Osservazioni PDL Regolazione disciplina attività relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Osservazioni PDL Regolazione disciplina attività relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi"

Transcript

1 Osservazioni PDL Regolazione disciplina attività relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi Audizione II Commissione Consiglio regionale 23/3/2016

2 1. Osservazioni generali La disciplina delle attività di relazioni istituzionali deve essere un opportunità per aumentare la trasparenza dei rapporti tra Regione e soggetti esterni e nel contempo un occasione per accrescere l opportunità che l ordinamento già conferisce alle Associazioni di partecipare attivamente al processo di definizione delle politiche pubbliche in quanto promotrici di interessi di carattere generale e sociale. 1.1 Il ruolo delle Associazioni di categoria Crediamo sia fondamentale differenziare il regime applicabile ai soggetti che istituzionalmente svolgono rappresentanza di interessi diffusi o generali e che costituiscono espressione della libertà associativa costituzionalmente tutelata, come nel caso delle Associazioni di categoria ed, in particolare, di quelle comparativamente più rappresentative; tra queste, sicuramente, le Associazioni firmatarie di contratti collettivi nazionali di lavoro che, per il numero e la diffusione dei soggetti rappresentati, sono organizzate in maniera capillare sul territorio. Questi soggetti hanno infatti ruoli e fini diversi rispetto ad altri portatori di interessi come ad esempio le agenzie di lobby, che operano attraverso modelli organizzativi differenti volti al perseguimento di interessi specifici o particolari dei loro clienti, con l obiettivo di rendere remunerativa l azione di rappresentanza. La partecipazione delle Associazioni di categoria al processo decisionale invece consente di assicurare la trasparenza delle scelte pubbliche e la realizzazione delle funzioni sociali che le Associazioni hanno. A differenza delle altre categorie di lobbisti, le Associazioni di categoria hanno una rilevanza istituzionale, derivante dal loro coinvolgimento previsto e riconosciuto in diverse leggi nazionali e 2

3 regionali, al processo decisionale e dalla loro partecipazione a enti ovvero organi di rilevanza pubblicistica, quali le Camere di Commercio, l Arbitro bancario e finanziario (ABF) e tutta una serie di Enti pubblici nazionali e locali. Il riconoscimento da parte del legislatore delle Associazioni di categoria è volto non solo a soddisfare le esigenze partecipative dei gruppi di interesse coinvolti e ad assicurare la base conoscitiva necessaria all assunzione delle scelte da parte dei decisori pubblici, ma anche a rendere conoscibili i soggetti che intervengono nel processo decisionale pubblico. Nella stessa direzione, vanno anche le norme che affidano alle convenzioni tra le Associazioni di categoria e le PA il compito di avviare percorsi sperimentali di rilevanza generale. L ordinamento riconosce quindi alle Associazioni di categoria una funzione sociale che va oltre la sola attività di lobby e pertanto la rappresentanza di interessi che esse esercitano deve avere uno status particolare con obblighi e doveri diversi rispetto ai soggetti portatori di interessi puramente specifici e privati. Le Associazioni imprenditoriali, come le Associazioni sindacali, svolgono, dunque, una funzione di rappresentanza che non può, certamente, essere equiparata a quell attività di lobbying esercitata per fini di lucro. 1.2 La definizione dell attività di lobbying Per confermare il riconoscimento alle Associazioni di questo necessario status di parte sociale e partner istituzionale, occorre prevedere, all interno della normativa che andrà a disciplinare l attività di rappresentanza, una serie di accorgimenti che vadano a definire il perimetro dell attività di lobby. Tale definizione, per quanto riguarda le Associazioni di categoria, dovrebbe essere limitata all attività d influenza effettuata attraverso la presentazione di posizionamenti politico-strategici pubblici e l organizzazione di incontri e tavoli di lavoro presso gli organi politici delle istituzioni e, presso i vertici delle 3

4 direzioni amministrative di queste, laddove si vengono a determinare le scelte politiche e strategiche di vertice. È inoltre opportuno distinguere le decisioni pubbliche di tipo politico e strategico dalla loro implementazione, come ad esempio la partecipazione ai tavoli tecnici regionali, che per sua natura implica, necessariamente, un approccio partecipativo e inclusivo delle parti sociali coinvolte e non quindi assimilabile all attività di lobby. 2. Osservazioni specifiche Nell analizzare nello specifico i progetti di legge si rilevano due criticità che impattano sull attività delle Associazioni di categoria derivanti dalla mancata distinzione del loro ruolo da quello dei soggetti con finalità puramente lobbistiche: - Modalità di rendicontazione dell attività; - Sistema di accreditamento. Sul primo punto segnaliamo la necessità che la corretta esigenza di monitorare le relazioni che i decisori pubblici intrattengono con le Associazioni di categoria non si traducano per queste ultime in adempimenti e attività di tipo burocratico a loro carico. Non è pensabile infatti che nonostante il loro ruolo riconosciuto dall ordinamento di tutela di interessi collettivi e di partecipazione al processo decisionale pubblico, le Associazioni di categoria debbano produrre una rendicontazione della loro attività nei confronti della Regione al pari delle società di lobby o di altri soggetti che non hanno queste funzioni. Sul secondo punto ci sembra piuttosto critica la previsione dell iscrizione dei singoli rappresentanti di interessi, vale a dire delle persone che svolgono attività di lobby per conto del proprio 4

