Formazione Idr insegnante di posto comune titolare di più classi requisiti idoneità aggiornamento insegnante comune più classi insegnante prevalente

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1 Formazione Idr Abilitazione - Aggiornamento - Concorso Idr - Corsi di abilitazione - Corsi di formazione - Corsi post-universitari - Frequenza - Insegnante di posto comune - Insegnante prevalente - Insegnante qualificato - Insegnante di Religione specialista - Insegnante titolare - Insegnare in più classi - Insegnare in Stato estero - Master - Riconoscimento - Specialità - Titolarità Titoli Gent.mo Dott. Cicatelli, siamo due insegnanti di Religione cattolica di Scuola Primaria della provincia di Lodi e volevamo sottoporle i seguenti quesiti. 1. Un insegnante di posto comune titolare di più classi (realtà sempre più frequente, anche per poche ore) può anche insegnare Religione nelle classi in cui entra, avendo naturalmente tutti i requisiti richiesti (idoneità, aggiornamento )? 2. Si possono unire due classi parallele per svolgere la lezione di religione fatta dall insegnante titolare delle due classi per far quadrare l orario? Così facendo viene ridotto il tempo dedicato alla materia: due ore comuni anziché due ore per classe cioè quattro ore! Che cosa fare e a chi rivolgersi per eventuali irregolarità? In attesa di una Vostra risposta, ringraziamo e porgiamo cordiali saluti. Se l insegnante comune presta già servizio in più classi può svolgere anche l Irc nelle stesse classi, anche se la situazione è al limite della regolarità e in alcuni casi si ritiene che solo l insegnante prevalente possa divenire titolare anche dell Irc. L accorpamento di due classi parallele non è corretto, anche a prescindere dal numero degli avvalentisi, in quanto si vengono comunque a perdere due ore rispetto all organico di Irc; altrimenti l assegnazione delle classi ai docenti potrebbe essere condizionata proprio dalla volontà di utilizzarvi, mediante accorpamento, insegnanti di posto comune idonei e disponibili all Irc. Ill.mo dott. Cicatelli, sento parlare di una Nuova Intesa anche dell individuazione dei nuovi titoli per l'irc. È ovvio che ognuno di noi rapporti la nuova situazione al proprio status. Da qui la domanda. Insegno RC da 18 anni e appartengo al 30%. Sono in possesso del titolo di Magistero in Scienze Religiose (quadriennale). Ho anche conseguito una Laurea Magistrale - civile - in Scienze dell'educazione. Le chiedo: a suo giudizio, il possesso del Magistero mi consentirà di insegnare RC? La ringrazio sin d'ora e la saluto. La prossima revisione dell Intesa riguarderà solo coloro che entreranno in futuro nell Irc. Chi è già in servizio non deve fare assolutamente nulla e continuerà a insegnare di ruolo e non di ruolo sulla base dei titoli regolarmente posseduti all atto della prima assunzione. Gentilissimo dott. Cicatelli, avrei una domanda precisa da porle! Sono un insegnante di Religione specialista della scuola primaria. Nella mia scuola si sta lavorando sulle attività alternative, sull'organizzazione oraria ecc, il dirigente è una persona attenta che vuole fare al meglio il suo lavoro, molto legato alla normativa. Ora é sorto un problemino: un'insegnante. di classe entrata di ruolo prima del '90, con idoneità all'irc quest'anno avrà due prime. essa può insegnare Religione in tutte e due? In curia hanno risposto solo in una classe, senza tuttavia dare una spiegazione precisa. Quale normativa delucida in merito a questo, visto che ho cercato tanto, ma senza successo.

