ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 16 ) Delibera N.515 del DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

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1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 16 ) Delibera N.515 del Proponente TOMMASO FRANCI RICCARDO CONTI DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI Pubblicita /Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale Dirigente Responsabile:Mario Romanelli Estensore: Francesca Poggiali Oggetto: Modifica ed aggiornamento della D.G.R. 5 agosto 2002, n. 840 "Istruzioni tecniche ai sensi dell'art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.LGS 334/99 ed al D.M. 09/05/01)" Presidente della seduta: Segretario della seduta: CLAUDIO MARTINI SUSANNA CENNI Presenti: TITO BARBINI PAOLO BENESPERI CHIARA BONI AMBROGIO BRENNA RICCARDO CONTI TOMMASO FRANCI MARCO MONTEMAGNI ANGELO PASSALEVA ENRICO ROSSI MARIA CONCETTA ZOPPI Assenti: CARLA GUIDI ALLEGATI N : 4 ALLEGATI: Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento A Si Digitale Istruzioni tecniche 1 Si Cartaceo+Digitale Schema Elaborato Tecnico RIR 2 Si Cartaceo+Digitale Quadro Illustrativo IT 3 Si Cartaceo+Digitale Elenco Comuni Note:

2 LA GIUNTA REGIONALE Visto il Decreto Legislativo del 17 agosto 1999, n.334 Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose ; Visto in particolare l art.14, comma 1 del D.Lgs.334/99 relativo al controllo dell urbanizzazione per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante; Visto il Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 9 maggio 2001 Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante ; Vista la Legge 17 agosto 1942, n.1150 Legge urbanistica ; Visto il Decreto interministeriale 2 aprile 1968, n.1444 Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell art.17 della Legge 6 agosto 1967, n.765 ; Vista la Legge Regionale del 16 gennaio 1995 n.5 Norme per il governo del territorio e successive modifiche ed integrazioni; Visto in particolare l art.4 del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 9 maggio 2001 che prevede che gli strumenti urbanistici comprendano un Elaborato Tecnico Rischio di incidenti rilevanti (RIR) relativo al controllo dell urbanizzazione; Vista la propria Deliberazione n.840 del 5 agosto 2002 Istruzioni tecniche ai sensi dell art.13 della L.R.5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.Lgs.334/99 ed al D.M.09/05/01); Visto in particolare l art.13, comma 1 della L.R.5/95 che prevede che la Giunta regionale approvi le Istruzioni tecniche che devono essere osservate da parte di Comuni e Province nella redazione degli atti di programmazione e di pianificazione territoriale; Vista la Legge 17 agosto 1942, n.1150 ed il Decreto interministeriale 2 aprile 1968, n.1444 che rimandano la definizione della densità dell edificato e di occupazione di suolo, in particolare sugli indici fondiari e territoriali di edificazione (m 3 /m 2 ), agli strumenti urbanistici; Considerato che: - l indice fondiario di edificazione è applicabile solo laddove l edificazione sia stata oggetto di Piano Regolatore Generale e di Piano Attuativo da questa scaturito, che ne specificava i lotti e le aree soggette ad edificazione; - gran parte dell edificato sul territorio della regione Toscana si è consolidato prima dell entrata in vigore della L.1150/42 e che, pertanto, le aree edificate non risultano in tali casi direttamente correlate all organizzazione di lotti definiti; - nella maggior parte degli strumenti urbanistici le relative trasformazioni territoriali, soggette a Piano Attuativo, prevedono l impiego dell indice territoriale di edificazione (m 3 /m 2 ) al posto dell indice fondiario;

3 Ravvisata pertanto la necessità di utilizzare per la categorizzazione del territorio, secondo quanto previsto dalla Tabella 1 del D.M.09/05/01, l indice territoriale di edificazione in relazione al complesso delle aree insediate in sostituzione dell indice fondiario di edificazione quale elemento di riferimento nelle Istruzioni Tecniche di cui agli allegati 1A, 1 e 2 alla Delibera n.840/02; Considerato inoltre opportuno aggiornare l elenco dei Comuni di ubicazione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante riportato nell allegato 3 alla Delibera n.840/02; Visti dunque: - istruzioni tecniche - schema di elaborato tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti - quadro illustrativo istruzioni tecniche - elenco Comuni di ubicazione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante soggetti agli obblighi di cui agli artt. 6, 7 e 8 del D.Lgs. 334/99 nei testi allegati quali parti integranti del presente atto rispettivamente sotto lettera A e nn. 1, 2 e 3; Ritenuto perciò di modificare la citata delibera 840/02 sostituendo i relativi allegati 1A, 1, 2 e 3 con quelli, sopra citati, allegati quali parti integranti del presente atto rispettivamente sotto lettera A e nn. 1, 2 e 3; A VOTI UNANIMI DELIBERA 1. di modificare, per le motivazioni espresse in narrativa, la delibera 5 agosto 2002 n. 840, sostituendo integralmente le Istruzioni tecniche approvate con i relativi allegati, con quelle allegate quali parti integranti del presente atto (allegato A, allegato 1, allegato 2, allegato 3), ai sensi dell art.13 della L.R.5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante da osservare da parte di Comuni e Province nella redazione degli atti di programmazione e di pianificazione territoriale; 2. di inviare copia della presente delibera, a cura della competente srtuttura del Dipartimento delle Politiche Territoriali e Ambientali, al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio ed al Ministero dei Lavori Pubblici. Il presente provvedimento, soggetto a pubblicità ai sensi dell Art.41 comma 1, lett.b della L.R.9/95, è pubblicato per intero sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana ai sensi dell art.3, comma 1, della L.R.18/96. Il Dirigente Responsabile MARIO ROMANELLI SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL COORDINATORE VALERIO PELINI Il Coordinatore ROBERTO FORZIERI