5 committente (portatore di interessi), soprattutto se applicata alle Associazioni di categoria. Tale previsione non tiene conto infatti che ciascun portatore di interessi ha una propria struttura organizzativa talvolta molto complessa e articolata e che in tal modo ogni dipendente/collaboratore che dialoghi con la Regione avrebbe l obbligo di iscriversi. Sarebbe invece più opportuno che l iscrizione riguardasse il portatore di interessi nel suo complesso. Spetterà poi a quest ultimo indicare coloro titolati a rappresentarlo di volta in volta nei confronti degli interlocutori politico istituzionali, prevedendo anche la possibilità di essere accompagnati da collaboratori tecnici di supporto. È importante infine specificare chiaramente che l iscrizione al Registro è consentita solo in rappresentanza di soggetti di tipo giuridico o associativo. 3. Considerazioni sull articolato dei PDL L art. 1 lett d) del PDL 280 limita la definizione del processo decisionale pubblico ai procedimenti di formazione degli atti legislativi e regolamentari e degli atti amministrativi. Tale definizione non deve tuttavia limitare la possibilità per i rappresentanti di interessi di relazionarsi con i decisori pubblici anche su temi di tipo non strettamente normativo, ma che riguardano aspetti di carattere più generale e la presentazione di proposte più ampie di ambito regionale, nazionale o europeo. I requisiti della laurea specialistica e di una precedente iscrizione ad un Registro, che peraltro non esiste in molte realtà regionali, previsti dall art. 4 del PDL 280 appaiono eccessivamente restrittivi della libertà dei soggetti di indicare le persone che ritengono più adatte a rappresentare i loro interessi. Il punto a) dell art. 5 del PDL 280 non è chiaro e andrebbe meglio specificato eventualmente 5

6 circoscrivendone la portata alle comunicazioni ufficiali e alla promozione. Il punto c) appare superfluo in quanto già previsto al momento dell iscrizione al Registro. L art.7 del PDL 280 prevede tra i doveri degli iscritti al Registro l'obbligo di trasmettere una relazione annuale con indicati tutte le persone incontrate, i contatti intercorsi con i decisori pubblici e le attività svolte. In virtù del loro ruolo istituzionale di parti sociali e di soggetti di rappresentanza di interessi diffusi le Associazioni di categoria devono essere esentate dalla presentazione di tale relazione. Ci sembra invece più opportuno che sia la Regione ad assumere l incarico di tenere traccia degli incontri e dei loro contenuti prevedendo eventualmente al momento dell accesso alle sedi un sistema di registrazione e monitoraggio le cui risultanze dovranno essere rese disponibili su richiesta ai portatori di interesse. Positivo è l art. 9 del PDL 280 sui doveri per il decisore pubblico in particolare riguardanti l impossibilità di rifiutarsi di conoscere le proposte dei rappresentanti di interesse (comma 1) e la garanzia di accesso ai documenti (comma 7). Per le Associazioni di categoria tale accesso deve essere libero per i documenti ufficiali e non sottoposto alla dimostrazione di un interesse. Gli artt. 3-4 del PDL 289 prevedono una iscrizione al Registro delle singole persone rappresentanti, mentre a nostro avviso è senz altro più opportuno che la registrazione contempli le Associazioni di rappresentanza nel loro complesso. È condivisibile l art. 6 del PDL 289 concernente i diritti dei soggetti accreditati. Pertanto il suo contenuto da sviluppare ulteriormente andrà inserito nella legge finale. 4. Gli articoli Si propone di inserire nell articolato della legge le seguenti previsioni. Ai fini della trasparenza dell attività politica e amministrativa e della garanzia di accesso e di 6

7 partecipazione qualificata, e per favorire la Regione nello svolgimento delle proprie funzioni, si riconosce e si valorizza il ruolo dei portatori di interessi e del pluralismo economico, sociale e culturale. La Regione riconosce uno status di particolare rilevanza ai soggetti che rappresentano interessi collettivi e che come tali partecipano alla definizione delle politiche pubbliche. In virtù della loro natura di soggetti di rappresentanza di interessi collettivi si intendono già facenti parte del Registro senza bisogno di iscrizione, le Associazioni che fanno parte delle Camere di Commercio e le loro articolazioni territoriali. Per le Associazioni di categoria l applicazione della presente legge è limitata alla presentazione dei posizionamenti politico-strategici pubblici e all organizzazione di incontri e tavoli di lavoro presso gli organi politici della Regione e, presso i vertici delle direzioni amministrative. Il regolamento regionale prevede procedure differenziate in capo ai soggetti identificati come portatori di interessi generali e diffusi, riconoscendoli come parti sociali. I soggetti che agiscono come parti sociali, vengono identificati e riconosciuti come tali, ora dal Consiglio, ora dalla Giunta, nel momento stesso della convocazione ai tavoli di confronto istituzionale. Le Associazioni di categoria economica non sono tenute alla presentazione di relazioni in merito all attività svolta nei confronti di Giunta e Consiglio regionale. Esse forniscono alla Regione su richiesta documenti relativi alla loro struttura di governance e alla loro rappresentanza. I portatori di interesse in caso intendano trasmettere alla Regione documenti di loro elaborazione sono sempre tenuti a pubblicare il proprio logo e i riferimenti della propria sede. La Regione definisce un sistema unico specifico per la trasmissione dei documenti che assicura la loro visione a tutti gli organi regionali. La Giunta e il Consiglio assicurano ai portatori di interesse l accesso rapido a tutti gli atti approvati e/o depositati con sezioni specifiche e riservate all interno dei portali internet. Per le Associazioni di 7

8 categoria economica l accesso agli atti è libero senza necessità di dover dimostrare uno specifico interesse. La Regione definisce un proprio sistema interno di rilevazione e monitoraggio degli incontri e dei loro contenuti. Le informazioni contenute nel sistema sono portate a conoscenza agli iscritti al Registro dietro loro richiesta. 8

I Commissione (Affari costituzionali) Senato della Repubblica

I Commissione (Affari costituzionali) Senato della Repubblica I Commissione (Affari costituzionali) Senato della Repubblica 19 Febbraio 2015 A.S. 281 e connessi Disegni di Legge recanti disciplina della rappresentanza di interessi Fabio Minoli Direttore Relazioni

Dettagli

Regolamentare l attività di lobbying: il progetto di legge del PD

Regolamentare l attività di lobbying: il progetto di legge del PD Regolamentare l attività di lobbying: il progetto di legge del PD Milano, 19 gennaio 2016 LOBBISTI: CHI SONO I rappresentanti di interessi particolari, o lobbisti, sono coloro i quali rappresentano professionalmente

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Con il presente disegno di legge, in coerenza con gli obiettivi del programma di Governo, nel regolamentare il lobbying, si intendono soddisfare esigenze sia di trasparenza, con

Dettagli

IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE: Art. 1 Principi e finalità. Art.

IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE LEGGE: Art. 1 Principi e finalità. Art. 41488 LEGGE REGIONALE 24 luglio 2017, n. 30 Disciplina dell attività di lobbying presso i decisori pubblici IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA LA SEGUENTE

Dettagli

C o n v e g n o 23 novembre 2015

C o n v e g n o 23 novembre 2015 C o n v e g n o 23 novembre 2015 Jobs act I nuovi decreti Collaborazioni coordinate e continuative e la stabilizzazione delle collaborazioni a progetto Dott. Carlo Cavalleri Dott.ssa Lara Boccaletti Studio

Dettagli

Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob. Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento.

Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob. Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento. Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento. La regolamentazione vigente prevede che, per la valutazione dei beni immobili

Dettagli

Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob. Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento.

Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob. Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento. Comunicazione congiunta Banca d Italia Consob Oggetto: Processo di valutazione dei beni immobili dei fondi comuni di investimento. La regolamentazione vigente prevede che, per la valutazione dei beni immobili

Dettagli

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DELIBERAZIONE 20 aprile 2010. COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA ModiÞ che al Regolamento recante l individuazione dei tipi di dati sensibili e giudiziari

Dettagli

Art. 1. (Finalità) Art. 2. (Definizioni)

Art. 1. (Finalità) Art. 2. (Definizioni) D.D.L. RECANTE REGOLAMENTAZIONE DELL ATTIVITA DI RAPPRESENTANZA DI INTERESSI PARTICOLARI Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge ha per oggetto l attività di rappresentanza di interessi particolari e si

Dettagli

Il percorso attuativo della certificabilità: il modello nazionale. Elena Cantù SDA Bocconi

Il percorso attuativo della certificabilità: il modello nazionale. Elena Cantù SDA Bocconi Il percorso attuativo della certificabilità: il modello nazionale Elena Cantù SDA Bocconi Perché un percorso verso la certificabilità? Perché non procedere direttamente con la revisione dei bilanci? Le

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.) DELLA SOCIETA ACSEL S.p.A. Predisposto dal Responsabile per la Trasparenza Adottato dal Consiglio di Amministrazione

Dettagli

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 66 del 4 novembre 2014 REVISIONE 00 1 INDICE PREMESSA... 3 Funzioni della Società... 3 Premessa

Dettagli

ISTITUTO CULTURALE LADINO VIGO DI FASSA

ISTITUTO CULTURALE LADINO VIGO DI FASSA ISTITUTO CULTURALE LADINO VIGO DI FASSA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DEL PERSONALE REGOLAMENTO PER L'ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DEL PERSONALE Art 1 Principi generali 1. Il presente

Dettagli

Gli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti:

Gli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti: Programma provinciale annuale AS 2008/2009 per gli interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali nonché per le azioni di miglioramento

Dettagli

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI CASERTA DISCIPLINARE TECNICO DEGLI EVENTI FORMATIVI GRATUITI

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI CASERTA DISCIPLINARE TECNICO DEGLI EVENTI FORMATIVI GRATUITI ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI CASERTA DISCIPLINARE TECNICO DEGLI EVENTI FORMATIVI GRATUITI (art.6 comma 2 lett. G Regolamento Formazione Professionale Continua) Approvato

Dettagli

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO COMUNE DI MELETI Provincia di Lodi Via Garibaldi n.5 26843 Meleti (Lo) Tel./ Fax. 0377/700412 Codice Fiscale 82500190150 P.IVA 08750070156 e-mail info@comune.meleti.lo.it sito web www.comune.meleti.lo.it

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte I 6.12.2006 - pag. 701 REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3 Regolamento per l attuazione della legge regionale 11 maggio 2006 n. 11 (istituzione

Dettagli

Del 31/03/2014 n. 192 DIP.TO II GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE RENDICONTAZIONE LAVORO AREA ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Del 31/03/2014 n. 192 DIP.TO II GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE RENDICONTAZIONE LAVORO AREA ISTRUZIONE E FORMAZIONE D E T E R M I N A Z I O N E D E L D I R I G E N T E Del 31/03/2014 n. 192 DIP.TO II GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE RENDICONTAZIONE LAVORO AREA ISTRUZIONE E FORMAZIONE Oggetto:

Dettagli

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA CULTURALI E DEL TURISMO SEGRETARIATO GENERALE-SERVIZIO II

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA CULTURALI E DEL TURISMO SEGRETARIATO GENERALE-SERVIZIO II MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA CULTURALI E DEL TURISMO SEGRETARIATO GENERALE-SERVIZIO II Avviso pubblico per la selezione di proposte di sostegno alla progettazione integrata di scala territoriale/locale

Dettagli

#$ "!%& ' "() *$& + '#,,&-$). / /( 3

#$ !%& ' () *$& + '#,,&-$). / /( 3 ! " #$ "!%& ' "() *$& + '#,,&-$). / +0*,-&.1&,,,2 /( 3! " 2& #$ ## " $ 3 $ )4. 1. La presente legge definisce, in armonia con i principi fondamentali dello Stato in materia di professioni ed in coerenza

