6.3. ALIMENTI Alimenti di origine animale: contaminazione da PCB

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1 6.3. ALIMENTI Alimenti di origine animale: contaminazione da PCB L episodio di inquinamento, che ha interessato la bassa bergamasca, è emerso nei primi giorni di agosto del 2000, quando venne individuata, da un caseificio piemontese in autocontrollo, la presenza di PCB nel latte (644 microgrammi/grammo di grasso) ritirato presso un azienda agricola di Calcio. Quest azienda allevava 180 capi di bovine da latte. Le indagini hanno portato all individuazione di una catena di contaminazione: terreni agricoli - trinciato di mais bovine latte - uomo. Altre matrici sono risultate inquinate: vegetali dell orto, polli, uova. Un unità di crisi dell ASL, è stata istituita dopo i primi risultati analitici, che ha seguito tutto il periodo dell emergenza fino al momento in cui si è giunti alle seguenti conclusioni: l inquinamento è circoscritto ad una sola az. agricola, non si è evidenziata alcuna contaminazione del latte prodotto dalle aziende agricole confinanti; il trinciato di mais costituisce l elemento principale di assorbimento di PCB dai terreni sui quali viene coltivato; probabilmente dura da anni, i dati di dose interna di PCB negli animali, nei grassi soprattutto, e nel sangue delle 27 persone risultate esposte, fanno pensare ad una esposizione ripetuta e prolungata nel tempo attraverso la via alimentare; è probabilmente in relazione alla presenza nella zona di un ex deposito di oli esausti che è stato trasferito nel 95 in altra zona. Conseguenze per l ambiente, gli animali e gli alimenti La valutazione di una grande quantità di dati di laboratorio, riguardanti varie matrici ambientali hanno evidenziato: - contaminazione da PCB dei terreni dell azienda agricola, - contaminazione dell insilato di mais aziendale per assorbimento dai terreni; - importante contaminazione degli animali allevati in azienda. Di seguito sono riportati i risultati analitici dei campionamenti delle varie matrici effettuati dagli Enti di controllo. Tab ; 6.3.2; ;

2 Tab. n : Concentrazione PCB nei terreni Contenuto di PCB (ng/g di terreno) Numero di campioni < 0,5 31 Da 1 a Da 11 a Da 21 a 30 5 Da 31 a 40 2 Da 41 a 50 1 Da 51 a 60 1 Da 61 a 90 2 Da 91 a Da 101 a Da 111 a Da 121 a Da 161 a totale 77 Tab. n : Concentrazione di PCB nel fusto e nelle radici di mais Riferimento zona crescita Fusto ( ng/g ) Radice ( ng/g ) A 142,66 360,33 B (controllo) 133, C 317,59 892,50 D 164,95 335,17 E 1524, ,17 F 335, ,91 G 1351, ,30 H 329,28 398,27 Grasso perineale Grasso encefalico TAB. N Concentrazione di PCB nei grassi di Bovine 1284,3 2295,3 ng/g 92,8 128 ng/g 130

3 bovino bufalino Altre aziende TAB. N Concentrazione di PCB nel latte bovino e bufalino 244,2 745,1 ng/g di grasso 270,1 380,8 ng/g di grasso < 20 ng/g di grasso Conseguenze per la popolazione Un nucleo familiare è stato coinvolto in un esposizione accidentale, massiva e provata a policloruratibifenili (PCB) in seguito a inquinamento ambientale e biologico (animali da reddito) presso l azienda agricola di Calcio, gestita dalla stessa famiglia e riscontrato a partire dall Agosto Il nucleo familiare è stato presumibilmente esposto a PCB per un lungo periodo, mediante assunzione di prodotti vegetali ed animali che venivano coltivati o allevati nel podere agricolo contaminato (per via non determinata). Le 27 persone contaminate appartengono a tre nuclei familiari che abitano nella cascina e altri due che, pur abitando lontano, hanno consumato abitualmente i pasti in cascina e hanno utilizzato i prodotti dell azienda anche al proprio domicilio. Sono state inviate a visita, con raccolta anamnestica accurata e somministrazione di un questionario circa le abitudini alimentari di ognuno, presso gli OORR di Bergamo, sottoposte a prelievo per la ricerca del PCB ematico (Tab. n ) e per la verifica della funzionalità d organo e a visita specialistica dermatologica per alcuni soggetti. I campioni ematici sono stati analizzati dai Laboratori di Tossicologia della Fondazione Maugeri di Pavia, di Tossicologia Ambientale dell Università di Brescia e dell ISS per dosaggi ormonali funzionalità tiroidea e riproduttiva. Si è provveduto al monitoraggio biologico del gruppo di persone risultato contaminato attraverso gli alimenti di origine aziendale. Tab.n :valori di PCB nel sangue di tre esposti in relazione al consumo di latte e carne Esposto Consumo di latte Consumo di carne PCB ematico PCB ematico PCB ematico PCB ematico PCB ematico ANNO 2000 ANNO 2001 ANNO 2002 ANNO 2004 ANNO 2004 luglio 1 Si Si ,10 2 Si Si ,19 90,20 3 molto Si ,78 209,64 152,36 131

