ATTO AZIENDALE. Allegato alla deliberazione del Direttore Generale n del 15/10/2012. Azienda USL della Valle d Aosta

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1 REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA ATTO AZIENDALE Allegato alla deliberazione del Direttore Generale n del 15/10/2012 Azienda USL della Valle d Aosta Approvato con deliberazione della Giunta Regionale n del 9/11/2012

2 Allegato alla deliberazione n del 15/10/2012 ARTICOLO1 DENOMINAZIONE E SEDE DELL AZIENDA L Azienda è denominata Azienda Unità sanitaria locale della Valle d Aosta (in breve, Azienda USL), ha sede legale in Aosta, Via Guido Rey 1. L Azienda si articola in una pluralità di sedi operative. ARTICOLO 2 IDENTITA GIURIDICA DELL AZIENDA L Azienda è dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia contabile. ARTICOLO 3 LOGO DELL AZIENDA Il logo dell Azienda viene di seguito riportato: ARTICOLO 4 MISSION DELL AZIENDA La specifica mission dell Azienda si qualifica sui seguenti punti: soddisfazione dei bisogni dell utenza, mediante processi di programmazione, erogazione dei servizi e delle prestazioni prodotte in proprio o acquistate da terzi pubblici o privati accreditati, nel rispetto della libertà di scelta del cittadino; garanzia di appropriatezza, qualità, efficacia, efficienza ed economicità dei servizi e delle prestazioni fornite, in linea con i criteri di valutazione delle tecnologie (HTA), anche mediante lo sviluppo del proprio 1

3 patrimonio di competenze professionali e gestionali e dell attività di aggiornamento professionale; ricerca dell equilibrio economico complessivo dell Azienda, senza penalizzare il livello quali-quantitativo dei servizi erogati; promozione, progettazione e realizzazione di interventi formativi, in ambito sanitario e socio-sanitario, di formazione di base e qualificazione professionale finalizzati a favorire l ingresso di giovani ed adulti nel mercato del lavoro e alla diffusione di una cultura di formazione lungo tutto l arco della vita life long learning ; attuazione di politiche che tendano alla riduzione del rischio clinico e alla sicurezza dei pazienti e degli operatori; attuazione di interventi di promozione della salute e di educazione alla salute, come parte del sistema complessivo di miglioramento della qualità. Le politiche di promozione della salute, nel rispetto dei principi contenuti nella Carta di Ottawa del 1986, sono rivolte sia ai pazienti ed ai loro familiari, sia all intera comunità, in un ottica di collaborazione sinergica con altre istituzioni pubbliche e private, anche attraverso l adesione alla rete dell OMS Health Promoting Hospitals and Health Services, condividendone principi e finalità. ARTICOLO 5 POTERE DI INDIRIZZO, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO E POTERE GESTIONALE L assetto contabile, gestionale e di controllo dell Azienda sono disciplinati dalla vigente normativa regionale. L'Azienda informa il proprio modello organizzativo alla distinzione tra: - potere di indirizzo, programmazione e controllo - compiti e responsabilità gestionali. Il potere di indirizzo, programmazione e controllo fa capo alla Direzione Strategica dell'azienda che opera unitariamente pur nella distinzione di relativi ruoli e responsabilità. Al Direttore Generale, coadiuvato dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario, compete la responsabilità complessiva della gestione aziendale che esercita con atti e decisioni di rilevanza interna ed esterna di indirizzo, programmazione e controllo, con particolare riguardo alle strategie per la realizzazione della mission aziendale, alla negoziazione del budget, alla definizione degli obiettivi gestionali, all'allocazione delle risorse e alla valutazione dei risultati. Il potere gestionale e di direzione delle strutture aziendali, nell'ambito dei compiti assegnati e della relativa area di competenza, spetta ai Dirigenti, cui è devoluta la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi aziendali e l'attuazione degli specifici atti amministrativi e di diritto privato. 2

4 La verifica dell attività dell Azienda sotto il profilo della gestione economica, finanziaria e patrimoniale compete al Collegio Sindacale; esso, inoltre, vigila sull'osservanza della legge, accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili ed effettua periodicamente verifiche di cassa. ARTICOLO 6 AREE ORGANIZZATIVE E STRUTTURE IN CUI SI ARTICOLA L ORGANIZZAZIONE L Azienda si articola in una Direzione strategica ed in quattro aree organizzative (area ospedaliera, area territoriale, area della prevenzione, area tecnico-amministrativa), a loro volta strutturate secondo quanto definito dal presente atto. In particolare, l Area territoriale è articolata in distretti; l Area di prevenzione, che coincide con il Dipartimento di prevenzione, è articolata in Strutture Complesse e semplici; l Area tecnicoamministrativa è articolata in dipartimenti e Strutture Complesse; l Area ospedaliera è articolata in Strutture Complesse e semplici, a loro volta aggregate in dipartimenti. Il Dipartimento è costituito da strutture omogenee, omologhe, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale. Le strutture costituenti il Dipartimento sono aggregate in una specifica tipologia organizzativa e funzionale, volta a dare risposte unitarie, flessibili, tempestive, razionali e complete rispetto ai compiti assegnati. A tal fine adottano regole condivise di comportamento assistenziale, didattico, di ricerca, etico ed economico. L organizzazione e il funzionamento dei dipartimenti sono disciplinati da apposito regolamento, il cui schema-tipo è approvato con deliberazione del Direttore Generale, sentito il Collegio di direzione. L organigramma e il funzionigramma dell Azienda sono definiti, rispettivamente, negli allegati 1 e 2. Le eventuali modifiche successive sono approvate con deliberazione del Direttore Generale, sentito il Collegio di direzione. ARTICOLO 7 AMBITI ORGANIZZATIVI TERRITORIALI (DISTRETTI), CON INDICAZIONE DEI COMUNI COMPRESI IN CIASCUN AMBITO Il territorio che identifica il bacino di utenza dell Azienda si articola in quattro distretti, così come previsto dalla legislazione regionale: 3

