PROGRAMMA REGIONALE LEGGE 457/78 7 Biennio Ex Programma di intervento n

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1 Tav: Revisione: AGENZIA TERRITORIALE PER LA CASA DELLA PROVINCIA DI TORINO Corso Dante, Torino P. I.V.A.: C Internet: costruzioni@atc.torino.it Codice Identificativo Intervento: TO272RE00A7071 File: C _1.doc PROGRAMMA REGIONALE LEGGE 457/78 7 Biennio Ex Programma di intervento n COMUNE DI TORINO Intervento di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata per n. 40 alloggi e relative pertinenze Z.U.T. ambito 5.12 Incet - Corso Vigevano ang. via Cigna PROGETTO ARCHITETTONICO - Relazione Barriere Architettoniche Studio Fattibilita Preliminare Definitivo Esecutivo Scala Disegno: RESPONSABILITA DEL PROCEDIMENTO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: REFERENTE TECNICO: Arch. Luigina CARERE Arch. Antonio GULLI ATC Projet.to s.r.l. Società di Ingegneria Corso Dante Torino P.I Tel Fax DIRETTORE TECNICO: PROGETTO STRUTTURE: PROGETTO IMPIANTI: Ing. Sebastiano CIAVARELLA : Cod. Fisc. CVRSST65A08L219F N. Ord. Arch. Prov.. Torino 6444 W PROGETTO ARCHITETTONICO Arch. A. Katia VIGNA Cod. Fisc. VGNNNZ71C65D883R N. Ord. Arch. Prov. Torino 6028 COLLABORATORI Ing. Antonino SARACENO Ing. Fabio MOSCA Sig.ra Daniela D ELIA Geom. Giovanna MULAS Arch. Laura EINAUDI Ing Raniero COSATTINI P.I. Mauro SAVANT Responsabile dei lavori PROGETTO SICUREZZA Arch. Luigina CARERE Redazione Data Firma Verifica Coordinatore N. per la Descrizione progettazione sintetica delle Arch. modifiche Stefania BORRELLI Data Redazione Revisioni 1 Modifiche per Permesso a Costruire in seguito a variazioni Normative NOVEMBRE Emissione Progettista Referente Tecnico Resp. Procedimento Visti: La Proprietà: ATC PROJET.TO Arch. Antonio GULLI Arch. Luigina CARERE Firma Firma Firma Data: NOVEMBRE 2009 Approvazioni: Numero Data Commissione Tecnica Consultiva Consiglio di Amministrazione

2 Pagina 2 di 23 INDICE 1. NORME DI RIFERIMENTO GENERALITA CAMPO DI APPLICAZIONE DEFINIZIONI CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NEGLI SPAZI COMUNI INGRESSO DELL EDIFICIO SCALE (rif ) ASCENSORI (rif ) SPAZI ESTERNI (rif ) PAVIMENTAZIONI (rif ) SEGNALETICA (rif. 4.3) PORTE (rif ) CORRIDOI (rif ) CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NELLE UNITA ABITATIVE PORTE (rif ) PAVIMENTI (rif ) INFISSI ESTERNI (rif ) TERMINALI DEGLI IMPIANTI (rif ) SERVIZI IGIENICI (rif ) CUCINE (rif ) BALCONI (rif ) CORRIDOI (rif )...9

3 Pagina 3 di NORME DI RIFERIMENTO Legge 9 gennaio 1989, n. 13, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 26 gennaio 1989, n. 21. Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. D.M. 14 giugno 1989, n. 236, pubblicato in Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 23 giugno 1989, n Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 27 settembre 1996, n. 227, Supplemento Ordinario. Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. 2. GENERALITA L intervento è costituito dalla realizzazione di un edificio a 6 piani fuori terra ed un piano interrato adibito a cantine per un totale di 40 alloggi con relative pertinenze. L area di concentrazione dell edificato confina: - a Nord, con i parcheggi pubblici di servizio all edificio commerciale Facit ; - ad Est, con l edificio esistente a 6 piani f.t. di Corso Vigevano n 24 ; - a Sud, con Corso Vigevano; - ad Ovest, con Via Cigna. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Nel rispetto di quanto previsto dalla normativa inerente il superamento delle barriere architettoniche quanto segue si applicano: - agli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; - agli edifici di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, di nuova costruzione come l edificio in oggetto. - alla ristrutturazione degli edifici privati di cui ai precedenti punti 1) e 2), anche se preesistenti alla entrata in vigore del presente decreto; - agli spazi esterni di pertinenza degli edifici di cui ai punti precedenti. 4. DEFINIZIONI Ai fini della presente relazione: A) Per barriere architettoniche si intendono: a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;

