la Voce dell Apicoltore
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- Maddalena Salvadori
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1 Giugno Luglio 2017
2 Notiziario ARAL Top news giugno-luglio 2017 ARAL Associazione regionale Apicoltori Lazio Sede operativa: Via Albidona, Roma CF P. IVA C. C. Postale /N contatti Per la corrispondenza: Via di Tor Vergata Roma Tel. 06/ Cell ; Cell Sito web - Editore ARAL Associazione regionale Apicoltori Lazio
3 Se un ape si posa su un bottone di rosa Un articolo scritto e pubblicato da Damiano Lucia su Campagna Amica nel 1999 dove presenta un quadro dell apicoltura italiana con sfumature diverse tra amatoriali, professionisti e nomadisti, ma sempre di attualità per una attività che definisce arte. Accenna all alto costo del miele di corbezzolo, ma riferendoci ai tempi attuali occorre far rilevare lche a forte diminuzione di nettare e le difficoltà provocate dall avvelenamento della terra non sono un segnale positivo per la nostra apicoltura. Lucia Damiano, giornalista pubblicista, autore de Lo sviluppo del turismo rurale nel Lazio, premio Europeo per l Agricoltura, collabora con Famiglia Cristiana, Agrisole, Terra e Sole, Vita in Campagna ecc. Nell articolo definisce che per lavoro o per passione, gli italiani che si dedicano all apicoltura sono in costante aumento. Sono sopratutto giovani che frequentano corsi di formazione per coltivare al meglio questa affascinante e faticosa arte. E nel nostro paese si mangia più miele. Francesco Coarelli E comparsa sulla terra circa 20 milioni di anni fa. Ben prima quindi dell uomo, che di anni ne ha poco più di un milione. E subito ha imparato a ricavare miele dai fiori. E l ape che impropriamente chiamiamo domestica. L Apis mellifera ligustica che alleviamo nelle cassette di legno, le cosiddette arnie, così frequenti da incontrare nelle nostre campagne.
4 Perché in Italia siamo i più bravi al mondo a produrre miele. Tanto che api italiane si ritrovano un pò ovunque, soprattutto negli USa, dove la nostra razza è universalmente riconosciuta la più docile e la pù produttiva. Da qualche anno il numero di apicoltori nella nostra penisola è in costante aumento. Sembra che siano almeno centomila. Di questi però poche migliaia fanno apicoltura a tempo pieno. La maggioranza sono apicoltori che praticano l apicoltura per passione o come attività secondaria di integrazione di reddito. Da qualche tempo i nostri corsi sono sempre pù affollati, sottolinea Francesco Coarelli Presidente dell ARAL ( associazione Regionale Apicoltori del Lazio). A volte imparare a fare gli apicoltori sono sopratutto i giovani, ma non mancano insegnanti, medici, avvocati, e dirigenti di aziende che si dedicano alle api durante il weckend. Per imparare non mancano i corsi, organizzati sia dalle associazioni apistiche sia, sopratutto in questi ultimi anni, da aziende agrituristiche che associano alla vacanza rurale questo antico mestiere. Altrettanto numerosi quando i dilettanti puri sono quelli che le api le allevano si per passione, ma ricavandone anche un discreto reddito. Un apiario con cinquanta famiglie si gestisce dedicandogli circa 400 ore l anno, più o meno due pomeriggi a settimana. E se si trova il modo di piazzare il prodotto direttamente al consumatore finale, i ricavi netti si aggirano sui 5 milioni annui che diventano 9 se non si tiene conto delle ore indicate in bilancio come mano d opera.