4 ISTRUZIONI TECNICHE ai sensi dell Art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.Lgs.334/99 ed al D.M. 09/05/01) INDICE 1. Riferimenti normativi 2 2. Territori interessati/campo di applicazione 3 3. Compiti dei Comuni Acquisizione informazioni da parte dei soggetti coinvolti Identificazione e localizzazione degli elementi territoriali vulnerabili Categorizzazione del territorio Valutazione della compatibilità territoriale/ambientale 6 4. Gli strumenti per la pianificazione del territorio Disposizioni generali Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Previsioni di nuovi stabilimenti a rischio di incidente rilevante Modifica di stabilimenti esistenti di cui all Art. 10 del D.Lgs.334/99; Previsioni di nuovi insediamenti o trasformazioni territoriali intorno agli stabilimenti esistenti 8 ALLEGATI: - Allegato 1: Schema di Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti RIR secondo D.M. 9 Maggio Allegato 2: Quadro illustrativo Istruzioni Tecniche - Allegato 3: Elenco Comuni di ubicazione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante soggetti agli obblighi di cui agli Artt. 6, 7 ed 8 del D.Lgs.334/99 (aggiornato al 01/07/2002) 1

5 1. Riferimenti normativi - Decreto Legislativo n. 334, 17 agosto 1999 Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. - Decreto 9 maggio 2001 Ministero dei Lavori Pubblici Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante. - Decreto 9 agosto 2000 Ministero dell Ambiente Linee guida per l attuazione del sistema di gestione della sicurezza. - Decreto 9 agosto 2000 Ministero dell Ambiente Individuazione delle modificazioni di impianti e di depositi, di processi industriali, della natura o dei quantitativi di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio. - Decreto Ministeriale 20 ottobre 1998 Criteri di analisi e valutazione dei rapporti di sicurezza relativi ai depositi di liquidi facilmente infiammabili e/o tossici. - Decreto Ministeriale 15 maggio 1996 Criteri di analisi e valutazione dei rapporti di sicurezza relativi ai depositi di gas di petrolio liquefatto (G.P.L.). - Legge Regionale n. 5, 16 gennaio 1995 Norme per il governo del territorio e successive modifiche ed integrazioni. - Legge Regionale n. 30, 20 marzo 2000 Nuove norme in materia di attività a rischio di incidenti rilevanti (la cui efficacia decorrerà all atto della stipula dell accordo di programma tra Stato e Regione ai sensi dell art.72, comma 3 del D.Lgs.112 del 31 marzo 1998). 2

6 2. Territori interessati/campo di applicazione I requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale contenuti nel presente documento interessano tutti i Comuni della regione Toscana sul cui territorio sono/saranno ubicati stabilimenti a rischio di incidente rilevante soggetti agli obblighi di cui agli Artt. 6, 7 e 8 del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n.334, secondo quanto specificato nell Art. 1 del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 9 maggio L Allegato 3 al presente documento contiene un elenco dei Comuni di ubicazione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante presenti sul territorio della regione Toscana. 3

7 3. Compiti dei Comuni Con riferimento alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante di cui all'art. 1 del D.M. 09/05/01, è necessario che il Comune, nel processo di pianificazione territoriale e di adeguamento degli strumenti urbanistici vigenti, ai sensi della L.R. 5/95, effettui una valutazione di compatibilità rispetto agli insediamenti ed alle risorse vulnerabili attualmente presenti e/o contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica, come indicato al par Acquisizione informazioni da parte dei soggetti coinvolti Ai fini della valutazione di cui sopra ed in attuazione dell Art. 4 del D.M. 09/05/01, gli strumenti di pianificazione urbanistica dovranno contenere l Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti RIR, secondo lo schema riportato nell Allegato 1 al presente documento. Il Comune, in fase di redazione di tale Elaborato Tecnico, che costituirà parte integrante del quadro conoscitivo delle risorse territoriali, necessario per la predisposizione degli atti di pianificazione territoriale sopra indicati ai sensi dell Art. 24 della L.R. 5/95, può richiedere le informazioni specificate in dettaglio nell Allegato 1 ai Gestori dei seguenti stabilimenti: stabilimenti esistenti ricadenti negli obblighi previsti dall Art. 6 del D.Lgs. 334/99, se le aree di danno relative agli scenari incidentali ipotizzati risultano esterne allo stabilimento; stabilimenti esistenti ricadenti negli obblighi previsti dall Art. 8 del D.Lgs. 334/99, se le aree di danno relative agli scenari incidentali ipotizzati risultano esterne allo stabilimento e l istruttoria relativa al Rapporto di sicurezza, a cura dell Autorità in Art. 21 del D.Lgs. 334/99 (Comitato Tecnico Regionale, CTR), è conclusa; insediamenti di nuovi stabilimenti ricadenti negli obblighi del D.Lgs. 334/99, in particolare: - stabilimenti ricadenti negli obblighi di cui all Art. 8 del D.Lgs.334/99, al momento della presentazione del rapporto preliminare di sicurezza all Autorità di cui all Art.21 (CTR); - stabilimenti ricadenti negli obblighi di cui all Art. 6 del D.Lgs.334/99, in fase di richiesta di concessioni/autorizzazioni edilizie; modifiche a stabilimenti esistenti di cui all Art. 10 del D.Lgs.334/99 che comportino aggravio dei rischi di incidente rilevante ai sensi del D.M. 9 agosto Le informazioni elencate nell Allegato 1 al presente documento sono nella maggior parte già disponibili nella documentazione prevista dal D.Lgs.334/99. Il Comune avrà cura di fornire ai Gestori degli stabilimenti sopracitati la base cartografica tecnica e catastale aggiornata, comprensiva della cartografia relativa agli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, su cui riportare la localizzazione dello stabilimento e l inviluppo delle aree di danno relative agli scenari incidentali individuati. 4