5 DISTRETTO N. 1 Comprende i seguenti Comuni: Aymavilles, Arvier, Avise, Cogne, Courmayeur, Introd, La Salle, La Thuile, Morgex, Pré-Saint-Didier, Rhemes-Notre-Dame, Rhemes-Saint.Georges, Saint Nicolas, Saint Pierre, Valgrisenche, Valsavarenche, Villenueve, Sarre. DISTRETTO N. 2 Comprende i seguenti Comuni: Allein, Aosta, Bionaz, Brissogne, Charvensod, Doues, Etroubles, Fénis, Gignod, Gressan, Jovencan, Nus, Ollomont, Oyace, Pollein, Quart, Roisan, Saint-Christophe, Saint-Oyen, Saint-Marcel, Saint-Rhémy, Valpelline. DISTRETTO N. 3 Comprende i seguenti Comuni: Antey-Saint-André, Chambave, Chamois, Chatillon, Emarèse, La Magdeleine, Pontey, Saint-Denis, Saint-Vincent, Torgnon, Valtournenche, Verrayes. DISTRETTO N. 4 Comprende i seguenti Comuni: Ayas, Arnad, Bard, Brusson, Challand- Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Champdepraz, Champorcher, Donnas, Gaby, Fontainemore, Gressoney-La Trinité, Gressoney-Saint- Jean, Hone, Issime, Issogne, Lillianes, Montjovet, Perloz, Pontbozet, Pont-Saint-Martin, Verrès. ARTICOLO 8 ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE L organizzazione dipartimentale, per ragioni di efficienza organizzativa o di qualità ed efficacia delle cure, è così definita: Dipartimenti Strutturali volti alla ricerca dell efficienza organizzativa attraverso la realizzazione di buone pratiche gestionali e la corretta individuazione delle priorità di allocazione delle risorse stesse operata tramite appropriati processi di programmazione. Ad essi sono attribuiti gli organici e le attrezzature e può essere attribuito un budget. Dipartimenti Funzionali che si propongono di adeguare e rendere coordinato l'uso delle risorse assistenziali attraverso processi capaci di migliorare i risultati dell'intervento sanitario in termini di conservazione o miglioramento dello stato di salute dei pazienti; in questo caso l appropriatezza dell'uso delle risorse è prodotto collaterale positivo della realizzazione di buone pratiche cliniche. Ad essi possono essere attribuiti obiettivi di ricerca, di ottimizzazione dei profili di cura e della loro organizzazione, di stesura di linee guida di armonizzazione dei rapporti tra le aree aziendali. 4

6 ARTICOLO 9 VINCOLI E CRITERI PER LA COSTITUZIONE E LA MODIFICAZIONE DELLE STRUTTURE La costituzione di nuove strutture e dipartimenti ovvero la loro modificazione può avvenire: a seguito dell applicazione di nuove normative nazionali o regionali su proposta della Direzione strategica su istanza dei singoli responsabili di area, Dipartimento o S.C. In tutti i casi, il Collegio di direzione esprime un parere, non vincolante, alla Direzione strategica circa l opportunità di creare o modificare una struttura, sia sotto il profilo puramente organizzativo, sia per l aspetto costo/beneficio; se la valutazione è positiva, propone l inserimento della nuova struttura ovvero la modificazione di struttura/e esistente/i nell atto costitutivo aziendale, sentite le Organizzazioni Sindacali. Nella definizione delle strutture organizzative dovranno adeguatamente valutarsi le esigenze connesse alla loro razionalizzazione, nell ottica di una gestione unitaria e dell integrazione delle attività, evitando la frammentazione delle funzioni e tenendo conto dei livelli di attività legati alle ipotesi di sviluppo o di contrazione delle funzioni medesime e dell equilibrio economico di bilancio. La Direzione strategica può avocare funzioni organizzative di carattere trasversale, affidandone la gestione ad personam a specifici funzionari dotati di particolari competenze. ARTICOLO 10 COLLEGIO DI DIREZIONE Il Collegio di direzione, sulla base di appositi atti regolamentari, oltre ai compiti previsti dalla normativa vigente, collabora con il Direttore Generale nel governo delle attività cliniche, nella programmazione e valutazione delle attività tecnico-sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria, nell elaborazione del piano di attività aziendale, nonché nella programmazione e nello sviluppo dei servizi e nell utilizzazione delle relative risorse umane. 5

7 ARTICOLO 11 COMPETENZE SPECIFICHE DELLE ARTICOLAZIONI ORGANIZZATIVE AZIENDALI DIRETTORE AMMINISTRATIVO partecipa al processo di direzione strategica, coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee strategiche delle politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di salute; dirige l area tecnico-amministrativa, così come previsto dalla vigente legislazione regionale; assicura l attuazione del sistema di governo economico - finanziario aziendale e indirizza, coordina e orienta l esercizio delle funzioni di supporto tecnico, amministrativo e logistico all erogazione delle prestazioni sanitarie; assicura la completezza e la trasparenza dei documenti rappresentativi delle dinamiche economiche, finanziarie e patrimoniali dell Azienda; collabora con il Direttore Sanitario all elaborazione del piano attuativo locale (PAL) in aderenza agli indirizzi espressi dal Direttore Generale; formula proposte al Direttore Generale ai fini dell elaborazione dei piani pluriennali, dei programmi annuali e dei progetti di attività, nonché per la nomina dei responsabili delle strutture organizzative dell area tecnico-amministrativa. Il Direttore Amministrativo, su indicazione del Direttore Generale, può, in qualsiasi fase della pratica, avocare a sé la trattazione diretta di affari che rivestano particolare rilevanza nell ambito dell area di competenza, svolgendo tutte le azioni all uopo necessarie. DIRETTORE SANITARIO partecipa al processo di direzione strategica, coadiuvando il Direttore Generale nella definizione delle linee strategiche delle politiche aziendali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di salute; dirige, secondo le modalità proprie della funzione di indirizzo e controllo, i servizi sanitari dell Azienda a fini organizzativi e igienicosanitari, in conformità agli indirizzi generali di programmazione e alle disposizioni del Direttore Generale; definisce le strategie in ordine alla qualità ed all appropriatezza dei percorsi assistenziali e presidia la funzione di governo clinico; cura l organizzazione, il monitoraggio e la verifica del volume e della qualità delle attività assistenziali, nell ambito degli indirizzi strategici generali dell Azienda; coordina l attività dei dipartimenti e delle aree sanitarie a livello aziendale; coordina l attività di promozione della salute; 6