4 L analisi comparativa dei campioni non ha fornito sostanziali differenze in termini di concentrazioni assolute dei contaminanti, pur considerando che lo standard di Brescia consente la ricerca di 19 congeneri, mentre quello di Pavia è limitato a 8. Si è ritenuto che i limitati aumenti di concentrazione ematica di PCB, presenti in alcuni soggetti, dovuti probabilmente a nuova introduzione di carni e uova contaminate, non possano causare importanti ricadute sulla salute, quantomeno in termini di tossicità acuta. Ancora scarse sono le informazioni scientifiche disponibili circa la tossicità cronica da PCB in gruppi ristretti di popolazione contaminata attraverso la catena alimentare. Per quanto riguarda la funzionalità tiroidea indagata dall ISS, 19 pazienti sono risultati in buon equilibrio ormonale, per una paziente di 15 anni è stato confermato il riscontro di ipotiroidismo già noto, mentre una paziente di 40 anni è risultata portatrice di ipotiroidismo subclinico, non noto nel Si è suggerito l esecuzione di controlli di laboratorio periodici. Il follow-up a 24 mesi prevede: - visita medica generale con somministrazione di specifici questionari; - prelievo ematico per la determinazione del livello di PCB per tutti i soggetti; - determinazione della funzionalità epatica ed assetto lipidico per tutti i soggetti; - esami ematochimici e valutazioni mirate per i soggetti con alterazione dei precedenti esami, funzionalità tiroidea, visita endocrinologica. Nel corso del 2001, in sostituzione delle bovine risultate molto contaminate da PCB ed abbattute, l allevamento era stato riconvertito in bufale da latte. Dopo l analisi del foraggio aziendale da parte di un laboratorio privato (incaricato dall Az. Ag.), che non rilevava contaminazione significativa da PCB, la mandria è stata alimentata prevalentemente con prodotti aziendali proveniente dalla coltivazione dei terreni risultati, fino ad allora, meno contaminati. Alcuni membri delle famiglie, nonostante fossero stati sconsigliati di assumere prodotti aziendali, hanno mangiato carne di bufala, nonché uova e carne di polli, allevati in un recinto in cui era stata sostituita la terra del fondo con altra, sempre di provenienza aziendale, ritenuta sicura. Indagini sono state condotte fin dall inizio del 2002 dal Servizio Veterinario rilevando presenza di PCB nel latte bufalino, sebbene non ancora oltre il limite stabilito dalla normativa vigente. Il superamento, oltre la tolleranza fissata per il grasso animale e per il latte, è stato rilevato a seguito di un campione ufficiale, eseguito successivamente, pertanto il Servizio Veterinario ha posto sotto sequestro amministrativo l allevamento di bufale, ordinando il divieto di movimentare il bestiame ed del latte prodotto. Anche le uova ed i nuovi polli, allevati sul terreno riportato e ritenuto sicuro, 132