Dettagli

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO 2017-2019 L art. 2, comma 1, lett. d), del Regolamento n. 1/2000 attribuisce al Garante il compito di definire gli obiettivi e i programmi

Dettagli

L AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS Delibera 56/99 (adottata il 7 maggio 1999) REGOLAMENTO PER LE AUDIZIONI PERIODICHE DELLE FORMAZIONI ASSOCIATIVE DI CONSUMATORI E UTENTI, DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, DELLE ASSOCIAZIONI SINDACALI DELLE

Dettagli

ATTO ORGANIZZATIVO PER LA DISCIPLINA DELL AREA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (Artt. 8, 9 e 10 del CCNL 31/03/1999 e Art. 10 CCNL 22/01/2004)

ATTO ORGANIZZATIVO PER LA DISCIPLINA DELL AREA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (Artt. 8, 9 e 10 del CCNL 31/03/1999 e Art. 10 CCNL 22/01/2004) REGIONE ABRUZZO CONSIGLIO REGIONALE ATTO ORGANIZZATIVO PER LA DISCIPLINA DELL AREA DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE (Artt. 8, 9 e 10 del CCNL 31/03/1999 e Art. 10 CCNL 22/01/2004) a) Funzioni di direzione

Dettagli

All. 1 GLOSSARIO E COMPATIBILITA DEI RUOLI

All. 1 GLOSSARIO E COMPATIBILITA DEI RUOLI GLOSSARIO E COMPATIBILITA DEI RUOLI All. 1 Sede di attuazione di progetto: è l unità operativa di base dell ente al di sotto della quale non può essere istituita altra struttura di livello inferiore ed

Dettagli

Scheda approfondita CONTRATTO DI INSERIMENTO

Scheda approfondita CONTRATTO DI INSERIMENTO Scheda approfondita CONTRATTO DI INSERIMENTO Nozione Finalità Ambito soggettivo di applicazione Legenda Contenuto Precisazioni Riferimenti normativi Ambito oggettivo di applicazione Forma Durata Rinnovo

Dettagli

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DECRETO 16 febbraio 2012, n. 51 Regolamento recante disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza degli uffici all'estero ai sensi dell'articolo 3, comma

Dettagli

Si aggiunga come primo riconoscimento:

Si aggiunga come primo riconoscimento: PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI

Dettagli

Legge Regionale n Norme in materia di accreditamento ai servizi per il lavoro

Legge Regionale n Norme in materia di accreditamento ai servizi per il lavoro Legge Regionale n.4-2017 Norme in materia di accreditamento ai servizi per il lavoro Sala B Consiglio Regionale della Basilicata - 7 febbraio 2017 Potenza Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione

Dettagli

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012 Disposizioni in materia di professioni non organizzate Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012 Art. 1. (Oggetto e definizioni). 1. La presente legge, in attuazione dell

Dettagli

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE DISCIPLINA DELL ATTIVITÀ DI RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI PARTICOLARI E ISTITUZIONE DEL REGISTRO PUBBLICO DEI RAPPRESENTANTI E DEI PORTATORI DI INTERESSI PARTICOLARI DI INIZIATIVA

Dettagli

Regione Emilia Romagna

Regione Emilia Romagna Regione Emilia Romagna STATUTO Bollettino Ufficiale n. 61 del 1 aprile 2005. Art. 53 (Impatto delle leggi e redazione dei testi) 1. Le leggi e il Regolamento interno dell Assemblea legislativa prevedono

Dettagli

LA CONFERENZA UNIFICATA

LA CONFERENZA UNIFICATA ACCORDO ai sensi dell articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento ediliziotipo ai sensi

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÁ (P.T.T.I.)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÁ (P.T.T.I.) AWA Agentur für Wohnbauaufsicht AVE Agenzia di vigilanza sull'edilizia PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÁ (P.T.T.I.) 2015 2017 INDICE: 1. Introduzione:... 2 2. Organizzazione e funzioni

Dettagli

RIFORMA DELLE PROFESSIONI

RIFORMA DELLE PROFESSIONI CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Il Decreto interministeriale (Giustizia Politiche europee) sul riconoscimento delle qualifiche professionali all interno dell Unione

Dettagli

ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI. Decreto legislativo 118/2011 Quadro generale, soggetti destinatari, struttura del decreto, principali novità

ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI. Decreto legislativo 118/2011 Quadro generale, soggetti destinatari, struttura del decreto, principali novità CORSO DI FORMAZIONE REVISORI ENTI LOCALI ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI Decreto legislativo 118/2011 Quadro generale, soggetti destinatari, struttura del decreto, principali novità a cura di dott.ssa

Dettagli

1. Ai fini della presente legge, per Associazioni Pro Loco, di seguito denominate Pro Loco, si intendono le associazioni di promozione sociale che:

1. Ai fini della presente legge, per Associazioni Pro Loco, di seguito denominate Pro Loco, si intendono le associazioni di promozione sociale che: L.R. Emilia Romagna25 marzo 2016, n. 5. Norme per la promozione e il sostegno delle Pro Loco. Abrogazione della legge regionale 2 settembre 1981, n. 27 (Istituzione dell'albo regionale delle associazioni

Dettagli

DETERMINAZIONE DELL AMMINISTRATORE UNICO

DETERMINAZIONE DELL AMMINISTRATORE UNICO Prot. N. 398 DETERMINA NR. 4 Maranello, 04/04/2009 DETERMINAZIONE DELL AMMINISTRATORE UNICO OGGETTO: APPROVAZIONE DEL REOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE COMPARATIVE PRELIMINARI AL CONFERIMENTO

Dettagli

COMUNE DI MULAZZANO Provincia di Lodi

COMUNE DI MULAZZANO Provincia di Lodi COMUNE DI MULAZZANO Provincia di Lodi Regolamento interno di istituzione e funzionamento del Comitato Unico di garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le

