SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER RISCHIO METEOROLOGICO IDROGELOGICO IDRAULICO

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1 SISTEMA DI ALLERTAMENTO PER RISCHIO METEOROLOGICO IDROGELOGICO IDRAULICO MANUALE ESPLICATIVO DEI DOCUMENTI PRODOTTI e/o TRASMESSI AGLI ENTI LOCALI DALL AMMINISTRAZIONE REGIONALE GENNAIO 2009

2 Regione Autonoma Valle d Aosta INDICE 1. PREMESSA 2. INTRODUZIONE 3. BOLLETTINI E AVVISI METEO-IDRO-GEOLOGICI 3.1 DOCUMENTI PREVISIONALI Bollettini meteo Bollettino meteorologico regionale Bollettino di vigilanza meteorologica Avviso meteo per forti nevicate a bassa quota/forti e anomali abbassamenti di temperatura/vento forte Bollettino/Avviso di criticità idrogeologica e idraulica regionale Bollettino neve e valanghe/avviso di criticità per rischio valanghe 3.2 DOCUMENTI DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA Monitoraggio idro-meteorologico nell ambito del sistema di allertamento per rischio idrogeologico Bollettino di aggiornamento meteorologico Bollettino di aggiornamento idro-pluviometrico Bollettini di dettaglio sulla situazione pluviometrica e idrometrica Monitoraggio dei fenomeni franosi Sorveglianza Aggiornamento straordinario del bollettino meteorologico Aggiornamento straordinario del bollettino di vigilanza meteorologica Bollettino straordinario di aggiornamento idro-pluviometrico Attività di monitoraggio e sorveglianza per il rischio valanghivo 4. RACCOMANDAZIONI PER LE ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE A LIVELLO COMUNALE Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 2

3 Regione Autonoma Valle d Aosta ABBREVIAZIONI: DIPDIRI: Dipartimento Difesa del Suolo e Risorse Idriche DIRPC: Direzione Protezione Civile SIOP: Servizio Interventi Operativi - Direzione Protezione Civile COR: Centro Operativo Regionale della Protezione Civile DPC: Dipartimento della Protezione Civile (c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri) CF: Centro Funzionale Regionale CFC: Centro Funzionale Centrale Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 3

4 1. PREMESSA La Regione Autonoma Valle d Aosta, nel corso dell'ultimo decennio, ha attivato notevoli risorse economiche ed umane specificatamente dedicate al complesso scenario idrologico che identifica, senza ombra di dubbio, l insieme dei fenomeni alluvionali, gravitativi, valanghivi, quale la più frequente e grave calamità che colpisce il territorio valdostano. Com è noto, la possibilità di mitigazione del rischio alluvionale e di frane su di un territorio complesso e vulnerabile quale quello valdostano dipende da una molteplicità di fattori che basandosi su livelli informativi circa il pregresso storico, su processi tecnologici finalizzati ad una corretta previsione meteorologica ed idrologica e su un complesso di procedure organizzativo/informative su base regionale e locale determinano l'assunzione, a vari livelli di responsabilità, di provvedimenti volti principalmente alla protezione della vita umana e poi alla riduzione del danno materiale ingenerato dalla calamità. In ragione di quanto sopra si ritiene opportuno ricordare ai comuni, quali componenti regionali della Protezione Civile, intesi quali soggetti operanti negli ambiti del Servizio Nazionale della Protezione Civile (Legge n. 225/92), gli elementi procedurali che, già condivisi a vari livelli ed esperienze, possono effettivamente contribuire alla mitigazione del rischio idro-geologico con particolare attenzione alla salvaguardia della vita umana. La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri - 27 febbraio 2004 e s.m.i.* (successivamente chiamata Direttiva CF ) ha modificato la normativa precedente ed ha ridisegnato il Sistema di allertamento per rischio idrogeologico e idraulico nazionale e regionale, definendone l architettura istituzionale, il quadro dei compiti e delle funzioni, nonché le modalità di gestione, interscambio e condivisione delle informazioni tese al governo del sistema della protezione civile nazionale, statale e regionale, da parte delle Autorità competenti. Il Sistema di allertamento si compone in una fase di previsione e una di monitoraggio: - La fase di previsione riguarda la valutazione della situazione meteorologica prevista cui segue la stima degli effetti idraulici ed idrogeologici (valutazione della criticità) che tale situazione può determinare; - la fase di monitoraggio e sorveglianza ha lo scopo di raccogliere dati e informazioni che consentano di confermare lo scenario previsto e/o di aggiornarlo a seguito dell evoluzione dell evento in corso. * Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 e succ modifiche e integrazioni, avente per oggetto "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 del ) 4

5 La Direttiva ha quindi previsto la diramazione di nuovi bollettini e avvisi meteorologici e di criticità. Al fine di rendere più efficace la diramazione degli avvisi da parte della protezione civile che riguardano i fenomeni meteorologici e le relative conseguenze idrogeologiche sul territorio vengono di seguito fornite le seguenti note illustrative, che hanno l intento di agevolare la comprensione degli avvisi e dei relativi aggiornamenti. Nell ambito della pianificazione di emergenza un particolare interesse deve essere rivolto ai livelli di attenzione che devono essere correlati alla situazione prevista ed alle risorse ed ai mezzi che devono essere messi in campo preventivamente o automaticamente dal sistema di protezione civile comunale non appena si verificano determinati precursori di evento che vengono individuati in tempo di pace. Tale strategia si rivela vincente in quanto, se è vero che l emergenza può essere anche definita come lo scostamento tra le necessità che si manifestano durante un evento e la risposta che il sistema può dare, allora quanto più si riesce ad automatizzare da parte del sistema di protezione civile l adozione di provvedimenti preventivi atti a fronteggiare l emergenza, tanto più si ridurrà lo scostamento necessità/risposta. Risulta quindi ovvio che il sistema può rispondere con più facilità agli eventi prevedibili, cioè quelli di cui si possono individuare dei precursori più o meno precisi; nel caso degli eventi idrogeologici, esempi di precursori sono determinate situazioni meteorologiche, e, in corso di evento, l aumento della portata dei corsi d acqua e l incremento del quantitativo di pioggia cumulata. Riveste a tal fine grande importanza il monitoraggio del territorio rispetto allo specifico tipo di rischio. Nel caso del rischio idrogeologico e degli Avvisi di criticità il monitoraggio viene eseguito in automatico dalle stazioni della rete meteo-idro-pluviometrica regionale e vengono emesse dei bollettini di aggiornamento (vedi capitoli 2 e 5) Lo scopo principale del monitoraggio consiste nel cogliere con il maggiore anticipo e con la maggiore affidabilità possibili i precursori o indicatori di evento, per consentire di porre in atto adeguate risposte da parte del sistema di protezione civile. Il monitoraggio svolto dalle reti di rilevamento troverà sul territorio un momento d integrazione con i Sopralluoghi ed il presidio del territorio, attività molto importante, che viene svolta principalmente a livello comunale e che deve trovare un momento d integrazione con l attività precedente. IMPORTANTE Al fine di valutare correttamente l evolversi delle criticità, le informazioni raccolte a livello comunale e dai presidi territoriali dovranno essere tempestivamente 5

