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1 AGENZIA TERRITORIALE PER LA CASA DELLA PROVINCIA DI TORINO Corso Dante, Torino P. I.V.A.: Internet: Tav: Revisione: C Codice Intervento - EPM: [2010_004] File: C [N. PROG.] PROGRAMMA CASA ALLOGGI ENTRO IL 2012: Regione Piemonte, D.C.R. n / D.D. 15/01/ PC2SOV86 Proventi vendite ATC L. 560/93 PI0284 COMUNE DI IVREA LOCALITÀ TORRE BALFREDO AMBITO DI TRASFORMAZIONE URBANISTICA E AMBIENTALE AT2 INTERVENTO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA NUOVA COSTRUZIONE DI 24 ALLOGGI Architettonico - Relazione barriere architettoniche Studio Fattibilita Preliminare Definitivo Esecutivo Scala: - RESPONSABILITA DEL PROCEDIMENTO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO RESPONSABILE DEI LAVORI: Arch. Marco BURONZO C.F. BRN MCL 55P24L219F Ordine Provincia di Torino n PROJECT MANAGER AGENZIA TERRITORIALE PER LA CASA DELLA PROVINCIA DI TORINO Arch. Antonio GULLI ATC Projet.to s.r.l. Società di Ingegneria C.so Dante n Torino P.I Tel Fax DIRETTORE TECNICO PROGETTO IMPIANTI: Ing. Sebastiano CIAVARELLA C.F.: CVRSST65A08L219F Ordine Provincia di Torino n. 6444W PROGETTO ARCHITETTONICO: PROGETTO STRUTTURE: Arch. Laura EINAUDI C. F.: NDELRA72C51H727T Ordine Provincia di Torino n Ing. Antonino SARACENO C.F. SRCNNN78M19H224M Ordine Provincia di Reggio Calabria n. A2606 COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE: Arch. Benedetto BAVARO C.F.: BVRBDT73C26A662U Ordine Provincia di Torino n COLLABORATORI: Arch. Gian Piero AUTINO Ing. Aldo BOETTI Arch. Claudia CUTOLO Dott. in Arch Jr. Daniela D ELIA Arch. Alessandro EPATTI Dott. in Arch. Monica GIROTTO INDAGINI ACUSTICHE: INDAGINI GEOLOGICHE: Ing. Roberto IADAROLA Ing. Bruna MASCHIO Ing. Lucia MORCIANO Geom. Giovanna MULAS Geom. Elisabetta PANETTA Arch. Claudia PERA Ing. Franco BERTELLINO Dott. Giuseppe BIOLATTI Direzione Lavori RILIEVO FRAZIONAMENTO: Geom. Pier MUSSO Codice Atc Projet: 10_010 Elaborato di: Variante Dettaglio Redatto da: Data Firma Verifica N. Descrizione sintetica delle modifiche Data Redazione Revisioni Emissione Progettista Progettista/P.M. Responsabile Procedimento Visti: Proprietà: Atc Projet.to ATC Arch. Marco BURONZO Firma Firma Firma Data: DICEMBRE 2010 Approvazioni: Numero Data Impresa: Commissione Tecnica Consultiva Consiglio di Amministrazione Modello: TESTALINO N Revisione: 0 Data Emissione: 19/11/2007 Allegato IO 07-DSPT-01/

2 Pagina 1 di 11 INDICE 1. NORME DI RIFERIMENTO GENERALITA CAMPO DI APPLICAZIONE DEFINIZIONI CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE CLASSIFICAZIONE DELL INTERVENTO CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NEGLI SPAZI COMUNI Ingresso dell edificio Scale (rif ) Ascensore (rif ) Spazi comuni e parcheggi (rif ) Pavimentazioni (rif ) Segnaletica (rif. 4.3) Porte spazi comuni (rif ) Corridoi (rif ) Arredi fissi (rif ) CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NELLE UNITA ABITATIVE Porte alloggi (rif ) Pavimenti (rif ) Infissi esterni (rif ) Terminali degli impianti (rif ) Servizi igienici (rif ) Cucine(rif ) Balconi (rif ) Corridoi (rif )... 9

