I prodotti fitosanitari: cosa sono, dove e perché si usano; I PF in relazione e a seguito del PAN, uso sostenibile e fitoiatria
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- Clemente Costanzo
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1 REGIONE TOSCANA Direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale Settore Prevenzione e sicurezza in ambienti di vita, alimenti e veterinaria CORSO DI FORMAZIONE Il Piano d'azione Nazionale per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari «PAN» integrazione tra Ambiente, Agricoltura e Salute I prodotti fitosanitari: cosa sono, dove e perché si usano; I PF in relazione e a seguito del PAN, uso sostenibile e fitoiatria Polo Formativo Regionale per la Sicurezza SAFE - Az. USL Toscana Centro (EMPOLI) Settembre 2016 ~ Massimo Ricciolini ~ slide 1 di 50
2 Agricoltura L arte e la pratica di coltivare il suolo allo scopo di ottenerne prodotti utili all alimentazione dell uomo e degli animali e materie prime indispensabili per numerose industrie (cotone, lino, semi oleosi ecc.). slide 2 di 2
3 La Superficie agricola utilizzata (SAU) , ,83 slide 3 di 50
4 La Produzione standard Italia slide 4 di 50
5 Le avversità delle piante Insetti, acari, eriofidi, nematodi, limacee, roditori, funghi patogeni, batteri, virus, fitoplasmi, erbe infestanti slide 5 di 50
6 I danni causati alla produzione agraria Dati quantitativi affidabili sull impatto che le avversità biotiche delle piante hanno sulla produzione sono molto carenti sia a livello nazionale che internazionale, molti dei dati attualmente disponibili sono in realtà delle stime basate sulla relazione esistente tra l incidenza dell alterazione provocata dagli agenti biotici o dalla loro presenza da un lato e la perdita di produzione dall altro (Oerke, 2006). Il danno può essere valutato in termini di riduzione pura e semplice della produzione o con riferimento alla perdita finanziaria che ne deriva. Quest ultima valutazione è soggetta a molte variazioni dovute all oscillazione dei prezzi che spesso non dipendono solo da decrementi nella produzione, ma da altri fattori quali speculazioni divario tipo. A questo si aggiunga che l incidenza delle avversità cambia notevolmente in funzione della coltura considerata e, sulla stessa pianta coltivata, di anno in anno e nelle varie zone di coltivazione. I dati più attendibili riguardano i paesi industrializzati. Le stime relative alle perdite dovute ad agenti di avversità biotiche sono molto controverse: si va dal 10% al 40% secondo la FAO, mentre secondo altre fonti almeno il 30% della produzione va perduto a causa di patogeni e parassiti (Strange e Scott, 2005; Bentley et al., 2009; Godfray et al., 2010). Le perdite possono avvenire sia in campo sia durante l immagazzinamento: mentre tutti gli agenti di avversità biotiche sono in grado di danneggiare le colture in campo, in postraccolta sono soprattutto i funghi, gli insetti ed i roditori a fare la parte del leone, causando perdite che si aggirano secondo le stime più attendibili sul 10% della produzione ottenibile. L entità dei danni di cui sono responsabili gli agenti delle avversità biotiche sulle varie colture sono molto variabili: le malerbe determinano le perdite più consistenti, seguite dagli insetti che tuttavia su grano e patata vengono superati da funghi e virus (Oerke, 2006). slide 6 di 50
7 I Prodotti fitosanitari Tutte le strategie di difesa fitosanitaria prevedono in misura maggiore o minore l impiego di prodotti fitosanitari (pesticidi, agrofarmaci, fitofarmaci..) Prodotti fitosanitari: comprendono tutte le sostanze o principi attivi ed i preparati contenenti una o più sostanze o principi attivi presentati nella forma in cui sono forniti all utilizzatore e destinati a proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti, favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, conservare i prodotti vegetali, eliminare le piante indesiderate, eliminare parti di vegetali e frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento. Comprendono i fungicidi, gli insetticidi ed acaricidi, gli erbicidi, i vari, i biologici e le trappole slide 7 di 50
