EXECUTIVE SUMMARY PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI

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2 SCHEDA PAESE A cura dell Ufficio Studi Economici Valentina Cariani v.cariani@sace.it EXECUTIVE SUMMARY TURCHIA Rischio politico. Il partito islamico moderato Giustizia e Sviluppo (AKP) è alla guida del paese e il primo ministro Erdogan mantiene un diffuso consenso. Tuttavia permangono tensioni legate al contrasto tra secolaristi e islamisti e alla presenza di gruppi separatisti curdi. Rischio economico. L economia turca ha dimostrato un ottima capacità di recupero dalla crisi del 29 e a partire dal 21 ha registrato una crescita estremamente dinamica incentrata su consumi privati e afflusso di investimenti esteri. I principali fattori di rischio economico sono legati alla svalutazione della lira e alla forte dipendenza dai capitali esteri. Rischio finanziario e operativo. L attività del settore bancario ha registrato una forte espansione legata in particolare al credito interno e all afflusso di investimenti esteri nel paese. Nonostante alcune vulnerabilità il settore resta solido e ben capitalizzato. Il contesto operativo è generalmente favorevole per gli investitori stranieri. PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI Capitale: Ankara Popolazione (21): 71 milioni PIL nominale PPP (21): USD 96 miliardi * 212** PIL (variazione % reale),7-4,8 9, 7,5 2, Inflazione media annua (%) 1,1 6,5 6,4 9,5 6,4 Saldo Bilancio pubblico/pil (%) 1,8-1,5 -,5 1,4 1,4 Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) 14,8 19,6 12,9 141,5 151,5 Importazioni ($ mld) -193,8-134,5-177,3-233,7-234,1 Saldo bilancia commerciale ($ mld) -53, -24,9-56,4-92,2-82,6 Saldo transazioni correnti ($ mld) -42, -14, -47,7-78,8-63, Saldo transazioni correnti/pil (%) -5,7-2,3-6,5-1,2-7,8 Debito estero totale ($ mld) 277,3 268,3 29,4 312,5 315,4 Debito estero totale/pil (%) 38,4 43,7 39,5 42,9 44,7 Debt service ratio (%) 32, 37,8 28,3 23,8 21,7 Riserve valutarie lorde ($ mld) 74 73,8 86,6 9,1 86,3 Riserve valutarie lorde (mesi import.) 4, 5,6 5,1 4,1 4, Cambio medio TRY/USD 1,3 1,5 1,5 1,9 1,8 RATING Standard and Poor s BB Moody s Ba2 Fitch BB+ Fonte: FMI gennaio 212 * stime ** previsioni INDICATORI DI BUSINESS Indicatori di Business Climate Doing Business su su 183 Index of Economic Freedom su su 183 Corruption Perceptions Index su su 18 Accordi e convenzioni Convenzione di Washington Convenzione di New York Accordo su promozione e reciproca protezione degli investimenti con l Italia Convenzione contro la doppia imposizione fiscale stipulata dall Italia Volturabilità Sì 1 SACE CONDIZIONI SACE DI ASSICURABILITÀ Categoria OCSE: 4/7 Rischio sovrano: Rischio bancario: Rischio privato: GARANZIE SACE AL 3 SETTEMBRE 211 Turchia Deliberate (mln di euro) Perfezionate (mln di euro) 1.39 di cui erogate (mln di euro) 98

