Circ. n. 396 Bergamo, 13/04/2017

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Nicolo Antonella
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Ministero dell istruzione, dell Università e della Ricerca Liceo Classico Statale Paolo Sarpi Piazza Rosate, 4 24129 Bergamo tel. 035 237476 Fax 035 223594 email: bgpc02000c@istruzione.

30 alle ore 16.30 presso l'aula Magna del nostro liceo si terrà il terzo incontro di attualità organizzato dai Rappresentanti d'istituto degli studenti dal tema: "La Francia al Voto.

1 Ministero dell istruzione, dell Università e della Ricerca Liceo Classico Statale Paolo Sarpi Piazza Rosate, Bergamo tel Fax bgpc02000c@istruzione.it pec: bgpc02000c@pec.istruzione.it Circ. n. 396 Bergamo, 13/04/2017 Agli alunni Ai docenti p/c DSGA Oggetto: terzo incontro di attualità Il giorno 19/04 dalle ore alle ore presso l'aula Magna del nostro liceo si terrà il terzo incontro di attualità organizzato dai Rappresentanti d'istituto degli studenti dal tema: "La Francia al Voto. Un test per l'europa". I relatori sono; Nicolò Carretta, consigliere comunale di Bergamo per "Lista Gori", dirigente del Partito Democratico; Andrea Tremaglia, consigliere comunale di Bergamo e dirigente di "Fratelli d'italia - Alleanza Nazionale". I Rappresentanti d Istituto degli studenti Jacopo Signorelli Il dirigente scolastico Antonio Signori Firma autografa sostituita da indicazione a mezzo stampa, ai sensi dell'art. 3, comma 2, D.L.gs. n. 39/93 Z:\Circolari A.S \Circ. n Terzo incontro d'attualità\circ. n Terzo incontro d'attualità.docx

2 I RAPPRESENTANTI D ISTITUTO HANNO IL PIACERE DI PRESENTARE IL TERZO INCONTRO DI ATTUALITA :

3 LA FRANCIA AL VOTO Le elezioni presidenziali francesi si terranno nella giornata di domenica 23 aprile 2017; qualora nessun candidato ottenga la maggioranza assoluta dei voti è previsto un ballottaggio tra i due candidati più votati per domenica 7 maggio. In queste elezioni il popolo francese eleggerà il prossimo presidente della Repubblica in carica fino al Il presidente uscente Hollande (Partito Socialista), eleggibile per un secondo mandato, ha deciso il 1 dicembre 2016 di non chiedere un secondo mandato a causa del basso indice di gradimento (alcuni sondaggi lo davano al 4 posto dietro Marine Le Pen, Emmanuel Macron e François Fillon). Hollande è quindi il primo presidente uscente della Quinta Repubblica a non ricandidarsi. Le elezioni francesi, con quelle olandesi dello scorso marzo e quelle tedesche del prossimo settembre, costituiscono uno dei momenti elettorali più significativi del Inoltre, delineano uno scenario inedito nella storia repubblicana francese: i due partiti tradizionali (il Partito Socialista, di centro-sinistra, e il gollista Les Républicains, di centro-destra) sono apparentemente costrette a inseguire il movimento europeista En Marche! dell ex Ministro dell Economia Emmanuel Macron e l euroscettico Front National di Marine Le Pen. I CANDIDATI 1. FRANÇOIS FILLON (LES RÉPUBLICAINS) Primo ministro durante il quinquennio di presidenza Sarkozy ( ), alle primarie ha sconfitto proprio quest ultimo e il sindaco di Bordeaux Alain Juppé. Interpreta la tradizione gollista, di schieramento conservatore, cattolico, critico nei confronti dell Europa. Ritiene opportuno un disgelo nei rapporti con la Russia. Fillon prevede tagli alla spesa pubblica per 100 miliardi in cinque anni, con la riduzione di 500mila posti nella funzione pubblica (l'8% del totale). L'orario di lavoro dei dipendenti pubblici verrebbe inoltre portato a 39 ore e il calcolo della loro pensione allineato a quello dei lavoratori del settore privato. Verrebbe abolito l'orario legale di 35 ore (mantenendo il solo limite europeo di 48 ore), affidandone la fissazione ai negoziati aziendali (eventualmente con referendum) e immagina di portare l'età pensionabile a 65 anni (dai 62 attuali) e 50 miliardi di alleggerimenti fiscali e contributivi per imprese (40 miliardi) e famiglie. Nondimeno, alcuni scandali giudiziari hanno minato le possibilità di poter competere alla pari con Macron e Le Pen. 2. EMMANUEL MACRON (EN MARCHE!) Ministro dell Economia nel secondo governo Valls ( ) durante la presidenza di Hollande. In passato ha ricoperto ruoli di primo piano nella banca d affari Rotschild. Convinto europeista e sostenitore della