Dettagli

4. La consistenza del patrimonio deve essere dimostrata da idonea documentazione allegata alla domanda.

4. La consistenza del patrimonio deve essere dimostrata da idonea documentazione allegata alla domanda. D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361 Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti di riconoscimento di persone giuridiche private e di approvazione delle modifiche dell atto costitutivo

Dettagli

Controlli in materia lavoro: il GPS necessita di accordo sindacale

Controlli in materia lavoro: il GPS necessita di accordo sindacale CIRCOLARE A.F. N. 172 del 13 Dicembre 2016 Ai gentili clienti Loro sedi Controlli in materia lavoro: il GPS necessita di accordo sindacale Premessa Con la circolare n. 2 del 07.11.2016 l Ispettorato Nazionale

Dettagli

MODALITÀ PER L ACCREDITAMENTO, LA TENUTA E L AGGIORNAMENTO DELL ALBO REGIONALE DEGLI ENTI DI SERVIZIO CIVILE, SEZIONE ANAGRAFICA

MODALITÀ PER L ACCREDITAMENTO, LA TENUTA E L AGGIORNAMENTO DELL ALBO REGIONALE DEGLI ENTI DI SERVIZIO CIVILE, SEZIONE ANAGRAFICA 12 Bollettino Ufficiale D.G. Famiglia, solidarietà sociale e volontariato D.d.u.o. 1 luglio 2014 - n. 6159 Procedure per l iscrizione, la tenuta e l aggiornamento dell Albo regionale degli Enti di Servizio

Dettagli

C O M U N E D I C O D O G N O. ( Provincia di Lodi ) REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI

C O M U N E D I C O D O G N O. ( Provincia di Lodi ) REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI C O M U N E D I C O D O G N O ( Provincia di Lodi ) REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI Approvato dal Consiglio Comunale con atto n. 121 del 8.11.2000 Esaminato dall'o.re.co.

Dettagli

Progetto di legge su Riconoscimento e valorizzazione del lavoro di ricerca nel settore privato. Art. 1 Identificazione della figura del ricercatore

Progetto di legge su Riconoscimento e valorizzazione del lavoro di ricerca nel settore privato. Art. 1 Identificazione della figura del ricercatore Progetto di legge su Riconoscimento e valorizzazione del lavoro di ricerca nel settore privato Art. 1 Identificazione della figura del ricercatore 1. L articolo 2095 del Codice Civile è così modificato:

Dettagli

GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - SCHEDE ILLUSTRATIVE -

GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - SCHEDE ILLUSTRATIVE - Settore Commissioni Legislative Unità Organizzativa Ambiente GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI - SCHEDE ILLUSTRATIVE - 1) I CONSORZI FRA ENTI LOCALI 2) LE AZIENDE SPECIALI 3) LE AZIENDE CONSORZIALI

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE LA CORTE DEI CONTI TRA

PROTOCOLLO D INTESA. Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE LA CORTE DEI CONTI TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E LA CORTE DEI CONTI Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E LA CORTE DEI

Dettagli

Il futuro è molto aperto, e dipende da noi tutti. (Karl Popper)

Il futuro è molto aperto, e dipende da noi tutti. (Karl Popper) Il futuro è molto aperto, e dipende da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità

Dettagli

R E S P O N S A B I L E T E C N I C O

R E S P O N S A B I L E T E C N I C O R E S P O N S A B I L E T E C N I C O (Legge 46/1990, Legge 25/1996, DM. 37/2008) Il/La sottoscritto/a, nato/a a Prov. il / /, in possesso del seguente Codice Fiscale:, e residente nel Comune di in Via/P.zza

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TAVOLA N. 1 Art. 1, commi 5 e 8, L. 190/2012 Amministrazioni pubbliche, di cui all art. 1, comma 2, del D. Lgs. 165/2001 Adozione del : Individuare aree

Dettagli

Regolamento per la gestione dei conflitti di interesse

Regolamento per la gestione dei conflitti di interesse Regolamento per la gestione dei conflitti di interesse Gennaio 2014 delibera CdA n. 2/2014 approvata il 23/01/2014 note ordine di servizio n. 3/2014 emanato dal Direttore Generale il 13 febbraio 2014.

Dettagli

PROCEDURA APERTA INFORMATIZZATA PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI ASSISTENZA TECNICA PER IL CONTROLLO DI PRIMO LIVELLO DEL P.O

PROCEDURA APERTA INFORMATIZZATA PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI ASSISTENZA TECNICA PER IL CONTROLLO DI PRIMO LIVELLO DEL P.O Servizio della Centrale regionale di committenza PROCEDURA APERTA INFORMATIZZATA PER L AFFIDAMENTO DEI SERVIZI DI ASSISTENZA TECNICA PER IL CONTROLLO DI PRIMO LIVELLO DEL P.O. SARDEGNA FSE 2014/2020- CUP

Dettagli

La governance territoriale GIORNATE DEL TERRITORIO 1^ GIORNATA: 2 MARZO 2016

La governance territoriale GIORNATE DEL TERRITORIO 1^ GIORNATA: 2 MARZO 2016 La governance territoriale GIORNATE DEL TERRITORIO 1^ GIORNATA: 2 MARZO 2016 I temi della prima giornata 3 temi di discussione sulla «Governance Territoriale» 1. L architettura istituzionale e il coordinamento

Dettagli

Locazioni brevi D.L.50/2017

Locazioni brevi D.L.50/2017 Locazioni brevi D.L.50/2017 Regole chiare e 21% per tutti per le locazioni di breve durata, riguardanti in particolar modo il settore turistico. Studio Polli Tel. 3339031308 Fax 057252324 Via Giuseppe

Dettagli

D.M , N. 29 IN MATERIA DI INTERMEDIARI FINANZIARI EX ARTT. 106, 107, 113 E 155 TUB - INDICAZIONI OPERATIVE.

