Costruzione di Mezzo Scafo Parte III Gabrio Corsoni

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1 Costruzione di Mezzo scafo Articolo di in visita a Sergio Spina Ancora una splendida giornata in compagnia di Sergio Spina, e per il gozzo da tracciare, la giornata finale e definitiva, perché è arrivato il momento di trasferire la realizzazione del mezzo scafo in linee cartacee ed elettroniche. Si comincia con la preparazione del piano a tracciare, riesumato dalla polvere, che viene allestito su tavolo da disegno. Io nel frattempo invidio a Sergio la custodia degli occhiali a prova di seduta, perché realizzata in massello di pero! Custodia per occhiali in pero Preparazione del tavolo di tracciatura Riprendiamo il mezzo scafo da tracciare come lo avevamo lasciato nel numero precedente. Lo Scafo Pag. 1-13

2 Per il supporto del disegno, viene usato il Mylar,che è un materiale inestensibile e si usano mine adeguate che ci possono scrivere sopra. Naturalmente fra il supporto del mezzo scafo ed il piano di tracciatura vi deve essere perpendicolarità perfetta. Mezzo Scafo da tracciare Il Mylar, supporto inestensibile Il Mezzo Scafo già saldamente fissato Pag. 2-13

3 Il Mylar viene ben disteso e tesato sul piano e qui fermato con due stecche avvitate ai lati. Il Mylar inserito nei fermi Perfetta Planarità Mylar sul supporto per la tracciatura Pag. 3-13

4 Si apprestano sia lo strumento per segnare il bordo, fatto in ulivo, col quale si può, con la pressione di un dito, tenere la mina a contatto col Mylar. Inutile dire che è auto costruito. Il Tracciatore per il bordo Come si usa il tracciatore per il bordo La foto ne spiega l impiego. E quindi i vari parallelepipedi di varie altezze che si useranno per tracciare, nonché i micro lapis capaci di segnare le linee anche negli spazi angusti fra i parallelepipedi ed il supporto dello scafo. Micro Lapis artigianali Si traccia il bordo Pag. 4-13

5 Difficoltà alle estremità Sergio inizia con tracciare la linea di galleggiamento teorica: 4 cm, corrispondenti a 40 cm nella realtà, perché questa è stata ricavata dai calcoli che inutilmente Sergio cerca di spiegarmi, con l ausilio di alcuni volumi pieni di formule astruse e per me incomprensibili. Tracciatura della linea teorica di galleggiamento 4 cm. Dalla linea di galleggiamento prende il via la tracciatura delle altre linee con l ausilio dei parallelepipedi adeguati. Evidentemente, prima di iniziare il lavoro del mezzo scafo, Sergio si era ben documentato su quali fossero i risultati conseguenti Quelli medi I Parallelepipedi più piccoli per tracciare alla applicazione di certe linee per ottenere le dimensioni richieste, in una sorta di calcolo a ritroso; ecco perché ho sempre parlato dell occhio del progettista... evidentemente, e adesso ne ho la riprova, fin dall inizio niente era stato lasciato al caso, ma Sergio aveva ben in mente tutta una serie di dati e di forme che ora necessitano di una riprova matematica! Pag. 5-13

6 Nella tracciatura, dopo la LG seguono in ordine, le linee superiori ai 4 cm, di centimetro in centimetro fino a 7 cm. Linea dei 5 cm e poi le linee inferiori fino a quella di 15 mm, la più difficile, per colpa degli spazi minimi per tracciare, anche se con l aiuto degli attrezzi auto-costruiti. Linea dei 3 cm Linea dei 15 mm La tracciatura più difficile 15 mm Pag. 6-13

7 Sergio riesce ad arrivare al termine La Tracciatura delle linee d'acqua è ultimata Si smonta lo scafo Il mezzo scafo viene smontato. Adesso è il momento di verificare eventuali piccole indecisioni del tratto e minuscoli errori che sono subito corretti. Ci si accerta delle dimensioni risultanti che sono, come previsto, quelle desiderate. Alla scoperta di imperfezioni Pag. 7-13

8 Alla scoperta di imperfezioni Si riportano le ordinate convenzionali (LG diviso 10) Per convenzione, si tracciano le ordinate, la cui, collocazione si ottiene dividendo per dieci la Linea di Galleggiamento. E qui Sergio ha sciorinato un altra serie di volumi dove, a seconda delle dimensioni (larghezza per altezza per lunghezza) vengono indicate le sezioni minime delle staminali e la maglia per le imbarcazioni in legno. Il Registro Italiano Navale (RINA) evidentemente ha giustamente indicato alcune regole inderogabili per la sicurezza delle imbarcazioni, dove si dettano gli spessori e la frequenza del costolame. Interessante, a tale proposito è il fatto che per le imbarcazioni da trasporto in legno, gli scalmotti non sono la naturale prosecuzione delle staminali, bensì erano infilati sul ponte sopra il trincarino, che era una unica asse da prua a poppa senza interruzioni. Questo per motivi di sacrificabilità visto che un urto in banchina altrimenti avrebbe potuto severamente danneggiare lo scafo. Difficilmente questo si ricava dai disegni prospettici, che appiattiscono le linee, ma si intuisce nelle viste stereoscopiche anche dei progetti di navi del secolo scorso. Adesso è il momento di collocare il disegno nello spazio, creando il riferimento che colleghi le linee di vista in pianta con quelle del profilo. Pag. 8-13