8 Inoltre, per la redazione dell Elaborato Tecnico RIR, l Amministrazione comunale può richiedere a: - Autorità marittima/portuale: le informazioni relative agli scenari incidentali per impianti ubicati in porti industriali e petroliferi, con particolare attenzione a quelli che coinvolgono aree esterne a quella portuale; - Regione Toscana: informazioni relative ai Piani di Risanamento delle Aree critiche ad elevata concentrazione di attività industriali; - Autorità di cui all Art. 21 del D.Lgs. 334/99 (Comitato Tecnico Regionale): a) i pareri tecnici obbligatori, qualora non sia stata adottata la variante urbanistica, necessari al rilascio delle concessioni ed autorizzazioni edilizie e denunce di inizio attività per tutti gli stabilimenti rientranti nell ambito di applicazione del D.M. 09/05/01; b) i pareri tecnici facoltativi per la predisposizione della variante urbanistica per stabilimenti soggetti agli adempimenti previsti dagli Artt. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99; c) per aziende soggette agli obblighi di cui all Art.8 del D.Lgs. 334/99, le valutazioni al termine dell istruttoria relativa al R.d.S.. Laddove predisposto, occorre inserire nel quadro conoscitivo di cui sopra il Piano di Emergenza Esterno relativo ai singoli stabilimenti, già a disposizione di Comuni e Province, e ricavarne gli elementi utili alla predisposizione degli atti di pianificazione territoriale Identificazione e localizzazione degli elementi territoriali vulnerabili Preliminarmente alla valutazione di compatibilità, sulla base della conoscenza del territorio e dei contenuti degli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, il Comune individua gli elementi territoriali ed ambientali vulnerabili, secondo quanto specificato nell Allegato Categorizzazione del territorio Il Comune, nell ambito della predisposizione degli atti di pianificazione urbanistica, provvede alla categorizzazione delle aree circostanti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante che rientrano nel campo d applicazione del D.M. 09/05/01, in base al valore dell indice fondiario di edificazione (m 3 /m 2 ) ed alla presenza di elementi territoriali/ambientali vulnerabili puntuali (individuati come indicato al paragrafo precedente), secondo quanto riportato nella Tabella 1 nella Sezione 5 dell Allegato 1 al presente documento. La caratterizzazione del territorio deve essere rappresentata su mappa tecnica e catastale aggiornata, come indicato al par

9 3.4 Valutazione della compatibilità territoriale/ambientale Il Comune riporta su base cartografica tecnica e catastale aggiornata, comprensiva della cartografia relativa agli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, la sovrapposizione delle categorie territoriali individuate (cfr. par. 3.3) e degli inviluppi delle aree di danno relative agli scenari incidentali dei singoli stabilimenti, individuate da Gestore dello stabilimento/autorità marittima e/o portuale, o eventualmente modificate a seguito dell istruttoria condotta dall Autorità competente di cui all Art.21 del D.Lgs. 334/99 (CTR). L Amministrazione comunale analizza le previsioni degli strumenti di pianificazione urbanistica sulla base delle indicazioni di compatibilità territoriale di cui alla Tabella 3a contenuta nella Sezione 5 dell Allegato 1, al fine di predisporre eventuali varianti agli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti, secondo le modalità previste dalla L.R. 5/95, e sulla base delle indicazioni di compatibilità territoriale di cui alla Tabella 3b (cfr. Sezione 5 dell Allegato 1) per il rilascio di concessioni/autorizzazioni edilizie. Le precedenti attività consentono di identificare le destinazioni d uso del territorio compatibili con la presenza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Sarà cura dei Comuni fornire alla Provincia di competenza le informazioni sulla categorizzazione delle zone interessate dagli stabilimenti a rischio di incidente rilevante e la relativa valutazione di compatibilità territoriale/ambientale (cfr. Allegato 1, Elaborato Tecnico RIR), al fine di inserirle nel quadro conoscitivo necessario alla predisposizione e/o aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento ai sensi dell Art. 16 della L.R.5/95. 6

10 4. Gli strumenti per la pianificazione del territorio 4.1. Disposizioni generali E necessario che il Comune inserisca nel quadro conoscitivo dei propri strumenti di pianificazione territoriale, relativamente alle aree in cui sono e/o saranno localizzati nuovi stabilimenti a rischio di incidente rilevante, l Elaborato Tecnico RIR che costituirà, pertanto, parte integrante e sostanziale dello strumento urbanistico. La categorizzazione delle zone interessate dagli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, contenuta in tale documento, sarà funzionale alla predisposizione del Piano Strutturale e delle necessarie varianti agli strumenti urbanistici vigenti Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Le aree di ubicazione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante di cui agli Artt. 6, 7 e 8 del D.Lgs. 334/99 sono oggetto di valutazione nella predisposizione/modifica degli strumenti di pianificazione urbanistica da parte del Comune/i interessato/i, relativamente alla compatibilità territoriale ed ambientale, nei seguenti casi: - previsioni di nuovi stabilimenti a rischio di incidente rilevante; - modifica di stabilimenti esistenti di cui all Art. 10 del D.Lgs.334/99; - previsioni di nuovi insediamenti o infrastrutture intorno agli stabilimenti esistenti nel caso in cui l insediamento o l infrastruttura possano aggravare il rischio o le conseguenze di un incidente rilevante Previsioni di nuovi stabilimenti a rischio di incidente rilevante Il Comune, in previsione di un nuovo stabilimento a rischio di incidente rilevante, al fine di verificarne la compatibilità territoriale rispetto alla strumentazione urbanistica vigente, elabora la Relazione di Valutazione degli Effetti Ambientali, redatta ai sensi dell Art.32 della L.R. 5/95, sulla base delle informazioni contenute nell Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti RIR. La relazione dovrà fornire, oltre alle informazioni di cui alle Sezioni 5 e 7 dell Allegato 1 sopra menzionato, le seguenti indicazioni: - risorse naturali (acqua, aria, suolo, ecosistemi della flora e della fauna); - risorse agro - ambientali (di cui all Art. 31 del P.I.T.); - difesa del suolo (pericolosità idraulica e geomorfologica); - analisi delle componenti paesaggistiche del territorio; - presenza di aree naturali protette, parchi di ANPIL, SIR, etc. 7