8 Impiego di prodotti fitosanitari Nel 2013 la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per essere utilizzati nella protezione delle coltivazioni agricole è pari a oltre 118 mila tonnellate (-11,9% rispetto all'anno precedente). Tutti i prodotti fitosanitari registrano un calo rispetto al 2012: fungicidi -14,6%, insetticidi e acaricidi -15,0%, erbicidi -3,1% e vari -9,6%. Rispetto al 2002, il calo è stato del 29,2%. Diminuisce del 10,1% la quantità di principi attivi contenuti nei preparati distribuiti per uso agricolo; tali preparati sono rappresentati per il 59,0% da fungicidi, per l'11,0% da insetticidi e acaricidi, per il 13,9% da erbicidi, per il 15,6% dai vari e per lo 0,4% dai biologici. Il 53,1% dei prodotti fitosanitari viene distribuito nelle regioni settentrionali, il 12,3% in quelle centrali e il 34,6 % nel Mezzogiorno (Istat) slide 8 di 50
9 Evoluzione della difesa fitosanitaria I Sumeri 4500 anni fa utilizzavano composti a base di zolfo contro insetti e acari I Cinesi 3200 anni fa usavano composti a base di mercurio e di arsenico per difendersi dai pidocchi Il Fumo della bruciature di letame, corna e residui vegetali veniva usato contro muffe e marciumi Il piretro ricavato dai fiori essiccati di Chysanthemum Cinerarifolium viene utilizzato da oltre 2000 anni Il veratro e la nicotina sono stati usati dal 1800 per il controllo di pidocchi e afidi, uso di sostanze chimiche inorganiche poltiglia bordoleseo composti di arsenico Negli anni 40 introduzione di nuove sostanze chimiche Clororganici (DDT) e primi erbicidi selettivi. Negli anni 60 entrano in vigore le prime normative nazionali che determinano quali sostanze possano essere impiegate e a che condizioni Le 10 Piaghe d Egitto: invasione delle cavallette Miniatura tratta dalla Golden Haggadah British Library, Londra Oggi numerosi prodotti fitosanitari sono derivati da sostanze chimiche presenti in natura o da organismi biologici (Batteri, funghi virus) slide 9 di 50
10 Evoluzione delle moderne strategie di difesa fitosanitaria Difesa a calendario Difesa guidata Difesa integrata Difesa in agricoltura biologica slide 10 di 50
11 Difesa a calendario Con i cosiddetti trattamenti a calendario la lotta chimica veniva effettuata con trattamenti a cadenze prefissate o in corrispondenza di ben definite fasi fenologiche delle piante (caduta delle foglie, ingrossamento delle gemme, prefioritura, allegagione, ecc.) indipendentemente dall effettiva presenza dannosa del parassita. Questo tipo di difesa, detto difesa chimica a calendario, comportava un elevato numero di trattamenti a prescindere dalla loro utilità ed aumentava notevolmente il costo della difesa senza la sicurezza di ottenere il risultato sperato. Il numero elevato, e spesso inutile, di trattamenti comportava l impiego di quantitativi significativi di prodotti fitosanitari in grado di causare rischi per la salute di operatori e consumatori e l inquinamento ambientale di terreni e delle acque slide 11 di 50
12 Difesa guidata 1 A seguito dei rischi dovuti alla difesa a calendario la ricerca scientifica ha studiato strategie alternative a minore impatto sulla salute e sull ambiente. Questo ha portato all affermarsi di criteri di lotta improntati ad un utilizzo più razionale dei prodotti fitosanitari, in cui il trattamento è successivo alla verifica della effettiva presenza del parassita e del suo livello di pericolosità. Questa strategia è detta difesa chimica guidata e determina una migliore gestione ambientale dei prodotti fitosanitari. A seguito di ciò la pratica dei trattamenti a calendario ha subito una graduale e progressiva riduzione, rimanendo confinata a pochi casi particolari. slide 12 di 50
13 Difesa guidata 2 La difesa chimica guidata razionalizza la difesa chimica delle colture al fine di garantire un intervento efficace, economicamente conveniente e con una maggiore tutela dell ambiente e della salute dell agricoltore. La difesa chimica guidata presuppone da parte dell agricoltore di avere delle conoscenze scientifiche sulle principale avversità delle sue coltivazioni, sul complesso degli antagonisti naturali (insetti ed acari utili) e sulle principali caratteristiche dei diversi prodotti fitosanitari presenti in commercio. slide 13 di 50