9 Per ottenere questo, si pone il mezzo scafo stando ben attenti ai precedenti riferimenti, sul piano del rilievo e si traccia la linea del profilo di chiglia e dell insellatura del ponte. Adesso il profilo dello scafo Lo scafo di fianco Riporto della Linea di Galleggiamento Pag. 9-13

10 Una volta creato il riferimento alla linea di galleggiamento, abbiamo concluso il lavoro di tracciatura e collegato stereoscopicamente i due profili. Ulteriori calcoli e verifiche Dopo il riporto anche dell'insellatura Qui Spina si lancia, con la calcolatrice scientifica, in una serie di calcoli che l0 vedono molto soddisfatto!! Sembra che a fronte di una lunghezza teorica richiesta di 7 Metri, Sergio abbia ottenuto un 6, 98 dentro fasciame, il che significa 7,02 reali! Per la spinta di galleggiamento, aveva calcolato una spinta necessaria di 3,16 Tonnellate, di cui 1 Tonn. Per lo scafo, 1 Tonn. per i passeggeri, 1 Tonn. Per carburante, mezzo di locomozione e mezzi di salvataggio e sicurezza, mentre 0,16 Tonn. per le provviste ed i bagagli per la giornata dei passeggeri. La spinta è risultata di 3,5 Tonnellate quindi molta soddisfazione, che come sapete è anche contagiosa... e allora rimaniamo a parlare finché mi sorge una domanda: E dopo? Pag

11 Si svita il Mylar dal supporto Semplice, dice Sergio, si rimuove il Mylar, si scansiona il disegno, anche a pezzi, si importa con Photoshop e si misura ogni linea, La Scansione di parte del rilievo quindi queste misure si possono riportare su un libretto (libretto delle ordinate) oppure si trasferisce il disegno, impostando le relative dimensioni su Autocad, in modo da ricreare ogni pezzo richiesto, ricorrendo alle opzioni del programma, soprattutto quella che, data una serie di punti, da la possibilità di ricreare le linee curve. Acquisizione della scansione con Photoshop Riporto delle misure su Autocad Pag

12 Si ingrandisce il disegno per amplificare eventuali errori, che si correggono Si ingrandisce per annullare le imperfezioni Con il programma si crea la curva corretta impostando le curve corrette così come si crea o corregge l'insellatura del ponte. Curva dell'insellatura del ponte Questo disegno, con estensione.dwg, è esportabile e consente di realizzare i pezzi della barca col rapporto di 1 a 1 tramite un plotter adeguato, cosa che i cantieri fanno comunemente. Naturalmente chiedo una semplice dimostrazione, che Sergio mi dà con facilità. Spero di averla resa abbastanza bene, anche perché la velocità di esecuzione, mi ha impedito di afferrare qualche passaggio. Ma siccome chi mi conosce lo sa, sono un rompiscatole, mi è venuto spontaneo chiedere, ma prima del computer, come si faceva? Allora, in pochi secondi, ecco apparire dei listelli di vetronite di varie dimensioni, sostanza dalla proprietà di essere uniformemente elastica e rigida allo stesso tempo ed una serie di pesi di forma particolare che sono utilizzati per tenere fermi i listelli. Il vecchio sistema della vetronite e dei pesi Pag

13 Il listello viene adagiato sul disegno e con l aiuto dei pesi, si fa in modo che segua l andamento delle linee. Ogni più piccola deviazione dalla linea del listello, che e quella ideale, si corregge semplicemente ripassando la linea fatta col lapis. Secondo me questo sistema, ancorché più antico ed in disuso, rimane di grande fascino e semplicità. Una volta corretto, il disegno, non usufruendo dei computer, veniva riportato manualmente alla dimensione 1 a 1 per ottenere quello esecutivo da dare al cantiere. Vecchio ma ancora efficace Ubriacato da tanto sapere e dalle curiosità sciorinate una dopo l altra dallo Spina, abbiamo continuato a parlare e Sergio mi ha sottoposto edizioni rare di libri di modelli costruttivi e libri di costruzione navale ormai scomparsi. E arrivata presto l ora di cena quando Sergio si è ricordato di Pallino, il gattino da cui e stato adottato di recente e che per adesso tiene in magazzino-giardino. Il gattino, è stato l oggetto di coccole su coccole e ci ha ricambiato con fusa, morsetti e zampette senza unghielli. Una serata di piacevolezza unica, dovuta alla estrema gentilezza di Sergio, che unitamente alla sua disponibilità, crea una amichevole complicità in una atmosfera sorridente. Senz altro una giornata da ricordare. Pallino e Sergio Spina Pag

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