello. Queste associazioni, spiega Marco Bellati, nacquero a partire dal XVI-XVII secolo grazie ai finanziamenti degli emigrati pianellesi che volevano mantenere uno stretto rapporto con il paese d origine. Ogni confraternita prendeva così il nome dalla città in cui i pianellesi si erano ritrovati, come la Compagnia di Vicenza, la Compagnia dei Milanesi e la Compagnia dei Genovesi che fecero erigere a loro spese nella chiesa parrocchiale di Pianello la Cappella della Madonna del Rosario e vi collocarono l immagine della Madonna affiancata da San Carlo e San Bernardino. Nelle pagine dei quaderni trovano spazio anche altri artisti comaschi come Battista Malacrida da Musso, le cui opere sono presenti in molte chiese del Lario. Il numero si chiude con un racconto dello scrittore bellanese, Andrea Vitali. CAI MENAGGIO: VARIAZIONE DI DATA Il CAI-Menaggio comunica che a causa delle incerte previsioni meteorologiche è stata fatta la seguente variazione di programma: L uscita del 20 settembre con meta la Grignetta (o Grigna Meridionale) posta a m lungo la facile via di salita della Cresta Cermenati, con partenza dal Rifugio Porta m 1.426, a causa del tempo incerto è stata spostata alla domenica successiva 27 settembre. Partenza alle ore 6.30 dal bivio per Plesio posto nella parte superiore di Menaggio. Prenotazioni ed informazioni nelle ore serali ai seguenti numeri telefonici: oppure AL SANTUARIO DI GUANZATE UNA MOSTRA DEDICATA A S. PIO DA PIETRELCINA Una mostra fotografica su S. Pio da Petrelcina, il santo più invocato dai fedeli, sarà allestita presso il Santuario di Guanzate, nell 800 anniversario della costituzione dell Ordine Francescano, voluto dal poverello di Assisi (1209). La mostra ricostruirà il percorso della vita del santo, dalla vocazione giovanile per il francescanesimo, alla morte, avvenuta nel 1968, ed alla proclamazione della santità ad opera di Giovanni Paolo II, nel Sarà allestita in ottobre, mese del Santo Rosario, preghiera quotidiana di padre Pio. Sarà aperta al pubblico domenica 4 ottobre, festa di S. Francesco d Assisi e si potrà visitare tutti i giorni, fino a domenica 25 ottobre, dalle ore alle ore Al termine della mostra sarà possibile recitare una preghiera davanti al busto bronzeo del santo ed alla reliquia del guanto. Per informazioni: tel

22 CRONACA Lago&Valli 23 LO SCORSO 20 SETTEMBRE Musso in festa per S. Eufemia Si tratta di un appuntamento molto sentito e partecipato che ha visto la presenza di tantissime persone non solo della parrocchia ma anche dei paesi vicini di ROCCO PONCIA UNA S. MESSA SABATO 26 SETTEMBRE Dosso del Liro e l abbraccio a don Mattarucchi Un immagine di don Massimo scattata recentemente in Perù Domenica scorsa, 20 settembre, la comunità di Musso ha festeggiato solennemente la tradizionale ricorrenza di Sant Eufemia situata sulla storica rupe che divide il paese da Dongo e che da lei prende il nome. Una festa molto sentita e partecipata che ha visto la presenza di tantissime persone non solo di Musso, ma anche dei paesi vicini. La solenne celebrazione eucaristica delle è stata anche un momento importante di riflessione sul Vangelo di Marco che, in questa XXV domenica del Tempo Ordinario, si è adattato in modo particolare alla vita della santa che, per l amore immenso verso Dio, non ha esitato a donare interamente se stessa e la sua vita. Più volte, nell omelia, don Giampaolo ha sottolineato quanto Gesù Cristo è venuto con umiltà per servire gli uomini, lasciandosi consegnare a chi si crede grande fino a morire; umile fra gli umili spiegando quanto Dio difende chi ha un cuore umile. La vita dei santi è saper leggere e sentire fin nel profondo del proprio cuore quell amore che Dio ci dona indiscriminatamente e con una chiarezza che ti lascia senza parole con l unica possibilità di abbandonarsi a lui. Non sempre i nostri santi sono dei mitici eroi, ma persone semplici con dei valori di fede immensi. Sant Eufemia ha donato se stessa con una serenità disarmante, anche di fronte alla morte perché, alla sua esistenza terrena, ben sapeva che sarebbe seguita la vita eterna in un mondo dove non esiste né odio né sofferenza, né cattiveria né rancore. Forse non è proprio così difficile od impossibile anche per noi credere e seguire con una fede vera e non di facciata un percorso del genere. Alla Messa sono seguiti i tradizionali canestri offerti con amore da tante persone soprattutto abitanti della frazione di Genico, che sono un po i custodi della chiesa di Sant Eufemia. Nel pomeriggio ci si è ritrovati nuovamente per il canto dei Vespri e la benedizione eucaristica. Una festa tradizionale ottimamente riuscita che ci ha dato la possibilità di stare insieme in un contesto stupendo e, grazie a Sant Eufemia, che ci ha anche insegnato quanto sia importante avere come obiettivo comune una sola fede, una sola Chiesa, un solo ideale. Apriamo davvero i nostri cuori. Solo ascoltando e praticando con il cuore la Parola di Dio guadagneremo un posto in cielo con i nostri santi che ogni giorno pregano su di noi. La comunità parrocchiale di Dosso del Liro è in festa. Sabato 26 settembre alle ore accoglie don Massimo Mattarucchi, nato presso l ospedale di Gravedona il 22 dicembre 1978 e battezzato a Dosso del Liro nel gennaio del 1979 dove ha vissuto gli anni della sua fanciullezza e, dove da ragazzo, durante l estate, ritornava per trascorrere le vacanze. Poi la famiglia, per motivi di lavoro, si è trasferita a Delebio, ma il ritorno al paese della mamma era pressoché costante. Il ricordo di don Massimo è vivo. Chi è un po avanti negli anni lo ricorda nella sua fanciullezza; altri ricordano i genitori come persone di fede che, pur nelle difficoltà di un paese che viveva prevalentemente del lavoro dei campi, ha dato alla luce quattro bambini; altri lo ricordano perché, prima di entrare nel seminario diocesano (che poi lascerà dopo la propedeutica) ha lavorato come muratore in un impresa edile dello zio. Ma ancora la sorella maggiore vive nel paese natio ed è stimolo per ricordarlo, fonte di informazioni di questo giovane che lascia tutto (entrambi i genitori sono deceduti appena cinquantenni da male incurabili) e parte per le missioni del Perù, dove incontra padre Matteo Censis e attraverso lo studio, la preghiera, l esperienza con persone bisognose, sente di rispondere al Signore che lo chiama anche attraverso la donazione della sua vita nel sacerdozio. Infatti viene ordinato presbitero a Delebio il 5 settembre u.s.(una quarantina di persone di Dosso del Liro erano presenti alla cerimonia di ordinazione): ora è atteso nella parrocchia dove è nato, battezzato, dove ha vissuto gli anni della sua fanciullezza per fare festa. La comunità è in festa. È dal mese di maggio (da quando si è saputo della data della sua ordinazione ) che si sta pregando per lui, per le missioni, per le vocazioni. La gente delle diverse Associazioni (Alpini, Pro Loco, Comune, volontari) si è unita per vivere gioiosamente questo evento di grazia : nel preparare il paese per gli addobbi, per il rinfresco, per il regalo È significativo e bello (la gente in questo è rimasta molto contenta ed ha collaborato con generosità) che don Massimo ha espresso il desiderio che si regalasse un ostensorio come ricordo del paese in cui è diventato cristiano. Quando lo userà si ricorderà di noi, ma anche noi, ringraziando il Signore per questo dono, siamo lieti che attraverso la presenza di Gesù, potremmo sempre rimanere uniti a lui. Accompagnandolo con la nostra preghiera, sostenendolo con il nostro affetto. Grazie don Massimo per quanto ci hai dato, grazie per l occasione offertaci di vivere in questi mesi. Grazie perché ti sei ricordato di noi e hai accettato di ritornare al paese nativo per celebrare l Eucarestia. Nel Signore Gesù sia la nostra unione, il ricordo, la preghiera vicendevole....hai l ALCOLISMO in casa?...vuoi saperne di più?...hai bisogno di AIUTO? I GRUPPI FAMILIARI AL-ANON condividono le loro esperienze in modo anonimo e gratuito e possono offrirti le informazioni che cerchi. telefona al:

23 24 CRONACA Lago&Valli PELLIO INFERIORE 50 anni sotto la protezione della Madonna di Fatima Solenne incoronazione, lo scorso 13 settembre alla presenza del vescovo, mons. Diego Coletti Domenica 13 settembre, alla sera, presso la Casa di Spiritualità Nostra Signora di Fatima di Pellio Inferiore, il nostro vescovo Diego, al termine della celebrazione eucaristica da lui presieduta, ha solennemente incoronato la statua dedicata alla Madonna di Fatima e posta nel parco in prossimità della chiesa all aperto. Tra la numerosa folla convenuta che, mentre veniva eseguito il canto dell Ave Maria, sventolava, come a Fatima, i fazzoletti bianchi in segno di gioia per il gesto compiuto dal vescovo, probabilmente qualcuno, certamente il parroco don Franco Bernasconi, sarà stato riportato dalla memoria a quella sera del 13 settembre 1959 quando, nell anno della consacrazione dell Italia alla Madonna di Fatima, una ben più piccola statua veniva portata dai bambini della parrocchia nella nuova cappellina dell oratorio di Pellio Inferiore. Quel giorno non si poteva pensare che da quel piccolo edificio, affidato a Maria, potesse sorgere un opera come la Casa di Spiritualità Nostra Signora di Fatima, anche se le parole a sproposito dell allora segretario comunale erano state pronunciate profeticamente: Don Franco ha messo la prima pietra! A cinquant anni di distanza, per volere del vescovo, questa Casa sta riprendendo nuovamente vita: Sia il luogo per incontrare Gesù. La priorità sia quella dell incontro con il Signore, in una e- sperienza intima con la persona di Gesù. La Casa infatti si appresta a diventare Centro di Spiritualità Diocesano, un luogo per ritiri, corsi d esercizi, incontri di spiritualità, ma soprattutto un riferimento stabile per tutti i sacerdoti della nostra diocesi, in particolare per il giovane clero che qui segue il suo percorso di formazione: si realizza così nell Anno Sacerdotale lo scopo per cui è stata messa questa imprevedibile prima pietra tanti anni or sono. La collaborazione dei parrocchiani nella prepa- razione della festa è stata encomiabile: il pranzo dei sacerdoti della Val d Intelvi e delle autorità locali, la processione con il Rosario sostenuta dagli intermezzi della banda musicale, la celebrazione eucaristica, arricchita dal canto del coro polifonico parrocchiale S. Michele, e il rinfresco finale sono stati curati nei minimi particolari, segno di quanto tutti sentano la concretezza della protezione della Vergine e siano inoltre affezionati alla Casa che, con don Franco, hanno costruito. Non per nulla la corona della Vergine è stata donata due anni fa a don Franco, per il suo cinquantesimo di vita parrocchiale, proprio dai suoi parrocchiani in vista di questa occasione. Il sindaco e la giunta quasi al completo hanno presenziato a tutti momenti della festa. La speranza di tutti è che l augurio finale del vescovo, Ci diamo appuntamento per il centenario!, possa per qualcuno realizzarsi concretamente, ma per tutti essere un invito a rivalorizzare questa Casa che si prepara ad essere, ancora più che in passato, un bene prezioso per la vita spirituale della nostra diocesi. VARIANTE DELLA TREMEZZINA: UN UNICO LOTTO La Tremezzina si farà. Non più in due lotti, come previsto in precedenza, ma in un unico tratto tra Colonno e Griante, in provincia di Como. La decisione è stata presa la scorsa settimana con la firma di uno schema di atto aggiuntivo alla convenzione sottoscritta il 30 luglio del Alla sottoscrizione per la modifica del progetto preliminare della variante alla Tremezzina, sulla SS n. 340 Regina erano presenti l assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, il vice ministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, il presidente della Camera di Commercio di Como, Paolo De Santis, e il capo compartimento di Anas Lombardia, Claudio De Lorenzo. «Con questo progetto vogliamo risolvere la difficile situazione della mobilità di uno dei punti più critici della sponda occidentale del lago di Como», ha spiegato l assessore Cattaneo. «Malgrado la realizzazione in un unico lotto, i costi saranno comunque elevati, considerando la particolarità dell opera: serviranno infatti oltre 200 milioni di euro per la realizzazione dei 9 chilometri del percorso, che si snoda quasi completamente in galleria». L atto aggiuntivo stabilisce la realizzazione di un unico lotto tra Colonno e Griante, accogliendo l intento unanime di tutte le amministrazioni locali. Il precedente progetto dei due lotti - da Colonno a Ossuccio e da Lenno a Griante - ha infatti evidenziato un notevole aumento dei costi dovuto alle complessità tecniche di realizzazione, senza peraltro risolvere il problema di viabilità più importante, rappresentato dall attraversamento di Tremezzo. Il costo del progetto preliminare è a carico della Provincia di Como, che vi ha stanziato euro. Regione Lombardia ha confermato il proprio impegno a collaborare con Anas (stazione appaltante) e Provincia di Como (progettista) per risolvere le problematiche di interesse comune. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, entro il 2010 è prevista la conclusione del progetto preliminare, l apertura del cantiere avverrà nel 2012 e l apertura al traffico nel SETTEMBRE Piano Casa. Per saperne di più A promuovere l incontro la Comunità Montana Lario Intelvese L a Comunità Montana Lario Intelvese organizza per giovedì 24 settembre, dalle ore 9.30 alle ore circa, un incontro di aggiornamento tecnico sulla nuova legge Regionale n.13/2009 Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della Lombardia ( Piano Casa ) presso la Sala Assembleare di San Fedele Intelvi (Via Roma 9). Relatore sarà l Avv. Paolo Mantegazza, Consulente giuridico-urbanistico della Comunità Montana Lario Intelvese. Il Convegno si propone l obiettivo di esaminare le prescrizioni della legge regionale, sia sotto il profilo Amministrativo locale, sia sotto l aspetto dei contenuti per coloro che, Sindaci, Professionisti, Responsabili degli Uffici Tecnici Comunali, Segretari o anche semplici Cittadini, dovranno a breve esprimersi o proporre nuovi interventi, anche in deroga alle normative vigenti. Il programma prevede alle ore 9.30 l introduzione e il saluto ai partecipanti. Seguirà la relazione dell Avv. Mantegazza sul nuovo testo normativo, soffermandosi in particolare sugli obblighi delle Amministrazioni locali (abbattimento degli oneri, delimitazione dei centri storici, delle aree a verde e a parcheggi, delle aree produttive e agricole), sui limiti quantitativi degli interventi edilizi, sui vincoli, le condizioni e le peculiarità delle zone e delle destinazioni, sugli ambiti territoriali in cui la legge non si applica; sul potere dei Comuni di escludere ulteriori parti del proprio territorio dall applicazione della legge e sulle disposizioni in materia ambientale ed energetica. Seguirà il dibattito, con ampio spazio per le domande, l analisi di casi concreti e le conclusioni. Per motivi organizzativi è necessaria la conferma di adesione, telefonando nelle ore di ufficio alla segreteria della Comunità Montana Lario Intelvese, tel o inviando un fax al numero