4 Pagina 4 di 23 c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. B) Per unità ambientale si intende uno spazio elementare e definito, idoneo a consentire lo svolgimento di attività compatibili tra loro. C) Per unità immobiliare si intende una unità ambientale suscettibile di autonomo godimento ovvero un insieme di unità ambientali funzionalmente connesse, suscettibile di autonomo godimento. D) Per edificio si intende una unità immobiliare dotata di autonomia funzionale, ovvero un insieme autonomo di unità immobiliari funzionalmente e-o fisicamente connesse tra loro. E) Per parti comuni dell'edificio si intendono quelle unità ambientali che servono o che connettono funzionalmente più unità immobiliari. F) Per spazio esterno si intende l'insieme degli spazi aperti, anche se coperti, di pertinenza dell'edificio o di più edifici ed in particolare quelli interposti tra l'edificio o gli edifici e la viabilità pubblica o di uso pubblico. G) Per accessibilità si intende la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia. H) Per visitabilità si intende la possibilità, anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta. I) Per adattabilità si intende la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. L) Per ristrutturazione di edifici si intende la categoria di intervento definita al titolo IV art. 31 lettera d) della legge n. 457 del 5 agosto M) Per adeguamento si intende l'insieme dei provvedimenti necessari a rendere gli spazi costruiti o di progetto conformi ai requisiti del presente decreto. N) Per legge si intende la legge 9 gennaio 1989, n. 13 e successive modificazioni. 5. CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE In relazione alle finalità delle presente relazione si considerano tre livelli di qualità dello spazio costruito. L'accessibilità esprime il più alto livello in quanto ne consente la totale fruizione nell'immediato. La visitabilità rappresenta un livello di accessibilità limitato ad una parte più o meno estesa dell'edificio o delle unità immobiliari, che consente comunque ogni tipo di relazione fondamentale anche alla persona con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. L adattabilità rappresenta un livello ridotto di qualità, potenzialmente suscettibile, per originaria previsione progettuale, di trasformazione in livello di accessibilità; l'adattabilità è, pertanto, un'accessibilità differita. Nella fattispecie l accessibilità nell edificio in progetto è garantita per quanto riguarda: le parti comuni e gli spazi esterni (allegati n.6, 7, 8, 9, 10, 11, 12)

5 Pagina 5 di 23 7 unità abitative su 40 complessive, quindi in misura maggiore rispetto al 5%, previsto dal D.M. 14 giugno 1989, n Sono accessibili due unità abitative al piano rialzato, e una unità abitativa su ciascuno dei restanti piani dell edificio, per un totale di sette unità abitative accessibili. Sono visitabili 20 unità abitative, in cui viene garantito l accesso agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. Le restanti tredici unità abitative saranno adattabili, ci sarà quindi la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. (allegato n.4 e 4 bis) 6. CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NEGLI SPAZI COMUNI. 6.1 INGRESSO DELL EDIFICIO. L accesso all edificio sarà garantito da due ingressi, che saranno ubicati su Via Cigna e presenteranno un dislivello di circa 2 cm rispetto al marciapiede. Essi si apriranno su un androne comune con pilotis, in cui si svilupperanno specularmene due rampe per disabili e due rampe con 7 gradini, di accesso alle due scale interne. L androne comune è collegato all autorimessa interrata esistente, tramite un percorso pedonale, che attraversa il cortile. Il dislivello tra l androne e l ingresso al cortile dall autorimessa è di circa 71 cm. Un quarto accesso è collocato a Nord, sul retro dell edificio, e mette in comunicazione il parcheggio pubblico con il cortile interno, questo è però un accesso solo di servizio, utile agli operatori ecologici addetti alla raccolta rifiuti. (allegato n.1) 6.2 SCALE (rif ) Le due scale saranno realizzate intorno al vano ascensore e avranno un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo, ad eccezione del solo piano interrato, che presenta un dislivello maggiore rispetto agli altri interpiani, dunque comporta l inserimento di un gradino aggiuntivo per scala. Saranno inoltre rispettati i requisiti minimi dimensionali: larghezza di rampa mt. 1,20 al netto del corrimano; pedata cm. 30; alzata cm 16,2; rapporto tra alzata e pedata 62,4 cm (2 alzate + pedata) A cm. 30 dal primo e ultimo gradino di ogni rampa sarà applicata una fascia di materiale di pavimentazione diversa percepibile ai non vedenti, ad indicare l inizio e la fine delle rampe. E previsto l inserimento di corrimano senza soluzioni di continuità, di comodo utilizzo ad un altezza di 100 cm dal pavimento. i pianerottoli di larghezza minima 1.50 m, garantiranno la rotazione della carrozzina del disabile. Tali requisiti minimi dimensionali saranno rispettati anche dalle due rampe che dall androne (quota m), conducono ai pianerottoli del piano rialzato (quota m), e dalla scala esterna, che dal cortile conduce all autorimessa interrata. 6.3 ASCENSORI (rif ) Gli ascensori rispetteranno le previsione del punto b) dell art del D.M. 236/89.