2 Sono abbonata da dieci anni, leggo le sue rubriche e ho seguito l aggiornamento tenuto da lei nella mia città.con tanta stima e fiducia la ringrazio, gradirei una risposta per , visto che aspettare la rivista potrebbe essere un po' lungo! Grazie ancora. Se l insegnante di classe ha curato l Irc anche dopo il 1990 ed è in possesso di idoneità a tempo indeterminato e quindi può continuare a impartire l Irc nelle classi in cui è titolare (cioè svolge già altri insegnamenti). Non ci sono precisazioni in merito al numero di classi affidabili a questi insegnanti, ma come minimo si deve rispettare il dettato dell Intesa per cui il docente deve essere già della classe e non entrare in una classe solo per l Irc (altrimenti diventerebbe specialista). In alcuni territori sono stati raggiunti accordi con l Usr per limitare questa facoltà solo all insegnante prevalente, in base all interpretazione per cui solo questo sarebbe effettivamente titolare sulla classe. Ma si tratta di accordi e interpretazioni locali. Quindi, anche se ritengo che sarebbe da evitare, a un insegnante di classe può essere affidata più di una classe per l Irc, a condizione che già vi insegni altro. Gent.mo dott. Cicatelli, sono un'insegnante di Religione della Scuola Primaria dal 1996 e a tempo indeterminato dal Ho il diploma magistrale e la laurea in Lingue e Letterature Straniere. Nel 2000 ho conseguito l'abilitazione per l'insegnamento nella Scuola Primaria sia come posto comune sia come lingua Straniera. Vorrei sapere se i miei titoli e il mio servizio mi permettono di fare richiesta di insegnamento in una scuola italiana in uno Stato estero come docente di Scuola Primaria o di lingua italiana per stranieri. Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti. Può fare domanda ma non come docente di ruolo, dato che il ruolo Irc non consente il passaggio ad altro tipo di insegnamento. Egregio Dottore, sono molto onorato di scriverle. I suoi articoli sono molto interessanti. Avrei un dubbio circa quanto scritto a pagina 8 dell' Ora di Religione del mese di settembre. Nell' articolo Da Idr a Dirigente Scolastico, lei dice che i requisiti d' accesso per il concorso a dirigente sono 5 anni di servizio dopo la messa in ruolo e laurea magistrale. Molti Idr hanno la licenza in teologia o in discipline ecclesiastiche. Ma per discipline ecclesiastiche vorrei sapere che cosa intende? Per caso la laurea specialistica in scienze religiose? E quest' ultima non vale? Considerando che è in corso il processo di Bologna per tale riconoscimento. Approfitto per chiederle gentilmente un articolo che chiarisca sui nuovi titoli vaticani e il loro riconoscimento, poiché mi sento molto confuso. La ringrazio e buon lavoro. Attualmente gli unici titoli di studio ecclesiastici che godono di riconoscimento da parte dello Stato sono la licenza e il dottorato in teologia. La laurea magistrale ancora non gode di tale riconoscimento, nonostante si tratti di un passaggio dovuto alla luce del processo di Bologna. È mia intenzione affrontare il tema dei titoli ecclesiastici in un prossimo articolo, ma al momento la situazione è ancora in una fase di transizione che non consente di fornire informazioni definitive. Spero che il quadro si chiarisca al più presto. Salve. Sono abbonata all'ora di Religione.