24 26 CRONACA ValliVaresine CARAVATE UNA PRESENZA PREZIOSA PER L ANIMA I padri Passionisti... Da pochissimi anni il monastero dei Padri Passionisti di Santa Maria del Sasso ha superato il secolo. Difatti nel 1905 i nostri frati si stabilirono in quello che da tempo era ormai un vecchio edificio plurisecolare,accattivante per la sua bella posizione, ma che aveva perso la sua prerogativa religiosa. Se ben ricordo in studi fatti a suo tempo, anche il nostro don Guanella aveva osservato con interesse il vecchio monastero, forse per impiantarvi una sua casa, oppure per segnalarla ai Salesiani di don Bosco. Sta di fatto che quando i passionisti vi entrarono iniziarono lentamente anche le necessarie ristrutturazioni e i dovuti allargamenti. Anche la chiesetta assai ristretta abbisognò di un drastico ampliamento a cui seguirono diversi lavori considerevoli e rifacimenti vari. Tra questi il campanile. Una locandina ci ricorda che la chiesa venne poi consacrata nel 1935 da monsignor Alessandro Macchi, allora vescovo della Diocesi di Como. Il monastero fu luogo di formazione per i giovani passionisti i quali si distribuivano durante le festività nelle parrocchie limitrofe per fare un poco di esperienza negli oratori; mentre i padri maestri venivano invitati per le predicazioni dei diversi tridui, un tempo assai seguiti e considerati. Ora il convento di Caravate è luogo di esercizi spirituali, di soggior- ni liberi per chi lo volesse e di incontri. L ambiente dal 1981 ha iniziato una ristrutturazione per adattarsi a questa specifica nuova offerta. Il luogo è splendido e il raccoglimento è garantito dall ampio bosco posto alle sue spalle che sale sino alla Madonnina.Da lassù si osserva un panorama ampissimo. Per quelli della mia età la presenza dei Passionisti ha segnato gli anni della nostra fanciullezza e prima adolescenza. Ricordo quando i fraticelli, allora studenti, venivano a farci giocare nei pomeriggi domenicali. Arrivavano a Brenta con le loro bici, oppure a piedi e si dedicavano completamente a noi ragazzi. Trascorrevano i pomeriggi presentandoci i filmini missionari, oppure giocando (dopo quelli che noi valutavamo incomprensibili, interminabili e noiosi vespri) a guardia e ladri, a caccia al tesoro, al pallone e nel periodo natalizio a fantastiche tombolate, ricche di golosissimi premi, che i nostri amici portavano da Santa Maria. Chi non ricorda i palloni che durante le partite primaverili scomparivano sotto le loro lunghe vesti? Loro, poveretti grondavano allora di sudore e si rivestivano di polvere; ma ugualmente felici di scatenarsi con noi. Ricordo che il nostro parroco di allora, don Luigi li invitava nella canonica a far merenda e ad ascoltare i risultati delle partite di campionato. Poi a sera riprendevano le loro bici e via verso Caravate che giornate quelle! Ma anche noi non mancavamo di salire al loro convento per trovarli. Ricordo le prove di canto e le merende che ci offrivano. Per noi quel luogo era pieno di misteri. Ci perdevamo lungo i corridoi alla ricerca di qualche emozione. Io, poi, amavo chiudermi in biblioteca e passare in rassegna tutti quei volumi allineati lungo gli scaffali. Era per me un mondo meraviglioso, e come lo è ancora, il luogo più bello del convento. Quanti libretti regalatami che parlavano della vita dei santi, delle buone opere, di preghiere, di episodi morali esemplari... Sono stati questi in qualche modo i miei primi anni di formazione cristiana che lentamente mi ha portato a delle scelte radicali nell età adulta. Sono salito durante l estate al convento per trascorrere alcune giornate di esercizi spirituali. Durante i passeggi nel parco rivedevo il convento di allora: la cucina trafficata che si apriva sul piazzaletto interno, la biblioteca ora spostata altrove e la scala di ingresso che si affacciava al frutteto Nostalgia di un tempo passato che in quel momento ritornava palpabile nel presente. SERGIO TODESCHINI APERTE LE ISCRIZIONI IMPORTANTE INIZIATIVA SOCIO-EDUCATIVA In Valcuvia è Tempo per le famiglie COMACCHIO Nel marzo 2009 l I.S.PE (Istituzione Servizi alla Persona) Valcuvia Istituzione che ha sede a Cuveglio e che gestisce i servizi socio assistenziali sul territorio di 26 comuni della Valcuvia e del Medio Verbano ha attivato il servizio denominato Tempo per le famiglie, riservato ai bambini dai tre mesi ai tre anni e agli adulti che li accompagnano - genitori, nonni o tate. Durante le giornate di apertura del servizio degli operatori specializzati in campo pedagogico erano presenti per coordinare le attività, favorire il confronto e lo scambio delle diverse esperienze e offrire un punto di riferimento per coloro che si occupano della crescita del bambino. Sede del servizio sono i locali di Casa Fraschini a Cittiglio, opportunamente sistemati e adattati per i piccoli ospiti, mentre l apertura era concentrata nella mattina del lunedì, con la possibilità di accogliere 12 bambini. Tempo per le Famiglie è nato all interno del più ampio progetto La In questo periodo si assiste ad un proliferare di festività sacre e profane. Ovunque, qui in valle come in tutta la Diocesi, si alternano sagre e celebrazioni. Così,alla sagra del fungo, dell uva e anche del bollito, le festività dedicate alla Madonna trovano a settembre un grande richiamo sia nelle grandi località come nei piccoli centri. Quella di Comacchio, dedicata alla Madonna Addolorata, patrona del ridente borgo dalla Valcuvia, si è celebrata nella chiesetta nuova che si trova lungo la statale. Quella primitiva, certamente di più valore storico, si trova tra le case del piccolo centro. Don Ulderico, il compianto parroco di Comacchio, amava infinitamente questo luogo e aveva una fortissima devozione per questa Madonna, che si presenta dolente col cuore trafitto. Don Ulderico si raccoglieva spesso dinanzi all altare e recitava il Rosario osservando l affresco contenuto nell abside: un Cristo crocifisso con ai suoi piedi Maria e i personaggi della descrizione evangelica. Don Emanuele, parroco di Comacchio, Azzio e Orino, durante l omelia ha ricordato il triduo serale e riassunto i temi degli interventi focalizzando la figura centrale e di grande ausilio della Madonna. La celebrazione era accompagnata da una ben preparata corale. La festività ha avuto seguito nel pomeriggio con la processione, i vespri e con momenti di vera festa. S.T. Luna in Prestito finanziato con i fondi della legge regionale 289/2002, che prevede l attivazione di misure a sostegno delle famiglie e della natalità. Il progetto è inserito anche nella programmazione del Piano di zona del Distretto di Cittiglio. L iniziativa vede la collaborazione del settore socio-educativo dell I.S. PE., la Comunità Montana Valcuvia e la Coop. Logos di Gallarate. Nel primo periodo di attività il servizio Tempo per le Famiglie ha visto ben presto esauriti i 12 posti offerti e per questo, con la ripresa delle attività (5 ottobre) dopo la pausa estiva, l I.S.PE ha deciso di raddoppiare le possibilità di frequentazione aggiungendo anche il martedì mattina (dalle 9.30 alle 12.00), portando i posti offerti a 24. La partecipazione è gratuita purché i bambini rientrino nell età prevista e siano residenti in uno dei 26 Comuni del Distretto. Per ricevere informazioni più dettagliate, telefonare allo o inviare una mail a: m.rovedatti@cmvalcu via.it. A.C. AFRICALENDARIO/37 PER NON CONCLUDERE... Ho iniziato il mio Servizio Civile a Nairobi a novembre Domenica rientro a casa e, come conseguenza, saluto questo spazio tenuto su Il Settimanale. Ringraziando per la fiducia accordatami mi rendo conto che i pensieri e le immagini che avrei voluto trasmettere sono molto maggiori di quelli che sono effettivamente riuscito a comunicare. La formula di poche righe in cui concentrare, ogni settimana, una riflessione, si è rivelata tutt altro che facile da gestire. Primo, perché i sette giorni spesso scorrono via in un attimo. Secondo, perché non è facile condensare in uno spazio così limitato tematiche che, potenzialmente, potrebbero riempire un intera giornata di conversazione. Ma se dovessi dire che cosa, più di tutto, porto a casa (oltre a due valigie piene di artigianato e libri locali) non ho difficoltà a sintetizzarlo. Il prolungato contatto con la povertà estrema, la sofferenza e una miriade di problemi mi ha convinto, ogni giorno di più, che solo una cosa è vera, in ogni luogo e in ogni tempo: l amore. Solo l amore, espresso con i fatti più che con le parole, ci permette di essere veramente uomini o donne. Solo l amore dà un senso al nostro incontrare le persone, al di fuori di ogni esotismo che vorrebbe far apparire diverso il bene a seconda della latitudine. Giocare con un bambino di strada od offrigli un pasto non sono che diverse declinazioni dello stesso amore che possiamo dimostrare andando a trovare un anziana vicina di casa che passa le giornate in solitudine. Mi trovo ad affermare tutto questo per non concludere. Perché il mio (e vostro) viaggio non porti ad un capolinea di tranquillità borghese ma ci aiuti a trovare le strade per tradurre in pratica i nostri ideali. Perché, come diceva Annalena Tonelli, l amore è una questione di immaginazione. Per seguire Martino e dialogare con lui: MARTINO GHIELMI PERCORSI PER FIDANZATI Anche nel 2009/2010, come lo scorso anno, la zona pastorale Valli Varesine promuove il Percorso in Preparazione al Matrimonio Cristiano, come nuovo cammino studiato come itinerario della durata di un anno: dalla 1 domenica d avvento (29 novembre 2009) alla solennità di Cristo Re (28 novembre 2010). Il via di questo secondo percorso - che si svolgerà in alcune parrocchie della zona - avverrà, dunque, il 29 novembre e prevede un incontro al mese di 5-6 ore comprendente l approfondimento di un tema, la S. Messa in parrocchia, il pranzo o la cena insieme, il dialogo e il confronto. La proposta si rivolge alle coppie di fidanzati che vogliono riflettere sul momento che stanno vivendo e sul futuro di coppia che li attende e vogliono impostare bene le nozze cristiane, con anche uno sguardo alla comunità cristiana e alla parrocchia di appartenenza. Le coppie interessate possono rivolgersi entro la fine di ottobre al proprio parroco che spiegherà loro i dettagli del percorso che compiranno insieme. CITTIGLIO: ATTIVITÀ PASTORALI Con l autunno e con l inizio delle scuole anche le attività pastorali, gradatamente riprendono. Per sottolineare questo fatto la parrocchia di Cittiglio inaugurerà l anno con la festa dell oratorio programmata per domenica 27 settembre. Centro della giornata la S. Messa solenne delle ore 11.00, nel ricordo di S. Giovanni Bosco patrono degli oratori durante il quale verrà conferito il mandato ai catechisti della parrocchia. In preparazione alla giornata sono stati pensati due momenti, entrambi il venerdì 25 settembre: Le confessioni nel pomeriggio e, alla sera alle ore 20.30, lo spettacolo L Apostolo delle Genti, rappresentazione recitata e cantata su S. Paolo, proposta dagli adolescenti e dal coro parrocchiale. La festa dell oratorio proseguirà, poi, con il pranzo comune e con un pomeriggio di tornei e di giochi per i bambini e le famiglie. La settimana dopo, sabato 3 ottobre la parrocchia sarà, invece, pellegrina al santuario di Gallivaggio in Valle Spluga, per raccogliersi e pregare davanti alla Madonna Madre della Misericordia e affidare a lei le attività del nuovo anno e tutti i parrocchiani. A.C.