D.M , N. 29 IN MATERIA DI INTERMEDIARI FINANZIARI EX ARTT. 106, 107, 113 E 155 TUB - INDICAZIONI OPERATIVE. AREA VIGILANZA BANCARIA E FINANZIARIA SERVIZIO SUPERVISIONE INTERMEDIARI SPECIALIZZATI (846) DIVISIONE INTERMEDIARI EX ART. 106 TUB E ALTRI OPERATORI D.M. 17.2.2009, N. 29 IN MATERIA DI INTERMEDIARI FINANZIARI

Dettagli

Piano di razionalizzazione delle società partecipate (Art. 1 commi 611 e seguenti della legge 190/2014)

Piano di razionalizzazione delle società partecipate (Art. 1 commi 611 e seguenti della legge 190/2014) Piano di razionalizzazione delle società partecipate (Art. 1 commi 611 e seguenti della legge 190/2014) I Introduzione generale 1. Premessa La legge di stabilità per il 2015 (legge 190/2014, al fine di

Dettagli

brugherio (mb) POLITICA AZIENDALE

brugherio (mb) POLITICA AZIENDALE brugherio (mb) POLITICA AZIENDALE Brugherio, 20 gennaio 2016 piomboleghe srl via eratostene, 1-20861 brugherio (mb) tel. 039289561 fax 039880244 info@piomboleghe.it www.piomboleghe.it cap. soc. 1.300.000,00

Dettagli

COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO

COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ALLEGATO A ALLA DELIBERA CONSILIARE N. 15 DEL 08/05/2012 COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ( PROVINCIA DI BRINDISI ) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI 1 INDICE

Dettagli

Testo coordinato con le integrazioni e modifiche apportate dalla deliberazione 339/2012/R/eel

Testo coordinato con le integrazioni e modifiche apportate dalla deliberazione 339/2012/R/eel Testo coordinato con le integrazioni e modifiche apportate dalla deliberazione 339/2012/R/eel Deliberazione 11 aprile 2007, n. 88/07 Disposizioni in materia di misura dell energia elettrica prodotta da

Dettagli

Regolamento per il reclutamento di personale

Regolamento per il reclutamento di personale Regolamento per il reclutamento di personale 1 1. Premessa Il presente Regolamento disciplina le procedure di selezione del personale dell Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale di Sondrio (per brevità

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI PRESTAZIONE D'OPERA AUTONOMA. Ufficio Selezione del Personale ENTRATA IN VIGORE 1 marzo 2007

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI PRESTAZIONE D'OPERA AUTONOMA. Ufficio Selezione del Personale ENTRATA IN VIGORE 1 marzo 2007 REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI PRESTAZIONE D'OPERA AUTONOMA SENATO ACCADEMICO 19/02/2007 CONSIGLIO DI 27/02/2007 AMMINISTRAZIONE DECRETO RETTORALE 01/03/07 n 292 UFFICIO COMPETENTE Ufficio

Dettagli

Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73

Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73 Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73 Norme per la promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo della Toscana 04/01/2006 Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - N. 1 Art. 1 (Principi

Dettagli

ASL Teramo COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEI COLLEGI TECNICI DELLA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA.

ASL Teramo COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEI COLLEGI TECNICI DELLA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA. ASL Teramo Regolamento in materia di COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEI COLLEGI TECNICI DELLA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA. INDICE : Art. 1 PREMESSA.... PAG. 1 Art. 2 COMPOSIZIONE.... PAG. 1 Art. 3 FINALITA

Dettagli

PROTOCOLLO SULLA SICUREZZA E SULLA LEGALITA PER LA PREVENZIONE DEI TENTATIVI DI INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA ORGANIZZATA

PROTOCOLLO SULLA SICUREZZA E SULLA LEGALITA PER LA PREVENZIONE DEI TENTATIVI DI INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA ORGANIZZATA PROTOCOLLO SULLA SICUREZZA E SULLA LEGALITA PER LA PREVENZIONE DEI TENTATIVI DI INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITA ORGANIZZATA PREMESSO CHE - solo un contesto di legalità e sicurezza garantisce i principi

Dettagli

Prima Commissione ESAME ABBINATO:

Prima Commissione ESAME ABBINATO: ESAME ABBINATO: Pl n. 95/9^ di iniziativa del consigliere Nucera recante: "Caratterizzazione etica degli enti e delle imprese. adeguamento degli enti e delle imprese in regime di convenzione con la regione

Dettagli

PROGETTO DI LEGGE N di iniziativa dei Consiglieri regionali: Gallera, Rolfi e D. Maroni. Vita indipendente. PRESENTATO IL 22/07/2014

PROGETTO DI LEGGE N di iniziativa dei Consiglieri regionali: Gallera, Rolfi e D. Maroni. Vita indipendente. PRESENTATO IL 22/07/2014 REGIONE LOMBARDIA X LEGISLATURA CONSIGLIO REGIONALE ATTI 5679 PROGETTO DI LEGGE N. 0183 di iniziativa dei Consiglieri regionali: Gallera, Rolfi e D. Maroni Vita indipendente. PRESENTATO IL 22/07/2014 ASSEGNATO

Dettagli

Legge 13 giugno 2005, n delega al Governo concernente la disciplina. dell'impresa Sociale.