3 Pagina 2 di NORME DI RIFERIMENTO Legge 9 gennaio 1989, n. 13, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 26 gennaio 1989, n. 21. Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. D.M. 14 giugno 1989, n. 236, pubblicato in Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 23 giugno 1989, n Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 27 settembre 1996, n. 227, Supplemento Ordinario. Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. 2. GENERALITA L area oggetto dell intervento è situata nel Comune di Ivrea (TO), in corrispondenza di un vecchio campo sportivo in disuso, lungo il margine sud-orientale del territorio comunale, in una zona extraurbana all interno di un quartiere denominato Torre Balfredo. Nel lotto edificatorio individuato dal P.R.G. è prevista la realizzazione di un complesso edilizio in linea contenente 24 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica su 3 piani fuori terra, distribuiti in due maniche aperte verso sud e raccordate tra loro in corrispondenza del blocco scala-ascensore. L accesso agli alloggi avverrà tramite il ballatoio. I due corpi di fabbrica, collocati attorno al vano scala, sono ubicati cercando di ottimizzare l esposizione nord sud degli alloggi. L immediato intorno del lotto è caratterizzato da insediamenti di edilizia residenziale privata, con una tipologia in linea e a torre, su tre/quattro piani fuori terra. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Nel rispetto di quanto previsto dalla normativa inerente il superamento delle barriere architettoniche quanto segue si applica: - agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; - agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione come l edificio in oggetto. - alla ristrutturazione degli edifici privati di cui ai precedenti punti 1) e 2), anche se preesistenti alla entrata in vigore del presente decreto; - agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. 4. DEFINIZIONI Ai fini della presente relazione: A) Per barriere architettoniche si intendono:

4 Pagina 3 di 11 a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti; c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. B) Per unità ambientale si intende uno spazio elementare e definito, idoneo a consentire lo svolgimento di attività compatibili tra loro. C) Per unità immobiliare si intende una unità ambientale suscettibile di autonomo godimento ovvero un insieme di unità ambientali funzionalmente connesse, suscettibile di autonomo godimento. D) Per edificio si intende una unità immobiliare dotata di autonomia funzionale, ovvero un insieme autonomo di unità immobiliari funzionalmente e-o fisicamente connesse tra loro. E) Per parti comuni dell'edificio si intendono quelle unità ambientali che servono o che connettono funzionalmente più unità immobiliari. F) Per spazio esterno si intende l'insieme degli spazi aperti, anche se coperti, di pertinenza dell'edificio o di più edifici ed in particolare quelli interposti tra l'edificio o gli edifici e la viabilità pubblica o di uso pubblico. G) Per accessibilità si intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia. H) Per visitabilità si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta. I) Per adattabilità si intende la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. L) Per ristrutturazione di edifici si intende la categoria di intervento definita al titolo IV art. 31 lettera d) della legge n. 457 del 5 agosto M) Per adeguamento si intende l'insieme dei provvedimenti necessari a rendere gli spazi costruiti o di progetto conformi ai requisiti del presente decreto. N) Per legge si intende la legge 9 gennaio 1989, n. 13 e successive modificazioni. 5. CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE In relazione alle finalità delle presente relazione si considerano tre livelli di qualità dello spazio costruito. L'accessibilità esprime il più alto livello in quanto ne consente la totale fruizione nell'immediato. La visitabilità rappresenta un livello di accessibilità limitato ad una parte più o meno estesa dell'edificio o delle unità immobiliari, che consente comunque ogni tipo di relazione fondamentale anche alla persona con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. L adattabilità rappresenta un livello ridotto di qualità, potenzialmente suscettibile, per originaria previsione progettuale, di trasformazione in livello di accessibilità; l'adattabilità è, pertanto, un'accessibilità differita.

