Perché si diventa volontari?
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- Cesare Leoni
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2 Perché si diventa volontari? Per amore del prossimo. Per amore del mondo o forse anche per amore di sé, per potersi confrontare con l altro, e per condividere pensieri ed azioni con l altro. Le ragioni possono essere molteplici, forse una per ogni persona impegnata nel settore. Molte persone, soprattutto i meno giovani, operano in attività di rilevanza sociale per colmare i vuoti lasciati dalla istituzioni nelle politiche sociali.
3 Il rischio non deve essere quello di sostituirci alle carenze del sistema di welfare, ma intervenire nei processi di programmazione. Il volontariato, nella sua solida sostanza, è forse questo? Ma di cosa si tratta veramente? il volontariato è il farsi carico di qualcosa che nessun altro cura con lo stesso spirito disinteressato, con la stessa forte ma gratuita motivazione. Certamente è il modo e lo spirito con cui si compie che fa la differenza
4 Il volontario Il volontario è un cittadino che, adempiuti i suoi doveri di Stato (famiglia,professione ecc..) pone se stesso a gratuita disposizione della comunità. Egli impegna le sue capacità, i mezzi che possiede, il suo tempo, in risposta creativa ai bisogni emergenti e prioritari del cittadino del suo territorio.
5 definizione La definizione del volontario non è legata solo all immagine tradizionale, emergono alcune fondamentali caratteristiche di quelle che sono le sue motivazioni e le sue modalità e azioni. L identità del volontario viene costruita attorno a precisi valori.
6 Gratuità valore del suo tempo e delle capacità professionali per affermare la pienezza del servizio che è l attenzione all altro, alla sua crescita e realizzazione e non al proprio successo.
7 Creatività di fronte ad una società in continua trasformazione, di fronte ai nuovi bisogni, occorre saper mettere la propria fantasia alla lettura del territorio per un servizio migliore
8 Condivisione il volontario si propone per : promuovere nuovi servizi sociali promuovere tutti quei diritti previsti dalla Costituzione a favore dei cittadini più deboli
9 E cosi siamo diventati promotori sociali del Patronato Acli
10 Il promotore sociale Il promotore sociale proprio per la sua disponibilità è considerato sentinella del territorio. Non solo nel Patronato Acli ma il più delle volte promuove e fa crescere anche l associazione
11 Il promotore sociale sul territorio Il promotore sociale è una persona al servizio nel vero senso della parola e si mette in gioco in prima persona. Prende sulle proprie spalle una varietà di incombenze che in un contesto come quello attuale (nel labirinto legislativo ecc..) dimostra quanta sensibilità è in lui.
12 Quando si vuole costruire una politica orientata a dare risposta ai problemi della vita quotidiana, significa che bisogna formarsi, al fine di rappresentare in modo appropriato i bisogni e, quindi, intervenire in modo costruttivo.
13 Il ruolo del promotore sociale all interno del Patronato Il promotore sociale, può operare nel territorio, negli uffici periferici e decentrati, nei circoli. In quel contesto, tenuto conto dei vincoli che la legge impone e che sono contenuti nella convenzione, ha la massima autonomia organizzativa. In questo ambito può gestire il cosiddetto tempo libero per l ascolto, la registrazione dei bisogni, l aiuto alla persona.
14 Quale apporto Vi sono una serie di mansioni: quali la gestione dell archivio, ordinare e ricerca della posta, attività generale di segreteria, ecc. Mansioni che possono essere svolte in collaborazione con gli operatori. Questo apporto però non deve essere sostitutivo all operatività del personale dipendente, ma aggiuntiva alle risorse che comunque sono disponibili.
15 Il promotore sociale nelle Acli welfare, e le politiche sociali Nell ambito del welfare locale, il sistema delle Acli vuole: Essere pro-motore di sviluppo
16 Il sapere su cui si fondano le politiche sociali tende ad essere davvero un sapere come vanno le cose Se e nella misura in cui le politiche sociali devono confrontarsi oggi con le trasformazioni dei bisogni di tutela e benessere dei cittadini, che sempre più si differenziano e diventano espressioni di una quotidianità caratterizzata da nuove forme di disagio ed esclusione, una loro attiva partecipazione ai processi di decisione non può essere esclusa ne marginalizzata.
17 Cosa chiediamo al promotore sociale? Collaborare significa semplicemente che due o più soggetti, ciascuno con le proprie risorse, competenze e qualità, concorrono alla definizione di un bene comune, che deve essere negoziato rappresentato, costruito ed esplicitato attraverso il confronto, non sempre semplice, tra punti di vista, ma il cui raggiungimento costituisce la motivazione principale dell agire comune
18 Esistono differenti modalità di partecipazione alla costruzione di una politica sociale. Si possono però individuare alcuni piani di partecipazione che possono essere
19 1- ascolto In cui i rappresentanti politici ed i loro apparati decidono di ascoltare le opinioni dei cittadini. Ascoltare non significa, infatti,dialogare,ma porre il cittadino nelle condizioni di esprimere il proprio parere rispetto a temi precedentemente definiti. 2- consultazione include la possibilità dell interazione tra le parti. Le Istituzioni tipiche della consultazione sono gli organismi di rappresentanza, composti da persone nominate a titolo rappresentativo per esprimere pareri o avanzare istanze relative a determinati temi politico-sociali, come ad esempio le consulte comunali per gli anziani o per i giovani 3-avanzare proposte quando il potere attribuito non riguarda solo la possibilità di fornire pareri, ma anche di avanzare proposte. in questo caso, la possibilità di incidere sui processi è teoricamente superiore, perché non viene soltanto espresso un parere che ratifica scelte già prese oppure le contesta, ma sono anche sollevate proposte.
20 Per concludere non si chiede di più di quello che già si fa, ma vogliamo che la formazione sia più efficiente ed efficace Metodologie atte a favorire il coinvolgimento dei promotori sociali sono molteplici. L uso di ciascuna metodologia si giustifica in base ai fini che si intendono e si possono raggiungere Ma come sempre la figura del promotore sociale che è sentinella sul territorio, oltre che raccogliere la pratica per il patronato,saprà anche leggere i bisogni del proprio territorio e permettere al sistema Acli di promuovere azioni sociali.
21 Lavoriamo per chi lavora, per chi ha perso il lavoro e per chi non lavora più; per chi è anziano e per chi è giovane, per le donne e per gli uomini; per chi è invalido o malato. Lavoriamo per chi ha figli e per i suoi figli, per chi è emigrato; per gli immigrati e per le famiglie; per chi è povero e per chi ha bisogno di assistenza. Lavoriamo per amore.
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