5 Ben diverso è il caso dei produttori profesisonali. Perché l azienda sia in attivo è infatti necessario che il numero degli alveari raggiunga almeno le 400 unità. Allevare api per professione è molto faticoso, anche dal punto di vista fisico. I prezzi migliori vengono spuntati sul mercato dai cosiddetti mieli monoflora. Quei mieli cioè ottenuti da un solo tipo di nettare. In Italia ne esistono almeno una trentina (acacia, castagno, rododendro, corbezzolo ecc.). Ma per produrli è giocoforza trasportare più volte gli alveari da una zona all altra inseguendo le varie fioriture. E il cosiddetto nomadismo una vera e propria transumanza di alveari che in Italia viene praticata da quasi tutti gli apicoltori professionali. Non ce ne accorgiamo perché il trasporto avviene di notte e solo girando per le strade dalle 11 di sera alle 5 di mattina è possibile imbattersi nei camion adibiti a queste operazioni. Di giorno, infatti, le api sono in gran parte in giro nei campi e solo la sera si ha la sicurezza di poterle tranquillamente chiudere dentro la loro casetta senza il rischio di perderne qualcuna. Servono buone braccia con cui caricare la arnie sui camion. Serve soprattutto un ottima conoscenza botanica. Riconoscere le specie che producono più nettare, valutarne la presenza in una data area, prevedere il momento di massima fiorituta sono infatti elementi indispensabili. Un ritardo di qualche giorno nel trasporto degli alveari sui luoghi di fioritura lo si paga caro. Per non parlare poi del rischio di far morire per fame le api se -come accade per la fioritura del rododendro- il brutto tempo si prolunga per un numero eccessivo di giorni. D altro lato della medaglia ci sono le produzioni ingenti che un buon nomadista può ottenere. Se ben condotta l apicoltura trasumante permette di raccogliere 120 kg di miele per famiglia (contro i 20 che si ottengono con l apicoltura stanziale). E spesso ( come è il caso del già citato rododendro) si tratta di mieli estremamente rari che i consumatori sono disposti a pagare anche 20 mila lire a vasetto. Damiano Lucia
6 Trattamenti estivi Ormai da tempo si è reso indispensabile il trattamento estivo contro la varroa, il cosiddetto trattamento tampone, da fare nel periodo in qui i raccolti importanti sono finiti ma prima che inizi l allevamento delle api invernali. Il livello di infestazione va tenuto più possibilmente basso, perché oltre una certa soglia il danno maggiore non è più causato direttamente dalla varroa ma dalle virosi indotte che si manifestano anche dopo l abbattimento della popolazione di parassiti. A seconda delle esigenze aziendali, dell organizzazione di ogni singolo apicoltore e del contesto climatico, il trattamento tampone si effettua nel periodo che va da luglio ad agosto. Le armi a disposizione degli apicoltori non sono molte e vanno usate con criterio per evitare l insorgere della farmacoresistenza nei confronti dei pochi principi attivi disponibili; ecco perché il fai da te è da evitare assolutamente, viste le esperienze pregresse. Un esempio è la realizzazione di strisce di ossalico sulla falsa riga di un prodotto argentino la cui evoluzione a lungo termine non è stata sufficientemente studiata. L applicazione di sottodosaggi protratti nel tempo è uno dei metodi più sicuri per favorire la comparsa della farmacoresistenza. Per i trattamenti estivi, a seconda della modalità di allevamento, si possono utilizzare prodotti ammessi nell apicoltura biologica oppure quelli per l apicoltura convenzionale.
7 Niente vieta di utilizzare prodotti per l apicoltura biologica nel apicoltura convenzionale, anche perché il trattamento attualmente più efficace è quello a base di acido ossalico, mentre è, ovviamente, vietato il contrario. Tra i prodotti autorizzati bio ci sono gli oli essenziali (timolo) e gli acidi organici (ossalico, formico), mentre per l apicoltura convenzionale sono disponibile varie molecole di sintesi come l amitraz, il tau-fluvalinate e da quest anno anche la flumetrina. Regole di utilizzo dei prodotti antivarroa: i trattamenti vanno fatti in assenza di melario, anche se in alcuni casi il tempo di sospensione è di zero giorni. Può essere utile nutrire durante il trattamento, preferibilmente con candito, perché si è visto che aumentando la circolazione all interno dell alveare aumenta il numero delle api che entrano in contatto con il principio attivo e di conseguenza la sua efficacia acaricida. Apiguard Vaschette contenenti 12,5 grammi di timolo in forma gel che rilasciano gradualmente tale principio attivo negli alveari. La somministrazione si effettua posizionando una vaschetta aperta in posizione centrale sopra i telaini (dopo aver rigirato il coprifavo dell arnia). Dopo due settimane si effettua un secondo trattamento con la medesima modalità. Si usa con temperature comprese tra i 15 e 40 C. Thymovar E un panno spugnoso (5cm X 14,5cm) contenente timolo. Posizionare 3 mezze strisce di Thymovar per arnia dopo averle divise utilizzando le forbici. Rimuovere le strisce esaurite dopo 3-4 settimane e sostituirle con delle nuove, per altrettanto periodo di tempo. Rimuovere le strisce a fine trattamento. Si usa con temperature comprese tra i 15 e 30 C.
