SOMMARIO. Premessa I. PARTE GENERALE

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1 SOMMARIO Premessa V I. PARTE GENERALE SEZIONE I EFFICACIA TEMPORALE E TERRITORIALE DELLE NORME PENALI TRACCIA 1 DISCIPLINA DELLA SUCCESSIONE DI NORME PENALI NEL TEMPO. 5 PARERE 1 Successione mediata di norme penali: successione di norme extrapenali ed esercizio abusivo della professione odontoiatrica. 15 PARERE 2 Tempus commissi delicti: dies a quo della prescrizione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. 22 TRACCIA 2 LUOGO DI COMMISSIONE DEL REATO. 28 PARERE 3 Il locus commissi delicti nell accesso abusivo a sistema informatico o telematico. 38 SEZIONE II CAUSALITÀ TRACCIA 3 LA CAUSALITÀ PENALE: EVOLUZIONI DOGMATICHE E QUESTIONI PROBLEMATICHE. 47 PARERE 4 Causalità e responsabilità del committente. 59 PARERE 5 Causalità della colpa e circolazione stradale. 70 SEZIONE III PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ TRACCIA 4 PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ E REATI PLURIOFFENSIVI. 75 PARERE 6 L offensività della condotta di coltivazione di piante da cui estrarre il principio attivo di sostanze stupefacenti. 81 SEZIONE IV IL REATO OMISSIVO TRACCIA 5 PARERE 7 PRINCIPIO DI MATERIALITÀ E STRUTTURA DEL REATO. Natura, fondamento e presupposti del reato omissivo improprio. 93 L individuazione della posizione di garanzia sul luogo di lavoro: requisiti e limiti di operatività della delega di funzioni. 99 SEZIONE V CAUSE DI GIUSTIFICAZIONE TRACCIA 6 SCRIMINANTI CULTURALI. 111 PARERE 8 Motivazione culturale e scriminante putativa. 116 VII

2 SEZIONE VI ELEMENTO SOGGETTIVO TRACCIA 7 DOLO INTENZIONALE, DIRETTO ED EVENTUALE: CRITERI DISCRETIVI ED APPLICAZIONI GIURISPRUDENZIALI. 125 PARERE 9 L elemento soggettivo nel delitto tentato: in particolare, il dolo alternativo. 133 PARERE 10 Dolo eventuale e tentativo. 142 TRACCIA 8 LA RESPONSABILITÀ PENALE DEGLI OPERATORI SANITARI A SEGUITO DELLA C.D. RIFORMA GELLI-BIANCO. 146 PARERE 11 La colpa medica tra la legge Balduzzi e la legge Gelli-Bianco. 160 TRACCIA 9 L AFFIDAMENTO E LA COLPA PER ASSUNZIONE IN TEMA DI RESPONSABILITÀ MEDICA PLURIDISCIPLINARE. 170 PARERE 12 Contenuto e limiti del principio di affidamento. 175 SEZIONE VII LE CIRCOSTANZE DEL REATO TRACCIA 10 IL REATO CIRCOSTANZIATO. 189 PARERE 13 La rilevanza delle circostanze indipendenti ai fini calcolo del termine di prescrizione. 203 SEZIONE VIII IL DELITTO TENTATO TRACCIA 11 NATURA, FONDAMENTO DELLA PUNIBILITÀ E DISCIPLINA DELLA FATTISPECIE TENTATA. 217 PARERE 14 Desistenza volontaria e iniziativa della potenziale vittima. 223 SEZIONE IX CONCORSO APPARENTE DI NORME TRACCIA 12 PARERE 15 PARERE 16 I CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DELLA DISCIPLINA APPLICABILE NEL CONCORSO APPARENTE DI NORME PENALI. 231 Il rapporto tra malversazione a danno dello Stato (art. 316-bis c.p.) e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) 238 Clausola di sussidiarietà: il principio di assorbimento in materia di abuso d ufficio. 247 SEZIONE X CONCORSO DI PERSONE NEL REATO TRACCIA 13 PRINCIPIO DI LEGALITÀ, CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DELLE POSIZIONI DI GARANZIA E CONCORSO OMISSIVO NEL REATO COMMISSIVO ALTRUI. 257 PARERE 17 Posizione di garanzia e concorso omissivo nel reato commissivo: la responsabilità concorrente mediante omissione dell internet service provider nel reato commissivo VIII