6 segnalate in Regione. Per tale attività è in corso di studio una procedura di segnalazione che verrà distribuita a tutti gli enti territoriali. Sarà cura dei Comuni mantenere costantemente i contatti con gli enti preposti al monitoraggio, sia nel periodo ordinario che in emergenza, per l acquisizione dei dati utili agli allertamenti ed alle attività di previsione e prevenzione. A tale fine si invita anche a prendere visione delle Linee guida per la pianificazione comunale di protezione civile, adottate dal comitato regionale per la protezione civile in data 30/05/2006 e trasmesse ai comuni della regione con nota prot /PC in data 25/09/2006, in particolare il paragrafo 5 ed il punto

7 2. INTRODUZIONE Il presente documento ha lo scopo di illustrare a tutti gli enti interessati, ed in particolare ai Comuni, i contenuti ed il significato dei differenti prodotti trasmessi agli stessi (e/o disponibili sul sito internet della regione) in previsione e nel corso di un emergenza idro-meteorologica dalle competenti strutture regionali. Si rende prima di tutto necessario distinguere tra i seguenti documenti: 1. Bollettino meteorologico è un prodotto che fornisce quotidianamente la previsione meteorologica per le successive 72 ore, oltre che una linea di tendenza successiva. 2. Avviso meteorologico: emesso occasionalmente dal DPC nazionale in occasione di condizioni meteorologiche avverse e ritrasmesso dalla struttura regionale di protezione civile; 3. Bollettino di criticità idrogeologica ed idraulica regionale, emesso con regolarità dal Centro funzionale regionale presso il DIPDIRI, entro le ore dei giorni lavorativi e, qualora risultasse necessario, il sabato e la domenica o i giorni festivi nel caso di allerta dichiarata o se la situazione prevista nel bollettino emesso il venerdì o in un giorno prefestivo richieda maggiori precisazioni. Si tratta un documento il cui fine è quello di effettuare la previsione a breve-medio termine dei possibili effetti indotti sul territorio dalle condizioni meteorologiche previste; la gravosità dell'evento condiziona ovviamente lo scenario che viene descritto; per la comprensione di tale documento si rimanda al capitolo 3 ed alle raccomandazioni in esso contenute. 4. Avviso di criticità idrogeologica ed idraulica regionale: il bollettino di cui al punto 3 diviene un Avviso se il livello di criticità per una o più aree di allertamento viene stimato almeno moderato a seguito di un evento meteorologico previsto e/o della situazione idro-meteorologica osservata dalla rete di monitoraggio. 5. Bollettino di aggiornamento sulla situazione meteo-idrologica (emesso entro le 24 ore successive all emissione dell avviso di criticità per rischio idrogeologico ed idraulico regionale, e con una frequenza variabile a seconda del livello di criticità); esso costituisce la sintesi della fase di monitoraggio (basata sulle misure in tempo reale delle reti di monitoraggio a terra in corso di evento) ed ha lo scopo di fornire informazioni che confermino la situazione prevista o la aggiornino in funzione di un evoluzione imprevista del fenomeno meteorologico; in quest ultimo caso viene emesso un Bollettino di aggiornamento straordinario sulla situazione meteo-idrologica. ********** IMPORTANTE L Avviso di criticità è diverso dall Avviso meteo in quanto ha lo scopo di fornire con un certo anticipo informazioni previsionali, alla scala minima di insieme di 7

8 bacini idrografici, circa l insorgenza e l evoluzione di situazioni di pericolosità idrogeologica dipendenti da precipitazioni su tutta o parte della regione. Tale previsione si basa sia sull evoluzione meteorologica prevista, sia, soprattutto, sugli effetti indotti sul territorio dagli eventi previsti, frutto di una conoscenza geologica del territorio e di situazioni di dissesto verificatesi nel passato. Per tale ragione può accadere che il bollettino di criticità idrogeologica e idraulica venga emesso a seguito dell avviso di condizioni meteo avverse, ma anche in assenza dello stesso; ciò si può verificare, ad esempio, qualora i valori di precipitazione cumulata registrati sino a quel momento, e riferiti ad un dato intervallo di tempo, siano tali per cui ulteriori precipitazioni, anche di limitata intensità, possono provocare fenomeni di dissesto idrogeologico secondo le valutazioni della struttura competente. QUINDI L Avviso meteo prevede una determinata situazione meteorologica (SCENARIO DI EVENTO) ed attiva una fase di allerta di PRIMO LIVELLO (corrisponde nel Piano Regionale di Protezione Civile ad un livello di attivazione di VIGILANZA) L Avviso di criticità idrogeologica ed idraulica regionale prevede gli effetti sul territorio di una determinata situazione meteorologica (SCENARIO DI RISCHIO) e rappresenta pertanto il risultato di ulteriori approfondimenti che vengono effettuati sulla base delle previsioni meteo. Esprimendosi in relazione ad una specifica tipologia di rischio esso costituisce un allerta di SECONDO LIVELLO. ********** Nelle pagine seguenti vengono illustrati i contenuti ed il significato dei documenti sopra elencati, cui seguiranno una serie di raccomandazioni ai Comuni (ed agli enti competenti) in merito alle misure di protezione civile da adottare. 8

