RADIOLOGIA DIAGNOSTICA SRL AUTOPALPAZIONE MAMMARIA STRATEGIA PER UNA DIAGNOSI PRECOCE. dr. Onorio L. NARGI ACCREDITATA CON SSNN - AUT. N.

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1 RADIOLOGIA DIAGNOSTICA SRL ACCREDITATA CON SSNN - AUT. N. 50/07/BIS dr. Onorio L. NARGI AUTOPALPAZIONE MAMMARIA STRATEGIA PER UNA DIAGNOSI PRECOCE 1 L'APPRENDIMENTO DI UN COMPORTAMENTO DA TENERE PER "VOLERSI BENE"

2 2 L'APPRENDIMENTO DI UN COMPORTAMENTO DA TENERE PER "VOLERSI BENE" Copyright Radiologia Diagnostica Srl, Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti dell'opuscolo diradiologia Diagnostica Srl, compresi testi, documenti, loghi, immagini, grafica, la loro disposizione e i loro adattamenti sullo stesso sito sono soggetti alle leggi sulla proprietà intellettuale e protetti da copyright e da diritti d autore. Non è consentito copiare, alterare, distribuire, pubblicare o utilizzare questi contenuti senza autorizzazione scritta di Radiologia Diagnostica Srl. Dott. Onorio Leonardo Nargi Medico Chirurgo - Primario Emerito spec. in Radiologia - spec. in Radiologia Diagnostica Direttore del Dipartimento di Radiologia e Diagnostica per immagini, Primario Ospedaliero. Professore c/o Scuola di specializzazione in radiologia - Università Federico II - Napoli. realizzazione e stampa: Promova Cooperativa sociale onlus - info@promova.it

3 PRESENTAZIONE Il 1975 è l anno in cui le esperienze e le tecniche radiologiche si affinano con l obiettivo di una rapida e corretta diagnosi associata a un basso costo biologico e, allo stesso tempo, è l inizio, in Irpinia, della presa di coscienza di una necessità di istituire un percorso senologico avente come finalità la prevenzione e quindi, il debellamento del tumore al seno. In quest anno e con questo spirito, ancora oggi presente, nasce lo Studio di Radiologia Nargi & Speranza. Il tumore mammario è quello che, oggi, fa più vittime nel sesso femminile ma è anche il tumore che, meglio di molti altri, può essere diagnosticato precocemente e avere, così, prospettive di sopravvivenza e di guarigioni definitive molte alte. La prevenzione del tumore mammario inizia con l'autopalpazione. L'autopalpazione è sicuramente il primo momento della prevenzione, a cui si affiancano le metodologie diagnostiche tra cui ha una certa rilevanza, come indagine di prima istanza, la mammografia digitale CAD assistita e l'ecografia. Per aumentare la possibilità di una diagnosi precoce è stato molto utile realizzare una pubblicazione che illustra, in modo semplice, la tecnica dell'autopalpazione avvalendosi anche di disegni dimostrativi. Per soddisfare il desiderio di maggiori informazioni sono stati approfonditi gli argomenti sul profilo di rischio nel cancro della mammella e sulla prevenzione nell' impianto di protesi mammarie. La diffusione di quest'opuscolo ha lo scopo di convincere le donne ad attuare, per prime, la prevenzione con la conoscenza del proprio corpo e delle sue modifiche oltre a indicare il corretto percorso da seguire. Con questa pubblicazione si spera di poter realizzare un percorso virtuoso che sarà tanto più efficace se trova la collaborazione delle donne, delle associazioni, delle istituzioni e dei medici. Mi sembra giusto, infine, ricordare che il dott. Massimo Speranza, che recentemente ci ha lasciato, è stato il primo in Irpinia a introdurre la corretta diagnostica mammografica e che mi ha anche fortemente stimolato a completare questo mio lavoro. Ciao Massimo dr. Onorio Leonardo Nargi 3 RADIOLOGIA DIAGNOSTICA SRL ACCREDITATA CON SSN - AUT. N. 50/07/BIS Avellino - Via Carlo Del Balzo, 17 ( Piazza Kennedy ) Tel.: fax:

4 4 Autopalpazione L' autoesame Se conoscete il vostro seno, l'autoesame è quasi un gioco. Una volta al mese, preferibilmente al termine del ciclo mestruale, potete mettervi davanti allo specchio e osservare le vostre mammelle, prima con le braccia lungo i fianchi e poi a braccia alzate e mani dietro la testa: una certa differenza di dimensioni tra una mammella e l'altra è normale. Meno normali sono invece eventuali affossamenti o raggrinzimenti della pelle. Anche il capezzolo non dovrebbe avere retrazioni o sporgenze irregolari. Dopo esservi attentamente guardate, potete passare alla palpazione: meglio eseguirla in posizione supina e con una mano dietro la nuca. Con l'altra mano, a dita distese e ravvicinate, provate a palpare la mammella opposta con pressione leggera e movimento rotatorio di scorrimento della pelle sulla ghiandola sottostante. In questo modo è possibile apprezzare la superficie del tessuto ghiandolare, che si presenta finemente granulare nelle donne giovani, per diventare sempre più liscia e omogenea con il passare degli anni. Il dolore È in genere la causa principale che porta una donna a chiedere una visita specialistica. Spesso è bilaterale e correlato al ciclo mestruale, a volte è monolaterale e perdura anche dopo il ciclo o compare dopo la menopausa: in ogni caso il dolore non ha alcuna connessione con il tumore, essendo legato a cause prevalentemente funzionali. I noduli Bisogna distinguere tra nodularità diffusa e nodulo singolo. La prima è in genere legata alla conformazione ghiandolare della mammella o, dopo i 35/40 anni, alla presenza di piccole cisti: non ha quindi alcuna importanza. Il nodulo isolato costituisce, invece, un sintomo importante e richiede una visita specialistica. Non allarmatevi, però, prima del tempo perché la maggior parte dei noduli e delle alterazioni del seno sono di natura benigna. La secrezione È un sintomo frequente e quasi sempre legato a una condizione benigna. Una modesta secrezione è spesso fisiologica o legata a fenomeni infiammatori temporanei. Se invece la secrezione è continua o siero ematica può essere dovuta alla presenza di un papilloma (lesione benigna) o, raramente, di una neoplasia. In questo caso è bene ricorrere a una visita specialistica. IL COMPORTAMENTO rispetto all'età per una diagnosi precoce Dall'età di 20 a 37 anni: autopalpazione mensile della mammella, controllo clinico ogni anno, ed eventuale ecografia. Dall'eà di 38 a 40 anni: autopalpazione mensile della mammella ed esame clinico ogni anno; mammografia ogni 2 anni ed ecografia ogni anno. Dall'età di 40 anni: autopalpazione mensile esame clinico della mammella ogni anno; ecografia ogni 6 mesi e mammografia ogni anno. Le donne in menopausa possono eseguire la mammografia il primo giorno di ogni mese.

5 Cos'e' L'autopalpazione L'autopalpazione si basa su 2 attività sensoriali: la vista e il tatto È importante che l'autopalpazione sia eseguita correttamente, una volta al mese e sempre nello stesso periodo. Le donne in età fertile possono eseguirla alcuni giorni dopo il termine del ciclo mestruale (dal 7 al 9 giorno), quando la mammella è meno tesa e dolente. - Nella posizione eretta si esaminano le mammelle davanti allo specchio. - La palpazione può essere effettuata indifferentemente sia nella posizione eretta sia nella posizione supina. 5 LA VISTA: cosa osservare allo specchio in posizione eretta L'osservazione deve essere fatta davanti ad uno specchio in un luogo ben illuminato, in tre passaggi successivi: 1. con le braccia in alto o con le mani dietro la testa; 2. con le braccia appoggiate sui fianchi per valutare un'alterazione cutanea o del capezzolo; 3. con le mani che premono sulle anche per contrarre i muscoli pettorali.