6 Pagina 6 di 23 Le porte, di luce netta cm. 95 circa, poste sul lato corto dell ascensore, saranno del tipo a scorrimento automatico e resteranno aperte per almeno 8 sec., e con il tempo di chiusura di almeno 4 sec.. La piattaforma di distribuzione anteriormente alla porta della cabina consente la rotazione a 360 della carrozzina. L arresto ai piani avverrà con l autolivellamento e lo stazionamento a porte chiuse. Oltre agli accorgimenti adottati, riportati sullo schema di ascensore allegato, i pulsanti di comando avranno la numerazione in rilievo e le scritte con traduzione in Braille e in aderenza alle bottoniere esterne sarà posta una placca di riconoscimento del piano in carattere Braille. All interno della cabina, sono posti un campanello di allarme, un telefono ad altezza compresa tra i 110 e 130 cm e una luce di emergenza con autonomia minima di 3 ore. E prevista la segnalazione sonora dell arrivo ai piani. (allegato n.2) L ascensore al piano terreno rende accessibili sia il piano interrato che i cinque piani fuori terra. E previsto inoltre una piattaforma elevatrice che dal cortile permette l accesso all esistente autorimessa interrata, tale piattaforma è stata pensata proprio per consentire a chiunque un accesso facile oltre alla rampa esistente. Tale piattaforma avrà una cabina del tipo ad uomo presente e tutti i comandi funzionano solo se le porte di piano sono chiuse e prevedono l alfabeto braille (esclusi quelli inox); i comandi di piano possono essere a distanza. 6.4 SPAZI ESTERNI (rif ) Il cortile sarà raggiungibile, dai vari piani dell edificio, tramite la scala comune, l ascensore e le rampe per disabili, attraversando un androne con pilotis. L androne non presenterà il pavimento livellato, ma sarà uno spazio in cui saranno distribuite delle rampe di lunghezza pari a 4,84 m circa, che ovvieranno un dislivello di 27 cm e si immetteranno su un corridoio centrale con pavimento piano, il quale condurrà alle rampe per disabili. Tali rampe hanno un pendenza sempree <= 8%. All esterno ed all interno dell edificio fino ad un altezza minima di 2,10 m. dal piano di calpestio, non ci saranno ostacoli quali tabelle segnaletiche o elementi sporgenti dei fabbricati che possono essere causa di infortunio ad una persona in movimento, saranno però presenti le rampe per disabili e i relativi parapetti e corrimano. Nell androne saranno anche presenti sei pilastri liberi,. All interno del cortile è stata pensata la collocazione dell isola ecologica, di tre aiuole condominiali e di due giardini pertinenziali, che permette un distacco tra il muro con affacci del piano rialzato e il passaggio pedonale. L accesso ai parcheggi interrati è previsto dal cortile tramite un passaggio pedonale, che conduce ad una scala con piattaforma elevatrice. 6.5 PAVIMENTAZIONI (rif ) Tutte le zone pedonali, zone di sosta saranno realizzate con pavimentazione antisdrucciolevole. Eventuali differenze di livello tra gli elementi costituenti la pavimentazione saranno contenute in modo tale da non costituire ostacolo al transito di sedia su ruote. La pavimentazione dei locali cantine e del piano interrato, sarà realizzata in battuto di cemento con finitura al quarzo. Per quanto riguarda: androni aperti, alloggi, terrazze e balconi, la pavimentazione sarà costituita da piastrelle in grès ceramico. 6.6 SEGNALETICA (rif. 4.3) Negli spazi esterni e comuni saranno installati cartelli che indicheranno la possibilità di fruizione degli spazi, da parte di persone con ridotte capacità motorie, con il simbolo internazionale di accessibilità di cui all art. 2 del D.P.R. n. 384/78. D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503