9 3. IL BOLLETTINO METEOROLOGICO REGIONALE GENERALITÀ Il Bollettino Meteorologico della Regione Autonoma Valle d Aosta è un prodotto che viene emesso con regolarità tutti i giorni della settimana (Lun-Dom) entro la mattinata. L ora di emissione si colloca in genere tra le 10:00 e le 11:00 ma può variare e superare detto orario in corrispondenza di situazioni meteorologiche particolarmente complesse, che richiedono appropriate valutazioni, o nel caso vi siano problemi nel flusso dei dati a disposizione. STRUTTURA DEL BOLLETTINO Il bollettino si articola in alcune sezioni (Figura 1): 1. DATI METEO DELLE PRINCIPALI STAZIONI REGIONALI Questa sezione comprende una tabella con i dati di temperatura minima e precipitazione cumulata delle ultime 24 ore delle stazioni, rilevata alle ore 07:00 del giorno di emissione. 2. SITUAZIONE METEO In questa sezione viene esposta la situazione meteorologica generale con relativa analisi sinottica. Viene inclusa una carta sinottica, con possibilità di zoom se si visualizza il bollettino su web. 3. PREVISIONI PER LA GIORNATA CORRENTE (OGGI) Viene esposta la previsione generale e le relative cartine, con il dettaglio relativo a: - Venti - Temperature - Zero termico e sua tendenza evolutiva - Temperatura prevista a 1500 m s.l.m. e 3000 m s.l.m. (valori in libera atmosfera) - Pressione In calce alla sezione è sita sotto una sezione AVVISI nella quale vengono messe in risalto alcune caratteristiche meteorologiche significative della giornata (rovesci e/o temporali forti, temperature elevate, effetto wind chill, temperature rigide, ecc.). Nel caso in cui in questa sezione sia indicato il rischio di temporali forti, si attiva un allerta di PRIMO LIVELLO. 4. PREVISIONI PER LA GIORNATA SUCCESSIVA (DOMANI) Stessi contenuti della sezione (3) ma riferiti alla giornata successiva a quella di emissione. 5. PREVISIONI A DUE GIORNI (DOPODOMANI) 9

10 Stessi contenuti della sezione (3) ma riferiti al secondo giorno successivo a quello di emissione; non si forniscono però le indicazioni circa lo zero termico, la temperatura prevista a 1500 m e 3000 m e la sezione AVVISI. 6. TENDENZA SUCCESSIVA Viene indicata una linea di tendenza per i giorni successivi. MODALITÀ DI DIFFUSIONE La diffusione viene effettuata tramite i seguenti mezzi: Sito web della Regione Autonoma Valle d Aosta all indirizzo: il link è presente sull home page regionale; qui si trovano anche le versioni in inglese ed in francese del bollettino, uguali a quella in italiano tranne che per la situazione, che viene omessa. Risponditore telefonico al n. tel.: ; Via , in formato pdf o testuale, fornendo il proprio indirizzo di posta elettronica all Ufficio Meteorologico Regionale ( meteo@regione.vda.it); Via a liste di utenti predefiniti: rifugi alpini, comuni, alberghi, associazioni turistiche, ufficio stampa; Via televideo regionale su RAI 3, alla pagina

11 Figura 1: Bollettino meteorologico regionale 11

12 4. AVVISO METEO L avviso meteo viene emesso occasionalmente, in caso di condizioni meteorologiche avverse, dal DPC Nazionale Si definiscono condizioni meteorologiche avverse le situazioni meteorologiche, in genere caratterizzate da un valore anomalo di alcuni parametri meteorologici (precipitazione, vento, temperatura) in un certo arco di tempo. Le condizioni meteorologiche avverse danno origine ai seguenti scenari di evento, che possono sfociare nei relativi scenari di rischio: Condizioni meteo avverse e scenario di evento Rischio possibile 1 Precipitazioni piovose diffuse e persistenti più o meno estese Idrogeologico 2 Precipitazioni piovose a carattere temporalesco *** 3 Precipitazioni nevose eccezionali di rilevante entità Valanghe e/o a bassa quota Blocco Viabilità 4 Forti ed anomali rialzi di temperatura Incendi Boschivi Valanghe 5 Forti ed anomali abbassamenti di temperatura Rischio di gelate o disagi per la popolazione 6 Episodi di vento di intensità eccezionale o con Danni a persone o cose raffiche molto forti (trombe d aria) Incendi boschivi Essendo l argomento del presente manuale l allertamento per rischio idrogeologico e idraulico, non vengono trattati gli avvisi di condizioni meteorologiche avverse relativi ai punti 3,4,5,6 della presente tabella. Al momento, in attesa del riconoscimento formale delle attività di previsione e monitoraggio regionali, l avviso di condizioni meteorologiche avverse viene emesso dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La procedura di emissione è individuata, nel dettaglio, dalla Direttiva Presidenza Consiglio dei Ministri : Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile. Una volta ricevuto l Avviso di condizioni meteorologiche avverse, la struttura regionale di protezione civile procede alla trasmissione dell Avviso agli enti competenti. ******** 12