6 6 Queste manovre consentono di evidenziare alterazioni di forma e di dimensioni delle mammelle, retrazioni cutanee, alterazioni di forma e di posizione del capezzolo, arrossamenti o altre irregolarità della cute. IL TATTO: come palpare in posizione supina La mammella deve essere considerata come un "bersaglio" lungo i cui cerchi avviene la palpazione. Nella palpazione è necessario impiegare i polpastrelli delle tre dita centrali (indice, medio e anulare) affiancate, e non la punta, facendole scorrere, senza sollevarle, lungo i "cerchi" della mammella e praticando una pressione prima leggera, poi più profonda. 1. Sdraiarsi con un cuscino o un asciugamano sotto la spalla destra e portare la mano destra dietro la testa. 2. Controllare con la mano sinistra tutta la mammella e il cavo ascellare destro. 3. Ripetere per la mammella controlaterale.

7 Palpare accuratamente l'intera mammella Esaminare con cura anche la regione del cavo ascellare. Comprimere il capezzolo per evidenziare l'eventuale presenza di una secrezione. Esaminare la mammella creando degli anelli concentrici che si chiudono in una spirale, partendo dai quadranti esterni, per terminare nell'area del capezzolo (seguendo i cerchi di un ipotetico bersaglio il cui centro è il capezzolo). > Esaminare la mammella con dei movimenti verticali, coprendo l'intera area; > esaminare la mammella "per quadranti", con movimenti dall'interno all'esterno e viceversa 7 AREE DA ESAMINARE Naturalmente è importante valutare l'intera mammella con la massima cura, ricordando che circa la metà dei tumori insorge nei quadranti supero-esterni, in prossimità del cavo ascellare. Circa un terzo dei tumori insorge nell'area dietro il capezzolo. È necessario comprimere il capezzolo e valutare l'eventuale secrezione di liquido, che se è chiaro è normale. Al contrario, se è giallo, verdognolo, scuro o francamente ematico è da segnalare al proprio medico curante.

8 LE ALTERAZIONI DA RICERCARE DURANTE LA GRAVIDANZA Le donne devono continuare a eseguire l'autopalpazione durante tutto il periodo della gestazione, così come è importante che in questo periodo vengano visitate dal medico specialista, preferibilmente sempre lo stesso, in maniera che sia più agevole il riscontro di eventuali, nuove alterazioni. Il fine è quello di evitare, durante la gravidanza, il ritardo diagnostico e quindi carcinomi in stadio avanzato. Anche in questo periodo è importante guardare e sentire entrambe le mammelle e il cavo ascellare. È necessario impiegare i polpastrelli delle tre dita centrali (indice, medio, anulare) e non la punta. Il tempo richiesto varia a seconda delle dimensioni delle mammelle: in linea di massima sono sufficienti minuti al mese. IL PROFILO DI RISCHIO DEL CANCRO DELLA MAMMELLA NELLE DONNE INDICATORI DEMOGRAFICI E SOCIOLOGICI Età, popolazioni occidentali ricche, classi socio - culturali agiate, migrazione in paesi ricchi in età prepubere. 8 FATTORI COSTITUZIONALI: FISIOLOGICI E RIPRODUTTIVI Famiglie ad alto rischio (rischio genetico), elevato peso alla nascita, menarca precoce, nulliparità, primigravida tardiva, mancanza di latte o allattamento breve, età alla menopausa, obesità o sovrappeso in menopausa, elevati livelli sierici di testosterone e di estradiolo e bassi livelli di SHBG (in menopausa). FATTORI AMBIENTALI Terapie ormonali sostitutive, contraccettivi orali, dieta ricca di grassi (specie in età prepubere), scarsa attività fisica, consumo di alcool, dieta povera di frutta e verdura, dieta povera di fitoestrogeni. IL RISCHIO È PERSONALIZZABILE mediante: - l'anamnesi (storia personale e familiare)