14 Difesa guidata 3 La difesa guidata verso gli insetti fitofagi si basa sul concetto di soglia economica di intervento : l intervento chimico è giustificato quando il costo del trattamento è pari o inferiore al danno provocato dall insetto. Non è razionale effettuare un intervento di difesa quando la densità di popolazione del fitofago è tale da arrecare alla coltura un danno economico inferiore al costo del trattamento. mosca delle olive: il 10% delle olive con presenza di uova o larve giovani di I e di II generazione (questo tipo di infestazione è detto infestazione attiva, perché rappresenta l infestazione su cui sono in grado di agire i principali insetticidi utilizzabili per il controllo della mosca); tignoletta della vite: il 5% dei grappoli con presenza di uova o larve di tignoletta; afide del pesco: il 5% dei germogli infestato da afide verde in prefioritura.20 slide 14 di 50
15 Difesa guidata 4 Nella difesa guidata ai funghi è necessario fare riferimento ai modelli epidemiologici. Questi mettono in relazione fra loro: 1) lo stadio di sviluppo del patogeno; 2) le fasi fenologiche della pianta; 3) le condizioni climatiche ambientali (temperatura, pioggia, ecc...). Fra i più noti indici epidemiologici, da tempo formulati e a cui tuttora si fa costante ricorso nella pratica fitoiatrica, è da ricordare la regola dei 3 dieci utilizzata nella difesa antiperonosporica della vite. slide 15 di 50
16 Difesa integrata 1 «Piano nazionale di lotta fitopatologica integrata» elaborato ed approvato dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste in data 11 settembre 1987 La naturale evoluzione della difesa guidata è stata la difesa integrata. Questa strategia consiste nell utilizzare, integrandoli fa loro, tutti i mezzi di prevenzione e difesa disponibili (tecniche agronomiche, fisiche, biologiche, ecc.) compresi i prodotti chimici selettivi, al fine di mantenere i le popolazioni dei parassiti delle piante al di sotto delle soglie di tolleranza. La lotta integrata è resa possibile anche dalla disponibilità di metodi d intervento di tipo biologico e biotecnologico. Fra questi ha trovato pratica applicazione l impiego di formulati a base di Bacillus Thuringensis, di insetti ed acari ausiliari ed il metodo del disorientamento dei maschi con feromoni sessuali, la cattura massale degli adulti. slide 16 di 50
17 Difesa integrata 2 Appropriate tecniche colturali (lunghe rotazioni, equilibrate concimazioni, adeguate irrigazioni, potature, lavorazioni del terreno, pacciamatura, varietà tolleranti) influenzano lo sviluppo delle avversità e delle erbe infestanti e consentono una ulteriore riduzione dell impiego di sostanze chimiche di sintesi. Per la conservazione delle derrate alimentari immagazzinate possono essere utilizzati mezzi fisici, quali basse temperature, atmosfera controllata e cattura massiva degli insetti con trappole sessuali. slide 17 di 50
18 Mezzi biologici impiego di antagonisti per: ricostituzione naturali e mantenimento equilibri esaltazione delle prestazioni (prop.massale e lancio) Mezzi biotecnici feromoni lotta autocida resistenze vegetali ormoni della muta Batteri, Virus Funghi entomopatogen Mezzi chimici Difesa integrata Mezzi meccanici racc. diretta (es. uncini) racc. indiretta (trapp. cromotropiche, trapp. esca) spazzolamento Mezzi fisici calore radiazioni luce suono forza centrifuga anossia Mezzi agronomici aratura semina concimazione irrigazione rotazioni scelte varietali potatura raccolta diserbo Innesto reti siepi e frangiventi
19 L agricoltura biologica 1 La legislazione comunitaria definisce con precisione le regole a cui un agricoltore deve attenersi per poter commercializzare le proprie produzioni come biologiche. Queste regole prendono in considerazione tutta la gestione dell azienda: ad esempio la coltivazione, la difesa, la trasformazione, la commercializzazione. Per ogni fase produttiva il regolamento definisce i criteri che l agricoltore deve rispettare. L agricoltura biologica rappresenta un sistema di produzione compatibile con l ambiente che, per la difesa delle colture, si basa sull abolizione delle sostanze chimiche di sintesi. slide 19 di 50
20 L agricoltura biologica 2 In Toscana, le aziende biologiche sono e rappresentano il 3,4% delle unità agricole rilevate al Censimento 2010; la loro incidenza sul totale delle aziende biologiche italiane è del 5,5% e sale al 29,7% se si considerano solo le aziende del Centro Italia slide 20 di 50