4 globalizzazione, ha scelto di fondare una sua piattaforma politica. Benché consideri superata la tradizionale dicotomia destra-sinistra, il suo movimento può essere considerato di centro sinistra, simile al Labour durante la segreteria di Tony Blair. Le sue proposte riprendono le idee riformiste e liberalizzatrici che Macron ha cercato di concretizzare con due leggi emblematiche, fatte o ispirate da lui: quella appunto sulla liberalizzazione (misura emblematica il via libera al lavoro domenicale nelle grandi strutture commerciali) e quella sul mercato del lavoro. Per rilanciare la competitività, Macron prevede una riduzione degli oneri sociali a carico di imprese e lavoratori e negoziati sindacali a livello di singola impresa. Sulle pensioni immagina una riforma su misura che consenta una grande flessibilità. 3. MARINE LE PEN Figlia ed erede di Jean-Marie Le Pen, fondatore e storico leader del Front National, dal quale, tuttavia, ha preso le distanze a causa di alcuni proclami antisemiti. Centri nevralgici della sua campagna sono il ritorno alla sovranità nazionale, specie per quanto riguarda il controllo su frontiere e moneta, e rigidità in materia di immigrazione, specie islamica. Come Emmanuel Macron, ritiene antiquata la distinzione tra destra e sinistra, ma sostiene che i due veri schieramenti siano éliteestablishment. Protezionista, lle Pen preannuncia una tassa del 3% sulle importazioni (più alta per quelle provenienti dai Paesi con i quali la bilancia commerciale è maggiormente squilibrata, come Cina e Vietnam) e l'obbligo di privilegiare le aziende francesi nelle commesse pubbliche (a meno che il differenziale di prezzo non sia superiore al 25%). È il leader del gruppo parlamentare europeo Europa delle libert{ e delle nazioni, di cui fanno parte altri partiti euroscettici a livello continentali quali la Lega Nord, Alternative für Deutschland e l olandese Partito della libertà. Considera la Russia di Putin un modello da seguire e non una realtà da demonizzare. 4. BENOÎT HAMON (PARTI SOCIALISTE) Ex Ministro dell Economia sociale e dell Educazione nei governi Ayrault I e II e Valls I durante la presidenza Hollande, alle primarie della formazione di sinistra ha sconfitto, tra gli altri, l ex primo ministro Valls e Arnauld Montebourg. Hamon rappresenta l ala più di sinistra del partito ed è considerato uno dei frondeur, cioè un socialista interno al partito ma critico del governo di Valls e di Hollande. Il reddito universale quello che da noi viene chiamato reddito di cittadinanza, cioè un reddito base mensile per tutti o per certe categorie di persone, indipendentemente dal fatto che abbiano un lavoro o meno

5 è stato il tema principale della campagna elettorale di Benoît Hamon. Inoltre, prevede la cancellazione della riforma del mercato del lavoro e delle agevolazioni fiscali alle imprese, una tassa sui robot, un'ulteriore riduzione dell'orario di lavoro e l'abbandono del nucleare. Sul fronte europeo preannuncia la sospensione unilaterale del patto di stabilità, con l'abbandono del target del 3% di deficit. 5. JEAN-LUC MÉLENCHON (PARTI DE GAUCHE PARTITO DI SINISTRA) Senatore per più di vent anni con il Partito Socialista, che lasciò nel 2008, costituisce l anima più significativa del post comunismo d Oltralpe. Alcuni recenti sondaggi lo inseriscono al terzo gradino del podio, dietro a Macron e Le Pen. Ancorché sessantenne, riscontra un notevole successo nelle fasce più giovani della popolazione, come Bernie Sanders tra i Democratici statunitensi e Jeremy Corbyn nel Labour inglese. Prevede l'abolizione della riforma del mercato del lavoro (che ha introdotto nuove forme di flessibilità a livello di impresa, decretando la primazia del negoziato aziendale su quello nazionale e di categoria), un aumento del salario minimo garantito di 150 euro mensili, il ritorno a una pensione piena a 60 anni, la riduzione dell'orario legale a 32 ore, il rimborso totale delle spese sanitarie, la cancellazione delle agevolazioni fiscali alle imprese decise dal Governo Valls e la denuncia del patto di stabilità.

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