25 Sondrio 27 E CRONACA DI P R O V I N C I A SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 26 SETTEMBRE 2009 ASL DI VALTELLINA E VALCHIAVENNA ANCHE IN PROVINCIA DI SONDRIO TASK FORCE CONTRO H1N1 Pronti ad affrontare l influenza Il tormentone sanitario circa le misure di prevenzione contro la nuova influenza A, da settimane, a cicli alterni, sta invadendo le nostre case, con allarmi e contestuali inviti alla calma, consigli anti-contagio e appelli alla prudenza. Anche in provincia di Sondrio l Asl di Valtellina e Valchiavenna ha messo a punto una vera e propria task force per far fronte al temuto virus H1N1: si calcola che saranno almeno 15mila le vaccinazioni da erogare alle cosiddette categorie a rischio. Si tratta di anziani sopra i 65 anni, le donne in gravidanza, i bambini (che, insieme ai giovani, risultano fra i più sensibili al virus, ma anche quelli dotati di maggior vigore per affrontarlo), i pazienti affetti da particolari malattie (innanzitutto diabetici e cardiopatici), il personale sanitario e sociosanitario (fra questi sono compresi medici, pediatri, infermieri, farmacisti ), i lavoratori delle forze di pubblica sicurezza, della protezione civile, delle amministrazioni e delle società che assicurano servizi essenziali. La vaccinazione contro il virus dell influenza A prenderà avvio nella prima decade di novembre (a breve sarà comunicato il calendario completo per i diversi mandamenti). Mentre con la metà di ottobre partirà anche la vaccinazione tradizionale, quella per l influenza stagionale. Lo scorso anno furono effettuate, gratuitamente, quasi vaccinazioni. Uno sforzo molto importante, insomma, come hanno messo in luce nei giorni scorsi i vertici dell Asl sondriese, direttore generale Luigi Gianola in primis, per assicurare il massimo della sicurezza a tutti i cittadini valtellinesi e valchiavennaschi. Un livello di allerta che già aveva dato i suoi frutti nel corso dell estate. «I nostri ragazzi che sono andati all estero e si sono ammalati ha osservato il direttore sanitario dell Asl di Sondrio Giuseppina Ardemagni sono guariti. È giusto parlare di questa influenza in modo corretto. L Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha sottolineato il carattere moderato di tale pandemia. Il massimo livello di attenzione per la nuova influenza è dovuto, soprattutto, alla grande diffusione geografica del virus». Secondo le indicazioni dell Oms, al momento H1N1 non è mutato verso forme più gravi. Lo ha annunciato all inizio di questa settimana il direttore generale dell Oms, Margaret Chang. «I vaccini si sono rivelati molto efficaci ha osservato Chang e il virus, stando a quanto riportano laboratori e osservatori da tutto il mondo, tuttora è molto simile al suo stadio iniziale». Il direttore generale ha sottolineato che ogni anno potrebbero essere prodotti tre miliardi di dosi di vaccino. Per la Chan la principale sfida della lotta contro la pandemia è assicurare che i Paesi in via di sviluppo molto soggetti a fenomeni migratori dispongano di un numero sufficiente di vaccini. «I risultati delle prime prove cliniche mostrano che una sola dose di vaccino è sufficiente. Se ciò fosse confermato, si raddoppierebbe il numero di dosi disponibili», ha spiegato ancora il direttore dell Oms. Nell est asiatico, in Cina ad esempio, la vaccinazione è già stata avviata. In ZONA PASTORALE MEDIA VALTELLINA - SONDRIO FORMAZIONE PER CATECHISTI martedì 29 settembre - alle ore a Sondrio/Sacro Cuore Presentazione ai preti, ai catechisti e agli operatori della pastorale della Proposta iniziazione cristiana per i ragazzi (0-14 anni) della diocesi. Don Battista Rinaldi, responsabile dell Ufficio Catechistico Diocesano sabato 17 ottobre dalle ore alle ore e domenica 18 ottobre dalle ore 9.00 alle ore a Sondrio/Angelo Custode Corso base per i nuovi catechisti (1ª) Iscrizioni entro il 4 ottobre telefonando a don Ferruccio allo oppure sabato 24 ottobre dalle ore alle ore e domenica 25 ottobre dalle ore 9.00 alle ore a Sondrio/Angelo Custode Corso base per i nuovi catechisti (2ª) Iscrizioni entro il 4 ottobre telefonando a don Ferruccio allo oppure Si calcola che saranno almeno 15mila le persone a rischio residenti sul territorio provinciale che, da novembre, verranno vaccinate contro la nuova influenza; intanto sono in programma una brochure informativa e un convegno per gli addetti ai lavori di ENRICA LATTANZI Italia, come previsto anche dal calendario sondriese, i vaccini contro l H1N1 saranno a disposizione entro il 15 novembre. In ambito nazionale, per la vaccinazione, sono previste due fasi. La prima vedrà l immissione di 8 milioni di dosi, che saranno a disposizione sino a tutto il mese di dicembre. Gli altri 16 milioni di dosi del vaccino saranno disponibili a partire dal 31 gennaio e verranno destinate alle fasce non a rischio. Il ministero di lavoro, salute e politiche sociali ha un obiettivo molto impegnativo, vaccinare almeno il 40% degli italiani (fra loro non ci sarà il vice-ministro alla salute Ferruccio Fazio il quale ha affermato che si vaccinerà solo contro la stagionale, in quanto soggetto non a rischio ). In ogni angolo del globo, insomma, è lotta a- perta all influenza A, che, sempre secondo gli esperti, sebbene meno pericolosa di quanto pensato in un primo momento, richiederebbe tuttavia maggiore cautela rispetto all influenza stagionale sul fronte delle complicazioni. Insomma, niente panico, ma non trascuriamola, per tutelare la salute nostra e altrui. È anche vero che l indice di mortalità del virus (ovvero la sua capacità di evolvere verso forme talmente gravi da mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle persone) è legato al contesto sanitario generale nel quale si sviluppa. L Italia, come buona parte dell Occidente, è fra i Paesi a minor rischio, situazione, però, che invita comunque alla prudenza e al rispetto di elementari norme di igiene e sicurezza. Già nelle ultime settimane, specie nel nord Europa ma anche nella vicina Svizzera, non è raro trovare agli ingressi di luoghi molto frequentati (come centri di ritrovo, palestre, biblioteche) dispenser di gel igienizzante per le mani. E anche nei supermercati vengono venduti, a prezzi convenzionati, kit di prima prevenzione, contenenti sempre gel igienizzante per le mani, mascherine, salviettine per la pulizia. In diversi Paesi del mondo, sull esperienza di quanto accaduto con l influenza aviaria, l invito a lavarsi spesso le mani, a utilizzare fazzoletti usa e getta, a proteggere naso e bocca in aree affollate è ricordato ovunque con cartelli e targhette. Alle nostre latitudini non siamo ancora arrivati a questo, ma il rispetto di alcune norme di buon senso, di buon comportamento e di buona educazione è senza dubbio auspicabile. A breve, anche nelle scuole della provincia di Sondrio, saranno distribuiti depliant informativi messi a punto dal Ministero dell Istruzione. Sempre nel capoluogo valtellinese, il prossimo venerdì 9 ottobre, presso la Sala Succetti dell Unione Artigiani, medici (soprattutto quelli di famiglia, i quali, lo scorso anno, hanno effettuato oltre 27mila vaccinazioni contro l influenza stagionale), infermieri, operatori sanitari sono chiamati a raccolta per una giornata di informazione e formazione sulla nuova influenza. Titolo del convegno: Prospettive e futuro delle vaccinazioni antinfluenzali. CHE COSA È L INFLUENZA A Nei mesi scorsi è stato isolato un ceppo influenzale A del sottotipo H1N1 del tutto nuovo (il suo corredo genetico è il risultato di un incrocio di sequenze provenienti da razze suine nord americane ed euroasiatiche e contenente, in più, geni umani ed aviari), diverso da quelli già circolanti nei suini e che allo stato attuale si trasmette da uomo a uomo (e non più da maiale a uomo). Il virus isolato è nuovo per l uomo: questo fa sì che non si possa prevedere, con esattezza, l evoluzione della sua diffusione. Infatti il nostro sistema immunitario è meno preparato ad affrontare virus nei confronti dei quali non ha sviluppato anticorpi e, quindi, una memoria immunologica. L aspetto critico principale che ha richiamato l attenzione delle agenzie sanitarie internazionali riguarda la capacità di provocare infezioni gravi. Ciò lo differenzierebbe dai comuni virus influenzali stagionali, che, in genere, possono determinare complicanze principalmente in bambini, anziani o soggetti già compromessi. La nuova influenza A/ H1N1 è un infezione a- cuta a carico dell apparato respiratorio, con sintomi simili a quelli della classica influenza: febbre alta, superiore ai 38 C, ad esordio rapido, tosse, mal di gola, malessere generale. L infezione può essere trasmessa nei 7 giorni successivi all inizio della sintomatologia, più il giorno che precede l insorgenza dei sintomi. I bambini, specialmente quelli più piccoli, possono potenzialmente trasmettere il virus per periodi più lunghi. La malattia si trasmette per via aerea, quindi, il contagio può avvenire stando molto vicino ad una persona con l infezione. Ci sono alcune norme di buon senso che vale la pena osservare a scopo preventivo: lavare spesso le mani con acqua e sapone specialmente dopo avere tossito o starnutito; coprire con un fazzoletto naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura dopo a- verlo usato; in caso di influenza, rimanere a casa (fino a 48 ore dopo aver esaurito lo sfogo febbrile) e limitare i contatti con altre persone per evitare di infettarle. Per il trattamento di questa nuova influenza sono disponibili farmaci antivirali, distribuiti direttamente ai Reparti di Malattie Infettive che avranno in cura i pazienti. I farmaci antivirali non hanno alcuna utilità se presi prima di una possibile esposizione al virus.

26 28 CRONACA SondrioSocietà CONVEGNO/1 A SONDRIO UN INTERA GIORNATA DI APPROFONDIMENTO DEDICATA AI SUICIDI La Malaombra: il male di vivere L iniziativa vuole essere solo il primo passo per realizzare qualcosa di concreto a sostegno dei più fragili... pagine a cura di ENRICA LATTANZI Che l argomento fosse di quelli tosti, di quelli che interessano, mobilitano e scuotono le coscienze lo si era capito subito. Venti minuti prima dell inizio del convegno era impossibile trovare un parcheggio in zona Policampus. E che il tema all ordine del giorno fosse di quelli nei confronti dei quali è giunto il momento di fare qualcosa lo si intuiva intercettando i discorsi dei partecipanti, in attesa che i lavori prendessero il via anche nei momenti più rilassati, di fronte a una tazza di caffè «Sì, va bene, oggi questa iniziativa, ma poi, dopo?». Già perché quella affrontata era ed è una questione che non consente prove d appello, perché in essa si incontrano e scontrano senso della vita, senso della morte, senso della speranza. La scorsa settimana il Policampus di Sondrio ha ospitato il convegno La Malaombra: il perturbante caso dei suicidi in una vallata alpina. Un occasione, DE PIL IAMOCI: ADESSO C È IL BIL. BASTERÀ? Capire. Leggere. Analizzare. Trovare un filo conduttore. Uno schema interpretativo che aiuti a decifrare dati ed eventi. Nei giorni successivi al convegno la Malaombra la nostra attenzione è stata attratta da una serie di coincidenze. Proprio nella settimana in cui si è svolto l incontro sondriese, un po in tutta Italia si sono tenute manifestazioni e iniziative dedicate alla sensibilizzazione e alla prevenzione del fenomeno suicidi. Fortunatamente, in Italia, provincia di Sondrio compresa, i numeri sono in calo. Negli ultimi 25 anni il decremento è costante. Abbiamo letto le statistiche Istat. La prima circostanza ad affermarsi evidente è che un anno non è mai uguale all altro. Principio valido per tutti tranne che per la provincia di Sondrio. Mentre in alcune realtà, come Vercelli, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola, Trieste, Genova, Savona, la Sardegna, ci possono essere forbici anche molto ampie, in Valtellina e Valchiavenna l andamento è simile di dodici mesi in dodici mesi: non ci si discosta mai molto dai casi di suicidio ogni 100mila abitanti. Il fattore geografico. C è chi parla di isolamento. Di incombenza delle montagne Come la mettiamo con gli alti tassi della Liguria o di Trieste (esaltata come città mitteleuropea) o di Perugia (nota per l università degli stranieri)? Stride, poi, il dato del centro e sud Italia. Il fenomeno suicidario è praticamente sconosciuto nel Lazio (anche nella sabina Rieti, molto simile per dimensioni e contesto a Sondrio), ma anche a Napoli o in Calabria, a Crotone, ad esempio, dove è prossimo allo zero (e lì non è che i problemi non manchino ). Colpisce anche un altra osservazione: quella dei tentati suicidi. Un indicatore di malessere significativo. I numeri più alti li troviamo in Emilia-Romagna e in Toscana (Siena innanzitutto). Come la mettiamo? Due regioni esemplari dal punto di vista delle offerte culturali, dei divertimenti, del vivere bene, dei servizi alla persona e dei comuni a misura di cittadino Una difficoltà a individuare punti di riferimento oggettivi, ricette universali, formule matematiche di immediata applicazione che sollecita ancora di più la riflessione e la convinzione che sia necessario mantenere alta l attenzione sull argomento. Spesso si sente dire che il suicidio sia figlio del benessere economico. Ma ci si mette il Sole24Ore di inizio settimana a incrinare anche questo caposaldo. Il quotidiano economico, lunedì scorso, ha pubblicato una classifica realizzata insieme al Centro studi Sintesi, con la quale si è voluto dare una valutazione differente del benessere delle province italiane, che non fosse legata soltanto al dato numerico del Prodotto interno lordo. Al posto del Pil, dunque, è stato definito un nuovo dato chiamato Bil, utilizzato per dare la misura attraverso un indice del Benessere interno lordo. I dubbi sulla capacità reale del Pil di dare una dimensione della felicità ha radici lontane. Tra i primi a lanciare il sasso ci fu Robert Kennedy. «Il Pil misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta», disse nel marzo 1968 all Università del Kansas. Quarant anni dopo la commissione guidata da Joseph Stiglitz, incaricata dal presidente francese Nicholas Sarkozy, è ripartita dalla ricerca del benessere pluridimensionale. Una nuova formula della felicità frutto del mix di otto elementi: le condizioni di vita materiali, la salute, l istruzione, le attività personali, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, l ambiente, l insicurezza economica e fisica. Dalla ricchezza del Paese il focus si sposta verso l individuo e la famiglia, con un occhio di riguardo all ambiente e alla sostenibilità. Per tenere conto non solo della quantità, ma anche della qualità. Al termine, è risultata vincente la provincia di Forlì-Cesena con 170 punti e ben 21 posizioni più in alto rispetto alla classifica del Pil, seguita da Ravenna (169 punti e 25 posizioni più in alto della classifica Pil) e Firenze (168 e 3 posizioni più in alto della classifica Pil). Sulle 103 posizioni censite, Sondrio si è attestata al sedicesimo posto con 130 punti e 19 posizioni guadagnate rispetto alla classifica Pil (Milano orbita intorno al quarantesimo posto). Si accettano suggerimenti e chiarimenti quella di giovedì 17 settembre, per parlare di fatiche e sofferenze troppo spesso nascoste, taciute, sottovalutate o male interpretate. Un intensa giornata di approfondimento pensata per essere un punto di partenza, per lanciare un appello a tutte le espressioni della società civile dalle istituzioni al mondo dell imprenditoria, passando per parrocchie, scuola, volontariato, associazionismo, per dare un seguito alle parole, per affrontare, coralmente, un problema serio e drammatico. Questo, in sintesi, il significato e la finalità dell incontro, che ha riunito attorno allo stesso tavolo decine di relatori e ha incollato in sala centinaia di persone per riflettere sul profondo male di vivere che interessa Valtellina e Valchiavenna e che vede questa provincia lombarda al quarto posto in Italia per il numero di persone che decidono di togliersi la vita. Dati che la pongono ben al di sopra della media nazionale insieme ad altri territori montani ma non solo e con percentuali vicine a quanto accade nei Paesi scandinavi e baltici, in Cina, Russia o nella vicina Svizzera. «È un fenomeno che mi lascia senza parole, perché sostanzialmente non riesco a capirlo». Così ha ammesso il prefetto Chiara Marolla aprendo il convegno. «Siamo di fronte a percentuali importanti ha aggiunto e sono indispensabili momenti come quello che stiamo condividendo, perché a volte sono sufficienti piccole attenzioni, gesti semplici, domande sincere che testimonino l importanza dei rapporti umani e che fanno sentire le persone meno sole». «Siamo partiti dalla realtà ha esordito il direttore della Caritas di Valtellina e Valchiavenna don Augusto Bormolini. Non si può negare il fatto che nelle nostre valli si registrano alte percentuali di suicidi. La Caritas, di fronte a questo problema, si è sentita chiamata in causa, perché l essere a servizio significa anche studiare, conoscere, vivere, approfondire le cause delle molteplici forme di povertà riscontrabili sul nostro territorio. E quella del non voler vivere, del non riuscire più a dare un senso alla propria vita è una povertà estrema Il problema dei suicidi non va rimosso, ma assunto. Insomma: ci riguarda. Non è solo una questione limitata alla sfera dell individuo o della sua famiglia, ma coinvolge tutta la società. Non vogliamo abbandonarci a valutazioni morali, ma interrogarci su come la società percepisce il fenomeno, come lo interpreta, come lo affronta». Il convegno ha visto la presentazione, da parte di Albino Gusmeroli, dello studio fortemente voluto dalla Caritas locale e realizzato in collaborazione con un gruppo di sociologi e ricercatori