5 sono risultati contaminati, pertanto è stato nuovamente consigliato a tutti i componenti delle famiglie di non consumare alcun alimento, vegetale e animale, di provenienza aziendale. Interventi da attuare La sorveglianza dei possibili effetti avversi da esposizione al PCB nel numeroso nucleo familiare della famiglia (circa 27 soggetti) deve essere esteso, agli altri gruppi familiari non ancora indagati, e prolungato nel tempo per verificare non solo la morbilità attuale, ma la sua evoluzione e soprattutto i possibili effetti a distanza nei discendenti. E essenziale sviluppare un piano di ricerca ed un intervento articolato in cui le varie Istituzioni locali, regionali, universitarie agiscano in modo sinergico e con interscambio continuo di informazioni al fine di attuare linee guida per un adeguato follow up clinico-terapeutico ed un coordinato progetto di prevenzione, attraverso le seguenti fasi: eseguire approfondimenti diagnostici per screening delle principali patologie associate ad esposizione di PCB in tutti i soggetti esposti e nei loro discendenti; predisporre delle idonee trappole per misurare il grado di evaporazione dei PCB presenti sulla superficie del suolo, a cura dell ARPA di Bergamo (in corso); valutare i rischi per l operatore addetto alla fitobonifica; predisporre un monitoraggio biologico ad hoc per l operatore della fitobonifica (è stato ripetuto il controllo in luglio 04 della PCBemia, a tre mesi dal precedente, con il risultato di una sensibile riduzione del valore, nonostante abbia lavorato nei campi inquinati proprio nei tre mesi precedenti); indirizzare al Medico o Pediatra di famiglia i soggetti con patologia per un intervento terapeutico; impostare un piano di follow up diversificato tra i soggetti con quadri o esami patologici e soggetti apparentemente sani; istituire un database da aggiornare nel tempo; correlazione e collaborazione con il Gruppo di Lavoro tecnico-scientifico comunale già istituito e operante per il progetto di fitobonifica, per impostare linee guida per la prevenzione individuale ed ambientale Alimenti di origine non animale: contaminazione da antiparassitari, OGM ed Aflatossine. Negli anni sono stati riscontrati solo n. 4 campioni con presenza di residui fitosanitari al di sopra del limite di legge (nel 2004 il 2,8% dei campioni); in tutti i campioni di alimenti 133

6 biologici non è stata rilevata presenza alcuna di residui mentre per alcuni campioni di frutta e patate si sono rilevati residui di fitosanitari, anche se al di sotto del LMR ed alcuni frutti come l uva e le pere più di un residuo. Campioni con presenza di residui fitosanitari al di sopra del limite di legge:n. 3 campioni uva con presenza di: o Fenitrotion : Insetticida o Bromopopilato : Acaricida o Parathion : Insetticida N.1 campione di rucola con presenza di : o Ditiocarbammato : Fungicida Tab. n Numero e tipo di campioni effettuati MATRICE ANNO 2003 Numero ANNO 2004 Numero CEREALI 7 11 CAMPIONI ANNO 2003 N. 94 ANNO 2004 N.111 ORTAGGI PATATE PERE,MELE,PESCHE CILIEGIE 2 3 AGRUMI 7 9 UVA ALLA VENDITA VINI

7 Tab. n Numero e tipo di campioni effettuati su prodotto biologico MATRICE ANNO 2003 NUMERO ANNO 2004 NUMERO BIOLOGICO PRODOTTI DA FORNO 6 8 ANNO 2003 N. 33 FRUTTA /VERDURA 2 12 ANNO 2004 N. 32 CEREALI SUGHI DI POMODORO 3 SUCCHI E CONFETTURE FRUTTA 7 2 Fig Distribuzione dei campioni in relazione alla regolarità Anno Distribuzione dei campioni in relazione alla regolarità Anno % campioni Totali ,2% campioni regolari 4 2,80% campioni irregolari % 100% campioni Totali 2003 campioni regolari 0 0 campioni IRregolari numero % ,2 2,

8 Fig Totale campioni regolari in relazione alle matrici Totale campioni regolari in relazione alle matrici ortaggi pere mele pesche cereali uva vini agrumi patate ciliegie Totale senza residui Con Residui Fig :Distribuzione % dei campioni regolari in relazione alla presenza di residui Anno Valori 160 Nazionali Distribuzione %dei campioni regolari in relazione alla presenza di residui Anno ,5 % 77,6 % 67,9% ,3% Campio ni 2003 Reg, senza Reg. con 20,5% Irregolar i Campio ni 2004 Reg.sen za 19,6% Reg.con Residui Irregolar i Numero ,8% 136

