JOINT POSITION PAPER SULL EMERGENZA XYLELLA FASTIDIOSA E IL PROBLEMA DEL COMPLESSO DEL DISSECCAMENTO RAPIDO DELL OLIVO

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1 JOINT POSITION PAPER SULL EMERGENZA XYLELLA FASTIDIOSA E IL PROBLEMA DEL COMPLESSO DEL DISSECCAMENTO RAPIDO DELL OLIVO (CoDiRO) NELLA REGIONE PUGLIA ITALIA Dopo l'adozione della decisione di esecuzione della Commissione del 2015 per quanto riguarda le misure per impedire l'introduzione e la diffusione all'interno dell'unione della Xylella fastidiosa, il Deputato al Parlamento europeo Rosa D'Amato, in qualità di membro della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, FederBio (Federazione Italiana di agricoltura biologica e biodinamica), Copagri (Confederazione Produttori Agricoli), CIA (Confederazione italiana agricoltori), PAN Europe (Pesticide Action Network Europe, Brussels) ritengono che sia urgente agire al fine di tutelare gli interessi degli agricoltori e degli operatori biologici, l ambiente e la salute, gli interessi economici e sociali del territorio, che saranno coinvolti dal piano d'azione sulla emergenza Xylella e fornire, alle autorità competenti europee e locali, un contributo attivo al fine di definire gli interventi richiesti per gestire correttamente l'emergenza. Questo Position Paper congiunto è focalizzato principalmente su tre pilastri: Primo pilastro: l'uso su larga scala dei fitofarmaci Considerazioni generali Siamo preoccupati per le conseguenze sulla salute e sull ambiente dei focolai di Xylella fastidiosa nella regione Puglia. La decisione di esecuzione della Commissione europea per prevenire la diffusione della Xylella impone l'uso del trattamento di fitofarmaci nelle zone in cui la Xylella viene diagnosticata. Da tempo è stato dimostrato che l'esposizione degli esseri umani ai fitofarmaci aumenta la probabilità di sviluppare il cancro o malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Pertanto, esortiamo le autorità europee e locali a limitare l'uso di fitofarmaci preferendo biofarmaci o fitofarmaci a bassa tossicità. Data la scarsità delle conoscenze sulle modalità di trasmissione della Xylella fastidiosa e considerata la relazione dell'efsa sulla malattia, temiamo che un uso su grande scala di fitofarmaci avrà un'influenza limitata sulla diffusione del parassita, ma conseguenze disastrose per la salute umana e l'ambiente. Pertanto, invitiamo le autorità italiane e la Commissione europea a promuovere lo sviluppo di modalità resilienti per le produzioni agricole basandosi sulla diversificazione delle colture, la salute del suolo e bassi input agricoli, al fine di affrontare meglio i parassiti che entrano regolarmente negli agroecosistemi europei approfittando della nostre pratiche monoculturali per invadere l'unione. Tenuto conto delle considerazione generali di cui sopra e considerato che in molte parti della decisione di esecuzione ci sono riferimenti a trattamenti fitosanitari obbligatori, anche prima della rimozione delle piante; considerato che le "norme eco-compatibili per la protezione delle colture" della Regione Puglia per quanto riguarda le aziende biologiche specificano, nelle pratiche di gestione comuni, comma 5 i prodotti autorizzati in agricoltura biologica, che: 1

2 "Tutte le sostanze attive di cui al Reg. CE 834/07 e 889/08 e s. a. e a. possono essere utilizzate, a condizione che esse siano regolarmente registrate in Italia, fatta eccezione per le formulazioni classificate T e T +, che possono essere autorizzate solo se espressamente indicate nelle norme tecniche di produzione"; considerato che attualmente, nessuna sostanza attiva è debitamente autorizzata e registrata in Italia (consentita per l agricoltura biologica e non, anche nell agricoltura integrata) contro il vettore philaenus spumarius L. (Meadow spittlebug) e Xylella fastidiosa; pertanto sarà necessario autorizzare alcune di esse, nonostante le norme vigenti nel settore della protezione delle colture; considerato che un certo numero di principi attivi sono disponibili sul mercato, regolarmente registrati da parte delle Autorità competenti e autorizzati per l'uso in agricoltura biologica (e di default anche negli altri metodi di produzione eco-sostenibile, vale a dire i metodi di produzione obbligatori e volontari integrati). Tali mezzi tecnici sono efficaci anche per controllare il vettore e altri organismi patogeni che contribuiscono a peggiorare la salute degli ulivi; considerato che dalla elaborazione dei dati del sistema BioBank della Regione Puglia eseguite dall'istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM-IAMB), si stima che, al 31 Marzo 2015, la superficie totale coperta dalle aziende olivicole biologiche nelle province di Lecce e Brindisi rappresenta circa il 16% della superficie totale coperta da oliveti della regione, con la seguente distribuzione: provincia di Lecce 860 aziende con circa 15,199 ettari, provincia di Brindisi, con 700 aziende con una superficie coltivata di ettari; considerato che le condizioni generali delle aziende olivicole della zona, numerose e di piccole dimensioni, la vicinanza dei campi (così come degli insediamenti e dei luoghi turistici), aumentano il rischio di deriva di prodotti fitosanitari che verranno utilizzati per limitare la diffusione del vettore e proteggere gli oliveti; considerato che, in un recente parere scientifico sulla valutazione del rischio di X.fastidiosa, l'efsa ha indicato che 'l'uso intensivo di trattamenti insetticidi per limitare la trasmissione della malattia e per controllare l'insetto vettore può avere conseguenze dirette e indirette per l'ambiente modificando tutta la catena alimentare con conseguenze a cascata, e che quindi interessano vari livelli trofici. Ad esempio, l'impatto indiretto di fitofarmaci sull'impollinazione è attualmente una questione di seria preoccupazione (EFSA, 2013). Inoltre, i trattamenti insetticidi di grandi dimensioni presentano anche rischi per la salute umana e animale '; considerato che la resistenza ai fitofarmaci utilizzati come insetticidi viene accelerata dall'uso eccessivo e incontrollato di questi prodotti, mettendo così a rischio tutti i successi fitosanitari raggiunti; considerato che l'uso improprio e irrazionale dei fitofarmaci prevede condizioni favorevoli all emergere di infezioni resistenti, che si diffondono e persistono e lasciano gli ecosistemi agricoli sensibili alla successiva ondata di attacchi di infezioni invasive; 2

