COMUNE DI ANZOLA Domenica, 30 ottobre 2016

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Aurora Bianco
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2 COMUNE DI ANZOLA Domenica, 30 ottobre 2016 Sport 30/10/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 11 Il Casalecchio vuole restare tra le big 1 30/10/2016 Pagina 13 Toscana, Tar blocca la gara regionale 2 30/10/2016 Pagina 14 MARIANO MAUGERI I crolli di chiese e abbazie ferite aperte per il territorio 4

3 Pagina 11 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Promozione Il Casalecchio vuole restare tra le big Bologna PROMOZIONE Girone B (11ª g.): Campagnola Viadana, Castelnuovo Vignolese, Fabbrico Solierese, Formigine Castellarano, La Pieve Nonantola Riese, Maranello Crevalcore, Monteombraro Virtus Camposanto, Persiceto 85 Arcetana, Rosselli Mutina Scandianese. Classifica: Rosselli Mutina, Solierese 25, Scandianese, La Pieve Nonantola 19, Maranello 18, Campagnola 17, Persiceto 85, Virtus Camposanto, Formigine 14, Arcetana 13, Castellarano 12, Riese, Fabbrico 11, Monteombraro, Castelnuovo 10, Vignolese 9, Crevalcore 6, Viadana 5. Promozione Girone C (11ª g.): Anzolavino Casalecchio, Sparta Castelbolognese Basca, Gualdo Voghiera Sanpaimola, Lavezzola Cm Conselice, Medicina Fossatone Casumaro, Mesola Santa Maria Codifiume, Portuense Reno Centese, Sesto Imolese Porretta («La Stalla» di Imola), Vadese Sole Luna Copparese. Classifica: Sanpaimola 22, Gualdo Voghiera 21, Casalecchio, Portuense 19, Anzolavino 18, Santa Maria Codifiume, Medicina Fossatone, Reno Centese, Cm Conselice 14, Lavezzola, Copparese 13, Vadese Sole Luna 12, Sesto Imolese 11, Basca, Sparta Castelbolognese 10, Porretta 9, Mesola 5, Casumaro 0. 1

4 Pagina 13 Tpl. Bocciati sia il piano economico finanziario di Ratp sia di Mobit Il governatore Rossi: andiamo avanti Toscana, Tar blocca la gara regionale SILVIA PIERACCINI firenze Contrordine: i francesi di Ratp non salgono più (almeno per ora) sui bus toscani per gestirli nei prossimi 11 anni. E sulla gara a lotto unico per il trasporto pubblico locale del valore di 4 miliardi di euro, bandita dalla Regione Toscana nel 2012 con l' ambizione di essere la prima in Italia a rendere più efficiente il servizio, rischia di calare, per sempre, il sipario. Il Tar Toscana ha accolto sia il ricorso di Mobit, il consorzio di aziende formato da BusItalia (Fs) con gli attuali gestori, che chiedeva di cancellare l' assegnazione definitiva della gara al gruppo francese Ratp, decisa dalla Regione nel marzo scorso; sia il ricorso incidentale di Ratp, che chiedeva di escludere Mobit nel caso di accoglimento del ricorso contro l' assegnazione. Entrambi i piani economico finanziari, in pratica, sono stati considerati «non sostenibili» e dunque mancanti del criterio della bancabilità che deve accompagnare le proposte. «Ambedue le offerte presentate in gara avrebbero dovuto essere escluse per ragioni speculari scrive il Tar attinenti alla medesima fase procedimentale di valutazione dei piani economico finanziari presentati dai due raggruppamenti concorrenti a corredo delle rispettive offerte». Cosa succede a questo punto? «Chiederemo alle aziende di ripresentare nuovi piani finanziari», hanno detto a caldo il presidente della Regione, Enrico Rossi, e l' assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, assai irritati per l' esito della gara che ha censurato, di fatto, l' operato regionale nella fase di valutazione delle offerte. «La lettura della sentenza fornita dagli uffici ci dice che la gara non è stata annullata», ha ripetuto Rossi escludendo di fatto il ricorso al Consiglio di Stato e mostrando la volontà di andare avanti nonostante l' ostacolo destabilizzante trovato sul cammino. «Mi auguro che i due concorrenti evitino di aggravare di ulteriori ricorsi la procedura che mi pare abbondantemente appesantita» ha sottolineato il governatore. Preoccupati, a questo punto, si dicono i sindacati: «È urgente e indispensabile un confronto immediato con la Regione Toscana, per avere le irrinunciabili conferme delle risorse disponibili per il servizio ai cittadini e quindi per il lavoro", scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil pensando ai dipendenti delle aziende dei bus toscani. Intanto Ratp ha deciso la linea: «Ci atterremo alla proposta del presidente della Regione che ci ha Continua > 2

