Unione nazionale fra gli Industriali dello Zucchero UNIONZUCCHERO MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL SETTORE BIETICOLO SACCARIFERO

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1 Unione nazionale fra gli Industriali dello Zucchero UNIONZUCCHERO MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL SETTORE BIETICOLO SACCARIFERO Roma, 14 ottobre Premesse Come noto, la riforma dell OCM zucchero e i regolamenti del 2006 erano finalizzati a stimolare un rapido incremento di competitività del settore, necessario per garantire la continuità della produzione di zucchero nell Unione Europea a fronte dei programmati sempre maggiori flussi di importazione di zucchero da canna proveniente dai Paesi EBA-LDC. L UE, dunque, decise di ridurre la produzione interna di zucchero di 6 milioni di tonnellate, con un taglio del prezzo di riferimento dello zucchero del 36% ( da 631 /t a 404 /t ) e del prezzo della barbabietola del 40%. Nel nostro Paese il settore bieticolo saccarifero si è dovuto adattare alla nuova situazione, attivandosi per modificare i fondamentali economici riferiti alla produzione di zucchero da barbabietola italiana, puntando a raggiungere condizioni adeguate e sufficienti a consentire un certo livello di autoapprovvigionamento per il consumo nazionale. Con questo spirito fu redatto il Piano per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticola saccarifera del 31 gennaio 2007, che, per quanto riguarda la produzione saccarifera, prevedeva la rinuncia ad oltre il 50% della quota, con conseguente chiusura di 13 (poi diventati 15 ) zuccherifici su 19 e potenziamento ed efficientamento di quelli destinati a proseguire l attività. Affinché gli sforzi professionali, organizzativi e finanziari messi in campo dalle imprese producessero i risultati attesi, era previsto anche un impegno delle Istituzioni, non solo per la pronta erogazione degli aiuti nazionali previsti per i primi 5 anni, ma anche per accompagnare il settore nella sfida del prossimo futuro, almeno fino al termine dell attuale OCM. 2. Gli interventi in ambito agricolo e industriale In primo luogo, ancorché la barbabietola da zucchero resti una coltura ampiamente diffusa in gran parte del territorio nazionale (che coinvolge circa aziende agricole, diffuse in varia misura su 11 Regioni, per oltre ettari complessivi), sono stati razionalizzati i bacini di approvvigionamento, tel unionzucchero@unionzucchero.it fax Via Torino, R O M A

2 abbandonando, con la chiusura degli stabilimenti alcuni areali tra i meno produttivi e contenendo i costi di trasporto della materia prima. Questa azione, congiuntamente alla ricerca agronomica condotta da BETA per il miglioramento della produttività agricola, ha consentito di migliorare le rese medie, seppure con la ordinaria variabilità legata agli andamenti stagionali, come si evince dalla tabella seguente, che mette a confronto le produzioni realizzate nelle ultime campagne, rispetto a quelle medie delle campagne precedenti alla riforma. Minerbio Pontelongo San Quirico Italia Nord 1 Media Bb / ha Sacc / ha Bb / ha Sacc / ha Bb / ha Sacc / ha Bb / ha Sacc / ha 2003/05 45,87 7,27 60,78 9,19 52,50 7,92 51,34 7, ,75 8,45 64,12 9,69 64,92 9,52 59,35 9, ,73 9,77 64,04 10,03 60,14 9,79 59,07 9, ,91 9,68 63,38 9,47 58,21 8,81 61,52 9, ,09 9,30 58,83 9,11 53,77 8,47 56,38 8,97 1 La media Italia Nord è calcolata considerando tutti i bacini attivi nella relativa stagione, ancorché successivamente cessati e non inerenti i tre stabilimenti ancora attivi specificatamente indicati nella tabella Anche da un punto di vista industriale, le imprese hanno operato ingenti investimenti e conseguentemente è stata sensibilmente aumentata la produttività negli stabilimenti rimasti in attività. Investim. (Mil ) per ristruttura- Zione casa bietole casa bietole casa zucchero casa zucchero Quota per Stabilim. T Ante ristrutt. Post ristrutt. Ante ristrutt. Post ristrutt. Post ristrutt. Minerbio Pontelongo San Quirico Zuccherificio del Molise 21, Le imprese hanno così realizzato una importante riduzione dei costi unitari di produzione, grazie all abbassamento dei consumi energetici, alla riduzione dei costi di trasporto - sia per effetto della diminuzione della distanza media tra le zone di produzione agricola e gli stabilimenti di trasformazione che alla razionalizzazione dei processi di ricevimento delle barbabietole (ad esempio la realizzazione del piazzale piatto a Minerbio) oltre che ad una diversa organizzazione del lavoro. 2