8 Api Life Var. Tavolette a base di timolo, canfora, mentolo e eucalipto, prodotte dalla ditta Chemicals Laif. Una tavoletta di Apilifevar, divisa in quattro parti, va posizionata sopra i telaini ai quattro angoli dell alveare, lontana dalla covata. Il trattamento va ripetuto ogni 7 giorni per un totale di 4 trattamenti rimuovendo ogni volta i residui alla fine del trattamento. Si usa con temperature comprese tra i 18 e 35 C. Acidi organici Api-Bioxal gocciolato Preparato a base di acido ossalico, va diluito con sciroppo 1:1 (35 g / 500 ml) e somministrato nella dose di 5 ml per ogni interfavo occupato dalle api. La sua azione, il cui meccanismo rimane tutt ora ignoto, ha efficacia soltanto nei confronti della varroa in fase foretica, pertanto il trattamento in presenza di covata risulta di scarsa o nulla utilità. In assenza del blocco naturale della covata, questo va indotto con metodi artificiali come l ingabbiamento della regina oppure l asportazione della covata opercolata.
9 MAQS Mite (acaro), Away (fuori), Quick (veloce), Strips (strisce) è un farmaco veterinario a base di acido formico veicolato mediante un gel saccaridico che ne permette una evaporazione graduale. Ogni striscia contiene 68,2 g di acido formico. La penetrazione dell acido all interno della cella opercolata comporta una buona efficacia del prodotto anche in presenza di covata opercolata. Il trattamento deve avvenire con temperature comprese tra 10 e 29,5 C. Varterminator E un farmaco veterinario a base di acido formico veicolato mediante un gel che ne permette una evaporazione graduale. Si presenta sotto forma di tavoletta in gel trasparente contenuta in un sacchetto di tessuto non tessuto di colore biancastro. Dosaggio: per ogni alveare applicare due tavolette da 250 g e sostituirle con altre due dopo 10 giorni. Il trattamento deve avvenire con temperature comprese tra 15 e 35 C.
10 Molecole di sintesi Apivar e Apitraz Strisce a base di amitraz su di un supporto polimerico. Agiscono per contatto e si usano nei periodi di assenza o diminuzione della covata e in assenza di raccolto. Dosaggio: due strisce per alveare poste entro i telaini 3 e 4e 7 e 8 per un periodo di 6 10 settimane. In Italia non si segnalano fenomeni di farmacoresistenza ma è comunque consigliabile la rotazione dei principi attivi. Apistan Il principio attivo dell Apistan è il tau-fluvalinate. Si impiegano 2 strisce per ogni alveare posizionate tra il secondo e terzo e l ottavo e nono telaino in un alveare sviluppato su 10 telaini, per non più di 8 settimane. L efficacia aumenta in assenza di covata. Agisce per contatto. Si segnalano fenomeni di farmacoresistenza, quindi è raccomandabile un periodo di sospensione tra due trattamenti di qualche anno. Per quanto riguarda i prodotti autorizzati di recente, come l acido formico diluito da usare con appositi erogatori ma anche quelli a base di ossalico diluito o flumetrina, sarebbe meglio aspettare di capire bene il loro funzionamento, l efficacia ed eventuali effetti collaterali prima di utilizzarli.