8 collabora con il Direttore Amministrativo all elaborazione del piano attuativo locale (PAL) in aderenza agli indirizzi espressi dal Direttore Generale; formula proposte al Direttore Generale ai fini dell elaborazione dei piani pluriennali, dei programmi annuali e dei progetti di attività, nonché per la nomina dei responsabili delle strutture organizzative rilevanza sanitaria; presiede il Consiglio dei sanitari; è il responsabile gerarchico e funzionale del SITRA (Servizio Infermieristico, Tecnico, Riabilitativo, della Prevenzione e della professione Ostetrica aziendale). Il Direttore Sanitario, su indicazione del Direttore Generale, può, in qualsiasi fase della pratica, avocare a sé la trattazione diretta di affari che rivestano particolare rilevanza nell ambito dell area di competenza, svolgendo tutte le azioni all uopo necessarie. DIRETTORI DI AREA I Direttori di ciascuna delle aree organizzative in cui si articola l Azienda concorrono al conseguimento degli obiettivi fissati dal Direttore Generale. A tal fine, essi svolgono le seguenti funzioni: responsabilità del budget complessivo dell area e della relativa programmazione operativa; coordinamento dell attività delle strutture assegnate all area per lo svolgimento delle relative funzioni; controllo e valutazione delle attività svolte dalle strutture afferenti all area di competenza dal punto di vista dell efficacia e dell economicità delle risorse impiegate, della qualità e dell appropriatezza delle prestazioni rese. DIRETTORI DI DIPARTIMENTO Il Direttore del Dipartimento esercita tutte le attribuzioni che gli sono assegnate dalle disposizioni e dai regolamenti vigenti. In particolare: rappresenta il Dipartimento negli organi istituzionali ed è responsabile della gestione del Dipartimento stesso; coordina le strutture organizzative e le attività del Dipartimento, vigila sull'osservanza delle norme di riferimento; concorre, sulla base dei piani dipartimentali, alla definizione dei piani aziendali predisponendo, nel rispetto degli indirizzi del PAL, il piano annuale delle attività da sottoporre alla Direzione aziendale per l'approvazione; individua le risorse professionali, organizzative, economali e strumentali necessarie; cura che il personale assegnato svolga correttamente i compiti 7

9 delegati e adotta le necessarie metodologie per la valutazione delle prestazioni e dei risultati dei singoli dipendenti; definisce, sulla base delle necessità e dei bisogni, efficienti modelli organizzativi di attività e ne cura l applicazione appropriata; cura, anche in riferimento alla congruità dei piani manutentivi, l ottimale disponibilità dei mezzi e delle attrezzature necessarie per il buon funzionamento del Dipartimento; cura la conservazione del materiale e delle attrezzature assegnate al Dipartimento; promuove le verifiche periodiche sulla qualità secondo gli standard stabiliti a livello regionale e aziendale; promuove il processo di accreditamento delle strutture organizzative del Dipartimento; coordina il piano annuale di formazione del personale assegnato; partecipa di diritto al Collegio di Direzione. Le funzioni svolte dal Direttore di Dipartimento sono aggiuntive rispetto a quelle di Direttore di Struttura Complessa. Il Direttore può delegare specifiche funzioni o attività di cui al punto precedente, dandone comunicazione scritta al Direttore Generale. Il Direttore del Dipartimento risponde alla Direzione Generale del raggiungimento degli obiettivi stabiliti a livello aziendale. DIRETTORI DI STRUTTURA COMPLESSA Il Direttore di Struttura Complessa: provvede all organizzazione della Struttura e alla gestione del personale assegnato; controlla l attività dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti inseriti nella struttura, anche mediante l emanazione di direttive; definisce gli obiettivi che i dirigenti assegnatigli devono perseguire; partecipa alla metodica di budget secondo le modalità stabilite dalle disposizioni regionali e aziendali; formula proposte ed esprime pareri al Direttore di Dipartimento ed al Direttore Generale nelle materie di competenza; cura l attuazione dei piani, dei programmi e delle direttive generali definiti dal Direttore di Dipartimento e propone allo stesso l attribuzione degli incarichi di Struttura Semplice e di rilevanza aziendale, sulla base dei vigenti accordi sindacali decentrati; cura i rapporti con l esterno nelle materie di competenza, tranne nel caso in cui tali rapporti siano espressamente affidati ad apposita struttura od organo. Il Direttore di Struttura Complessa riferisce sull attività svolta ai Direttori di Area e di Dipartimento e al Direttore Generale in tutti i casi in cui lo richieda. DIRETTORI DI DISTRETTO 8

10 Il Direttore di Distretto rappresenta e governa il Distretto al fine di garantirne la missione ed esercita, compatibilmente con la natura della mansione, i compiti del Direttore di Struttura Complessa. Inoltre: partecipa all elaborazione della programmazione distrettuale sanitaria e socio-sanitaria; è il garante verso la comunità di riferimento delle scelte aziendali e dell unitarietà del sistema aziendale; esercita la funzione di committenza per la popolazione residente nel proprio territorio, definendo le caratteristiche qualitative e quantitative delle attività e dei servizi necessari; assicura le funzioni di integrazione tra i servizi sanitari e sociali operanti sul territorio; formula proposte ed esprime pareri al Direttore dell Area Territoriale e al Direttore Generale nelle materie di competenza. Per particolari esigenze organizzative legate al contenimento della spesa, allo stesso Direttore devono essere affidati due distretti. DIRIGENTI DI STRUTTURA SEMPLICE Il dirigente di Struttura Semplice: provvede all organizzazione della Struttura e alla gestione del personale qualora assegnato; formula proposte ed esprime pareri ai Direttori della Struttura Complessa, del Dipartimento o dell Area in cui è inserito ovvero alla Direzione Strategica nelle materie di competenza; cura l attuazione dei progetti e delle attività assegnatigli, adottando, su specifica delega, i relativi atti e provvedimenti; svolge tutti gli altri compiti delegatigli dal Direttore della Struttura Complessa, dal Direttore di Dipartimento, dal Direttore di Area o dalla Direzione Strategica partecipa alla metodica di budget secondo le modalità stabilite dal Direttore di Dipartimento. Le strutture semplici che non afferiscono ad altre strutture complesse assumono la denominazione di strutture semplici dipartimentali (S.S.D.). Posizioni organizzative L Azienda, sulla base della vigente normativa e attraverso gli idonei strumenti delle relazioni sindacali, identifica e attribuisce posizioni organizzative a personale del comparto che svolge, con assunzione diretta di elevata responsabilità, funzioni direttive relativamente a settori particolare rilevanza aziendale. 9

