CONSULAT GENERAL DE FRANCE A MILAN

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Mariangela Di Stefano
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CONSULAT GENERAL DE FRANCE A MILAN Convegno Il visconte Chateaubriand al Congresso di Verona del 1822 Palazzo Erbisti, Vérone 4 mai 2016 Discorso del Console generale di Francia Olivier Brochet

1 CONSULAT GENERAL DE FRANCE A MILAN Convegno Il visconte Chateaubriand al Congresso di Verona del 1822 Palazzo Erbisti, Vérone 4 mai 2016 Discorso del Console generale di Francia Olivier Brochet Egregio Presidente dell Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere, Egregio Rettore, Gentile Presidente dell Alliance française di Verona, Signori Professori, Gentili Signore e Signori, Sono sinceramente onorato di trovarmi nuovamente tra di voi in questa bellissima città di Verona, per questo importante incontro accademico, che ci permetterà di approfondire la nostra conoscenza di un evento poco conosciuto della storia del XIX secolo, il Congresso di Verona del

2 Vorrei ringraziare calorosamente i promotori di questo convegno, organizzato sotto il segno dell amicizia che unisce i nostri due paesi e in modo particolare la città di Verona con la Francia. Ringraziamenti innanzitutto al Dottor Claudio Carcereri de Prati, Presidente di questa prestigiosa Accademia, e a tutti i suoi membri. Ho avuto la fortuna e il piacere di scoprire la vostra bella istituzione, ricca di una lunga storia intellettuale, in occasione di un altra visita a Verona, qualche settimana fa. Vi rivolgo le mie sincere congratulazioni per l impegno a far vivere questa importante fondazione, nella continuità dei suoi fondatori del secolo dell Illuminismo. Sono sicuro che il convegno di oggi, il primo di un ciclo che vi condurrà alla celebrazione del bicentenario del Congresso, nel 2022, sarà un momento importante per l arricchimento della storia locale, ma più in generale per rilanciare l analisi di questa conferenza diplomatica poco conosciuta. I miei ringraziamenti ugualmente al Comune di Verona, che ancora una volta manifesta il suo sostegno ad un iniziativa culturale francoitaliana. Desidero naturalmente congratulare e ringraziare l Alliance française di Verona, la sua Presidente Rosalia Napoli e tutti i membri, in 2

3 particolare la Professoressa Laura Colombo, per il loro impegno e il loro dinamismo al servizio della lingua e della cultura francese. Mi rallegro infatti della cooperazione che è saldamente ingaggiata con le istituzioni veronesi e con l Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere, ed esprimo qui il mio augurio affinché l evento di oggi possa essere l inizio di una serie di iniziative che io stesso sarò felice di sostenere. Signore e Signori, Senza voler entrare nel dettaglio del Congresso di Verona, che gli specialisti ben più qualificati di me affronteranno tra poco, permettetemi di sottolineare tre punti che mi sembrano particolarmente interessanti. - Il primo, ovviamente, è l occasione che avremo per capire meglio un evento ampiamente sconosciuto ai più (ai meno esperti), oscurato per le evidenti ragioni storiche dal Congresso di Vienna del Quest ultimo aveva riorganizzato l Europa su una base conservatrice, se non reazionaria e anti-liberale, dopo un quarto di secolo molto tormentato, successivo alla Rivoluzione francese e al periodo imperiale. Il Congresso di Verona si può considerare più un congresso di gestione che un congresso fondatore. Testimonia tuttavia dell emergenza di un nuovo stile di gestione delle relazioni 3

4 internazionali, dove le grandi potenze, il G5 diremmo oggi, tentavano di coordinare i loro interessi e le loro azioni per mantenere la stabilità nell Europa che volevano, con l interrogativo della necessita o meno di un intervento in Spagna. - Il secondo punto interessante a mio avviso è quello di mettere oggi l accento sulla diplomazia francese della Restaurazione, effettivamente poco conosciuta anche in Francia ; la diplomazia di un paese sconfitto e indebolito, ma infine alleato delle grandi potenze vittoriose nel 1815, che hanno permesso il ritorno sul trono dell erede di Luigi XVI (sedicèsimo) ; di un paese che condivide gli obiettivi dei conservatori inglesi, prussiani, austriaci e russi. Ma anche la diplomazia di un paese che cerca ugualmente la sua indipendenza o quanto meno la sua autonomia di azione nella nuova Europa. Ed è quindi la Spagna, in piena rivoluzione liberale, che sarà testimone della nuova diplomazia francese, che vediamo all opera al Congresso di Verona. - Arriviamo così naturalmente a un terzo elemento del massimo interesse : la presenza a Verona del visconte François-René de Chateaubriand. Il quel momento è Ambasciatore di Francia a Londra, ufficialmente all ombra del ministro degli Affari esteri Montmorency; 4

5 ma è durante il congresso di Verona che imporrà la sua personalità e le sue opinioni, segnatamente sulla questione della Spagna. Oggi Chateaubriand resta un monumento della letteratura francese della prima metà del XIX (diciannovèsimo) secolo. La sua avventurosa esistenza è appassionante. La sua vita diplomatica completa il personaggio, tuttavia senza procurare un interesse particolare. Mi rallegro quindi che in questa occasione, grazie al vostro convegno, noi possiamo meglio conoscere la dimensione di colui che ha voluto lasciare agli storici e ai posteri la sua lettura di un evento che ha considerato importante, da documentare personalmente, con la pubblicazione nel 1838 del suo volume Congrès de Vérone. Un Congresso che evocherà ugualmente nelle sue Mémoires d outre tombe e che segnerà la svolta della sua vita politica, aprendogli la strada verso il Quai d Orsay, il ministero degli Affari esteri. Egregio Presidente, Professori, Cari Amici di Verona, auguro a tutti voi un piacevole pomeriggio. Grazie. 5

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