5 Pagina 4 di 11 Il DM 236/89 art 3 definisce i criteri generali di progettazione degli edifici nella seguente tabella:

6 Pagina 5 di 11 Il DM 236/89 art 3 definisce i criteri di progettazione per gli edifici residenziali nella seguente tabella:

7 Pagina 6 di CLASSIFICAZIONE DELL INTERVENTO L intervento in oggetto consiste nell edificazione di un edificio residenziale plurifamiliare a 3 livelli fuori terra, si classifica quindi al punto R2 della tabella sopra riportata Occorrerà pertanto garantire: - accessibilità degli spazi esterni di pertinenza (art. 3.2.a), - accessibilità delle parti comuni dell edificio (art. 3.2.b),con deroga all installazione dell ascensore, - visitabilità delle unità immobiliari (art. 3.3). L intervento ricade inoltre nella dicitura R4, secondo la quale il 5% degli appartamenti di edilizia residenziale sovvenzionata devono soddisfare i seguenti requisiti: - accessibilità degli spazi esterni di pertinenza (art. 3.2.a), - accessibilità delle parti comuni dell edificio (art. 3.2.b), - accessibilità delle unità immobiliari (art. 3.3). Nella fattispecie l accessibilità nell edificio in progetto è garantita per quanto riguarda: le parti comuni e gli spazi esterni 4 unità abitative su 24 complessive, quindi in misura maggiore rispetto al 5%, previsto dal D.M. 14 giugno 1989, n. 236; collocate al piano terra. Sono visitabili le restanti 20 unità abitative, in cui viene garantito l accesso agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. 7. CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NEGLI SPAZI COMUNI 7.1 Ingresso dell edificio Gli accessi sia quello pedonale sia quello veicolare al lotto avvengono dal lato sud, dalla stradina esistente che permette il collegamento con la viabilità della frazione. Da qui sarà possibile accedere al blocco di distribuzione verticale che rappresenta il fulcro del complesso. All interno del lotto trovano collocazione i parcheggi pertinenziali nella misura di 1 per unità abitativa, a raso a cielo libero, e l isola ecologica con facile accesso dalla strada. Saranno previsti almeno 4 parcheggi per disabili collocati in prossimità del percorso pedonale di accesso al corpo scala. 7.2 Scale (rif ) La scala si sviluppa su due rampe lineari, con cambio di direzione sul pianerottolo intermedio, la distribuzione agli appartamenti, ai vari piani, avviene tramite un pianerottolo di sbarco e un corridoio ortogonale alle rampe. Saranno inoltre rispettati i requisiti minimi dimensionali: larghezza di rampa mt. 1,20 al netto del corrimano; pedata cm. 30; alzata cm 16,50 rapporto tra alzata e pedata 63 cm (2 alzate + pedata) i pianerottoli intermedi di larghezza minima 1,20 m, garantiranno la rotazione della carrozzina del disabile. E previsto l inserimento di un corrimano continuo, di comodo utilizzo ad un altezza di 100 cm dal pavimento, su entrambi i lati delle rampe.