3 Ho conseguito il Magistero in Scienze Religiose nel 2002 e da circa dieci anni insegno Religione con contratto a tempo determinato. Chiedo gentilmente: è di vitale importanza conseguire la Laurea Magistrale In Scienze Religiose per continuare a insegnare e per un'eventuale immissione in ruolo? Quali saranno i vantaggi per chi si adegua ai nuovi titoli e quali invece gli svantaggi per chi non ha la possibilità di conseguire la suddetta laurea? In attesa di una risposta celere, vi saluto cordialmente. A chi è in possesso dei titoli attualmente richiesti per accedere all Irc non occorre conseguire alcun altro titolo di studio, fatto salvo l interesse personale a curare e migliorare la propria formazione. Nel caso di un prossimo concorso a cattedra, una laurea magistrale in scienze religiose potrà unicamente fornire un punteggio aggiuntivo. Buongiorno, Pongo un quesito che riguarda i titoli. Il diploma accademico in scienze religiose è definito "grado accademico", parlo del vecchio titolo quadriennale. Vuol forse dire genericamente che, non essendo laurea breve, laurea, né diploma universitario è un titolo di studi di livello universitario? Può essere considerato un titolo di studio straniero (vaticano)? Oppure è un titolo di studio di diritto pontificio? Grazie dell'attenzione. Il Magistero in scienze religiose è il primo grado accademico degli studi nelle istituzioni universitarie di diritto pontificio. Tuttavia esso non corrisponde ad alcun titolo accademico riconosciuto nell ordinamento italiano. Gentile prof. Cicatelli, più volte ho avuto la fortuna di ascoltarla. Oggi mi trovo nella necessità di chiederle un'opinione chiarificatrice sul comportamento del direttore della curia a cui appartengo, in merito alla titolarità e all'assegnazione delle ore. Nella certezza di una risposta chiarificatrice la saluto e ringrazio. L Idr non gode di alcuna titolarità sulla scuola in cui presta servizio, ma è titolare sull organico regionale ed è utilizzato temporaneamente in una o più scuole. La composizione della cattedra è perciò suscettibile di modifiche anche senza richiesta dell interessato. Buongiorno,. ho saputo che è uscita la domanda per l'inclusione nella terza fascia A.T.A. A me interessa l'assistente amministrativo. Vorrei sapere se il servizio come insegnante di Religione dia punteggio come A.T.A. e se vengano valutati i seguenti titoli: il diploma magistrale e il diploma accademico di Magistero in Scienze Religiose, quadriennale vecchio ordinamento. Grazie per il suo aiuto. Il servizio nell Irc non dovrebbe essere riconosciuto a pieno titolo e si può sperare che possa valere come servizio generico aspecifico nella pubblica amministrazione. Quanto ai titoli di studio, il diploma magistrale vale come titolo di studio secondario; il Magistero in scienze religiose non è valutabile. Una domanda per l esperto su Irc: Il riconoscimento del titolo di diploma in scienze religiose rilasciato da un ISSR nel 1995, presentato come titolo in una domanda per inserimento ATA 3 fascia, a quale titolo va equiparato? A una laurea quadriennale vecchio ordinamento? A un diploma di laurea vecchio ordinamento? Non si tratta di Magistero, ma di Diploma in Scienze Religiose, quindi di durata triennale.

4 Grazie per la risposta (via mail possibilmente)! Il diploma in scienze religiose è valido solo per l accesso all Irc e non può essere riconosciuto in nessun altro caso. Buongiorno, professor Cicatelli, sono insegnante di Religione Cattolica presso la scuola secondaria di II grado. Ho ultimato il quinquennio vecchio ordinamento e ho discusso la tesi a novembre. Mi sono iscritta adesso al biennio specialistico. Le informazioni sull'utilità di questo biennio sono purtroppo piuttosto vaghe e io mi chiedo se sarà indispensabile avere questo ulteriore titolo per un eventuale concorso Irc. Con questo biennio lo Stato Italiano mi riconoscerà una Laurea quinquennale e potrò quindi accedere a dei concorsi che la richiedono? Quale spendibilità potrà avere il Master in Pedagogia Religiosa organizzato dalla