Università degli Studi di Cassino Facoltà di Ingegneria. Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche. G.02 Requisiti Normativi

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1 Facoltà di Ingegneria Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche G.02 Requisiti Normativi

2 Qualità: Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti. def. da UNI EN ISO 9000:2000 Requisito: esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente.

3 SICUREZZA Safety Security AMBIENTE Sviluppo sostenibile Evitare danni alle persone Evitare danni all azienda Sviluppo che garantisce i bisogni del presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future QUALITÀ Sistema di Gestione Sistema per guidare e tenere sotto controllo un organizzazione

4 AMBIENTE SICUREZZA QUALITÀ HACCP Analisi del sito ed effetti ambientali Manuale Valutazione dei Rischi Manuale della Qualità Registrazioni della Qualità Valutazione dei rischi e individuazione dei punti critici Politica Ambientale Riduzione dei rischi Politica per la Qualità Piani di Autocontrollo Azione Preventiva Programma Ambientale Programma della Sicurezza Pianificazione della Qualità Programma dei controlli - CCP Formazione e comunicazione Formazione ed informazione Formazione ed addestramento Formazione ed addestramento Procedure ed istruzioni operative Istruzioni per l uso di attrezzature di lavoro e di sostanze Procedure del Sistema Qualità e controllo del processo Diagrammi di flusso e Buone pratiche di lavorazione Comunicazioni interne e verifiche ispettive Riunioni periodiche sulla sicurezza Riesame e verifiche ispettive Monitoraggio e verifica Riesame del Sistema di Gestione Aggiornamento della valutazione dei rischi Riesame della Direzione Riesame del Processo produttivo Rappresentante della Direzione Responsabile Servizio Prevenzione e Prot. Responsabile della Qualità Responsabile della Produzione

5 Riferibilità: proprietà del risultato di una misurazione consistente nel poterlo riferire a campioni appropriati, generalmente nazionali od internazionali, attraverso una catena ininterrotta di confronti, tutti con incertezza dichiarata. [VIM, 6.10] CIPM campioni e definizioni NIST Campioni nazionali IMGC, IEN, INMRI Campioni nazionali NPL Campioni nazionali... Campioni nazionali Centro SIT tarature Centro SIT tarature Centro SIT tarature Laboratorio misure Laboratorio misure Industria misure Industria misure

6 Piramide della riferibilità Confronti chiave Confronti SIT Tarature Convenzione del Metro Istituti Metrologici Primari Laboratori taratura accreditati Imprese e Utilizzatori finali CGPM, CIPM, BIPM INRIM, INMRI-ENEA, ricerca metrologica, campioni nazionali, confronti internazionali e MRA SIT, campioni riferiti ai campioni nazionali - SNT, Legge 273/91 campioni industriali tarati uso di strumenti di misura tarati

7 Riferibilita' delle misure Istituti Metrologici Primari INRIM (IMGC+IEN) - ENEA Centri di Taratura SIT Azienda A Campioni di riferimento Strumenti di misura

8 Istituti Metrologici Primari IMGC-IEN-ENEA Centri di Taratura SIT Azienda A Azienda B Campioni di riferimento Campioni di riferimento Strumenti di misura Strumenti di misura

9 Catena della Riferibilità IMP Ispezioni periodiche EA Accert. Sperim. SIT Riferibilità interna SIT Centri SIT Campioni Nazionali Accreditamento Certificati SIT Utenti Utenze interne Taratura di campioni di lavoro

10 IL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO EUROPEO EA (European Accreditation) NAMAS (Gran Bretagna) SIT (servizio italiano di taratura) SINAL (sistema naz. accr. Lab.) SINCERT (sist.naz. certificazione) COFRAC (Francia) DKD / DAR (Germania) ENAC (Spagna)

