AGR RELAZIONE TECNICO-AGRONOMICA A SUPPORTO DEL P.I. N Settembre 2015
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1 AGR R 25 RELAZIONE TECNICO-AGRONOMICA A SUPPORTO DEL P.I. N Settembre 2015
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3 Sommario 1- Premessa Verifica e quantificazione della SAU consumata Ambiti delle aziende agricole esistenti con sovrapposizione delle azioni di P.I Classificazione degli allevamenti Fabbricati non più funzionali al fondo agricolo Fabbricati ad uso allevamento di cui è stata presentata una istanza nella Variante al P.I da parte dei proprietari Indice delle Istanze
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5 1- Premessa La presente relazione include l esito delle analisi agronomiche di cui all art. 43 Tutela del territorio agricolo della LR 11/2004. In particolare le analisi sono state rivolte alla quantificazione del consumo di S.A.U. derivante dall attuazione delle previsioni di Piano, ai sensi dell art 27.2 del P.A.T., all aggiornamento della classificazione degli allevamenti intensivi ai sensi della DGR 3178/2004 come modificata dalla DGR 856/2012 e alla verifica delle aziende agricole che risulteranno interessate dalle azioni di previsione del presente Piano. 2- Verifica e quantificazione della SAU consumata Verifica e quantificazione della SAU consumata e aggiornamento della banca dati numerica e cartografica. Il P.I. infatti individua le azioni concrete di trasformazione che sono potenzialmente fonte di consumo di SAU, precisa i limiti fisici alla nuova edificazione e del consolidato sulla base delle indicazioni del PAT, conseguenti alla definizione in scala di maggior dettaglio delle previsioni urbanistiche ed in relazione alla sua localizzazione. Il risultato di questo processo di verifica determina il consumo di suolo derivante dalla attuazione del progetto di Piano e di conseguenza individua la superficie massima residua (SAT) a disposizione. Il valore di partenza è quello riportato nelle norme tecniche operative ratificate in sede di approvazione del piano di cui all art del PAT che riporta una quantità di Zona agricola massima trasformabile fissata pari a m 2. Gli interventi previsti dal P.I. N.5 portano ad un consumo di S.A.U. pari a m 2 che risulta dalla differenza tra la quantità di SAU consumata dalle azioni di Piano e quella invece recuperata. Il recupero di una quota di SAU è determinato da alcune zone della pianificazione previgente che, con il presente Piano, vengono riclassificate ad aree agricole e/o zone destinate a servizi pubblici. Di queste aree, la normativa di riferimento (D.G.R del 2008), consente la ricollocazione all interno del territorio comunale, nel caso in cui le stesse non siano state attuate, nonché, ancorché adottate, siano risultate incompatibili con il PAT. Tali aree sono escluse dalla quantità di zona agricola, con caratteristiche SAU, trasformabile in destinazioni non agricole calcolata ai sensi della suddetta DGR 3650/2008. Pertanto, la S.A.U. rimanente consumabile risulta pari a m 2 5
6 La tabella seguente sintetizza quanto appena esposto. SAU consumabile PAT mq SAU CONSUMABILE (DA PAT) CONSUMO DI SAU IN RELAZIONE AGLI INTERVENTI PREVISTI DA P.I CONSUMO DI SAU IN RELAZIONE AGLI INTERVENTI PREVISTI DAL P.I SAU CONSUMABILE RIMANENTE Si rimanda all allegato n.1 Registro del consumo di SAU per il dettaglio del calcolo. 3- Ambiti delle aziende agricole esistenti con sovrapposizione delle azioni di P.I. 5 L obiettivo della rappresentazione cartografica delle aziende agricole è quello di focalizzare in primo luogo gli ambiti dove la funzione produttiva agricola manifesta caratteristiche di continuità e di integrità della maglia poderale; inoltre di delimitare le aree dove la struttura produttiva agricola risulta in parte o totalmente compromessa ed i fenomeni di disattivazione del tessuto primario hanno portato alla scomparsa delle unità produttive. Queste indicazioni perseguono lo scopo di contribuire ad orientare correttamente le scelte urbanistiche, in modo da