del consorzio Aaster di Milano (l analisi è pubblicata sul numero 35 del mensile Communitas uscito con la data agosto 2009). Gli esperti sono stati guidati e coordinati da Aldo Bonomi, valtellinese, il quale, di fronte all ennesimo episodio suicidario, avvenuto per di più nella nativa Tresivio, parlando con don Augusto si è chiesto: «ma perché? Cosa possiamo fare?». E così, nel periodo autunno 2008-primavera 2009 una sessantina di volontari e operatori Caritas ha somministrato mille questionari quantitativi e cento questionari qualitativi in tutti i mandamenti della provincia: Chiavenna, Morbegno, Sondrio, Tirano, Bormio. Si calcola che negli ultimi vent anni, fra Valtellina e Valchiavenna, si sono verificati circa cinquecento casi di suicidio, senza contare quelli tentati o le morti sospette (ovvero decessi imputati ad altre cause ma che potrebbero nascondere il male di vivere). I più a rischio sono gli uomini. Per quanto riguarda l età, sono gli antipodi a far alzare la soglia di allarme: anziani e giovani. I primi per la nostalgia del non più, i secondi per l ansia del non ancora. Una dinamica, questa della sospensione, della via di mezzo, riscontrabile anche nella dimensione geografica. Le comunità dove si registra un tasso maggiore di suicidi sono quelle intermedie: non il paesino piccolo, all antica, dove sopravvivono le reti familiari e le amicizie, né la città, dove ci sono servizi e, sebbene in misura molto minore rispetto all orizzonte metropolitano milanese (cui, da Valtellina e Valchiavenna si guarda come a un invidiabile miraggio) non mancano opportunità di svago e di intrattenimento culturale. A rischio, dunque, sono i paesi e le cittadine in bilico fra il vecchio villaggio e il nucleo urbano terziarizzato. Più del 65% degli abitanti della provincia di Sondrio ha, nella propria cerchia di familiari, amici, conoscenti, almeno un caso di suicidio. Nel 60% dei casi chi ha scelto di togliersi la vita non aveva dato segnali apparenti di malessere, né era mai entrato in contatto con psicologi, psichiatri o assistenti sociali. C è persino chi riesce a calcolare tutto con freddezza e lucidità, andando tranquillamente al lavoro, consumando con calma i pasti, calcolando orari, spostamenti, cose da fare prima di lasciarsi tutto alle spalle Una normalità inespugnabile che nasconde un disagio silente La ricerca, come detto, è nata non per giudicare o per dare risposte affrettate, ma per capire cosa pensa la gente, come legge il problema, quale direzione pensa si potrebbe imboccare per agire e raggiungere risultati concreti. Suddivisi fra tradizionalisti (coloro cioè, che imputano il male di vivere ai cambiamenti profondi della società e che vedono in un recupero del passato e dei rapporti di prossimità la soluzione), sincretici (ovvero chi riconosce nello spaesamento e nel cambiamento una delle radici del male ma non sa bene cosa fare) e secolarizzati (i quali vedono il suicidio come fatto individuale e interpretano la solitudine come un costo da pagare alla libertà raggiunta), valtellinesi e valchiavennaschi sono concordi nel dire che il suicidio, per la provincia di Sondrio, è un allarme sociale da affrontare. Innanzitutto cominciando a parlarne, potenziando la rete dei servizi sociali, lasciando ampio spazio di azione alle realtà di volontariato e all associazionismo, promuovendo campagne informative per far capire che non si è soli. «Non nascondiamo i numeri dei suicidi come polvere sotto al tappeto ha ammonito Aldo Bonomi e non sotterriamoli nemmeno con altri numeri, ad esempio con gli indicatori del reddito, che pongono la provincia di Sondrio ai primi posti in Italia. Parliamo di questo fenomeno. Senza vergogna. Discutiamone e investiamo sul capitale delle relazioni, cominciando a lavorare sulla crisi della famiglia, ormai trasformata nel luogo di consumano guerre civili molecolari. Vengono meno le figure del padre e della madre e le famiglie non sono più capaci di tenere insieme, di far incontrare e dialogare anziani e giovani. Ci sono comunque segnali di speranza, perché Valtellina e Valchiavenna sono intessuti di saperi, competenze, sensibilità al volontariato e all associazionismo. Ci sono semi positivi, che devono mettersi in rete, dialogare, esprimere coesione sociale». La società, insomma, deve trasformarsi in comunità di destino, dove il mondo operoso e quello della cura si incontrano, insieme, a sostegno dei più deboli. Tutti devono sentirsi uniti. Senza lasciare indietro nessuno, perché spesso i più fragili, i più sensibili, sono anche i migliori

27 CRONACA SondrioSocietà 29 CONVEGNO/2 IL DIALOGO FRA IL VESCOVO DIEGO COLETTI E DAVIDE VAN DE SFROOS Alla riscoperta delle relazioni Ilavori del pomeriggio si sono aperti con un interessante e imprevisto dialogo a due voci che ha visto protagonisti il vescovo monsignor Diego Coletti e il cantautore Davide Van De Sfroos. «Questo convegno è stato l incipit del Vescovo è la sintesi di un lavoro splendido, che invita a una seria presa di coscienza, per lasciarsi interpellare e pensare azioni per il futuro. Il fenomeno, quasi LA TAVOLA ROTONDA DEL MATTINO Dai lavori della tavola rotonda del mattino è emersa con chiarezza la volontà di agire, aprendo all ascolto dell altro il cuore, prima ancora della mente. «Esistono infinite forme di suicidio ha osservato Eugenio Borgna, un luminare con una competenza profonda del fenomeno : pensiamo anche alle piaghe di alcolismo e abuso di stupefacenti Il suicidio non è un problema ma un mistero. Ci sono depressioni, tristezze, angosce, fragilità che si abbattono sulla persona senza che lei lo voglia. Mettiamoci accanto a chi soffre e condividiamone le sofferenze, provocate, magari, dal senso della solitudine, dal dissolversi di affetti e relazioni sulle quali si era molto investito». «L Azienda Sanitaria ha ricordato il dirigente Mario Ballantini in questi anni ha fatto e sta facendo molto, con progetti, percorsi, iniziative, rivolti a tutti, a partire dai giovani, per cominciare a leggere e a intercettare i segnali di disagio quando ancora sono ovattati. Nell epoca delle infinite possibilità dobbiamo imparare a educare alla positività, a far capire che la vita è fatta per ciascuno di noi. Di fronte ad alcune forme di disagio la medicina non basta e non serve. Tutta la comunità deve saper dare speranza». «Bisogna mettersi in gioco ha detto Tiziana Baruffini, psichiatra dell Asl sondriese ed essere disposti a ripartire dopo ogni sconfitta, senza abituarsi mai anche a eventi che possono ripetersi, come il suicidio. È difficile porsi correttamente di fronte alle fragilità dell uomo: c è chi pensa di trovare una soluzione nel proprio silenzio anziché nel brusio delle parole. Servono rispetto e consapevolezza che anche i saperi specialistici non sono onnipotenti. Il disagio si affronta tutti insieme». Concentrato sulle modalità con cui parlare del suicidio l intervento di Claudio Marcassoli, psichiatra e medico di base. «Il rischio dell emulazione è noto fin dai tempi dei Dolori del giovane Werther e delle Lettere di Jacopo Ortis Occorre individuare un linguaggio psico-educativo che aiuti le persone a comprendere, soprattutto il dolore e lo sgomento di familiari e amici». «Il suicidio è un emergenza sociale ha messo in evidenza Enrico Del Barba, fondatore dell associazione Pro Salute Mentale La Navicella. Esprime un sentimento di solitudine, emarginazione e disagio senza etichette. Possiamo fare qualcosa solo se ci impegniamo tutti insieme». «La scuola è in prima linea su questo fronte ha esordito il dirigente provinciale Nicola Montrone. Spesso lo scarso profitto è portato a giustificazione dell insano gesto. La scuola cerca di affrontare con delicatezza questi argomenti e di non lasciare mai soli i ragazzi, anche con misure di sostegno e di accompagnamento nei casi in cui si riscontrino difficoltà nel rendimento». «Ambiente alpino e disagio esistenziale così il presidente del Club Alpino Italiano, e sociologo, Annibale Salsa. Il tema è suggestivo. Ma non dobbiamo dimenticare che le Alpi sono diventate una barriera, una chiusura solo negli ultimi tre secoli: prima erano una cerniera fra popoli e culture diverse. I suicidi senili trovano una spiegazione nel fatto che le comunità montanare sono passate da attori ad agiti, da centro a periferia dell Europa. Il recupero folcloristico delle tradizioni, fatto a uso e consumo dell industria turistica, è una messa in scena che deprime ulteriormente e fa sentire i giovani prigionieri del proprio territorio. Solo restituendo dignità alla montagna si potrà pensare al recupero sociale, psicologico, antropologico dei suoi abitanti». Le conclusioni al giovane imprenditore Michele Rigamonti, sondriese, neopresidente degli industriali di Sondrio. «Anche in azienda mi sono dovuto confrontare con questi problemi. Come si fa prevenzione in oncologia, perché non fare prevenzione psicologica? Tutti hanno bisogno di parlare dei propri affanni, senza necessariamente aver sviluppato una patologia. Creiamo, davvero, una rete di relazioni. Molto semplicemente penso che nel momento in cui ci si sente amati sparisce la volontà di togliersi la vita». endemico, della fatica del vivere ha radici lontane. Ne indico almeno tre. Innanzitutto c è la rinuncia diffusa a trasmettere valori. Il desiderio di morte nasce dalla morte del desiderio. Gli adulti non educano più i giovani, i quali, così, non hanno più punti di riferimento liberanti di vite adulte tanto sovrabbondanti da saper andare oltre la morte. Secondo (e qui monsignor Coletti ha suggerito alcune riflessioni dall ultimo libro di Luigi Zoia): assistiamo alla progressiva morte del prossimo. Gli uomini sono sempre stati necessari gli uni agli altri. La funzione della prossimità umana non potrà mai essere sostituita. Dove sta la prossimità? Ci sono sempre più uomini depressi e incapaci di andare incontro agli altri. Pensiamo anche alle nostre abitazioni: sempre meno case e sempre più appartamenti. Terzo: il concetto di libertà. Oggi il concetto si traduce nella possibilità, per l individuo, di fare tutto ciò che vuole purchè non rechi danno all altro Se la libertà è fine a se stessa produce mostri Occorre ridare un fine alla libertà umana, riorientarla nel senso della relazione fra persone». In piena sintonia con il vescovo Davide Van De Sfroos, il quale ha assicurato la propria disponibilità a organizzare eventi, manifestazioni, concerti per affrontare il mistero suicidi e raccogliere fondi da destinare ad attività e iniziative con questa finalità. «Il punto è che è la vita ad essere pericolosa: è la vita stessa che ci uccide La morte è solo lo spazzino finale Guardiamo le persone e valutiamo con quale desiderio attendono il domani Chi decide di togliersi la vita talvolta lo fa con serena lucidità e affronta tranquillo ciò che più ci spaventa e che meno co- nosciamo. Dobbiamo tornare a educare le persone in modo corale, circolare, a partire dalla famiglia per estendersi al mondo Altrimenti siamo come criceti condannati a correre forsennati nella ruota della loro gabbietta. Si consuma, si prende, si lavora sempre più velocemente, e per farlo ci vogliono le droghe e gli stimolanti, per non perdere il ritmo Si pretende che i giovani saltino su questa giostra in movimento senza che ne abbiano la preparazione e la coscienza, la superpressione porta alla depressione e al terrore di quello che ci circonda. Il mondo è una meravigliosa macedonia, dove ciascuno può mantenere la propria identità senza ripudiare cultura e modo di essere. Invece ci stiamo abituando a un frullato informe che ci spaventa e disorienta». «Vi lascio con tre domande», è stata la conclusione di monsignor Coletti. «Che cosa è la vita? Cosa vuol dire vivere e a cosa è finalizzata la nostra vita». E ancora: «Chi è il prossimo? È una categoria o un progetto? Investiamo nelle relazioni: essere soli è come essere nessuno». L ultima: «quale umanità stiamo preparando alle generazioni future? Qualche anno fa si diceva: dio è morto, è tempo della società postreligiosa. Se muore anche il prossimo, che società saremo? Stiamo preparando un epoca post-umana?». CONVEGNO/3 GLI INTERVENTI ALLA TAVOLA ROTONDA POMERIDIANA È bene rivitalizzare i nodi sociali Il prosieguo dei lavori del pomeriggio è stato coordinato da Pierluigi Comerio e ha visto la presenza di numerosi relatori. Ci limiteremo a segnalare gli interventi che hanno presentato maggiori elementi di novità e di stimolo alla riflessione. Già il direttore della Provincia di Sondrio ha affrontato la delicata questione che investe tutti coloro che lavorano nel mondo delle comunicazioni: parlare o no degli eventi drammatici come i suicidi? «Noi adottiamo il criterio di non pubblicare - ha affermato Comerio - ma in questo campo non ci sono uniformi linee di comportamento e ognuno agisce come crede». Cecco Bellosi, dell associazione Il Gabbiano, ha ricordato come nei rapporti con i giovani ci siano «attori involontari e attori parzialmente mancati». I primi sono i gestori dei locali di divertimento, che spesso diventano i testimoni diretti e i confessori del disagio di molti giovani; i secondi sono gli insegnanti, ai quali ormai si chiede di essere dei veri e propri assistenti sociali. Molti non se la sentono di svolgere questo compito e cercano vie di fuga, abbandonando così la scuola a se stessa. Massimo Bevilacqua ha sottolineato la necessità che fra la «comunità della cura» (cioè di coloro che si occupano di risolvere i molteplici problemi) e «la comunità operosa» ci sia un più stretto rapporto, per aiutare gli individui a superare quello strano miscuglio di orgoglio e timidezza che li blocca e impedisce loro di esprimere i propri sentimenti. La stessa difficoltà a confidarsi, da parte dei giovani, è stata rilevata dalla professoressa Alessandra Agostini. Viceversa Massimo Pinciroli, della Lavops, ha affermato che spesso le persone si sentono particolarmente invogliate a parlare con i volontari, perché notano in loro disponibilità all ascolto e calore umano. Tra le varie categorie sociali, poi, presentano un elevato di rischio di cadere nella depressione gli ex carcerati e i neopensionati. Le numerose associazioni di volontariato possono aiutare tutti costoro a trasformarsi da potenziali soggetti di malessere in diffusori di benessere per gli altri. Successivamente Ivan Fassin ha sviluppato alcune riflessioni sul ruolo del sindacato, Francesco Guicciardi ha presentato le attività della Fondazione Credito Valtellinese per la formazione e l orientamento dei giovani, Aldo Rainoldi ha portato l esperienza di un giovane imprenditore e Katry Mingardi ha brevemente illustrato le attività dell associazione Asis dedicate proprio alla prevenzione del fenomeno dei suicidi (a queste svariate iniziative Il Settimanale aveva già dedicato a suo tempo ampi servizi). Anche nel successivo confronto tra Marina Cotelli ed Ercole Piani è emerso in maniera evidente il motivo che è stato riproposto in quasi tutti gli interventi: lo stato di solitudine in cui spesso si trovano gli individui (fonte primaria dello stato di malessere) e la necessità di migliorare i rapporti fra noi, in famiglia, con i nostri vicini, perché «i veri interlocutori di coloro che vogliono suicidarsi sono proprio i vicini di casa». Di particolare interesse l intervento di Jonny Dotti, di Welfare Italia. Oggi, ha affermato, oltre il 50% delle prestazioni mediche avviene nel campo privato. È necessario aiutare questa ampia domanda ad aggregarsi, in modo che trovi migliore assistenza e costi decisamente inferiori. Nell interminabile maratona pomeridiana è seguita poi una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di ben sette amministratori: Giulio Boscagli della Regione Lombardia, Gianni Salvadori della Regione Toscana, Enrico Borghi, Giuseppina Ardemagni, Benedetto Della Vedova, Alcide Molteni e Giuliano Pradella. Impossibile fare un resoconto di tutti gli interventi (anche perché i politici non sono mai brevi). In sintesi, è emerso il fatto che il fenomeno dei suicidi riguarda in modo più rilevante alcune aree: è necessario quindi svolgere indagini accurate per individuarne le cause e per elaborare strategie di intervento; non è vero che nelle nostre comunità mancano associazioni ed iniziative: è necessario piuttosto che fra loro ci sia un maggior coordinamento, per evitare che ciascuno vada per conto proprio; non dobbiamo mitizzare il passato come il tempo della solidarietà e delle intense relazioni personali: i problemi ed il fenomeno del suicidio, purtroppo, sono sempre stati presenti nella nostra società. Proprio in conclusione dell intensa giornata è venuto uno di quegli interventi che più hanno fatto presa nell animo dei partecipanti, perché nato non da fredde analisi sociologiche, ma da una lacerante esperienza personale. Mariagrazia Zanaboni, docente di latino e greco presso il liceo classico, qualche anno fa ha vissuto il dramma di un nipote che a 16 anni si è tolto la vita, senza aver mai manifestato sintomi di malessere. Nell intensità di questo dramma, è nato in lei un imperativo: «bisogna fare qualcosa di più per i giovani». Ha lasciato la carriera scolastica e si è dedicata completamente alla nuova missione di aiuto e di sostegno ai ragazzi, con lo scopo primario di prevenire il fenomeno dei suicidi, fondando l associazione «L amico Charly» e «l Officina dei Giovani» (nei due rispettivi siti internet è possibile trovare ulteriori informazioni). La parola conclusiva è toccata a don Virginio Colmegna, che ha ribadito ancora una volta il motivo più ricorrente del convegno: la necessità di «rivitalizzare i nodi sociali e le relazioni: dalla famiglia, al condominio, alla città, al Paese; gli specialismi sono importanti, ma è necessario unificarli, ponendo sempre al centro di tutto la persona». C.R.