Pontificia Università Salesiana? La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti. Non è chiaro che cosa sia il biennio specialistico in questione, dato che ha già concluso un quinquennio di vecchio ordinamento. Se si parla di scienze religiose, il vecchio magistero era quadriennale. Se il biennio di cui si parla è quello per la nuova laurea magistrale in scienze religiose, si tratta del titolo che sarà richiesto per l Irc quando tra pochi mesi sarà riveduta l Intesa. Sarebbe il titolo richiesto per accedere a un eventuale nuovo concorso per l Irc, ma è difficile dire se potrà ottenere il riconoscimento da parte dello Stato ad altri fini, perché al momento il settore non è pienamente definito e tra i titoli di studio ecclesiastici riconosciuti dallo Stato non figura la laurea magistrale in scienze religiose. Quanto al master in Pedagogia Religiosa, può esser fatto valere ai fini della graduatoria per la mobilità e l individuazione degli Idr soprannumerari, ma non ha altri effetti particolari. Vi scrivo per avere dei chiarimenti. Sono in possesso della laurea in lettere classiche, nonché della laurea triennale in scienze religiose. Insegno Religione da diversi anni e quest anno ho 25 ore di cui 10 nella Scuola Primaria e 15 nell infanzia. Sono in servizio presso due circoli didattici. Ho saputo che tra qualche tempo per continuare a insegnare sarà indispensabile aver terminato anche gli altri 2 anni per la specializzazione. La mia grande difficoltà non è tanto quella di studiare, quanto l impossibilità di frequentare le lezioni, condizione obbligatoria (la frequenza) per sostenere gli esami. L oggettiva difficoltà mi viene non solo dagli impegni lavorativi, ma anche dall essere la mamma di un bimbo di 7 mesi. La domanda che vi rivolgo è dunque se esiste una modalità per completare gli studi e non temere di essere esclusa dal mondo del lavoro. Grazie! Il problema della frequenza può essere risolto discutendo con l ISSR e concordando condizioni particolari di frequenza per conseguire il titolo in tempi ragionevoli, tenendo presente che la prossima revisione dell Intesa lascerà tempo in abbondanza per conseguire il titolo richiesto (potendo quindi diluire la frequenza su più anni). Purtroppo la laurea triennale in scienze religiose, pur essendo accademicamente superiore al vecchio diploma della Cei, non è contemplata dall Intesa quale titolo valido per l Irc. Conviene attendere la pubblicazione del testo della nuova Intesa, in quanto le disposizioni transitorie potrebbero comunque tutelare coloro che sono attualmente in servizio.

5 All'attenzione del professor Cicatelli. Salve, egregio professore, sono un insegnante di Religione alla Scuola dell'infanzia e Primaria con un incarico annuale a mezzo servizio (12 ore settimanali) avendo, per altro, anche conseguito il quinquennio di scuola superiore ITIS, il nuovo diploma in scienze religiose, e sto iniziando a preparare pure la tesi per il conseguimento della successiva specializzazione; volevo chiederle, in merito al discorso legato al riconoscimento civile dei titoli accademici rilasciati da un ente ecclesiastico, se per il nuovo ordinamento di studi ISSR (3+2), esiste già una pratica possibile da percorrere che permetta il riconoscimento del titolo a tutti gli effetti a livello civile, o dobbiamo attendere ancora il famoso "processo di Bologna"? Qualcuno mi ha detto di sentire un responsabile CEI presso il Ministero (dato che ancora non trattano precisamente gli aspetti riguardanti gli ISSR su tale questione) e per questo mi sono rivolto a lei. Poi, volevo porre alla sua attenzione quest'altra questione: nelle varie università (ISSR o Istituti Teologici) c'è chi dice che con il " diploma triennale + un qualsiasi diploma di scuola superiore" si può regolarmente insegnare (a tutt oggi) fino alla Scuola Primaria, e c'è chi invece abbozza delle perplessità o che dà varie risposte... Mi sembra che, comunque, la legge vigente (fin quando rimarrà così) sia chiara in merito (se ho capito bene) e che si possa insegnare! O mi sbaglio? E