11 Il Sistema Qualità Italia

12 Il Sistema Qualità ITALIA SIT Esperti di Sistema + Esperti Metrologici Analisi documenti Visite ispettive Confronti sperimentali interlaboratorio LABORATORI di TARATURA Emissione Certificati di Taratura Con garanzia della riferibilitá in conformità ISO SINAL Esperti di Sistema + Esperti di Prove Analisi documenti Visite ispettive LABORATORI di PROVA Emissione Rapporti di Prova in conformità ISO SINCERT Esperti di Sistema + Esperti Qualitá Analisi documenti Visite ispettive ENTI CERTIFICAZIONE Sisemi di Qualità aziendali Emissione Certificati su Sistemi Qualità in conformità ISO 9001

13 Il Sistema Nazionale di Taratura Comitato Centrale Metrico MAP MIUR Istituti Metrologici Primari IMGC-CNR IEN INMRI-ENEA Strutture di accreditamento SIT-IMGC SIT-IEN SIT-ENEA EA Comitato SIT SIT Segreteria Centrale Centri di taratura SIT Utenti Centri di ricerca Laboratori di prova settori industriali Settori dei servizi

14 ISO ISO 17025

15 Mutuo riconoscimento dei laboratori

16 Differenza tra accreditamento e certificazione di un Laboratorio Diversamente dalla certificazione ISO 9001, l accreditamento impiega criteri e procedure specificatamente sviluppate per determinare la competenza tecnica. Mentre la certificazione ISO 9001 dimostra la conformità ai requisiti della norma, l accreditamento dimostra competenze tecniche specifiche. EA Brochure (2003)

17 Grandezze fondamentali SI e loro unità Grandezza fond. Nome Simbolo lunghezza metro m massa kilogrammo kg tempo secondo s corrente elettrica ampere A temperatura termodinamica kelvin K quantità di sostanza mole mol intensità luminosa candela cd

18 Lunghezza: metro (m) Il metro è la lunghezza del tragitto compiuto dalla luce nel vuoto in un intervallo di 1/ di secondo. La velocità della luce nel vuoto è per definizione: c 0 = m s -1 Il campione nazionale è realizzato presso l IMGC-CNR mediante laser elio-neon stabilizzati per riferimento a transizioni della molecola dello iodio. Il valore della lunghezza d onda (l = 632, nm) è ricavato da una misura di frequenza rispetto al campione di tempo in base alla relazione l=c 0 /f, con un incertezza tipo relativa di 2,

19 Massa: kilogrammo (kg) Il kilogrammo è l unità di massa; esso è uguale alla massa del prototipo Internazionale. Nota: Il prototipo è costituito da un cilindro di platino-iridio di altezza uguale al diametro conservato presso il BIPM. Per motivi di stabilità a lungo termine è auspicabile un prossimo collegamento dell unità di massa con le costanti fondamentali e atomiche. Il campione nazionale è la copia n. 62 del prototipo internazionale conservato presso l IMGC, con il suo testimone n. 76. Presso il Ministero Attività Produttive esistono anche le copie n. 5 e n. 19 denominate rispettivamente Prototipo nazionale del primo e del secondo ordine, impiegati in metrologia legale.

20 Tempo: secondo (s) Il secondo è la durata di periodi della radiazione corrispondente alla transizione tra i due livelli iperfini dello stato fondamentale dell atomo di cesio 133. La scala di tempo nazionale è derivata presso l IEN da un insieme di orologi atomici al cesio indipendenti ed è controllata via satellite con le scale tempo degli altri Paesi. Essa è mantenuta entro 100 ns rispetto al riferimento internazionale UTC (Unified Time Coordinated). L unità di tempo è realizzata presso l IEN con una incertezza tipo relativa di