28 30 CRONACA Valchiavenna PIURO-PROSTO LA NUOVA GUIDA DELLA COMUNITÀ È PADRE AGOSTINO QUADRIO, DI ROGORBELLO La comunità ha accolto il parroco Aquasi un anno e mezzo dalla scomparsa del compianto arciprete don Gustavo, la parrocchia Beata Vergine Assunta in Piuro-Prosto ha nuovamente un proprio pastore. Si tratta di padre Agostino Quadrio, valtellinese originario di Rogorbello, appartenente alla Congregazione religiosa dei Preti del Santissimo Sacramento fondata in Francia da San Pier Giuliano Eymard, a metà del XIX secolo; in Italia questi religiosi sono comunemente chiamati Sacramentini. Sabato 19 settembre è stato quindi un giorno di festa per la comunità parrocchiale che, tutta, è voluta accorrere ad accogliere il nuovo parroco. Accompagnato dai parrocchiani di Rogorbello è giunto sul sagrato della chiesa dell Assunta dove il sindaco ha pronunciato un messaggio di benvenuto, tratteggiando le caratteristiche salienti della Communitas Plurii e auspicando collaborazione e dialogo. Accompagnato dal delegato del Vescovo, Mons. Ambrogio Balatti, ed eseguita la vestizione è stato portato all altare ove ha avuto luogo la cerimonia di insediamento. È seguito quindi il messaggio di benvenuto del Consiglio pastorale il cui rappresentante, dopo avere tratteggiato le caratteristiche delle forze vive della parrocchia e della comunità civile, ha insistito sull opportunità che padre Agostino, prima di entrare nel vivo della propria a- zione pastorale tocchi con mano la realtà della parrocchia e conosca la comunità di Prosto. Il Consiglio Pastorale ritiene infatti che, in assenza di questa diretta conoscenza, le iniziative di carattere interparrocchiale che dovranno essere messe in campo, nella prospettiva di una pastorale più unitaria ed integrata, resterebbero avulse dalla realtà concreta e di difficile attuazione, come tutte le decisioni calate dall alto. Consci delle difficoltà che derivano dalla scarsità numerica di preti, la comunità parrocchiale non osteggia queste iniziative interparrocchiali (già contenute nel piano pastorale della diocesi) purché le medesime siano messe in atto gradualmente, di comune accordo, senza inutili forzature e senza rinunciare a quella parte di identità parrocchiale che fa bene alla comunità stessa e non nuoce alla comunione interparrocchiale (lettera di don Ambrogio ai parrocchiani di Prosto). Nel corso della Messa i gruppi parrocchiali, a nome di tutta la popolazione, hanno manifestato particolare riconoscenza al vescovo Diego Coletti per il dono di padre Agostino ed hanno espresso un ringraziamento ai sacerdoti che in questi mesi hanno garantito il normale svolgimento della vita ecclesiale. Al termine della cerimonia un rinfresco è stato offerto presso l antico Hospitale. Domenica 20, dopo la messa solenne - accompagnata dalle musiche polifoniche della Corale - e la visita al cimitero, è seguita l agape fraterna dove padre Agostino ha iniziato a conoscere e farsi conoscere, riuscendo a rompere il ghiaccio ed a fare breccia nel cuore dei parrocchiani. Da oggi padre Agostino è al lavoro; la comunità parrocchiale ha già avuto un assaggio della sua umanità che gli consentirà di esser vicino in particolare agli anziani, alle famiglie in difficoltà, alle persone sole. TERRITORIO UNA VETRINA Notizie in breve IL TORRENTE SCHIESONE TORNA A VIVERE Sabato 19 settembre, l Unione pesca sportiva della provincia di Sondrio ha immesso 1600 esemplari di trote fario lungo il torrente Schiesone a Prata Camportaccio. L intervento punta a ripopolare il corso del fiume che in passato era stato penalizzato da una presenza di acqua molto irregolare. Da più di 10 anni la pesca non era più praticata sullo Schiesone. Alfonso Ghezzi, ambientalista, ha dichiarato la necessità di sorvegliare ora più che mai che le nuove opere sul torrente, come le briglie e la centralina, rispettino il flusso costante delle acque fissato dalla norma». LAVORI DI PAVIMENTAZIONE SULLA STATALE DELLO SPLUGA L Anas comunica che, al fine di eseguire lavori di pavimentazione ed opere complementari lungo la strada statale 36 del lago di Como e dello Spluga (tronco: Chiavenna - Confine di Stato al passo dello Spluga), si rende necessaria la chiusura al transito nel periodo fino alle ore di venerdì 25 settembre e tra le ore 8.00 di lunedì 28 settembre e le ore di mercoledì 30 settembre nel tratto di statale compreso tra il km 133,000 (abitato di Campodolcino) ed il km 136,300 (abitato di Pianazzo di Madesimo). Il traffico sarà deviato lungo la strada provinciale 1 di Isola tra le località Campodolcino-Isola e Pianazzo di Madesimo. L impresa esecutrice dei lavori si occuperà di indicare le limitazioni al traffico tramite segnaletica di cantiere e cartelli informativi. TRASPORTO STUDENTI Con la ripresa della scuola, gli studenti della Valchiavenna che studiano a Colico hanno trovato la sorpresa negativa di dover pagare sia il treno per frequentare le scuole a Colico, sia il pullman per tornare a casa alle ore La Provincia non ha rinnovato l accordo che da marzo 2009 aveva consentito agli studenti di tornare a casa col pullman utilizzando il solo abbonamento ferroviario. Essendo ancora aperti numerosi nodi relativi agli orari, i rappresentanti degli studenti hanno chiesto a Palazzo Muzio di intervenire al più presto per ripristare una situazione in grado di venire incontro alle necessità di studenti e familiari. CHIAVENNA LUTTO PER TUTTI A Dio Giovanni Strappato in brevissimo tempo all affetto dei suoi cari e di tanti amici da un male incurabile, è morto, lunedì 21 settembre, il professor Giovanni Giorgetta. La comunità civile ed ecclesiale di Chiavenna e della Valchiavenna perde con la sua morte un validissimo esperto di storia locale, un esponente significativo nell ambito di alcune iniziative storico-culturali. Cresciuto fin da piccolo a Villa di Chiavenna alla scuola di don Peppino Cerfoglia (fondatore del Centro Studi Storici della Valchiavenna), aveva ereditato dal venerato sacerdote la passione per lo studio della storia locale, coltivata per tutta la vita attraverso un accurata, perfino meticolosa, consultazione dei vari archivi parrocchiali e delle biblioteche, fino a diventare uno dei più noti specialisti in questo campo. Molto apprezzato per le sue competenze, curava alcune ricerche storiche collaborando attivamente con riviste e pubblicazioni varie. IL RICORDO DEL CENTRO STUDI Il Centro di studi storici valchiavennaschi annuncia la scomparsa del professor Giovanni Giorgetta, fondatore e consigliere dell associazione dal Nato a Villa di Chiavenna l 1 agosto 1943, per la sua costanza e serietà scientifica allo studio della storia di Valtellina e Valchiavenna il professor Giorgetta è stato uno dei più importanti storici della provincia di Sondrio e un autorevole studioso di dialettologia. Il presidente, i consiglieri e i soci del Centro di studi storici valchiavennaschi porgono alla moglie Mariella e al figlio Valerio le più sentite condoglianze. Di carattere riservato e schivo, non amava mettersi in mostra, ma offriva generosamente la sua disponibilità per aiutare i sacerdoti e le parrocchie a sbrigare le varie faccende relative agli onerosi impegni di carattere storico e artistico (ricerche negli archivi parrocchiali, pratiche da inviare in Soprintendenza, collaborazione per la gestione del Museo del Tesoro, ricostruzioni storiche particolari, Notiziario interparrocchiale, Settimanale della diocesi, ecc). Uomo retto e coerente, sorretto da solida fede cristiana, fermo nelle sue convinzioni ma mai invadente, con gli a- mici era capace di affettuosi gesti di sincera e fraterna amicizia. In tanti sentiranno la sua mancanza, certamente la comunità ecclesiale chiavennasca, la quale gli deve un doveroso e riconoscente ringraziamento per la sua preziosa e generosa collaborazione. Alla moglie Mariella, al figlio Valerio, a don Remo e a tutti i familiari sentite condoglianze a nome di tutta la comunità. dab Tutti gli amici de Il Settimanale della diocesi esprimono dolore per la scomparsa del caro Giovanni amico e prezioso collaboratore. Alla moglie Mariella, al figlio Valerio, a don Remo e a tutti i familiari la vicinanza nel cordoglio e il ricordo nella preghiera.