11 Modifica di stabilimenti esistenti di cui all Art. 10 del D.Lgs.334/99; L Amministrazione comunale, nel caso in cui lo stabilimento esistente, ricadente negli obblighi di cui agli Artt. 6, 7 ed 8 del D.Lgs.334/99, in fase di richiesta di concessione/autorizzazione edilizia, proponga un ampliamento o una modifica che comporti aggravio dei rischi di incidente rilevante ai sensi del D.M. 09/08/00, predispone la Relazione di Valutazione degli Effetti Ambientali, redatta ai sensi dell Art.32 della L.R. 5/95 di cui al paragrafo precedente, al fine di valutare, nell ambito del processo autorizzativo, la compatibilità della modifica proposta rispetto alle previsioni dei vigenti strumenti di pianificazione urbanistica Previsioni di nuovi insediamenti o trasformazioni territoriali intorno agli stabilimenti esistenti Il Comune esamina, rispetto ai vigenti strumenti di pianificazione urbanistica, la compatibilità delle previsioni di trasformazione territoriale ed insediativa con i livelli di rischio rilevati, acquisendo le informazioni dai soggetti coinvolti di cui al punto 3.1 del presente documento. In caso di incompatibilità rispetto alle previsioni degli strumenti di pianificazione territoriale vigenti, al fine di contenere i rischi per le persone e per l ambiente, l Amministrazione comunale valuta l opportunità di modificare, ai sensi della L.R. 5/95, le previsioni di pianificazione urbanistica risultanti in contrasto. Il Comune può ricorrere a tale modifica se non risulteranno sufficienti le misure tecniche complementari adottate dai Gestori degli stabilimenti utilizzando, previo esame degli organismi tecnici di controllo, le migliori tecniche disponibili. In caso di previsione di opere pubbliche ritenute incompatibili, l Amministrazione comunale può provvedere alla loro rilocalizzazione attraverso apposite varianti di cui all Art. 40, comma 2 della L.R. 5/95, salvo adottare soluzioni alternative in accordo con il Gestore dello stabilimento interessato nell ambito di un Piano Integrato di Intervento di cui al par.4 dell Allegato al D.M. 09/05/01. Le Province di competenza, sulla base delle informazioni fornite loro dai Comuni (cfr. par. 3.4 del presente documento), integrano il quadro conoscitivo del proprio Piano Territoriale di Coordinamento al fine di valutare la sovrapposizione delle aree individuate dalle singole Amministrazioni comunali e segnalare ai Comuni interessati la presenza di eventuali aree di criticità. 8

12 ISTRUZIONI TECNICHE ai sensi dell Art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.Lgs.334/99 ed al D.M. 09/05/01) Allegato 1: Schema di Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti RIR secondo D.M. 9 Maggio 2001 INDICE SEZIONE 1 - INFORMAZIONI FORNITE DAL GESTORE Dati identificativi dello stabilimento Aree di danno individuate dal Gestore Categoria del deposito Classi di probabilità degli eventi Categoria di danno ambientale Altre informazioni utili per la pianificazione...3 SEZIONE 2. INFORMAZIONI DERIVANTI DALL'ISTRUTTORIA Variazioni rispetto alle informazioni contenute nel Rapporto di Sicurezza Altri elementi significativi ai fini della pianificazione urbanistica...4 SEZIONE 3. IMPIANTI IN PORTI INDUSTRIALI E PETROLIFERI... 5 SEZIONE 4. ELEMENTI DAL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO... 6 SEZIONE 5. INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI VULNERABILI Identificazione e localizzazione degli elementi territoriali vulnerabili Categorizzazione del territorio...7 SEZIONE 6. PARERI TECNICI AUTORITÀ ART. 21 DEL D. LGS. 334/99 (CTR) Parere tecnico obbligatorio fino all'adozione della variante urbanistica Parere tecnico facoltativo per aziende in artt. 6 e SEZIONE 7. VALUTAZIONE COMPATIBILITÀ TERRITORIALE/AMBIENTALE AI FINI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA...9 ALLEGATO TECNICO - FATTIBILITÀ DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO APPENDICE. INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI PER LA COMPILAZIONE DELLE SEZIONI DEL RIR...10 Schema Elaborato Tecnico RIR 1/10

13 SEZIONE 1 - INFORMAZIONI FORNITE DAL GESTORE Il Comune di competenza richiede al Gestore dello stabilimento le informazioni necessarie per la compilazione della presente sezione DATI IDENTIFICATIVI DELLO STABILIMENTO Società (Ragione sociale) Ubicazione stabilimento/deposito (Indirizzo) (Comune) (Provincia) (Coordinate dello stabilimento in formato UTM) X Y Gestore dello Stabilimento (Nome) (Cognome) (Telefono) (Fax) Attività soggetta agli adempimenti previsti da: Artt. 6 e 7 D. Lgs. 334/99 Art. 8 D. Lgs. 334/99 Tipologia stabilimento: Stabilimento esistente Nuovo stabilimento Stabilimento esistente in fase di modifica che comporta aggravio di rischio 1.2. AREE DI DANNO INDIVIDUATE DAL GESTORE Riportare le fonti di pericolo e gli eventi incidentali comunicati dal Gestore. Allegare la cartografia tecnica e catastale aggiornata, comprensiva della cartografia relativa agli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti (reperibile presso la stessa Amministrazione comunale) sulla quale il Gestore ha localizzato le fonti di pericolo all interno dello stabilimento e l'inviluppo delle aree di danno in funzione del superamento dei valori di soglia, per ciascuna delle quattro categorie di effetti e secondo i valori di soglia di cui alla Tabella 2 dell'allegato al D.M. 09/05/01 (di seguito riportata). Scenario incidentale Elevata letalità 1 Tab. 2 dell'allegato al D.M. 09/05/01 - Valori di soglia Inizio letalità 2 Lesioni irreversibili 3 Lesioni reversibili 4 Danni alle strutture - Effetti domino 5 Incendio (radiazione termica stazionaria) 12,5 kw/m 2 7 kw/m 2 5 kw/m 2 3 kw/m 2 12,5 kw/m 2 BLEVE/Fireball (radiazione termica Raggio fireball 350 kj/m kj/m kj/m m (*) variabile) Flash-fire (radiazione termica istantanea) LFL 1/2 LFL VCE 0,3 bar (sovrapressione di picco) (0,6 spazi aperti) 0,14 bar 0,07 bar 0,03 bar 0,3 bar Rilascio tossico LC50 (30 min (dose assorbita) hmn) IDLH (*) Secondo tipologia di serbatoio Schema Elaborato Tecnico RIR 2/10

