NORME EDITORIALI PER LA TESI

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1 NORME EDITORIALI PER LA TESI Le tesi per la Laurea triennale devono essere di lunghezza compresa tra le 30 e le 50 cartelle. Per cartella si intende un testo di 2000 caratteri (spazi inclusi). Le tesi devono essere quindi avere una lunghezza compresa fra i e i caratteri (il numero dei caratteri è facilmente calcolabile con la funzione STRUMENTI Conteggio parole). Le tesi per la Laurea magistrale non sono soggette ad alcun limite, ma non possono essere inferiori alle 120 cartelle. Per quanto riguarda l'impostazione del testo si consiglia di utilizzare: Times New Roman 12, interlinea 1,5. Non esistono specifiche regole per l'impostazione dei margini del testo. Stesso discorso per l'impostazione complessiva della tesi (divisione in capitoli, paragrafi, ecc) e per l'uso delle virgolette. L'importante è che si adotti un criterio uniforme. Si consiglia, comunque, di iniziare un nuovo capitolo in una nuova pagina, e non mettendo i capitoli uno di seguito all'altro. E' inoltre necessario un indice, da porre all'inizio della tesi, dopo il frontespizio interno, con l'indicazione di capitoli, paragrafi e numero di pagine. Per quanto riguarda l'uso delle virgolette relativo a 1) citazioni all'interno del testo; 2) indicazione di riviste, si suggerisce l'impiego di queste (ma vanno bene anche «queste» (si ribadisce che l'importante è l'uniformità di impiego). Gli studenti che hanno frequentato il Laboratorio di Filosofia sono pregati di attenersi alle indicazioni ricevute durante la frequenza del corso e di impostare la tesi tenendo presenti quelle regole. In alternativa, e per tutti gli altri studenti che provengono da un corso di laurea diverso da quello in Filosofia queste di seguito sono le NORME DA SEGUIRE:

2 RIFERIMENTI E CITAZIONI NEL TESTO I riferimenti a autori e opere nel testo devono presentare, almeno la prima volta, il nome dell'autore per esteso e il titolo dell opera completo in corsivo. Nei riferimenti successivi gli autori possono essere indicati con il solo cognome e le opere possono essere indicate con il titolo abbreviato. BIBLIOGRAFIA Il cognome e nome dell'autore devono essere indicati per esteso, seguiti dall anno di pubblicazione del lavoro (in parentesi), dal titolo dell'opera (in corsivo) e dalle relative indicazioni tipografiche (Città, Editore). Esempi di citazione per tipologie di pubblicazione: LIBRO Ciardi Marco (2002), Atlantide. Una controversia scientifica da Colombo a Darwin, Roma, Carocci. RACCOLTA DI SAGGI A CURA DI (in italiano) Ciardi Marco (2007) (a cura di), Il fisico sublime. Amedeo Avogadro e la cultura scientifica del primo Ottocento, Bologna, Il Mulino. RACCOLTA DI SAGGI A CURA DI (in inglese) Renato Mazzolini (1993) (edited by), Non -verbal communication in science prior to 1900, Firenze, Olschki. CAPITOLO DI LIBRO o SAGGIO IN RACCOLTA DI SAGGI Ciardi Marco (2006), Il Cimento, l Oriente e l Europa. Lorenzo Magalotti e la nascita del viaggio scientifico, in Ferdinando Abbri e Massimo Bucciantini (a cura di), Toscana e Europa. Nuova e scienza e filosofia tra 600 e 700. Atti del Convegno di Studi (Arezzo, 30 settembre-1 ottobre 2005), Milano, Franco Angeli, pp ARTICOLO IN RIVISTA Miniati Mara (1988), Due antichi globi, Nuncius, 3, fasc. 1, pp INTRODUZIONE Cortesi Paolo (1996), Introduzione, in Tommaso d Aquino, L alchimia ovvero Trattato della pietra filosofale, Roma, Newton Compton, pp

3 EDIZIONE DI OPERE Ciamician Giacomo (2007), Chimica, filosofia, energia. Conferenze e discorsi, a cura di Marco Ciardi e Sandra Linguerri, Bologna, Bononia University Press. SITI INTERNET Si consiglia di utilizzare il materiale reperito in Internet allo stesso modo di un testo tradizionale, indicando, se possibile, l'autore del pezzo, il nome per esteso del sito e una data di riferimento, seguiti da l'ultimo giorno in cui si è consultato il sito e dal relativo indirizzo. Ciardi Marco (2014), Albert Einstein e la misteriosa civiltà dell'era Glaciale, Query, n. 17, in CICAP (consultato il 07/01/2015) ( In caso di assenza dell'autore del pezzo si procederà inserendo il testo in ordine alfabetico secondo il titolo. Nel caso si utilizzi una edizione non originale (ad esempio per le traduzioni italiane o i testi dei classici) l'anno della prima edizione va indicato in parentesi dopo in titolo: Jordan Paul (2003), La sindrome di Atlantide (2001), Roma, Newton Compton. Nota bene: La bibliografia va redatta in semplice ordine alfabetico, senza distinzione in categorie (esempio: fonti primarie, letteratura secondaria), tranne diversa indicazione del docente. Giudice Franco (2000), La tradizione del mezzo e la Nuova teoria della luce di Leonhard Euler, Nuncius, 15, pp Maiocchi Roberto (1988), La belle époque dell atomo. Ricerche sulla vittoria dell atomismo nella fisica del primo Novecento, Milano, Franco Angeli. Volta Alessandro (1967), Opere scelte, a cura di Mario Gliozzi, Torino, UTET. Nel caso di autori con più testi in bibliografia, per i testi successivi al primo si deve utilizzare l'abbreviazione Id.

4 Ciardi Marco (2002), Atlantide. Una controversia scientifica da Colombo a Darwin, Roma, Carocci. Id. (2007) (a cura di), Il fisico sublime. Amedeo Avogadro e la cultura scientifica del primo Ottocento, Bologna, Il Mulino. Per quanto riguarda i testi privi di autore, o contrassegnati solo con AA.VV., vanno indicati semplicemente in ordine alfabetico secondo il titolo: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, (sotto la D) NOTE Il sistema utilizzato per le note deve essere quello: AUTORE-ANNO Una volta preparata in maniera corretta la bibliografia sarà sufficiente far riferimento a quella per i riferimenti in nota: Esempi: (riferiti a testi già citati sopra) Giudice (2000), pp Maiocchi (1988), p. 70. Volta (1967), pp Naturalmente in nota possono essere inserite anche parti del discorso che non rientrano nel discorso principale, spiegazioni di parole e concetti particolari, brevi biografie di autori, ecc. NOTA BENE Uso di Ivi e Ibidem.

5 Ivi si utilizza quando la nota seguente ad un altra si riferisce allo stesso testo, ma ad una pagina diversa 2. Ivi, p. 36. Ibidem si utilizza quando la nota seguente ad un altra si riferisce allo stesso testo e alla stessa pagina 2. Ibidem. Ivi e Ibidem non possono essere utilizzati a distanza. 2. Ivi, p Maiocchi (1988), p Giudice (2000), p. 37 (come si vede, in questo caso, va ripetuto per intero AUTORE-ANNO, e non Ivi). Le sigle sono ammesse solo se esplicitate in un elenco delle abbreviazioni poste all inizio della bibliografia. DBI = Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, DSB = Dictionary of Scientific Biography, a cura di Charles C. Gillispie, 16 voll., New York, Scribner' Sons, STS = Storia della scienza moderna e contemporanea, a cura di Paolo Rossi, 5 tomi in 3 voll., Torino, UTET, 1989.