11 Top news di Francesco Coarelli La produzione del miele di acacia L alternarsi del clima dalla fine di aprile ai primi giorni di maggio, tra giornate piovose e fredde alternate al ritorno di brevi giornate di sole ma molto ventilate, ha decimato la raccolta del miele di acacia. Gli apicoltori del basso Lazio sono scoraggiati, quintali di miele in meno rispetto alla media annuale. L acacia bella a vedersi, con fioriture intense, ma dai fiori privi di nettare e polline. Inoltre, i fiori cadono e le api non volano per le basse temperature e per le pioggie insistenti, persa quasi il 70% della produzione. Questo quando afferma Tommaso titolare dell azienda Ardromede nella valle del Liri. Ma anche altri apicoltori dell alta ciociaria dove la produzione di acacia era sempre molto consistente. A pensare che ultimamente la richiesta è aumentata, senza poterla soddisfare. Oltre allo sconforto si rischia di perdere i clienti e anche il verificarsi di massicce importazioni con la lievitazione dei prezzi già abbastanza consistenti per il miele di acacia. E un disastro ambientale, con perdita di intere famiglie, mentre non si verificano più sciamature. Vedere uno sciame è una rarità, mai verificatasi una cosa del genere. Api piccole, covata sparsa, regine ibride, fuchi gialli. La importazione di regine dall estero sta decimando la nostra apicoltura. I tecnici insistono nell allevamento di regine autoctone locali, ma al momento dell iseminazione l accoppiamento avviene con fuchi provenienti anche da dieci chilometri di distanza e quindi nati da regine ibride che non consentono la riproduzione originaria della ligustica italiana. La tarma della cera mangia la plastica Una novità assoluta scoperta per caso da un apicoltrice che aveva raccolto in una busta di plastica una piccola quantità di larve della cera. Dopo poco tempo ha notato una serie di buchi nella plastica sicuramente rosicchiati dai bruchi. L apicoltrice Federica Bertocchini, incuriosita e certa che tale evento potesse rappresentare un valore scientifico per la comunità, si è rivolta all Università di Cambridge affinché il caso fosse oggetto di studio.infatti, gli studi effettuati hanno confermato che la produzione su vasta scala di tali bruchi poteva rappresentare un mezzo per la distruzione di questo materiale difficilmente degratabile. L uso del registro dei farmaci in apicoltura L articolo 90 del D.Ls. 193 /2006 sancisce che tutti i medicinali veterinari autorizzati per la lotta alla varroa sono di libera vendita. Trattandosi di medicinali antiparassitari non esiste l obbligo della ricetta veterinaria. Inoltre, l articolo 79 del medesimo Decreto non obbliga la trascrizione di tali medicinali sul registro dei trattamenti sanitari, mentre il regolamento CEE n. 852/2004 precisa che la registrazione è obbligatoria solo per gli imprenditori che esercitano attività commerciale. Esclude, quindi coloro che effettuano l apicoltura per autoconsumo. Rimane l obbligo della vidimazione del registro da parte della ASL quando vengono utilizzati medicinali che vanno prescritti dal medico veterinario. Si consiglia, tuttavia, a tutti gli apicoltori di possedere e conservare, anche se non utilizzato, il registro dei trattamenti medicinali che per il 90 % dei casi viene fornito dalle associaizoni del settore come già sta avvenendo da alcuni anni per i soci dell ARAL.
12 Hai trovato uno sciame e non sai come fare per recuperarlo? Chiamaci subito al numero telefonico 331/ provvederemo a smistare l ordine all apicoltore di zona, mettendolo in contatto diretto con te. Considerato che ogni anno nel periodo della sciamatura delle api vengono richiesti continui interventi; visto che non esiste un coordinamento per attivare la raccolta degli sciami, onde evitare la dispersione e distruzione di famiglie di api, insetto protetto per legge, l ARAL - Associazione Regionale Apicoltori del Lazio - al fine di svolgere l attività per la raccolta sciami in tutto il territorio della Provincia di Roma, in collaborazione e su segnalazione di enti pubblici e privati e per attuare tutte le iniziative che possano utilmente contribuire al miglioramento dell apicoltura, alla conservazione e utilizzazione degli sciami raccolti, ha costituito un gruppo denominato IME- SCIAMI al quale hanno aderito apicoltori disponibili ad intervenire in caso di chiamata.pertanto ogni qual volta c è una richiesta d intervento occorre indirizzare le chiamate al numero telefonico 331/ che provvederà a smistare l ordine all apicoltore di zona, mettendolo in contatto diretto con il richiedente.gli apicoltori associati ARAL che desiderano aderire a tale iniziativa devono richiedere e compilare il modulo e inviarlo con una foto, via e mail a imesciami@aralonline.org oppure infoaral@aralonline.orgi responsabili del Gruppo provvederanno a consegnare agli interessati la documentazione per entrare a far parte del gruppo di lavoro "IMESCIAMI".
13 Sede operativa: Via Albidona, Roma CF P. IVA C. C. Postale /N contatti Per la corrispondenza: Via di Tor Vergata Roma Tel. 06/ Cell ; Cell Sito web - E Mail: info@aralonline.or Notiziario ARAL Top news Giugno ARAL Associazione regionale Apicoltori Lazio
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