3 Tali risparmi sono stati peraltro in parte erosi dagli aumenti e aggravi del costo unitario del lavoro e dei costi dell energia. Nel contempo le Aziende hanno dovuto far fronte ad una drastica riduzione dei ricavi da vendita dello zucchero, in funzione del prezzo fortemente discendente sul mercato (il prezzo medio comunitario registrato dalla Commissione europea è sceso dai circa 675 /t del luglio 2006, ai circa 475 /t del maggio 2010), che solo nella seconda parte del 2010 sta dando contenuti segnali di ripresa a seguito dei forti incrementi registrati sui mercati internazionali. Inoltre, in linea con quanto previsto dal Piano nazionale, le industrie saccarifere italiane hanno avviato azioni di diversificazione con consistenti investimenti nell area della produzione di energia da fonti rinnovabili che, nel medio periodo, dovrebbero contribuire al consolidamento dell attività saccarifera. Infine la coltivazione delle barbabietola si trova a dover affrontare la crescita dei prezzi dei cereali e delle proteoleaginose, cosa che rende sempre più difficile fidelizzare l imprenditoria agricola a tale coltura, nonostante i noti vantaggi agronomici della rotazione. 3. Interventi istituzionali Aiuti nazionali 2009 e 2010 e prossimo futuro Anche se, a seguito di queste azioni congiunte di tutte le componenti della filiera, i fondamentali economici del settore possono essere considerati sostanzialmente sani, essi sono stati messi a durissima prova dalla mancata erogazione degli aiuti nazionali relativi al 2009 e al Tali aiuti, infatti, nonostante tutte le rassicurazioni dei più alti esponenti del Governo e i ripetuti richiami del Parlamento, non sono stati ancora erogati, con un danno gravissimo alle imprese industriali ed agricole che, ovviamente, li hanno inseriti e computati nei relativi bilanci. Sottolineando che il loro sblocco è condizione essenziale per la sopravvivenza del settore, va sempre tenuto presente che, a partire dal 2011, questi aiuti nazionali e comunitari, disposti per un quinquennio dai regolamenti del 2006, verranno meno. Mentre però si può ritenere che gli efficientamenti conseguiti, uniti agli investimenti nell area dell energia da fonti rinnovabili, possano consentire alle imprese industriali di rimanere sul mercato anche senza la propria quota di aiuti (7 /t di barbabietole, pari a 54 /t di zucchero ), la componente agricola, in assenza di misure adeguate, non è ancora in grado di garantire l approvvigionamento delle fabbriche, e questo sappiamo porterebbe ad una inevitabile chiusura delle stesse. Da ciò deriverebbero conseguenze estremamente negative sia al settore ed all indotto, sia allo Stato Italiano che dovrebbe sopportare ulteriori consistenti costi sociali diretti, nonché all industria agroalimentare nazionale in considerazione, a questo punto, della sua totale dipendenza, per la commodity zucchero, dalle politiche commerciali dei produttori ed operatori stranieri. 3

4 Considerato che in queste settimane si sta discutendo la definizione del prezzo bietole e a breve si darà l avvio agli impegni di coltivazione per la campagna 2011, occorre dunque che le Istituzioni nazionali e regionali, insieme alla filiera tutta, si attivino immediatamente per l individuazione di idonee misure che consentano un adeguata remunerazione complessiva della bietola in tutte le diverse aree del Paese, così da conseguire un sufficiente approvvigionamento delle fabbriche, elemento indispensabile per la loro permanenza in attività. Di seguito una tabella illustra (in modo indicativo e avendo a riferimento le medie del settore) l evoluzione del livello del prezzo delle barbabietole nei bacini del nord Italia fino alla conclusione dell attuale OCM. Normativa vigente Prezzo minimo 32,86 29,78 27,83 26,29 26,29 26,29 26,29 26,29 26,29 garantito Aiuti UE 3,33 4,25 5,18 5,67 5,67 = = = = Aiuti nazionali 4,00 4,00 4,00 4,00 4,00???? Bietole Art. 69, Reg. CE 2,74 3,07 2,74 3,00 = = = = = n. 1782/2003 Art. 68, Reg. CE = = = = 3,64 3,82 5,12 5,12 5,12 n. 73/2009 Prezzo bietole 42,93 41,10 38,75 38,96 39,60 30,11 31,41 31,41 31,41 Aiuti nazionali Trasporto 7,00 7,00 7,00 7,00 7,00 Come si vede, è indispensabile individuare le azioni che possano portare al bieticoltore una remunerazione intorno ai /t anche nei prossimi anni. Fra queste, quelle che appaiono percorribili sono le seguenti: - revisione in aumento del plafond dell art. 68 per gli anni intervento diretto delle imprese saccarifere ad integrare il prezzo comunitario delle barbabietole - valorizzazione delle polpe - interventi regionali a sostegno di bacini sensibili Nessuna di queste azioni da sola può conseguire l obiettivo della piena remunerazione attesa, mentre una combinazione concertata di esse fra filiera e istituzioni certamente può fornire le risposte attese. 4

5 4. I problemi specifici della campagna 2011 Il 2011 si prospetta come un anno delicatissimo, a causa della concomitanza di alcuni eventi che certamente non favoriscono la sottoscrizione dei contratti per la prossima campagna: - i prezzi delle principali colture concorrenti (mais, soia, sorgo, e cerali in genere) sono molto elevati; - la campagna bieticola 2010, anche se non ancora conclusa, ci consegna risultati deludenti per molte aziende agricole, dovuti principalmente a una polarizzazione molto bassa e comunque sotto la media storica; - riguardo al prezzo 2011, gli elementi di certezza sono il prezzo minimo garantito e i circa 3,83 /t fissati dall art modificabili solo con effetto dal 2012 in avanti -, per un totale di circa 30,11 /t (vedi tabella). In questa situazione, in attesa che venga definito a livello nazionale il posibile mix di azioni per traguardare il 2014, definizione che potrà avere effetto solo dalla campagna 2012 in avanti, si ritiene che l unica soluzione possibile per il 2011 sia quella di combinare un intervento una tantum a carico delle Regioni attraverso il meccanismo del de minimis, già sperimentato con successo nel 2010 nella Regione Puglia, con un integrazione di prezzo straordinaria a carico delle imprese saccarifere. E evidente che questa soluzione potrà aver efficacia solo a condizione che le Regioni aderiscano tempestivamente al progetto e che sia possibile presentarlo ai coltivatori in tempo utile per la prossima contrattazione, che avrà inizio ai primi di novembre

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