5 Pagina 13 < Segue chiesto di ripresentare un nuovo piano finanziario», annuncia Bruno Lombardi, presidente della controllata Autolinee Toscane con cui il gruppo francese ha partecipato alla gara. RIPRODUZIONE RISERVATA. 3

6 Pagina 14 Il caso. San Salvatore a Campi di Norcia e Sant' Eutizio di Preci si potevano salvare? I crolli di chiese e abbazie ferite aperte per il territorio La chiesetta di San Salvatore a Campi di Norcia, un piccolo miracolo degli scalpellini del 1100, due portali e rosoni simmetricamente perfetti anche se costruiti in epoche diverse si poteva salvare? E l' Abbazia di Sant' Eutizio di Preci, uno dei complessi monastici più antichi dell' occidente, un compendio della storia millenaria del monachesimo? Domande per nulla scontate, dalle quali emergono le prime risposte. La Curia di Spoleto Norcia, retta dal vescovo Renato Boccardo, un passato da missionario in Bolivia e Camerun, dal 24 agosto, il giorno del terremoto di Amatrice, ha tempestato di telefonate la sovrintendenza archeologica dell' Umbria, i sindaci, la Protezione civile e i Vigili del fuoco. Invocava che si puntellassero o ingabbiassero le due chiese («le colonne sono fragili, si deve intervenire immediatamente» ripeteva). Il vescovo lo ripete da giorni: «Se si fosse realizzato un puntellamento, le chiese non sarebbero state danneggiate così gravemente. Credo che la responsabilità sia anche del governo: il decreto legge post sisma prevede che i Beni culturali possano essere messi in sicurezza solo se minacciano l' incolumità pubblica: una follia». Parole insolite per un prelato. Rincara la dose Francesco Carlini, portavoce del vescovo: «Vigili del fuoco, Protezione civile e Comune si sono mossi in ordine sparso: serviva maggiore coordinamento». In realtà, il gruppo interforze esiste: si chiama Gts(a), gruppo tecnico di supporto allargato, composto da esperti della sovrintendenza, dei Vigili del fuoco e degli ingegneri di Reluis. Il problema è un altro: quanti Gts sono operativi in questo momento? Pochi, troppo pochi per intervenire su un' area che dopo il terremoto del 26 ottobre si è allargata a dismisura. Ieri a Norcia si è precipitata il direttore generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia. I crolli della chiesa di San Salvatore e dell' Abbazia di Sant' Eutizio sono ferite che sanguinano. Il sindaco Nicola Alemanno, provato da due mesi che hanno sconvolto Norcia e l' intero Appennino centrale, ironizza per non lasciarsi sopraffare dallo sconforto: «Quello che non fa il terremoto, lo fa la burocrazia». Poi però precisa: «Stiamo lavorando tutti al di sopra delle nostre possibilità, pancia a terra da due mesi. C' è un problema enorme che troppo spesso si sottovaluta: le risorse umane per gestire l' Continua > 4

7 Pagina 14 < Segue emergenza non sono sufficienti». Poi si scaglia contro la mancanza di quattrini: «La capacità di spesa dei Comuni è bloccata. Io non riesco a ingaggiare neppure una ditta per le demolizioni. Tiro avanti con i cinque operai del Comune: in condizioni come queste non si va troppo lontano». È il Dicomac, la direzione comando e controllo che accentra tutti i poteri emergenziali nelle mani della Protezione civile e non rilascia autorizzazioni alla spesa. Sarebbe cambiato qualcosa se ci fossero stati più quattrini in cassa? Marica Mercalli, paracadutata in luglio alla Sovrintendenza unica dell' Umbria dalla direzione generale di Roma, è netta. «No, perché sia a San Salvatore che a Sant' Eutizio avevamo effettuato più di un sopralluogo. Il risultato? C' erano situazioni ben più pericolose per la pubblica incolumità, come il campanile di Castelluccio, solo per fare un esempio, messo in sicurezza con un intervento di 72mila euro durato parecchie settimane. Dal 24 agosto al 26 ottobre abbiamo replicato lo stesso intervento in otto tra chiese e opere di grande valore culturale. E dopo le ultime scosse ci siamo dedicati ad altri luoghi di culto, come San Benedetto, Santa Rita e l' Addolorata». La Mercalli è un fiume in piena e non ci sta a passare per capro espiatorio: «San Salvatore e Sant' Eutizio rinasceranno come la Basilica di Assisi: da oggi cominceremo e repertare i singoli pezzi e a preservare quello che è rimasto per evitare che il più piccolo frammento vada perduto». «Unum facere ed alterum non omittere» ammonisce in latino il vescovo Boccardo. Una metafora che suona così: salviamo le persone e restituiamole alla loro case, ma non dimentichiamo le opere che costituiscono l' identità di un popolo. Tradotto: più fondi e risorse umane per riprendere il controllo di una situazione che dopo il 26 ottobre si è maledettamente complicata. RIPRODUZIONE RISERVATA. MARIANO MAUGERI 5

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