Stime di consistenza del cervo sardo nell'oasi di Monte Arcosu mediante la tecnica del pellets-group count
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1 Rendiconti Seminario Facoltà Scienze Università Cagliari Vol. 75, Fasc. 1-2 (2005) Stime di consistenza del cervo sardo nell'oasi di Monte Arcosu mediante la tecnica del pellets-group count ANDREA MURGIA(*), FRANCESCA COCCO(*), CARLO MURGIA(*), ANNA MARIA DEIANA(*) Abstract. In this paper present the results obtained during a research carried out from 2002 to 2003, in the Monte Arcosu Natural Park. The aim of this work has been to estimate the density values and the amount of population of Sardinian deer (Cervus elaphus coricanus). Pellets-group count was the method used. Data obtained show the average density values in the study area (29.9 SE = 5.8 deer /km 2 ). A higher value has been obtained in the inner part of the Park. Data show that population is constant during the year with a light increase in the birth period and a decrease during winter. 954 deer is the amount of population estimated for the year Key words: Cervus elaphus corsicanus, Pellets-Group counts, Sardinia. INTRODUZIONE Il cervo presente in Sardegna, Cervus elaphus corsicanus (Erxleben, 1777) costituisce la sottospecie endemica del massiccio sardo-corso del cervo europeo Cervus elaphus (Linnaeus, 1758), rappresenta il più grande mammifero dell isola [6] [18] [19] [20]. Introdotto dall uomo forse in epoca preistorica [1] [2] [3] [25], fino al XIX secolo era presente in tutti i massicci montuosi della Sardegna. Ad aprire la strada allo sterminio fu il disboscamento intensivo di vastissime aree dell isola. Privato della protezione del suo ambiente e maggiormente esposto ai fattori climatici e antropici il cervo sardo subì una notevole riduzione che perdurò fino al 1980 (sebbene una legge sul divieto di caccia fosse già stata istituita nel 1939). Attualmente la superficie complessiva in cui ricade l areale di distribuzione del cervo sardo (comprese le zone di reintroduzione) è di 300 (*) Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell Università di Cagliari, Viale Poetto, Cagliari. Presentato il 25/01/2005.
2 28 ANDREA MURGIA, FRANCESCA COCCO, CARLO MURGIA, ANNA MARIA DEIANA km 2, pari al 1,2% del territorio regionale e pari al 2,8% dell areale storico. Tutti e tre i subareali, in cui la specie è stata sempre presente, si trovano nel sud dell isola (provincia di Cagliari), nel Sulcis ( 170 km 2 ), nel Sarrabus ( 70 km 2 ) e nell Arburense ( 60 km 2 ), questi sub-areali sono isolati tra loro senza possibilità di interscambi tra le popolazioni [6]. A causa del rischio d estinzione, questo ungulato, che è stato inserito nel Red Data Book dell IUCN tra le specie minacciate d estinzione a livello mondiale, oggi è considerata specie prioritaria a livello europeo ai sensi della direttiva UE 43/92 Habitat. Esistono pochi dati sulla distribuzione, densità e consistenza di questo Cervide nell isola. Si tratta in prevalenza di censimenti al bramito e osservazioni dirette da posizioni di vantaggio [15]. Lo scopo di questo lavoro è quello di raccogliere informazioni riguardo la distribuzione e la consistenza di questo ungulato nell Oasi Faunistica di Monte Arcosu, ma anche di integrare le conoscenze disponibili sul cervo sardo allo scopo di ottenere informazioni utili e pertinenti al problema di conservazione della specie. MATERIALI E METODI Area di studio L Oasi (N39 09'38" E8 52'20") fa parte dei monti del Sulcis, ha una superficie di 3600 ha ed è un sistema collinoso e montuoso, in cui il rilievo più alto è il monte Is Caravius (1118 m). La piovosità media annua è di 487 mm e la temperatura media annua di 18 C, con minime nel mese di Febbraio ( 3 C) e massime ad Agosto (39 C). È caratterizzata da una vegetazione tipicamente mediterranea, costituita per la maggior parte da bosco di lecceta (Quercion ilicis) e macchia con associazioni di Ericion arborae e Oleo-Ceration [14]. Lungo i versanti delle valli, si incontrano forme di vegetazione caratterizzate da arbusti bassi, prevalentemente cisti, accompagnati da altre specie arbustive come la Phillyrea angustifolia, Pistacia lentiscus, Rosmarinus officinalis, Olea europea e Lavandula stoechas [4]. Metodi Per stimare la densità e la consistenza del cervo sardo si è utilizzato il metodo del tasso di accumulo fecale (Fecal Accumulation Rate Pellets-Group counts) [22]. Questo metodo si basa sull assunzione che il numero di escrementi accumulatisi in un habitat è direttamente proporzionale al numero di animali e al tempo speso da questi in quel habitat. Tale assunzione è valida per gli ungulati ruminanti, non territoriali, poiché essi sono caratterizzati da un frequente ritmo di defecazione. Il metodo consiste nel conteggio, in aree fisse di campionamento o plots, del numero di escrementi accumulatisi nel corso di un intervallo di campionamento noto [9] [16]. La conversione dell accumulo di escrementi in densità di animali è ottenuta secondo la seguente relazione: Numero cervi / 2 n escrementi / ha / giorno km = n escrementi / cervo / giorno x 100