3 considerato che la resistenza agli insetticidi è un fenomeno che ha chiaramente implicazioni transfrontaliere, che non sarebbero più probabilmente gestibili con le attuali risorse e conoscenze scientifiche, non possono essere escluse conseguenze mediche, sociali ed economiche imprevedibili; considerato che l'uso di fitofarmaci, anche in piccole quantità, minaccia l 'etichettatura biologica' di proprietà di numerosi produttori di olio d'oliva italiani ed europei; Proponiamo quanto segue: 1. tutte le azioni e le tecniche agronomiche di prevenzione e di cura che non prevedono e/o limitano l'uso di fitofarmaci, così come lo sradicamento di alberi e/o piante di ulivo che sono infettati dalla Xylella fastidiosa di non particolare valore e interesse storico-culturale sono considerate utili e necessarie; nel caso di impianti di particolare valore storico e monumentale sia ordinata l estirpazione solo a seguito di analisi che dimostrino che la principale causa d infezione è il batterio X. Fastidiosa; 2. l autorizzazione all uso di tutte le sostanze attive previste dalla normativa UE nella produzione biologica (Regg. CE N. 834/07 e 889/08 e lm e i.) di controllo del vettore batterico specifico è richiesta per le piante di olivo e per le altre piante ospiti; 3. tenuto conto dei rischi per la salute e la sopra citate considerazioni, si richiede inoltre di valutare l'impegno, così come previsto dalla direttiva 2009/128 / CE del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei fitofarmaci all'art. 14 e all' allegato III (recepita in Italia dal decreto legislativo N. 150/12), di dare priorità di applicazione alle tecniche, sostanze e altri mezzi tecnici compatibili con le norme dell'ue, nazionali e regionali in agricoltura biologica e/o agricoltura integrata. 4. le attività, le pratiche agronomiche e le tecniche che, allo stato dell arte, sono considerate utili ed efficaci nel limitare la diffusione del vettore Philaenus spumarius L. (Meadow spittlebug) e quindi la diffusione del batterio Xylella fastidiosa, così come consentito in agricoltura biologica, secondo i Regg. N. CE 834/07 e 889/08 e s.i. e m., dovrebbero essere integrate con i principi attivi e prodotti compatibili con la gestione biologica dell'azienda. Per quanto riguarda l'uso di tali attività, pratiche agronomiche e tecniche devono essere seguiti alcuni criteri per la loro l'applicazione: a) mantenere la piena conformità con il metodo di produzione biologica, con particolare riguardo sia per le aziende agricole con uliveti direttamente interessati che per le aziende agricole a rischio di deriva. Nel caso in cui saranno adottate queste proposte, non ci sarà alcuna necessità di escludere queste aziende agricole biologiche dal sistema di certificazione biologica, né di essere temporaneamente sospese (art 36 comma 4 del Reg CE 889/2008); 3