evitare, per quanto possibile, di introdurre elementi di competizione tra sistemi urbano e rurale. Inoltre tale valutazione ha consentito di individuare le aziende agricole che, potenzialmente, potrebbero essere assoggettate ai vincoli previsti nella nuova Politica Agricola Comunitaria (P.A.C ), in particolare quelle con superficie aziendale superiore a 15 ha che dovranno destinare una quota della loro superficie aziendale a Inverdimento, il che si traduce in nuove aree di interesse ambientale (EFA Ecological Focus Area). La Tav. AGR C.4 allegata alle presenti analisi, riporta gli ambiti delle aziende agricole a cui sono state sovrapposte le azioni di previsione del P.I. N.5. La verifica degli interventi interessanti le aziende agricole esistenti ha portato alla conclusione che con il presente Piano, non si determinano rilevanti variazioni nell assetto socio-economico delle medesime. L unico intervento, peraltro facente parte della Pianificazione previgente, che determina una certa influenza su terreni in conduzione ad aziende agricole esistenti, si riferisce al n.32, che interessa 2 aziende agricole identificate con la seguente ragione sociale: 6
7 Brunelli Tiziano Pellegrini Bernardo Estratto elaborato AGR4 Terreni in conduzione all azienda Brunelli Tiziano Terreni in conduzione all azienda Pellegrini Bernardo L azienda condotta dal Sig. Brunelli, può tranquillamente essere definita un azienda marginale, visto che la consistenza territoriale di soli 1,9 ha a seminativo non garantisce in termini di tempo e reddito una continuativa e minima attività agricola. Per quanto riguarda l azienda agricola condotta da Pellegrini, trattasi principalmente di un attività zootecnica a cui si affianca l attività connessa agrituristica. Nello specifico sono presenti nel centro zootecnico 2 capannoni per l allevamento di polli da carne, annessi rustici per il ricovero di macchine ed attrezzature ed una struttura utilizzata come agriturismo. La consistenza aziendale in termini di terreni in conduzione risulta essere pari a circa 7,6 ha, di cui la metà viene interessata direttamente dall azione di previsione n. 32, mentre la rimanente parte si colloca in prossimità del centro aziendale e quindi non viene influenzata dalla medesima azione. I terreni oggetto di intervento seppur ancora coltivati a seminativo rappresentano solo una minima parte dell attività agricola aziendale, in quanto la parte preponderante del reddito aziendale deriva dalle attività sopra descritte. In considerazione delle valutazioni fatte, la sottrazione di tali terreni aziendali non determina alcuna ripercussione socio-economica o produttiva a discapito dell azienda stessa. 7
8 4- Classificazione degli allevamenti Trattasi di edifici adibiti ad allevamenti zootecnici intensivi, per i quali si applicano le disposizioni di cui alla D.G.R. 3178/2004 come modificata dalla DGR 856/2012. L individuazione degli edifici riportata negli elaborati grafici del P.I. N.5 e la relativa fascia di rispetto, costituisce aggiornamento di quanto già determinato dal PI Vigente sulla base delle condizioni rilevate al momento di adozione del presente piano, mediante sopralluogo e dati certificabili con parere U.L.S.S. La normativa vigente individua i criteri per la realizzazione degli allevamenti zootecnici intensivi definendo le distanze reciproche dai limiti delle zone non agricole, ad esclusione degli insediamenti produttivi (artigianali ed industriali), dai confini di proprietà e dalle abitazioni non aziendali. In conformità a quanto predisposto dai previgenti Atti di indirizzo il primo ampliamento di centri zootecnici già esistenti realizzato facendo ricorso alle MTD (migliori tecniche disponibili), qualora comporti un aumento del numero di capi allevabili inferiori al 25% dell esistente, non determina l inserimento ex novo in classe dimensionale 1, ovvero il passaggio alla classe superiore - punto 7 dell Allegato A Dgr n.856/2012. Il punto 7 bis dispone che i Comuni potranno concorrere nella spesa sostenuta dagli allevamenti