Al Signor Sindaco del Comune di Prato. Al Comune di Prato Servizio Istanze Edilizie Via Arcivescovo Martini n.61 Prato
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2 Studio Tecnico Ing. MASSIMO CECCARINI Cod. Fisc. CCC MSM 56H14 G999V Part. I.V.A Viale V. Veneto, PRATO Tel. e Fax / Prato, li 27/12/10. studiomcmp@conmet.it Al Signor Sindaco del Comune di Prato Al Comune di Prato Servizio Istanze Edilizie Via Arcivescovo Martini n.61 Prato Piano Attuativo per demolizione di fabbricato produttivo ubicato in Prato, via Tommaseo n e ricostruzione di edificio destinato a civile abitazione Proposta di rielaborazione del progetto a seguito del parere sospensivo della CETU del (comunicazione n P.G. del 06/07/2010) Oggetto: Relazione Tecnica sull eliminazione delle barriere architettoniche ai sensi del D.P.R 380/2001 (già L. 13/89 e L. 104/92) e del D.M. 236/89, nonché della L.R. 47/91 e s.m.i. Committente: Il Magazzino s.n.c. - Via Tommaseo n Prato I tre edifici a destinazione residenziali si innalzano di 4 piani fuori terra, sono suddivisi in 44 unità immobiliari e sono caratterizzati da un unico piano interrato a destinazione garages che li unisce tutti e tre. Il progetto degli spazi esterni e delle parti comuni è avvenuto rispettando il punto 3.2 del D.M. 236/89, ovvero in modo tale da permetterne l accessibilità allo stato di progetto. In particolare si hanno: - 3 vani scale condominiali con gradini di larghezza pari a mt , pedata di cm 30 e altezza di cm 16.5 (in modo da rispettare la combinazione di 62<2a+p<64), possibilità di rotazione di 360 da parte della sedia a ruote in tutti i pianerottoli di piano. Si precisa che in tutti i vani scale al piano terra si prevede di realizzare un dislivello di 15 cm tra la quota del portone di ingresso condominiale e la quota del primo pianerottolo di accesso alle singole u.i.; in questo caso il requisito della visitabilità è garantito dalla presenza di
3 una rampa di accesso di pendenza pari a 6.7%, nel rispetto di quanto previsto dal punto del D.M. 236/89; - 3 ascensori (uno per vano scala) tali da rispettare le prescrizioni del punto del D.M. 236/89; - parapetti di altezza minima pari a mt. 1.00; - dislivelli massimi in assenza di rampe inferiori a cm 1.5; - griglie di ventilazione dell interrato disposte lontano dall ingresso ai vani scala e comunque caratterizzate da una maglia che permetta il transito dei disabili; - 2 posti auto per persone disabili di dimensione 3.20x5.00 m nel piano interrato a destinazione garages (si veda tav. 15 A). A tale proposito si precisa che la dotazione totale di posti auto privati risulta pari a 45, distribuiti in parte nel piano interrato ed in parte al piano terra, e che la dotazione totale di posti auto privati per disabili è pari 3, posti al piano terra, in numero di gran lunga superiore a quanto previsto dal punto del D.M. 236/89, ma conforme a quanto previsto dall Allegato I del vigente Regolamento Edilizio, relativo alla fruibilità degli edifici e dell ambiente urbano, dove si specifica che il numero dei posti auto di larghezza non inferiore a mt deve essere pari al 5% degli alloggi con arrotondamento all unità superiore (44 u.i.x5% = 2.2 posti auto disabili); si precisa inoltre che dai parcheggi per disabili è possibile raggiungere mediante percorsi privi di ostacoli ciascuno dei vani ascensore dei tre vani scala condominiali. Ogni vano ascensore è accessibile da un locale che consente una rotazione di 360 della sedia a ruote. Tale locale è a sua volta preceduto da un locale filtro avente i medesimi requisiti del precedente. Tutte le porte hanno larghezza maggiore di 80cm. - tutti gli spazi esterni (percorsi pedonali pubblici, sistemazioni