21 Corrente elettrica: ampere (A) L ampere è quella corrente costante che, mantenuta in due conduttori paralleli, di lunghezza infinita, di sezione circolare trascurabile e posti nel vuoto alla distanza di un metro l uno dall altro, eserciterebbe tra i due conduttori la forza di newton per ogni metro di lunghezza. Questa definizione fissa la permeabilità magnetica nel vuoto al valore 0 = H m -1. L unità di corrente è derivata presso lo IEN dal campione nazionale di corrente elettrica (schiera di giunzioni Josephson) e di resistenza elettrica (dispositivo per l effetto Hall quantistico). La derivazione avviene secondo la relazione I U/R tra la corrente elettrica I, la tensione U che essa produce attraversando una resistenza R e la stessa resistenza. L incertezza tipo relativa è di

22 Temperatura termodinamica: kelvin (K) Il kelvin è la frazione 1/273,16 della temperatura termodinamica del punto triplo dell acqua. Nota: la temperatura termodinamica oltre che in kelvin (K), può essere espressa nellaunità grado Celsius ( C). La relazione tra la temperatura espressa in C (simbolo t) e la temperatura in kelvin (simbolo T) è: t / C = T / K 273,15 Il punto triplo dell acqua è realizzato all IMGC con una incertezza tipo relativa di La Scala di Temperatura Internazionale del 1990 (STI 90) che definisce sia le Temperature Internazionali kelvin, simbolo T 90, che le Temperature Internazionali Celsius, simbolo t 90, è realizzata nell intervallo da 25 K a 3000 K utilizzando 12 punti fissi e due tipi di termometri campione, a resistenza elettrica di platino tra 25 K e 1235 K ed a radiazione tra 1235 K e 3000 K.

23 Quantità di sostanza: mole (mol) La mole è la quantità di sostanza di un sistema che contiene tante entità elementari quanti sono gli atomi contenuti in 0,012 kg di carbonio 12. Quando si usa la mole, le entità elementari devono essere specificate, e possono essere atomi, molecole, ioni, elettroni, altre particelle o gruppi di particelle. Nota: è inteso che in questa definizione si fa riferimento ad atomi di carbonio 12 non legati, a riposo e nello stato fondamentale. Il numero di entità fondamentali contenuti in una mole corrisponde alla costante di Avogadro che è stata determinata anche presso l IMGC da misure di massa volumica e di costante reticolare (interferometria a raggi X) su monocristalli di silicio molto puro. La costante di Avogadro, N A = 6, mol -1 è nota con incertezza tipo relativa di 7, (CODATA 1998).

24 Intensità luminosa: candela (cd) La candela è l intensità luminosa, in una data direzione, di una sorgente che emette una radiazione monocromatica di frequenza hertz e la cui intensità energetica in quella direzione è pari a 1/683 watt allo steradiante. L unità di intensità luminosa è realizzata presso l IEN per derivazione dal campione nazionale di tensione elettrica e di resistenza elettrica mediante un radiometro assoluto; essa è conservata mediante un gruppo di lampade di corrente costante. L incertezza tipo relativa è di per intensità luminosa da 100 a 500 cd.

25 Unità derivate del Sistema Internazionale

26 Multipli e Sottomultipli

27 Alcune Regole del SI punto a mezz altezza o di uno spazio per indicare unità derivate ottenute dal prodotto di altre unità (es. N. m o N m) barra obliqua, orizzontale o esponenti negativi per indicare unità derivate ottenute dal rapporto di altre unità (es. m/s o m. s-1); forme esponenziali per indicare unità derivate ottenute dal rapporto o dal prodotto di altre unità ogni volta che possano generarsi ambiguità (es. m. s-1. A-1 non m/s. A) spazio tra numero e unità; nessuno spazio tra prefisso e simbolo della unità; non utilizzare simboli composti di più prefissi (es. 1 nm, e non 1 mmm); scrittura per esteso dei prefissi e dei simboli, quando questi non sono accompagnati dal valore numerico, risultato di una misura; iniziale minuscola per le unità caratterizzate da un nome proprio (es. joule, watt, ecc.) iniziale maiuscola quando di tali unità si adotti il simbolo (es. J, W, ecc.); uso fattore moltiplicativo più opportuno, al fine di ridurre il numero delle cifre significative (es mm e non m); uso del plurale per le sole unità fondamentali SI: metro, secondo, grammo, candela, radiante, streradiante e relativi multipli.

