A Modena la sicurezza sul lavoro, in pratica

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1 Seminario: «Studio, ricerca, sperimentazione a sostegno delle aziende nell applicazione della normativa di sicurezza» Martedì 19 Febbraio Ore 9.00 Camera di Commercio di Modena Via Ganaceto n. 134 Modena Ing. Simone Mosconi Risultati dell attività del laboratorio sull edilizia

2 Da dove siamo partiti: Ricerca, confronto e valutazionedi modelli e documenti già realizzati da altri enti; Scelta della metodologia di valutazionedei rischi ritenuta più idonea; Individuazione dell andamento infortunistico mortale in edilizia; Realizzazione di checklist per valutare l organizzazione da un punto di vista documentale; Realizzazione di schede semplificate per valutare le attività dell organizzazione.

3 Obiettivi del Progetto: Fornire strumenti semplificati ai Datori di Lavoro per la compilazione del Documento di Valutazione dei Rischi; Coinvolgere i lavoratori nella percezione del rischio e nei comportamenti sicuri; Individuare e raccogliere, attraverso il coinvolgimento dei lavoratori, soluzioni e buone prassi per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro nei cantieri; Rendere disponibili specifiche soluzioniadottabili dalle aziende.

4 Individuazione degli strumenti disponibili Documento CPT di Torino - la Valutazione dei Rischi nelle costruzioni edili Abbiamo deciso di prendere come elemento di partenza l albero delle attività e l individuazione dei rischi.

5 Scelta della metodologia di valutazione dei rischi Scelta la metodologia di valutazione dei rischi proposta all interno del progetto AMLSSLIP. R = Px D M Dove: R = Rischio P = Probabilità D = Danno M = Misure di prevenzione

6 Andamento infortunistico mortale in edilizia (periodo Dati INFOR.MO) caduta di personala dall'alto caduta dall'alto di gravi variazione della marcia veicolo/mezzo di trasporto (ribaltamento contatto con oggetti/mezzo di trasporto avviamento intempestivo veicolo, macchina, attrezzatura, ecc. contatto con organi lavoratori in movimento proiezione di solidi contatto elettrico diretto altri incidenti

7 Realizzazione di procedure e check list Durante l attività del laboratorio sono state realizzate check list, procedure e documenti utilizzate per condurre Focus Group nei quali ci siamo confrontati con i Datori di Lavoro e i Lavoratori:

8 Focus Group Coinvolgimentodel lavoratore attraverso l indagine, l ascolto e la mediazione. Ricalcano le esperienze della B-BSe della sicurezza partecipata. Capovolgere l approccio prescrittivo e sanzionatorio, facendo del lavoratoreil fulcro di tutte le attività di sicurezza. Già utilizzati all interno di realtà strutturate

9 1 Incontro: Focus Group con i Datori di Lavoro Valutazione della documentazionerelativa alla sicurezza sul luogo di lavoro al momento del nostro primo incontro. Utilità dell incontro: individuare eventuali lacune su cui intervenire in un ottica di miglioramento.

10 Tutte le organizzazioni valutate erano in regola con il DVR o l autocertificazione; Trovano interessante la metodologiaproposta e ritengono utile uno strumento quali le check listper monitorare nel tempo la presenza dei documenti richiesti. In particolare: Risultati 1 incontro Le aziende meno strutturate sono interessate a documenti semplificati per la Valutazione dei Rischi. Le aziende più strutturate hanno posto il proprio interesse nell evidenziazione delle carenze del proprio DVR. I Datori di Lavoro ritengono importante una maggiormente sensibilizzazione dei lavoratori sui rischi.

11 2 Incontro: Focus Group con i Lavoratori Analisi dell approccio dei lavoratori relativamente ai principali rischi causa di morte. Possibili cause Misure di prevenzione attuate. Ci siamo confrontati con i lavoratori per comprendere se ritenessero le misure di prevenzione realizzate sufficienti ad impedire/ridurre il rischio considerato. Durante questa fase il dialogo con i lavoratori ci ha consentito di raccogliere informazioni sui mancati infortuni (near miss).

12 2 Incontro: Focus Group con i Lavoratori Analisi in particolare di un attivitàche essi stavano svolgendo nel cantiere. Individuazione dei rischi; Individuazione delle migliori misure di prevenzioneda attuare. Il coinvolgimento degli operatori ci ha aiutato ad identificare differenti soluzioni applicabili per ridurre o eliminare i rischi.

13 2 Incontro: Risultati di una attività valutata Posa in opera di solai Rischio P D M Misure di prevenzione Caduta dall alto Posa del solaio utilizzando ponti su cavalletti Predisposizione linee vite/ancoraggied uso dpi (sistemi anticaduta e dissipatori di energia Utilizzo di reti anticaduta 8 Utilizzo di materassi di protezione 16 Realizzazione di un impalcato di protezione sottostante il piano di posa del solaio

14 Risultati 2 incontro I lavoratori evidenziano: Per quanto riguarda i rischi mortali, una buona organizzazione del cantiereè importante per ridurre la probabilità di infortuni. I Focus Group sono percepiti come un momento importante di confronto e di formazione; Un maggior loro coinvolgimento nelle attività di progettazione e scelta delle misure di prevenzione può aiutare a scegliere attrezzature, dpi e soluzioni più idonee.

15 Risultati 2 incontro I lavoratori evidenziano: Fanno uno scorretto uso dei dpi perché è più il tempo perso per indossarli che quello che si impiega a fare l operazione; Disergonomia dei dpi rispetto alla lavorazione da svolgere; Mancata percezione del rischio in special modo per quanto riguarda l esposizione a rischi che comportano malattie professionali non direttamente percepibili. «Ho sempre fatto così e non mi è mai successo niente» Bisogna superare questa incoscienza ragionando insiemeai lavoratori e dimostrando loro che: lavorando in maniera scorretta si è maggiormente esposti a rischi. Basta un attimo per farsi male.

16 Conclusioni Questa sperimentazione ci sta aiutando a realizzare incontri e documentisempre più facilmente fruibili. Grazie ai lavoratori è possibile arrivare ad analizzare tutte le cause che portano ai rischi più critici. Grazie a questo tipo di focus Group è possibile stimolare il confrontotra datori di lavoro, lavoratori e altre figure della sicurezza, confrontando le diverse soluzioni tecniche e organizzative. Ci auspichiamo che queste metodologie prendano sempre più campoper permettere di coinvolgere maggiormente i lavoratori e migliorare la Sicurezza sul Lavoro.

17 Ing. Simone Mosconi Tel C.R.I.S. Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Sicurezza e Prevenzione dei Rischi dell Università di Modena e Reggio Emilia

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