9 - valutazione clinica e della struttura della mammella (rischio più alto nei seni densi) - la ricerca di mutazioni genetiche (BRCA1, BRCA2). IL PROFILO DI RISCHIO DEL CANCRO DELLA MAMMELLA NELLE DONNE RISCHIO MEDIO (40/70 anni). Esecuzione di una mammografia ed esame clinico delle mammelle ogni anno. Ecografia ogni 6 mesi. ALTO RISCHIO Storia familiare di ca della mammella e presenza di mutazioni genetiche BRCA1, BRCA2. La comparsa di un tumore può avvenire prima dei 40 anni (in queste giovani donne i tumori possono crescere rapidamente). NOTE Nei soggetti con predisposizione genetica al cancro della mammella può riscontrarsi un'associazione con il cancro dell'ovaio che, nell' 80-90% dei casi, è dovuta a mutazioni dei geni BRCA1 e BCRA2 (BReast CAncer 1,2). La positività di queste indagini è anche espressione di una predisposizione del cancro all'ovaio. La predisposizione accertata nel cancro alla mammella non necessariamente avrà come esito l'insorgenza del tumore, pertanto la pratica dell'asportazione totale delle mammelle, oggi in grande risalto sui media, non è da praticare. PROTESI MAMMARIE Le donne con impianti protesici devono sottoporsi a controllo clinico da parte del Chirurgo Plastico che ha impiantato le protesi o comunque in un centro di chirurgia. La sigla P.I.P. (Poly Implant Prothese) indica le protesi prodotte dalla ditta francese che ha utilizzato, per il riempimento delle stesse, silicone industriale non idoneo e pericoloso per la salute. STRATEGIA da utilizzare nelle donne con impianti protesici Se clinicamente sintomatiche sono sottoposte a ecografia mammaria comprensiva del cavo ascellare e nei casi dubbi o sospetti, anche a mammorm. Se asintomatiche possono essere valutate solo con ecografia. In caso di dubbi o sospetti di rottura all'ecografia, si dovrà eseguire mammorm. Tutte le protesi impiantate devono essere sottoposte a controlli. 9

10 10 Per tutte le donne asintomatiche con impianto protesico (di qualunque tipo) si consiglia controllo RM a 10 anni dall'impianto; per donne con protesi PIP invece il controllo RM dovrebbe essere effettuato a 5 anni dall'intervento. Le donne portatrici di protesi mammarie devono comunque sottoporsi ai controlli di prevenzione secondaria per carcinoma mammario, seguendo i programmi in essere, con tecniche di imaging a seconda dell'età e del profilo di rischio. La presenza di impianto protesico, indipendentemente se impiantate per motivi estetici o ricostruttivi, non modifica i programmi di prevenzione secondaria per carcinoma mammario. METODOLOGIE DIAGNOSTICHE MAMMOGRAFIA È l'esame più importante della diagnostica senologica. La dose di radiazioni emessa dagli apparecchi mammografici più avanzati è minima e non causa alcun disturbo, anche ripetendo l'esame. La dose somministrata in mammografia è di 1-2 milligray corrispondente a un rischio pressocchè inesistente. Per contro i benefici connessi sono enormi, considerando la possibile diagnosi di carcinoma duttale in situ, guaribile al 100% con appropriata terapia Il Gold Standard, quindi, è la Mammografia Digitale con CAD che essendo associata a dispositivi di lettura su Monitors e a Sistemi informatici rende più agevole e precisa la diagnosi.