11 ARTICOLO 12 MODALITA, COMPENSI E REQUISITI RICHIESTI PER IL CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI DI DIREZIONE Il conferimento degli incarichi di direzione presuppone l esistenza del rapporto di lavoro esclusivo. DIRETTORE DI AREA OSPEDALIERA. Il direttore di area ospedaliera coincide con il responsabile della Direzione medica di presidio. Ai fini del conferimento dell incarico di Direttore di Area ospedaliera, si applicano le vigenti disposizioni legislative statali. I compensi spettanti al Direttore di Area ospedaliera sono quelli previsti dal CCNL vigente dell area relativa della dirigenza medica e veterinaria. DIRETTORE DI AREA TERRITORIALE. Il Direttore di Area territoriale è assunto con provvedimento motivato del Direttore Generale fra i laureati in medicina e chirurgia che non abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno di età e che abbiano svolto, per almeno tre anni, una qualificata attività di direzione in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione. L incarico di Direttore di Area territoriale è di durata triennale, rinnovabile, ma cessa in ogni caso al termine del mandato del Direttore Generale, fermo restando la proroga della nomina fino al successivo conferimento e comunque non oltre sessanta giorni dal termine del mandato suddetto. Qualora sia nominato un medico non dipendente dell Azienda, il rapporto di lavoro conseguente è a tempo pieno ed esclusivo ed è regolato con contratto di diritto privato, i cui contenuti sono stabiliti con deliberazione del Direttore Generale. Qualora sia nominato un dipendente dell Azienda, allo stesso, fermo restando il rapporto di lavoro dipendente nonché il congelamento del posto nella dotazione organica, compete un trattamento economico non inferiore a quello previsto per i Direttori di Dipartimento, fatto salvo il trattamento economico di maggior favore in godimento in qualità di dipendente. Nei casi in cui ricorrano gravi motivi o in caso di violazione di leggi o di principi di buon andamento e di imparzialità dell amministrazione, il Direttore Generale procede alla revoca della nomina o alla risoluzione del contratto e dichiara la decadenza del Direttore. DIRETTORE DI AREA DELLA PREVENZIONE. Il Direttore dell Area della prevenzione coincide con il Direttore del Dipartimento di prevenzione; pertanto, a esso si applicano tutte le disposizioni previste per i Direttori di Dipartimento. 10

12 DIRETTORE DI DIPARTIMENTO Il Direttore di Dipartimento é nominato dal Direttore Generale dell'azienda tra i Dirigenti delle Strutture Complesse aggregate nel Dipartimento. L incarico è di durata triennale, rinnovabile, ma cessa in ogni caso al termine del mandato del Direttore Generale, fermo restando la proroga della nomina fino al successivo conferimento e comunque non oltre sessanta giorni dal termine del mandato suddetto. Al Direttore di Dipartimento compete una indennità di carica aggiuntiva rispetto a quella di Direttore di Struttura Complessa. L'incarico é revocabile con decisione motivata da parte del Direttore Generale. DIRETTORE DI STRUTTURA COMPLESSA La responsabilità delle Strutture Complesse è affidata sulla base della legislazione statale vigente. Preliminarmente all espletamento della selezione pubblica prevista per i dirigenti del ruolo sanitario, il Collegio di direzione indica una Commissione, composta dal direttore del Dipartimento a cui afferisce la struttura oggetto di selezione e dai direttori dei dipartimenti che più interagiscono con quest ultima. La Commissione ha il compito di esplicitare i bisogni clinici ed organizzativi inerenti l area di attività, al fine di supportare il Direttore Generale nella scelta del candidato più idoneo. I compensi spettanti al Direttore di Struttura Complessa sono quelli previsti dalla vigente contrattazione nazionale e decentrata. DIRETTORE DI DISTRETTO Il Direttore di Distretto è nominato con provvedimento motivato del Direttore Generale ai sensi della vigente legislazione regionale. L incarico di Direttore di Distretto è di durata triennale, rinnovabile, ma cessa in ogni caso al termine del mandato del Direttore Generale, fermo restando la proroga della nomina fino al successivo conferimento e comunque non oltre sessanta giorni dal termine del mandato suddetto. Qualora sia nominato un medico convenzionato, il rapporto di lavoro conseguente è a tempo pieno ed esclusivo ed è regolato con contratto di diritto privato, i cui contenuti sono stabiliti con deliberazione del Direttore Generale sulla base di quanto disposto dalla vigente legislazione regionale. In tal caso, l incarico di medico convenzionato sarà affidato in via provvisoria ad altro medico, mediante utilizzo della graduatoria vigente. Qualora sia nominato un dipendente dell Azienda, allo stesso, fermo restando il rapporto di lavoro dipendente, nonché il congelamento del posto nella dotazione organica, compete il trattamento economico previsto dal CCNL per i dirigenti di Struttura Complessa del ruolo di 11

13 appartenenza, fatto salvo il trattamento economico di maggior favore in godimento in qualità di dipendente. DIRIGENTE DI STRUTTURA SEMPLICE. La responsabilità delle strutture semplici è affidata a dirigenti dipendenti di ruolo dell Azienda, su proposta del Dirigente immediatamente sovraordinato o del Direttore Generale. I compensi spettanti al dirigente di Struttura Semplice sono quelli previsti dalla vigente contrattazione nazionale e decentrata. ARTICOLO 13 PROCEDURE PER LA SOSTITUZIONE DEI TITOLARI DELLE ARTICOLAZIONI ORGANIZZATIVE AZIENDALI DIRETTORE SANITARIO In caso di assenza o impedimento per un periodo compreso tra 30 e 90 giorni, le sue funzioni sono svolte da un Direttore di Area o di Dipartimento o da altro dirigente medico di Struttura Complessa, nominato dal Direttore Generale su proposta del Direttore Sanitario stesso o, in caso di sua impossibilità, sentito il Direttore Amministrativo. L esercizio di tali funzioni di supplenza riveste carattere aggiuntivo e non esclusivo. Qualora l assenza o l impedimento si protragga per oltre i tre mesi, il Direttore Generale procede alla sostituzione nei modi e nei termini previsti dalla normativa vigente. DIRETTORE AMMINISTRATIVO In caso di assenza o di impedimento per un periodo compreso tra 30 e 90 giorni, le sue funzioni sono svolte da un dirigente amministrativo di Struttura Complessa nominato dal Direttore Generale su proposta del Direttore Amministrativo stesso o, in caso di sua impossibilità, dal Direttore Sanitario. L esercizio di tali funzioni di supplenza riveste carattere aggiuntivo e non esclusivo. Qualora l assenza o l impedimento si protragga per oltre tre mesi, il Direttore Generale procede alla sostituzione nei modi e nei termini previsti dalla normativa vigente. DIRETTORI DI AREA 1) in caso di assenza o impedimento del Direttore di Area ospedaliera, le sue funzioni sono svolte, temporaneamente, da un altro dirigente medico individuato dallo stesso Direttore di Area, ai sensi della vigente normativa contrattuale; 2) in caso di assenza o impedimento per un periodo compreso tra 30 e 90 giorni del Direttore di Area territoriale, le sue funzioni sono svolte da un Direttore di Distretto, nominato dal Direttore Generale su proposta del Direttore di Area stesso; 12