21 La difesa in agricoltura biologica L agricoltura biologica rappresenta un sistema di produzione compatibile con l ambiente che, per la difesa delle colture, si basa sull abolizione delle sostanze chimiche di sintesi. Da non confondere la difesa biologica con l agricoltura biologica In pratica, nell agricoltura biologica la difesa fitosanitaria rappresenta la vera essenza dell agricoltura integrata in cui i mezzi chimici sono sostituiti da quelli di origine naturale ammessi dal regolamento comunitario. (889/2008) L agricoltura biodinamica rientra nelle Regolamento dell agricoltura biologica L agricoltura biologica non contempla i «NON COLTIVATORI» slide 21 di 50
22 Sostanze ammesse in agricoltura biologica slide 22 di 2
23 Mezzi biologici impiego di antagonisti per: ricostituzione naturali e mantenimento equilibri esaltazione delle prestazioni (prop.massale e lancio) Batteri, Virus Funghi entomopatogeni Mezzi biotecnici feromoni lotta autocida resistenze vegetali ormoni della muta Mezzi ammessi dal Reg. bio Difesa in agricoltura biologica Mezzi meccanici racc. diretta (es. uncini) racc. indiretta (trapp. cromotropiche, trapp. esca) spazzolamento Mezzi fisici calore luce suono forza centrifuga anossia Mezzi agronomici aratura semina concimazione irrigazione rotazioni scelte varietali potatura raccolta diserbo Innesto reti siepi e frangiventi
24 L agricoltura integrata 1 In analogia con quanto effettuato a livello comunitario per l agricoltura biologica, la Regione Toscana ha definito dei criteri per potere definire una produzione agricola proveniente da agricoltura integrata. La L.R. 25/99 della Regione Toscana che disciplina l agricoltura integrata in Toscana, definisce le tecniche di produzioni integrata come quelle tecniche compatibili con la tutela dell ambiente naturale e finalizzate ad un innalzamento del livello di salvaguardia della salute dei consumatori, realizzate privilegiando le pratiche ecologicamente sostenibili e riducendo l uso di prodotti chimici di sintesi e gli effetti negativi sull ambiente. slide 24 di 50
25 L agricoltura integrata 2 Le tecniche integrate sono definite a livello di coltivazione e difesa in singole schede colturali riunite nel Disciplinare di Produzione integrata : per ogni coltura (grano, mais, pomodoro, patata, melo, vite, olivo, ecc... oltre 100 colture) è presente una Scheda di Coltivazione ed una Scheda Difesa. La legge regionale autorizza l agricoltura che rispetta questi disciplinari, ad utilizzare nella commercializzazione dei propri prodotti, il marchio Agriqualità Prodotto da Agricoltura Integrata con simbolo una farfalla bianca. Attualmente in commercio sono presenti solo alcuni prodotti a marchio Agriqualità, quali la pasta, la farina, il pane, le uova, l olio di oliva, la carne di agnello, il miele e qualche formaggio. slide 25 di 2
26 I disciplinari di produzione integrata Sono una serie di regole approvate a livello regionale e notificate a livello comunitario Sono stati definiti in tavoli di concertazione regionali e nazionali Hanno come base di partenza le cosiddette Norme di buona pratica agricola approvate a livello regionale Interessano numerose colture sia erbacee che arboree (84) e la zootecnia Riguardano sia la fase di produzione che le fasi di conservazione e di trasformazione. Vengono aggiornati ed approvati ogni anno Le prescrizioni dei Disciplinari I di produzione integrata hanno valenza per alcune delle misure agroambientali del PSR e della difesa integrata volontaria ai sensi del Dlgs 150/2012, della LR 25 sulla produzione integrata. Vengono riportate nella setsura dei bollettini di difesa integrata. slide 26 di 50
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31 A.1 Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti A.2 Informazione e sensibilizzazione A.3 Controlli delle attrezzature per l applicazione dei Prodotti Fitosanitari A.4 Irrorazione aerea A.5 Misure specifiche per la tutela dell ambiente acquatico e dell acqua potabile e per la riduzione dell uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche (rete ferroviaria e stradale, aree frequentate dalla popolazione, aree naturali protette A.6 Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze A.7 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (strategie fitosanitarie sostenibili) B C D E F G H Il PAN Indicatori - Strumenti per la verifica del raggiungimento degli obiettivi del Piano Monitoraggio delle sostanze attive fitosanitarie nelle acque superficiali e sotterranee Ricerca e sperimentazione a supporto del piano e alta formazione Sistemi di controllo Modalità di coordinamento per le attività di controllo Manuali di riferimento esistenti o in corso di elaborazione Risorse finanziarie. slide 31 di 50