9 Fig Principi attivi più frequentemente rinvenuti - Anno Principi attivi più frequentemente rinvenuti Anno carbaryl clorprofa procimido azinfos ditiocarba numero Tipo di analisi Tab : N. analisi ed esiti per OGM ed Aflatossine N. ANALISI ANNO 2003 N. ANALISI ANNO 2004 Irregolarità Concentrazione superiore ai limiti di legge OGM Aflatossine n. 1 (2004) Le irregolarità riscontrate, riguardanti OGM e Aflatossine per gli anni 2004 e 2003 sono state riscontrate su un campione di farina di mais tipo marano nel Sul campione si evidenziava presenza di aflatossina B1 superiore ai limiti di legge. Conclusioni Complessivamente, a parte gli isolati e pregressi episodi di contaminazione da PCB, il grado di sicurezza alimentare dal punto di vista della contaminazione da inquinanti ambientali si mantiene anche per il su buoni e soddisfacenti livelli. 137

10 6.4. RADIAZIONI IONIZZANTI Esposizione al Radon-222 Il radon è un gas naturale radioattivo, incolore e inodore e proviene dal decadimento di uranio e radio, sostanze radioattive naturalmente presenti sulla Terra. Suolo, rocce, materiali da costruzione, falde acquifere ne sono le sorgenti. Il radon si disperde e si diluisce all aperto, mentre in ambienti chiusi, soprattutto ai piani bassi degli edifici, può accumularsi, raggiungendo concentrazioni anche elevate. Il radon indoor rappresenta la fonte principale d'esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti naturali: i suoi prodotti di decadimento, a loro volta radioattivi, fissandosi al pulviscolo presente nell aria, possono depositarsi nei bronchi e nei polmoni. L Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classificano il radon come cancerogeno di gruppo 1. In particolare, l'esposizione al radon presente nell'aria delle abitazioni aumenta il rischio di contrarre un tumore polmonare, ed è responsabile del 9% circa dei tumori polmonari in Europa (20 mila casi l'anno); tale rischio è molto più alto per i fumatori rispetto a quello per i non fumatori. Le misure di prevenzione vanno scelte in relazione al rischio, ovvero tenendo in considerazione la valutazione del livello di emissione e la concentrazione del gas, le caratteristiche strutturali delle costruzioni, la destinazione d uso dei locali e il loro tasso d occupazione. Sostanzialmente le misure di prevenzione sono due: ventilazione naturale ed artificiale dei locali; isolamento dell edificio dal suolo tramite vespai areati e sigillatura di fissurazioni e canalizzazioni. Fra le azioni da intraprendere, prioritarie appaiono: la conclusione della campagna di mappatura promossa dalla Regione Lombardia, finalizzata alla definizione delle aree a rischio; la messa in atto di azioni informative e preventive ai Sindaci, alle scuole e ai residenti, che dovranno essere mantenute nel tempo; l approfondimento delle indagini per situazioni critiche e, infine, lo svolgimento di attività prescrittiva di risanamento. La mappatura delle aree a rischio ( ) La normativa nazionale prevedeva che ogni regione procedesse all individuazione delle radon prone areas (art. 10-ter, comma 2, D.Lgs 241/00) entro il 31 agosto Nonostante l assenza di indicazioni univoche a livello nazionale, alcune regioni, tra le quali la Lombardia, si sono attivate autonomamente. A tale scopo, in Lombardia si è deciso di realizzare una campagna di misura apposita, e di affidare all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente l incarico di organizzare, coordinare la raccolta e l elaborazione dei dati, svolgere le misure (accentrate proprio presso il Dipartimento di Bergamo); le Aziende Sanitarie Locali hanno 138

11 curato la scelta dei punti di misura, il posizionamento e il ritiro dei rivelatori utilizzati, la distribuzione dei singoli risultati agli interessati. Ai fini della campagna di misura, sono state individuate due diverse aree, in relazione alla particolare morfologia del territorio ed alla presenza di substrato roccioso ad una determinata profondità dal piano campagna: -fascia prealpina/alpina e dell'oltrepò Pavese, con substrato roccioso inferiore a 50 m dal piano campagna, dove il territorio è stato indagato in modo più capillare; -fascia di pianura, con substrato sottostante le coltri alluvionali a 50 m e oltre di profondità dal piano campagna. Il territorio è stato suddiviso in maglie di diverse dimensioni, più piccole nella prima fascia, dove serviva una informazione più dettagliata, e più grandi nella seconda fascia, geologicamente meno predisposta all emanazione di radon; in ciascuna fascia sono stati individuati da 5 a 10 punti di misura, in locali dalle caratteristiche omogenee: - locali posti al pian terreno; - in edifici costruiti o ristrutturati dopo il 1970 (con cantina o vespaio); - caratterizzati da volumetrie non superiori a 300 m3. Le misure hanno avuto durata annuale e sono state effettuate attraverso l'impiego di dosimetri passivi (CR-39), collocati nei punti prescelti per due semestri consecutivi a partire da ottobre 2003, con l'obiettivo di poter disporre, al termine della mappatura, di circa 4000 misure di radon indoor in 541 Comuni lombardi (1/3 del totale). Fig.6.4.1: Distribuzione dei punti di misura in provincia di Bergamo Dati ARPA Lombardia 139