3 PARERE 18 TRACCIA 14 PARERE 19 PARERE 20 dell utilizzatore della rete. 265 Posizione di garanzia e concorso omissivo nel reato commissivo proprio: il concorso omissivo del sindaco nel reato commissivo dell amministratore di società concessionaria di servizio pubblico. 277 LA RESPONSABILITÀ PENALE DELL AMMINISTRATORE DI FATTO NEI REATI SOCIETARI E DI BANCAROTTA. 280 La natura sostanziale della nozione di amministratore di fatto e il fondamento giuridico della sua responsabilità penale nei reati societari e fallimentari. 285 I presupposti sostanziali dell equiparazione tra amministratore di fatto e amministratore di diritto di società. 296 TRACCIA 15 CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA E TERRORISTICA. 299 PARERE 21 Il patto di scambio politico-mafioso. 310 PARERE 22 Concorso esterno in associazione mafiosa e favoreggiamento personale. 321 SEZIONE XI LE CAUSE DI ESTINZIONE DEL REATO E DELLA PENA TRACCIA 16 ESTINZIONE DEL REATO PER CONDOTTE RIPARATORIE (ART TER C.P.) 327 TRACCIA 17 LA DISCIPLINA DELLE CAUSE ESTINTIVE DEL REATO E DELLA PENA: IN PARTICOLARE, IL REGIME DELLA PRESCRIZIONE. 335 PARERE 23 La prescrizione e le cause di interruzione della sua decorrenza. 344 SEZIONE XII NON PUNIBILITÀ PER PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO TRACCIA 18 NON PUNIBILITÀ PER PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO. 353 PARERE 24 La particolare tenuità del fatto e i reati per i quali sono previste soglie di punibilità, in specie quello di guida in stato di ebbrezza. 359 PARERE 25 Particolare tenuità del fatto e reato continuato. 366 SEZIONE XIII LA RECIDIVA TRACCIA 19 DISCIPLINA DELLA RECIDIVA. 371 PARERE 26 L illegittimità costituzionale dell art. 99, comma V, c.p.: il superamento della recidiva obbligatoria. 377 PARERE 27 L apprezzamento sulla maggiore capacità a delinquere del reo. 383 SEZIONE XIV MISURE DI SICUREZZA TRACCIA 20 DISCIPLINA DELLA CONFISCA. 387 PARERE 28 Confisca per equivalente e prezzo del reato nel delitto di peculato. 401 IX

4 PARERE 29 La confisca facoltativa. 412 II. PARTE SPECIALE SEZIONE XV LE QUESTIONI PROBLEMATICHE PIÙ ATTUALI TRACCIA 21 I PRINCIPALI DELITTI IN MATERIA DI TERRORISMO. 419 PARERE 30 Associazione con finalità di terrorismo e attività di proselitismo. 426 PARERE 31 L autoaddestramento ad attività con finalità di terrorismo. 432 TRACCIA 22 IL PECULATO NELLA PIÙ RECENTE GIURISPRUDENZA. 435 PARERE 32 L attività professionale del medico che svolge il proprio servizio intra moenia. 449 PARERE 33 Il ripetuto illecito utilizzo di un'autovettura di servizio. 457 TRACCIA 23 CONCUSSIONE, CORRUZIONE E INDUZIONE INDEBITA. 459 PARERE 34 La distinzione fra concussione e induzione indebita. 474 PARERE 35 Corruzione in atti giudiziari. 484 TRACCIA 24 PARERE 36 PARERE 37 TRACCIA 25 PARERE 38 DUE QUESTIONI IN TEMA DI DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. 486 Il sindacato del giudice sulla scelta discrezionale del sanitario sul compimento di un atto d ufficio. 492 L idoneità offensiva delle espressioni utilizzate nell oltraggio a pubblico ufficiale. 496 FAMIGLIA DI FATTO, UNIONI CIVILI E CAUSA DI NON PUNIBILITÀ PREVISTA DALL ART. 384, CO. I, C.P. 498 Favoreggiamento personale ed estensione della causa di non punibilità prevista dall art. 384, co. 1 c.p. al convivente more uxorio. 