32 Il PAN - Azione A7 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (strategie fitosanitarie sostenibili) (Articoli 18, 19, 20, 21 del decreto legislativo n.150/2012) A.7.1 Strategie fitosanitarie sostenibili A.7.2 La difesa integrata obbligatoria A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali A Le Regioni e le Province autonome A Le aziende agricole A.7.3 La difesa integrata volontaria A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali A Le Regioni e le Province autonome A Le aziende agricole A.7.4 Agricoltura biologica A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali A Le Regioni e le Province autonome A Le aziende agricole slide 32 di 50
33 Strategie fitosanitarie sostenibili Obiettivo prioritario della difesa a basso apporto di prodotti fitosanitari è la riduzione del rischio, per l'ambiente, gli operatori, i consumatori, i residenti e gli astanti, derivante dall'impiego dei prodotti fitosanitari. Essa si ottiene con: a) strategie di difesa fitosanitaria integrata; b) misure di prevenzione basate su pratiche agronomiche indicate nell'allegato III del decreto legislativo n. 150/2012, comma 1; c) strategie di difesa fitosanitaria previste dal metodo di produzione biologico; d) sistemi di controllo biologico delle avversità; e) uso di prodotti fitosanitari a base di sostanze attive a basso rischio definite ai sensi dell'art. 22 del regolamento (CE) n. 1107/2009. Nel contempo, per ridurre l'impatto ambientale delle produzioni agricole, occorre promuovere una graduale riduzione delle quantità di prodotti fitosanitari impiegati. slide 33 di 50
34 Difesa integrata obbligatoria A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Coordina predisposizione di strumenti (manuale tecniche a basso impatto) Mantiene aggiornata la banca dati Definisce i requisiti minimi delle reti di monitoraggio Attiva iniziative per la realizzazione e e applicazione di sistemi previsionali Promuove la ricerca nel campo della difesa integrata e sostenibile A Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome Attivare o potenziare servizi di informazione e comunicazione Assicurare una rete di monitoraggio sullo sviluppo delle principali avversità (dati, bollettini periodici a valenza territoriale, modelli di sviluppo dei parassiti, indicazioni operative) Promuovere assistenza tecnica e consulenza agli utilizzatori dei PF A Le aziende agricole (utilizzatori professionali di PF) Conoscere, disporre direttamente o avere accesso a Dati meteo, dati fenologici,bollettini territoriali, materiali informativi Nel caso non sia presente una rete aziendale faranno riferimento ad un apposito servizio di consulenza messo a punto dalle regioni nell'ambito degli strumenti della PAC slide 34 di 50
35 Difesa integrata volontaria A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Definisce e pubblica annualmente le linee guide per la difesa integrata volontaria Assicura la coerenza dei disciplinari regionali Promuove e rafforza la ricerca nel campo della difesa integrata Individua i sostegni finanziari per sostenere le aziende nell'applicazione dei disciplinari Favorisce la valorizzazione della produzione integrata con marchio A Le Regioni e le Province autonome Attuano gli interventi previsti dal piano anche con eventuale adozione di piani di azione regionali Aggiornano annualmente i disciplinari di PI (già adottati dalla RT) Garantiscono la realizzazione o il potenziamento di supporti tecnici informativi in sinergia con la attività di supporto previste per la difesa integrata obbligatoria Promuovono eventuali servizi di consulenza innovativi Individuano strumenti finanziari per sostenere le aziende che applicano i disciplinari A Le aziende agricole Rispettano le norme contenute nei disciplinari Effettuano la regolazione o taratura delle attrezzature per la distribuzione dei PF nei centri autorizzati slide 35 di 50