13 IMPORTANTE Per quanto riguarda il punto 2, in relazione allo scenario Precipitazioni piovose a carattere temporalesco, bisogna evidenziare che i temporali sono quasi sempre imprevedibili per quanto riguarda l intensità e la localizzazione. La moderna scienza meteorologica consente di prevedere l approssimarsi di un fronte con associati temporali, ma non permette di prevedere con esattezza dove e quando si formeranno le celle temporalesche associate, stante anche la notevole complessità morfologica del territorio valdostano. Questo vale anche per i temporali di calore tipici della stagione estiva, che nel territorio montano si sviluppano spesso, in particolar modo nelle ore pomeridiane e serali. Allo stesso modo è impossibile attualmente prevedere l intensità e la tempistica delle raffiche di vento o delle eventuali grandinate associate ai temporali. In pratica ciò che si può prevedere è se i temporali possono essere più o meno favoriti dalle condizioni meteorologiche esistenti. Quindi risulta quanto mai difficile e talvolta impossibile prevedere il rischio idrogeologico associato ai temporali. Per tale motivo anche il bollettino di allertamento per rischio idrogeologico, che verrà descritto in seguito al capitolo 5, non prende in considerazione, tra gli scenari di rischio, quelli derivanti dallo scatenarsi di fenomeni temporaleschi. E comunque sempre auspicabile una pronta risposta dei sistemi comunali di protezione civile per cui si rimanda alle raccomandazioni riportate al capitolo 7 del presente manuale, ed in particolare è opportuno rivolgere sempre un adeguato livello di attenzione alle previsioni meteorologiche, consultando la sezione AVVISI del bollettino meteorologico. Si ricorda ancora che, anche in assenza di un Avviso meteo nazionale, nel caso in cui nella sezione AVVISI sia indicato il rischio di temporali, si attiva un allerta di PRIMO LIVELLO. Per maggiori informazioni su come affrontare i temporali, è possibile consultare il sito web della regione all indirizzo STRUTTURA DELL AVVISO METEO L Avviso di condizioni meteorologiche avverse trasmesso via fax viene preceduto da una pagina di copertina a cura della Direzione Protezione Civile Regionale (Figura 2a). La seconda pagina è formata da copia dell avviso di condizioni meteorologiche avverse (Figura 2b). L Avviso di condizioni meteorologiche avverse emesso dal Dipartimento della Protezione Civile si articola in 3 sezioni: 1. RICHIAMO ALLA DIRETTIVA DI RIFERIMENTO Il richiamo è alla direttiva del Dipartimento della Protezione Civile (febbraio 2004) dal titolo Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico 13

14 e idraulico ai fini di protezione civile, già citata in premessa (e trasmessa dal Dipartimento a tutti i comuni all atto della sua pubblicazione 1 2. SITUAZIONE METEOROLOGICA In questa sezione viene esposta la situazione meteorologica generale con relativa analisi sinottica. 3. PREVISIONE Viene esposta la previsione generale con la validità temporale della stessa, le aree interessate ed i quantitativi di precipitazione associate, se le condizioni meteo avverse riguardano precipitazioni piovose, temporalesche o nevose. MODALITÀ DI DIFFUSIONE La diffusione viene effettuata tramite i seguenti mezzi: Via fax ai comuni e a tutti i destinatari competenti (strutture regionali, vigili del fuoco, forze dell ordine, stazioni del corpo forestale, forze armate, ecc.); Home page del sito web della Regione Valle d Aosta all indirizzo: Sull home page regionale lampeggia un icona con l indicazione condizioni meteorologiche avverse. All apertura del link si trova la sintesi testuale del contenuto dell Avviso. IMPORTANTE L emissione di un Avviso meteo corrisponde nel Piano Regionale di Protezione Civile ad un livello di attivazione di VIGILANZA (Allerta di primo livello). 1 Eventuali copie della direttiva possono essere richieste alla Regione Autonoma Valle d Aosta, Direzione Protezione Civile, Loc. Aeroporto 7/A, St-Christophe AO. 14

15 Figura 2a: Copertina fax trasmissione avviso meteo 15

16 Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 Figura 2b: Avviso di condizioni meteo avverse 16

17 5. IL BOLLETTINO E L AVVISO DI CRITICITÀ Per criticità idrogeologica si intende la possibilità o probabilità di occorrenza di fenomeni franosi, dissesti di versante e fenomeni di trasporto in massa su piccoli bacini montani. Per criticità idraulica si intende il possibile manifestarsi di fenomeni di piena fluviale sui corsi d acqua principali e lungo la rete idrografica minore. Il bollettino di criticità per rischio idrogeologico e idraulico contiene una previsione circa i possibili effetti sul territorio indotti dalle precipitazioni previste, nonché dall analisi idrologica dei giorni antecedenti, sulla base delle informazioni previsionali a carattere meteorologico fornite dall ufficio meteorologico regionale, oltre che da altri enti preposti, per il pomeriggio e per il giorno successivo, differenziato per le tre zone di allertamento. Presenta dapprima una sintesi della situazione meteorologica prevista dagli Enti preposti per le successive ore; in seguito per ogni area di allertamento, il livello di criticità previsto, il tipo di rischio atteso e lo scenario relativo, nonché una previsione, limitatamente alle successive 24 ore, della pioggia cumulata media e massima (in termini qualitativi, ma corrispondenti ad un preciso intervallo di valori quantitativi) e della quota della neve, nonché la tendenza media per le ore successive. Il documento viene emesso tutti i giorni dal Centro Funzionale presso il Dipartimento territorio, ambiente e risorse idriche (DIPDIRI) entro le ore dal lunedì al venerdì nel caso di situazione ordinaria, il sabato e la domenica o nei giorni festivi in caso di allerta dichiarata o se la situazione prevista nel bollettino emesso il venerdì o nel giorno prefestivo richieda maggiori precisazioni. Il bollettino così compilato viene inviato alla Direzione Protezione Civile, che provvederà ad adottarlo e a diramarlo agli enti territoriali interessati. Vengono di seguito analizzate le diverse parti che formano il bollettino di allertamento idrogeologico. In figura 3 viene rappresentata l attuale struttura del bollettino. 17

18 a 4 4b 4c 4d A 4f 4e B 7 Fig. 3: Esempio di Avviso di Criticità emesso dal CF regionale. I numeri in rosso si riferiscono alle parti descritte nel testo.