4 b) controllare il vettore in corrispondenza delle fasi principali del suo ciclo / sviluppo; c) indicare le azioni la cui efficacia potrebbe essere facilmente controllata. Ciò consentirebbe di raccogliere informazioni sul campo già nel primo anno di attuazione, che potranno essere utilizzate per condurre meglio le azioni di contenimento del batterio negli anni a venire; 5. Le azioni proposte possono essere integrate in modo diverso, ma tutte sono sinergicamente efficaci nel controllare il vettore e la diffusione dei batteri, in linea con l'approccio interdisciplinare e olistico proprio del metodo biologico. E necessario garantire che sufficienti risorse finanziarie e umane saranno a disposizione per attuare le relative strategie, compreso il sostegno finanziario per gli agricoltori ad applicare adeguate pratiche agricole per la lotta contro X. fastidiosa e dei suoi vettori, oltre a garantire un adeguato risarcimento per la perdita di alberi, mezzi di sussistenza e reddito in caso di eradicazione di ulivi e di altri potenziali ospiti. Inoltre è necessario prevedere finanziamenti adeguati per la ricerca, l'analisi e i rimedi contro X. fastidiosa e dei suoi vettori. 6. La Regione Puglia dovrebbe adottare le proposte presentate in questo documento, in modo da evitare anche il rischio di dover risarcire operatori biologici (e non solo loro), costretti a declassare l olio di oliva biologico a causa dei trattamenti obbligatori e/o le contaminazioni per la deriva dei principi di attivi non consentiti dalla Reg. CE n 834/07 e n. 889/08 e s.m. e i. Secondo pilastro: Esclusione della Vitis dall'elenco delle piante note per essere sensibili ai ceppi isolati europei e non europei di X. fastidiosa (allegato 1) Considerato che, secondo Krugner et al., 'La valutazione di patogenicità e la trasmissione pe via di insetti di ceppi di X. fastidiosa alle piante di olivo' (Comitato dell'olivo California), l'analisi RAPD ha mostrato che la popolazione X. fastidiosa che ha infettato gli ulivi apparteneva al gruppo di genotipo A, che è noto per causare la malattia del disseccamento della foglia della mandorla, ma non causa la malattia di Pierce nella vite; inoltre, in diversi centri di ricerca pugliesi (CNR, UNIBA) i risultati preliminari sull infettività della X. fastidiosa sulla vite mostrano che non ci sono evidenze di infezioni dall organismo specifico. suggeriamo alla Commissione di escludere la Vitis dall'elenco delle piante note per essere sensibili ai ceppi isolati europei e non europei di X. fastidiosa (allegato 1); Terzo pilastro: misure alternative relative all'art. 5 e art.6 della decisione di esecuzione Considerato che alcune fonti scientifiche (come il documento della Regione Toscana Servizio Fitosanitario o quello della sede dell Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia) riportano che oltre alla Xylella ci potrebbero essere altri patogeni (miceti vascolari del legno, il rodilegno giallo, o falena leopardo Zeuzera pyrina) che contribuiscono al Complesso del disseccamento rapido dell'olivo (CoDiRO), anche prese in considerazione dall'efsa; 4

5 considerato che, in un parere scientifico recente sulla valutazione del rischio di X. fastidiosa, l'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha dimostrato che ci sono diversi elementi che rendono impraticabile l'eradicazione; considerando che l'efsa ha affermato, in particolare, che "non ci sono indicazioni che l'opzione di eradicazione avrà successo una volta che la malattia si è stabilita in una zona" e "così si dovrebbe dare priorità alla prevenzione dell'introduzione", mentre per le strategie di contenimento, che non sono più possibili, quando la malattia è molto diffusa", l efficacia " varia da trascurabile a moderata"; considerato che, ai sensi dell'articolo 5 della suddetta decisione di esecuzione, la messa a dimora di piante ospiti nelle zone infette è vietata; considerato che, come sancito dall'articolo 6 della citata decisione di attuazione, nella zona delimitata, che comprende la zona infetta e la zona cuscinetto, 'in un raggio di 100 metri intorno alle piante che sono state testate e trovate infette per l'organismo specifico ', lo Stato membro interessato è tenuto a ' rimuovere immediatamente: (a) piante ospiti, a prescindere dal loro stato di salute; (b) le piante note per essere infette dall'organismo specifico; (c) le piante che presentano sintomi che indicano una possibile infezione da tale organismo o sospette di essere infette da tale organismo'; Suggeriamo alla Commissione: 1. di rivedere la decisione di applicazione attualmente in vigore, in particolare per quanto riguarda l'articolo 6 sul raggio di 100 metri intorno alle piante infette, dando la priorità alla sorveglianza e l'isolamento delle altre piante eccetto per quelle riconosciute per essere infette dalla X.fastidiosa; 2. di rivedere l'articolo 5, allo scopo di consentire la messa a dimora delle piante potenziali ospiti. Tuttavia, queste piante dovranno essere debitamente testate per garantire che siano libere dal patogeno e monitorate - questo dovrebbe essere integrato con appropriate pratiche agricole (ad esempio diserbo, potatura e gestione corretta del terreno nel pieno rispetto del suo equilibrio biologico) e trattamenti fitosanitari adeguati e sostenibili; 3. di considerare misure diverse da attuare a seconda della portata della diffusione del batterio, le piante colpite, il ceppo batterico e dalla presenza di altri agenti patogeni. Strasburgo, 19 maggio 2015 Rosa D'Amato MEP Paolo Carnemolla (Federbio) Fabio Ingrosso (Copagri) Secondo Scanavino (CIA) Martin Delmine (PAN Europe) 5

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