12 Tab Dettagli sui risultati annuali per la provincia di Bergamo Settori punti monitorati Bq/m 3 media % > 400 Bq/m 3 Albino ,9 8,5 Bergamo ,0 6,9 Bonate ,0 11,7 Romano-Treviglio ,6 0,0 Trescore ,6 4,8 TOT ,4 8,1 Dati ARPA Lombardia Fig :Distribuzione percentuale delle concentrazioni medie annuali di radon nei punti di misura della campagna di monitoraggio per la determinazione delle radon prone areas in provincia di Bergamo Distribuzione percentuale dei risultati Albino Bergamo Bonate Romano-Treviglio Trescore % < 200 Bq/m3 70,3 79,3 73,4 85,7 82,2 200 Bq/m3<%< 400 Bq/m3 21,2 10,3 15,0 14,3 13,0 400 Bq/m3<%< 800 Bq/m3 6,1 6,9 10,3 0,0 2,3 % >800 Bq/m3 2,4 0,0 1,4 0,0 1,4 Ambiti DATI ARPA LOMBARDIA Fig Distribuzione dei risultati per i vari settori ASL in provincia di Bergamo 16.0% 8,1 % > 400 Bq/m 3 6.6% 1.5% % < 200 Bq/m3 200 Bq/m3<%< 400 Bq/m3 400 Bq/m3<%< 800 Bq/m3 % >800 Bq/m3 75.9% DATI ARPA LOMBARDIA 140

13 Commento I risultati delle misure, sia in Lombardia, sia in provincia di Bergamo, sono coerenti con le caratteristiche geomorfologiche del territorio e con i risultati delle misure pregresse: i valori più elevati sono risultati nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese. Per la nostra provincia la aree con i valori maggiori sono situate nelle aree montane. Numericamente: nell intera regione, l 84.6 % dei risultati sono inferiori a 200 Bq/m3, nel 4.3 % dei casi sono superiori a 400 Bq/m3 (8,1% per BG) con punte superiori a 800 Bq/m3 nel 0.6 % dei casi (1,5% per BG). E in atto la fase di elaborazione dei dati, che comprenderà l analisi statistica delle caratteristiche dei locali e degli edifici coinvolti, delle caratteristiche morfologiche e geologiche del punto di misura. Le informazioni che si otterranno saranno utilizzate per la individuazione delle aree a rischio radon, dove verranno predisposte opportune azioni di prevenzione. 141