28 ISO 9001:2000 Approccio per processi gli elementi in ingresso (input) sono informazioni, dati, materia prima e oggetti che provengono da altri processi oppure direttamente dai clienti; gli elementi in uscita (output) sono i risultati (obiettivi) del processo in oggetto; i vincoli sono le procedure, le istruzioni i requisiti, le norme e leggi, sulla base dei quali il processo si deve svolgere; le risorse sono le persone e gli strumenti (infrastrutture ed attrezzature incluse) utilizzati nel processo.

29 L approccio per processi si dimostra particolarmente efficace ed utile per i seguenti motivi: ha una valenza generale, è applicabile a tutti i contesti di business ed anche alle situazioni non guidate dal profitto (es. associazioni di volontariato, ecc.); consente di ragionare in logica cliente-fornitore e pertanto stimola la trasmissione degli obiettivi dei cliente finale fin dentro l'organizzazione; permette di identificare schematicamente tutte le attività che portano alla consegna del prodotto/servizio e le relazioni logiche che le legano; consente di replicare a tutte le attività aziendali le logiche del controllo del processo (un processo è adeguatamente sotto controllo quando le sue prestazioni sono conformi agli obiettivi ) basate sulla identificazione e sul controllo delle caratteristiche di processo che maggiormente influenzano i risultati (indicatori).

30 Come conseguenza di quanto descritto l approccio per processi premia: l efficacia (risultati), in quanto spinge ad identificare il valore del prodotto per il cliente (interno o esterno) ed a concentrare gli sforzi verso la massimizzazione di tale valore; l efficienza (costi e benefici) in quanto spinge a ricercare le fasi/attività che non aggiungono valore o ne tolgono - al prodotto e a correggerle e/o ad eliminarle.

31 Do Check Plan Act Il Ciclo Plan-Do-Check-Act Plan Do Check Act stabilire gli obiettivi ed i processi necessari per fornire risultati conformi ai requisiti del cliente ed alle politiche del laboratorio; dare attuazione ai processi; monitorare e misurare i processi ed i prodotti a fronte delle politiche, degli obiettivi e dei requisiti relativi ai prodotti e riportarne i risultati; adottare azioni per migliorare in modo continuo le prestazioni dei processi.

32

33 Specifiche del servizio Clienti Progettazione del processo Piano di servizio Processo di marketing Plan Specifiche di erogazione del servizio Specifiche del servizio DIREZIONE Act Laboratori di Prova Processo di erogazione del servizio Valutazione da parte dell'organizzazione Analisi e miglioramento delle prestazioni del servizio Enti di Normazione Do Risultati del servizio Check Valutazione della soddisfazione del cliente Enti di accreditamento

34 Il Ciclo PDCA in un Laboratorio Responsabilità della Direzione Gestione delle risorse Analisi e miglioramento Soddisfazione Esigenze e aspettative delle parti INPUT PROCESSO PRINCIPALE OUTPUT delle parti interessate Clienti Dipendenti interessate CAMPIONI DATO ANALITICO Proprietari Fornitori Associazioni

35 Processo di misura Metodo di misura Grandezze di influenza Utilizzatore Misurando Ingresso Catena di misura Uscita Risultato : misura Apparecchiature ausiliarie, SW Calibrazione/ correzione

36 ISO 10012:2004 Processo di misura Richieste di misura del cliente Input Clausola 6 Risorsa manageriale 8.4 Miglioramento Clausola 5 Responsabilità manageriale (funzione metrologica) Clausola 7 Conferma metrologica e realizzazione del processo di misura 7.1 Conferma metrologica Clausola 8 Miglioramento ed analisi del sistema di misura manageriale 7.2 Processo di misura Soddisfazione del cliente Output Risultati misure

