SCOMPOSIZIONE ANALITICA DEL REATO

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1 ANALISI SISTEMATICA DEL REATO PROF. FABIO FOGLIA MANZILLO

2 Indice 1 SCOMPOSIZIONE ANALITICA DEL REATO OGGETTIVISMO E SOGGETTIVISMO : UN ALTERNATIVA NELL ANALISI DEL REATO LA SISTEMATICA LA SISTEMATICA TRIPARTITA LA SISTEMATICA QUADRIPARTITA DEL REATO di 9

3 1 Scomposizione analitica del reato Il codice penale e le altre leggi penali (le c.d. leggi speciali:art 16 c.p.), prevedono e puniscono non il reato, ma una molteplicità di reati; l individuazione di un numero chiuso di specifiche figure di reato rappresenta l espressione di uno stadio evolutivo del diritto penale. L evoluzione del diritto penale ha dato origine ad una parte sempre più ricca e dettagliata di tipologia di reati elencati e raggruppati nella parte speciale e ad una parte in cui si è messo insieme elementi comuni dei singoli reati, detta parte generale. Analizzando gli elementi strutturali del reato ci si rende conto che ogni elemento del reato è presupposto indispensabile per l applicabilità della pena nel caso concreto, per tutti gli elementi del reato si collocano, dal punto di vista formale, sullo stesso piano. Anche se gli elementi sono sullo stesso piano, non significa che abbiano tutti la stessa funzione. Alcuni elementi descrivono il fatto, altri elementi decidono se e quando il fatto è antigiuridico(cioè disapprovato dall ordinamento), altri ancora esprimono le condizioni in presenza delle quali un fatto antigiuridico è colpevole(cioè personalmente rimproverabile a chi lo ha realizzato), alcuni infine valutano la punibilità del fatto antigiuridico. Ne consegue che la definizione di reato è: un fatto umano, antigiuridico, colpevole, punibile, ciò nonostante non si può rinunciare a scomporre il reato se si vuole assicurare la certezza del diritto. 3 di 9

4 2 Oggettivismo e soggettivismo : un alternativa nell analisi del reato Prima di iniziare qualsiasi tipo di analisi bisogna accertarsi che sia stato commesso il fatto e solo successivamente verificare se l autore abbia agito con dolo o con colpa. Ora dobbiamo scegliere tra dare precedenza al fatto, primato dell oggettivo, o all autore, primato del soggettivo. Si dovrà optare per un modello piuttosto che per un altro a seconda che il legislatore abbia messo il fatto o l autore al centro della struttura del reato. Il legislatore italiano ha costantemente assegnato il primato all oggettivo rispetto al soggettivo,cioè al fatto rispetto all autore; ma non vuol dire che non si possa abbandonare o derogare questa posizione, come prevede anche la Costituzione (art. 25 co. 2 Cost.). Il vincolo imposto proprio dalla Costituzione opera anche nei confronti dell interprete. Il giudice, l avvocato, lo studente, nell analisi del reato, dovra necessariamente individuare il fatto incriminato e solo successivamente potrà passare all accertamento della personale responsabilità di chi ha commesso il fatto. 4 di 9

5 3 La sistematica 3.1. La sistematica tripartita Secondo questa concezione, elementi fondamentali del reato sarebbero tre: il fatto, l antigiuridicità, la colpevolezza. Il fatto risulterebbe dall insieme degli elementi specifici, tipici di ogni reato; l antigiuridicità, intesa dai sostenitori tradizionali della concezione tripartita come antigiuridicità oggettiva, distinta da quella penale e corrispondente ad un asserito momento di valutazione oggettiva operato dalla stessa norma incriminatrice21, emergerebbe dalla assenza delle cause di giustificazione, la cui presenza renderebbe, invece, eccezionalmente lecito il fatto tipico; la colpevolezza completerebbe il reato per ciò che attiene alla sua dimensione soggettiva. Sul terreno dell accertamento, dunque, dovendo stabilire se un determinato fatto storico costituisca o meno reato, l operatore giuridico dovrà, innanzitutto, chiarire se il fatto posto in essere storicamente corrisponda agli estremi di un modello legale di reato; dovrà, in secondo luogo, verificare se il fatto conforme al modello astratto di reato sia stato compiuto in presenza o in assenza di cause di giustificazione. Ove accerti la mancanza di tali cause, dovrà, infine, determinare se il fatto compiuto in assenza delle stesse sia stato realizzato con l elemento soggettivo richiesto agli effetti dell incriminazione. I seguaci della concezione tricotromica considerano elemento essenziale del reato l antigiuridicità oggettiva, intesa come qualifica di disvalore riferibile al fatto e ravvisano nelle cause di giustificazione cause di esclusione dell antigiuridicità e, quindi, del reato e distinguono da esse le altre scriminanti, che, secondo tale concezione, presuppongono il reato ed incidono esclusivamente sulle sue conseguenze. Il giudizio di antigiuridicità, in altri termini, si risolve strutturalmente nella verifica che il fatto tipico non è coperto da alcuna causa di giustificazione. Individuate, con la previsione di fatti tipici, specifiche offese di beni degni di tutela penale, l Ordinamento deve decidere se vietare effettivamente il comportamento lesivo e considerarlo 5 di 9