3 RISCHIO POLITICO Politica interna. Il primo ministro Erdogan, esponente del partito islamico moderato per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), mantiene saldamente la guida del paese e nel 211 è stato confermato il suo terzo mandato. Il governo conduce una politica di stampo moderato, mirata in particolare al progressivo miglioramento del business climate e all integrazione del paese in Europa. I principali fattori di rischio politico sono legati alle tensioni di natura religiosa tra secolaristi/nazionalisti e islamisti e alle istanze separatiste, in particolare quelle della minoranza curda, sfociate in sporadici attentati. Relazioni internazionali. Il processo di allargamento dell UE alla Turchia è stato parzialmente sospeso: alcuni capitoli del negoziato di adesione sono stati congelati. Restano alcuni ostacoli come la questione del riconoscimento di Cipro e questioni pendenti legate ai diritti umani. La Turchia sta accrescendo la sua rilevanza in tema di sicurezza regionale e approvvigionamento energetico grazie alla posizione strategica che occupa. Dopo le primavera araba il paese ha guadagnato un ruolo di mediatore con alcuni paesi arabi tra i quali la Siria. A sud, al confine Kurdistan iracheno, vi sono scontri e tensioni con il partito curdo PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan). RISCHIO ECONOMICO Attività economica. Dopo la forte flessione legata alla crisi del 29 il paese ha recuperato livelli di crescita ampiamente superiori a quelli pre crisi (PIL +8% nel 21 e + 7% nel 211), legati all incremento di consumi (in particolare di beni importati) e investimenti privati (in particolare afflussi di capitali esteri). Le modalità di questa ripresa hanno acuito alcune vulnerabilità, in particolare la posizione con l estero (il deficit di conto corrente ha raggiunto il 1% del PIL nel 211) e la stabilità valutaria (la lira turca ha perso circa il 14% del proprio valore nei confronti dell euro e del 2% nei confronti del dollaro). Dopo un primo round di misure poco efficaci il governo è nuovamente intervenuto per raffreddare l economia (disincentivo degli investimenti esteri speculativi, stabilizzazione della valuta tramite interventi della Banca Centrale, rallentamento della crescita del credito). Gli effetti di queste misure dovrebbero essere evidenti nella prima metà del 212 riportando il paese su modalità di crescita più moderate e sostenibili. Bilancio pubblico. Il governo ha avviato un programma fiscale che ha progressivamente migliorato il deficit di bilancio. Nel 212 dovrebbe essere mantenuto stabile il surplus di bilancio in linea con quanto accaduto nel 211. Tuttavia si segnala che il surplus è legato all inserimento di nuove imposte più che ad una effettiva riduzione della spesa, rimasta sostanzialmente stabile (in particolare quella corrente). Inflazione. Il rallentamento della domanda interna e le politiche monetarie più restrittive stanno riducendo le pressioni inflazionistiche, acuite nel 211 dalla rapida ripresa dell economia e dalla svalutazione della lira. Si segnala tuttavia la spinta inflazionistica causata dall aumento dei prezzi di alcuni beni importati, quali quelli energetici. Bilancia dei pagamenti. L incremento della domanda di beni importati, in particolare energetici e della spesa per interessi hanno contribuito a mantenere l elevato disavanzo il saldo del conto corrente. Il deficit viene compensato (pertanto la bilancia dei pagamenti nel suo complesso presenta un saldo positivo) grazie al cospicuo afflusso di capitali esteri. Si segnala che l elevata componente a breve termine degli investimenti (in particolare crediti da banche straniere a banche locali nella forma di short term loan, depositi e acquisti di titoli di stato) rendono il paese vulnerabile al market sentiment degli investitori stranieri. Posizione debitoria e riserve internazionali. A fine 21 il debito con l estero è diminuito in termini percentuali rispetto all anno precedente, ma non in termini nominali raggiungendo i 29 miliardi di dollari. Le riserve in valuta straniera sono diminuite recentemente in particolare in seguito agli interventi della Banca centrale a difesa della valuta, tuttavia si mantengono adeguate e coprono circa 5 mesi di importazioni. 2 SACE Tasso di cambio. La lira turca ha registrato una forte volatilità, registrando un progressivo deprezzamento nei confronti delle principali valute. Le misure di raffreddamento dell economia dovrebbero avere un impatto sulla stabilità valutaria e il valore della lira turca dovrebbe registrare un progressivo aumento.