8 Pagina 7 di 11 La rampa che dal piano terra conduce al piano interrato (cantine e locali tecnici) mantenendo la stessa misura di pedata, ha un alzata di 16,22 cm. 7.3 Ascensore (rif ) La porta, di luce netta cm. 90 circa, posta sul lato corto dell ascensore, sarà del tipo a scorrimento automatico e resterà aperta per almeno 8 sec., e con il tempo di chiusura di almeno 4 sec. La piattaforma di distribuzione posta anteriormente alla porta della cabina consente la rotazione a 360 della carrozzina. L arresto ai piani avverrà con l autolivellamento e lo stazionamento a porta chiusa. Oltre agli accorgimenti adottati, riportati sullo schema di ascensore allegato (allegato n.1), i pulsanti di comando avranno la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille e in aderenza alle bottoniere esterne sarà posta una placca di riconoscimento del piano in carattere Braille. All interno della cabina, sono posti un campanello di allarme, un telefono ad altezza compresa tra i 110 e 130 cm e una luce di emergenza con autonomia minima di 3 ore. E prevista la segnalazione sonora dell arrivo ai piani. Gli ascensori rendono accessibili sia il piano interrato che tutti i livelli fuori terra. 7.4 Spazi comuni ed parcheggi (rif ) L area pertinenziale sarà raggiungibile, dai vari piani dell edificio, tramite le scale comuni e l ascensore. I posti auto riservati ai disabili avranno larghezza non inferiore a cm Pavimentazioni (rif ) Tutte le zone pedonali, zone di sosta saranno realizzate con pavimentazione antisdrucciolevole. Eventuali differenze di livello tra gli elementi costituenti la pavimentazione saranno contenute in modo tale da non costituire ostacolo al transito di sedia su ruote. La pavimentazione del piano interrato (cantine), sarà realizzata in battuto di cemento con finitura al quarzo. Per quanto riguarda, alloggi e balconi, la pavimentazione sarà costituita da piastrelle in grès ceramico. 7.6 Segnaletica (rif. 4.3) Negli spazi esterni e comuni saranno installati cartelli che indicheranno la possibilità di fruizione degli spazi, da parte di persone con ridotte capacità motorie, con il simbolo internazionale di accessibilità di cui all art. 2 del D.P.R. n. 384/78. D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503 I numeri civici, le targhette alloggi e gli altri contrassegni saranno facilmente leggibili. 7.7 Porte spazi comuni (rif ) Al piano interrato, le porte che conducono alle cantine e ai locali tecnici avranno larghezza di cm Corridoi (rif ) Al piano interrato, il corridoio di disimpegno delle cantine avrà una larghezza minima di cm 150, con puntuali restringimenti solo in corrispondenza dei pilastri, saranno inoltre presenti spazi per l inversione del senso di marcia da parte di persona con sedia a ruote. Le cantine abbinate agli appartamenti accessibili saranno di dimensioni maggiori e più prossime al vano ascensore. 7.9 Arredi fissi (rif ) Gli arredi fissi previsti dal progetto sono costituiti da cassette per la posta e da bacheche per le comunicazioni. Tali arredi saranno collocati ad una altezza non superiore ai 1.40 m. in modo da permetterne un uso agevole anche a persona su sedia a ruote.

9 Pagina 8 di CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NELLE UNITA ABITATIVE 8.1 Porte alloggi (rif ) Le porte di accesso ad ogni locale avranno caratteristiche tali da consentire un transito agevole anche da parte di persone su sedia a ruote, con spazi antistanti e retrostanti adeguati alle manovre da effettuare. Le porte di accesso ai singoli alloggi saranno in legno e avranno luce netta di cm 90; le porte di accesso ai locali destinati a cantine saranno in lamiera e avranno luce netta di cm 80. Le porte-finestre, previste con specchiatura vetrata con vetro antisfondamento. Le maniglie saranno del tipo a leva opportunamente curvate e arrotondate e posizionate ad una altezza di cm. 90 dal pavimento. Le ante potranno essere usate esercitando una pressione massima di kg Pavimenti (rif ) I pavimenti saranno del tipo non sdrucciolevole con coefficiente di attrito misurato secondo il metodo B.C.R.A. Rep. CEC. 6/81 superiore a 0.40 per cuoio su pavimento asciutto e per gomma su pavimento bagnato. Eventuali dislivelli non supereranno i cm. 2,5. Gli eventuali zerbini saranno incassati. 8.3 Infissi esterni (rif ) Gli infissi esterni, finestre e porte finestre, saranno realizzati in PVC. I davanzali interni sono previsti ad un altezza di cm. 100 dal pavimento interno. Nelle stanze con balcone la visuale verso l esterno sarà garantita, alle persone su sedia a ruote attraverso porte finestre vetrate. 8.4 Terminali degli impianti (rif ) Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, valvole e rubinetti di arresto alle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento, nonché i pulsanti di comando e i citofoni saranno posti ad una altezza compresa tra i cm. 40 e cm. 140 con le specifiche dello schema (allegato n.2) in modo tale da permetterne l uso anche da parte di persone su sedia a ruote. Saranno facilmente individuabili e protetti dal danneggiamento per l urto. 8.5 Servizi igienici (rif ) I servizi igienici delle unità abitative accessibili risponderanno ai requisiti di accessibilità previsti dalla Legge 13/89. (vedi Architettonico - Schemi Grafici per l'abbattimento delle barriere architettoniche) Le porte di tutti i locali sono di larghezza cm. 90 e apribili verso l esterno dei bagni. Saranno rispettati, i minimi dimensionali per garantire gli spazi di manovra di una sedia a ruote e consentire agevolmente l uso di tutti gli apparecchi sanitari: lo spazio necessario all accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza w.c. sarà di cm. 100 misurato all asse del sanitario; lo spazio necessario all accostamento laterale della sedia a ruote alla doccia sarà di cm. 80 x 140; lo spazio necessario all accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo sarà di cm. 80 misurati dal bordo anteriore del lavabo; lo spazio di rotazione sarà di cm. 150