con il diploma triennale, in merito a un eventuale concorso per immissione in ruolo anche degli Idr, si può eventualmente accedere? Aspetto una sua risposta quanto prima. Distinti saluti. Per rispondere occorre distinguere tra il diploma triennale in scienze religiose rilasciato fino a qualche anno fa dagli Isr riconosciuti dalla Cei e la laurea triennale in scienze religiose rilasciata secondo il nuovo ordinamento dagli Issr riconosciuti dalla Santa Sede: il primo è titolo valido per accedere all Irc, il secondo no, in quanto non contemplato dall Intesa vigente (anche se si tratta di un percorso accademico oggettivamente di livello superiore all altro). L Intesa che regola il settore sta per essere modificata e richiederà a tutti una laurea magistrale (cinque anni) in scienze religiose. Pertanto sarà bene procedere negli studi per ottenere il titolo specifico. Nel caso di un futuro concorso per l Irc sarà ovviamente richiesto il titolo prescritto dalla normativa al momento vigente e la laurea specialistica potrebbe essere indispensabile. Quanto al riconoscimento ai fini civili (oltre l Irc), non c è ancora alcuna procedura di riconoscimento, anche se sarebbe logico attendersela secondo il processo di Bologna, le cui tappe si stanno però realizzando piuttosto lentamente. Buonasera, Professor Cicatelli, giorni fa mi ha, gentilmente, risposto in merito alla domanda sulla validità o meno del "diploma triennale in scienze religiose" (Baccalaureato-nuovo ordinamento), evidenziando che tale titolo (anche se è percorso accademico oggettivamente di livello superiore alla vecchia triennale conseguita fino a qualche anno fa negli Isr) non è valido per cedere all'irc in merito alla legge attuale che dovrà in seguito cambiare. Le puntualizzo, però, che circa due anni fa, le posi la stessa domanda in merito e lei rispose il contrario (che cioè il nuovo titolo era valido per essere speso nell'irc per la primaria e l'infanzia, in quanto verosimilmente equiparato al precedente "diploma triennale ISR"). Mi perdoni l'ulteriore puntualizzazione, ma dato che sui titoli richiesti in merito per accedere a questo insegnamento non c'è sempre chiarezza e spesso si danno risposte non sempre precise, ho pensato opportuno aggiungere questa mia nota. Aspetto una sua risposta e la ringrazio per la puntualità con cui risponde sempre. Distinti saluti

6 La prima risposta era probabilmente condizionata dal fatto che si era all inizio dell applicazione del nuovo ordinamento e la laurea triennale in scienze religiose era facilmente equiparabile al diploma triennale in scienze religiose. L esperienza successiva ha insegnato che i due titoli sono sostanzialmente diversi e quindi confermo la mia ultima valutazione, soprattutto per la caratterizzazione del percorso di studi, che nel triennio prevede solo le discipline di base del sapere teologico, aggiungendo nel biennio di specializzazione le discipline specifiche per l applicazione didattica. Proprio per superare questa difficoltà, alcuni ISSR hanno cercato di introdurre discipline di indirizzo didattico già nel triennio di base, ma mi risulta che la soluzione non sia stata approvata dalla Congregazione per l educazione cattolica. Salve. Insegno Religione presso la Scuola Primaria e la scuola dell'infanzia in due comuni diversi dal mio comune di residenza, per un totale di 25 ore settimanali. Ma la scuola del mio Comune di residenza non ha ancora richiesto per la Primaria e per l'infanzia, l'insegnante Specialista di Religione. In passato alcuni colleghi avrebbero voluto aprirsi a questa figura nella scuola, ma a causa di vecchie concezioni, penso riguardanti l'organizzazione dell'orario, questo tentativo non ha avuto nessun risultato. Di recente una collega mi ha rivolto l'invito a presentare richiesta scritta al Dirigente Scolastico e al Consiglio di Circolo. Vi chiedo quindi se posso presentare io stessa domanda. In tutti i casi, esiste un modello già predisposto per inoltrare questo tipo di richiesta? Vi ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti. La