14 1.3. CATEGORIA DEL DEPOSITO Per depositi di GPL e di liquidi infiammabili e tossici, riportare la categoria del deposito calcolata dal Gestore secondo il metodo indicizzato previsto rispettivamente dal D.M. 15/05/1996 e dal D.M. 20/10/ CLASSI DI PROBABILITÀ DEGLI EVENTI Indicare la classe di probabilità di ogni singolo evento, espressa da parte del Gestore secondo le classi previste nelle Tabelle 3a/b par dell'allegato al D.M. 09/05/01 e di seguito riportate: Classi di probabilità tratte dalle Tab. 3a/b dell'allegato al D.M. 09/05/01 Classe di probabilità Probabilità dell evento I < 10 6 II III IV > CATEGORIA DI DANNO AMBIENTALE In caso di pericolo di danno ambientale, indicare le categorie di danno valutate dal Gestore in relazione agli eventi incidentali che possono interessare gli elementi ambientali vulnerabili, secondo le indicazioni di cui al par e di seguito riportate. Categorie di danno ambientale par dell'allegato al D.M. 09/05/01. danno significativo: danno per il quale gli interventi di bonifica e di ripristino ambientale dei siti inquinati, a seguito dell'evento incidentale, possono essere portati a conclusione nell'arco di 2 anni dall inizio degli interventi stessi; danno grave: danno per il quale gli interventi di bonifica e di ripristino ambientale dei siti inquinati, a seguito dell'evento incidentale, possono essere portati a conclusione presumibilmente in un periodo superiore a 2 anni dall inizio degli interventi stessi ALTRE INFORMAZIONI UTILI PER LA PIANIFICAZIONE Per stabilimenti in Art. 8, riportare le informazioni contenute nel Rapporto di Sicurezza ai sensi del comma 3 dell'art. 8 del D. Lgs. 334/99; si tratta delle informazioni che possono consentire di prendere decisioni in merito all'insediamento di nuovi stabilimenti o alla costruzione di insediamenti attorno agli stabilimenti esistenti. Per stabilimenti in Artt. 6 e 7, riportare le informazioni contenute nella Scheda di Informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori di cui all Allegato V, Sez.III D.Lgs.334/99, già a disposizione del Comune. Schema Elaborato Tecnico RIR 3/10

15 SEZIONE 2. INFORMAZIONI DERIVANTI DALL'ISTRUTTORIA Per aziende soggette agli obblighi di cui all'art. 8 del D. Lgs. 334/99, al termine dell'istruttoria, l'autorità di cui all'art. 21 del D. Lgs. 334/99 (Comitato Tecnico Regionale) invia le seguenti informazioni al Comune/i di competenza VARIAZIONI RISPETTO ALLE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL RAPPORTO DI SICUREZZA Riportare le eventuali variazioni, comunicate dall'autorità di cui all'art. 21 D. Lgs. 334/99 (CTR), intervenute a seguito dell'istruttoria, rispetto alle informazioni trasmesse dal Gestore, in relazione a: stima delle Aree di danno; determinazione della Classe di appartenenza dei depositi (G.P.L./liquidi infiammabili e/o tossici); stima della classe di probabilità degli eventi ipotizzati. In funzione delle informazioni di cui sopra, aggiornare conseguentemente i dati forniti dal Gestore e la relativa rappresentazione su base cartografica ALTRI ELEMENTI SIGNIFICATIVI AI FINI DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA Indicare eventuali altri elementi, comunicati dall'autorità di cui all'art. 21 D. Lgs. 334/99 (CTR), che devono essere presi in esame per una corretta valutazione di compatibilità territoriale/ambientale, quali: presenza di specifiche misure di carattere gestionale; adozione di particolari ed efficaci tecnologie; disponibilità di strutture di pronto intervento e soccorso nell area; adozione di particolari misure di allerta / protezione nell area; altro. Schema Elaborato Tecnico RIR 4/10

16 SEZIONE 3. IMPIANTI IN PORTI INDUSTRIALI E PETROLIFERI Riportare in questa sezione le eventuali informazioni relative agli scenari incidentali, con particolare attenzione a quelli che coinvolgano aree esterne a quella portuale, fornite dall'autorità marittima/portuale su richiesta del Comune/i interessato/i alla pianificazione urbanistica. Schema Elaborato Tecnico RIR 5/10

17 SEZIONE 4. ELEMENTI DAL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO Laddove sia stato predisposto un Pianto di Emergenza Esterno (PEE), riportare in questa sezione gli eventuali elementi utili alla pianificazione territoriale, informazioni già a disposizione del Comune/i e della Provincia interessati. Schema Elaborato Tecnico RIR 6/10