29 CRONACA Sondrio&provincia 31 SONDRIO PRESENTATA UNA NUOVA INIZIATIVA CHE COINVOLGE I MALATI E I LORO FAMILIARI Per l Alzheimer ora c è il Cafè Sta nascendo un progetto che rappresenta un punto di incontro e dialogo per chi si deve confrontare con le malattie degenerative senili di PIERANGELO MELGARA Nel corso di una breve conferenza presso la sala Vitali del Credito Valtellinese, a Sondrio, è stata presentata l iniziativa Alzheimer Cafè Un luogo d incontro per non dimenticare e sorridere, promossa dall Associazione Alzheimer e Demenze della provincia di Sondrio con sede in via Stelvio 25 presso la Divisione di Neurologia del Presidio Ospedaliero di Sondrio dell Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna (telefono , info@alz heimersondrio.com). La curatrice del progetto, la psicologa Paola Ortelli, dopo aver ringraziato l Associazione Amici degli Anziani presso cui Alzheimer Cafè ha trovato ospitalità, la Fondazione Cariplo e il Comune di Sondrio per il determinante contributo conferito, e medici e infermieri per la loro disponibilità, ha esposto in sintesi gli obiettivi e le modalità dell iniziativa. «La crescente diffusione delle malattie croniche e degenerative come l Alzheimer e le demenze senili ha spiegato Ortelli è direttamente connessa con la maggiore aspettativa di vita raggiunta in Euro- pa. Per queste patologie oggi si possiedono solo medicinali sintomatologici, cioè che non portano a guarigione, ma agiscono sui sintomi, riducendone e rallentandone le manifestazioni. Per questo si punta molto sulla medicina riabilitativa per contrastare lo scadimento cognitivo, comportamentale e funzionale del paziente, per mantenerlo il più a lungo possibile capace di autonomia nella gestione di se stesso e di relazione col mondo esterno». Tra l altro, l assistenza di questi malati è difficile, sia perché assorbe tutte le energie di chi se ne prende cura (in inglese caregiver, cioè fornitore di cure), sia perché spesso costoro perlopiù, i familiari stessi si isolano per la difficoltà emotiva di accettare una malattia così fortemente invalidante del proprio congiunto e per il timore di non essere accettati dalla società. Dunque, l esperienza di Alzheimer Cafè si propone di offrire condivisione e compartecipazione della condizione di malattia delle persone affette da demenza, con altri anziani sani, coi familiari dei malati stessi, in particolare con coloro che se ne prendono cura e con tutte le persone che intendono avvicinarsi e vivere con maggiore coinvolgimento e consapevolezza queste realtà. Al tempo stesso esso rappresenta un momento di cura del malato e del familiare, che potranno beneficiare di interventi professionali mirati al benessere di entrambi. Allo scopo saranno promosse attività formative e di counselling a favore di chi assiste questi malati, attuando gruppi di terapia della reminiscenza destinati ad anziani sani e malati, gruppi di sostegno per i caregiver dei malati, gruppi di formazione per volontari, caregiver e operatori e gruppi di valutazione per volontari e operatori. Inoltre, si terranno dei momenti conviviali destinati ad attività ludico creative, che apportino coesione e integrazione tra tutti i partecipanti, sani o malati. Chi volesse partecipare, parente o volontario, può telefonare per informazioni al numero , mentre l Alzheimer Cafè ha sede a Sondrio in via SANTUARIO MADONNA DI TIRANO: 505 ANNO DELL APPARIZIONE Martedì 29 settembre alle ore durante la S. Messa solenne celebrata dal vescovo monsignor Diego Coletti saranno conferiti i Ministeri del Lettorato e dell Accolitato a sette candidati al diaconato permanente. NOVENA DELL APPARIZIONE È iniziata domenica 20 settembre: alle ore 5.30 con la recita del Santo Rosario, la recita delle litanie mariane; ore 6.00 la Santa Messa con omelia tenuta da fra Rinaldo Verdelli del Convento di Colda. La celebrazione terminerà con la recita della nuova preghiera, da poco composta dal nostro vescovo Diego Coletti, alla nostra Madonna di Tirano. Sante Messe anche alle ore 7.30, 9.00 e (venerdì anche alle ore 16.00). FESTA SOLENNE DEL 505 ANNIVERSARIO DELL APPARIZIONE Sarà martedì 29 settembre, con il seguente programma: ore 5.30: Santo Rosario, litanie ore 6.00: Santa Messa presieduta dal prevosto di Tirano, don Remo Orsini ore 7.30 e 9.00: Sante Messe ore 10.30: Santa Messa solenne presieduta dal vescovo mons. Diego Coletti e concelebrata da sacerdoti e religiosi presenti. Durante la celebrazione saranno benedette le due nuove statue in legno policromo della Madonna e del beato Mario, modellate sulle immagini dipinte nell affresco del 1513 ore 15.00: recita del Santo Rosario, canto delle litanie e benedizione eucaristica ore 18.00: Santa Messa ore 20.30: processione con le nuove statue e accompagnamento della Banda di Madonna INCONTRO DELLE CONFRATERNITE DELLA DIOCESI DI COMO Domenica 11 ottobre si ripeterà per la quinta volta l esperienza dell incontro delle Confraternite della diocesi di Como presso il santuario. È sempre un occasione di crescita e manifestazione della fede oltre che di conoscenza reciproca e condivisione tra uomini e donne che nelle loro parrocchie si mettono a servizio della comunità in particolari celebrazioni e momenti liturgici. Programma: ore 9.30: accoglienza dei confratelli e delle consorelle ore 10.00: relazione Lo Statuto delle Confraternite tenuta da Riccardo Carminati, delegato regionale delle Confraternite lombarde ore 11.00: Santa Messa preceduta dalla breve processione dei confratelli con le loro insegne sacre e divise proprie ore 12.30: pranzo ore 14.00: ripresa dell incontro con discussione sul tema trattato al mattino ore 15.00: preghiera conclusiva. Maffei 40 presso l Associazione Amici degli Anziani ed è aperto il giovedì dalle ore alle ore Per la Giornata mondiale dell Alzheimer l Associazione Alzheimer e Demenze organizza per sabato 26 settembre alle ore una Cena benefica con eventi gastronomici, che si terrà in via Lungomallero Diaz 18 presso la Sala delle Acque di Palazzo Sertoli Guicciardi (sede del B.I.M.). Conferma di partecipazione va data entro lunedì telefonando al numero Inoltre, sempre sabato 26 settembre, la stessa associazione promuove l iniziativa Una mela per l Alzheimer, gazebi con banchi di distribuzione mele organizzati grazie alla collaborazione del Consorzio Tutela mela di Valtellina. La manifestazione si svolgerà dalle ore 8.00 alle ore a: Sondrio, in piazzale Bertacchi; a Morbegno, in piazza Sant Antonio; a Chiavenna, in via Dolzinoangolo piazza Bertacchi. Le offerte raccolte contribuiranno ai progetti sociali dell associazione.

30 32 CRONACA SondrioCultura PRESENTAZIONE IN PROGRAMMA A MAZZO IL 26 SETTEMBRE Libro su Bellaguarda OTTOBRE ARRIVA LA XXIII EDIZIONE Sondrio Festival L associazione culturale Bellaguarda è un associazione senza scopo di lucro con sede nel Comune di Tovo di S. Agata che opera per valorizzare il patrimonio artistico e culturale dell area. L associazione prende il nome dal Castello di Bellaguarda, un bene architettonico di grande valore, al cui recupero e valorizzazione l associazione ha contribuito sia attraverso la partecipazione al progetto Circuito della Antica Pieve di Mazzo sia con iniziative proprie. L Associazione sviluppa la sua attività secondo tre direttrici di intervento: promozione di attività culturali in ambito locale quali concerti, manifestazioni culturali, visite guidate; attività di studio, ricerca e documentazione iconografica sul patrimonio storico e culturale sviluppata sia direttamente dai soci sia mediante collaborazioni con studiosi di grande esperienza e competenza; attività editoriale per la pubblicazione di materiale documentale sul patrimonio artistico ed architettonico. Oltre al volume sul Castello di Bellaguarda che verrà presentato il 26 settembre l associazione ha pubblicato tre ulteriori volumi: Nell antica Pieve di Mazzo, Il recinto sacro di Tovo e Il salone degli stemmi di Palazzo Lavizzari-Araldica storia e arte a Mazzo di Valtellina. Il libro viene presentato questo fine settimana e si intitola: Il castello dei Venosta di Bellaguarda - Vicende storiche e intervento di valorizzazione. In 180 pagine gli storici locali, Aurelio Levi e Gregorio Luigi Fanetti, hanno voluto ripercorrere storia, tradizioni e curiosità della ridente frazione della mezza costa campodolcinese. I due autori, collezionisti e studiosi di cultura di Campodolcino e delle sue frazioni, da tempo hanno raccolto foto, cartoline, documenti storici che sono infine diventati un graditissimo volume dal titolo Omaggio a Fraciscio e alla sua gente. Non mancano nella pubblicazione cartine e mappe antiche, filatelia e numismatica, documenti, tradizioni, storie e costumi, giochi e altri argomenti interessanti legati alla piccola frazione situata in Valle Spluga a 1341 m. sul mare. I CONTENUTI DEL LIBRO L opera illustra il castello di Bellaguarda che, immerso tra i castagneti, domina dall alto il paese di Tovo di Sant Agata. La struttura, rimasta a lungo abbandonata e ricoperta dalla vegetazione, è al momento oggetto di un intervento di restauro conservativo che porterà al pieno recupero dei ruderi e, in prospettiva, al riutilizzo delle strutture a fini turistici. Il contributo di don Remo Bracchi costituisce un primo, prezioso affondo nella toponomastica locale che tanto svela anche della storia più antica del borgo e del suo territorio. L intervento di Palazzi Trivelli è volto a revisionare e completare, alla luce di una accuratissima ricerca d archivio, l albero genealogico della famiglia dei Venosta di Bellaguarda, che costruì e abitò il castello. Tenendo conto del ruolo di primissimo piano svolto in Alta Valtellina dalla potente famiglia dei Venosta di Matsch, la revisione dell albero genealogico del ramo dei Bellaguarda si pone come primo tassello di un più ampio e auspicabile lavoro sulla famiglia. Il testo conterrà tuttavia anche cenni alla composizione sociale di Tovo all epoca in cui il castello era abitato, gettando i presupposti per la stesura di una storia del paese. Il contributo di Guido Scaramellini fornisce le coordinate storiche necessarie per inquadrare il castello nell ambito del sistema fortificato dei Venosta nell area dell antica pieve e nel Bormiese, con raffronti con il sistema difensivo dei Vicedomini nel Terziere Come affermato nel libro il nome Fraciscio, antico Frazitium, non ha una chiara spiegazione, il documento più antico che riporta questo nome è una pergamena del 1217, conservata nell Archivio Laurenziano di Chiavenna. Come spiegano gli autori nella prefazione, con questa pubblicazione hanno voluto rendere partecipi tutti i fraciscesi e coloro che sono legati alla frazione, di una parte di memoria legata agli ultimi due secoli e la proposta ha ottenuto l adesione di molte famiglie che hanno contribuito volentieri a fornire ulteriore documentazione. In un epoca in cui tutti sembrano preoccuparsi del futuro - commentano, - abbiamo voluto mettere a disposizione dei giovani materiali che li spingano a cercare nelle loro origini, ai meno giovani un po di amarcord e a coloro che si sono allontanati da Fraciscio un motivo per sentirsi ancora partecipi e per i numerosi e affezionati villeggianti un occasione di conoscenza. Nel volume sono stati affrontati numerosi argomenti relativi al modo di vivere e di sbarcare il lunario del piccolo paese, dall agricoltura all allevamento, dalla preziosità del bosco al contrabbando, dal turismo all emigrazione, ai grapat. Non manca il ricordo di personaggi che hanno lasciato un segno nella storia locale: tra cui il notaio e pittore secentesco Giovanni Battista Macolino, il sacerdote e storiografo Gian Giacomo Macolino, Giovanni inferiore e dei Beccaria e Quadrio nel Terziere di mezzo. Scaramellini analizza in chiave critica quanto già scritto dal Pedrotti e gli accenni contenuti nella storiografia locale, aggiungendo informazioni tratte da inediti documenti reperiti presso l Archivio di Stato di Sondrio. Del sistema difensivo in oggetto, vengono rimarcati i caratteri comuni e quelli peculiari rispetto ad altre opere simili nel territorio provinciale: da quello che doveva essere il castello gemino di Chiavenna al castello di Domofole, dal castello Masegra di Sondrio al castello De Piro di Montagna e a quello gemino di Grosio ecc. A Dario Foppoli, Stefania Guiducci e Marzio Mercandelli spetta il compito di descrivere le complesse operazioni di restauro effettuate sul castello: dalle indagini preliminari, ai lavori di consolidamento e di sistemazione dell area. Dario Gallina introduce il lettore in un argomento tecnico, quello delle analisi stratigrafiche degli alzati, con la duplice finalità di esporre i risultati raggiunti e di avvicinare anche i non addetti ai lavori ad una fase di studio preliminare di fondamentale importanza nel contesto di un restauro ben condotto. Marco Foppoli illustra, infine, il percorso che ha portato alla creazione dello stemma del Comune di Tovo, che proprio dalla presenza del castello prende spunto. Chiude il volume una ricca bibliografia, strumento fondamentale di studio e approfondimento. CON CARTINE E MAPPE UN RICORDO SPECIALE ANCHE PER DON LEVI Nuova pubblicazione su Fraciscio Battista Trussoni, Lorenzo Guanella, mons. Tomaso Trussoni, don Tomaso e don Abramo Levi, per non dimenticare il beato Luigi Guanella, che ha dato il nome alla zona pastorale della Valchiavenna, don Paolo Trussoni tuttora docente del corso di Storia della Teologia contemporanea presso il seminario di Como, oltre che parroco di Desco-Paniga. Un ricordo speciale è stato dedicato a don Abramo Levi, scomparso nel 2007, grande conoscitore della storia di Fraciscio, che ha lasciato numerosi scritti di spiritualità e avrebbe certamente apprezzato questa pubblicazione. Un volume, interessante, di piacevole lettura e attraente per la quantità di foto e di ricordi. La XXIII edizione di Sondrio Festival, in programma dal 5 al 10 ottobre, è pronta al via con una serie di importanti novità apportate dall organizzazione di Assomidop, l ente formato da Comune di Sondrio, Club Alpino Italiano, Consorzio Bim dell Adda, Parco Nazionale dello Stelvio e Parco delle Orobie Valtellinesi che dal 1998 allestisce nel capoluogo valtellinese la prestigiosa rassegna internazionale di documentari sulle aree protette. Anzitutto, la presenza di Marcia Theóphilo, la poetessa brasiliana paladina della Foresta A- mazzonica che figura tra i candidati al Premio Nobel per la letteratura, in assegnazione a dicembre, e sarà protagonista di una delle serate del festival. La Theóphilo, che vive in Italia dal 1971 ed è perfettamente bilingue, ha cantato nei suoi libri la natura selvaggia, le genti e i miti della regione amazzonica e da anni combatte appassionatamente per preservarne la ricchezza ambientale e culturale. Ha pubblicato racconti, saggi ed undici volumi di poesia, tra cui I bambini giaguaro (1996), Amazzonia respiro del mondo (2005) e Amazzonia madre d acqua (2007). Anche quest anno il festival prevede un coinvolgimento diretto dei ragazzi delle scuole, che però si cimenteranno con un mezzo espressivo diverso: la televisione. Sotto la guida del regista Enzo Meli (tra i fondatori delle tv private in Italia) alcuni alunni delle scuole medie ed elementari di Sondrio daranno vita in apposite aule didattiche alla realizzazione di un vero e proprio format televisivo sui temi della natura e dell ambiente. «In questo modo spiega Simona Nava, direttore di Assomidop - intendiamo formare quello che sarà il pubblico di domani con attività che possano stimolare la creatività e la fantasia. Una vera e propria scuola di tv per questi ragazzi che hanno accolto la proposta con grande entusiasmo». Fulcro del festival sarà la rinnovata piazza Garibaldi, in pieno centro cittadino, dove verrà allestita una tensostruttura più ampia capace di accogliere 380 spettatori per sera. All interno di essa saranno proiettati gli undici documentari finalisti e troverà spazio anche una mostra permanente sull attività di parchi e riserve che documenteranno con video e filmati la loro attività a difesa della natura. «Sondrio Festival si ripropone all attenzione generale - dichiara l assessore alla cultura Marina Cotelli, presidente di Assomidop in una dimensione ancora più internazionale, grazie alla partecipazione di una scrittrice che ha fatto dell impegno ambientale la sua bandiera e che siamo onoratissimi di poter ospitare con il suo messaggio appassionato in difesa della natura. Quest anno abbiamo voluto assegnare al festival anche una maggiore centralità fisica accogliendolo nel salotto cittadino rimesso a nuovo dopo una lunga serie di lavori e siamo consapevoli che ciò aumenterà il richiamo di una manifestazione già molto apprezzata, come dimostrano le 14 mila presenze dello scorso anno».