3 STIME DI CONSISTENZA DEL CERVO SARDO 29 La stima del numero di escrementi/cervo/giorno non è nota per Cervus elaphus corsicanus. Pertanto all interno di un recinto faunistico presente all interno dell Oasi, di cui era noto con esattezza il numero di cervi, sono state realizzati due plots per determinare l indice di defecazione del cervo sardo. Il valore ottenuto è stato pari a 23,4 escrementi/cervo/giorno. Inoltre si è attinto a quanto disponibile nella letteratura scientifica e da questa è risultato che i tassi di defecazione del cervo Cervus elaphus misurati nella brughiera scozzese [13], nelle Alpi italiane [22] e nell Appennino italiano [8], sono stati tutti molto simili (23-24 escrementi/cervo/giorno), indipendentemente dalle caratteristiche ambientali). Questo ha fatto ritenere come sufficientemente corretta l applicazione di questo valore al cervo sardo. L area di studio è stata divisa mediante il programma AutoCAD, in 4 macro aree (Guttureddu 6,91 km 2, Perdu Melis 3,10 km 2, Is Frocciddus 7,55 km 2 e Lattias-Marroccu 4,21 km 2 ) in base alla distribuzione del cervo osservata nei censimenti al bramito degli anni precedenti. All interno di queste 4 aree sono stati individuati 17 plots secondo la procedura del campionamento stratificato. Ogni plot di forma rettangolare e superficie di 75 m 2 (15 x 5) è stato delimitato da paletti di legno. I plots venivano controllati e ripuliti dalle fatte ad intervalli di circa 30 giorni. Durante la lettura dei plots, erano registrati tutti i pellet group trovati, intendendo con tale termine un gruppo di almeno 6 pellet caratterizzati dalla stessa misura, forma, consistenza, colore e posti vicini tra loro [7] [5] [21]. I gruppi che attraversavano il perimetro del rettangolo, sono strati registrati solo quando più del 50% dei pellet si trovava all interno del plot. RISULTATI Dal Febbraio 2002 al Marzo 2003 sono state fatte 26 uscite per il monitoraggio dei plots. Durante questo periodo, i valori medi di densità registrati nei diversi plots hanno presentato notevoli differenze, da un massimo di 108,2 (ES = 12,0) cervi per km 2, ad un minimo di 4,3 (ES = 2,3) cervi per km 2. Il valore medio di densità, calcolato per l intero anno di studio è stato pari a 29,9 (ES = 5,8) cervi per km 2. I valori di densità mensili, relativi all insieme dei plots (Fig. 1), variano notevolmente, dai valori maggiori di Maggio (37,03 ES = 10,88 cervi per km 2 ) e Giugno 2002 (39,21 ES = 10,5 cervi per km 2 ), ai valori minori di Aprile 2002 (19,6 ES = 6,4 cervi per km 2 ) e Dicembre 2002 (23,96 ES = 4,7 cervi per km 2 ), la differenza osservata è stata altamente significativa (Friedman: Fr = 68,52, gl = 15, p < 0,01). Considerando i valori di densità stagionalmente (Fig. 2), si osserva un valore minimo in inverno (26,64 ES = 1,98) e valori più elevati nelle altre stagioni, la differenza non è in ogni modo significativa (Friedman: Fr = 1,80, gl = 3, p > 0,05). La suddivisione dell area di studio in 4 macro aree ha permesso di individuare maggiori valori di densità nella località Lattias-Marroccu 49,49 (ES = 5,56) cervi per km 2 e in Perdu Melis 33,47 (ES = 2,83) cervi per km 2. Valori minori si riscontrano nelle sue valli parallele in direzione Est-Ovest (Fig. 3). Stagionalmente le valli di Is Frocciddus e
4 30 ANDREA MURGIA, FRANCESCA COCCO, CARLO MURGIA, ANNA MARIA DEIANA Figura 1. Densità mensile dei cervi (media ± ES). Figura 2. Densità stagionale dei cervi (media ± ES). Guttureddu presentano valori di densità simili (U Mann-Whitney U = 6, p < 0,05), mentre per le altre due aree presentano valori differenti che coincidono solo nella stagione invernale (Fig. 4). In quest ultima stagione i valori di densità delle 4 zone appaiono più vicini tra loro, ma le differenze osservate stagionalmente sono comunque significative (Friedman: Fr = 10,54, gl = 3, p < 0,05).