18 SEZIONE 5. INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI VULNERABILI Il Comune, nell ambito della predisposizione degli strumenti di pianificazione urbanistica, deve preliminarmente effettuare una categorizzazione del territorio da inserire nel quadro conoscitivo, identificando gli elementi vulnerabili e tenendo conto degli interventi e delle modifiche pianificate, così come specificato di seguito IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE DEGLI ELEMENTI TERRITORIALI VULNERABILI Identificare gli eventuali elementi territoriali ed ambientali vulnerabili, la cui individuazione è basata su: informazioni fornite dai Gestori degli stabilimenti e riportate nel par. 1.6 del presente documento; conoscenza del territorio da parte dell Amministrazione comunale; pianificazioni di modifiche contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti CATEGORIZZAZIONE DEL TERRITORIO Categorizzazione delle aree circostanti gli stabilimenti in base al valore dell indice fondiario di edificazione (m 3 /m 2 ) ed alla presenza nell area degli elementi vulnerabili di natura puntuale precedentemente individuati, come riportato in Tabella 1, par dell'allegato al D.M. 09/05/01. Rappresentare su mappa tecnica e catastale aggiornata (compresa la cartografia relativa agli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti) la categorizzazione effettuata. Tabella 1 dell'allegato al D.M. 09/05/01. Categorie territoriali CATEGORIA A 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia superiore a 4,5 m 3 /m 2 2. Luoghi di concentrazione di persone, con limitata capacità di mobilità - ad esempio ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole inferiori, ecc. (oltre 25 posti letto o cento persone presenti) 3. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante all'aperto - ad esempio mercati stabili o altre destinazioni commerciali, ecc. (oltre 500 persone presenti) CATEGORIA B 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia compreso fra 4,5 e 1,5 m 3 /m 2 2. Luoghi di concentrazione di persone, con limitata capacità di mobilità - ad esempio ospedali, case di cura, ospizi, asili, scuole inferiori, ecc. (fino 25 posti letto o cento persone presenti) 3. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante all'aperto - ad esempio mercati stabili o altre destinazioni commerciali, ecc. (fino 500 persone presenti) 4. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante al chiuso, ad esempio centri commerciali, terziari e direzionali, per servizi, strutture ricettive, scuole superiori, università, ecc. (oltre 500 persone presenti) 5. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante con limitati periodi di esposizione al rischio - ad esempio luoghi di pubblico spettacolo, destinati ad attività ricreative, sportive, culturali, religiose, ecc. (oltre 100 persone presenti se si tratta di luoghi all'aperto, oltre 1000 al chiuso) 6. Stazioni ferroviarie ed altri nodi di trasporto (movimento passeggeri superiore a 1000 persone al giorno) CATEGORIA C 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia compreso fra 1,5 e 1 m 3 /m 2 2. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante al chiuso, ad esempio centri commerciali, terziari e direzionali, per servizi, strutture ricettive, scuole superiori, università, ecc. (fino a 500 persone presenti) 3. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante con limitati periodi di esposizione al rischio - ad esempio luoghi di pubblico spettacolo, destinati ad attività ricreative, sportive, culturali, religiose, ecc. (fino a 100 persone presenti se si tratta di luoghi all'aperto, fino a 1000 al chiuso; di qualunque dimensione se la frequentazione è al massimo settimanale) 4. Stazioni ferroviarie ed altri nodi di trasporto (movimento passeggeri fino a 1000 persone al giorno) CATEGORIA D 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia compreso fra 1 e 0,5 m 3 /m 2 2. Luoghi soggetti ad affollamento rilevante, con frequentazione al massimo mensile - ad esempio fiere, mercatini, o altri eventi periodici, cimiteri, ecc. CATEGORIA E 1. Aree con destinazione prevalentemente residenziale, per le quali l'indice fondiario di edificazione sia inferiore a 0,5 m 3 /m 2 2. Insediamenti industriali, artigianali, agricoli e zootecnici CATEGORIA F 1. Area entro i confini dello stabilimento 2. Area limitrofa allo stabilimento, entro la quale non sono presenti manufatti o strutture in cui sia prevista l'ordinaria presenza di gruppi di persone Schema Elaborato Tecnico RIR 7/10

19 SEZIONE 6. PARERI TECNICI AUTORITÀ ART. 21 DEL D. LGS. 334/99 (CTR) L'Autorità di cui all'art. 21 del D. Lgs. 334/99 (CTR) fornisce, su richiesta del Comune/i di competenza, i pareri tecnici in merito all'applicazione del D.M. 09/05/01, così come di seguito specificato PARERE TECNICO OBBLIGATORIO FINO ALL'ADOZIONE DELLA VARIANTE URBANISTICA Riportare il parere tecnico, che deve essere richiesto dal Comune all'autorità di cui all'art. 21 del D. Lgs. 334/99 (CTR), fino all'adozione della variante urbanistica; a tale parere sono soggette tutte le concessioni ed autorizzazioni edilizie e denunce di inizio attività rientranti nell'ambito di applicazione del D.M. 09/05/ PARERE TECNICO FACOLTATIVO PER AZIENDE IN ARTT. 6 E 7 Riportare l'eventuale parere tecnico facoltativo formulato dall'autorità di cui all'art. 21 del D. Lgs. 334/99 (CTR), su richiesta del Comune/i di competenza, per la predisposizione della variante urbanistica per stabilimenti soggetti agli adempimenti previsti dagli Artt. 6 e 7 del D. Lgs. 334/99. Schema Elaborato Tecnico RIR 8/10

20 SEZIONE 7. VALUTAZIONE COMPATIBILITÀ TERRITORIALE/AMBIENTALE AI FINI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA Riportare la sovrapposizione su base cartografica degli inviluppi delle aree di danno e delle categorie territoriali individuate. Determinare le destinazioni d uso compatibili con la presenza dei singoli stabilimenti, in funzione della quale predisporre gli strumenti di pianificazione urbanistica sulla base delle indicazioni di compatibilità di cui alla Tabella 3a dell'allegato al D.M. 09/05/01, ovvero rilasciare le eventuali concessioni/autorizzazioni edilizie sulla base delle indicazioni di compatibilità di cui alla Tabella 3b dell'allegato al Decreto ministeriale sopracitato, di seguito riportate. Tab. 3a dell'allegato al D.M. 09/05/01 - Categorie territoriali compatibili con gli stabilimenti Classe di probabilità degli eventi Categoria di effetti Elevata letalità Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili <10-6 DEF CDEF BCDEF ABCDEF EF DEF CDEF BCDEF F EF DEF CDEF >10-3 F F EF DEF Tab. 3b dell'allegato al D.M. 09/05/01 - Categorie territoriali compatibili con gli stabilimenti (per il rilascio di concessioni e autorizzazioni edilizie in assenza di variante urbanistica) Classe di probabilità degli eventi Categoria di effetti Elevata letalità Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili <10-6 EF DEF CDEF BCDEF F EF DEF CDEF F F EF DEF >10-3 F F F EF Schema Elaborato Tecnico RIR 9/10

