Marchi e denominazioni d origine. Chieti, 29 Giugno, 2010
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1 VINO E MARCHIO D IMPRESA: : UN BINOMIO DI SUCCESSO? Marchi e denominazioni d origine Chieti, 29 Giugno, 2010 Studio Torta
2 L importanza del marchio: COSTRUIRE E VALORIZZARE L IMMAGINE L DELL IMPRESA
3 Una azienda comunica i propri valori, la propria storia e si presenta ai consumatori con IL MARCHIO
4 E presenta ai consumatori i propri prodotti
5 Il marchio è dunque lo strumento principe per poter accedere al mercato IN UNA PAROLA LO STRUMENTO PER ESISTERE
6 Decreto Legislativo del nr.. 30 Codice della Proprietà Industriale
7 MARCHIO ART. 7 Oggetto della registrazione Possono costituire oggetto di registrazione come marchio tutti i segni suscettibili di essere rappresentati graficamente purché siano atti a distinguere i prodotti o servizi di un impresa da quelli di altre imprese
8 tutti i segni PAROLE compresi NOMI DI PERSONA N. Registrazione N. Registrazione N. Registrazione N. Registrazione DISEGNI
9 LETTERE e CIFRE RITRATTI di PERSONA N. Registrazione
10 MARCHIO DI FORMA Non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d impresa: i segni costituiti esclusivamente dalla forma imposta dalla natura stessa del prodotto; i segni costituiti dalla forma del prodotto necessaria per ottenere un risultato tecnico;
11 MARCHI DI FORMA i segni costituiti dalla forma che da un valore sostanziale al prodotto.
12 MARCHI DI FORMA esempi di marchi di forma:
13 MARCHI DI COLORE Cosa si intende? CTM CTM
14 REQUISITI di VALIDITA di un MARCHIO Novità (art.12) Capacità distintiva (art.13) Liceità (art.14)
15 NOVITÀ (art. 12) Non sono nuovi i segni che sono identici o simili ad un marchio precedente un segno già noto come marchio un segno già usato come ditta, denominazione o ragione sociale principio dell unitariet unitarietà dei segni distintivi (art. 22)
16 NOVITÀ Ricerca di anteriorità tra i marchi tra denominazioni sociali + nomi a domino denominativi figurativi
17 CAPACITA DISTINTIVA (art. 13) Non possono costituire oggetto di registrazione i segni privi di capacità distintiva ed in particolare quelli costituiti esclusivamente dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi Esempio: VINO per vino (marchio nullo) indicazioni descrittive che ad essi si riferiscono Esempio: BIANCO / FRIZZANTE per un vino con tali caratteristiche 2008 Studio Torta
18 IL MARCHIO DEBOLE Un marchio è considerato debole quando si avvicina alla denominazione generica del prodotto o servizio, senza però coincidere con questa, ovvero è costituito da parole o segni che richiamano la natura, le qualità,, le caratteristiche dei prodotti o servizi contraddistinti Studio Torta
19 *ESEMPI* lievi modificazioni o aggiunte grafiche e fonetiche possono essere idonee ad escludere la confondibilità, (Trib. Bologna GADI 04, 1103; Trib. Milano GADI 04, l i 834; Trib. Milano GADI 04, 789; C 96/5924; C 94/1724; Trib. Roma GADI 03, 891; etc.) 2009 Studio Torta
20 IL MARCHIO FORTE Un marchio è considerato forte quando non ha alcuna attinenza con la denominazione generica e le caratteristiche dei prodotti ai quali si riferisce. The more distinctive the earlier mark, the greater the risk of confusion, (.),marks( with a highly distinctive character, either per se or because of the reputation they possess on the market, enjoy broader protection than marks with a less distinctive character.. (Judgment of the Court of Justice, Case C-39/97, Canon Kabushiki Kaisha v Metro-Goldwyn Mayer Inc [1998], OJ OHIM No. 12/98 page 1407 et seq., paragraph 18).