14 3) in caso di assenza o impedimento per un periodo compreso tra 30 e 90 giorni del Direttore dell Area della prevenzione, si applicano le disposizioni previste per i Direttori di Dipartimento. Nel caso in cui l assenza o l impedimento di un Direttore di Area si protragga per oltre tre mesi, il Direttore Generale procede alla sua sostituzione. DIRETTORI DI DIPARTIMENTO Il Direttore di Dipartimento designa, tra i Direttori delle Strutture Complesse afferenti al Dipartimento, un Vice Direttore che lo supplisce in tutte le funzioni in caso di assenza o impedimento temporanei. Se l assenza o l impedimento si prolungano per oltre tre mesi il Direttore decade. Il Vice Direttore rimane in carica sino alla designazione del nuovo direttore. DIRETTORI DI DISTRETTO In caso di assenza o impedimento per un periodo compreso tra 30 e 90 giorni di un Direttore di Distretto, le sue funzioni sono svolte, temporaneamente, dal Direttore di altro Distretto nominato dal Direttore Generale, su proposta del Direttore di Area territoriale. L esercizio di tali funzioni di supplenza riveste carattere aggiuntivo e non esclusivo. Nel caso in cui l assenza o l impedimento del Direttore di Distretto si protragga per oltre tre mesi, il Direttore Generale procede alla sua sostituzione. ARTICOLO 14 ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL MEDICO COMPETENTE Le funzioni del servizio di medico competente sono svolte ai sensi della vigente legislazione. Al coordinamento delle attività provvede una apposita struttura aziendale in staff alla Direzione Strategica. ARTICOLO 15 MODALITA DI ASSUNZIONE DEGLI ATTI DELIBERATIVI DEL DIRETTORE GENERALE Ai sensi della vigente legislazione regionale, gli atti deliberativi del Direttore Generale sono assunti sulla base delle proposte, predisposte dalle competenti strutture, che indichino: il nominativo del responsabile del procedimento; la sottoscrizione di apposita dichiarazione del 13

15 responsabile della struttura interessata circa la legittimità della deliberazione proposta, la sottoscrizione del responsabile della S.C. Ragioneria circa la regolarità contabile dell atto, l indicazione degli eventuali costi da sostenere. Qualora una struttura o ufficio proponente siano privi della figura di dirigente responsabile, la dichiarazione di legittimità della proposta è resa dal dirigente sovraordinato. Il Direttore Generale può, inoltre, predisporre proposte di atti deliberativi, o affidarne la predisposizione, per materie non attribuibili a specifiche strutture. Gli atti deliberativi devono recare i pareri del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario. I pareri, se favorevoli, sono indicati con la semplice sottoscrizione dell atto, se sfavorevoli, sono esplicitamente motivati a fianco della firma. I pareri sono obbligatori ma non vincolanti. Il Direttore Generale può provvedere in difformità al parere espressogli ma, in tal caso, deve esplicitamente motivare tale decisione. Le deliberazioni e la relativa pubblicazione devono garantire la tutela delle persone e degli altri soggetti riguardo al trattamento dei dati personali, nel rispetto di quanto previsto dalla vigente normativa. Nel caso in cui l atto deliberativo, riferito a persone o altri soggetti, contenga dati sensibili, dovranno essere omesse tutte le indicazioni che consentano di individuare i soggetti interessati, salvi i casi in cui tali indicazioni siano necessarie nelle comunicazioni con altri Enti. Anche in tale ultimo caso andrà comunque garantita la riservatezza, sia riguardo alle procedure di accesso, sia riguardo alla pubblicazione. Tutti gli atti deliberativi, soggetti o non soggetti al controllo della Giunta regionale, devono essere resi pubblici secondo la vigente legislazione e, se non soggetti a controllo, diventano esecutivi decorsi dieci giorni consecutivi dalla data di pubblicazione. Per motivate ragioni di urgenza, che devono essere esplicitamente evidenziate nelle premesse dell atto, le deliberazioni possono essere dichiarate immediatamente eseguibili. Tutti gli atti deliberativi devono essere trasmessi al Collegio sindacale entro dieci giorni dalla loro adozione. Gli elenchi delle deliberazioni adottate, recanti il numero, la data, l oggetto, l indicazione del responsabile del procedimento e del responsabile della struttura proponente, devono essere trasmessi mensilmente alla struttura regionale competente in materia di sanità, salute e politiche sociali. Gli atti soggetti a controllo preventivo da parte della Giunta regionale sono i seguenti: bilancio preventivo annuale e pluriennale, bilancio di esercizio, atto costitutivo aziendale e sue modificazioni. 14