507 TRACCIA 26 IL REATO DI MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI. 513 PARERE 39 La rilevanza penale del mobbing: i maltrattamenti sono configurabili anche all'interno di imprese medio-grandi. 517 PARERE 40 Maltrattamenti in famiglia o abuso dei mezzi di correzione. 523 TRACCIA 27 IL DELITTO DI DIFFAMAZIONE NELLA PIÙ RECENTE GIURISPRUDENZA. 525 PARERE 41 Diffamazione su Facebook: comunicazione con più persone e individuabilità della vittima. 531 PARERE 42 Diffamazione a mezzo stampa: sanzione detentiva per le sole ipotesi di spiccata gravità. 536 X

5 TRACCIA 28 LA VIOLENZA SESSUALE. 538 PARERE 43 L abuso delle condizioni di inferiorità psichica della vittima di violenza sessuale. 546 PARERE 44 La violenza sessuale di gruppo. 552 TRACCIA 29 IL DELITTO DI STALKING: RECENTI APPLICAZIONI GIURI- SPRUDENZIALI. 555 PARERE 45 Configurabilità del delitto di stalking in regime di conflittualità tra due ex coniugi. 559 PARERE 46 Il delitto di stalking in presenza di reciprocità delle condotte disturbatrici. 564 TRACCIA 30 QUESTIONI PROBLEMATICHE IN TEMA DI FURTO. 566 PARERE 47 La soglia di consumazione del furto in supermercato. 576 PARERE 48 Furto in abitazione. Il concetto di privata dimora. 581 PARERE 49 Furto commesso con destrezza. 584 TRACCIA 31 L ESTORSIONE: RECENTI APPLICAZIONI GIURISPRUDENZIALI. 586 PARERE 50 I rapporti tra l estorsione e l esercizio arbitrario delle proprie ragioni. 592 PARERE 51 Elementi differenziali tra estorsione e truffa vessatoria. 598 TRACCIA 32 RICICLAGGIO E AUTORICICLAGGIO. 601 PARERE 52 La rilevanza penale del reimpiego dei beni derivanti dal reato di cui all art. 416 bis c.p. 612 TRACCIA 33 LA RILEVANZA PENALE DELLA CD. MATERNITÀ SURROGATA. 616 PARERE 53 La gestazione per altri ed il reato di alterazione di stato. 627 TRACCIA 34 DEPENALIZZAZIONE E ABROGAZIONE DEI REATI. 636 PARERE 54 Falsità e assegni bancari. 642 III. TECNICHE DI REDAZIONE La redazione del Parere pro veritate: raccomandazioni preliminari. 651 I parametri valutativi. 653 La struttura del parere. 653 Lo svolgimento del parere. 657 I passaggi. 659 Il nesso logico giuridico. 659 Premessa. 661 Questione giuridica. 662 Conclusioni. 662 Consigli finali. 662 XI

6 TRACCIA 4 PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ E REATI PLURIOFFENSIVI Parere 6 L OFFENSIVITÀ DELLA CONDOTTA DI COLTIVAZIONE DI PIANTE DA CUI ESTRARRE IL PRINCIPIO ATTIVO DI SOSTANZE STUPEFACENTI MASSIME DI RIFERIMENTO I. Costituisce condotta penalmente rilevante qualsiasi attività non autorizzata di coltivazione di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche quando sia realizzata per la destinazione del prodotto ad uso personale, essendo irrilevante ai fini della sussistenza del reato la distinzione tra coltivazione tecnicoagraria e coltivazione domestica. Al giudice del merito è lasciato comunque ampio spazio di valutazione circa la sussistenza del requisito della offensività concreta del fatto, che, nello specifico reato qui considerato, consiste nel valutare se la sostanza ricavabile dalla coltivazione è idonea a produrre un effetto stupefacente in concreto rilevabile. II. La crescita domestica di alcune piante in vasi esce dal concetto di coltivazione risolvendosi, in assenza di circostanze di segno opposto, in una forma di detenzione senza acquisto da parte dell agente che si procura da sé ed anche ripetutamente la sostanza. III. Costituisce una condotta