5 STIME DI CONSISTENZA DEL CERVO SARDO 31 Figura 3. Densità annuale nelle macro aree (media ± ES). Figura 4. Densità stagionale nelle macro aree. Considerando il periodo del bramito (Settembre 2002), il valore di densità medio stimato per tutta l Oasi è stato paria a 30,5 (ES = 7,6) cervi per km 2. I valori ottenuti nelle 4 macro aree, nello stesso periodo, sono stati di 25,9 (ES = 12,4) nella valle di Guttureddu, di 9,26 (ES = 5,3) in quella di Is Frocciddus, di 37,03 (ES = 13,09) nella zona di Perdu Melis e di 50,91 (ES = 21,87) cervi per km 2 nell arco Lattias Marroccu.
6 32 ANDREA MURGIA, FRANCESCA COCCO, CARLO MURGIA, ANNA MARIA DEIANA DISCUSSIONE Conoscere le dimensioni di una popolazione di selvatici è fondamentale per stabilirne le norme di gestione e protezione, o per ridurre la pressione esercitata su attività antropiche (per esempio, danni alle culture agricole), o su altre componenti dell ecosistema (danni gravi alla vegetazione e altro) [12]. A maggior ragione se questa popolazione si trova all interno di un area protetta di fondamentale importanza per la sua biodiversità. L unica precedente ricerca portata avanti con la tecnica del Pellets-Group count in Sardegna, proprio nell Oasi di Monte Arcosu [11], aveva fornito valori di densità pari a 26 cervi per km 2. A distanza di sei anni il valore medio di densità ottenuto nel nostro studio pari a 29,9 (ES = 5,8) cervi per km 2 indica un ulteriore crescita nella consistenza di questo ungulato. Questo valore è da considerarsi alto rispetto alle densità agro-forestali consigliate. In Germania una densità agro-forestale di 1,5-2,5 cervi per km 2 è considerata economicamente tollerabile [23], quindi un valore molto inferiore al nostro. Non mancano tuttavia esempi di densità altrettanto elevate, fino a 30 cervi per km 2 in impianti forestali britannici [10], mentre per un ambiente a macchia mediterranea nel Parco Naturale di Monfragüe, in Spagna, sono state calcolate capacità portanti fino a 1,28 cervi per ha [17]. La notevole differenza di densità osservata nei diversi plots, può essere attribuita alla posizione in cui questi si trovavano. Infatti, i valori maggiori di densità sono stati accertati nelle zone più interne e quindi più protette dell Oasi di Monte Arcosu (Lattias-Marroccu e Perdu Melis), mentre valori notevolmente inferiori sono stati misurati nelle altre aree. Questo fatto da attribuire sicuramente ad una forte attività di bracconaggio nelle aree adiacenti la Riserva. Maggiori valori di densità si sono riscontrati nel periodo successivo le nascite, Maggio-Giugno, in ogni modo prendendo in considerazione i dati raccolti per stagioni, le differenze non sono mai state significative, indicando una densità costante dei cervi nell area di studio, durante il nostro lavoro. I valori di densità ottenuti nelle 4 macro aree durante il periodo degli amori (2002), consente di ipotizzare per la valle di Guttureddu un numero di cervi pari a 179, per quella di Is Frocciddus 70, per la zona di Perdu Melis 115 e per quella del Lattias-Marroccu di 214, per un totale di 578 cervi. È possibile quindi stimare per l intera Oasi di Monte Arcosu nell anno 2002, una consistenza pari a 954 cervi, durante il periodo degli amori, valore molto simile, a quello ottenuto mediante il censimento al bramito condotto nello stesso anno [15].