21 ALLEGATO TECNICO - FATTIBILITÀ DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO Nel caso in cui sia previsto un Programma Integrato di Intervento, riportare nel presente Allegato l analisi socio-economica, finanziaria, di fattibilità tecnica ed amministrativa relativa agli interventi previsti nel Piano di intervento. APPENDICE. INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI PER LA COMPILAZIONE DELLE SEZIONI DEL RIR La stesura del presente documento è a cura del Comune/i di competenza che utilizza le informazioni fornite dalle fonti di seguito specificate. SEZIONE 1: informazioni fornite dal Gestore dello stabilimento su richiesta del Comune/i di competenza. SEZIONE 2: dati forniti dall'autorità competente ai sensi dell Art.21 del D.Lgs.334/99 (Comitato Tecnico Regionale) al termine dell'istruttoria prevista per gli stabilimenti ricadenti negli obblighi di cui all Art.8 del D.Lgs.334/99. SEZIONE 3: informazioni fornite dall'autorità marittima/portuale, su richiesta del Comune/i di competenza. SEZIONE 4: informazioni già a disposizione di Comune/Provincia, laddove sia previsto un PEE. SEZIONE 5: dati elaborati a cura del Comune/i. SEZIONE 6: pareri rilasciati dall'autorità competente ai sensi dell Art.21 del D.Lgs.334/99 (Comitato Tecnico Regionale), su richiesta del Comune/i di competenza. SEZIONE 7: dati elaborati del Comune/i di competenza. ALLEGATO TECNICO: dati a disposizione di Comune/Provincia, nel caso sia previsto un Programma Integrato di Intervento. Schema Elaborato Tecnico RIR 10/10

22 Allegato 2: Quadro illustrativo ISTRUZIONI TECNICHE ai sensi dell Art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.Lgs.334/99 ed al D.M. 09/05/01) Gestori di stabilimenti esistenti in art. 6 D.Lgs. 334/99 (se aree di danno esterne allo stabilimento) Gestori di stabilimenti esistenti in art. 8 D. Lgs. 334/99 (se aree di danno esterne e istruttoria conclusa) Gestori di nuovi stabilimenti di cui al D.Lgs. 334/99 o per modifiche che comportano aggravio di rischio (con aumento dei raggi di danno) Pareri tecnici (laddove previsti) INFORMAZIONI FORNITE DAL GESTORE su richiesta del Comune (o Autorità Competenti) AUTORITÀ art. 21 D.Lgs.334/99 (Comitato Tecnico Regionale) Comune Valutazioni al termine dell'istruttoria per aziende in art. 8 D. Lgs. 334/99 Risultati dello studio integrato d'area per aree ad elevata conc. di stabilim. Identificazione degli elementi territoriali ed ambientali vulnerabili Informazioni su scenari incidentali che coinvolgano aree esterne a quella del porto AUTORITÀ marittima / portuale Elementi dal P.E.E. (dove presente) FASE DI VALUTAZIONE Definizione di criteri di valutazione delle informazioni ai fini della pianificazione Provincia e Comune Comune Predisposizione di un prospetto sintetico con informazioni necessarie alla pianificazione territoriale ed urbanistica VALUTAZIONE DELLE INFORMAZIONI AI FINI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED URBANISTICA FASE DI MODIFICA DEGLI STRUMENTI TERRITORIALI ED URBANISTICI PROVINCIA / CITTÀ METROPOLITANA (PIANIFICAZIONE TERRITORIALE) EE.LL. MODIFICA DEL P.T.C. Gli EE. LL. possono promuovere un Programma Integrato di Intervento (anche su richiesta del Gestore) VARIANTE AL R.U. COMUNE (PIANIFICAZIONE URBANISTICA) Elaborato tecnico R.I.R., parte integrante e sostanziale del R. U., ma autosufficiente, (da trasmettere anche agli altri EE.LL. interessati) 1/3

23 INFORMAZIONI FORNITE DAI GESTORI Gestori di stabilimenti esistenti in art. 6 D. Lgs. 334/99 (se aree di danno esterne allo stabilimento) Gestori di stabilimenti esistenti in art. 8 D.Lgs. 334/99 (se aree di danno esterne e istruttoria conclusa) Gestori di nuovi stabilimenti di cui al D.Lgs. 334/99 o per modifiche che comportano aggravio di rischio (con aumento dei raggi di danno) INFORMAZIONI FORNITE DAL GESTORE SU RICHIESTA DEL COMUNE (O AUTORITÀ COMPETENTI) INFORMAZIONI FORNITE DAL GESTORE su richiesta del Comune ( 7) Inviluppo aree di danno su base cartografica tecnica e catastale aggiornata (come da par. 6.2 del DM 09/05/01). Categoria deposito, se rientrante nei DM15/05/96 o DM 20/10/98. Classe di probabilità di ogni evento (cfr. classi di prob. tabb. 3a/b par del DM 09/05/01). Per pericolo di danno ambientale, categorie di danno attese (par del DM 09/05/01) MISURE COMPLEMENTARI ADOTTATE DAL GESTORE ( 7.2) Presenza di misure gestionali Adozione di particolari tecnologie e sistemi innovativi Disponibilità di strutture di pronto intervento/soccorso Particolari misure di allertamento/protezione per insediamenti civili ecc. INFORMAZIONI FORNITE DALL'AUTORITÀ di cui all ART. 21 D.LGS. 334/99 (Comitato Tecnico Regionale) PARERI TECNICI DA PARTE DELL'AUTORITÀ ART. 21 D.Lgs. 334/99 (art. 5 c. 4 e 5) Parere tecnico obbligatorio per concessioni / autorizzazioni edilizie e denunce di inizio attività finchè non è stata adottata la variante urbanistica Parere tecnico consultivo facoltativo per stabilimenti in art. 6 e 7, per predisposizione variante urbanistica Pareri tecnici (laddove previsti) AUTORITÀ art. 21 D. Lgs. 334/99 (Comitato Tecnico Regionale) Valutazioni al termine dell'istruttoria per aziende in art. 8 D.Lgs.334/99 VALUTAZIONI AL TERMINE DELL'ISTRUTTORIA CHE AUTORITÀ ART. 21 D. Lgs. 334/99 È TENUTA A COMUNICARE AGLI ENTI DELLA PIANIFICAZIONE (par. 7.2) informazioni di cui art. 8 comma 3 D. Lgs. 334/99 presenti nel RdS eventuali modifiche delle aree di danno, classe di appartenenza, frequenza eventi rispetto al RdS altri elementi quali: carenze gestionali, tecnologie particolari, strutture di pronto intervento, ecc. 2/3