16 Tali atti devono essere trasmessi, in duplice copia, all Assessorato della Sanità, salute e politiche sociale entro dieci giorni dalla loro adozione, secondo le procedure di cui alla legislazione regionale vigente. ARTICOLO 16 MODALITA PER L ELABORAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO LOCALE (PAL) E PER LA SUA CONOSCENZA AI FINI APPLICATIVI L elaborazione del PAL, in ossequio ai principi fissati dalla legislazione regionale vigente, avviene secondo il seguente iter: 1) predisposizione della bozza di PAL, secondo le indicazioni fornite annualmente con deliberazione della Giunta regionale, da parte della Direzione Strategica, in collaborazione con i Direttori di Area e di Dipartimento; 2) invio della bozza di PAL, per esame consultivo, al Collegio di direzione; 3) valutazione delle eventuali osservazioni pervenute, da parte della direzione strategica; 4) invio del PAL alla struttura regionale competente in materia di sanità ed al Consiglio Permanente degli Enti Locali; 5) adozione del PAL e del bilancio di previsione annuale e pluriennale mediante unico atto deliberativo; 6) diffusione del PAL mediante invio a tutte le Strutture aziendali e inserimento sulla rete Intranet. ARTICOLO 17 MODALITA DI COSTITUZIONE E DI FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI CONTROLLO INTERNO L Azienda attribuisce alla valutazione delle risorse impiegate e dei risultati prodotti un importanza strategica al fine di un razionale utilizzo delle risorse e del riorientamento del processo di programmazione e gestione. L'attività di valutazione e controllo strategico consiste nella verifica del rispetto delle direttive e della realizzazione dei piani strategici dell'azienda in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti. L attività è svolta dalla Direzione Strategica che si avvale di un apposito servizio di controllo interno, la cui composizione è definita con deliberazione del Direttore Generale. 15

17 ARTICOLO 18 RAPPORTI CON LA STRUTTURA REGIONALE COMPETENTE IN MATERIA DI POLITICHE SOCIALI L Azienda partecipa alle attività di pianificazione e coordinamento per l integrazione socio-sanitaria, promosse dalla struttura regionale competente in materia di politiche sociali, mediante la partecipazione a commissioni e gruppi di lavoro permanenti o costituiti di volta in volta su specifiche problematiche. L azienda assicura, altresì, la partecipazione di rappresentanti della struttura regionale predetta agli organi dipartimentali, secondo le modalità previste dai rispettivi regolamenti, dei Dipartimenti di salute mentale e materno-infantile. ARTICOLO 19 MODALITA DI PARTECIPAZIONE DEI MEDICI CONVENZIONATI ALLE ATTIVITA DI PREVENZIONE, GESTIONE E PROGRAMMAZIONE DELL ASSISTENZA TERRITORIALE E DELL ASSISTENZA OSPEDALIERA L Azienda riconosce lo strumento della partecipazione dei medici convenzionati (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali) alla definizione ed attuazione delle politiche sanitarie. La partecipazione dei medici convenzionati alle attività di prevenzione, gestione e programmazione dell assistenza territoriale e dell assistenza ospedaliera, nel rispetto di quanto stabilito dagli accordi collettivi nazionali, avviene attraverso la partecipazione dei propri rappresentanti al Consiglio dei sanitari. ARTICOLO 20 MODALITA E FORME DI PARTECIPAZIONE DEI DIRIGENTI DELLE PROFESSIONI SANITARIE E DI SUPPORTO TECNICO E AMMINISTRATIVO AI PROCESSI DI PROGRAMMAZIONE AZIENDALE L Azienda favorisce e promuove la responsabilizzazione dei dirigenti delle professioni sanitarie (Servizio Infermieristico, Tecnico, Riabilitativo, della Prevenzione e della professione Ostetrica aziendale SITRA) e del ruolo tecnico ed amministrativo ai processi di programmazione aziendale attraverso forme di consultazione definite in relazione alle specifiche problematiche. Il dirigente SITRA e i Direttori dei Dipartimenti afferenti all Area tecnicoamministrativa sono membri del Collegio di direzione. 16

18 ARTICOLO 21 METODICA DI BUDGET L'Azienda adotta la metodica di budget sulla base di quanto previsto dalla vigente legislazione regionale secondo una struttura che comprende il piano strategico aziendale, il documento di programmazione annuale e il budget dei centri di responsabilità. Il percorso logico del processo di budget di centro di responsabilità definisce obiettivi specifici di carattere operativo a livello, di norma, dipartimentale per l attuazione delle scelte programmatiche, previa assegnazione delle risorse disponibili da mettere a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi stessi. Il processo di budget di centro di responsabilità si articola in fasi, definite dal Direttore Generale, che possano consentirne il controllo periodico e la revisione. ARTICOLO 22 VERIFICA DEI RISULTATI DELLE ATTIVITA DEI DIRIGENTI L'Azienda, nel rispetto dei criteri riportati nei contratti vigenti, definisce e mette in opera specifiche metodologie e strumenti di supporto al processo valutativo dei dirigenti. Al processo di valutazione sono preposti un organismo indipendente di valutazione e il Collegio Tecnico. L organismo indipendente di valutazione svolge le seguenti attività: a) valutazione e monitoraggio, verificando, in funzione dell'esercizio dei poteri di indirizzo da parte dei competenti organi, l'effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e negli atti di programmazione; in particolare, tale attività consiste nell'analisi, preventiva e successiva, della congruenza o degli eventuali scostamenti tra le missioni affidate, gli obiettivi prescelti, le scelte operative effettuate rispetto alle risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonché nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilità della mancata o parziale attuazione dei possibili rimedi; b) verifica annuale dei risultati di gestione del Dirigente di Struttura Complessa o di Struttura Semplice, ove ad esso sia affidata la gestione di risorse; c) verifica dei risultati raggiunti da tutti i dirigenti in relazione agli obiettivi assegnati, ai fini dell'attribuzione della retribuzione di risultato. 17