19 Con riferimento alle aree indicate da un numero rosso in figura 3 si descrivono sinteticamente le sue parti: Nella sezione A sono riportate le valutazioni valide sino a 36 ore, che possono produrre un Avviso meteo e/o un Avviso di criticità. Colonna 1: indica le Aree di allertamento interessate; Colonna 2: qualora ci sia un avviso ne viene indicata la tipologia: l Avviso METEO prevede l attivazione di una fase di VIGILANZA nel Piano regionale di Protezione Civile; l Avviso di CRITICITA prevede l attivazione di una fase di ALLERTAMENTO nel Piano regionale di Protezione Civile; Colonna 3: è la sezione dedicata alla parte METEO, dove sono riportate in via sintetica le valutazioni effettuate dai meteorologi; questa è a sua volta suddivisa in sotto-sezioni: Precipitazione media e massima sull area di allertamento: il primo aggettivo indica sempre la precipitazione media prevista sull area di allertamento; il secondo fornisce una valutazione della massima precipitazione attesa: la dicitura potrà ad esempio essere debole localmente moderata (sapendo che gli aggettivi corrispondono ad un riferimento quantitativo relativo alle 24 ore peggiori su una finestra di 36 ore, indicando i seguenti range di valori: debole: tra 0 e 15 mm; moderata: da 15 a 45 mm; forte: da 45 a 90 mm; molto forte: oltre 90 mm). Avvisi per temporali forti e diffusi associati a fronte freddo e/o Avvisi per piogge forti (> 45 mm/24 ore): sono due campi che, qualora contrassegnati da un pallino pieno, comportano l emissione in automatico almeno di un Avviso METEO ed uno scenario minimo di ordinaria criticità; scenari peggiori potranno essere ipotizzati, ma dipenderanno dalle valutazioni del responsabile di sala del CF. Zero termico e quota neve: sono due parametri molto importanti per la valutazione degli effetti al suolo e vengono introdotti come dati di input nel modello idrologico per stimare l area contribuente alla formazione della piena. Colonna 4: è la sezione dedicata alla valutazione degli EFFETTI AL SUOLO ed è a sua volta suddivisa in sotto-sezioni: 4a - livelli di criticità: rappresentano l intensità con la quale il rischio si manifesta: ordinaria criticità codice 1 è individuata come uno scenario associato ad Avviso METEO per temporali forti e/o a piogge forti, connesso ad un rischio di tipo idrogeologico; talvolta anche come transizione da una situazione ordinaria ad una di moderata criticità anche in assenza di avviso meteo; implica l attivazione della fase di VIGILANZA del piano regionale di protezione civile; Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

20 moderata criticità codice 2 cui sono associati diversi scenari anche in relazione al tipo di rischio prospettato (idrogeologico o idraulico); implica l emissione di un AVVISO di CRITICITA e l attivazione della fase di ALLERTAMENTO del piano regionale di protezione civile; elevata criticità codice 3 cui sono associati diversi scenari di tipo diffuso anche in relazione al tipo di rischio prospettato (idrogeologico o idraulico); implica l emissione di un AVVISO di CRITICITA e l attivazione della fase di ALLERTAMENTO o PREALLARME nell ambito del piano regionale di protezione civile. 4b tipo di rischio: in tale sezione vengono riassunti gli esiti delle analisi: a) Idrogeologico: implica l innesco di fenomeni franosi sui versanti, di colate detritiche sui piccoli bacini secondari, di problemi di tipo idraulico nei corsi d acqua minori; b) Idraulico: oltre agli scenari tipici del rischio idrogeologico, implica il verificarsi di fenomeni di esondazione/erosione sui corsi d acqua principali. Una descrizione più particolareggiata delle tipologie di rischio è riportata in tabella 5. 4c scenari: sono relativi all evoluzione nello spazio e nel tempo del solo evento meteorologico prefigurato, atteso e/o in atto: si diversificano in funzione del livello di criticità e del tipo di rischio attesi. Per una migliore comprensione del significato dei termini utilizzati nei singoli campi, nonché per la descrizione dettagliata degli scenari, si rimanda alla lettura delle procedure del Sistema di Allertamento (RAVA, 2008). 4d cartina: sintetizza le informazioni delle colonne 1 e 4a. 4e descrizione degli effetti al suolo: in tale campo vengono descritti con maggior dettaglio gli scenari, precedentemente sintetizzati nel campo 4c, soprattutto per quanto concerne la tipologia di fenomeni attesi, la tempistica di possibile innesco nell arco delle 36 ore ed il settore regionale maggiormente interessato. 4f cartina: suddivisione delle aree di allertamento. Nella sezione B viene data una tendenza per le successive 24 ore e pertanto, relativamente al campo METEO (sotto-sezione 5), viene fornita una previsione di precipitazione media sull area (non più massima) fornendo un possibile range di valori medi: ad esempio da debole a moderata. Per quanto concerne la valutazione degli EFFETTI AL SUOLO (sotto-sezione 6), i livelli di criticità indicati possono essere: un ordinaria criticità per temporali forti (codice 1), che non avrà necessariamente bisogno di ulteriori conferme (soprattutto nel caso di una previsione emessa il venerdì per la domenica), oppure una possibile situazione di criticità a lungo termine (codice P), che sarà sicuramente rivalutata entro le successive 24 ore (sabato e domenica inclusi). Quest ultimo Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

21 caso non costituisce un Avviso ed entrambi i livelli di criticità prevedono l attivazione di una fase di VIGILANZA nel piano regionale di protezione civile. Il campo 7, tendenza oltre le 60 ore dall emissione della previsione, vuole semplicemente indicare se è atteso un miglioramento, peggioramento o stazionarietà della situazione meteoidrologica. Con l emissione del Bollettino/Avviso di criticità idrogeologica e idraulica regionale verso gli organi di Protezione Civile si conclude la fase di previsione degli effetti al suolo effettuata a cura del Centro Funzionale. La Protezione Civile provvederà di conseguenza ad adottare e diramare gli Avvisi agli enti territoriali coinvolti. Nel caso di emissione di un Avviso di criticità, avrà quindi inizio la fase di monitoraggio dell evento idro-meteorologico. Nella tabella 4 sono riportate, schematicamente, le situazioni meteo-idrologiche possibili, le criticità e gli scenari associati alle diverse situazioni relative alle previsioni a 36 ore. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