6 antigiuridico, o, nonostante la sua carica di offensività, legittimarlo in considerazione della esistenza di interessi contrapposti maggiormente meritevoli di protezione giuridica. Prevedendo le cause di giustificazione, opta per questa seconda soluzione: l assenza di tali cause consente di qualificare il fatto tipico come antigiuridico La sistematica quadripartita del reato Per ciò che concerne lo schema del reato, in esso sono presenti quattro elementi: a) Un fatto (umano); b) L antigiuridicità del fatto; c) La colpevolezza del fatto antigiuridico; d) La punibilità del fatto antigiuridico e colpevole; Il reato è un fatto (umano), antigiuridico, colpevole, punibile. Ne consegue che: Punibile può essere soltanto un fatto umano antigiuridico e colpevole; Colpevole può essere soltanto un fatto umano antigiuridico; Antigiuridico può essere soltanto un fatto umano. Il fatto è, dunque, fondamento e pietra angolare della struttura del reato. a) Il fatto Il fatto è l insieme degli elementi oggettivi che individuano e caratterizzano ogni singolo reato come specifica forma di offesa a uno o più beni giuridici. Premettendo che il fatto è una specifica forma di offesa ad uno o piu beni giuridici, ne deriva che compongono il fatto tutti e solo quegli elementi oggettivi che concorrono a descrivere quella forma di offesa: - la condotta, in altre parole un azione o un omissione, cioè il mancato compimento di un azione giuridicamente doverosa. I presupposti della condotta, cioè le situazioni-di fatto o di diritto- che devono preesistere o coesistere con la condotta. 6 di 9

7 L evento o gli eventi, cioè gli accadimenti temporalmente e spazialmente separati dalla condotta e da questa causati8ad esempio l errore, il profitto ed il danno nella truffa). Il rapporto di casualità tra condotta ed evento; L oggetto materiale, cioè la persona o la cosa sulla quale incide l azione o l omissione; Le qualità o le relazioni giuridiche richieste per il soggetto attivo del reato nei c.d. reati propri (cioè nei reati che possono essere commessi soltanto da soggetti qualificati) ; L offesa del bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice, nella forma del danno o in quella del pericolo; Gli elementi costitutivi del fatto sono di regola espressamente previsti dalla norma incriminatrice; talora sono invece sottointesi, nel senso che la loro presenza è tacitamente richiesta dalla norma per la configurazione del fatto. Nella maggior parte dei casi gli elementi del fatto di reato sono individuati dal legislatore come elementi positivi, ovvero come elementi la cui presenza nel caso concreto è necessaria per la sussistenza del fatto. A volte può succedere che si necessiti per l esistenza del fatto dell assenza di una qualche situazione di fatto o giuridica, in questo caso si parla di elementi negativi. Per individuare gli elementi del fatto di reato il legislatore può usare sia concetti descrittivi, sia concetti normativi. b) L antigiuridicità L antigiuridicità esprime il rapporto di contraddizione tra il fatto e l intero ordinamento giuridico.. Questo rapporto di contraddizione non si configura quando anche una sola norma, ubicata in qualsiasi luogo dell ordinamento ( codice penale, civile,di procedura penale,etc.) facoltizza o rende doverosa la realizzazione del fatto. c) La colpevolezza Con la formula colpevolezza si designa l insieme dei requisiti dai quali dipende la possibilità di muovere all agente un rimprovero per aver commesso il fatto antigiuridico. 7 di 9

8 I requisiti sui quali si fonda e si gradua il rimprovero personale per la commissione del fatto antigiuridico sono: Dolo o colpa; Assenza di scusanti, ovvero normalita delle circostanze concomitanti alla commissione del fatto; Conoscenza o conoscibilità della norma penale violata; Capacità di intendere e di volere; Nello specifico: a) Il dolo è la rappresentazione e volizione di tutti gli estremi del fatto antigiuridico. b) La colpa consiste nella negligenza, nell imprudenza, nell imperizia o nell inosservanza di norme giuridiche. c) Inoltre il fatto antigiuridico deve essere commesso in assenza di scusanti, in altre parole circostanze anormali tali da rendere inesigibile tale comportamento. d) La conoscenza o la conoscibilità della norma penale violata prevede che l agente sapesse o potesse sapere usando la dovuta diligenza, che il fatto antigiuridico, doloso o colposo, da lui commesso era represso da una norma incriminatrice. e) Infine non è colpevole, e quindi non puo essere punito, chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non era imputabile (art 85 c.p.); ed è imputabile chi è capace sia di intendere (cioè di rendersi conto del significato o delle conseguenze dei propri atti), sia di volere (cioè di inibire o attivare i propri impulsi). d) La punibilità La punibilità va ricondotta all insieme delle eventuali condizioni, ulteriori ed esterne rispetto al fatto antigiuridico e colpevole che fondano o escludono l opportunità di punirlo. L opportunità di punire un fatto antigiuridico e colpevole necessità di due condizioni: a) Condizioni che fondano la punibilità; b) Condizioni (o cause) che escludono la punibilità; Fondano la punibilità quelle che il legislatore designa come condizioni obiettive di punibilità. Esse esprimono solo valutazioni di opportunità in ordine all inflizione della pena. Escludendo la punibilità e quindi possono designarsi complessivamente come cause di esclusione della punibilità: 8 di 9

9 Cause concomitanti di non punibilità; Cause sopravvenute di non punibilità; Cause di estinzione del reato; A volte, il legislatore rimette al giudice il compito di valutare l opportunità di punire il reo. L ordine quadripartitico del reato impone secondo l art. 129 co. 1 c.p.p. il proscioglimento quando il giudice, in ogni stato e grado del processo, riconosce che il fatto non sussiste ovvero che il fatto non costituisce reato. In questa prospettiva si pone il problema dei reati omissivi e se impongano una trattazione diversa rispetto ai reati commissivi e se possano essere valorizzati all interno dell esposizione dei singoli elementi del reato. I reati omissivi hanno subito una diversa trattazione nel corso del tempo, ma con l avvento dello stato sociale e del governo pubblico dell economia ha comportato una progressiva crescita dei comandi di agire, cosi sono stati inottemperanza è sanzionata penalmente nei confronti delle persone preposte alla conduzione di attività pericolose. 9 di 9