19 La composizione e le modalità di funzionamento di questo organismo sono stabilite con deliberazione del Direttore Generale. Il Collegio Tecnico svolge le seguenti attività: a) verifica delle attività professionali svolte e dei risultati raggiunti da parte di tutti i Dirigenti, indipendentemente dall'incarico conferito, con cadenza triennale; b) verifica dei Dirigenti titolari di incarico di direzione di Struttura Complessa o Semplice alla scadenza dell'incarico loro conferito; c) per la dirigenza sanitaria, verifica dei Dirigenti di nuova assunzione al termine del primo quinquennio di servizio; d) verifica del possesso dei requisiti per l'attribuzione delle indennità di fascia superiore ai Dirigenti sanitari. La composizione e le modalità di funzionamento del Collegio tecnico sono stabilite con deliberazione del Direttore Generale. ARTICOLO 23 ATTIVITA DI ACQUISIZIONE BENI E SERVIZI E STIPULA DEI CONTRATTI CON I SOGGETTI EROGATORI PUBBLICI E PRIVATI ACCREDITATI. A) Acquisizione di beni e servizi L attività contrattuale è disciplinata: A)per le acquisizioni ad evidenza pubblica sopra soglia, ai sensi del D. L.vo 163/06 e ss.mm. e regolamento applicativo approvato con il D.P.R. 207/2010; B) limitatamente alle acquisizioni con valore economico sotto soglia di riferimento comunitario, dalla L.R. n. 46/2009, nonché dal regolamento aziendale approvato con deliberazione n del 01/08/2006, in quanto non contrastante con la predetta Legge Regionale. Ogni eventuale modifica del sopra citato regolamento dovrà essere approvata con apposito atto deliberativo, fermo restando che l attività contrattuale deve ispirarsi ai seguenti principi: nella contrattazione si osservano le norme contenute nel codice civile e nelle altre leggi speciali complementari; la contrattazione deve aver luogo con atto scritto e motivato, nel rispetto dei principi della trasparenza e della comunicazione e della concorrenzialità, perseguendo costantemente l obiettivo della efficacia, efficienza ed economicità per l Azienda; le modalità di scelta del contraente devono tenere conto dei requisiti di affidabilità, potenzialità tecnico-economica, sistemi di qualità nei processi produttivi e altri indicatori, di volta in volta individuati dal responsabile del procedimento; 18

20 il regolamento aziendale definisce i casi in cui il contraente può essere individuato direttamente o secondo meccanismi di scelta semplificati, prescindendo dalle procedure negoziali di cui ai punti precedenti. B) Prestazioni sanitarie erogate da servizi non direttamente gestiti. Nell ambito della pianificazione strategica delle attività sanitarie erogabili, l Azienda individua le aree di bisogno e di domanda dei servizi, gli obiettivi prioritari di intervento sulla base dell accordo di programma e del successivo piano attuativo e valuta le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi attraverso l attivazione di accordi contrattuali con strutture esterne all Azienda stessa. Gli accordi contrattuali di cui al comma precedente, da stipulare con strutture pubbliche o private accreditate, sia regionali che extraregionali, hanno durata annuale e devono prevedere: la tipologia delle prestazioni da erogare, le modalità di erogazione, e il loro volume massimo; l osservanza dei vincoli di spesa individuati dall accordo stesso, nel rispetto delle tariffe e delle remunerazioni stabilite dalla Giunta regionale per le strutture regionali e di quelle stabilite dalla Regione di appartenenza per le strutture extraregionali.; le modalità di scambio delle informazioni tra Azienda e struttura esterna, nel rispetto della normativa della privacy; le modalità di effettuazione dei controlli di tipo amministrativo; le modalità di verifica circa la qualità e l appropriatezza delle prestazioni rese. Per l'affidamento di servizi socio-sanitari da parte dell'azienda U.S.L. (esclusivamente per gli appalti superiori alla soglia comunitaria) si applica la normativa regionale vigente. ARTICOLO 24 GESTIONE DEL PATRIMONIO Il patrimonio dell'azienda è costituito dall'insieme dei beni mobili ed immobili ad essa appartenenti ed iscritti nell'apposito registro inventario. L'Azienda dispone del proprio patrimonio secondo il regime della proprietà privata, fermo restando che i beni mobili ed immobili utilizzati per il perseguimento dei fini istituzionali costituiscono patrimonio indisponibile e come tali non possono essere sottratti alla loro destinazione se non nei modi stabiliti dalla normativa vigente. Gli indirizzi e i criteri operativi relativi alla gestione del patrimonio, per la quale è identificata una specifica funzione aziendale, sono definiti da un apposito regolamento aziendale. 19

21 ARTICOLO 25 SVILUPPO E GESTIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO Il sistema informativo dell'azienda è costituito dall'insieme codificato e regolato di flussi di informazioni generate dai processi aziendali, nonché da banche dati alimentate dalle applicazioni informatiche e supportate da tecnologie integrate. L'architettura del sistema informativo deve garantire la conformità delle aggregazioni di dati all'assetto delle responsabilità definito dalla normativa vigente e, in particolare, deve rendere disponibili, secondo competenza, le informazioni utili al corretto esercizio delle responsabilità gestionali e tecnico-professionali, mediante funzionalità, interrogazioni e reporting adatte allo scopo, con particolare riguardo a quanto necessario ai processi di programmazione e controllo di gestione attuati a livello aziendale e nelle singole strutture. Gli indirizzi e i criteri operativi relativi allo sviluppo e alla gestione del sistema informativo sono definiti da un apposito regolamento aziendale. ARTICOLO 26 MODALITA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COMITATO ETICO Il Comitato etico opera secondo due linee preminenti: 1. Attenzione ai problemi assistenziali, allo scopo di garantire l umanizzazione dell assistenza, nonché la tutela della dignità e della salute dei cittadini. In questo ambito, il Comitato etico è interlocutore degli operatori e dei cittadini ed esprime un parere non vincolante e non sostitutivo della responsabilità degli operatori; 2. Attenzione alla ricerca scientifica ed alla sperimentazione, allo scopo di garantire la tutela dei cittadini. Le modalità di attuazione delle sperimentazioni cliniche sono disciplinate con deliberazione del Direttore Generale sulla base della normativa vigente. ARTICOLO 27 ASCOLTO, PARTECIPAZIONE, RENDICONTAZIONE L'Azienda è consapevole del proprio ruolo di servizio pubblico e della propria appartenenza al contesto sociale, economico e culturale del 20

