Nascita e sviluppo di un impresa biotecnologica: il ruolo degli incubatori
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- Giuliano Biondi
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1 Nascita e sviluppo di un impresa biotecnologica: il ruolo degli incubatori Prof.ssa Emidia Vagnoni e Dott.ssa Caterina Cavicchi CDL Biotecnologie
2 Il cluster Gruppo di soggetti interdipendenti (aziende o istituzioni pubbliche e private tra di loro connesse), geograficamente vicine che lavorano nello stesso settore. L aggregazione consente alcuni vantaggi: condivisione di spazi e attrezzature (costi) servizi di consulenza per lo sviluppo del business (competenze) attività di networking e contatto con gli investitori (risorse)
3 Bio-Cluster di Torino Molecular Biotechnology Center universitario che comprende al suo interno laboratori di ricerca e «incubatori»: di idee e di imprese (2i3t). 85% pubblico Bioindustry Park (Ivrea): parco scientifico tecnologico specializzato in scienze della vita, creato mediante finanziamenti pubblici (CEE e Regione Piemonte), guidato da politiche di ristrutturazione. 70% privati. Al suo interno troviamo incubatore d impresa. Bio-cluster:gruppi di aziende o istituzioni tra di loro connesse, che lavorano nello stesso settore, geograficamente vicine (Gatti, Cipollina, 2006)
4 Alcune definizioni «Un incubatore di impresa è un sistema organizzativo il cui compito è quello di accelerare la creazione di nuove imprese; include spazi e attrezzature, servizi di consulenza per lo sviluppo dell idea imprenditoriale, capacità di networking e collaborazione con gli investitori». Buchi et al., Sinergie n. 83/10 I Parchi scientifico tecnologici si «configurano come integratori tra i bisogni di crescita innovativa del sistema delle imprese, con particolare riferimento a quelle piccole e piccolissime, ed il patrimonio di conoscenza espresso dei Poli di eccellenza Tecnologica e Scientifica, delle Università ed i Centri di Ricerca». Un PST offre diversi servizi: dai servizi su richiesta (marketing, consulenza legale e finanziaria, traduzione), alla formazione, organizzazione di eventi formativi per conto delle imprese, ed ai servizi elementari (le reti informatiche, impianti di sicurezza e gestione dei rifiuti), ecc.. APSTI (2014)
5 Nascita e sviluppo di una Il ruolo del MBC
6 Fasi dell Incubazione 1. Individuazione delle idee imprenditoriali da parte del team proponente; 2. Scouting; 3. Tutoring e business planning; 4. Costituzione di impresa e financing tramite fondi regionali; 5. Insediamento ed utilizzo potenziale dei servizi dell incubatore (3 anni); 6. Relazione annuale ed ulteriore valutazione per finanziamento tramite BCG matrix 7. Programmazione pluriennale
7 Individuazione delle idee Dalla collaborazione accademica con l incubatore, nascono idee (TT), il team proponente può simularne la loro fattibilità.
8 Scouting Consiste nella fase di selezione delle idee. Vengono valutati da professionisti dell incubatore alcuni aspetti determinanti per la scelta dell idea da promuovere: quali competenze sono disponibili all interno dell incubatore, e quali nel team proponente, le attività e infrastrutture di ricerca. Ma soprattutto si verifica se le idee proposte sono fattibili, in termini di prodotto, processo e mercato, e dal punto di vista delle risorse necessarie.
9 Tutoring e business planning I ricercatori molto spesso non hanno competenze in campo manageriale. Il tutoring è l affiancamento al ricercatore, potenziale «imprenditore» di un professionista che sia in grado di aiutarlo a sviluppare il progetto imprenditoriale. L attività di affiancamento prevede il supporto nelle fasi di costituzione d impresa e di business planning.
10 Business planning «Il Business Plan è un documento volto a rappresentare in ottica prospettica il progetto di sviluppo imprenditoriale, con l intento di valutarne la fattibilità in relazione sia alla struttura aziendale nel quale tale progetto si inserisce, sia al contesto nel quale l impresa proponente opera e di analizzarne le possibili ricadute sulle principali scelte aziendali e sui suoi risultati economico-finanziari» BNL (2014) Per raggiungere tale scopo, un Business Plan deve contenere tutte le informazioni necessarie a: conoscere le caratteristiche dell azienda di riferimento; illustrare i contenuti del progetto che si intende realizzare; dimostrarne la fattibilità, cioè il perseguimento degli obiettivi stabiliti; analizzare tutte le sue possibili ricadute sull azienda.