21 SECONDARY MEANING I segni che già generici sono diventati specifici e cioè indicativi di una impresa determinata possono essere validamente registrati
22 VOLGARIZZAZIONE Perdita di capacità distintiva. Il marchio degrada a denominazione generica di un prodotto. Cellophane Scotch Aspirina (UK) Walkman (Austria)
23 VOLGARIZZAZIONE Nastri Adesivi Scotch Gamma completa di nastri adesivi adatti a qualunque esigenza in ufficio, in magazzino e in casa. Disponibile anche un vasto assortimento di dispenser che soddisfa qualsiasi esigenza tecnica ed estetica. Scotch Nastro Crystal Clear 600Il supporto in acetato di cellulosa lo rende molto resistente per una durata lunghissima. E' il più trasparente della sua gamma, non teme l'umidità e si può tagliare facilmente con le mani. Nastro scrivibile e silenziosissimo che non ingiallisce nel tempo. Scotch Nastro Biadesivo Nastro Biadesivo trasperente sottile con o senza liner studiato per rinforzare la resistenza meccanica fino a 120. Ideale per montaggi e assemblaggi in carta e cartoncini. Scotch Nastro per imballaggio
24 LICEITA Art. 14. Non possono costituire oggetto di registrazione come marchio di impresa: A: i segni contrari alla legge, all ordine pubblico e al buon costume; marchio valido? sì!! CTM n B: i segni idonei ad ingannare il pubblico in particolare sulla provenienza geografica, sulla natura o sulla qualità dei prodotti o servizi; C: i segni il cui uso costituirebbe violazione di un altrui diritto di autore di proprietà industriale o altro diritto esclusivo di terzi;
25 MARCHI COLLETTIVI (Art. 11 c.p.i.) Deroga all art.13 art.13 n.1 Cod. P.I. Possono consistere in segni o indicazioni che in commercio possono servire per designare la provenienza geografica del prodotto o del servizio. CTM n CTM. n
26 MARCHI COLLETTIVI TITOLARI: I soggetti che svolgono la funzione di garantire l origine, l la natura, la qualità di determinati prodotti o servizi possono essere titolari di marchi collettivi ed hanno la facoltà di concedere l uso l dei marchi stessi a produttori o commercianti l Art. 64 reg. CE n. 40 del 29/12/1993, consente la titolarità dei marchi collettivi comunitari solo alle associazioni ed alle persone giuridiche di diritto pubblico.
27 STUDIO TORTA MARCHI COLLETTIVI controlli Regolamento d usod allegato alla domanda di registrazione sanzioni modalità d uso
28 Scelta merceologica: Per quali prodotti o servizi depositiamo il marchio? Classificazione merceologica internazionale:
29 Scelta territoriale : STRATEGIA DI ESTENSIONE DI UN MARCHIO Dipende dai territori di interesse DEPOSITI NAZIONALI DEPOSITI ATTRAVERSO CONVENZIONI INTERNAZIONALI
30 PRINCIPALI CONVENZIONI INTERNAZIONALI MARCHIO COMUNITARIO: Marchio Unitario per 27 Stati MARCHIO INTERNAZIONALE: Fascio di Marchi Nazionali In assenza di convenzioni è sempre possibile depositare un marchio NAZIONALE ESTERO
31 REGISTRAZIONE INTERNAZIONALE
32 Diritti conferiti dalla registrazione Art. 20 Facoltà di fare uso esclusivo ovvero diritto di vietare a terzi uso/registrazione di: Marchio identico per prodotti identici; Marchio identico/simile per prodotti identici/affini; Marchio identico/simile per prodotti non affini se il marchio gode di rinomanza.