esistenti per la realizzazione di interventi di riqualificazione impiantistica, attuati con l adozione delle migliori tecniche disponibili, al fine di migliorare l inserimento nel territorio degli allevamenti zootecnici e ridurne l impatto ambientale, con riferimento anche agli abbattitori, anche tramite gli accordi di cui all articolo 6 della legge regionale n. 11/2004. Al punto 8 si precisa che Le distanze sopra definite sono reciproche, pertanto vanno rispettate in occasione della realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, ivi comprese le aree di espansione edilizia, qualora si sia già in presenza di un insediamento zootecnico. I punti 9 e 9 bis prevedono delle deroghe al sopracitato punto 8: punto 9 sono ammessi solamente gli interventi di ampliamento sugli edifici esistenti, quelli su lotti posti all interno di un insediamento esistente, nonché quelli ricadenti in ambiti destinati dallo strumento urbanistico vigente (PI o PRG) a nuovi insediamenti residenziali purché tra detti ambiti e l allevamento sia interposto, anche parzialmente, un insediamento residenziale esistente. Rientrano, tra gli insediamenti esistenti, i centri e i nuclei storici, le zone di completamento, i nuclei prevalentemente residenziali presenti nel territorio agricolo, individuati in sede di PAT quale "edificazione diffusa" e confermati dal PI quali zone edificate diverse dalle zone agricole (equivalenti, ad esempio, alle sottozone E4 o alle zone di completamento extraurbane e/o periurbane dei PRG redatti ai sensi della LR 61/85). 8
9 Punto 9 bis Gli strumenti urbanistici comunali possono prevedere nuovi sviluppi insediativi o trasformazioni urbanistiche, comprese le aree di edificazione diffusa, ricadenti parzialmente o totalmente nelle fasce di rispetto degli allevamenti esistenti, purché l efficacia di tali previsioni sia esplicitamente subordinata al trasferimento, alla dismissione o alla variazione in riduzione della classe dimensionale degli stessi, attraverso il ricorso agli strumenti della perequazione urbanistica, del credito edilizio e degli accordi pubblico-privato anche tenuto conto di quanto esplicitamente previsto nel sopra richiamato punto 7 bis. Il P.I. individua pertanto tre tipi di fasce di rispetto: a. Distanze minime reciproche degli allevamenti dai limiti della zona agricola: è la distanza che un allevamento deve rispettare dalla ZTO non agricola (ad esclusione degli insediamenti produttivi, artigianali ed industriali, Deliberazione della Giunta n del 25 novembre 2008).Tale limite è in relazione alla classificazione del singolo allevamento e suo relativo punteggio (Atti di indirizzo ai sensi dell art. 50 della L.R. 23 aprile 2004, n. 11 Norme per il governo del territorio e successive modifiche ed integrazioni). b. Distanze minime tra allevamenti e residenze civili sparse: è la distanza minima che un allevamento deve mantenere da una qualsiasi residenza civile indipendentemente dalla ZTO in cui ricade; c. Distanze minime reciproche tra allevamenti e residenze civili concentrate (centri abitati): Distanza minima che l allevamento deve mantenere dai centri abitati così come individuati dal codice della strada. Si rimanda all allegato n.2 per l aggiornamento della classificazione relativa agli allevamenti intensivi presenti sul territorio comunale. 9
10 5- Fabbricati non più funzionali al fondo agricolo Il piano individua gli edifici proposti quali edifici ritenuti non più funzionali alla conduzione di un fondo agricolo, i quali comunque avranno necessità di validazione al momento dell ottenimento del permesso di costruire. I presupposti per la definizione degli edifici sono: a. Sono definite costruzioni non più funzionali alle esigenze dell'azienda agricola, i fabbricati ricadenti nell ambito del territorio agricolo, così come classificato del P.I., legittimamente edificati in funzione dell'attività agricola in virtù delle previgenti disposizioni in materia di edificabilità delle zone agricole, che presentano i seguenti requisiti: 1. alla data di adozione