11 L'età per fare la prima mammografia in assenza di sintomi e a scopo precauzionale varia dai 35 ai 40 anni, mentre nelle ragazze giovani deve essere eseguita in presenza di un'alterazione sospetta. La mammografia è meno efficace nelle giovanissime, per la densità del tessuto ghiandolare, che limita il potere di risoluzione della metodica, riducendo il contrasto tra tessuto normale e patologico. Ecco perché nelle donne giovani è preferibile utilizzare l'ecografia. METODOLOGIE DIAGNOSTICHE Le diverse metodologie diagnostiche utilizzate nello studio della mammella sono tutte inserite in un protocollo che tiene conto delle varie caratteristiche anamnestiche e anatomiche delle donne sottoposte a indagini avendo come scopo: - La ripetività dell'esame - Il basso costo biologico ed economico - L'affidabilità - La specificità Quindi non esiste un'indagine migliore di un'altra, ma una più adatta di un'altra per lo studio di una determinata patologia e non sempre è la più costosa. Indagini diagnostiche - Mammografia digitale con Cad - Ecografia - MammoRM - PET (Tomografia a emissione positronica) - Citologia / prelievo istologico eco-guidato e/o mammografico stereotassico. - Ricerca dei geni BRCA1, BRCA2 nei soggetti ad alto rischio. 11

12 I Servizi della RADIOLOGIA DIAGNOSTICA srl 12 Mammografia Digitale con C.A.D. Ecografia Secondo scala dei grigi e in powercolor doppler - Tiroide e paratiroidi - Mammaria - Endocavitaria (transrettale e transvaginale) - Organi addominali e pelvici - Muscolo scheletrica M.O.C. DEXA - Lombare - Anca - Total body - Composizione corporea Radiologia generale digitale Radiologia ortodontica digitale - Ortopantomografia - Telecranio - Stratigrafia funzionale ATM - Dentascan TAC Volumetrica Multislice con e senza mezzo di contrasto - Angio TC - Colonscopia virtuale - Broncoscopia Virtuale - TAC cranio, collo, torace - Cranio, collo, torace -mediastino - Addome apparato urinario (Uro TC) - Apparato scheletrico R.M. Articolare - Gomito, polso, mano - Ginocchio, caviglia, piede Orari mattina - lun - sab dalle 08:00 alle 13:30 pomeriggio - lun - ven dalle 14:30 alle 17:00

13 Immagini TAC Multistrato in 3D Visione Cuore Aorta Vasi del collo 13 Colonscopia Virtuale Torace Addome Colonscopia Virtuale Arco Aortico Stent

14 LA COLONSCOPIA VIRTUALE È una tecnica di studio non invasiva che consente di studiare il colon dal suo interno, in modo simile alla colonscopia convenzionale, ma senza l uso di alcuna sonda endoscopica. È in grado di studiare tutto il colon e le sue patologie, individuandone precocemente le cause (colite, polipi, diverticoli, neoplasie), senza rischi e controindicazioni. E' una metodica accurata, sicura e ben tollerata, oggi ufficialmente accettata quale test per la prevenzione del cancro del colon-retto. 14 I dati acquisiti con la TAC sono elaborati da potenti software che consentono al Radiologo di "navigare" virtualmente all interno del lume del colon per identificare le differenti patologie. Nell analisi delle immagini, un altro vantaggio della Colonscopia Virtuale è la possibilità di osservare gli altri organi al di fuori del colon, potendo individuare precocemente altre possibili malattie potenzialmente letali. A scopo preventivo (screening): per i soggetti, maschi e femmine, di età oltre i 50 anni senza familiarità per cancro del colon. A scopo diagnostico per: - prevenzione del cancro colon rettale - completa sostituzione del clisma opaco - in casi di colonscopia ottica incompleta nei pazienti anziani o defedati.

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16 RADIOLOGIA DIAGNOSTICA SRL ACCREDITATA CON SSNN - AUT. N. 50/07/BIS Avellino - Via Carlo Del Balzo, 17 ( Piazza Kennedy ) radiologiaavellino@libero.it - radiologia@pec.it Tel.: fax:

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