La citologia diagnostica: le buone pratiche. Pierangela Grassi
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- Ivo Giovanni Farina
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1 La citologia diagnostica: le buone pratiche Pierangela Grassi
2 Una volta acceso il microscopio Un giro ad basso ingrandimento Cellularità (cellule intatte ) Fondo del vetrino Distribuzione Rapporti tra cellule o gruppi di cellule..cerco il punto più diagnostico Poi passo ad ingrandimento maggiore
3 Liquido cerebrospinale L esame microscopico del liquor viene effettuato innanzitutto per l identificazione e il conteggio delle cellule. Il liquor normalmente contiene un piccolissimo numero di leucociti, principalmente linfociti e monociti, in rapporto tra loro del 70:30 per cento. Nei giovani tuttavia il numero dei monociti può essere maggiore.
4 L aumento del numero dei leucociti nel liquido cerebrospinale prende il nome di pleiocitosi ed è causato dalla presenza di processi patologici (infiammazione, emorragie, tumori o traumi).
5 meningoencefalite
6 Spore e ife fungine in paziente immunosopresso
7 Cellule tumorali da tumori primitivi: - medulloblastoma - astrocitoma - meningioma. piccole cellule tumorali blu, rotonde nel CSF di un paziente con tumore germinale
8 Meningite carcinomatosa Nel liquor si possono talora osservare cellule tumorali che possono derivare da tumori metastatici, soprattutto quando il tumore ha cominciato ad infiltrare le meningi.
9 I principali tumori metastatici che possono determinare la presenza di cellule tumorali nel liquido cerebrospinale sono polmone, mammella, colon e melanoma. Informazioni cliniche ICC per definirne l origine
10 Melanoma HMB45
11 Versamenti endocavitari
12 L accumulo di un liquido nelle cavità sierose è sempre un evento patologico Non sono però sempre patologiche le cellule che si ritrovano PLEURICI PERITONEALI PERICARDICI ALTERAZIONI VASCOLARI ALTERAZIONI INFIAMMATORIE TUMORI MALIGNI
13 Le cavità sierose sono cavità chiuse, non comunicanti con l esterno, delimitate da sottilissime membrane sierose
14 Cellule mesoteliali
15 Cellule mesoteliali reattive/iperplastiche
16 Elementi cellulari nei versamenti Cellule mesoteliali Macrofagi Elementi infiammatori Emazie
17 Morfologia delle cellule mesoteliali NUCLEO Centrale/eccentrico Rotondo/ovale Cromatina finemente granulare Uno o piu NUCLEOLO Visibile +/- CITOPLASMA Rotondo Ben delimitato Microvilli Vacuoli chiari periferici (glicogeno) Vacuolo unico o plurimi ( degenerazione idropica)
18 Microvilli
19 FENESTRATURE
20 Alterazioni regressive - vacuolizzazioni
21 Vacuolizzazioni PAS
22 Filiere Strutture acinari
23 Ampi lembi
24 QUANDO? Lavaggio peritoneale Cellule mesoteliali in ampi lembi Tumori retroperitoneali voluminosi Laparotomia o toracotomia
25 Macrofagi Cellule di taglia variabile Fagocitosi
26 Citoplasmi mal definiti Nuclei eccentrici/ reniformi
27 Fagocitosi
28 Mesoteliale (macrophage-like) o macrofago (istiociti)? La differenza non è evidente È clinicamente di scarso significato
29 Elementi infiammatori
30 CELLULE MESOTELIALI REATTIVE e/o IPERPLASTICHE Versamenti di vecchia data o recidivanti Infiammazioni acute e croniche Chemioterapia Tumori sottosierosi
31 Nuclei tondeggianti Cromatina regolare Nucleolo singolo o multiplo
32
33 Cellule bi- e plurinucleate
34 Anfofila del citoplasma
35 Vacuolizzazioni citoplasmatiche Degenerazione idropica
36 Fenestrature tra i citoplasmi
37 Iperplasia
38
39 CELLULE MALIGNE NEI VERSAMENTI Neoplasie metastatiche Adenocarcinomi Carcinomi a piccole cellule Carcinomi squamocellulari Linfomi Altre neoplasie non epiteliali Neoplasia primitiva Mesotelioma
40
41 Aggregati di cellule pleomorfe Caratteri nucleari di malignità Adenocarcinoma (polmone)
42 Diagnostica differenziale Adenocarcinoma Iperplasia
43 Adenocarcinoma Vacuoli citoplasmatici contenenti muco
44 Alterazioni regressive - vacuolizzazioni Diagnostica differenziale Adenocarcinoma
45 Carcinoma indifferenziato a piccole cellule
46 ESSUDATI DA NEOPLASIE METASTATICHE REGOLE GENERALI L infiltrazione di una sierosa da parte di cellule maligne causa differenti reazioni: si osservano, più frequentemente, versamenti emorragici, seguiti da versamenti infiammatori non purulenti o a prevalenza linfocitaria o eosinofili (rari). Deve essere presente una popolazione cellulare chiaramente estranea alle sierose, che mostra caratteristiche di malignità.
47 MESOTELIOMA Presenza di un unica popolazione cellulare Numero elevato di cellule con atipie nucleari Numerosi e voluminosi aggregati costituiti da un numero elevato di cellule Fondo fibrino-emorragico Notizie cliniche compatibili
48 FONDO FIBRINO-EMORRAGICO
49 Voluminosi aggregati tridimensionali di cellule mesoteliali
50 Presenza di un unica popolazione cellulare Aggregati papillari
51 DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE Iperplasia del mesotelio Mesotelioma epiteliale
52 DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE Mesotelioma Adenocarcinoma
53 IMMUNOCITOCHIMICA CEA mono Calretinina
54 DISPOSIZIONE CELLULARE STRUTTURE IN FILIERE CELLULE ISOLATE SFERICHE PAPILLARI GRANDI CELLULE PICCOLE CELLULE
55 STRUTTURE SFERICHE MESOTELIOMA CARCINOMA DELLA MAMMELLA CARCINOMA DELL OVAIO
56 STRUTTURE PAPILLARI MESOTELIOMA CARCINOMA PAPILLARE (ovaio, polmone, stomaco, intestino, tiroide) CARCINOMA TRANSIZIONALE DELLA VESCICA
57 DISPOSIZIONE IN FILIERE CARCINOMA DELLA MAMMELLA (lobulare) CARCINOMA DEL POLMONE (indifferenziato a piccole cellule) CARCINOMA DEL PANCREAS (duttale)
58 CELLULE ISOLATE DI PICCOLA TAGLIA CARCINOMA DEL POLMONE (indifferenziato a piccole cellule) CARCINOMA DELLA MAMMELLA (lobulare) LINFOMA SARCOMA A PICOLE CELLULE
59 CELLULE ISOLATE DI GROSSA TAGLIA MESOTELIOMA CARCINOMA DEL POLMONE (indifferenziato a grandi cellule) MELANOMA LINFOMA A GRANDI CELLULE
60 ????
61 La diagnosi di malignità deve essere posta con prudenza in questi casi: Versamenti molto proteici Strisci inadeguati(spessi e /o emorragici) Fondo infiammatorio Cellule monomorfe Assenza di due distinte popolazioni cellulari Assenza di informazioni cliniche
62 Effetti della radioterapia
63 IMMUNOCITOCHIMICA EPIDEMIOLOGIA MORFOLOGIA SESSO SEDE
VERSAMENTI CON CELLULE MALIGNE
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