del PAT erano già in proprietà dell avente titolo richiedente; 2. successivamente alla data di adozione del PAT non sono stati oggetto di frazionamenti rispetto al fondo cui sono collegati; 3. Hanno perduto un nesso funzionale concreto ed attuale con le esigenze dell azienda agricola; b. I motivi che giustificano la non funzionalità di un fabbricato, compreso in ZTO E, possono essere i seguenti: - non esiste più un fondo rustico e conseguentemente un azienda agricola; - esiste un fondo rustico ed i fabbricati dell azienda agricola non vengono più utilizzati in quanto tecnicamente obsoleti o sono variate le necessità produttive (esclusi i capannoni destinati ad allevamenti). Nella fase preliminare al presente Piano, sono pervenute in Comune n. 1 Richieste di riconoscimento di non funzionalità per edifici, che Il PI non può tuttavia riconoscere quale edificio non più funzionale. Tale fatto è determinato dalle prescrizioni della normativa urbanistica vigente che all art. 48 delle NTO cita In ogni caso non saranno considerate le richieste che fanno riferimento a fabbricati realizzati da meno di dieci anni dall adozione del PI da parte del Consiglio Comunale. Il fabbricato di cui è stata richiesta la non funzionalità è risultato, dagli atti depositati in Comune, non rispettare tale requisito e pertanto tale richiesta è stata respinta. In allegato alla presente la scheda relativa alla richiesta di non più funzionalità. 10
11 6- Fabbricati ad uso allevamento di cui è stata presentata una istanza nella Variante al P.I da parte dei proprietari Include la valutazione agronomica di due istanze presentate all amministrazione comunale relativamente a due allevamenti intensivi presenti sul territorio comunale. Le istanze vertono su una richiesta di cambio di destinazione d uso degli edifici ad uso allevamento o dell intera area occupata dagli stessi, che i proprietari intendono attuare, previa dismissione degli stessi. Le richieste presentate sono legittimate o da motivazioni economiche aziendali, per cui il reddito ritraibile dall attività zootecnica non risulta più sufficiente a giustificare l esistenza dell azienda stessa, oppure da motivazioni legate ad avvenimenti particolari, per cui il piano di sviluppo aziendale iniziale, sia cambiato a seguito di avvenimenti non direttamente imputabili al conduttore dell azienda (espropri di parte dei terreni aziendali da parte di terzi o altre motivazioni derivanti da decessi). L art. 31 delle NTO del P.I. comunale vigente stabilisca che Per gli edifici soggetti a demolizione in seguito alla dismissione di allevamenti zootecnici intensivi, per il raggiungimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione ambientale e paesaggistica, è possibile ricorrere all applicazione del credito edilizio, nonché accordi e convenzioni con i proprietari conformemente a quanto previsto nella DGR n. 329/2010,. Gli interventi possono essere attuati per mezzo di PUA e previa riclassificazione urbanistica delle aree attraverso una variante al PI che ne disciplini il procedimento e le modalità di attuazione. 11
12 Indice delle Istanze Indice delle schede relative ai fabbricati attualmente ad uso allevamento sottoposti ad istanza nella Variante al PI 2015 per i quali l art. 31 delle NTO del P.I. vigente detta le condizioni per il ricorso al credito edilizio nonché ad accordi e convenzioni tra pubblico e privato. Scheda n.1: Florio Domenico (istanza ritirata in seguito dalla proprietà) Scheda n.2: Bonetti Lorenzo 12
