PREVENZIONE DEI PERICOLI ELETTRICI

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1 Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi C a t a n i a Direttore Generale Dr. A. Pellicanò SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE "AZIENDA OSPEDALIERA GARIBALDI" RSPP: dott.ssa G. Scandurra ASPP: Per. Ind. Nunzio Acquaviva PREVENZIONE DEI PERICOLI ELETTRICI 1

2 SICUREZZA ELETTRICA PERICOLOSITA DELLA CORRENTE ELETTRICA La corrente elettrica non si vede, quando la senti è troppo tardi, nessun uomo può sopravvivere a 0,1 Ampere applicati per qualche secondo. L energia elettrica, come l energia di altra forma, come quella meccanica, chimica, termica etc., può divenire, in circostanze accidentali, una fonte di pericolo che può essere classificato così: CONTATTO DIRETTO cioè se la corrente attraversa in modo diretto il corpo umano, è il caso di contatto con parti che sono normalmente in tensione come i conduttori nudi, i morsetti o altro. CONTATTO INDIRETTO è il contatto con parti metalliche che normalmente non sono in tensione ma che vanno in tensione per un guasto al sistema di isolamento. (Si dice di solito guasto a massa ). EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA SUL CORPO UMANO La corrente elettrica è pericolosa per la struttura del corpo umano. Il corpo umano, infatti, è un conduttore di corrente elettrica. Gli effetti che la corrente elettrica provoca, quando accidentalmente attraversa il corpo umano, dipendono da vari fattori quali: L intensità di corrente; La durata della corrente; Il tipo di corrente (alternata o continua); Il percorso seguito dalla corrente all interno del corpo umano, quindi a seconda dalle parti messe sotto tensione. 2

3 La maggior parte dei casi riguarda il passaggio della corrente nel corpo umano quando la persona viene a contatto con un conduttore o una massa metallica sotto tensione mentre con i piedi è a contatto della terra; per questo le norme sulla sicurezza prevedono dei limiti di tensione verso terra da apparati elettrici che vengono manovrati sotto tensione. I principali effetti del passaggio di corrente attraverso il corpo umano sono elencati in Tabella 1, con i relativi valori di corrente; è bene ricordare al proposito che, a parità di tensione, la corrente che può circolare nel corpo cresce al diminuire della resistenza R; fattori che contribuiscono a diminuire R sono: pavimento bagnato, scarpe non isolanti o piedi nudi, sudore etc. Intensità di corrente ma Effetti fisiologici 1-5 ma Non pericolosa - (0,001-0,005 A) Questa intensità rappresenta la soglia della percezione ma (sensibilità del salvavita) Inizio della scossa elettrica - (0,005-0,03 A) Aumentando l intensità di corrente oltre 30 ma si manifestano contrazioni muscolari (tetanizzazione) ma Estensione della tetanizzazione (0,03-0,08 A) alla cassa toracica ed al cuore fino allo svenimento oltre 50 ma oltre 80 ma Fibrillazione cardiaca, cioè (> 0,08 A) (0,08 A) annullamento delle capacità del cuore ad espletare le sue funzioni. L effetto è quasi sempre mortale. Tabella 1 Gli effetti più frequenti dunque sono: - La Tetanizzazione del muscolo (impossibilità di staccarsi dalle parte in tensione); - L Arresto della respirazione; - La Fibrillazione Ventricolare (scompensi alla normale azione di pompaggio del cuore); - Ustioni (per effetto Joule si determina sviluppo di calore). 3

4 DIRETTIVE CEE E LEGISLAZIONE ITALIANA La materia della sicurezza elettrica è regolamentata da apposite leggi, basate sulle prescrizioni tecniche. A livello EUROPEO, il pilastro della legislazione comunitaria sulla sicurezza elettrica è la DIRETTIVA n 73/23/CEE nota come: "DIRETTIVA BASSA TENSIONE", perché applicabile a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche progettate per essere utilizzate con tensioni comprese tra 50 e 1000V in corrente alternata, e fra 75 e 1500V in corrente continua. In Italia tale normativa è stata recepita con la LEGGE 791 del 1977, attuazione della direttiva del consiglio delle comunità europee n 72/23/CEE relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. A questa legge ha fatto seguito la LEGGE n 46 del 1990 e relativo D.P.R. n 447/1991 (regolamento di attuazione della legge 46/90) che obbliga gli installatori ad eseguire gli impianti elettrici secondo precise normative tecniche di sicurezza, imponendo di dotare gli impianti di messa a terra. Il 27 marzo 2008 è entrato in vigore il D.M. 22 Gennaio 2008 n. 37 inerente il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici che sostituisce la Legge 46/90 e il DPR 447/91 ampliandone il campo di applicazione. Il decreto regolamenta l attività di installazione degli impianti e si occupa anche di progettazione e manutenzione, ma non ne disciplina le verifiche, facendo così mancare la vigilanza, senza la quale l effettiva sicurezza è affidata alle buone intenzioni degli operatori, almeno fino a quando sarà emanato l apposito decreto. Un innovazione normativa di interesse per il settore professionale è introdotta dall art. 7 comma 6 del D.M. 37/08, ove è previsto che, in mancanza della dichiarazione di conformità rilasciata dall installatore, è possibile far redigere da un professionista in possesso di particolari requisiti la dichiarazione di rispondenza dell impianto esistente. Le prescrizioni tecniche del D.M. 37/2008 sono contenute nella NORMA CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e 1500V in corrente continua. La conformità dei prodotti alle prescrizioni tecniche di sicurezza può essere attestata da: un marchio (per l Italia: IMQ, Istituto Italiano del Marchio Qualità); un certificato di qualità (per l Italia lo stesso IMQ, lo IEN, Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris, e il CESI, Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano); auto certificazione del costruttore, sotto la sorveglianza del Ministero dell Industria, del Commercio e dell Artigianato. INTERRUTORI DIFFERENZIALI (SALVAVITA) In caso di contatti diretti accidentali, dovuti all'imprudenza, la corrente che scorre attraverso il corpo umano deve essere prontamente interrotta, anche se di piccola intensità. A tale fine non è possibile impiegare dispositivi di protezione a massima corrente, ma si deve ricorrere a interruttori automatici sensibili alla CORRENTE DIFFERENZIALE, cioè alla somma vettoriale delle correnti che scorrono nei conduttori. Nello schema seguente è descritto il principio di un interruttore differenziale, con riferimento al caso di un utilizzatore in corrente alternata monofase. 4