37 DOCUMENTAZIONE DI UN LABORATORIO Manuale della Qualità Procedure di Sistema Procedure Operative Metodi di Prova Registrazioni della Qualità (incluso il SW) Definisce approccio e responsabilità Definiscono cosa, quando, chi Definiscono come Dimostrano il funzionamento del sistema

38 MANUALE DELLA QUALITÀ (ISO 17025:2005) è il Documento che descrive il sistema di gestione per la qualità di un organizzazione (UNI EN ISO 9000:2000). Esso contiene almeno la descrizione di: politica per la qualità organigramma del laboratorio compiti e le responsabilità del personale attività operative e funzionali procedure attuative del SGQ procedure relative ai metodi di prova prove valutative, all uso di C.R. e M.R. informazioni di ritorno (clienti e fornitori) modalità per la gestione delle N.C., A.C. e A.P. criteri per la verifica dell adeguatezza

39 PROCEDURE (tecniche e gestionali) scopo e campo di applicazione responsabilità descrizione di cosa viene fatto descrizione di come viene fatto apparecchiature, materiali o documenti modalità di controllo e registrazione delle attività

40 Approccio per processi: la misura ed i suoi sottoprocessi PROGETTARE LA MISURA (Experimental design) Analisi delle specifiche del cliente - Individuare i processi (le misure) critiche Individuare le tolleranze da monitorare - Scegliere le APMC e il metodo di misura - Stimare l incertezza di misura ESEGUIRE LA MISURA Gestire la strumentazione (identificazione, conferma metrologica, ecc.) Gestire il monitoraggio e la misurazione - Gestire le risorse connesse (personale, ambiente, apparecchiature ausiliarie) INTERPRETARE LA MISURA Analizzare i dati - Gestire la documentazione e le registrazioni - Azioni correttive e preventive Riesame - Miglioramento continuo

41 Concetti base della qualità per i processi di misurazione Conferma metrologica (3.10.3) Insieme di operazioni richieste per assicurare la conformità dell apparecchiatura per misurazione ai requisiti relativi al suo previsto uso Processo di misurazione (3.10.2) Insieme di operazioni per determinare il valore di una quantità Sistema di controllo della misurazione (3.10.1) insieme di elementi correlati o interagenti per ottenere la conferma metrologica e tenere sotto controllo con continuità i processi di misurazione Funzione metrologica (3.10.6) Funzione con responsabilità organizzativa per l impostazione ed attuazione del sistema di controllo della misurazione Apparecchiatura per misurazione (3.10.4) Strumento per misurazione, software, campioni di misura, materiali di riferimento o apparecchiatura ausiliaria o loro combinazioni necessarie per effettuare un processo di misurazione Caratteristica metrologica (3.10.5) Caratteristica distintiva che può influenzare i risultati della misurazione

42 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 3. TERMINI E DEFINIZIONI 4. SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4.1 Requisiti Generali 4.2 Requisiti di documentazione 5. RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE 5.1 Impegni della Direzione 5.2 Attenzione al Cliente 5.3 Politica per la Qualità 5.4 Pianificazione 5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione 5.6 Riesame da parte della Direzione 6. GESTIONE DELLE RISORSE 6.1 Messa a disposizione delle risorse 6.2 Risorse umane 6.3 Infrastruttura 6.4 Ambiente di lavoro 7. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto 7.2 Processi relativi al Cliente 7.3 Progettazione e sviluppo 7.4 Approvvigionament 7.5 Produzione e d erogazione dei servizi 7.6 Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e misurazione 8. MISURE, ANALISI E MIGLIORAMENTO 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e misure Soddisfazione del cliente Verifiche ispettive interne Monitoraggio e misure di processo Monitoraggio e misure di prodotto 8.3 Tenuta sotto controllo dei prodotti non conformi 8.4 Analisi dei dati 8.5 Miglioramento Miglioramento continuo Azioni correttive Azioni preventive