13 Scheda di rilevamento a cura dello Studio Benincà Associazione tra professionisti Scheda A Unità edilizia n.5 Richiesta presentata da Bonetti Lorenzo 2 Località Via Pignatte San Martino Buon Albergo (VR) Dati Catastali Fabbricati: Foglio 41 mappali n. 290, 298, 299, 366, 475 Descrizione degli immobili esistenti I fabbricati per cui è stata presentata l istanza, sono costituiti da annessi rustici e fabbricati ad uso zootecnico per lo svezzamento di animali da cortile, oltre a tre fabbricati residenziali, in essere dal Il contesto in cui tale centro zootecnico si inserisce ha subito nel corso degli anni due interventi espropriativi da parte della Società Autostrada Serenissima, che hanno comportato il blocco dei piani di sviluppo dell attività zootecnica in essere. I fabbricati esistenti ad uso allevamento infatti, seppur in buone condizioni, presentano caratteri costruttivi e tipologici non più consoni all area in cui si inseriscono, in particolare dopo la realizzazione del raccordo fra la Tangenziale Sud e la Porcilana, confinante con la proprietà del Sig. Bonetti Lorenzo; per questo motivo la richiesta verte alla riqualificazione urbanistica dell area in oggetto. Per i motivi sopra descritti, per i fabbricati ad uso allevamento è prevista la dismissione all ULSS di competenza e la demolizione degli stessi con contestuale vendita dell intera area occupata dal centro zootecnico ad eccezione dei fabbricati residenziali presenti. In considerazione dell attuale assetto delle aziende agricole del Comune di San Martino Buon Albergo, viene accolta la domanda per un possibile cambio di destinazione dell area occupata dal centro zootecnico. I fabbricati ad uso residenziale, verranno mantenuti, con i necessari adeguamenti alle aree pertinenziali Caratteri dimensionali esistenti Quantità Destinazione d uso esistente Piano Interrato Piano Terra circa m 2 circa 400 m 2 Allevamento Annessi rustici Piano Primo 13
14 Altezza max gronda Volume Scheda di rilevamento a cura dello Studio Benincà Associazione tra professionisti Scheda A Unità edilizia n.5 Richiesta presentata da Bonetti Lorenzo 2 Valutazione Architettonico - Ambientale Vincoli: Valore Ambientale: Ambientale Monumentale Paesaggistico Archeologico Nessuno Elemento emergente Elemento ripetitivo originale Elemento ripetitivo manomesso Elemento privo di valore ambientale Elemento in contrasto con l ambiente Elemento compatibile con l ambiente Contesto Ambientale: Isolato Presenza di giardini Presenza di brolo Corte Altri fabbricati di proprietà Fabbricati altra proprietà Stato di conservazione: buono mediocre cattivo pessimo Caratteristiche costruttive: strutture verticali Buono Mediocre Cattivo Strutture orizzontali Buono Mediocre Cattivo copertura Buono Mediocre Cattivo 14
15 Particolari Architettonici: - elementi pittorici: - elementi scultorei: - cornici e/o marcapiani: - elementi isolati: - manto copertura pietra: - muro in pietra a vista: - altro: 15
16 Documentazione fotografica 16
17 Scheda di rilevamento a cura dello Studio Benincà Associazione tra professionisti Scheda A Unità edilizia n.1 Richiesta presentata da Bonetti Lorenzo 2 Planimetria dello stato attuale Tav. del PI Vigente Interventi ammessi Riqualificazione dell intera area, o di parte della stessa, da realizzarsi mediante un Piano Urbanistico Attuativo, in cui verranno previste idonee misure e opere di mitigazione ambientale rispetto all isola ad elevata naturalità posta ad Ovest dell ambito di intervento. Destinazione d uso ammesse La nuova destinazione dovrà essere necessariamente individuata in un zona D produttiva e verrà definita in accordo con l amministrazione comunale, ciò al fine di una possibile gradualità della dismissione degli insediamenti zootecnici ed al fine di rispettare le distanze dalle ZTO ai sensi della DGR 856/2012 Prescrizioni di carattere generale - La zona scoperta dell area pertinenziale deve essere oggetto di adeguata sistemazione e si deve provvedere alla dotazione di eventuali infrastrutture mancanti. - Tutti gli interventi dovranno, comunque, essere coerenti al contesto della zona agricola circostante. 17
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19 1 - VERIFICA E QUANTIFICAZIONE DELLA SAU CONSUMATA IN RELAZIONE ALLE AZIONI DEL P.I. 19