Legge 13 giugno 2005, n delega al Governo concernente la disciplina. dell'impresa Sociale. Legge 13 giugno 2005, n. 118 1 delega al Governo concernente la disciplina dell'impresa Sociale. 1 Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4 luglio 2005. Il testo non ha valore legale; rimane, dunque,

Dettagli

Corso di formazione. Per RLS ed ASPP

Corso di formazione. Per RLS ed ASPP Corso di formazione Per RLS ed ASPP INTRODUZIONE Dal 27 gennaio 2012 sono entrati in vigore gli Accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 dell 11 gennaio 2012,

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA TRA

PROTOCOLLO D'INTESA TRA PROTOCOLLO D'INTESA TRA Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con sede legale a Roma, via Ulpiano, 11-00184 Roma, qui di seguito denominato "Dipartimento", nella

Dettagli

COMUNE DI QUINTO VICENTINO

COMUNE DI QUINTO VICENTINO COMUNE DI QUINTO VICENTINO Provincia di Vicenza REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE RIPRESE AUDIOVISIVE DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE E LORO DIFFUSIONE Approvato con deliberazione C.C. n. 20 del

Dettagli

MINISTERO DELLA SALUTE

MINISTERO DELLA SALUTE LEGGI E DECRETI NAZIONALI ANNO 2017 MINISTERO DELLA SALUTE DECRETO 2 agosto 2017 Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. (GU Serie Generale

Dettagli

OGGETTO: Iscrizione delle Società tra professionisti (S.T.P.) in Sezione Speciale negli elenchi del Collegio per l iscrizione in pubblici registri.

OGGETTO: Iscrizione delle Società tra professionisti (S.T.P.) in Sezione Speciale negli elenchi del Collegio per l iscrizione in pubblici registri. Verbale N. 16 Delibera N 86 Varese: 15/12/216 OGGETTO: Iscrizione delle Società tra professionisti (S.T.P.) in Sezione Speciale negli elenchi del Collegio per l iscrizione in pubblici registri. Breve premessa

Dettagli

Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia

Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia Dr. Andrea Baracchi 3.4.2017 1 Il metodo di lavoro del «Progetto regionale

Dettagli

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE I PROTAGONISTI NELLA VITA DELL IMPRESA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO

ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE I PROTAGONISTI NELLA VITA DELL IMPRESA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE I PROTAGONISTI NELLA VITA DELL IMPRESA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO Struttura della lezione - I protagonisti dell impresa e le scelte di governo - Gli organi di governo

Dettagli

Codice del Terzo settore Misure fiscali e sostegno economico

Codice del Terzo settore Misure fiscali e sostegno economico S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO LA PRIMAVERA DEL NON PROFIT Riforma del terzo settore Codice del Terzo settore Misure fiscali e sostegno economico Patrizia Clementi 31 Marzo 2015 - Auditorium

Dettagli

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO N. 11 AMBIENTE E TERRITORIO

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO N. 11 AMBIENTE E TERRITORIO REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO N. 11 AMBIENTE E TERRITORIO DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SETTORE N. 5 SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE E CARTOGRAFIA REGIONALE ( ASSUNTO IL 06.Ottobre.2015 PROT.

Dettagli

PROGRAMMA DI FORMAZIONE PROGETTO HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE

PROGRAMMA DI FORMAZIONE PROGETTO HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE PROGRAMMA DI FORMAZIONE PROGETTO HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE ITC-ILO Programma di Formazione - Progetto Health & Safety Prevention in the workplace 1 HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE

Dettagli

COMUNE DI CALTANISSETTA

COMUNE DI CALTANISSETTA ALL. A COMUNE DI CALTANISSETTA PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2016/2018 Descrizione introduttiva Premesso che il D. Lgs. 11/04/2006 n. 198 e s.m.i., recante Codice delle pari opportunità

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità Allegato alla deliberazione consiliare n. 45 del 18/04/2012 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI Art. 1 Costituzione e finalità Il Comune di Senigallia riconosce nei giovani

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Premessa La partecipazione della cittadinanza alle scelte di pianificazione urbanistica rappresenta un elemento

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI RAFFORZATIVI DEI POLI TECNICO PROFESSIONALI

AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI RAFFORZATIVI DEI POLI TECNICO PROFESSIONALI AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI RAFFORZATIVI DEI POLI TECNICO PROFESSIONALI Firenze, 01 giugno 2017 mariachiara.montomoli@regione.toscana.it L Avviso

Dettagli

Consiglio regionale della Toscana

Consiglio regionale della Toscana Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 13/2016 (Atti del Consiglio) Disposizioni in materia di personale e uffici regionali, conferenze di servizi. Modifiche alle leggi regionali 1/2009,

Dettagli

COMUNE di CAMPI BISENZIO CITTA METROPOLITANA di FIRENZE

COMUNE di CAMPI BISENZIO CITTA METROPOLITANA di FIRENZE COMUNE di CAMPI BISENZIO CITTA METROPOLITANA di FIRENZE REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO, LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE E DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO. APPROVATO

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DEL PERSONALE

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DEL PERSONALE REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E DEL PERSONALE Art. 1. Principi generali In considerazione delle disposizioni statutarie che prevedono l attuazione di azioni espresse nell art.2 Competenze e funzioni, Unioncamere

Dettagli

Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere

Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE Lezione 2: L attività economica ed il sistema azienda Dott. Fabio Monteduro L attività economica ed il sistema

Dettagli

LA RIFORMA DEI SERVIZI PER L IMPIEGO. Regione Lazio. Agenzia Lazio Lavoro

LA RIFORMA DEI SERVIZI PER L IMPIEGO. Regione Lazio. Agenzia Lazio Lavoro LA RIFORMA DEI SERVIZI PER L IMPIEGO Regione Lazio Il processo della riforma dei servizi per l impiego Master plan servizi per l impiego: standard dei servizi D.lgs. 181/2000 Status di disoccupato D.lgs.