4 Saldo delle transazioni correnti Crescita PIL e inflazione mld US$ % % Saldo transazioni correnti Saldo transazioni correnti / PIL Crescita PIL Inflazione RISCHIO FINANZIARIO Struttura del sistema. Il sistema bancario turco ha vissuto un periodo di consolidamento dopo la crisi del 21 e sono state adottate importanti riforme volte al rafforzamento del settore. Il governo ha aumentato la trasparenza, rafforzato la regolamentazione e migliorato le funzioni di supervisione della Banca Centrale. Il sistema è composto da 5 banche, di cui 3 possedute dallo stato. Le banche di proprietà straniera controllano una quota di mercato del 31%. I 5 istituti principali controllano circa il 63% degli asset totali. Di particolare rilievo anche la presenza italiana nel settore, con la partecipazione del 5% di Unicredit nella Koç Financial Services, che a sua volta controlla Yapi Kredi. Performance. Il settore bancario ha riportato una rapida espansione delle proprie attività a partire dal 21, grazie a condizioni favorevoli (tassi di interesse bassi, domanda interna dinamica, market sentiment positivo nei confronti del paese, ecc). In particolare si segnala l incremento dell attività di credito, cresciuta del 4% nella prima metà del 211. In base all ultimo Financial Stability Assessment del FMI il settore mantiene una generale solidità nonostante la rapida espansione. Le principali criticità del settore sono legate a: i) elevata esposizione in valuta estera ii) una riduzione del funding estero o un deflusso di capitali dal paese per il deterioramento del market sentiment iii) rischio di un richiamo di capitali delle banche europee in difficoltà dalle controllate locali. Il livello dei non performing loans è basso, inferiore al 3% del crediti. RISCHIO OPERATIVO Sistema legale. Il sistema legislativo turco è in fase di adeguamento all acquis communautaire europeo e non presenta particolari rischi in tema di discrezionalità o di repentini cambiamenti legislativi. Le corti sono tendenzialmente indipendenti e imparziali. Tuttavia i tempi di risoluzione delle dispute tendono ad essere lunghi. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. Con la Legge per gli Investimenti Esteri del 23, gli investitori stranieri sono stati del tutto equiparati a quelli nazionali. Gli investitori esteri possono detenere partecipazioni fino al 1%, ad esclusione di alcuni settori strategici (ad es. telecomunicazioni, energia e difesa), dove permangono alcune restrizioni. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. Il livello del sistema infrastrutturale è buono. Negli ultimi anni sono stati effettuati notevoli investimenti nel settore dei trasporti e delle costruzioni, la cui continuazione al momento è minacciata dalla fase di difficoltà vissuta da banche finanziatrici e maggiore cautela degli investitori esteri. Da segnalare anche l espansione e il miglioramento delle reti legate all esportazione di idrocarburi provenienti da Oriente. La sicurezza nel paese è minacciata dalla presenza di episodi di terrorismo di matrice islamica e curda. 3 SACE

5 RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI Fondo Monetario Internazionale. L ultimo Stand-By Arrangement è scaduto a maggio 28. Le autorità turche non intendono adottare un nuovo programma. Banca Mondiale. La nuova Country Partnership Strategy definisce l azione della banca nel paese, in particolare indirizza l impegno dell istituzione verso i settori dell energia, della sanità, della tutela sociale e dello sviluppo urbano e rurale. La banca è attiva nel paese con 28 progetti, per un totale di circa 6,1 miliardi di dollari. Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. A marzo 211 risultano approvati dalla BERS 31 progetti per un ammontare complessivo di 2,4 miliardi di euro. Il 93% degli investimenti è destinato al settore privato. Banca Europea per gli Investimenti. La BEI, negli ultimi 5 anni, ha finanziato nel paese progetti per un ammontare complessivo di 12 miliardi di euro, al fine di supportare lo sviluppo delle imprese ed il settore delle infrastrutture. Ad inizio 211 risultano approvati progetti per circa 275 milioni di euro. INTERSCAMBIO CON L ITALIA Commercio. L Italia è il quarto partner commerciale della Turchia dopo Germania, Russia e Cina. Nel 211 le importazioni dalla Turchia sono risultate pari a 5,1 miliardi di euro, mentre le esportazioni nel paese hanno raggiunto gli 8 miliardi di euro. I prodotti maggiormente richiesti dal mercato turco sono stati quelli della meccanica strumentale (24% delle esportazioni totali), autoveicoli ed altri mezzi di trasporto (12%), metallurgia e prodotti in metallo (12%). Investimenti diretti esteri. Secondo i dati dell ICE/MAE, negli ultimi cinque anni i Paesi Bassi sono stati il primo paese investitore (25% del totale), seguiti Stati Uniti (12%), dalla Francia (9,9%) e dalla Germania (9%). Nel 211 gli investimenti in entrata nel paese sono sensibilmente aumentati e lo stock di IDE ha raggiunto i 18 miliardi di dollari (la quota italiana è pari al 2% del totale). I principali settori di destinazione degli investimenti nel paese sono il manifatturiero, retail e il settore immobiliare. Esportazioni italiane in Turchia per settori 211 (%) Interscambio commerciale con la Turchia (21-211, mln ) gomma, plastica, materiali da costruzione 4% 15% meccanica strumentale 24% app. elettrici 6% moda 7% autoveicoli e altri mezzi di trasporto 12% prod. chimici 9% prod. energetici raffinati 11% metallurgia e prod. in metallo 12% Esportazioni Importazioni Saldi 4 SACE Aggiornato a febbraio 212

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