7 STIME DI CONSISTENZA DEL CERVO SARDO 33 BIBLIOGRAFIA 0[1] A. AZZAROLI. Il nanismo dei cervi insulari. Paleontographia Italica (1961). 0[2] A. AZZAROLI. Biogeografia dei mammiferi della Sardegna. Lav. Soc. It. Biogeogr. 8: (1983). 0[3] B. BACETTI. Considerazioni sulla costituzione e l origine della fauna in Sardegna. Boll. Soc. It. Biogeografia VIII (1964). 0[4] G. BACCHETTA. La Riserva Naturale di Monte Arcosu. Il Golfo Editore, Cagliari (1997). 0[5] C.L. BATCHELER. Development of a distance method for deer census from pellet group. Journal of Wildlife Management 39: (1975). 0[6] E. BECCU. Il cervo sardo. Delfino, Sassari (1989). 0[7] D.C. BOWDEN, A. ANDERSON, D.E. MEDIN. Frequency distribution of mule deer fecal group counts. Journal of Wildlife Management (1969). 0[8] E. BRUNO. Habitat selection and feeding ecology of red (Cervus elaphus L.,) and roe (Capreolus capreolus L.) deer in the Central Apennines, Italy. Ph.D. thesis, University of Aberdeen (1996). 0[9] L. EBERHARDT, R. VAN ETTEN. Evalutation of the pellets group count as a deer census method. Journal of Wildlife Management 20: (1958). [10] J. LATHAM. Factors affecting the relative densities of red deer in Scottish forest. Ph.D. thesis, University of Aberdeen (1993). [11] S. LOVARI, E. BRUNO, E. CARBONI, A. MURGIA, G. PUDDU, M. SCIBILIA. Studio sul cervo sardo Cervus elaphus corsicanus. Relazione progetto LIFE - WW Italia (1996). [12] S. LOVARI, A. ROLANDO. Guida allo studio degli animali in natura. Bollati Boringhieri, Torino (2004). [13] B.J.J. MITCHELL, D. MCCOWAN. The defecation frequencies of red deer in different habitats. A. Rep. ITE 1983: (1984). [14] L. MOSSA, G. BACCHETTA, C. ANGIOLINO, M. BALLERO. A contribution to the floristic knowledge of the Monti del Sulcis: Monte Arcosu (S.W. Sardinia). Flora mediterranea, 6: (1996). [15] C. MURGIA. Censimento del cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus Erxleben, 1777) nella riserva di Monte Arcosu. Inedito. [16] D.J. NEFF. The pellet-group count technique for big game trend, census and distribution. Journal of Wildlife Management 32: (1968). [17] D. PATON, J. NUÑEZ-TURJILLO, M.A. DIAZ, A. MUÑOZ. Assessment of browsing biomas, nutritive value and carrying capacity of shrublands for red deer (Cervus elaphus L.) management in Monfragüe Natural Park (SW Spain). Journal of Arid Environments 42: (1999). [18] F. PERCO. Il Cervo. Lorenzini, Udine (1986). [19] F. PERCO, C.M. CALÒ. Il cervo nella riserva naturale di Monte Arcosu. Sardegna sudoccidentale. WWF Italia (1991). [20] F. PUDDU, M. VIARENGO. Animali di Sardegna. I mammiferi. Delfino, Sassari (1993). [21] P.R. RATCLIFFE, B.A. MAYLE. Roe deer biology and management. Forestry Commission Bulletin 105 (1992). [22] G. ROGERS, O. JULANDER, W. L. ROBINETTE. Pellet-Group counts for red deer census and range use index. Journal of Wildlife Management 22: (1958). [23] E. UECKERMAN,. Managing German red deer (Cervus elaphus) populations. In Biology and
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