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21 Verifica del consumo di S.A.U. determinato dalle azioni di P.I. 5 /2015 Numerazione manifestazione Note Sup. Coperta mq Standard mq Superfici pavimentate mq Totale mq SAU trasformata mq SAU recuperata mq 1 Il Forte Srl 2 Sega Srl 3 M M Da Lisca 6 Albertini 9 Bosetto Erkin Azione dello strumento urbanistico previgente. E' ridotta la Superficie Territoriale dell'intervento edilizio a seguito del Vincolo Monumentale posto sulla polveriera e sull'area di pertinenza che diventa inedificabile ,00 Azione di PI5. Interessa l'ambito costituito dalla ZTO E_trl1, RU_c12 ed il laghetto della Guainetta. La ZTO E_trl1 è destinata a parco di interesse pubblico. La RU_c12 è un'area di riqualificazione di un'attività estrattiva esistente; ha destinazione residenziale Azione di PI5. Interessa la ZTO E_trl2 e il BC n.103. Non è previsto nuovo volume né nuova superficie coperta. Tutti i servizi sono concentrati all'interno degli edifici esistenti del BC. Azione di PI5. Riclassificazione di C2_b4 del PI2 in ZTO E_trl3, con soppressione della F1_31 e riclassificazione della stessa in ZTO E La ZTO E_trl3 ha destinazione ai soli spazi aperti a verde per il gioco, la ricreazione, il tempo libero e lo sport , , ,67 950,00 Soppressione F1_31 e riclassificazione in ZTO E ,00 Azione di PI5. La F6_3 è destinata al wakeboard. Al suo interno vi sono edifici esistenti di modestissime dimensioni. Si ammette la ristrutturazione con ampliamento di volume per 500 mc. In attesa della relazione del geologo per conferma edificabilità dei 500 mc mq parcheggio (standard) 166, , ,67
22 Verifica del consumo di S.A.U. determinato dalle azioni di P.I. 5 /2015 Numerazione manifestazione 13 Dalla Bernardina 14 Craver 21 Elena De Leonardo Note Azione di PI5. E' la stessa azione del PI2. Decade solo l'accordo tra soggetti pubblico e privati ai sensi dell'art.6 LR n.11/2004. Azione di PI5. E' un'attività produttiva esistente con permesso della Provincia. E' solo censita come Attività economico-produttiva in zona impropria da confermare. Sup. Coperta mq Standard mq Superfici pavimentate mq Totale mq Azione di PI5. Una parte della F1_35 di PI2 è riclassificata in F6_4 da destinare bioparco, finalizzato all attività didattica ed al tempo libero, e di strutture per la cura e l ospitalità di animali d affezione e per la pratica della pet therapy , , , ,38 SAU trasformata mq SAU recuperata mq 22 Bonetti 23 Berzacola 24 Energetica 2A 28 De Vecchi 32 Tamellini 36 Musola 39 Venturini Azione di PI5. Riconoscimento di credito edilizio in loco con riclassificazione dell'area in D2_ , , , ,00 Le residenze rimangono in ZTO E Azione di PI5. Riclassificazione di ZTO E in ZTO C2A_ , , , ,00 Riclassificazione di una quota degli standard eccedenti dell'ex PUA C24_4 in ZTO Be_12 214,29 300,00 514,29 Azione dello strumento urbanistico previgente. Modifica dell'impianto urbanistico e della tipologia edilizia. Azione dello strumento urbanistico previgente (PRG) mai attuata e confermata nel PAT e nel PI n.5. Modifica dell'impianto urbanistico e della tipologia edilizia , , ,00 Azione di PI5. E' un nucleo di attività produttive esistenti che sono censite come Attività economicoproduttive in zona impropria da confermare. Azione di PI5. Riclassificazione di RU_c1b del PI2 in verde privato. 317,00
23 Verifica del consumo di S.A.U. determinato dalle azioni di P.I. 5 /2015 Numerazione manifestazione Note Sup. Coperta mq Standard mq Superfici pavimentate mq Totale mq SAU trasformata mq SAU recuperata mq 40 Parrocchia Marcellise 41 Campedelli 44 Progeco Adige Ambiente Azione di PI5. Decade Accordo tra soggetti pubblico e privati ai sensi dell'art.6 LR n.11/2004. Ripristino della schedatura dell'edificio esistente di CS e della riclassificazione della zona F4 contigua. Azione di PI5. Riconoscimento di credito edilizio da iscriversi nel Registro dei crediti edilizi per soppressione dell'opera incongrua (capannone allevamento zootecnico intensivo) all'interno del BC n. 130 a Mambrotta. Individuazione della discarica a seguito dell'ultimo progetto autorizzato dalla Regione Veneto, che ha comportato la riduzione della contigua Campagna Parco , , , , , ,00 Bilancio del consumo di SAU SAU CONSUMABILE (DA PAT) CONSUMO DI SAU IN RELAZIONE AGLI INTERVENTI PREVISTI DAI P.I. PRECEDENTI CONSUMO DI SAU IN RELAZIONE AGLI INTERVENTI PREVISTI DAL P.I BILANCIO DELLA SAU CONSUMABILE RIMANETE , , , , ,00 Azioni proprie di P.I.5 Azioni dello strumento urbanistico previgente