14 6.5. RUMORE In Provincia di Bergamo alcuni Comuni presentano aree maggiormente soggette all inquinamento acustico da traffico veicolare, si tratta dei Comuni attraversati da strade statali e provinciali. Tra la popolazione esposta bisogna inoltre includere i residenti vicino alla zona aeroportuale situata ad Orio al Serio, i Comuni attraversati dalla rete ferroviaria e le abitazioni limitrofe alla rete autostradale. Gli effetti sanitari dovuti all esposizione a rumore ambientale si limitano ad effetti extrauditivi, effetti che sono stati evidenziati soprattutto nei soggetti professionalmente esposti a rumore industriale. Nella popolazione generale, esposta sostanzialmente al rumore da traffico, si possono verificare solo gli effetti più lievi, come ad esempio insonnia, stanchezza, irritazione, mal di testa, difficoltà di concentrazione; oppure l interferenza prodotta su diverse attività quali ad esempio la conversazione, l apprendimento, il relax. Sono stati condotti numerosi studi sugli effetti del rumore sul sonno: si è dimostrato che l esposizione a rumore, oltre a causare difficoltà nel prender sonno, può determinare una qualità inferiore del sonno stesso modificando la durata di certe fasi senza che questo sia avvertito dai soggetti, oltre a determinare ripetuti risvegli. Le ricerche condotte sembrano indicare che, perché un soggetto in buona salute possa usufruire di un buon sonno, il livello sonoro di notte all interno della camera da letto dovrebbe essere dell ordine di 35 db. Dai dati relativi al rumore ambientale misurato in Provincia di Bergamo si può concludere che nelle zone a maggior traffico (stradale, ferroviario e aeroportuale) esiste un rischio sanitario legato agli effetti extrauditivi del rumore che potrà essere dimostrato con studi ad hoc. Fra le azioni di risanamento, che dovranno coinvolgere principalmente le amministrazioni provinciali e comunali vi sono: la pianificazione territoriale corretta, in cui le zone residenziali siano lontane e separate da quelle industriali, possibilmente mediante l introduzione di fasce di rispetto a verde; la creazione, nei centri urbani maggiormente trafficati, di isole pedonali o comunque introduzione di limitazioni orarie di traffico. Nelle aree miste o nelle zone residenziali adiacenti a grandi arterie stradali e ferroviarie, ovvero a grosse industrie a ciclo continuo, è invece necessaria la realizzazione di adeguati interventi atti a ridurre le molestie acustiche (piantumazione, installazione di pannelli fonoassorbenti, etc.). Per quanto riguarda l aeroporto si è raccomandato l installazione dei radar di avvicinamento (APP) e di superficie (SMR) il cui funzionamento non può più essere procrastinato. Si è inoltre proposto una limitazione del traffico in alcune ore notturne, un monitoraggio degli inquinanti atmosferici e del rumore, una valutazione dei dati ambientali dal punto di vista dell impatto sanitario, anche con avvio di studi epidemiologici specifici nelle aree limitrofe all aeroporto. 142

15 6.6 CENNI SUI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI :aggiornamento dati al 2004 Vengono presentate le tabelle aggiornate al 2004 rispetto a: 1) n. infortuni denunciati dal 1999 al 2004 e relativo indice di incidenza ; 2) n. infortuni indennizzati dall INAIL ( ); 3) n. infortuni mortali ( ); 4) n. malattie professionali manifestatesi nel periodo e denunciate all'inail. Tabella n Provincia di BERGAMO: Infortuni DENUNCIATI Industria, Commercio, Servizi¹ Agricoltura¹ Conto Stato¹ TOTALI¹ ADDETTI² Indice Incidenza³ 47,3 48,0 49,4 47,8 46,0 45,2 Fonte: ASL di Bergamo Tabella n Provincia di BERGAMO- Infortuni INDENNIZZATI Industria, Commercio, Servizi Agricoltura¹ Conto Stato¹ TOTALI¹ ADDETTI² Indice Incidenza³ 35,3 36,4 37,3 35,6 33,8 32,8 Fonte: ASL di Bergamo 143

16 Tabella n Provincia di BERGAMO Comparto AGRICOLTURA Infortuni denunciati¹ Infortuni indennizzati¹ ADDETTI² Indice Incidenza per Infortuni indennizzati³ 76,4 52,5 68,9 70,4 45,7 70,1 Fonte: ASL di Bergamo Tabella n Provincia di BERGAMO - Comparto COSTRUZIONI Infortuni denunciati¹ Infortuni indennizzati¹ ADDETTI² Indice Incidenza per Infortuni indennizzati³ 39,8 39,0 42,3 43,0 44,9 39,8 Fonte: ASL di Bergamo Infortuni mortali in provincia di Bergamo Tab. n : Infortuni mortali in provincia di Bergamo (2005 dati non conclusivi) 25 Infortuni mortali in Provincia di Bergamo Totale Extracomunitari Fonte: Registro Provinciale degli Infortuni Mortali Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'asl della Provincia di Bergamo 144

