SCUOLA DEL PD PIEMONTESE

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1 SCUOLA DEL PD PIEMONTESE L arte di amministrare Torino, Marzo-Aprile Un percorso formativo per

2 LA FISCALITA Federico Moine Torino, Marzo-Aprile Un percorso formativo per

3 LA FISCALITA NAZIONALE: I PRINCIPI COSTITUZIONALI I principi cardine: L Art.53 della Costituzione recita: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Gli indici tipici di capacità contributiva sono il reddito, il patrimonio ed il consumo. Progressività significa che l aliquota dell imposta aumenta con l aumentare dell imponibile. Torino, Marzo-Aprile Un percorso formativo per

4 LA FISCALITA NAZIONALE: LA TASSAZIONE DELLE PERSONE FISICHE Gli scaglioni di reddito e le aliquote: - fino a euro 23% - da a euro 27% - da a euro 38% - da a euro 41% - oltre euro 43% Vanno inoltre aggiunte le addizionali all Irpef: - regionale (dallo 0,9 all 1,7%) e - comunale (fino allo 0,8%). Il prelievo massimo Irpef, per la quota marginale di reddito superiore ai euro, è pertanto sulla carta pari al 45,50% del reddito stesso.

5 LA FISCALITA NAZIONALE: LA TASSAZIONE DELLE IMPRESE Le imposte dirette che versano le imprese (costituite sotto forma di società di capitali) sono le seguenti: - IRES (imposta sul reddito delle società): aliquota del 27,50% sul reddito imponibile; - IRAP (imposta regionale sulle attività produttive): aliquota del 3,9% sul valore della produzione netta (dal quale non sono deducibili gli interessi passivi ed il costo del lavoro). Il dato particolare è che il 35% delle società di capitali italiane dichiara un reddito d impresa negativo, cioè chiude il bilancio in perdita. E un evidente stortura su cui riflettere.

6 LA FISCALITA NAZIONALE: L IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO L IVA è un imposta sui consumi, riscossa gradualmente nelle varie fasi di produzione e distribuzione di un bene o di un servizio. Se chi acquista il bene o riceve il servizio, è a sua volta un imprenditore o un professionista, può detrarre l IVA. Viceversa, se chi acquista il bene o riceve un servizio è un consumatore finale, rimane inciso dall IVA.

7 Le aliquote IVA attualmente vigenti sono tre: - l aliquota ordinaria del 20%; - l aliquota agevolata del 4% (sul pane, paste alimentari, latte, autoveicoli per invalidi, acquisto della prima casa, quotidiani e periodici); - l aliquota agevolata del 10% (su uova, animali per alimentazione umana, tè, caffè, medicinali, ristoranti, bar, strutture ricettive, acqua, cessioni di abitazioni non di lusso, manutenzioni e ristrutturazioni di edifici abitativi). Va dunque considerato che eventuali aumenti dell aliquota IVA sui prodotti di più largo consumo colpiscono maggiormente le fasce più deboli.

8 LA FISCALITA LOCALE DEI COMUNI: CENNI GENERALI La fiscalità locale dei comuni si compone in via principale delle seguenti imposte e tasse: ICI (Imposta comunale sugli immobili). TARSU/TIA (tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani o tariffa di igiene ambientale). Imposta sulla pubblicità e affissioni. TOSAP/COSAP (tassa o canone per occupazione spazi e aree pubbliche). Addizionale Comunale all Irpef.

9 LA RILEVANZA DELLA FISCALITA LOCALE, MA ANCHE LA SUA RIDUZIONE A SEGUITO DELL ABROGAZIONE DELL ICI Considerando sia l odierna fiscalità municipale, sia la fiscalità locale propria delle Regioni (Irap, Addizionale Regionale Irpef, compartecipazione all IVA ed alle accise sulla benzina) e delle Province (imposta sulle Rc auto, addizionale sulla bolletta Enel, imposta di trascrizione), il peso della fiscalità locale media annua è stato stimato per il 2010 in euro per ogni contribuente. Peraltro, a seguito dell abrogazione dell ICI sulla prima casa, il livello medio delle imposte e tasse locali è diminuito di circa il 14%, con i conseguenti e ben noti problemi finanziari che si sono generati soprattutto per i Comuni.

10 L AMMONTARE DELL EVASIONE FISCALE ITALIANA Nel 2009 l evasione fiscale nazionale è stata stimata tra i 105 ed i 118 miliardi di euro di mancato gettito in termini di Irpef, Ires, Irap, Iva, contributi previdenziali ed altre imposte minori. Gli imponibili che sfuggono al Fisco rappresentano più del 15% del PIL nazionale (cioè più di 230 miliardi di euro). Sono dati altissimi, da cui inoltre emerge che l evasione fiscale, negli ultimi anni (in particolare a partire dal 2007), non si è ridotta.