7 Pagina 7 di 23 I numeri civici, le targhette alloggi e gli altri contrassegni saranno facilmente leggibili. 6.7 PORTE (rif ) Le porte di ingresso agli androni e agli alloggi avranno una larghezza di 90 cm. Al piano interrato le porte poste lungo i percorsi comuni avranno una larghezza di 80 cm. 6.8 CORRIDOI (rif ) Al piano interrato, i corridoi di disimpegno delle cantine avranno una larghezza di 150 cm per consentire l inversione del senso di marcia da parte di persona con sedia a ruote, tali corridoi saranno perpendicolari a corridoi di larghezza pari a 120 cm. Un corridoio di larghezza di 1.20 m collega i due corpi scala al piano interrato in modo da permettere il passaggio del personale addetto agli impianti. 6.9 ARREDI FISSI (rif ) Gli arredi fissi previsti dal progetto sono costituiti da cassette per la posta e da bacheche per le comunicazioni. Tali arredi saranno collocati ad una altezza non superiore ai 1.40 m. in modo da permetterne un uso agevole anche a persona su sedia a ruote 7. CRITERI DI PROGETTAZIONE ADOTTATI PER L ACCESSIBILITA NELLE UNITA ABITATIVE. 7.1 PORTE (rif ) Le porte di accesso ad ogni locale avranno caratteristiche tali da consentire un transito agevole anche da parte di persone su sedia a ruote, con spazi antistanti e retrostanti adeguati alle manovre da effettuare. Le porte di accesso ai singoli alloggi saranno in legno e avranno luce netta di cm. 90; le porte di accesso ai locali destinati a cantine saranno in lamiera e avranno luce netta di cm. 80. Le porte-finestre previste con specchiatura vetrata avranno una porzione cieca di almeno cm. 40 dal pavimento. Le maniglie saranno del tipo a leva opportunamente curvate e arrotondate e posizionate ad una altezza di cm. 90 dal pavimento. Le ante potranno essere usate esercitando una pressione massima di kg PAVIMENTI (rif ) I pavimenti saranno del tipo non sdrucciolevole con coefficiente di attrito misurato secondo il metodo B.C.R.A. Rep. CEC. 6/81 superiore a 0.40 per cuoio su pavimento asciutto e per gomma su pavimento bagnato. Eventuali dislivelli non supereranno i cm. 2,5. Gli eventuali zerbini saranno incassati. 7.3 INFISSI ESTERNI (rif ) Gli infissi esterni, finestre e porte finestre, saranno realizzati in pvc. I davanzali interni sono previsti ad un altezza di cm. 100 da pavimento interno. Nelle stanze con balcone la visuale verso l esterno sarà garantita, alle persone su sedia a ruote attraverso porte finestre vetrate con porzione cieca fino ad un altezza di 40 cm. dal piano pavimento.