10 Pagina 9 di 11 Relativamente alla caratteristiche degli apparecchi sanitari: i lavabi avranno il piano superiore posto a cm. 80 dal pavimento, saranno senza colonna con sifone del tipo accostato o incassato a parete, avranno rubinetti con manovra a leva con erogazione mediante miscelatori termostatici; l asse del w.c. sarà ad una distanza di cm. 40 dalla parete laterale e lascerà uno spazio libero di cm. 80 dalla parete antistante il w.c. e l altezza dal pavimento sarà di cm. 45/50 Il locale sarà inoltre dotato di campanello d emergenza posto in prossimità della tazza wc e di porta con apertura verso l esterno. E prevista l attrezzabilità con maniglioni e corrimano orizzontali e verticali in vicinanza degli apparecchi; il tipo e le caratteristiche saranno conformi alle specifiche esigenze riscontrabili successivamente all atto dell assegnazione dell alloggio e posti in opera in tale occasione. Per quanto concerne le unità abitative visitabili, almeno un servizio igienico risponderà ali requisiti di accessibilità. 8.6 Cucine(rif ) Nelle cucine gli apparecchi e i relativi punti di erogazione saranno disposti sulla stessa parete. Nel locale è consentita la rotazione a Balconi (rif ) Tutti gli alloggi sono dotati di balconi con dimensioni variabili, tuttavia la profondità sarà comunque tale da consentire la manovra di rotazione della sedia a ruote. Sono previsti parapetti in ferro a disegno semplice, con un altezza minima di cm. 100 e rispetteranno i requisiti di sicurezza e protezione delle cadute verso l esterno. La soglia interposta tra balcone e ambiente è priva di ostacoli, e comunque di dislivelli che superino i 2 cm, in modo tale da consentire il transito di una persona su ruote. 8.8 Corridoi (rif ) Internamente agli alloggi, i singoli locali saranno accessibili da corridoi o da spazi di disimpegno di larghezza di larghezza e profondità superiori a cm 150 al fine di consentire l inversione di marcia da parte di persone su sedia a ruota. In prossimità di eventuali restringimenti, sarà comunque garantita una larghezza non inferiore a cm 100.

11 Pagina 10 di 11 ALLEGATO 1 ASCENSORE _ CARATTERISTICHE DIMENSIONALI

12 Pagina 11 di 11 ALLEGATO 2 POSIZIONAMENTO APPARECCHI ELETTRICI DI COMANDO E SEGNALAZIONE 1) SPIA DI SEGNALAZIONE 2) QUADRO DI SEGNALAZIONE 3) CAMPANELLO ALLARME 4) CITOFONO 5) SALVAVITA 6) INTERRUTORE 7) PRESA CUCINA 8) PRESE LUCE 9) ANTENNA TV 10) PRESA TELEFONO

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