presenza di un Idr specialista nella Scuola dell Infanzia e Primaria si giustifica con il fatto che gli insegnanti di classe e sezione non sono idonei o disponibili all Irc. Il dirigente deve solo registrare la loro disponibilità e accertare il possesso dell idoneità. Ove manchi uno dei due requisiti, dovrà essere richiesto l intervento dell insegnante specialista. Non tocca all Idr proporre il proprio servizio alla scuola, in quanto non si tratta di una iniziativa attivabile sulla base di un progetto particolare: l Irc è fattore strutturale del curricolo scolastico, a prescindere dall insegnante che lo cura. Gentile Prof. Cicatelli, sono un insegnante di Religione Cattolica con contratto a tempo determinato di 24 ore settimanali. Ho iniziato sostituendo un insegnante in maternità, poi con un incarico di 10 ore nella Scuola Primaria, in seguito ho avuto ore alla materna ed è da 4 anni che sono solo nella Scuola Primaria, per un totale di 9 anni. Ho instaurato un rapporto amichevole con le colleghe che, in questo triste momento, mi sono accanto. Ed è grazie a loro che ho saputo le intenzioni della mia preside di non richiedere l insegnante di Religione (la sottoscritta), decisione che mi ha confermato telefonicamente. La preside sostiene che ci sia poca chiarezza nella nuova riforma per quanto riguarda le ore di insegnamento della Religione ed è convinta che non richiedendo più l insegnante specialista possa avere due insegnanti di posto comune in più. Mi chiedo perché gli organi competenti (C.E.I. e M.I.U.R.) permettano così ampi margini di interpretazione! Grazie per l attenzione. Distinti saluti L'interpretazione della dirigente scolastica è del tutto errata. Non solo la mancanza dell Idr specialista non crea nuovi posti comuni ma produce esattamente l'effetto contrario. Dato che l'organico è calcolato convenzionalmente come se tutti gli insegnanti di classe impartissero anche l'irc, la presenza dell insegnante specialista libera alcune ore per attività di approfondimento, progetti e altre attività integrative dell'offerta formativa. Purtroppo ci sono numerosi dirigenti

7 incompetenti, che stanno creando un'inutile e controproducente agitazione in tutta Italia (forse in base a indicazioni errate provenienti da qualche associazione, rivista o sindacato). Egregio dott. Cicatelli, sono un insegnante di ruolo di Religione cattolica e ho il seguente problema: la segretaria del mio Istituto sta cercando con fervore di costringere le colleghe insegnanti di classe a riprendere a insegnare Religione dopo tanti anni trascorsi dalla loro rinuncia, nonostante ancora in possesso dell abilitazione a tale insegnamento. Secondo costei, questa iniziativa farebbe recuperare ore alle insegnanti di classe (senza considerare il danno che recherebbe alle specialiste Irc). Cortesemente da lei vorrei sapere se le suddette colleghe possono riprendere l insegnamento e, se in caso contrario, in base a quali normative? Ringraziando per disponibilità, aspetto una risposta in merito. Il quesito è abbastanza comune, ma l'interpretazione della segretaria è del tutto errata. Non solo la mancanza dell Idr specialista non crea nuovi posti comuni ma produce esattamente l'effetto contrario. Dato che l'organico è calcolato convenzionalmente come se tutti gli insegnanti di classe impartissero anche l'irc, la presenza dell insegnante specialista libera alcune ore per attività di approfondimento, progetti e altre attività integrative dell'offerta formativa. Purtroppo si sta creando un'inutile e controproducente agitazione in tutta Italia (forse in base a indicazioni errate provenienti da qualche associazione, rivista o sindacato), ma si trascura che il rientro nell'irc non può avvenire automaticamente ed è sottoposto alla verifica dell'ordinario diocesano che ha il diritto e il dovere di accertare il permanere dei requisiti per insegnare Rc. Scavalcare questa competenza dell'autorità ecclesiastica viola l'intesa (Dpr751/85), come sembrano superficialmente dimenticare tante persone apparentemente "ben informate".