31 CRONACA SondrioSalute 33 INIZIATIVE UNA CENA BENEFICA E L AVVIO UFFICIALE DEL SERVIZIO DI «CASA FABRIZIO» Univale unita a malati e famiglie Univale invita a festeggiare l arrivo dell autunno con un pranzo di beneficenza organizzato alle ore di domenica 27 settembre presso il Centro polifunzionale di ippoterapia gestito dalla Croce Rossa in località Nigola e messo gentilmente a disposizione per ospitare la manifestazione. Il Centro, situato in una conca incantevole fra il Comune di Teglio e quello di Chiuro, offre ai bambini (e agli adulti) la possibilità di vedere cavalli e altri animali e di giocare in piena libertà, immersi nel verde. Il costo è di 13 euro per gli adulti e 9 euro per i bambini. L intero ricavato sarà devoluto a Univale. Per motivi organizzativi si devono comunicare le adesioni al numero telefonico entro venerdì 25 settembre. Univale ricorda inoltre che è operativa Casa Fabrizio. I malati oncologici e i loro familiari che devono sottoporsi a chemioterapia o radioterapia presso l ospedale di Sondrio e risiedono in una località scarsamente collegata con il capoluogo valtellinese possono far domanda per essere ospitati nei tre nuclei abitativi (con due posti letto ciascuno) di Casa Fabrizio, siti in via Stelvio 19, a pochi passi dall ospedale. La richiesta va indirizzata ad Univale presso l Oncologia Medica dell ospedale di Sondrio: telefono Ulteriori informazioni si possono chiedere anche al medico di famiglia PERCHÉ È NATA CASA FABRIZIO? La distanza esistente fra abitazione e centro di cura può costituire un disagio di difficile sopportazione per il malato oncologico. Consapevole di questi problemi, Univale ha realizzato un progetto che risponde ai bisogni dei pazienti in trattamento di chemioterapia o radioterapia, residenti in zone disagiate rispetto al capoluogo: tre monolocali, prossimi alla struttura ospedaliera di Sondrio, possono ospitare il malato ed i suoi familiari per i tempi necessari alla cura. Fabrizio Dordi, sportivo molto noto in Valtellina, scomparso nel 2006 in seguito ad un incidente stradale, ha sempre sostenuto con convinzione e determinazione tutti i progetti che Univale e l Oncologia Medica hanno realizzato, per migliorare la qualità di vita di coloro che sono in terapia. Il nome è stato scelto da chi lo ha conosciuto ed amato, con il preciso intento di dare continuità al suo operato. Casa Fabrizio ha catalizzato cospicue e- nergie intorno ad Univale: il progetto ha coinvolto e mobilitato istituzioni come le Comunità Montane, la Pro Valtellina, la Cariplo, l Ail ma anche molti artigiani, che hanno generosamente messo a disposizione fondi, competenze e lavoro per far sì che esso diventasse realtà. Il 9 giugno scorso, Univale ha commemorato il giorno della morte di Fabrizio inaugurando i tre monolocali, pronti ad accogliere i pazienti che lo chiedano. Univale, seppure coadiuvata dalla generosità di molti partner, ha sostenuto notevoli spese per la ristrutturazione dei miniappartamenti e, attualmente, deve far fronte ai costi derivanti dalla sua gestione (spese condominiali, luce, acqua, pulizie dei locali e lavaggio della biancheria in dotazione). Proprio per essere certa di poter continuare ad erogare il servizio a favore di tutti coloro che ne abbiano necessità, Univale chiede un contributo agli ospiti. Le richieste si riferiscono ad un monolocale, indipendentemente dal fatto che venga utilizzato da una o da due persone. Per la prima settimana: centocinquanta euro. A partire dall ottavo giorno e fino alla fine del soggiorno: venti euro per ciascun giorno di permanenza. Le unità abitative vengono fornite complete di biancheria da letto e da bagno. Nel caso in cui gli ospiti lo desiderino possono richiedere cambi di biancheria a fronte di un rimborso di quindici euro per ciascun cambio completo. Nel caso in cui gli ospiti si trattengano per più di una settimana, Univale si farà carico di effettuare gratuitamente una pulizia dei monolocali, a settimane alterne. SONDALO E SONDRIO IL SERVIZIO E L EFFICIENZA SI DEVONO RAPPORTARE CON L ECONOMICITÀ Confronto sulle strutture ospedaliere provinciali Si è svolto giovedì 17 settembre, presso l Ospedale Morelli di Sondalo un incontro tra i vertici dell Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, la terza Commissione Sanità Regione Lombardia, la conferenza dei sindaci e le rappresentanze sindacali. Oggetto dell incontro la proposta di autonomia del nosocomio sondalino di iniziativa popolare giunta nei mesi scorsi sui tavoli istituzionali regionali. «Un incontro importante e costruttivo - ha affermato il direttore generale, Marco Votta - che ha dato la possibilità alla Commissione regionale di toccare con mano quanto si sta facendo qui al Morelli. Gli investimenti, tecnologici e strutturali, fatti e da fare evidenziano l interesse che la nostra azienda e la Regione Lombardia - ha proseguito il direttore generale - hanno nei confronti di questa struttura, che rimane uno dei punti di riferimento della sanità regionale, sia per il ruolo svolto in passato sia per quello che potrà avere nel futuro». Sulla proposta avanzata dalla consigliera Maria Grazia Fabrizio, di istituire un tavolo tecnico, il direttore generale ha affermato: «Come Azienda ospedaliera assicuriamo la nostra piena disponibilità a sederci al tavolo affianco a tutte le parti coinvolte». Punto focale dell incontro, la proposta di iniziativa popolare sulla costituzione dell Azienda Ospedaliera autonoma di Sondalo. Il dottor Votta ha così risposto: «In merito alla questione dell autonomia, ribadisco che tale questione non rientra nelle competenze della direzione che ha solamente un ruolo tecnico. Sarà la politica - ha concluso il direttore - che deciderà in merito». Presenti all incontro: il consigliere regionale, Gianmaria Bordoni; l assessore provinciale alla Sanità, Giuliano Pradella; il presidente della conferenza dei sindaci Alcide Molteni; il primo cittadino di Sondalo, Luigi Grassi; l assessore comunale alla Sanità, Luigi Mescia; l assessore ai Servizi sociali e alla Protezione civile, Maria Grazia Colamartina. Hanno partecipato all incontro le GIORNATA SCLERODERMIA Sabato 26 settembre torna, anche in provincia di Sondrio, la Giornata del ciclamino per combattere la sclerodermia e aiutare a far fiorire l informazione e la ricerca. I volontari del G.I.L.S. (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia) vi aspettano a Morbegno in piazza Sant Antonio dalle ore 8.00 alle ore per offrirvi il loro fiore, il ciclamino, che resiste al freddo così come gli ammalati di sclerodermia che soffrono del Fenomeno di Raynaud, cioè del tipico cambiamento di colore delle mani quando sono esposti al freddo. I volontari consegneranno un fiore in cambio di un offerta e saranno a disposizione per informare e sensibilizzare riguardo a questa malattia ancora poco conosciuta, rara, ma non rarissima, com è vero che le diagnosi in provincia di Sondrio continuano purtroppo ad aumentare. I contributi raccolti serviranno a sostenere la ricerca scientifica, indispensabile per studiare le varie sfaccettature di questa patologia cronica evolutiva autoimmune che colpisce soprattutto le donne, e le sue cause scatenanti. Sintomi caratteristici della malattia sono un ispessimento e indurimento della pelle, in particolare quella degli arti e della zona intorno alla bocca. La sclerodermia intacca anche piccoli vasi arteriosi, capillari ed organi interni tra cui cuore, polmoni e apparato gastrointestinale. Un ciclamino per conoscere, dunque, per prevenire e per aiutare. Per saperne di più si può visitare il sito o telefonare al numero verde La referente della provincia di Sondrio, Lina, si può contattare al o allo rappresentanze sindacali provinciali di Ggil, Cisl, Uil, Usae, Conf sal, Cosmed, Confedir. Sempre sul fronte ospedaliero, all indomani dell incontro sul Morelli di Sondalo, i sindacati hanno messo sul tavolo un altra importante questione inerente il nosocomio di Sondrio: la situazione del personale infermieristico nel reparto di oncologia medica. «Al momento di attivazione del nuovo reparto oncologico scrivono le organizzazioni sindacali non è stato assegnato personale apposito, ma si è provveduto a caricare i dipendenti che già operavano nei reparti di Riabilitazione Geriatrica e di Riabilitazione Specialistica anche dell assistenza ai degenti del nuovo reparto di oncologia. Da notare, peraltro, che già nei soli reparti riabilitativi, il personale svolgeva le proprie funzioni in una situazione di affanno data la consistenza del numero dei ricoverati e date, soprattutto, le particolari tipologie patologiche degli stessi (malati provenienti dalla rianimazione, neurochirurgia, post-ictus ecc..,), insomma, degenti che richiedono un assidua e particolare assistenza». In pratica, dallo scorso agosto con l apertura della nuova oncologia medica, «a disagio si è aggiunto disagio riprendono i rappresentanti dei lavoratori con la preoccupante conseguenza che malati tra i più bisognosi di cura (non solo assistenziale, ma anche psicologica) siano frettolosamente assistiti dato il rilevante e stressante carico di lavoro a cui i dipendenti sono costretti. I dipendenti temono che la loro attuale abnegazione non possa bastare per una sufficiente assistenza e chiedono interventi dell azienda mirati all incremento del personale». Il timore e- spresso riguarda «la condizione della nostra sanità provinciale concludono i sindacati è sempre più declinata verso livelli di assistenza bassi. Inoltre riteniamo pericoloso attivare iniziative aggiuntive di servizi, di per sé valide, prescindendo però dalla considerazione sulle persone che ivi operano e che sono l elemento fondante dell assistenza e della cura. Va bene investire in nuovi servizi, prevedendo le infrastrutture e le strumentazioni necessarie, ma vanno anche aggiunte le persone perché la sanità è fatta principalmente dalle persone e dalle loro professionalità». I sindacati, in conclusione, chiedono di rispettare il diritto all assistenza per malati in situazioni così delicate, senza sacrificare il personale a causa delle necessità economiche e di bilancio. I sindacati hanno concluso la loro lettera, diffusa a inizio settimana, chiedendo al più presto un incontro con l Azienda ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna. A distanza di ventiquattr ore la Direzione Generale ha inviato questa nota: «In data 24 agosto 2009 presso l Ospedale di Sondrio è stata inaugurata la nuova unità operativa di Oncologia Medica, servizio che risponde pienamente ai requisiti di accreditamento e controllo disposti dalla Regione. La conformità dell unità segue le direttive regionali anche per quanto riguarda le strutture e il minutaggio assistenziale delle diverse figure professionali. Il personale infermieristico operante nel suddetto reparto, come in tutti quelli attivati presso il nosocomio provinciale e nei tre presidi facenti parte dell Azienda Ospedaliera, costituisce l elemento cardine per il sereno ed efficiente svolgimento delle attività di competenza: un lavoro che ha come obiettivo primario la soddisfazione e la cura del paziente Nella nuova unità operativa di Oncologia Medica sono stati accreditati sei posti letto, in linea con le direttive lombarde. Seguendo il principio della gradualità la Direzione Strategica ha ritenuto opportuna l attivazione di due soli posti letto e l aumento della dotazione organica di due operatori Socio Sanitari. Tali scelte sono state fatte per tutelare e assistere in maniera efficiente tutti i pazienti fragili, favorendo, in seconda analisi, l integrazione dell equipe assistenziali». Il processo sta avvenendo in maniera rapida: a breve saranno attivati gli altri posti letto e inseriti gli operatori sanitari.