17 MALATTIE PROFESSIONALI Malattie Professionali manifestatesi nel periodo e denunciate all'inail TAB. N MALATTIE PROFESSIONALI MANIFESTATESI NEL PERIODO E DENUNCIATE ALL'INAIL ANNO INDUSTRIA, SERVIZI AGRICOLTURA TOTALI Fonti: ¹ Banca Dati INAIL ² ISTAT ( ³ L Indice di Incidenza = Numero Infortuni x / Numero addetti rappresenta la percentuale delle persone che hanno subito infortuni in rapporto a quelle esposte al rischio nel periodo di tempo preso in esame. (Di Credico N. - Merluzzi F. Grieco A. " Proposta per un metodo di raccolta, di elaborazione e controllo dei dati relativi al fenomeno infortunistico" - Milano - Assessorato alla Sanità Regione Lombardia Clinica del Lavoro dell Università di Milano 1980) Registro Provinciale degli Infortuni Mortali -Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'asl della Provincia di Bergamo note: I dati provenienti dalla Banca Dati INAIL sono soggetti a variabilità soprattutto per quanto riguarda gli infortuni INDENNIZZATI (vale a dire quegli infortuni che l'inail riconosce effettivamente come accaduti sul lavoro e quindi "indennizza". La variabilità è dovuta al tempo necessario all'inail per esaminare la Denuncia di infortunio e provvedere al riconoscimento ed all'indennizzo). Gli infortuni INDENNIZZATI rappresentano di norma circa il 70-75% degli infortuni DENUNCIATI. "I dati statistici possono considerarsi "consolidati" a dicembre dell'anno successivo a quello a cui si riferiscono", come si legge nel Manuale per la lettura della BANCA Dati INAIL. Sulla base della nostra esperienza - per un lettura più realistica dei dati sugli infortuni INDENNIZZATI - si consiglia di ritenere i dati "consolidati" dopo mesi dal periodo a cui fanno riferimento. 145

18 I dati provenienti dal Registro Infortuni Mortali dell'asl si riferiscono solo agli infortuni MORTALI accaduti nel territorio della provincia di Bergamo, che rientra nella competenza e vigilanza territoriale dell'asl. Invece i dati sugli Infortuni MORTALI della Banca Dati INAIL (non riportati nelle Tabelle) sono riferiti a dipendenti di Ditte bergamasche, indipendentemente dal luogo dove essi si verifichino (per es. infortuni "in itinere" lungo il tragitto "casa-lavoro-casa" o in zona extraprovinciale). I dati sono aggiornati di norma ogni quattro mesi (Gennaio, Maggio, Settembre, compatibilmente con la disponibilità della Banca Dati INAIL) a cura del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell'azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo. 146

19 6.7 CENNI SU INCIDENTI STRADALI Dati (Automobile Club Italia e Istat) Nella Bergamasca nel 2003 si sono verificati n incidenti con 83 morti e feriti. Su base regionale, Bergamo è la quarta provincia, dopo Milano, Brescia e Varese, per numero di incidenti. Il capoluogo bergamasco da solo è, invece, al terzo posto per numero di incidenti, 1.255, dopo Milano e Brescia. Le cause sono imputabili per il 96% al comportamento scorretto del conducente (alta velocità, distrazione.), per il 2,28% allo stato delle infrastrutture, per l'1,8% allo stato psicofisico del conducente, infine per lo 0,4% a difetti o avaria del veicolo. La maggior parte dei conducenti morti a seguito di incidenti stradali hanno un'età compresa tra i 25 ed i 29 anni seguiti dalla fascia di età tra i 30 ed i 34 anni. Gli incidenti sono concentrati nel fine settimana e nove morti su 10 sono maschi. Incidenti stradali mortali Bergamo e Provincia :n. 741 nel periodo primo trimestre 2005 (n incidenti sul tratto Autostradale BS-BG-MI: n. 106). Età più colpita <ai 30 anni (56 % verificatosi tra venerdì sabato e domenica). Fasce di età: 1) 35% anni; 2) 16% anni; 3) 11% anni. Fig N. Incidenti mortali e percentuale fasce di età colpite 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 35% 16% 11% Istogramma N. Incidenti mortali Fonte: ASL di Bergamo Tab : N. morti per incidenti stradali periodo (Fonte ACI) ANNO N. morti Fonte: ASL di Bergamo 147

20 Ringraziamenti Si ringraziano: l ARPA Lombardia - Dipartimento di Bergamo, i Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta che hanno collaborato, le Aziende Ospedaliere e Case di Cura private accreditate, l INAIL, l Osservatorio Epidemiologico dell ASL di Bergamo, gli operatori dei Servizi e dei Settori del Dipartimento di Prevenzione Medica e del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell ASL di Bergamo che hanno collaborato, il Laboratorio di Sanità Pubblica dell ASL di Bergamo. 148

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