22 SITUAZIONE METEO- IDROLOGICA CRITICITÀ SCENARI Situazione ordinaria Criticità assente Situazione ordinaria Possibili criticità ritenute comunemente ed usualmente accettabili dalle popolazioni, con danni non diffusi a livello comunale Ordinaria criticità: - Per temporali forti - Per piogge forti - Per saturazione dei suoli Lo scenario di ordinaria criticità per temporali forti e diffusi è conseguente ad eventi meteoidrologici, particolarmente intensi a scala locale, che possono determinare, oltre ai fenomeni descritti nei temporali per i rischi meteorologici: - innesco di locali smottamenti superficiali e fenomeni gravitativi, in aree note, legati a contesti geologici particolarmente critici - caduta di massi - allagamenti localizzati, per incapacità di smaltimento del reticolo idrografico minore e delle reti fognarie urbane - fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane, con coinvolgimento delle aree urbane più depresse - interruzione provvisoria della viabilità - eventuali improvvisi fenomeni di trasporto in massa su piccoli bacini montani (generalmente dell ordine di alcuni km2, fino a 5-10 km2) - eventuali e limitati fenomeni di trasporto solido nei tratti montani dei bacini a regime torrentizio (dimensioni fino a km2) Lo scenario di ordinaria criticità per precipitazioni forti, che può essere associato all emissione di un Avviso meteo per precipitazioni forti, può rappresentare il passaggio da una situazione ordinaria ad una moderata criticità, oppure, viceversa, da una situazione di moderata ad un ordinaria. I fenomeni attesi in questa fase di transizione sono analoghi a quelli descritti per lo scenario di criticità per temporali forti e diffusi. Lo scenario di ordinaria criticità per saturazione dei suoli può essere determinato anche in assenza di previsioni di precipitazione ma determinato in funzione delle precipitazioni pregresse dei giorni precedenti l emissione. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

23 SITUAZIONE METEO- IDROLOGICA Moderata criticità CRITICITÀ In grado di coinvolgere ambiti territoriali ristretti (a scala comunale) e o di determinare danni di media gravità a scala regionale SCENARI Lo scenario di moderata criticità è generato da eventi meteorologici diffusi e persistenti di moderata/forte intensità e di medio/lunga durata, che possono generare sul territorio uno o più dei seguenti scenari possibili, tenuto conto anche della situazione meteoidrologica pregressa all evento: sui versanti: - limitate attivazioni o riattivazioni di fenomeni franosi - fenomeni di instabilità localizzati sui versanti - possibile accelerazione dei grandi fenomeni franosi attivi e monitorati (secondo scenari individuati nell allegato 2) sui conoidi: - localizzati fenomeni di trasporto in massa e/o flusso iperconcentrato con riattivazione anche parziale di conoidi (per bacini anche superiori ai 10 km 2 ) e moderati fenomeni di inondazione e di erosione sui corsi d acqua a regime torrentizio (bacini di dimensioni variabile e fino a km 2 ) lungo i corsi d acqua secondari o a regime torrentizio (bacini di dimensioni variabile e fino a km 2 ) - possibili incrementi dei livelli idrometrici dei corsi d acqua secondari o a regime torrentizio, con superamento dell altezza idrometrica di allerta 1 (H1); moderati fenomeni di trasporto solido e erosione localizzata lungo i corsi d acqua principali o a regime fluviale (Dora Baltea) - possibili incrementi dei livelli idrometrici dei corsi d acqua principali con superamento dell altezza idrometrica di allerta 1 (H1) e possibile superamento in alcune sezioni dell altezza idrometrica di allerta 2 (H2); possibili fenomeni di limitata erosione connessi al passaggio della piena con coinvolgimento delle aree più prossime ai corsi d acqua a regime fluviale settori urbanizzati, rete idrografica minore, canali irrigui, rete di smaltimento delle acque - possibili fenomeni di allagamento connessi ad incapacità di drenaggio del reticolo idrografico minore - fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane, con coinvolgimento delle aree urbane più depresse. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

24 SITUAZIONE METEO- IDROLOGICA Elevata criticità CRITICITÀ In grado di coinvolgere ambiti territoriali estesi (a scala regionale) e o di determinare danni di gravità rilevante a scala regionale SCENARI Lo scenario di elevata criticità è generato da eventi meteorologici diffusi e persistenti di carattere eccezionale per intensità e durata, tenuto conto anche della situazione meteoidrologica pregressa all evento, può determinare sul territorio uno o più dei seguenti scenari possibili: sui versanti: - possibili attivazioni o riattivazioni di numerosi fenomeni franosi, anche di dimensioni medio-grandi e su depositi quiescenti anche da lungo tempo - possibili locali sbarramenti d alveo o coinvolgimento di nuclei abitati - numerosi ed estesi fenomeni di instabilità sui versanti - accelerazione nel movimento dei grandi fenomeni franosi monitorati (secondo scenari individuati nell allegato 2) sui conoidi: - numerosi e marcati fenomeni di trasporto in massa e/o flusso iperconcentrato con riattivazione di estesi settori di conoide (anche su bacini fino a km 2 ) lungo i corsi d acqua secondari o a regime torrentizio (bacini sino a 300 km 2 ): - possibili incrementi dei livelli idrometrici dei corsi d acqua secondari o a regime torrentizio, con raggiungimento e superamento dell altezza idrometrica di allerta 2 (H2) o dei massimi registrati in precedenti eventi; possibili fenomeni di trasporto solido, erosione, alluvionamento delle opere di attraversamento - riattivazione di canali di deflusso abbandonati lungo i corsi d acqua principali o a regime fluviale (Dora Baltea) - estesi fenomeni di inondazione, con intensi fenomeni di erosione e di alluvionamento sui corsi d acqua a regime fluviale, con il raggiungimento dell altezza idrometrica di allerta 2 (H2) o dei massimi registrati in precedenti eventi, possibili danni alle opere idrauliche e di attraversamento - riattivazione di canali di deflusso abbandonati settori urbanizzati, rete idrografica minore, canali irrigui, rete di smaltimento delle acque - possibili fenomeni di allagamento diffuso connessi ad incapacità di drenaggio del reticolo idrografico minore, con danni agli insediamenti abitati, locali interrati e insediamenti produttivi e alla rete viaria - fenomeni di rigurgito del sistema di smaltimento delle acque piovane, con coinvolgimento di aree urbane estese Tabella 4: situazioni meteo-idrologiche identificabili mediante il bollettino/avviso di criticità e relative criticità/scenari associati. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