32 34 SFIDA CON LE NUOVE TECNOLOGIE MASSMEDIA MEDIA ED EDUCAZIONE Sorpresa: i new media non sono più lo spauracchio dei genitori, ma alleati nella crescita dei figli. Con tutte le consapevoli cautele del caso, dimostra però di essere una spanna avanti il Rapporto-proposta La sfida educativa, nel capitolo dedicato ai mass media. Lo è perché tira le orecchie ai genitori e li sollecita a cogliere le opportunità educative di Internet, blog e quant altro di nuovo la comunicazione digitale offre ai loro figli, senza lasciarsene spaventare. I social network argomenta il Rapporto messo a punto dal Comitato per il Progetto culturale della Cei favoriscono la socializzazione tra coetanei e ciò apre alla «possibilità di una responsabilità dei giovani a diventare protagonisti consapevoli e critici della comunicazione digitale». L amicizia è sempre una relazione educativa, e dunque nemmeno quella digitale fa eccezione. Certo, occorre che la famiglia si attrezzi per non restare esclusa dai mondi dei propri figli. «C è un problema di vigilanza e di accompagnamento commenta Guido Gili, preside della Facoltà di Scienze umane dell Università del Molise e esperto di mass media, ai quali ha dedicato vari saggi. I genitori devono sforzarsi di apprendere il linguaggio del mondo digitale per poter accompagnare i figli al suo Mozart Sinfonia in sol minore, K550 La Sinfonia n. 40 in sol minore K. 550 di Wolfgang Amadeus Mozart ( ), unitamente alle Sinfonie n. 39 in mi bemolle maggiore K. 543 e n. 41 in do maggiore K. 551 (Jupiter), ha visto la luce nell estate del E contrastante con il lirismo tranquillo e sereno della precedente e con la monumentalità della successiva. Il compositore visse, in quel periodo, tre mesi dolorosi, in particolare a causa della morte del padre, che lo portarono a creare tre fra i suoi capolavori. Queste Sinfonie chiudono, di fatto, l esperienza salisburghese in ambito sinfonico. La Sinfonia K. 550 è la più nota delle tre e, insieme alla quinta di Beethoven, è considerata la Sinfonia per antonomasia. Robert Schumann l accostò ai criteri ideali della bellezza greca. Questa sinfonia, in origine considerata come esempio di grazia e leggerezza (probabilmente confondendo la semplicità con cui si sviluppano e susseguono le varie melodie), appare oggigiorno come estremamente introspettiva e di elevato contenuto drammatico. Tutti questi elementi sembrano ricondurla alla vena tipica dello Sturm und Drang che spesso compare durante tutto l arco creativo mozartiano. Per alcuni segnano anche l apertura verso un certo psicologismo tipico della sinfonia ottocentesca. Attacca con un Allegro molto, senza introduzione lenta, e presenta uno dei temi più singolari e suggestivi GUIDA ALL'OPERA PEN TA GRAMMA che siano stati concepiti, mentre il secondo tema è caratterizza- to da un incipit melodico commovente. Colmo di contrasti è lo Sviluppo, di breve durata, che conduce alla Ripresa conclusiva. L Andante è una pagina toccante e suggestiva, profondamente espressiva. Il dramma interiore del compositore tocca qui vertici elevati, sino allora ignorati. La forma è libera e personale. Assumono un ruolo significativo tanto gli archi quanto i fiati. Il Minuetto è un esempio sintomatico della drammaticità dell opera e sembra anticipare le atmosfere romantiche che si troveranno poi in Beethoven e che qui sembrano quasi trattenute e velate. Il Trio (parte centrale del movimento) è assai delicato. Nel Finale compaiono accenti inquieti e drammatici evidenziati da un animato intreccio polifonico. a cura di ALBERTO CIMA interno». Non solo: secondo Gili le competenze dei figli nei new media possono propiziare una sorta di rovesciamento delle parti, con i giovani che educano i genitori. «La valorizzazione degli interessi e delle capacità del ragazzo è un fatto importante nella crescita dell autostima e può favorire un dialogo in cui i genitori ascoltano i loro figli senza rinunciare alla loro funzione di accompagnamento verso la scoperta del proprio valore personale e di ciò che dà senso alla vita». Ma non ci sono solo i nuovi media. L analisi del Rapporto esplora i mezzi di comunicazione tradizionali, e qui la diagnosi è meno rosea. Alla domanda: i media soprattutto la televisione sono soggetti del processo educativo, hanno una responsabilità educativa?, la risposta è complessa: no, se si considera che l educazione nasce all interno delle relazioni tra persone; sì, se si pensa che nulla di quello che si comunica è privo di valore educativo. Per il ruolo che oggi hanno nella vita di tutti e soprattutto in quella dei giovani, i media interferiscono, eccome, nel processo educativo, «possono assecondarlo e sostenerlo come renderlo più arduo e rischioso», si legge nelle pagine di La sfida educativa. Nonostante molti genitori si lamentino di come i modelli proposti dalla tivù siano spesso fuorvianti, però, il Rapporto invita le famiglie a non crearsi alibi: «Il punto decisivo non è il fascino dei media ma la credibilità degli adulti, con tutta la fatica che comporta e che, sola, rende possibile e persuasiva l educazione». Ecco l idea guida che il Progetto culturale lancia alla famiglia: la credibilità degli adulti in carne e ossa rispetto a quelli visti in tivù. Se un bambino e un ragazzo pensassero che il mondo reale fosse popolato solo dagli adulti spesso fatui, quando non violenti, traditori e mentitori che il piccolo schermo ci propina, allora non ci sarebbe speranza. Ma non è così. Qui entrano in gioco tutti coloro che devono raccogliere la sfida di trasformare il mondo dei media in un luogo educativo. La scuola, che dovrebbe inserire nei programmi la media education per avviare i ragazzi a un consumo critico. Le famiglie, che devono attivare difese di fronte a contenuti inadatti. L associazionismo familiare, che deve farsi strumento di pressione per chiedere programmi più «rispettosi dell umano». E CONCERTO BENEFICO AL COLLEGIO GALLIO DI COMO Tele comando IL DOMENICA 27 S. Messa del Papa da Brno (Repubblica Ceca) Rai1, 9,50. L Odissea, It1, 13,50. Con la Regia di Konchalovsky. Assassinio sul treno, La7, 13,30. Miss Marple sempre in agguato. I cannoni di Navarone, La7,21,30. Film di guera con Gregory Peck. Un medico in famiglia 6, Rai1, 21,30. Telefilm. Presa diretta, oro buttato, Rai2, 21,00. Si parla del patrimonio artistico italiano. Dr. House, C5, 21,30. Quinta serie per il cinico dottore. Transformer, It1, 21,10. Spettacolare, buon intrattenimento. LUNEDÌ 28 L infedele, La7, 21,10. Ritorna Lerner a indagare la realtà. Da nord a sud, Rai1, 21,10. Spetttacolo. Voyager, Rai2, 21,05. Il triangolo delle Bermude. Chi l ha visto?, Rai3, 21,10. Attualità. La storia siamo noi, Rai2, 23,25. La nascita della milizia nazista guidata da Himmler. La casa degli spiriti, R4, 21,10. Bel film di B. August con M. Streep. Shrek 2, It1, 21,10. Film d animazione divertente come il primo. La terra, Iris, 21,00. Una storia del sud ben raccontata ed interpretata. MARTEDÌ 29 Tutti pazzi per la tele, Rai1, 21,10. Un amarcord televisivo con A. Clerici. Ballarò, Rai2,21,10. Attualità. Sarebbe molto meglio se ci fossero meno politici e più società civile. Nebbie e delitti 3, Rai2, 21,05. Poliziesco con Barbareschi. La Bohème nel condominio, Rsi1, 21,00. Prosa. L Associazione Ex Alunni del Collegio Gallio di Como, organizzerà un importante evento benefico di raccolta fondi da destinare all iniziativa umanitaria promossa dall ex alunna comasca Manuela Buzzi, dottoressa, la quale opera come volontaria presso il Consolata Ikonda Hospital in Tanzania, la struttura ha intrapreso una serie di progetti a sostegno della popolazione locale, quali, ad esempio, HIV / AIDS Clinic finalizzato alla prevenzione e cura dell AIDS, le Cliniche mobili finalizzato alle visite presso 32 villaggi della regione, l Assistenza Alimentare per i malati di AIDS e i propri familiari, la riqualificazione del personale dell ospedale così da renderlo sempre più autonomo e indipendente. Il prossimo 26 settembre sarà proposto un concerto con il pianista di fama mondiale Carlo Levi Minzi. L evento è previsto presso l Auditorium del Collegio Gallio di Como con inizio alle ore Per informazioni e prenotazioni : tel (padre Perego). MERCOLEDÌ 30 X factor, Rai2, 21,05. Gara musicale. Julie Lescaut, R4, 21,10. Poliziesco francese. SOS Tata, La7, 21,10 seguito alle 23,05 da SOS Adolescenti. Due reality ben fatti. Fuoco assassino, Rai4, 21,00. Un bel film sulla vita dei pompieri. GIOVEDÌ 1 Don Matteo 7, Rai1, 21,10. Per me si va nella città dolente, Rai2, 23,35. Albertazzi legge Dante all Aquila. Radio America, R4, 23,45. Buon film di Altman sulla fine di un programma radiofonico di successo. Cast stellare. Grey s anatomy, It1, 21,10. Serie di successo ben meritato. Buon compleanno Mr. Grape, La7, 21,10. Un giovane Di Caprio in forma, J.Deep sempre ottimo per una storia delicata e profonda. VENERDÌ 2 I migliori anni, Rai1, 21,10. Spettacolo. Senza traccia, Rai2, 21,05. Telefilm. Blu notte, Rai3, 21,10. L ombra oscura della P2, un programma di Lucarelli. La maschera di Zorro, R4, 21,10. Con Banderas un film divertente e pieno d azione. Niente di personale, La7, 21,10. Attualità con A. Piroso. TV7, Rai1, 23,20. Attualità. SABATO 3 Tv talk, Rai3, 9,00. Critica televisiva. Sulla via di Damasco, Rai2, 10,25. Rubrica religiosa. A sua immagine, Rai1, 17, minuti di attualità religiosa e 10 di commento al vangelo con p. Cantalamessa in viaggio verso Santiago de Compostela. Che tempo che fa, Rai3, 20,10.Bel programma di F.Fazio sempre rispettoso degli ospiti. Cold case, Rai2, 21,05. Casi irrisolti sempre interessanti. L ispettore Barnaby, La7,21,10. Ulisse, Rai3, 21,30. I giganti. Good night and good luck, Rai4, 22,50. Ottimo film con G. Clooney sul maccartismo. a cura di TIZIANO RAFFAINI infine, gli operatori dell informazione, che vengono richiamati a una responsabilità personale. «Chi lavora nei mass media non può essere cinico»: sono le parole di un grande giornalista, Emilio Rossi, citate ne La sfida educativa. In uno dei suoi passaggi forse più originali, l analisi del Rapporto-proposta sull educazione ricorda un principio troppo spesso dimenticato: ciò che arriva al pubblico passa attraverso le scelte e la sensibilità degli addetti ai lavori. E se «la nostra esperienza quotidiana testimonia che il cinismo è l atteggiamento normale di chi fa informazione», occorre comunque non arrendersi a questa logica. Utopia? Solo a prima vista. «Ciò che vediamo nei media o in tivù da dove nasce? si chiede Guido Gili Questi contenuti sono prodotti da un élite professionale e culturale composta di giornalisti, responsabili di palinsesto, autori, registi, produttori. Certo, ci sono vincoli esterni e oggettivi nell autonomia del loro lavoro, ma la responsabilità della persona non può essere mai messa fuori gioco. Per questo credo che fare appello alla personale responsabilità degli operatori della comunicazione non sia tempo sprecato. Né che lo sia investire sulla formazione, non solo professionale, ma anche culturale ed etica, dei giovani che desiderano intraprendere questo difficile mestiere. Chi dice che cosa, non è mai indifferente».

33 LETTEREeCONTRIBUTI 35 PAROLE, PAROLE, PAROLE (44) Povero - povertà Povero dal latino pauper, che è la somma di due radici: pau (paucus, poco) + per (da pario, produco). Quindi pauper significa poco produttivo. Da qui tutti i significati derivati. Anche in italiano povero e derivati hanno gli stessi significati. Di un terreno, ad esempio, si dice che è povero se dà poco frutto. Di una persona si dice che è povera,se non ha beni economici o è poco intelligente o è moralmente degradata. Anche dei morti si dice che sono poveri Ma chi sono i poveri del Vangelo, di cui si proclama la beatitudine? Non certo coloro che sono privi di beni materiali. Semmai questa categoria mi pare ricompresa tra coloro che piangono per le difficoltà, le ingiustizie, le varie sofferenze della vita. Infatti sono beati i poveri in spirito, che sono anche gli stessi cui è proclamata la buona novella. A me pare che questi poveri secondo il Vangelo sono coloro che si sentono poveri di beni morali e spirituali, che li desiderano, li cercano e gioiscono quando li trovano o vengono loro promessi. Quindi: i ricchi per il Vangelo sono coloro che hanno o bramano solo i beni materiali. Non è accettabile il pauperismo attribuito al Vangelo da certe errate letture; cioè il disprezzo dei beni materiali necessari per una dignitosa esistenza, come non è accettabile la ricerca di sofferenze evitabili, quasi fossero moralmente obbligatorie. Basta accettare con cristiana pazienza quel- SCUOLA E ORA DI RELIGIONE UNA PROPOSTA SBAGLIATA LETTERE AL DIRETTORE POSTA: V.le Cesare Battisti COMO le che la vita già ci offre inevitabilmente. ATTILIO SANGIANI Egregio direttore, anch io desidero come ex studente poter manifestare pienamente tutta la mia disapprovazione contro l assurda proposta e l ennesima provocazione da una parte della Sinistra, la quale vorrebbe che l insegnamento della religione venisse totalmente soppresso e quindi non valutato agli scrutini. Da qui parte una prima considerazione. É vero che viviamo in un epoca post-moderna, tutta ancora da scoprire, ma nel medesimo tempo non dobbiamo dimenticare totalmente quel grande patrimonio delle nostre origini cattoliche, che dà alla nostra società un consapevole bagaglio di ideali in cui la fede, anche solo come desiderio di approfondire nel campo della spiritualità, ha un ruolo importante. Se l ex ministro Giuseppe Fioroni, promotore di codesta insignificante proposta, intendeva escludere la religione dal contesto scolastico e quindi educativo per rispettare le altre culture non cristiane, cade in un enorme errore nel senso che trovo del tutto deprimente pensare che si debba globalizzare anche il nostro sostrato religioso. GIANNI NOLI, Fino Mornasco FAX: ago.cle@tin.it INFORMATIVA PER GLI ABBONATI La società Editrice de Il Settimanale della Diocesi di Como, titolare del trattamento, tratta i dati, liberamente conferiti per ricevere il ns. periodico in abbonamento, in ottemperanza al D.Lgs. 196/2003. Per i diritti di cui all art. 7 (aggiornamento, cancellazione, ecc.) e per l elenco di tutti i responsabili del trattamento, rivolgersi al Titolare del Trattamento presso la sede di viale Cesare Battisti 8, Como, tel I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all amministrazione e potranno essere comunicati a società esterne per la spedizione del periodico e per l invio di materiale promozionale. DELLA DIOCESI DI COMO il settimanale Direttore responsabile: AGOSTINO GOSTINO CLERICI Editrice de Il Settimanale della Diocesi Coop.r.l..l. Sede (direzione, redazione e amministrazione): V.le Cesare Battisti, Como. TELEFONO FAX AX REDAZIONE FAX AX SEGRETERIA MAIL: setcomo@tin.it conto corrente postale n intestato a: Il Settimanale della Diocesi di Como Redazione di Sondrio: Via Gianoli, Sondrio. TELEFONO E FAX AX: : E.MAIL AIL: : setsondrio@tin.it Stampa: A. G. Bellavite S.r.l..l. - Missaglia (Lc) Registrazione Tribunale di Como numero 24/76 del Pubblicità: La Provincia Essepiemme Pubblicità Via Pasquale Paoli, Como - telefono: fax: tariffe: euro 31 a modulo commerciale Prezzo abbonamenti 2009: Annuale euro 48 Europeo ed extraeuropeo euro 48 più spese postali La testata Il settimanale della diocesi di Como fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n Questo giornale è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e all USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) Ottobre, mese del Rosario... una novità de Maria Una vita secondo la Parola La parabola evangelica del tesoro nel campo, con cui Gesù annuncia e descrive la presenza del Regno nella storia, fa da sfondo a queste dieci meditazioni che ripercorrono in Maria, donna secondo la Parola, altrettanti misteri di salvezza: dall Immacolata Concezione all Assunzione, passando per l Annunciazione, la gravidanza e la nascita, la visitazione, la croce. Donna divenuta madre, Maria continua ad essere segnavia di speranza! UN LIBRO PREZIOSO DI 80 PAGINE FORMATO 11 X 18 CM. ADATTO PER FARE UN REGALO AI TUOI AMICI, AI CATECHISTI DELLA PARROCCHIA, ALLE PERSONE CARE... 1 COPIA: EURO 5,00 OGNI 5 COPIE, UNA IN OMAGGIO! DISPONIBILE DA OTTOBRE! RACCOGLIE LA PREDICAZIONE AL SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI DI MORBIO - LUGLIO 2009

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