22 territorio valdostano. Promuove occasioni di ascolto, partecipazione e rendicontazione per contribuire all espressione di valori, bisogni e istanze, emergenti ai vari livelli di aggregazione presenti nella società, da tradurre in servizi e progetti a essi rispondenti con forme di collaborazione trasversali, basate sul modello organizzativo della rete. Tali attività sono rivolte a tutti i portatori di interesse dell Azienda: i cittadini-utenti, innanzitutto, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni del terzo settore, i dipendenti e operatori dell'azienda, le organizzazioni sindacali, i fornitori e partner economici, le associazioni dei consumatori, gli organi di informazione. L'Azienda definisce, quindi, strategie ed azioni finalizzate a: a) sviluppare canali di comunicazione che permettano un confronto diretto e immediato e il consolidamento della relazione di fiducia tra le parti b) rilevare il grado di soddisfazione e la qualità percepita dall'utenza, il rapporto tra le sue aspettative nei confronti dell Azienda e le esperienze vissute c) conoscere il punto di vista dei portatori di interessi sui risultati ottenuti rispetto agli obiettivi precedentemente individuati d) avviare il processo di revisione continua finalizzato al miglioramento della qualità e) elaborare e diffondere documenti di rendicontazione sociale, come il bilancio sociale e di genere. ARTICOLO 28 DISCIPLINA DELLA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO - QUALITA' E SICUREZZA DEL PAZIENTE L Azienda identifica tra le sue priorità quella della gestione del rischio clinico - qualità e sicurezza del paziente L'Azienda definisce e pone in attuazione processi organizzativi finalizzati allo sviluppo di un sistema aziendale strutturato sul miglioramento continuo della qualità e sulla prevenzione e gestione del rischio. Il sistema prevede la costituzione di un Dipartimento funzionale cui afferiscono rappresentanti di tutti i Dipartimenti che garantiscono una rete operativa. Il Dipartimento garantisce il coordinamento delle attività ed è supportato in particolare modo dalle Aree (ospedaliera, territoriale, prevenzione e tecnico-amministrativa) oltre che dal SITRA La Direzione Generale dell'azienda definisce strategie e politiche per lo sviluppo della gestione del rischio clinico - qualità e sicurezza del paziente, anche attraverso la definizione di specifici programmi di formazione, creando le condizioni organizzative che consentano il 21

23 concretizzarsi delle politiche per la qualità, coinvolgendo progressivamente tutti gli operatori; ARTICOLO 29 SISTEMA DELL URGENZA-EMERGENZA SANITARIA Il sistema di emergenza-urgenza viene garantito dalle strutture aziendali, in ossequio a quanto disposto dalla normativa regionale vigente. Tenuto conto, da un lato, dei principi posti dalla legislazione regionale e, dall altro, delle esigenze organizzative del sistema di emergenzaurgenza, che impongono una strutturata integrazione fra ospedale e territorio, al fine di assicurare agli utenti risposte uniformemente efficaci, si ritiene strategico interpretare l attività di emergenza territoriale come un prolungamento dell attività ospedaliera, garantendo tempestività e qualità delle prestazioni, secondo il concetto di intervento bimodale, nonché utilizzando l ospedale come centro di formazione e aggiornamento continuo del personale addetto all urgenza. ARTICOLO 30 BED MANAGEMENT La Direzione Medica di Presidio tra i suoi compiti istituzionali svolge anche la funzione di Bed management. La Direzione Medica di Presidio, nella funzione della gestione dei posti letto, deve tenere in considerazione i seguenti elementi: gestione in tempo reale e quotidiana dell occupazione dei posti letto ospedalieri, non soltanto secondo criteri oggettivi di appropriatezza, ma anche secondo coerenza clinica rispetto ai bisogni del paziente e dell organizzazione velocizzazione dei tempi della presa in carico del paziente e del suo eventuale ricovero, in collaborazione con gli specialisti reperibili valutazione della congruità fra componente elettiva e componente di urgenza dei ricoveri ospedalieri e definizione di scenari organizzativi che comprendano, in casi estremi, il blocco dei ricoveri ordinari stesura di bozze di protocolli di accettazione e di dimissione da concordare con i dipartimenti La funzione correlata al bed management consiste anche nel supporto alle aree di degenza nella ricerca di posti letto quando la stessa risulti complessa. Pertanto la Direzione Medica di Presidio coinvolta dalle aree cliniche si sostituisce alle stesse nei casi in cui alle prime sia risultato 22

24 impossibile, nei tempi e modi previsti dai protocolli aziendali, trovare un posto letto per pazienti in fase di ricovero. 23

25 ALL.A ALLEGATO ALLA BELIBERAZIONE N DEL 15/10/2012 FUNZIONIGRAMMA Strutture in staff alla Direzione Strategica S.C. Comunicazione organizzazione e gestione di tutte le attività interne ed esterne di comunicazione studio e realizzazione di piani di comunicazione studio e produzione di materiale grafico e di supporti video rapporti con gli organi di informazione realizzazione e diffusione dei trimestrali informativi Newsl e Newsl Informafamiglie relazioni con il pubblico (URP) rapporti con associazioni dei consumatori e di volontariato sportello informativo per cittadini stranieri (SISI) realizzazione di indagini di customer satisfaction realizzazione e diffusione del Bilancio sociale e di genere coordinamento dei progetti di promozione della salute afferenti alla rete HPH International network of Health Promoting Hospitals & Health Services implementazione e aggiornamento del sito tematico dell area stampa S.C. Farmacia gestione dell applicazione della convenzione con le farmacie aperte al pubblico sul territorio regionale farmacovigilanza, monitoraggio e controllo delle prescrizioni farmaceutiche gestione delle autorizzazioni all apertura, ai trasferimenti di titolarità, all organizzazione dei turni di apertura delle farmacie aperte al pubblico sul territorio regionale vigilanza sulle farmacie convenzionate, sugli esercizi commerciali autorizzati alla vendita di medicinali, sui distributori all ingrosso di medicinali consulenza sul corretto uso dei farmaci agli operatori sanitari e ai cittadini e promozione dell appropriatezza prescrittiva collaborazione con la regione per la gestione e l aggiornamento del prontuario terapeutico ospedaliero regionale predisposizione delle procedure di acquisto di medicinali e di altro materiale sanitario attività di acquisizione e fornitura di farmaci, alimenti, integratori alimentari ai reparti ospedalieri e alle strutture aziendali, ai pazienti in dimissione, alle microcomunità, al carcere, ai pazienti esterni gestione dei farmaci utilizzati nelle sperimentazioni cliniche attività di produzione di preparazioni galeniche analisi dell andamento della spesa farmaceutica regionale (territoriale e ospedaliera) e collaborazione con la regione e la direzione dell Azienda usl nell elaborazione di strategie di contenimento della stessa predisposizione e realizzazione di iniziative di documentazione e informazione sulle caratteristiche e sull uso dei farmaci promosse dalla Regione Autonoma Valle d Aosta attività di ispezione ai reparti ospedalieri sulla corretta gestione dei farmaci S.S.D. Prevenzione e Protezione individuazione e caratterizzazione delle fonti potenziali di pericolo, delle situazioni pericolose e dei rischi 24

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