11 LA DIFFICOLTA NEL RISCUOTERE L EVASIONE FISCALE ACCERTATA A fronte di oltre 50 miliardi di euro di maggiori imposte accertate dal Fisco nel 2009, soltanto poco più del 10% di esse sono poi state effettivamente riscosse. L Italia, in termini di efficienza della riscossione, è all ultimo posto in Europa, superata, in termini percentuali, anche da paesi quali la Turchia, l Albania e la Grecia. Questo rapporto molto basso tra importi riscossi e maggiori redditi accertati dà la misura di quanta strada occorra ancora percorrere per una efficace lotta all evasione fiscale.

12 GLI STRUMENTI E ALCUNE PROPOSTE PER UNA RISCOSSIONE PIU EFFICACE DELLE MAGGIORI IMPOSTE ACCERTATE L azione di Equitalia (Concessionario della Riscossione) si è certamente intensificata nell ultimo quinquennio, ma troppo spesso nei confronti dei cosiddetti piccoli contribuenti, che si sono visti ipotecare la casa per poche migliaia di euro di debito. Occorrerebbe agire in modo più significativo anche nei confronti dei grandi evasori, impedendo loro di proseguire, sia in modo diretto che indiretto, nell attività d impresa a fronte del mancato assolvimento dei debiti tributari e previdenziali. Una norma in tal senso sarebbe un segnale forte contro il mancato rispetto degli obblighi fiscali e previdenziali.

13 I RISULTATI DI UNA RECENTE RICERCA DEL CENSIS SUL RAPPORTO TRA FISCO E CONTRIBUENTI Una ricerca del Censis sul rapporto tra Fisco e contribuenti illustrata nel mese di gennaio 2011 ha evidenziato che il problema principale del sistema fiscale italiano per i cittadini intervistati è l elevato livello di evasione. Dunque, la lotta all evasione viene vista come una priorità anche dai cittadini. La gran parte degli intervistati richiede però anche una semplificazione del sistema fiscale, ancora oggi troppo frammentato in una pluralità di adempimenti e imposte diverse, temendo inoltre che il federalismo complichi ulteriormente il quadro normativo esistente. Risulterebbe quindi importante essere portatori di proposte da un lato di concreta ed efficace lotta all evasione, ma dall altro anche di semplice assolvimento degli adempimenti fiscali, soprattutto per le categorie più deboli (si pensi che oggi un pensionato deve tutti gli anni presentare all INPS il cosiddetto modello RED, in cui autocertificare i redditi percepiti nell anno precedente, quando tali dati sono in realtà già conoscibili dall INPS attraverso l Anagrafe Tributaria).

14 STRUMENTI E BUONE PRASSI PER LA LOTTA ALL EVASIONE FISCALE. ALCUNE PROPOSTE. Una delle misure più efficaci nella lotta all evasione fiscale sarebbe rappresentata da un piano organico di un certo numero di verifiche fiscali annue su ciascuna categoria economica, con funzione non solo repressiva, ma anche educativa. E infatti piuttosto noto quali siano le categorie economiche a maggior rischio di evasione, presso le quali si potrebbe recuperare il gettito senza eccessivo sforzo e senza traumi per gli stessi soggetti sottoposti a verifica. A ciò si aggiunge che oggi la gran parte dei contribuenti non subisce verifiche fiscali sostanziali per tutto il lasso di tempo in cui svolge la propria attività, con la conseguenza che il timore dell azione accertativa del Fisco si riduce notevolmente. Anche questa è una stortura che andrebbe eliminata, con un piano più organizzato dei controlli da effettuare.

15 Uno strumento molto efficace per la lotta all evasione fiscale, nell ambito del reddito d impresa e del lavoro autonomo, potrebbe essere rappresentato dalla reintroduzione degli elenchi clienti e fornitori: grazie ad essi è infatti molto più facile intercettare le operazioni incrociate di comodo ed approfondire il corretto comportamento fiscale dei singoli contribuenti. Altro strumento utile nella lotta all evasione sarebbe rappresentato dal rafforzamento della tracciabilità dei pagamenti, limitando il più possibile l utilizzo del contante nelle transazioni tra imprese, tra esercenti attività di lavoro autonomo e tra soggetti economici e privati cittadini.

16 RIFLESSIONI SULLA TASSAZIONE DEI REDDITI IMMOBILIARI: LA CEDOLARE SECCA. L introduzione della cosiddetta cedolare secca sugli affitti, pari al 21% ovvero al 19% per i contratti a canone concordato, rappresenta una evidente deroga (per non dire una violazione) al principio fissato dall art.53 della Costituzione Italiana. In altri termini, viene privilegiata la rendita patrimoniale rispetto al reddito da lavoro (dipendente o autonomo) o d impresa, analogamente a quanto già avviene per i redditi di capitale, tassati in gran parte con aliquota del 12,50% ovvero con base imponibile parziale. Anche queste sono storture del sistema su cui andrebbe esercitata un evidente azione correttiva.