penalmente rilevante qualsiasi attività non autorizzata di coltivazione di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche quando sia realizzata per la destinazione del prodotto ad uso personale, con l unico limite, del caso in cui le piante coltivate non consentano di ricavare sostanza stupefacente in grado di produrre effetto drogante, integrandosi in tal caso la fattispecie del reato impossibile, a norma dell art. 49 c.p., per inidoneità della condotta. TRACCIA Tizio è imputato del reato di cui all art. 73 co. 1 del DPR 309/1990, per aver coltivato, nel giardino della società Alfa Srl, per la quale svolgeva attività lavorativa, 7 piantine di marijuana. Nel giardino della società i carabinieri rinvenivano 7 vasi in cui erano state messe a dimora altrettante piantine di marijuana che avevano raggiunto l altezza media di 50/60 centimetri. I vasi risultavano essere stati collocati da Tizio, il quale ammetteva di aver piantato le piantine senza informare il cugino Caio, titolare della società, che si trattasse di marijuana. Quest ultimo, sentito dagli operanti, confermava che le piantine erano state portate circa un mese prima da Sempronio, il quale gli aveva detto che si trattava di menta piperita ed egli ci aveva creduto non essendo pratico di giardinaggio. Gli accertamenti tecnici 81

7 SEZIONE III PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ depositati in atti confermavano che quanto sequestrato consisteva in due piante maschili e cinque piante femminili di Cannabis sativa che avevano raggiunto l altezza di circa 60 centimetri. Separate da ciascun fusto le foglie e le infiorescenze, queste risultavano del peso netto complessivo di circa 34 grammi per le piante maschili e di circa 99 grammi per le piante femminili, con la presenza di principio attivo puro rispettivamente di 0,154 grammi e 1,10 grammi. Svolga il candidato motivato parere sulle principali problematiche sottese alla fattispecie in esame, illustrandone le implicazioni in punto di coerenza con il principio di offensività. SCHEMA DI SVOLGIMENTO 82 1.) Introduzione alle problematiche sottese alla fattispecie in esame: 1.a.) le condotte incriminate dall art. 73 del D.P.R. 309/90; 1.b.) in particolare, la condotta di coltivazione: - coltivazione e detenzione: diversità di trattamento sanzionatorio: - il problema della sussumibilità della coltivazione nella detenzione ad uso personale; - la tecnica di coltivazione domestica e quella tecnico-agraria; - la destinazione del prodotto al commercio e la destinazione ad uso personale; - la persistente illiceità penale della condotta di coltivazione: - richiamo a Corte Cost., 24 luglio 1995, n. 360 e 7 luglio 2005, n. 265 e a Cass. pen., sez. un. 24 aprile 2008, n ; - il recente orientamento pretorio che sussume la coltivazione nella detenzione : - richiamo a GIP Milano, 13 ottobre 2009; 1.c.) sussunzione della fattispecie concreta sotto l ambito di applicazione del principio di offensività; 2.) Cenni introduttivi sul principio di offensività: 2.a.) nozione, ratio, bene giuridico e fondamento normativo: - la natura plurioffensiva del reato de quo e i beni giuridici tutelati; 2.b.) il duplice piano di operatività; 2.c.) offensività in astratto e offensività in concreto; 3.) Applicazione del principio di offensività alla fattispecie concreta: 3.a.) corrispondenza del fatto concreto alla fattispecie astratta di reato: - richiamo ex plurimis a Cass. pen., sez. VI, 20 febbraio 2009, n , Cass. pen., sez. IV, 21 ottobre 2008, n , Cass., pen., sez. un., 24 aprile 2008, n ; 3.b.) necessaria verifica della offensività in concreto del fatto : - richiamo ex plurimis a Cass. pen., sez. IV, 28 ottobre 2008, n. 1222, Cass. pen., sez. VI, 27 aprile 2010, n