24 DEFINIZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE 6.3): criteri contenuti nelle tab. 3a (per variante urbanistica) e 3b (per concessioni in assenza di variante) del 6.3 del DM 09/05/01 eventuale presenza di elementi vulnerabili per depositi GPL e di liquidi inf. e tossici, criteri della normativa specifica Definizione di criteri di valutazione delle informazioni ai fini della pianificazione Se presenti, risultati dello studio integrato d'area per aree ad elevata concentrazione di stabilimenti e con informazioni dal PEE RUOLO DEGLI EE.LL. COMUNE Identificare gli elementi territoriali ed ambientali vulnerabili Richiedere ed acquisire le necessarie informazioni da: Gestori stabilimenti Autorità art. 21 D. Lgs. 334/99 (C.T.R.) eventualmente Prefettura/Regione (in presenza di PEE) eventualmente Autorità marittima/portuale (dove presente) Predisporre un prospetto sintetico con informazioni necessarie per pianificazione INFORMAZIONI FORNITE DAL GESTORE su richiesta del Comune ( 7) Inviluppo aree di danno su base cartografica tecnica e catastale aggiornata (come da par. 6.2 del DM 9/5/01). Categoria deposito se rientrante nei DM 15/05/96 o DM 20/10/98. Classe di probabilità di ogni evento (cfr. classi di prob. tabb. 3a/b par del DM 09/05/01). Per pericolo di danno ambientale, categorie di danno attese (par del DM 09/05/01) MISURE COMPLEMENTARI ADOTTATE DAL GESTORE ( 7.2) Presenza di misure gestionali Adozione di particolari tecnologie e sistemi innovativi Disponibilità di strutture di pronto intervento/soccorso Particolari misure di allerta/protezione per insediamenti civili ecc. VALUTAZIONI AL TERMINE DELL'ISTRUTTORIA CHE AUTORITÀ ART. 21 È TENUTA A COMUNICARE AGLI ENTI DELLA PIANIFICAZIONE (par. 7.2) informazioni di cui art. 8 comma 3 D.Lgs. 334/99 presenti nel RdS eventuali modifiche delle aree di danno, classe di appartenenza, frequenza eventi rispetto al RdS altri elementi quali: carenze gestionali, tecnologie particolari, strutture di pronto intervento, ecc. Comune Provincia e Comune VALUTAZIONE DELLE INFORMAZIONI AI FINI DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ED AMBIENTALE INFORMAZIONI NECESSARIE PER LA PIANIFICAZIONE ( 6) Categorizzazione del territorio in base ad indice di edificabilità e presenza di elementi territoriali/ambientali vulnerabili ( 6.1, tab. 1) Aree di danno e classe di probabilità (come da valutazioni del gestore e, per aziende in art. 8 D.Lgs.334/99, rivalutata dall'autorità di cui all art. 21), in base ai valori di soglia di tab e alle indicazioni di PROVINCIA / CITTÀ METROPOL. MODIFICA DEL P.T.C. VARIANTE AL R.U. COMUNE NUOVI ELEMENTI DA INTRODURRE NEL P.T.C. (art. 3 e 2) Relazioni che devono esistere fra stabilimenti - elementi territoriali/ambientali vulnerabili - reti/nodi infrastrutturali Individuazione aree su cui ricadono gli effetti Rapporti fra localizzazione degli stabilimenti e limiti di competenza comunale EE.LL. Gli EE. LL. possono promuovere un Programma Integrato di Intervento (anche su richiesta del Gestore) CONTENUTI VARIANTE AL R. U. (art. 4 e 3) Prescrizioni normative e cartografiche riguardanti le aree da sottoporre a specifica regolamentazione (non vincoli edificabilità, ma distanze di sicurezza) Contenuti del P.T.C. Eventuali contenuti P.E.E. (nuove caserme VVF Aree ecologicamente attrezzate per localizzare nuovi stabilimenti Elaborato tecnico R.I.R., parte integrante e sostanziale del R.U., ma autosufficiente, (da trasmettere anche agli altri EE.LL. interessati) CONTENUTI ELABORATO TECNICO R.I.R. ( 3.1) informazioni fornite dal Gestore cartografia tecnica e catastale riportante gli elementi territoriali/ambientali vulnerabili cartografia tecnica e catastale riportante l'inviluppo geometrico delle aree di danno per categoria di effetti e (se previsto) per classe di probabilità individuazione e disciplina delle aree sottoposte a specifica regolamentazione derivanti dalla sovrapposizione di (b) e (c) eventuali pareri delle autorità competenti ed in part. dell'autorità di cui all'art. 21 D. Lgs. 334/99 eventuali ulteriori misure (p.e. accorgimenti ambientali ed edilizi che riducano la vulnerabilità delle costruzioni ammesse nelle aree di danno) se si vuole attuare un Programma Integrato di Intervento ( 4) analisi socio - economica, finanziaria e di fattibilità tecnico - amministrativa degli interventi previsti 3/3

25 ISTRUZIONI TECNICHE ai sensi dell Art. 13 della L.R. 5/95 relativamente alle zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante (di cui al D.Lgs.334/99 ed al D.M. 09/05/01) Allegato 3: Elenco Comuni di ubicazione degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante soggetti agli obblighi di cui agli Artt. 6, 7 ed 8 del D.Lgs. 334/99 Provincia di Arezzo: Arezzo Pergine Valdarno S. Giovanni Valdarno (Aggiornato al 01/07/2002) Provincia di Firenze: Barberino di Mugello Calenzano Campi Bisenzio Firenze Firenzuola Reggello Sesto Fiorentino Signa Vinci Provincia di Grosseto: Grosseto Orbetello Scarlino Provincia di Livorno: Campiglia Maritima Collesalvetti Livorno Piombino Portoferraio Rosignano Marittimo

26 Provincia di Lucca: Altopascio Porcari Viareggio Provincia di Massa Carrara: Aulla Carrara Fosdinovo Massa Provincia di Pisa: Cascina Pisa Pontedera S. Croce sull Arno S. Giuliano Terme S. Miniato Volterra Provincia di Pistoia: Montale Montecatini Pescia Pieve a Nievole Quarrata Serravalle Pistoiese Provincia di Siena Chiusi Colle Val d Elsa Montalcino Montepulciano Sovicille

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