8 Pagina 8 di TERMINALI DEGLI IMPIANTI (rif ) Gli apparecchi elettrici, i quadri generali, valvole e rubinetti di arresto alle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento, nonché i pulsanti di comando e i citofoni saranno posti ad una altezza compresa tra i cm. 40 e cm. 140 con le specifiche dello schema (allegato n.3) in modo tale da permetterne l uso anche da parte di persone su sedia a ruote. Saranno facilmente individuabili e protetti dal danneggiamento per l urto. 7.5 SERVIZI IGIENICI (rif ) I servizi igienici delle unità abitative accessibili risponderanno ai requisiti di accessibilità previsti dalla Legge 13/89. (allegato 5) Saranno rispettati, i minimi dimensionali per garantire gli spazi di manovra di una sedia a ruote e consentire agevolmente l uso di tutti gli apparecchi sanitari: lo spazio necessario all accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza w.c. e al bidet sarà di cm. 100 misurato all asse del sanitario; lo spazio necessario all accostamento laterale della sedia a ruote alla vasca/doccia sarà di cm. 80 x 140; lo spazio necessario all accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo sarà di cm. 80 misurati dal bordo anteriore del lavabo; lo spazio di rotazione sarà di cm. 150 Relativamente alla caratteristiche degli apparecchi sanitari: i lavabi avranno il piano superiore posto a cm. 80 dal pavimento, saranno senza colonna con sifone del tipo accostato o incassato a parete, avranno rubinetti con manovra a leva con erogazione mediante miscelatori termostatici; l asse del w.c. sarà ad una distanza di cm. 40 dalla parete laterale e lascerà uno spazio libero di cm. 80 dalla parete antistante il w.c. e l altezza dal pavimento sarà di cm. 45/50 Il locale sarà inoltre dotato di campanello d emergenza posto in prossimità della tazza wc e di porta con apertura verso l esterno. E prevista l attrezzabilità con maniglioni e corrimano orizzontali e verticali in vicinanza degli apparecchi; il tipo e le caratteristiche saranno conformi alle specifiche esigenze riscontrabili successivamente all atto dell assegnazione dell alloggio e posti in opera in tale occasione. Per quanto concerne le unità abitative visitabili, almeno un servizio igienico risponderà ali requisiti di accessibilità Le porte di tutti i locali sono di larghezza cm. 80 e apribili verso l esterno dei bagni. 7.6 CUCINE (rif ) Nelle cucine gli apparecchi e i relativi punti di erogazione saranno disposti sulla stessa parete. Nel locale è consentita la rotazione a BALCONI (rif ) Le unità immobiliari del piano rialzato non saranno dotate di balconi, due alloggi che affacceranno su cortile interno avranno però accesso al giardino pertinenziale, il quale è stato pensato con l intento di dividere l unità abitativa dal percorso pedonale comune del cortile. I due giardini pertinenziali saranno a quota di 1.33 m, avranno dunque un dislivello di cm 2 rispetto all unità abitativa e un dislivello variabile da cm 123 a cm 194 rispetto al cortile. Per quanto riguarda i piani superiori, tutti gli alloggi che affacceranno sul cortile interno saranno dotati di balcone con larghezza minima di cm 118 / 120, e larghezza massima di cm 230. I piani secondo, terzo, quarto e quinto oltre ai balconi con affaccio su cortile, presenteranno quattro logge, assegnate a diversi alloggi: una con affaccio su Corso Vigevano, due con affaccio su Via Cigna e l ultima con affaccio sui parcheggi pubblici.

9 Pagina 9 di 23 Sono previste ringhiere in ferro per consentire la visuale anche a persona su sedia a ruote, comunque non attraversabile da una sfera di 10 cm. di diametro. La soglia interposta tra balcone e ambiente è priva di ostacoli, e comunque di dislivelli che superino i 2,5 cm, in modo tale da consentire il transito di una persona su ruote. Le ringhiere avranno un altezza minima di cm. 100 e rispettano i requisiti di sicurezza e protezione delle cadute verso l esterno. 7.8 CORRIDOI (rif ) Internamente agli alloggi, i singoli locali saranno accessibili da corridoi o da spazi di disimpegno di larghezza minima di cm. 120, con allargamenti di larghezza e profondità di cm 150 atti a consentire l inversione di marcia da parte di persone su sedia a ruota. Laddove i corridoi si restringono sarà rispettata la larghezza minima di m. 1,00, con allargamenti atti a consentire rotazioni agevoli.

10 Pagina 10 di 23 ALLEGATI

11 ALLEGATO 1 PERCORSI PLANIMETRIA GENERALE

12 ALLEGATO 2

13 Pagina 13 di ALLEGATO 3 POSIZIONAMENTO APPARECCHI ELETTRICI DI COMANDO E SEGNALAZIONE 1) SPIA DI SEGNALAZIONE 2) QUADRO DI SEGNALAZIONE 3) CAMPANELLO ALLARME 4) CITOFONO 5) SALVAVITA 6) INTERRUTORE 7) PRESA CUCINA 8) PRESE LUCE 9) ANTENNA TV 10) PRESA TELEFONO

14 Pagina 14 di ALLEGATO 4 ALLOGGIO ACCESSIBILE TIPO 1

15 Pagina 15 di ALLEGATO 4 bis ALLOGGIO ACCESSIBILE TIPO 2

16 Pagina 16 di ALLEGATO 5 SERVIZI IGIENICI

17 Pagina 17 di ALLEGATO 6 PERCORSI PIANTA PIANO INTERRATO

18 Pagina 18 di ALLEGATO 7 PERCORSi PIANTA PIANO RIALZATO

19 Pagina 19 di ALLEGATO 8 PERCORSi PIANTA PIANO PRIMO

20 Pagina 20 di ALLEGATO 9 PERCORSI PIANTA PIANO SECONDO

21 Pagina 21 di ALLEGATO 10 PERCORSI PIANTA PIANO TERZO

22 Pagina 22 di ALLEGATO 11 PERCORSI PIANTA PIANO QUARTO

23 Pagina 23 di ALLEGATO 12 PERCORSI PIANTA PIANO QUINTO

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