43 Gli otto principi della Qualità Organizzazione orientata al cliente Leadership Coinvolgimento del personale Approccio basato sui processi Approccio sistemico alla gestione (identificare, comprendere, gestire processi interconnessi) Miglioramento continuativo Decisioni basate su dati di fatto Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori

44 Punto 7.6 Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e di misurazione L organizzazione deve individuare i monitoraggi e le misurazioni che vanno effettuati nonché i dispositivi di monitoraggio e di misurazione necessari a fornire evidenza della conformità dei prodotti ai requisiti determinati (vedere 7.2.1). L organizzazione deve attivare processi per assicurare che i monitoraggi e misurazioni possano essere e siano eseguiti in modo coerente con i requisiti di monitoraggio e di misurazione. Dove sia necessario assicurare risultati validi, le apparecchiature di misurazione devono: a) essere tarate o verificate ad intervalli specificati o prima della loro utilizzazione, a fronte di campioni riferibili a campioni internazionali o nazionali; qualora tali campioni non esistano, devono essere registrati i criteri adottati per la taratura o la verifica, b) essere regolate o regolate di nuovo, quando necessario; c) essere identificate per consentire di conoscere il loro stato di taratura;

45 Punto 7.6 Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e di misurazione d) essere protette contro regolazioni che potrebbero invalidare i risultati delle misurazioni; e) essere protette da danneggiamenti e deterioramenti durante la movimentazione, la manutenzione e l immagazzinamento. Inoltre, l organizzazione deve valutare e registrare la validità di precedenti risultati qualora si rilevi che l apparecchiatura non è conforme ai requisiti. L organizzazione deve adottare azioni appropriate per le apparecchiature ed i prodotti coinvolti. Le Registrazioni dei risultati delle tarature e delle verifiche devono essere conservate (vedere 4.2.4). Quando per monitorare e misurare specifici requisiti viene utilizzato un software, deve essere confermata la sua adeguatezza a funzionare per le previste applicazioni. Questa conferma deve precedere l utilizzazione e, quando necessario, va ripetuta. Nota: Vedere ISO 10012

46 punto 8. Misurazioni Analisi e Miglioramento 8.1 Generalità L organizzazione deve pianificare ed attuare i processi di monitoraggio, di misurazione, di analisi e di miglioramento necessari a: a) dimostrare la conformità dei prodotti; b) assicurare la conformità del sistema di gestione per la qualità c) migliorare in modo continuo l efficacia del sistema di gestione per la qualità Questo deve comprendere l individuazione dei metodi applicabili, incluse le tecniche statistiche e l estensione della loro utilizzazione

47 punto 8.2 Monitoraggio e misurazioni Monitoraggio e misure di processo Il paragrafo è chiaramente distinto dal successivo (monitoraggio e misure di prodotto). La Norma richiede che, ancor prima di ottenere i prodotti (risultato dei processi), l Organizzazione adotti metodi per dimostrare la capacità dei processi del SGQ di ottenere i risultati pianificati. Per monitorare e misurare i processi occorre: - individuare le variabili di processo significative; - definire i valori, ove applicabili, e/o le condizioni di riferimento ed i criteri di accettazione; - definire e realizzare il sistema di controllo.

48 punto 8.2 Monitoraggio e misurazioni Evidenze oggettive: L Organizzazione, dovrà fornire evidenza, soprattutto, ma non solo, per i processi principali (con particolare riguardo a quelli produttivi) di: - avere individuato le variabili che influenzano il processo; - avere definito i valori di riferimento, ove applicabili, e/o le condizioni per lo svolgimento del processo e le tolleranze ammesse; - tenere sotto controllo tali valori e/o condizioni; - intervenire quando tali valori e/o condizioni subiscono degli scostamenti rispetto al previsto o si presentino altre condizioni ritenute indesiderabili.