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25 2 - CLASSIFICAZIONE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI INTERESSATI DALLE AZIONI DI TRASFORMAZIONE 21
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27 Classificazione degli allevamenti ai sensi della L.R. 11/2004, DGR 856/2012 Settembre 2015 N SCHEDA RAGIONE SOCIALE SPECIE ALLEVATA CLASSE PUNTEGGIO TOTALE Distanze minime reciproche dai limiti della zona agricola Distanze minime da residenze civili sparse Distanze minime da residenze civili concentrate 2 Merzari Luciano Bovini da latte Merzari Roberto Bovini da latte Crema Matteo Tacchini Vitelli a carne bianca 2 6a Bonomi Paolo > Polli da carne 2 6b Bonomi Enzo Vitelli a carne bianca Pellegrini Bernardo Polli da carne Ulmi Stefano Tacchini Castegini Graziano e Matteo Bovini da ingrasso Castegini Silvio Faraone da carne Soc. agr. AR.CA. di Mercanti ss Polli da carne Biondani Alessandro Galline ovaiole da svezzamento a Grigolini Carlo Polli da carne b Grigolini Pietro Polli da carne 2 > Pisani Marino Bovini da ingrasso Grigolini Fabio e Francesco s.s. Polli da carne 2 > Baltieri Franco o Ulmi? Tacchini Bonetti Lorenzo Animali da cortile (svezzamento con vendita a privati a diverse età) Taioli Rino e Bighignoli Angiolina Tacchini 2 > Azienda Agricola De Vecchi Battista Tacchini 3 > Taioli Mario Tacchini 2 > Panarotto Augusto Galline ovaiole riproduzione Soc Agr. Monte dei Santi di Panarotto Vittorio e Fusina Fabiano ss Tacchine femmine 2 > Montolli Roberto Tacchini riproduzione 2 > Bertagna Enzo e Sauro Paola Tacchini 2 > Comune di San Martino B.A. - Piano degli Interventi
28 Classificazione degli allevamenti ai sensi della L.R. 11/2004, DGR 856/2012 Settembre 2015 N SCHEDA RAGIONE SOCIALE SPECIE ALLEVATA CLASSE PUNTEGGIO TOTALE Distanze minime reciproche dai limiti della zona agricola Distanze minime da residenze civili sparse Distanze minime da residenze civili concentrate 32 F.lli Nordera Conigli Bertagna Enzo e Sauro Paola Tacchini 2 > Bonadiman Tiziano Polli da carne Migliorini Mario Tacchini 2 > Montolli Nicola Tacchini Società Agr. Nordera F.lli e Figli ss Bovini da latte Cassandrini Fabio Polli da carne 1 > Bonomi Armando e Mauro soc. agr. Ss Bovini da latte Pimazzoni Giuseppe Polli da carne 2 > Castagnini Alessandro Conigli Bazzoli Maria Grazia Suini ingrasso Caloi Maurizio Tacchini maschi Gugole Sergio e Silvano Bovini da latte Campedelli Luciano Conigli Comune in zona vulnerabile Comune di San Martino B.A. - Piano degli Interventi
29 3 - EDIFICI NON PIU FUNZIONALI AL FONDO AGRICOLO - Schede di approfondimento - 23
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31 Indice delle Schede relative alla trattazione dei fabbricati non più funzionali al fondo agricolo della Variante al PI 2015: Scheda n.1: Oliosi Giancarlo 25
32 Scheda di rilevamento a cura dello Studio Benincà Associazione tra professionisti Scheda E Unità edilizia n.1 Fabbricati non più funzionali al fondo agricolo Richiesta presentata da Oliosi Giancarlo 1 Località Via Invernizzi Marcellise, San Martino Buon Albergo(VR) Dati Catastali Fabbricato: Foglio 32 mappale n. 872 Descrizione dell immobile esistente Il fabbricato di cui si richiede la non funzionalità, autorizzato dal 2015 (P.C. 14/05 del 14/05/2015), non rientra tra quegli edifici per cui la normativa vigente consente di presentare la richiesta di non più funzionalità in quanto l art. 48 delle NTO del P.I. Vigente cita: In ogni caso non saranno considerate le richieste che fanno riferimento a fabbricati realizzati da meno di dieci anni dall adozione del PI da parte del Consiglio Comunale. La richiesta per il motivo sopra citato non si ritiene ammissibile. 26
Studio Benincà Associazione tra professionisti. P.I. fase 3 RELAZIONE AGRONOMICA PIANO DEGLI INTERVENTI FASE 3. Novembre 2014
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