36 Difesa integrata obbligatoria A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Coordina predisposizione di strumenti (manuale tecniche a basso impatto) Mantiene aggiornata la banca dati Definisce i requisiti minimi delle reti di monitoraggio Attiva iniziative per la realizzazione e e applicazione di sistemi previsionali Promuove la ricerca nel campo della difesa integrata e sostenibile A Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome Attivare o potenziare servizi di informazione e comunicazione Assicurare una rete di monitoraggio sullo sviluppo delle principali avversità (dati, bollettini periodici a valenza territoriale, modelli di sviluppo dei parassiti, indicazioni operative) Promuovere assistenza tecnica e consulenza agli utilizzatori dei PF A Le aziende agricole (utilizzatori professionali di PF) Conoscere, disporre direttamente o avere accesso a Dati meteo, dati fenologici,bollettini territoriali, materiali informativi Nel caso non sia presente una rete aziendale faranno riferimento ad un apposito servizio di consulenza messo a punto dalle regioni nell'ambito degli strumenti della PAC slide 36 d 50
37 Agricoltura biologica A Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Definisce un annuale di orientamento per la corretta applicazione del metodo di produzione biologica Definisce e pubblica annualmente le linee guide per la difesa in agricoltura biologica Gestisce e aggiorna la banca dati dei PF ammessi in agricoltura biologica Predispone e distribuisce materiale informativo specifico Realizza iniziative informative sull'agricoltura biologica Promuove programmi di formazione e aggiornamento per gli operatori del biologico Promuove e rafforza la ricerca nel campo della agricoltura biologica Individua strumenti finanziari per sostenere le aziende impegnate in agricoltura biologica Favorisce la valorizzazione della produzione integrata con marchio A Le Regioni e le Province autonome Attuano gli interventi previsti dal piano anche con eventuale adozione di piani di azione regionali mettono a disposizione informazioni di carattere fenologico, fitosanitario ed agrometeorologico per il settore dell agricoltura biologica come già esposto al punto 1 per la difesa integrata obbligatoria Predispongono bollettini a supporto della applicazione della difesa in agricoltura biologica Rendono disponibile il manuale sulle tecniche di coltivazione biologica e le linee guida nazionali Garantiscono la realizzazione o il potenziamento di supporti tecnici informativi in sinergia con la attività di supporto previste per la difesa integrata obbligatoria e volontaria Promuovono eventuali servizi di consulenza innovativi Individuano strumenti finanziari per sostenere le aziende che applicano i disciplinari A Le aziende agricole Applicano le tecniche di agricoltura biologica tenendo conto degli orientamenti nazionali e regionali slide 37 di 50
38 Gli strumenti a supporto delle decisioni per l applicazione delle misure prevista dall Azione A7 del PAN slide 38 di 50
39 Il portale Agroambiente.info slide 39 di 50
40 Le pagine dedicate slide 40 di 50
41 I dati del monitoraggio slide 41 di 50
42 I dati meteorologici slide 42 di 50
43 I modelli di simulazione slide 43 di 50
44 I dati meteo slide 44 di 50
45 I bollettini fitosanitari slide 45 di 50
46 I bollettini agrometeorologici slide 46 di 50
47 La comunicazione slide 47 di 2
48 APP Agroinfo slide 48 di 50
49 I risultati 2016 Nel 2016 la pubblicazione dei bollettini fitosanitari è iniziata il 4 aprile per ilfrumento, 30 aprile per la vite e il 19 maggio per l olivo. Alla prima settimana di settembre sono stati realizzati 28 bollettini a valenza regionale e 210 a valenza provinciale per un totale di 238 bollettini pubblicati. Il sito Agroambiente.info ha ricevuto oltre visite da circa utenti per un totale di oltre pagine visitate. Alla fine di agosto 2016 sono state inviate oltre ai circa 2000 utenti iscritti alle 10 mailing list provinciali. Sono stati inviati oltre SMS con bollettini short a livello comunale agli oltre utenti ad oggi iscritti. La pagina Facebook di Agroambiente è stata visitata da utenti. A fine di raggiungere il numero massimo di utenti, per quanto riguarda le informazioni sulle infestazioni di mosca delle olive, i report provinciali sono inviati anche a 51 Amministrazioni comunali che, su specifica adesione all iniziativa, hanno manifestato l interesse di pubblicarli sui propri mezzi di comunicazione. Tutti i servizi sono gratuiti. slide 49 di 50
50 GRAZIE PER L'ATTENZIONE Servizio Fitosanitario Regionale Via Pietrapiana Firenze Tel Fax serviziofitosanitario@regione.toscana.it massimo.ricciolini@regione.toscana.it slide 50 di 50
piano di azione sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari: STRATEGIE FITOSANITARIE SOSTENBILI (DIR. 128/2009 - D.
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