49 Per potere correttamente progettare, eseguire, verificare ed interpretare una misura è indispensabile definire correttamente le specifica a (requisiti) cui essa deve rispondere. I requisiti stabiliti direttamente dal cliente sono evidentemente quelli di più semplice valutazione e generalmente anche quelli più severamente controllati in quanto coinvolgono documenti contrattuali. a) Requisiti di prodotto geometrici, meccanici, chimici, elettrici, estetici e di integrità, funzionali, di sicurezza b) Requisiti di processo efficacia, efficienza, parametri ambientali, ergonomici e di sicurezza

50 Nell ottica del miglioramento continuo l esecuzione di una misura non può essere interpretata come un processo indipendente, ma come una fase di un processo complesso in cui su un particolare prodotto/processo/servizio viene: plan) do) check) act) definita una specifica e progettata una misura eseguita e gestita una misura verificata la conformità del prodotto/processo/servizio analizzata la misura ed identificata la causa di eventuale non conformità per migliorare la qualità del prodotto/processo/servizio Si possono pertanto identificare i seguenti aspetti cardine del processo di misura: - identificare i parametri da analizzare; - scegliere le tecniche di controllo da utilizzare; - individuare i più opportuni intervalli di osservazione; - individuare i limiti di controllo per ognuno dei parametri; - definire le strategie e le procedure da applicare in caso di dati anomali.

51 ISO 10012:2004 Processo di misura Richieste di misura del cliente Input Clausola 6 Risorsa manageriale 8.4 Miglioramento Clausola 5 Responsabilità manageriale (funzione metrologica) Clausola 7 Conferma metrologica e realizzazione del processo di misura 7.1 Conferma metrologica Clausola 8 Miglioramento ed analisi del sistema di misura manageriale 7.2 Processo di misura Soddisfazione del cliente Output Risultati misure

52 Compatibilità delle Misure. Si definiscono compatibili tra loro solo le misure di un medesimo misurando effettuate in stati diversi che presentino almeno un elemento della propria fascia di valore in comune. La compatibilità tra due misure diverse consente di: a) stabilire se i risultati di differenti metodologie di misura (con assegnate incertezze) sono corretti b) confrontare in modo quantitativo prodotti di diversi fornitori, valutare (e validare) i risultati di differenti laboratori e differenti operatori.

53 Errore normalizzato Per valutare la compatibilità tra due misure, a seguito di accertamento sperimentale, si considera l errore normalizzato (indice di compatibilità): Affinché le misure siano compatibili i valori assoluti di En devono essere inferiori ad 1 E n X U a1 2 a1 -X a2 U 2 a2

54 La definizione dei requisiti metrologici e la conseguente scelta della strumentazione si basa su diversi fattori. I più importanti, indicati dalla ISO 10012:2004, sono: - massimo errore ammissibile - incertezza ammissibile - campo di misura - stabilità - risoluzione - condizioni di installazione - condizioni ambientali - abilità dell operatore

55 E = X - X rv < MPE E = X X rv < MPE U con U<1/3 MPE L allestimento di una catena metrologica prevede come primo passo l identificazione di un campione di riferimento (non necessariamente in dotazione all azienda), con incertezza inferiore a quella dello strumento da tarare; il rapporto (incertezza del campione)/(incertezza dello strumento da tarare), conosciuto anche come TUR (Test Uncertainty Ratio), dovrebbe essere, secondo la ISO 10012, di almeno un terzo o preferibilmente un decimo.