11 Finalità del Documento di rilevanza esterna: nasce per essere presentato ai potenziali finanziatori / investitori con ottica di convincimento circa il successo del progetto presentato. Documento di rilevanza interna: allinea gli obiettivi dei dipendenti a quelli aziendali attraverso la comunicazione della strategia perseguita e delle responsabilità nel conseguimento degli obiettivi prefissati.
12 I contenuti del Business Plan Descrizione dell impresa e situazione contabile iniziale; Descrizione dell offerta anche potenziale sulla base dei brevetti sviluppati; Individuazione del target di mercato (consumatore potenziale, area geografica); Individuazione del contesto competitivo; Presentazione della strategia aziendale; Presentazione di un bilancio prospettico che simula il ritorno-economico finanziario che ci si prefigge di realizzare.
13 Chi sono i concorrenti?? (Porter, 1982)
14 Un esempio..
15 Swot questions
16 Come impostare la strategia? SWOT analysis
17 Valutazione Relazione annuale su attività svolta: serve per migliorare il percorso di incubazione e della sua mediazione con investitori. Le imprese vengono poi valutate tutte tramite la matrice BCG per capire quali finanziare!
18 Valutazione su base BCG matrix La matrice BCG nasce negli anni 70 quale strumento di supporto decisionale per i manager d impresa. Permette di classificare le attività dell impresa in aree strategiche d affari (ASA) o prodotti/servizi offerti sulla base della quota di mercato relativa raggiunta e sulla base del tasso di sviluppo del mercato. Quota di mercato relativa=fatturato impresa X/fatturato di tutte le imprese nel settore considerato; tasso di sviluppo del mercato=% di nuovi clienti acquisiti nel mercato di riferimento; La classificazione ci permette di stabile quali aree (o prodotti) sono maggiormente profittevoli e quindi su quali l impresa deve investire, e quali invece bisogna abbandonare per mancata profittabilità.
19 Valutazione su base BGC
20 Fasi Finanziamento Normalmente, lo sviluppo di un impresa start up biotech fronteggia tre stadi (Friedman, 2008): Nella fase seed l impresa ha l idea di prodotto e cerca di studiare la fattibilità di progetto. E finanziata o da business angels, che molto spesso sono familiari o amici dell inventore, o investitori esterni non animati da prospettive di guadagno, o prestiti garantiti dal fondatore; Successivamente, quando l impresa è in grado di dimostrare la fattibilità di progetto e richiede la brevettazione, la fase di espansione è sostenuta dai business angels. O anche incubatori possono intervenire ed in cambio di azioni procurano spazi per lavorare. Nella fase mezzanine, in cui siamo alla commercializzazione del prodotto, l impresa deve cercare di garantire la continuità nelle risorse per la sopravvivenza a lungo termine. Per far questo normalmente si quota in borsa.
21 Il venture capital «Venture capital Mezzi finanziari investiti nel capitale proprio di società non quotate, di nuova attivazione o dotate di progetti ad alto potenziale di sviluppo. I fornitori delle risorse, detti v. capitalists, possono essere capitalisti individuali, talora chiamati angel, società private, finanziarie pubbliche di sviluppo territoriale, a scala nazionale o regionale, o fondi comuni di investimento chiusi.» Treccani, Dizionario di Economia e Finanza (2012)
22 Venture capital: modalità di attuazione Scopo immediato dell investimento è mettere a disposizione di un inventore, di un imprenditore o di un manager dotato di un progetto innovativo (potenzialmente ad alto rendimento) le risorse finanziarie necessarie al suo sviluppo; Oltre ai mezzi finanziari, il v. capitalist può fornire competenze e sostegno nelle relazioni con le istituzioni e i mercati finanziari, con gli enti territoriali, con le agenzie di sviluppo, e ove occorra anche supporto amministrativo-contabile e promozionale per colmare le lacune del nuovo imprenditore o comunque per consentirgli di concentrarsi interamente sullo sviluppo del progetto senza altre preoccupazioni. Può intervenire nella fase seed, early stage e growth; Può essere animato o no da ritorno dell investimento dato l alto rischio (infatti possono essere anche angels)
23 Perché i VC?? 1. Perché il biotec è un campo di ricerca molto più rischioso di altri; 2. Altri soggetti (banche, etc) non sono disposti ad accettare il rischio: Operativo: non si sa se l imprenditore riuscirà a sviluppare l idea di prodotto e commercializzarla; Finanziario: non si sa se l investimento sarà fruttuoso (generazione di ricavi, copertura dei costi di avvio dell impresa)
24 Riferimenti bibliografici Leggere: Büchi, G., Casalegno, C., Cerruti, E., Gagliardi, E., & Pellicelli, M. (2011), «Il cluster biotecnologico di Torino: il ruolo dell Università e del territorio per lo sviluppo dell innovazione», Sinergie Italian Journal of Management, (83),
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