a verde pubblico, parcheggio scoperto privato e pubblico) risultano accessibili, e sono realizzati nel rispetto di quanto previsto dai punti 4.2 e 8.2 del D.M. 236/89; in particolare è prevista la dotazione di un posto auto per persone disabili oltre che nel parcheggio privato anche nel parcheggio pubblico (totale posti auto pubblici pari a 10), come evidenziato nella tav. 6b; Per quanto riguarda le singole unità immobiliari sono stati rispettati i punti 3.4 e 3.5 del medesimo D.M. 236/89 secondo i quali ogni unità immobiliare, deve essere visitabile allo stato di progetto (accessibilità pranzo soggiorno, accessibilità ad un w.c. nell accezione di avvicinamento al vaso ed al lavabo con possibilità di rotazione da parte della sedia a ruote di 360, accessibilità degli spazi di connessione: si veda la Tavola n. 15) e possedere il requisito dell adattabilità (si veda la Tavola n. 16), ovvero la possibilità di avere una accessibilità completa di tutti gli spazi mediante la messa in opera di limitati interventi che non modifichino
4 la struttura portante e la rete degli impianti comuni. A tale proposito si precisa che, come facilmente deducibile dalla tavola 16, lo stato di progetto delle singole u.i. consente già un accessibilità completa di tutti gli spazi, e le sole opere che si rendono necessarie per adempiere al requisito dell adattabilità sono relative alla sostituzione dei sanitari ed all istallazione di opportuni maniglioni e/o corrimani nei singoli bagni. Più precisamente si elencano di seguito i principali accorgimenti adottati nello stato adattato, per avere una piena accessibilità dei locali adibiti a bagno: lavabo handicap di tipo a mensola (senza colonna), con il piano superiore ad una altezza di cm 80 dal pavimento e preferibilmente con sifone accostato o incassato a parete; vaso sospeso di tipo handicap con asse disposto a non meno di 40cm dalla parete laterale. Il vaso deve essere corredato di maniglione o corrimano: se l asse del vaso è posto a cm 40 cm dalla parete laterale deve essere posto un corrimano fissato a parete e distaccato da questa di almeno cm 5 con diametro di cm 3 / 4 e posto ad una altezza di cm 80 cm dal calpestio; per vasi posti a distanza superiore dalla parete laterale deve essere messo in opera un maniglione preferibilmente ribaltabile a cm 40 dall asse del sanitario; il bordo superiore del sanitario dovrà avere una altezza tra 45 / 50 cm dal pavimento, mentre il bordo anteriore dovrà avere una distanza di 75/80 cm dalla parete di fondo; campanello di emergenza in prossimità del vaso; spazio libero per l accostamento al vaso, misurato a partire dalla fine del sanitario, pari minimo a cm 90; bidet, se presente, di tipo handicap e sospeso, dotato di uno spazio di accostamento analogo al vaso; sostituzione della vasca da bagno o della doccia con piattaforma rialzata mediante doccia a pavimento, con relativo sedile ribaltabile ed erogatore di tipo telefono. Si sottolinea che la doccia a pavimento può integrare gli spazi necessari per l accostamento ai sanitari; rubinetti con manovra a leva e miscelatore termostatico. Si precisa infine che: - tutte le porte interne hanno una larghezza minima di 80 cm;
5 - in tutti i disimpegni è stata garantita la visitabilità rispettando le prescrizioni sui percorsi interni di cui al punto del D.M. 236/89 con corridoi di larghezza mai inferiore a mt. 1,00. - la visitabilità di almeno un servizio igienico è assicurata dalla predisposizione di lavabo a mensola (senza colonna) laddove il cerchio che indica la rotazione della sedia a ruote interseca i lavabo stessi. Il tecnico Ing. Massimo Ceccarini
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