5 MISURE DI PREVENZIONE CONTRO I RISCHI ELETTRICI Tra le principali misure di prevenzione contro i rischi elettrici si possono citare le seguenti: 1. non manomettere i dispositivi elettrici se non si dispone di sufficiente qualificazione tecnica, e non farli manomettere da persona non qualificata, non competente e non specializzata, 2. riparare immediatamente le parti di dispositivi elettrici guaste o danneggiate, evitando, ad esempio, di lasciare cavi con la guaina corrosa, 3. utilizzare solo apparecchi elettrici impermeabili all acqua, omologati per impieghi in luoghi umidi o bagnati, 4. utilizzare solo materiale elettrico a norma di legge e certificato per ridurre le conseguenza negative dei sovraccarichi di corrente: tutti gli impianti elettrici, in tutti i loro componenti costitutivi (cabine, quadri elettrici, fili, cavi, prese, spine, interruttori) devono essere conformi alle norme CEI e costituiti in modo tale da rendere impossibile qualsiasi contatto accidentale con elementi sotto tensione, 5. non eliminare mai o modificare valvole, interruttori di sicurezza o altri dispositivi di protezione, 6. installare nel circuito elettrico interruttori protettivi di tipo differenziale particolarmente sensibili (salvavita), 7. non modificare mai spine e prese, evitare l uso di prese volanti (ciabatte) ed evitare i grappoli di spine nella stessa presa multipla, 8. evitare soluzioni improvvisate quali cavi volanti e l utilizzo di isolamenti approssimativi, 9. non aprire mai apparecchi elettrici senza prima averli disinseriti dalla corrente, 10. programmare con cadenza regolare accurati interventi manutentivi di controllo e verifica degli impianti elettrici, 11. non tollerare usi impropri di impianti o attrezzature elettriche, 5

6 12. gli interruttori elettrici devono essere tali da evitare ogni rischio di contatto accidentale, avere un adeguato grado di protezione (contro polveri, liquidi, gas, vapori) in relazione all ambiente, ai prodotti, ai materiali e alle sostanze presenti sul luogo di lavoro, 13. le spine devono essere tali da rendere impossibile il contatto accidentale con le parti in tensione della presa e con la parte in tensione della spina durante le fasi di inserimento e disinserimento, 14. i cavi elettrici devono essere dotati di idonea resistenza, anche meccanica, in relazione alle condizioni di impiego e non devono costituire intralcio, non devono formare lunghi percorsi né presentare intrecci o grovigli. SPINE E PRESE Le spine e le prese a spina sono responsabili di circa il 20% degli infortuni elettrici che avvengono ogni anno in Italia e la maggior parte degli infortuni è dovuta all utilizzo di materiale elettrico non conforme alla normativa sulla sicurezza. KILLER. 6

7 Dal punto di vista del personale, l utilizzo in sicurezza delle apparecchiature elettriche non può prescindere dai seguenti accorgimenti: 1) evitare l accumulo di carta o, peggio ancora, di materiale infiammabile nei pressi di cavi e spine; 2) evitare, per quanto possibile, l utilizzo di prese multiple: queste infatti, se non dotate di apposito interruttore di sicurezza, potrebbero essere sovraccaricate e riscaldarsi; 3) verificare la presenza di idoneo mezzo estinguente e controllare che sia visibile e di facile accesso (non deve esserci materiale depositato davanti); 4) controllare lo stato di cavi e prese e sostituirli quando consumati o lesionati; 5) in caso di bruciature di fusibili, scatti ripetuti degli interruttori salvavita, od altre indicazioni di mal funzionamento dell impianto, è buona norma cercare di individuare la causa del guasto piuttosto che eliminare l effetto, il quale nella migliore delle ipotesi finirà per ripresentarsi, in quanto il problema sta a monte. 7

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