25 IMPORTANTE SI EVIDENZIA CHE LA PREVISIONE DI CRITICITÀ MODERATA O ELEVATA SU UNA DETERMINATA ZONA, RAPPRESENTA UNA SIGNIFICATIVA PROBABILITÀ CHE LE CONDIZIONI DESCRITTE IN TABELLA COINVOLGANO LA ZONA STESSA, SENZA POTER PRECISARE DOVE AL SUO INTERNO TALI SITUAZIONI SI INSTAURERANNO O SE POSSA COINVOLGERE MARGINALMENTE L AREA LIMITROFA. E INOLTRE IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE LA VALUTAZIONE DI SITUAZIONI DI RISCHIO DETERMINATE DA CONTESTI GEOLOGICI PARTICOLARMENTE VULNERABILI O DERIVANTI DA SCELTE DI PROGRAMMAZIONE, USO E GESTIONE DEL TERRITORIO NON CORRISPONDENTI A CANONI DI SICUREZZA, NECESSITINO DI ANALISI PUNTUALI E DETTAGLIATE CHE ESULANO DAI TEMI TRATTATI. Il tipo di rischio corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici lungo i corsi d'acqua principali e di determinati livelli pluviometrici. Nella tabella 5 sono riportati i due principali tipi di rischio idrogeologico che possono interessare il territorio a seconda del tipo di precipitazioni. TIPO DI RISCHIO CAUSA EFFETTI Idrogeologico localizzato Idrogeologico alluvionale Precipitazioni intense e localizzate su porzioni di bacini idrografici principali, da alcune decine a qualche centinaio di chilometri quadrati Precipitazioni intense e diffuse su uno o più bacini idrografici principali, da alcune centinaia a qualche migliaio di chilometri quadrati (intero territorio regionale) Superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d'acqua a regime torrentizio con conseguente sviluppo di fenomeni di trasporto in massa, di inondazione e di erosione localizzati. Superamento di livelli pluviometrici critici con conseguente sviluppo di fenomeni franosi localizzati Superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d'acqua principali con conseguente sviluppo di fenomeni alluvionali. Superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d'acqua a regime torrentizio con conseguente sviluppo di fenomeni di trasporto in massa, di inondazione e di erosione diffusi. Superamento di livelli pluviometrici critici con conseguente sviluppo di fenomeni franosi diffusi. Tabella 5: principali tipi di rischio idrogeologico. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

26 MODALITA DI DIFFUSIONE Il bollettino di criticità idrogeologica e idraulica regionale viene emesso via e via fax nei giorni lavorativi (e nei pre-festivi e festivi qualora necessario, secondo la periodicità indicata ai capitoli precedenti) dal Centro Funzionale regionale alla Direzione Protezione civile della Regione ed al Dipartimento nazionale di Protezione civile. Il bollettino viene altresì pubblicato sul sito internet della regione alla pagina: In caso di allerta (moderata o elevata criticità), il bollettino di criticità idrogeologica e idraulica viene nominato Avviso di criticità idrogeologica e idraulica e viene trasmesso dalla Direzione Protezione Civile a tutti i Comuni della Regione, nonché agli enti territoriali interessati. In tal caso esso verrà ricevuto anche nelle zone dove è prevista una condizione di ordinaria attenzione. Quindi la semplice ricezione del bollettino non implica automaticamente l attivazione delle procedure di allertamento, occorre verificare prima quali siano le zone effettivamente allertate. E inoltre opportuno che i sindaci delle zone NON allertate siano a conoscenza di una situazione di criticità prevista in altri settori della Regione al fine di poter concorrere ad eventuali operazioni di soccorso, nell ambito dello spirito che caratterizza le operazioni di protezione civile. Quanto detto è ancor più evidente nel caso in cui si tratti di Comuni il cui territorio viene a ricadere solo parzialmente all interno di una zona allertata; è infatti ovvio che i fenomeni di natura idrogeologica non rispettano i limiti amministrativi. Pertanto, alcuni comuni possono essere interessati da eventi previsti in più di un area di allertamento, trovandosi, in funzione della loro situazione territoriale, a cavallo di due ambiti geografici di allertamento diversi. Questi comuni ricadranno dunque all interno di più di una zona di allertamento, come si nota nell elenco allegato. Il bollettino di criticità idrogeologica e idraulica viene inviato secondo lo schema proposto nella tabella 6. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

27 Tabella 6: modalità di diffusione del bollettino/avviso di criticità. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche

28 7. IL BOLLETTINO DI AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE METEO-IDROLOGICA Entro le 24 ore successive all'emissione dell avviso di criticità idrogeologia e idraulica, e con una frequenza variabile a seconda del livello di criticità, si provvede ad emettere un bollettino di aggiornamento con una sintesi della situazione in atto rilevata dalle reti di controllo a terra visibili dall ufficio idrografico, i cui dati vengono così resi disponibili via fax agli enti istituzionali secondo lo schema riportato in tabella 6. E' importante precisare che nel corso della gestione dell'emergenza, per insufficiente disponibilità di tempo, i dati del monitoraggio non possono subire il processo di validazione necessario all'eliminazione di eventuali anomalie e che di conseguenza il loro utilizzo deve essere fatto con opportuno senso critico. Il bollettino di aggiornamento (vedi figura 7) sintetizza le informazioni relative al monitoraggio dell evento in corso. Riassume i nuovi aggiornamenti in termini di previsioni meteorologiche e presenta i dati quantitativi di precipitazione e livelli idrici relativi alle stazioni afferenti alla rete del centro funzionale. L ora di emissione del primo bollettino di aggiornamento viene indicata nella pagina di trasmissione del fax con cui si trasmette l avviso di criticità (criticità moderata o elevata) ed ogni bollettino di aggiornamento indica l ora del successivo. Quando viene emesso l ultimo bollettino di aggiornamento e si decreta la fine dell allerta il bollettino reca la scritta Con il presente bollettino si conclude la fase di monitoraggio. Con riferimento alle aree indicate da un numero rosso in figura 1 si descrivono sinteticamente le sue parti: Area 1: indica la data di inizio evento indicata nel primo bollettino di aggiornamento. Area 2: indica l ora di rilevamento dei dati e l ora di emissione del bollettino. L ora di rilevamento dei dati può essere scelta dall operatore; deve essere il più possibile prossima all ora di emissione ma, allo stesso tempo, compatibilmente con il funzionamento del sistema di ricezione dei dati telerilevati, deve garantire un numero sufficiente di dati non siano ritardo. Area 3: sintetizza le informazioni derivanti da eventuali aggiornamenti meteorologici, dall elaborazione dei dati provenienti dalle stazioni telerilevate e dalle segnalazioni di dissesto pervenute al Centro Funzionale. Area 4: sintetizza le informazioni provenienti da eventuale nowcasting meteorologico/ idrologico e di un eventuale aggiornamento delle previsioni meteorologiche in termini di effetti al suolo. Si dichiara inoltre l ora dell emissione del successivo bollettino. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 28