56 Identificazione della Strumentazione Lo stato di conferma delle apparecchiature deve essere sempre chiaramente individuato in modo da permettere un immediata verifica che le apparecchiature in uso siano validamente confermate (tarate o verificate). E inoltre opportuno, ove possibile, che sia evidenziata la data di scadenza della conferma e le eventuali limitazioni d uso e quelle per le quali non è previsto un piano di conferma e/o di manutenzione Frequenza delle tarature Viene definita dall organizzazione in funzione di: tipo di apparecchio; eventuali raccomandazioni del costruttore; informazioni storiche di tendenza (documentazione); frequenza e severità delle condizioni di impiego; tendenza all usura e deriva; frequenza confronti con altri apparecchi; condizioni ambientali; accuratezza desiderata; importanza delle conseguenze derivanti da misure errate.

57 Condizioni ambientali Ove le condizioni ambientali possono influire significativamente sulla taratura delle apparecchiature o sulle misure vanno presi adeguati provvedimenti quali: - creazione di ambienti a condizioni controllate; - individuazione ed utilizzo di fattori di compensazione che tengano conto della differenza di condizioni ambientali tra il luogo di taratura e quello di utilizzazione. I parametri da tenere sotto controllo sono ad esempio temperatura, umidità, vibrazioni, polverosità, pulizia, interferenza elettromagnetica. In linea di massima quando non sono richiesti valori bassi di incertezza (maggior parte delle realtà industriali), è sufficiente assicurare variazioni di temperatura nel campo C e dell umidità nel campo 25-75% prevedendo requisiti più restrittivi secondo particolari esigenze. Per misure accurate o attività di taratura le condizioni ambientali dovrebbero invece corrispondere almeno al clima interno condizionato 23 C e 50%, tolleranza ampia (23 ± 2 C e 50 ± 10%), con eventuali ulteriori limitazioni per attività di certificazione.

58 La Conferma Metrologica Può essere definita come l insieme di operazioni richieste per garantire che un apparecchiatura per misurazione sia conforme ai requisiti per l utilizzo previsto. la conferma metrologica comprende quindi generalmente sia la taratura che la verifica, ovvero ogni regolazione o riparazione necessaria e nuova taratura, il confronto con i requisiti metrologici per l utilizzo previsto dell apparecchiatura, come pure ogni sigillatura, protezione, regolazione ed identificazione. la conferma metrologica non può essere considerata completa se non dal momento in cui è stata dimostrata e documentata l idoneità per l utilizzo previsto dell apparecchiatura per misurazione. I requisiti di utilizzo comprendono il campo di misura, risoluzione, massimo errore ammesso, è opportuno effettuare operazioni di conferma metrologica frequenti su campioni di taratura e strumenti viaggianti (pesi campione, fornetti di taratura TC, )

59 La Riferibilità delle Misure E la proprietà del risultato di una misurazione consistente nel poterlo riferire a campioni appropriati, generalmente nazionali od internazionali, attraverso una catena ininterrotta di confronti, tutti con incertezza dichiarata. [VIM, 6.10]. La riferibilità è quindi la proprietà del risultato di una misura che consente di rendere confrontabili due diverse misure effettuate mediante diversi strumenti di misura. Il modo certo per produrre misure confrontabili con altre è quello di utilizzare unicamente strumenti tarati da laboratori di taratura accreditati dagli Organismi di accreditamento dei vari paesi facenti parte dell EA (European Cooperation for Accreditation). Due strumenti producono misure riferibili, entro la loro incertezza, a campioni di misura riconosciuti ufficialmente. In altre parole uno strumento si dice riferibile quando può essere riferito a campioni nazionali o internazionali attraverso una catena ininterrotta di confronti.

60 I punti focali del processo di misurazione sono campioni, incertezza, ambiente, riferibilità, procedure, personale, strumentazione, organizzazione Dall incertezza alla riferibilità Affinché misure di uno stesso misurando siano raffrontabili tra loro è indispensabile che le rispettive incertezze siano state valutate ed espresse rigorosamente adottando gli stessi criteri e metodi (GUM, UNI CEI ENV 13005, EA-4/02, SIT Doc-519) e che esista l unicità del riferimento, da cui la definizione riferibilità. L unicità del riferimento è costituita dal Sistema Internazionale (SI).

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