Dettagli

Il rappresentante unico delle amministrazioni nella Conferenza di servizi

Il rappresentante unico delle amministrazioni nella Conferenza di servizi Webinar Il rappresentante unico delle amministrazioni nella Conferenza di servizi a cura di Carlo Notarmuzi Roma, 29 novembre 2017 Perché una norma sul rappresentante unico Il dissenso in conferenza di

Dettagli

DOCUMENTI ARISTEIA. documento n. 5 Incompatibilità degli organi deputati all amministrazione e al controllo delle fondazioni bancarie

DOCUMENTI ARISTEIA. documento n. 5 Incompatibilità degli organi deputati all amministrazione e al controllo delle fondazioni bancarie DOCUMENTI ARISTEIA documento n. 5 Incompatibilità degli organi deputati all amministrazione e al controllo delle fondazioni bancarie giugno 2001 INCOMPATIBILITÀ DEGLI ORGANI DEPUTATI ALL AMMINISTRAZIONE

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA. Corte dei conti. Sezioni Riunite per la Regione Siciliana in sede consultiva * * *

REPUBBLICA ITALIANA. Corte dei conti. Sezioni Riunite per la Regione Siciliana in sede consultiva * * * Deliberazione n.4/2007/s.r. /Cons. REPUBBLICA ITALIANA Corte dei conti Sezioni Riunite per la Regione Siciliana in sede consultiva * * * Visto l art. 23 del regio decreto legislativo 15 maggio 1946 n.

Dettagli

A.C Disegno di legge

A.C Disegno di legge A.C. 4135 Disegno di legge Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato AUDIZIONE ANIA

Dettagli

Datori di lavoro. I contratti di inserimento possono essere stipulati da: enti pubblici economici, imprese e loro consorzi; gruppi di imprese;

Datori di lavoro. I contratti di inserimento possono essere stipulati da: enti pubblici economici, imprese e loro consorzi; gruppi di imprese; Datori di lavoro I contratti di inserimento possono essere stipulati da: enti pubblici economici, imprese e loro consorzi; gruppi di imprese; associazioni professionali, socio-culturali, sportive; fondazioni;

Dettagli

SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda per la tutela della salute

SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda per la tutela della salute SERVIZIO SANITARIO REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Azienda per la tutela della salute 11/05/2017 296 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N DEL STRUTTURA/AREA PROPONENTE: DIREZIONE AZIENDALE Direttore

Dettagli

POLITICHE PUBBLICHE E FORMAZIONE. PROCESSI DECISIONALI E STRATEGIE

POLITICHE PUBBLICHE E FORMAZIONE. PROCESSI DECISIONALI E STRATEGIE POLITICHE PUBBLICHE E FORMAZIONE. PROCESSI DECISIONALI E STRATEGIE CORSO DI ALTA FORMAZIONE LO SCENARIO La ricchezza dell Europa è nel sapere e nella capacità delle sue persone: questa è la chiave per

Dettagli

CITTA DI ALESSANDRIA

CITTA DI ALESSANDRIA CITTA DI ALESSANDRIA Regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi Parte II Norme relative all istituzione dell area delle posizioni organizzative e al conferimento dei relativi incarichi Indice

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemilaundici, il giorno del mese di, in. Carbonia, nella sede della Provincia di Carbonia-Iglesias, via Mazzini n 39,

PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemilaundici, il giorno del mese di, in. Carbonia, nella sede della Provincia di Carbonia-Iglesias, via Mazzini n 39, LOGO PROTOCOLLO D INTESA ( Art. 15 Legge 241/1990 s.m.i. e art. 34 del D.lgs n. 267 del 18 agosto 2000) L anno duemilaundici, il giorno del mese di, in Carbonia, nella sede della Provincia di Carbonia-Iglesias,

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI. Approvato con deliberazione C.C. n. 23 del 29/05/2000

REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI. Approvato con deliberazione C.C. n. 23 del 29/05/2000 REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione C.C. n. 23 del 29/05/2000 Articolo 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina il trattamento

Dettagli

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (allegato al Piano di Prevenzione della Corruzione approvato dal Consiglio di Gestione in data 28 agosto 2014) 1 INDICE PREMESSA... 3 Funzioni della Società...

Dettagli

PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO. Art. 1 Finalità

PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO. Art. 1 Finalità PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO Art. 1 Finalità 1 - La Regione Lombardia riconosce lo Spettacolo, nelle sue diverse articolazioni di generi e settori, componente fondamentale,

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI E INDIVIDUAZIONE DELLE TIPOLOGIE DI DATI E DELLE OPERAZIONI SU DATI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI E INDIVIDUAZIONE DELLE TIPOLOGIE DI DATI E DELLE OPERAZIONI SU DATI REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI E GIUDIZIARI E INDIVIDUAZIONE DELLE TIPOLOGIE DI DATI E DELLE OPERAZIONI SU DATI ESEGUIBILI PER L ESPLETAMENTO DI ATTIVITA CON RILEVANTI FINALITA DI INTERESSE

Dettagli

IPAB CENTRO ANZIANI DI BUSSOLENGO REGOLAMENTO SULL ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI

IPAB CENTRO ANZIANI DI BUSSOLENGO REGOLAMENTO SULL ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI IPAB CENTRO ANZIANI DI BUSSOLENGO REGOLAMENTO SULL ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI Approvato con Deliberazione di Consiglio di Amministrazione n. 02 del 21.01.2016 1 INDICE CAPO I - PRINCIPI GENERALI

Dettagli

COMUNE DI SORI IL SEGRETARIO GENERALE

COMUNE DI SORI IL SEGRETARIO GENERALE COMUNE DI SORI OGGETTO: Avviso ai portatori di interessi (es. Associazioni, Organizzazioni Sindacali ) per la partecipazione alla procedura aperta finalizzata alla redazione del Codice di comportamento

Dettagli

RESOCONTO DELLA CONSULTAZIONE. Settembre 2009

RESOCONTO DELLA CONSULTAZIONE. Settembre 2009 Disposizioni di vigilanza in materia di Poteri di direzione e coordinamento della capogruppo di un gruppo bancario nei confronti delle società di gestione del risparmio appartenenti al gruppo RESOCONTO

Dettagli