29 Area 5: sintetizza i dati pluviometrici delle stazioni telerilevate, suddivise in base all area di allertamento di appartenenza (A,B,C,D). Per ogni stazione inserita nel bolettino si riportano il comune di appartenza, la località, la quota, la temperatura al momento dello scarico dati, la pioggia cumulata nell ultima ora (dallo scarico dei dati) e la pioggia cumulata dall ultimo bollettino. I dati contrassegnati con asterisco sono in ritardo rispetto all ora dello scarico di massimo 1 ora. Area 6: sintetizza i dati relativi ai livelli idrometrici* delle stazioni telerilevate, suddivise in base all area di allertamento di appartenenza (A,B,C,D). Per ogni stazione inserita nel bolettino si riportano il comune di appartenza, la località, la quota, il bacino idrografico di appartenenza, il livello di allerta idrometrica H1 ( preallarme ), il livello di allerta idrometrica H2 ( di allarme ), il livello attuale e la tendenza (stabile, aumento, diminuzione). I dati contrassegnati con asterisco sono in ritardo rispetto all ora dello scarico. Per tendenza si intende il trend dell idrogramma stimato in base alle osservazioni delle ultime 3 ore. Se il livello supera il livello di preallarme o allarme, la casella si colora di giallo o di rosso. Per una corretta interpretazione del dato di livello idrometrico su rimanda ai documenti di seguito allegati. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 29

30 Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 30

31 LIVELLO IDROMETRICO Il livello idrometrico è definito in base allo Zero idrometrico e non corrisponde alla profondità dell acqua rispetto al fondo, ma all altezza d acqua rispetto allo zero idrometrico (corrispondente allo zero dell asta idrometrica addossata alla sponda). Per tale motivo è possibile che un livello idrometrico sia minore di quello della profondità dell acqua (caso a), oppure che assuma un valore negativa qualora sia al di sotto dello zero idrometrico (caso b) oppure che sia maggiore della profondità dell acqua (caso c). Questo consente di avere una misura sempre riferita ad una stessa quota che non varia nel tempo. Allo stesso modo anche i livelli di preallarme e allarme sono tarati in base a tale quota di riferimento. CASO A Asta idrometrica Livello idrometrico CASO B Asta idrometrica Livello idrometrico Zero idrometrico CASO C Asta idrometrica Livello idrometrico Zero idrometrico Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 31

32 ALLARMI LIVELLI IDROMETRICI Per ogni stazione idrometrica, sono state individuate, sulla scorta della geometria delle sezioni e di alcuni eventi storici particolarmente significativi, 3 soglie come sotto specificato: normale attenzione (non presente sul bollettino) Livello idrometrico H1 Livello idrometrico H2 Normale attenzione L'acqua occupa solo parzialmente la larghezza del letto del corso d acqua. Probabilità di esondazione nulla. Nessuna situazione pericolosa. Livello idrometrico 1 (H1) La portata di piena transita occupando l alveo in modo tale che, all interno del tratto d asta indagato, sia garantito il franco di sicurezza di 1 m rispetto al livello di esondazione. Pertanto la sezione più svantaggiata nell intorno della sezione idrometrica presenta comunque un franco di sicurezza di 1 m. Il superamento di tale soglia rappresenta una condizione variabile da ordinaria criticità alla moderata criticità per rischio idraulico. Allarme idrometrico 2 (H2) La portata di piena transita occupando interamente l alveo in modo tale che il livello idrometrico sia prossimo a quello del piano campagna o degli argini, senza che si verifichi esondazione all interno del tratto d asta indagato. Quindi nell intorno della sezione idrometrica, la sezione più svantaggiata presenta un livello idrometrico prossimo al piano campagna o alla quota arginale, ossia all esondazione. Il superamento di tale soglia rappresenta una condizione di rischio variabile da moderata a elevata criticità per rischio idraulico. Si tratta di misure di livello e sono riferite esclusivamente ai dintorni della sezione corrispondente ad ogni singola stazione e quindi non permettono di estrapolare informazioni rispetto ad altre sezioni fluviali. Non tengono quindi conto dei fenomeni che possono verificarsi a monte o a valle della stessa, se non per un intorno immediato. NB: Tali allarmi sono di natura esclusivamente idrometrica e non vanno confusi, da un punto di vista della terminologia, con altre definizioni di allarme utilizzate in altri campi; per quanto riguarda il presente manuale ad esempio, il livello di allarme è definito dal grado di criticità emesso (moderata, a lungo termine, elevata) con il bollettino di allertamento. Altezza idrometrica di allerta 2 (H2) Altezza idrometrica di allerta 1 (H1) Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 32

33 BOLLETTINO D'AGGIORNAMENTO STRAORDINARIO SULLA SITUAZIONE METEOIDROLOGICA Qualora si verifichi la situazione in cui la rete di controllo a terra registri una criticità non prevista dai modelli meteorologici e le precipitazioni cumulate registrate siano tali da poter indurre situazioni di pericolosità sul territorio non segnalate nell ultimo bollettino di criticità idrogeologica e idraulica, è facoltà del Responsabile di Sala, sentito il dirigente, emettere un bollettino di aggiornamento straordinario sulla situazione meteoidrologica. Tale bollettino viene emesso a prescindere dagli orari stabiliti per l emissione del bollettino di allertamento. MODALITA DI DIFFUSIONE dei BOLLETTINI DI AGGIORNAMENTO Il bollettino di AGGIORNAMENTO viene emesso solo in caso di allerta con frequenze variabili in relazione ai livelli di criticità attesi e/o registrati. Il Centro funzionale lo trasmette via e via fax alla Direzione Protezione civile della Regione ed al Dipartimento nazionale di Protezione civile e lo pubblica sul sito internet della regione alla pagina: La Direzione Protezione civile avrà cura di trasmetterlo a tutti i Comuni della Regione, nonché agli enti territoriali interessati. Manuale esplicativo dei documenti inerenti le allerte idro-meteorologiche 33

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