8 TRACCIA 4 PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ E REATI PLURIOFFENSIVI 4.) Conclusioni (soluzione aperta): 4.a.) menzione della soluzione della prevalente giurisprudenza di merito e di legittimità: - richiamo ex plurimis a Cass. pen., sez. un, 24 aprile 2008, n ; Cass. pen., sez. VI, 8 aprile 2014, n ; Cass. pen., sez. VI, 13 maggio 2015, n ; 4.b.) menzione della soluzione pretoria che riconduce la coltivazione alla detenzione senza acquisto: - richiamo a GIP Milano, 13 ottobre 2009; 4.c.) subordinazione della rilevanza penale della condotta alla sua concreta offensività. SVOLGIMENTO 1.) La fattispecie che ci occupa riguarda la condotta non autorizzata di coltivazione di piante di marijuana e dell analisi dei limiti, ove ve ne siano, alla sua rilevanza penale. Tale attività è annoverata, dalla legge che disciplina la materia degli stupefacenti, tra quelle vietate, specificamente incluse nella tabella 1, allegata al D.P.R. 309/90 (T.U. Stupefacenti), la quale contiene un elenco di piante dalla cui coltivazione è possibile estrarre o comunque ricavare il principio attivo di sostanze psicotrope o stupefacenti. La disciplina è ispirata alla tutela della salute individuale e collettiva, le quali potrebbero essere pregiudicate dall aumento del quantitativo di sostanze disponibili a cagione della condotta di coltivazione; la norma vieta in modo quasi assoluto la coltivazione, atteso che la sua liceità è subordinata all autorizzazione amministrativa da concedersi solo a particolari soggetti (istituti universitari e laboratori pubblici) e solo per specifiche finalità (ricerca, sperimentazione, didattica). Date queste premesse, i problemi che in concreto pone la condotta di Tizio sono strettamente legati alla natura dell attività, improntata all uso personale del prodotto a ricavarsi; alla tipologia di coltura, spiccatamente domestica, e alla eventuale possibilità di assimilarla, per l effetto, alla condotta di detenzione che, se finalizzata all uso personale, non costituisce reato, ma soltanto illecito amministrativo, sanzionato dall art. 75 del D.P.R a.) La condotta di coltivazione è incriminata dall art. 73 co. 1 del D.P.R. 309/90, al pari delle condotte di produzione, fabbricazione, estrazione, raffinazione, vendita, offerta, cessione, distribuzione, commercio, trasporto, procacciamento, invio, passaggio o spedizione in transito e consegna per qualunque scopo delle sostanze stupefacenti o psicotrope, di cui alla menzionata tabella 1, e delle condotte di importazione, esportazione, acquisto, ricezione a qualsiasi titolo o illecita detenzione, di cui al co. 1-bis. 1.b.) Il primo problema da risolvere, relativamente alla incriminazione della condotta di Tizio, è quello di valutare se essa integri gli estremi della coltivazione punibile, ovvero se non sia possibile ricondurla nel diverso concetto di detenzione. L uso personale di per sé postula ovviamente la detenzione della sostanza stupefacente, la quale è condotta parimenti vietata a norma del co. 1-bis dell art. 73, 83