33 Marking Trade Mark Segno distintivo in generale, anche non depositato/registrato Registered M.R. Marca Registrata Marchio registrato
34 DENOMINAZIONI DENOMINAZIONI di origine (Ue) L'Unione europea per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari ha creato con il Regolamento CEE n. 2081/92 le seguenti denominazioni: DOP - Denominazione di origine protetta (PDO - Protected Designation of Origin), identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengono in un'area geografica determinata. es. di prodotti DOP: prosciutto di Parma, pecorino Sardo, mozzarella di bufala campana IGP - Indicazione geografica protetta (PGI - Protected Geographical Indication), identifica la denominazione di un prodotto di cui almeno uno degli stadi della produzione, trasformazione o elaborazione avviene in un'area geografica determinata. es. di prodotti IGP: lardo di Colonnata, pomodoro di Pachino STG - Specialità tradizionale garantita (TSG - Traditional Speciality Guaranteed), ha il compito di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale, ma non fa riferimento ad un'origine. es. di prodotti STG: mozzarella
35 DENOMINAZIONI Curiosità: : l'italia attualmente vanta il primato europeo tra i prodotti DOP, IGP e STG. Questo sistema di tutela introdotto dalla legislazione europea nel 1992 è molto simile ad alcuni sistemi già presenti in alcuni stati europei: in Italia dal 1963 è in vigore la Denominazione di origine controllata (DOC), in Francia esiste l'appellation d'origine contrôlée (AOC), in Spagna la Denominación de origen
36 DENOMINAZIONI Questa categoria di segni distintivi non deve essere registrata, ma la tutela deriva da apposite leggi. DENOMINAZIONI DI ORIGINE: Istituto di diritto pubblico MARCHI COLLETTIVI: Istituto di diritto privato
37 DENOMINAZIONI L art. 13 del regolamento n. 2081/92 dispone in particolare: «1. Le denominazioni registrate sono tutelate contro: a) qualsiasi impiego commerciale diretto o indiretto di una denominazione per prodotti che non sono oggetto di registrazione, nella misura in cui questi ultimi siano comparabili ai prodotti registrati con questa denominazione o nella misura in cui l uso di tale denominazione consenta di sfruttare indebitamente la reputazione della denominazione protetta; b) qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se l origine vera del prodotto è indicata o se la denominazione protetta è una traduzione o è accompagnata da espressioni quali genere, tipo, metodo, alla maniera, imitazione o simili; c) qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole relativa alla provenienza, all origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti usata sulla confezione o sull imballaggio, nella pubblicità o sui documenti relativi ai prodotti considerati nonché l impiego, per la confezione, di recipienti che possono indurre in errore sull origine; d) qualsiasi altra prassi che possa indurre in errore il pubblico sulla vera origine dei prodotti.
38 DENOMINAZIONI l art. 2, n. 1, dell Accordo di Lisbona prevede che il prodotto che beneficia della denominazione d origine d deve trarre la sua qualità o le sue caratteristiche esclusivamente o essenzialmente dall ambiente ambiente geografico, che comprende i fattori naturali e umani. Occorre, pertanto, constatare che la protezione conferita ai sensi dell Accordo di Lisbona si applica, salvo eventuale estensione di tale tutela da una parte contraente nel suo territorio, quando i prodotti contrassegnati dalla denominazione d origine d in questione e quelli contrassegnati dal segno che è atto ad arrecargli pregiudizio sono identici o, almeno, simili.
39 DENOMINAZIONI Come i marchi, le indicazioni geografiche sono sottoposte al principio di specialità à,, vale a dire che esse sono protette solo per il tipo di prodotti per cui esse sono effettivamente utilizzate, nonché al principio di territorialità à,, vale a dire che esse sono protette solo per un territorio determinato e sono sottoposte alle le leggi e ai regolamenti applicabili su tale territorio. Esiste un eccezione al principio di specialità per le indicazioni geografiche notorie. Al momento attuale, i trattati amministrati dall OMPI o l accordo l [sugli aspetti della proprietà intellettuale attinenti al commercio] non prevedono l estensione l della tutela a tale categoria particolare di indicazioni geografiche» (causa T-71/04)
40 STUDIO TORTA S.R.L. STUDIO TORTA S.R.L. FINE
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